Non male il debutto della “nuova” Paganese targata Capuano, rivoluzionata con otto innesti in meno di una settimana. Quella che doveva essere una vittoria è soltanto un pareggio, che stava diventando addirittura sconfitta. Soliti problemi di gestione della gara per l’undici azzurrostellato. Un buon inizio, ma già dall’inizio si comincia a presagire la giornata di grazia dell’estremo difensore del Pavia, Facchin, che si è reso protagonista di almeno quattro miracoli su Tortori, Triarico, Cortese e Lepore. Abbiamo citato tutto l’attacco e questa è una nota positiva, anche se segnare a 5’ dal termine, in posizione dubbia, per una squadra che deve necessariamente far punti per risollevarsi è poco. Tuttavia è da lodare la prestazione di sacrificio del nuovo acquisto Cortese, sebbene in quella zona del campo deve arrivare il grande nome, ma soprattutto da grandi numeri. Il centrocampo è il reparto che si è rinforzato maggiormente. Imparato e Radi sono stati i migliori della formazione azzurra, alternando una buona fase difensiva ad ottime azioni offensive ed interpretando al meglio i dettami tattici di Capuano. Lo stesso si può dire di Gatti, che si è integrato bene, sfruttando tutta la sua esperienza, e si è preso le redini del centrocampo. Dal punti di vista atletico deve ancora crescere, ma solo giocando può trovare il ritmo. Anche Urbano necessita di qualche partita per carburare meglio, ma in linea di massima anche lui ha fatto intendere di poter dare una grossa mano alla causa. Manca ancora qualcosa, in attacco a livello numerico, ma in difesa bisogna compattarsi meglio, soprattutto nelle “fasi morte” della gara. Non si può abbassare la concentrazione, perchè quando si abbassa la concentrazione arriva il Blanchard di turno a punirti, riportarti coi piedi e ricominciare tutto daccapo. Era una gara che andava vinta, anche perchè se si va a dare un’occhiata al calendario casalingo ci si accorge che la Paganese ospiterà in sequenza Salernitana, Spal, Reggiana, Sorrento, Lumezzane, Cremonese e Spezia: tutte formazioni che ambiscono quantomeno ai play-off. Per la fatidica quota 40 occorrerà vincere anche fuori casa, dove nel 2010 la Paganese ha raccolto solo tre punti a Novara. Che Bassano sia la volta buona?
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