16.2.11

Emanuele Ferraro: "Portare la Paganese alla salvezza sarà come vincere un campionato".

Il bomber della Paganese Emanuele Ferraro - autore del gol che ha permesso agli azzurrostellati di tornare alla vittoria domenica contro la Spal - ha concesso ai microfoni di TuttoLegaPro.com un'intervista esclusiva sulla situazione in casa della società campana. Le ambizioni di salvezza si sono inevitabilmente rilanciate grazie ai tre punti agguantati contro i ferraresi, nonostante gli stessi mancassero dal 19 settembre scorso. Ferraro non nasconde che ogni domenica l'orecchio degli azzurrostellati è teso verso i risultati provenienti dagli altri campi (Monza in primis, visto che la sconfitta patita dai brianzoli domenica a Sorrento ha assottigliato il gap tra le due squadre a sole tre distanze), ma questo non toglie che la squadra di Pagani voglia credere prima di tutto di potercela fare con le proprie forze.

Emanuele, domenica contro la Spal avete finalmente riassaporato il gusto della vittoria.
"E' stata per noi una partita importante, in quanto ci rilancia a tutti gli effetti per dire la nostra per la salvezza di questa squadra".

A ben vedere è stata una gara importante anche per te, visto che era da ottobre che non segnavi...
"Diciamo che onestamente è importante, ma quello che conta di più in questo momento è la Paganese e non sicuramente Ferraro. Però è normale che essendo il mio mestiere quello di far gol, se questi gol arrivano per la Paganese ne sono ben contento. Comunque l'obiettivo primario resta la salvezza della squadra e se dovesse segnare il portiere per me andrebbe bene uguale. Resta il fatto che per un attaccante è un enorme piacere fare gol e soprattutto portare a casa i tre punti".

Cosa ti ha spinto a trasferirti da Taranto a Pagani nella sessione invernale del calciomercato?
"Bella domanda (ride, ndr). Per me questa è una sfida perché portare la Paganese alla salvezza è come vincere un campionato. La situazione di questa squadra quando sono arrivato era onestamente abbastanza critica. Io sono uno cui piace prendersi delle responsabilità, mi piace rischiare e questo è un rischio che mi sono assunto anche grazie a mister Capuano: lui è un allenatore che mi ha sempre stimato e mi ha cercato insistentemente. Il passo più importante è quindi stato fatto dal mister. E poi io sono rimasto affascinato da questa sfida, dalla possibilità di fare questo miracolo salvezza".

Ci credete nello spogliatoio in quello che tu chiami "miracolo"?
"Se non ci credessi, non sarei venuto alla Paganese: io ci credo perché qui c'è una squadra determinata, che fa di tutto. Ci alleniamo bene, stiamo curando ogni minimo dettaglio e ce la stiamo mettendo veramente tutta. Devo dire che da quando sono arrivato non posso rimproverare nulla a questa squadra perché in tutte le partite i ragazzi hanno dato l'anima. Tutti stiamo dando quel qualcosa in più che serve per raggiungere l'obiettivo. Penso che se continuiamo su questa squadra, faremo qualcosa di importante. Il risultato di domenica ci deve dare forza e morale, però non bisogna sedersi, ma lavorare ancora più duramente".

La domenica l'orecchio corre ai risultati che fanno le dirette concorrenti e soprattutto al Monza, penultimo in classifica?
"Onestamente è inutile negarlo (ride, ndr). E' normale che diamo un'occhiata in giro. Anche se a me - prima di tutto - piace guardare a casa mia. E' anche quello che dico sempre ai miei compagni. E' più importante quello che facciamo noi, perché siamo noi i padroni del nostro destino. Se facciamo risultato noi, siamo già a metà dell'opera. Poi è normale che quando rincorri, devi dare uno sguardo anche agli altri. Appena finisce la partita è vero che la prima domanda che ci poniamo è: 'cosa avranno fatto gli altri?'".

Nonostante proprio domenica abbiate rosicchiato tre punti al Monza , il direttore sportivo dei brianzoli ha dichiarato dopo aver perso col Sorrento: "Noi non guardiamo l'ultima, guardiamo ancora chi ci precede". 
 "Ognuno è libero di dire quello che vuole: alla fine nel calcio c'è soltanto una strada ed è quella del campo. Altre strade non ce ne sono. Alla domenica parla solo il campo e noi vogliamo fare i fatti. Chiacchiere se ne dicono tante, ma le parole non servono. Bisogna lavorare duramente e dimostrare il proprio valore. Voglio sottolineare che la Paganese è una squadra con giocatori importanti. Penso che la società stessa abbia fatto un lavoro eccellente nel mercato di riparazione di gennaio. Faccio un nome: Fabio Gatti, un giocatore che è arrivato fino alla Serie A. Ma ne potrei fare tanti altri... La società si è messa a completa disposizione per cercare di fare il meglio possibile. Adesso è una Paganese che potrà essere una mina vagante un po' per tutti. E sicuramente non presterà il fianco a nessuno: noi lotteremo con i denti fino alla fine, partita dopo partita".

Valeria Debbia per Tuttolegapro.com