30.11.16

Reginaldo: "Dobbiamo giocare ogni sfida come se fosse una finale. Qui sto da Dio, le persone del Sud sono molto simili ai brasiliani..."

Intervista esclusiva di www.tuttolegapro.com

In pochi hanno la sua umiltà, siamo sinceri. Ripartire dalla terza serie, dopo anni ed anni di massima serie, con una voglia ed uno spirito di sacrificio che quasi sbigottiscono. Stiamo parlando dell’attaccante della Paganese, Reginaldo (in foto). Il calciatore classe ‘82 di Jundiaì, è stato intervistato in esclusiva dalla redazione di TuttoLegaPro.com, per fare anche il punto della situazione in casa azzurrostellata dopo la vittoria interna contro l’Akragas. Ecco le sue parole ai nostri microfoni.ù

Tredici presenze, cinque reti e tre assist. Un grande avvio di stagione per te. Domenica è arrivata un’importante vittoria contro l’Akragas, e c’è stato anche il tuo zampino..

"Sisi, assolutamente si. Abbiamo perso qualche partita di troppo quest’anno. Contro l’Akragas è andata differentemente in quanto siamo stati più attenti. Speriamo che sia solo l’inizio di tante altre vittorie, cercando di stare sempre attenti e sempre sul pezzo".

Mister Grassadonia vi ha strigliati per bene sia dopo la sconfitta di Fondi, che prima del match contro i siciliani. Parole che sono servite per darvi la cosiddetta scossa?


"Il mister è una persona saggia. Qualsiasi cosa dice, la dice per il nostro bene o comunque per tirarci su. Pretende giustamente reazioni giuste ed importanti da parte nostra. Ora non possiamo permetterci più errori, dobbiamo giocare ogni sfida come se fosse una finale. Dobbiamo essere sempre cattivi agonisticamente parlando. Il gioco c’è sempre stato, comunque, anche quando abbiamo giocato con squadre importanti che ora sono in zona play-off".

Esperienza per te del tutto nuova o quasi in Lega Pro. Che livello hai trovato?


"Mi ha sorpreso il livello. Ci sono squadre e calciatori che giocano davvero bene. Non è facile imporsi in terza serie, anche se hai fatto la Serie A o la Serie B. Devi impegnarti sempre al massimo e calarti con la giusta mentalità, altrimenti rischi di fare una figuraccia. Ci sono tante squadre organizzate".

Prima esperienza al Sud per te. Come ti stai trovando in Campania?

"Sto veramente bene, sto da Dio. Qui a Pagani c’è tanta passione, e quando vedo che c’è passione vado fuori di testa. Mi impegno sempre al massimo per questa gente. Voglio regalargli tante soddisfazioni. Le persone del sud sono molto simili ai brasiliani. Amano scherzare, esser positivi ed avere sempre il sorriso sulle labbra. E questo per me è uno stimolo davvero importante".


Da www.tuttolegapro.com

Voci su un ritorno di Imperio Carcione alla Paganese.


Di nomi, al momento ne circolano tanti, c’è addirittura chi ipotizza un ritorno a Pagani di Imperio Carcione. Il centrocampista laziale, ora in forza al Catanzaro, pare sia stato visto più volte in città e i buoni rapporti con il patron Trapani ma soprattutto con l’allenatore potrebbero essere elementi determinanti per riportare in mediana un calciatore che potrebbe fare faville insieme al monumentale Manolo Pestrin. Ma non solo Carcione, nel mirino della società azzurrostellata è finito anche Filippo Florio, 20enne difensore destro cresciuto nel settore giovanile dell’Ischia, società con la quale ha esordito tra i professionisti ed attualmente in scadenza di contratto con la Lucchese in cui attualmente milita. 

(La Città)

29.11.16

Il Giudice Sportivo: ammenda per la Paganese.

Il Giudice Sportivo della Lega Pro ha comminato alla Paganese, in riferimento al match Paganese-Akragas, un'ammenda di € 500,00 "per aver causato ritardo sull'orario d'inizio della gara".

© Paganesemania

Iunco e il cambio di modulo per il salto di qualità?


La Paganese ritorna alla vittoria battendo l’ostico Akragas grazie ad una prestazione di grande sostanza che ha permesso di scacciare, per il momento, gli spettri della zona calda della classifica. Gli azzurrostellati, per come sono strutturati e per il tipo di calcio che esprimono, non possono permettersi un campionato di sofferenza, per questo motivo la vittoria contro i siciliani assume un valore notevole.

La brutta sconfitta di Fondi ha avuto come conseguenze non solo l’esclusione dall’undici iniziale di Marruocco e Maiorano, ma anche un cambio del sistema di gioco. Mister Grassadonia infatti è tornato alla difesa a tre che, complice la squalifica di Camilleri e l’infortunio di Dicuonzo, ha visto come protagonisti un terzetto inedito formato da Picone, Alcibiade e un ottimo Silvestri. Novità anche nella disposizione del centrocampo, dove Pestrin e Tagliavacche hanno fatto da frangiflutti davanti alla difesa, con Cicerelli a destra e Della Corte a sinistra; più avanti Deli ed Herrera hanno agito a ridosso di Reginaldo, a delineare in questo modo un rispolverato 3-4-2-1. L’Akragas, dell’ex Lello Di Napoli, si presenta al "Marcello Torre" in versione camaleontica. L’undici della “città dei templi” cambia diverse volte modulo durante la partita, complice anche lo svantaggio arrivato dopo circa 20 minuti. Capitan Marino e compagni, infatti, iniziano con un 3-5-2, continuano con un 4-3-3 e finiscono con il 4-2-4 ma la sostanza non è mai cambiata. La Paganese ha condotto il gioco dall’inizio alla fine e, nonostante qualche amnesia che ha permesso agli ospiti di avere un paio di ghiotte occasioni, ha vinto meritatamente una partita di vitale importanza. Anche gli azzurrostellati nella seconda frazione di gioco hanno cambiato leggermente la disposizione in campo, quando Deli si è abbassato come mezzo sinistro, Tagliavacche si è spostato sul centro destra ed Herrerasi è avvicinato a Reginaldo formando così il 3-5-2. Un sistema di gioco, questo, che potrebbe essere riproposto anche in futuro visto il ritorno tra i titolari dell’atteso Antimo Iunco e che permetterebbe alla squadra di sostenere proprio l’ex Verona insieme a Reginaldo. Non a caso quando il numero 9 azzurrostellato è entrato in campo, il brasiliano ha messo a segno la sua quinta rete stagionale capitalizzando uno splendido assist del compagno di reparto, come si può vedere dalla foto. Una coppia di attaccanti potenzialmente devastante ma che Grassadonia ha avuto a disposizione solo nella partita di Catanzaro dove i due “fecero male” alla difesa calabrese e permisero alla Paganese di vincere la partita. Forse il ritorno di Iunco potrebbe permettere ai liguorini di fare il tanto atteso salto di qualità con la speranza che gli infortuni smettano di tormentarlo. Lo scopriremo solo vivendo.

Alfonso Tortora - © Paganesemania

Fra quelli che son sospesi.



Nella foto, tratta da Sportube, Reginaldo sta per mettere a segno il pallone del definitivo due a zero

di Nino Ruggiero

C’è qualcosa che lascia pensare nelle ultime dichiarazioni di Grassadonia. Parole che suonano come una spia di un allarme ma che tutti ci auguriamo sia rappresentato solo da uno stato d’animo e dal fatto che la squadra stia dando, in termini di resa, meno del previsto.
Contro l’Akragas per fortuna arrivano tre punti pesanti in un momento non proprio felice per la squadra azzurro-stellata.

Grassadonia, all’indomani della brutta esibizione di Fondi – fra le più brutte e insulse, assieme a quella di Andria – contro la squadra siciliana intende dare un segnale forte e perentorio a tutto l’ambiente e rivoluziona la squadra.

In porta va Chiriac al posto di un discontinuo Marruocco; Silvestri sostituisce lo squalificato Camilleri in una difesa schierata a tre, nella quale viene inserito anche il giovane Picone in funzione di terzo a destra; a centrocampo, spazio per Tagliavacche al posto di Maiorano apparso fuori forma nelle ultime gare.

L’Akragas ha gli stessi punti della Paganese ma si dimostra ben presto abbastanza abbordabile per approssimazione difensiva. E si vede all’opera l’attacco della Paganese. Reginaldo, nell’occasione, può finalmente contare sull’apporto di Herrera che si avvia a recuperare una forma standard; quella, per capirci, che lo aveva eletto a beniamino del “Marcello Torre” nel campionato 2014-15. Ricordate? In Paganese-Vigor Lamezia, il panamense, con una sforbiciata in area degna del grande Carletto Parola – fra otto avversari che lo attorniavano (l’allegata foto a sostegno è d’obbligo) – mise a segno un gol capolavoro che è da consegnare agli annali del calcio professionistico.

La squadra è armonica nella sua impostazione. Pestrin, come e più del solito, ha le chiavi in mano del centrocampo, sostenuto da un Tagliavacche molto metodico ma sempre presente quando viene chiamato in causa. Le fasce laterali funzionano a corrente alternata. Della Corte ha libertà di manovra sulla sinistra e viene cercato sempre per il cross che però non sempre risulta preciso e millimetrico: sulla destra agisce Cicerelli che ha compiti anche di difesa per cui si sbilancia poco in avanti. Si sbizzarrirà – come nelle migliori giornate e come oramai ha abituato la esigente platea dei suoi sostenitori – nel secondo tempo, quando le sue volate metteranno in seria difficoltà la già traballante difesa agrigentina.

Segna il primo gol Herrera quando le lancette del cronometro stanno per arrivare al quarto d’ora, ma Reginaldo è quello che gli spalanca la via della rete con un numero che ricorda le foche ammaestrate del circo equestre. Grande Reginaldo, grande trascinatore, anche grande temperamento per un giocatore dalla classe infinita e che non a caso ha calcato terreni di serie A; grande gol, infine, messo a segno nella ripresa con un sinistro a incrociare che mette definitivamente kappaò le residue speranze dell’Akragas.

Una buona Paganese, forse non all’altezza delle sue migliori prestazioni, ma sicuramente più pratica; che poi è quello che conta di più. Qualcosa credo che sia da sistemare nella fase difensiva. Non è questione di valore tecnico, quanto di spessore caratteriale che in più di un’occasione nelle ultime gare ha latitato. Qualcuno forse deve ancora calarsi mentalmente nell’agone di battaglie che sono caratteriali prima che tecniche. Ed è meglio che lo faccia presto per assicurare alla squadra quell’ermeticità di cui si sente la necessità nei momenti in cui, volenti o nolenti, ci si deve attestare sulla difensiva. Le squadre devono avere carattere, oltre che essere formate da elementi di buona caratura tecnica, per ambire a raggiungere ogni tipo di traguardo. Al momento, la Paganese è tra quelli che son sospesi, come direbbe il sommo Dante Alighieri, in attesa di una definitiva parola in merito alle sue possibilità.

Un piede di qua, un piede di là, attendendo anche l’utilizzo di uno Iunco al pieno delle sue condizioni fisiche.

Domenica, contro l’Akragas, sono bastati un paio di tocchi perché la squadra prendesse quota. Allora lo aspettiamo presto per un discorso più ampio.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com

Adesso serve ripartire con slancio.

I tre punti contro l’Akragas fanno classifica ma non morale. La sconfitta di Fondi ha lasciato degli strascichi polemici che, nel bene e nel male, si sono riversati sulla squadra nel corso della gara coi siciliani. Grassadonia sabato aveva parlato di una squadra senza cattiveria e concentrazione. Dalle parole ai fatti. Domenica fuori Marruocco e Maiorano, due giocatori esperti e spazio al giovanissimo Chiriac, alla sua terza presenza da titolare e Tagliavacche. Una scelta condivisa dal pubblico di fede azzurrostellata che, nel dopo Fondi, aveva messo in discussione la fiducia nei confronti dei due giocatori. Poi, lo sfogo di Grassadonia in sala stampa e nella conferenza pre-gara di sabato. Ora incombe per la Paganese la sfida contro la Vibonese al Razza. Campionato che sino a febbraio vedrà gli azzurrostelati sempre impegnati di sabato. Ieri ripresa degli allenamenti a Siano. Contro la formazione di Costantino, rientrerà Camilleri. Il forte centrale ha scontato la giornata di squalifica.

(La Città)

28.11.16

La Paganese vista da... Nocera! - Scelte forti, meglio tardi che mai.

Eravamo rimasti colpiti dal moto impetuoso che aveva contraddistinto l'umore del tecnico Grassadonia nella conferenza stampa alla vigilia della gara con l'Akragas. Il tecnico salernitrano forse s'era stufato sia dei compimenti che riceveva la squadra e sia delle risposte mancanti che arrivavano dal campo da parte di alcuni elementi. Così è passato alla resa dei conti, mettendo in chiaro e ribadendo nello spogliatoio alcuni concetti base, che sono l'ABC di ogni allenatore. La scure ha tagliato i nomi di Marruocco e Maiorano dalla lista degli undici: dopo il passaggio a vuoto di Fondi si sono accomodati in panchina in attesa di un ritorno di forma e pronti a riconquistare una maglia da titolare. Aveva chiesto altre risposte ai calciatori, oltre alla bellezza e allo specchiarsi nel proprio narcisismo che non stava portando da nessuna parte, e così finalmente sono giunte decisioni forti. Grassadonia ha messo un punto, ha fatto capire che non si guarda nè alla carriera nè al nome, stimolando il gruppo con scelte meritocratiche che per qualcuno sono giunte anche in ritardo.
Sinceramente sono rimasto sorpreso dalla panchina di Marruocco, così come rimasi sorpreso di rivederlo in campo dopo le due buone prestazioni di Chirac nel doppio turno di squalifica dell'ex capitano. Forse se tutti calciatori della Paganese si fossero ispirati al modo con cui ha interpretato la stagione Reginaldo, con grande umiltà e spirito di sacrificio soprattutto mentale, avremmo qualche punto in più. Ne arrivano tre importantissimi in questo momento, dopo i tre schiaffi di Fondi. Già in settimana le parole del ds Ferrigno avevano lanciato un segnale ai naviganti, Grassadonia poi ha indicato la rotta con le sue scelte. Ora che tutti hanno capito il segnale che ha lanciato il comandante della navicella azzurrostellata, ci auguriamo che la rotta sia quella giusta per raggiungere gli obiettivi stagionali.

Peppe Nocera - © Paganesemania

La partita del tifoso: quando si vince è tutta un'altra cosa.

“Certo che quando si vince, è tutta un’altra cosa…”
“Eh già…”
“E vir tu…”

Queste poche parole scambiate con altri due amici, davanti ad un tavolino di un bar, nel post-partita, credo possano sintetizzare, al meglio, il sentire di un tifoso. Ci basta vincere una partita, magari anche giocando bene, come stasera, per assicurarci una settimana tranquilla e spensierata, come quella che ci aspetta. La scorsa settimana, al contrario, è stata turbolenta e movimentata, trascorsa a leccarci le ferite per la pessima prova di Fondi. In tutti noi era serpeggiato più di un dubbio: “Sarà che non siamo forti e competitivi come pensavamo? Mica ci aspetta un altro campionato di sofferenza? Vuoi vedere che buttiamo al vento un’intera estate di passione?”
E poi le parole di Grassadonia. Non ha lasciato spazio alle interpretazioni il mister, affermando, anche a mo’ di provocazione, che la Paganese dovesse pensare soltanto a salvarsi. Certo, la classifica e la matematica dicevano questo. Credo però che la sua fosse una neanche tanto velata frecciata ai calciatori, come per dire: “Altro che squadrone e giocatori forti. Se siamo nei playout, siamo una squadra da playout e, di conseguenza, voi siete dei calciatori da playout. Dimostratemi che mi sbaglio!”

Non ha fatto nomi Grassadonia, ma era evidente che si fosse sentito “tradito” da alcuni calciatori in particolare. Le scelte di formazione sono state una naturale conseguenza. E, se non sbaglio, anche il cambio di Iunco per Delisembra andare in questa direzione. Sono felice e orgoglioso di averlo come allenatore della mia squadra! Mi sento tutelato, sia perché dimostra di essere un ottimo allenatore, sia perché mi dà la sensazione di pensare, dire e fare sempre la cosa giusta. E quando c’è da far rispettare la maglia, la nostra maglia, diventa cattivo e spietato, al punto giusto.

E per fortuna, le risposte che si aspettava l’allenatore ma direi tutto l’ambiente sono arrivate. I presunti rincalzi hanno giocato bene, con impegno e grinta, così come il resto della squadra. A tal proposito, lasciatemi fare una sola menzione: per Silvestri. Questo ragazzo è stato spesso additato (anche da me) e tante volte accusato per errori anche evidenti. Ieri, a mio parere, ha giocato una gran partita. Ci ha messo tanta foga agonistica, senza mai perdere in lucidità, è stato cattivo e grintoso al punto giusto. In poche parole, ha giocato come ogni tifoso vorrebbe che giocasse un calciatore in casacca azzurrostellata.

È sempre una gioia vedere segnare Reginaldo, un altro che sta prepotentemente entrando nelle nostre grazie, per dedizione, serietà e attaccamento. Ah, quasi dimenticavo: anche perché è forte. È sempre un piacere per gli occhi vedere Iunco “pittare i palloni” come nell’assist del secondo gol. Al momento deve arrangiarsi come può, vista la deficitaria condizione fisica ma gli è bastato toccare due o tre palloni per far dire a qualcuno, in tribuna: “Quando Iunco entrerà in forma, non ci fermerà più nessuno!” Ecco, ci risiamo, di nuovo i sogni di gloria ad occhi aperti. Non siamo in grado di restare con i piedi per terra, per nessuna ragione al mondo. Allora il povero allenatore che le fa a fare le conferenze stampa se poi ognuno parte per la tangente, dopo una vittoria?

È tutto vero, restiamo con i piedi per terra e pensiamo ad una partita alla volta, pensiamo prima a salvarci. Però, come direbbe “’a società”, davanti al tavolino di un bar, dopo una vittoria:

“Certo che quando si vince, è tutta un’altra cosa…”
“Eh già…”
“E vir tu…”


Alberto Maria Cesarano - © Paganesemania

Paganese-Akragas 2-0: la conferenza stampa di Mister Grassadonia.

Silvestri a fine partita: " La squadra ha un valore tecnico elevato, oggi prova positiva".

Mister Grassadonia allegro ma non troppo.

Ancora scuro in volto nonostante la vittoria, Gianluca Grassadonia. «Abbiamo vinto contro una squadra che come noi, lotta per non retrocedere. Abbiamo vinto contro una nostra diretta concorrente ma i limiti caratteriali di questa squa- dra sono emersi anche contro i siciliani. La scelta di mettere fuori Marruocco e Maiorano? Io ho sempre detto che tutti i miei ragazzi sono titolari per cui, chi merita va in campo e chi resta in panchina non deve protestare o fare pressioni con i procuratori. Sapevano che venendo a giocare a Pagani, c’era da soffrire e lottare per non retrocedere».

da resportweb.it

Top & Flop di Paganese-Akragas.

Termina 2-0 lo scontro salvezza odierno tra Paganese e Akragas, valido per la quindicesima giornata del Girone C di Lega Pro. Con un gol per tempo gli azzurrostellati liquidano la pratica e ritrovano quella concretezza e quella tenuta mentale che era mancata all'indomani della brutta sconfitta di Fondi. Herrera e Reginaldo firmano il successo che proietta la squadra campana a quota 17, ad un passo dalla zona play-off anche se Grassadonia - alla vigilia - era stato chiaro: niente voli pindarici, la sconfitta di Fondi aveva evidenziato una squadra che giocherà fino alla fine per evitare i play-out. Sull'altra sponda prosegue l'astinenza dai tre punti (che mancano dallo scorso 25 settembre): l'Akragas non riesce a dare continuità al pari casalingo col Messina, nonostante alcuni buoni spunti di Longo, un palo colpito da Gomez e un tentativo di Cochis (su cui ha salvato Chiriac, oggi preferito a Marruocco, in tandem con Silvestri) e incappa nel terzo passo falso esterno consecutivo. Ecco quindi i top e flop dell'incontro:

TOP:

La reazione (Paganese)
: dopo il ko di Fondi e le parole dure di mister Grassadonia all'indirizzo della sua squadra, sia al termine del 3-1 in terra laziale sia ieri nella conferenza stampa della vigilia, ci si aspettava una risposta concreta da parte del gruppo azzurrostellato. Ed è prontamente arrivata. Nonostante sembrava fosse partito più convinto l'Akragas, alla prima disattenzione difensiva ospite Herrera col sinistro è riuscito a battere inesorabilmente Pane, incanalando la gara sui binari azzurrostellati. Nella ripresa il sinistro di Reginaldo (su assist di Iunco) ha sigillato il risultato. Che avrebbe potuto essere più rotondo se gli stessi Iunco ed Herrera fossero stati più precisi, pochi minuti dopo il raddoppio. Si è comunque vista la reazione attesa dal tecnico sperando che sia un nuovo inizio per gli azzurrostellati CONVINTI

Lorenzo Longo (Akragas): è l'unica nota positiva di un pomeriggio opaco per il Gigante ed è quindi l'unico a salvarsi dei suoi. In apertura e in chiusura di primo tempo l'esterno d'attacco prima prende in controtempo Della Corte e dalla distanza va ad un passo dalla rete del vantaggio e poi sfrutta un nuovo errore difensivo dell'esterno azzurrostellato con la palla che termina di poco alta sopra la traversa L'ULTIMO AD ARRENDERSI

FLOP:

Francesco Deli (Paganese)
: si segnala solo per un destro a giro debole che termina tra le braccia di Pane ad inizio secondo tempo. Per il resto il capitano azzurrostellato appare spento: Grassadonia lo sostituisce infatti al 66' con Iunco, che dà ulteriore verve all'attacco di casa. Da segnalare in negativo anche le due sbavature difensive di Della Corte che avrebbero potuto spianare la strada a Longo NON BRILLA

Tutti (Akragas): è crisi totale in casa del Gigante. L'astinenza dalla vittoria si sta facendo sempre più preoccupante, soprattutto perché non si vedono margini di reazione, anzi è un costante regresso a livello di gioco quello messo in campo dalla squadra siciliana. Una disattenzione di Cazè mantiene in gioco Reginaldo, che offre ad Herrera la palla del vantaggio. E anche quei pochi barlumi di speranza si infrangono contro il legno (chiedere a Gomez) o contro la copertura del pacchetto arretrato azzurrostellato (chiedere a Cochis). La squadra di Di Napoli è sempre più risucchiata nelle parti basse della graduatoria, a sole quattro lunghezze dal fanalino di coda Catanzaro URGONO RIMEDI

da tuttolegapro.com

27.11.16

Una buona Paganese, in attesa del vero Iunco.


Nella foto, Reginaldo festeggiato dai compagni dopo aver messo a segno il gol del due a zero

Di Nino Ruggiero

I tre punti costituivano l’obiettivo principale della partita odierna con l’Akragas, e sono arrivati. Intendiamoci, la Paganese, come è nella sua indole, gioca sempre per arrivare ai tre punti, ma quella di oggi era una partita particolare da disputare all’indomani di un passo falso che nessuno si aspettava; e quindi la vittoria assumeva un valore determinante per inquadrare meglio le reali possibilità della squadra, scivolata nelle zone basse della classifica.
La risposta è arrivata puntuale in fatto di punti, ma non tutto è filato proprio liscio in fatto di rendimento complessivo.
Contro la squadra agrigentina, la Paganese ha mostrato cose buone a altre meno buone. Nel complesso c’è stata una risposta alle sollecitazioni richieste da Grassadonia in fatto di carattere e di rendimento, ma qualche pecca difensiva ancora una volta ha fatto temere il peggio in un paio di occasioni. Per fortuna ci sono stati alcuni elementi che hanno saputo prendere per mano la squadra nei momenti critici. Mi riferisco a Pestrin, Reginaldo e Cicerelli.
Il primo, ancora una volta, è risultato elemento determinante in tutte le fasi di gioco in virtù di un senso tattico eccezionale e di una vitalità atletica che sembra fare a pugni con l’età anagrafica. Il secondo ha confermato che la classe non è acqua e si è caricato quasi tutto il peso dell’attacco sulle sue spalle: i due gol nascono dai suoi piedi fatati. Mortifero il gol del definitivo due a zero; un diagonale di sinistro che ha fatto secco l’incolpevole portiere agrigentino. Infine Cicerelli. Sotto tono nella prima parte della gara, è cresciuto a dismisura nella ripresa quando ha imperversato come e quando ha voluto sulla fascia destra del suo schieramento.
Adesso attendiamo il completo recupero di Iunco, schierato per una ventina di minuti nella ripresa. Con lui in campo, condizione fisica a parte ancora da ritrovare, la Paganese ha giocato un altro calcio. Auguriamoci che possa tornare presto ai livelli che sono normali per un atleta del suo valore.

Appuntamento a martedì prossimo per un approfondimento con la rubrica “Così è, anche se non vi pare” su https://paganesegraffiti.wordpress.com

Paganese-Akragas 2-0: il pagellone di Paganesemania.

Chiriac e Tagliavacche non tradiscono, Herrera rinasce, Pestrin è ovunque

CHIRIAC 6,5 - Graziato da Longo e salvato dal palo sulla botta di Gomez, per il resto non corre altri rischi in una gara in cui si mette in evidenza con sicurezza. Meriterebbe qualche chance in più per il futuro.

PICONE 6 - Copre con diligenza la zona di competenza, anche se si lascia sfuggire Gomez nella prima frazione. È l’unico errore di una gara giocata su buon livello.

ALCIBIADE 6,5 - E' un perno insostituibile del pacchetto difensivo. Svetta sulle palle alte e lascia le briciole agli attaccanti ospiti. Tenta anche di partire palla al piede e lo fa con discreti risultati.

SILVESTRI 6,5 - Ritrova una maglia da titolare e si guadagna la pagnotta con pieno merito. Nella ripresa salva la Paganese da una quasi sicura capitolazione sul tiro a botta sicura di Cochis.

DELLA CORTE 6 - Gara sufficiente in cui è prezioso il suo apporto in difesa. La corsa non gli manca, anche se gli fa perdere lucidità in alcune ripartenze che potevano essere sfruttate meglio.

TAGLIAVACCHE 6,5 - Filtro e dinamismo al servizio della squadra. Schierato a sorpresa, ancora una volta mostra piglio deciso e buona padronanza del ruolo in una sfida delicata sotto vari aspetti.

PESTRIN 7 - Altra prestazione da incorniciare per il metronomo romano. Tocca una quantità industriale di palloni e sradicargli la sfera è impossibile. Beneficia del contributo di Tagliavacche e palesa una condizione fisica invidiabile a dispetto della carta d’identità.

DELI 6 - Ancora non si esprime sui suoi abituali standard di rendimemto ma mette ugualmente l’anima in ogni giocata. Cerca di fare il guastatore tra le linee provando il dialogo con i compagni, anche se le maglie strette della difesa siciliana non lasciano grossi spazi di manovra.

HERRERA 6,5 - Trova la prima rete in campionato ed apre la strada alla vittoria. È in continua crescita con giocate di classe e senso della posizione. Bravo anche in fase di non possesso quando arretra il proprio raggio d’azione.

REGINALDO 7 - Un lottatore in area di rigore e non solo. Partecipa alla manovra corale con grande sacrificio e rappresenta un pericolo costante per la difesa siciliana. Realizza poi la rete del raddoppio a suggellare un gara da protagonista.

CICERELLI 6 - Non è imprendibile come in altre occasioni ma quando ha spazio può sempre far male. A volte è eccessivamente egoista come nella ripresa quando tenta la conclusione invece di appoggiare al meglio piazzato Iunco.

IUNCO 6,5 - Senza palla è una mina vagante. Se ne accorge anche la difesa ospite che fatica a prendergli le misure. Serve a Reginaldo l’assist del raddoppio nella speranza che raggiunga il top della condizione.

MAURI e PARLATI sv

Francesco Pepe
© Paganesemania - Riproduzione riservata

Paganese concreta e compatta: Herrera e Reginaldo firmano i tre punti del rilancio.

Le migliori risposte arrivano sempre dal campo. Una Paganese cinica e concreta come non mai, compatta e anche capace di soffrire porta a casa tre punti fondamentali per la sua classifica, battendo l'Akragas per 2-0. Le reti, una per tempo, di Herrera Reginaldo
Grassadonia lascia a sorpresa in panchina Marruocco Maiorano, lanciando dall'inizioChiriac Tagliavacche e rispolverando il 3-4-2-1, con Picone in difesa al posto diDicuonzo. Inizio un po' contratto, soprattutto dal punto di vista psicologico, della Paganese, che rischia dopo appena un minuto e mezzo con Longo. Ma poi a sbloccare mentalmente gli azzurrostellati è Eric Herrera che, due anni dopo l'ultimo gol al "Torre", nella stessa porta risolve una mischia. La Paganese fa la partita, l'Akragas attende e riparte, anche dopo lo svantaggio. Ed in particolare i siciliani sfiorano il pari a metà frazione con Gomez che colpisce il palo a tu per tu con Chiriac
Nella ripresa, nonostante i continui cambi tattici da parte di mister Di Napoli, la gara non decolla, anche se l'Akragas ha un'occasionissima per pareggiare con Cochis, fermato in extremis da Silvestri. Subito dopo il raddoppio della Paganese, con lo scambio fra Iunco, subentrato ad uno spento Deli, e Reginaldo: diagonale mancino perfetto del brasiliano per il quinto gol in campionato. Gli azzurrostellati sfiorano il tris con Cicerelli e ancora Herrera e soprattutto non rischiano nel finale. 

Da www.paganesemania.it

La Paganese con una rete per tempo liquida l'Akragas.

Paganese - Akragas
Paganese - Akragas

Al “Marcello Torre” di Pagani va in scena il match salvezza tra la Paganese e l’Akragas degli ex Di Napoli, Longo e Palmiero. Il primo tempo davvero scoppiettante con i biancazzurri subito pericolosi, dopo appena sessanta secondi, con l’attaccante Lorenzo Longo che si divora il vantaggio, calciando alto la sfera dopo un perfetto crosso del terzino Seppe dalla sinistra. Al 7’ Pane esce male e regala dal limite dell’area di rigore un’ottima opportunità alla Paganese, che fallisce, però, con Herrera. Pochi minuti dopo è sono ancora gli azzurro stellati a rendersi pericolosi con Cicerelli, sparando alto di destro. L’Akragas soffre e la Paganese ne approfitta, trovando il vantaggio al 14’: disattenzione difensiva dei biancazzurri, Herrera, abile nell’intuire l’opportunità, si avventa sul pallone e insacca in rete il suo primo gol stagionale, a due anni di distanza dall’ultimo con la Paganese. Al 23’ seconda palla gol per i biancazzurri di Di Napoli: Palmiero lancia sul filo del fuorigioco Gomez, abile nel smarcarsi dal Alcibiade, e ad involarsi per la porta difesa da Chiriac, ma è il palo a negare il pareggio all’Akragas. Alla mezz’ora triangolazione Cicerelli-Reginaldo-Herrera, con quest’ultimo che piazza troppo la sfera, calciandola alta sopra la traversa. Al 42’ altra l’Akragas va vicina al gol del pari. E’ sempre l’ex di giornata Longo a sfiorare il pari per l’Akragas senza successo, con la conclusione che finisce di poco alta sopra la traversa.

La ripresa si apre con un tiro dei padroni di casa con Deli, ma Pane si fa trovare pronto e blocca la sfera. Al 55’ doppio cambio per l’Akragas: Di Napoli manda in campo Zanini e Cochis per Palmiero e Coppola. Tra il 59’ e il 62’ sono i due neo entrati Zanini e Cochis che tentano di impensierire il numero uno dei campani Chiriac senza successo. AL 64’ primo cambio anche per Grassadonia: fuori Deli, non una prova brillante per il captano degli azzurro stellati, e dentro l’ex attaccante di Chievo e Trapani Iunco.  Al 68’ raddoppio dei padroni di casa con l’ex serie A Reginaldo, che servita da Iunco, batte Pane per il due a zero. Al minuto 84’ è ancora Longo, uno dei pochi a salvarsi, che cerca di riaprire la gara con un tiro senza successo. La gara termina dopo i quattro minuti di recupero.

La Paganese stacca con questa vittoria proprio i biancazzurri, portandosi a quota 17 punti. Per l’Akragas, a digiuno di vittoria da due mesi, si tratta della quinta sconfitta in campionato, la terza di fila fuori casa e sabato sarà attesa da un’altra campana, la Casertana. 

TABELLINO

PAGANESE – AKRAGAS  2-0

MARCATORI: 14’ Herrera, 68’ Reginaldo

PAGANESE: Chiriac, Della Corte, Silvestri, Pestrin, Reginaldo (81’ Mauri), Deli (64’ Iunco), Cicerelli, Alcibiade, Herrera (87’ Parlati), Picone, Tagliavacche. A disposizione: Marruocco, Coppola, Mansi, Zerbo, Longo, Caruso, Maiorano, Celiento. Allenatore: Gianluca Grassadonia

AKRAGAS: Pane, Cazè da Silva, Carillo, Salandria, Marino, Sepe (73’ Russo), Coppola (55’ Cochis), Longo, Gomez, Pezzella, Palmiero (55’ Zanini). A disposizione: Addario, Leveque, Riggio, Garcia, Assisi, Carrotta, Privitera, Rotulo. Allenatore: Raffaele Di Napoli

ARBITRO: Giovanni Nicoletti di Catanzaro; ASSISTENTI 1 E 2: De Palma e Pizzi

NOTE: Ammoniti: Tagliavacche, Herrera (Paganese), Gomez (Akragas)

Da www.forzaakragas.it


26.11.16

Con l'Akragas in cerca di vittoria e rilancio.

La sfida con l’Akragas potrebbe rappresentare il rilancio per la Paganese dopo la brutta sconfitta di Fondi. Per gli azzurrostellati vincere significherebbe subito cancellare una prova negativa e guardare al futuro con maggiore tranquillità. Grassadonia ha catechizzato i suoi esortandoli a dare prova di maturità davanti al pubblico amico e, rispondendo nel migliore dei modi alle critiche piovute per la sconfitta. Contro i siciliani urge vincere, un imperativo categorico chiesto anche dal ds Ferrigno che in settimana ha chiesto maggiore impegno e soprattutto di evitare batoste come quella subita a Fondi. Di Napoli, Palmiero e Longo, gli ex vorranno fare bella figura al cospetto degli ex tifosi, in special modo il condottiero della formazione sicula, Lello Di Napoli che all’inizio del 2000 condusse la squadra alla salvezza dopo l’abbandono di Sasà Amato. Mancheranno Di Cuonzo, infortunato e che resterà fuori per qualche mese e poi Camilleri, appiedato per un turno dal giudice sportivo. In rampa di lancio per la sostituzione del centrale ex Brescia c’è Silvestri mentre per la sostituzione di Di Cuonzo uno tra Picone e Longo con il primo leggermente favorito. Anche nel tridente dubbi per il tecnico azzurrostellato. A Reginaldo e Cicerelli potrebbe aggiungersi Herrera che ha smaltito l’attacco febbrile ma Celiento lo insidia.

da www.resportweb.it

I convocati per l'Akragas: un indisponibile e uno squalificato.

Ultimo allenamento questa mattina a Siano per la Paganese, prima della partita di domani al "Torre" contro l’Akragas (si gioca alle 16:30, LIVE MATCH su TuttoLegaPro.com). Due pedine non saranno a disposizione di mister Grassadonia: si tratta dello squalificato Camilleri, che ha comunque svolto lavoro con i compagni, e dell'infortunato Dicuonzo, che ha lavorato a parte con un programma personalizzato.

Questo l'elenco completo dei convocati in una nota del sito ufficiale paganesecalcio.com:

> Portieri: 1 Marruocco, 12 Coppola, 22 Chiriac;

> Difensori: 3 Della Corte, 4 SIlvestri, 6 Mansi, 13 Alcibiade, 15 Longo, 23 Picone;

> Centrocampisti: 5 Pestrin, 10 Deli, 18 Parlati, 24 Tagliavacche, 27 Maiorano, 28 Mauri;

> Attaccanti: 7 Zerbo, 8 Reginaldo, 9 Iunco, 11 Cicerelli, 14 Herrera, 19 Caruso, 29 Celiento

da www.paganesemania.it

Il programma della giornata: a Matera il big match, derby in Puglia e Calabria.

È Matera-Juve Stabia la sfida di cartello della quindicesima giornata di campionato. Nella città dei Sassi la formazione di Fontana cerca di riprendere la marcia dopo il clamoroso tonfo subito in rimonta domenica scorsa contro il Lecce con i salentini ed il Foggia che hanno agganciato le vespe in vetta. Il Matera si presenterà senza lo squalificato De Rose, espulso nella sfortunata trasferta di Andria, ma con il possibile rientro in difesa di Ingrosso. Ancora a riposo Infantino, in attacco si profilano problemi per Auteri che non avrà a disposizione nemmeno Louzada per noie muscolari. Tutti arruolabili tra le fila della Juve Stabia.

Interessante e spigoloso derby allo Iacovone dove il Taranto cerca punti pesanti per blindare ulteriormente la panchina di Prosperi la cui posizione non è ancora salda definitivamente. A fare visita ai rossoblu, privi dello squalificato Altobello e del lungodegente Cedric, il Lecce di Padalino. Il tecnico giallorosso recupera il centrale difensivo Giosa mentre qualche dubbio sussiste sulla presenza in campo del laterale Vitofrancesco che si sta allenando a parte. Out Cosenza, fermato per un turno dal giudice sportivo. L’altra capolista Foggia attende la Casertana che in settimana è stata penalizzata di due punti dal Tribunale Federale Nazionale. Per i falchetti dubbio Carriero che accusa noie fisiche ed il cui impiego resta difficile.

Il Cosenza, che sta gettando le basi per il futuro con i rinnovi già siglati del difensore Pinna e del portiere Perina, invece sarà di scena al De Simone di Siracusa contro gli aretusei che hanno perso l’argentino Longoni per infortunio. Sfida pugliese al Degli Ulivi dove l’Andria affronta la Virtus Francavilla. Un assente per parte, Materaper i padroni di casa e Casadei per gli ospiti. Il Monopoli ha perso lo smalto del mese scorso e comincia ad arrancare. I biancoverdi arriveranno a Melfi in cerca di punti playoff senza il laterale Bacchetti, fermatosi nuovamente per infortunio. Il tecnico Zanini però conta di avere a disposizione l’attaccante Genchi. Sulla sponda gialloverde confermato il tandem d’attacco De Vena-Foggia.

Sfida ricca di ex al Massimino tra Catania e Vibonese. Gli etnei si sono inceppati a Francavilla ma chiedono strada ai giovani calabresi, privi dello squalificato Sicignano. Posta in palio altissima al Ceravolo nel derby tra Catanzaro e Reggina. Per il tecnico di casa Zavettieri prova del nove con le pesanti assenze di Carcione e Baccolo in mediana. A chiudere il programma il match tra Messina e Fondi.

Francesco Pepe - © Paganesemania

Qui Akragas, Di Napoli: "Siamo un gruppo duro a morire, andremo a Pagani per fare risultato".

Dopo la rifinitura odierna, l'Akragas si è messo in viaggio per la Campania dove domani affronterà la Paganese (si gioca alle 16.30, LIVE MATCH su TuttoLegaPro.com). Al termine dell’incontro la comitiva akragantina non farà ritorno ad Agrigento, ma rimarrà in Campania per preparare la seconda sfida consecutiva in trasferta di sabato 3 dicembre contro la Casertana. Mister Raffaele Di Napoli ha presentato l'impegno in conferenza stampa, come riportato dal sito ufficiale ssakragas.it: “Domenica affronteremo una buona squadra. La Paganese ha in organico giocatori importanti, capaci di fare la differenza in qualsiasi momento e contro qualsiasi avversario. Mi riferisco a Pestrin, che ho allenato a Frosinone, Iunco, Reginaldo, Marruocco, Alcibiade. Per noi deve essere uno stimolo sfidare giocatori che hanno disputato campionati di A e B. La Paganese è una squadra da affrontare con le dovute precauzioni e con la giusta cattiveria agonistica. Sono convinto, come sempre, che il mio gruppo venderà cara la pelle. Andremo a Pagani con l’obiettivo di fare risultato. Ce la giocheremo a viso aperto, con la speranza di avere anche un po’ di fortuna per fare risultato positivo".

A chi gli chiede quali convinzioni abbia lasciato il pari di domenica scorsa contro il Messina, il tecnico risponde: "Mi ha lasciato tante convinzioni, ma soprattutto la certezza che siamo sullla buona strada nel nostro percorso di crescita. Ci manca qualcosa in fase di finalizzazione, però ho la consapevolezza che chiunque dei miei giocatori scenda in campo dà l’anima per questa maglia. E’ un gruppo duro a morire. Mi dispiace non aver vinto la partita. In casa, purtroppo, abbiamo questa sofferenza. Sappiamo che dobbiamo soffrire. Posso solo dire che oltre ad essere un allenatore di questa squadra, sono anche un tifoso. Il primo ad essere rammaricato dei risultati e di qualche vittoria che non abbiamo fatto in casa sono io. Bisogna guardare avanti”.

da www.tuttolegapro.com

25.11.16

Prove tecniche di Akragas.

Prosegue la tappa di avvicinamento della Paganese alla sfida contro l’Akragas degli ex Di Napoli, Palmiero e Longo. Grassadonia questa settimana ha fatto fare gli straordinari a Deli e compagni. Contro i siciliani non ci saranno lo squalificato Camilleri e l’infortunato Di Cuonzo vittima di una lesione muscolare di primo e secondo grado al bicipite femorale destro che lo costringerà a stare fuori dalle tre alle quattro settimane. Grassadonia, per la sostituzione dei due, ha provato Picone e Silvestri e non è escluso che siano proprio loro a scendere in campo. Nel gruppo anche Mansi e Herrera che, smaltita l’influenza, sono arruolabili. Con Marruocco a difesa dei pali, centrali dovrebbero giocare Silvestri ed Alcibiade con Della Corte a destra e Picone a sinistra. A centrocampo con Deli e Pestrin potrebbe trovare posto Tagliavacche al posto di uno spento Maiorano mentre, in attacco, il trio formato da Cicerelli a sinistra, Herrera a destra e Reginaldo centrale. 

(La Città)

24.11.16

Lesione al bicipite femorale per Dicuonzo, oltre un mese di stop per lui.

Dovrà restare fermo circa un mese il difensore della Paganese, Stefano Dicuonzo. L'ex Juve Stabia si era infortunato nel corso del secondo tempo della gara con l'Unicusano Fondi ed era stato costretto ad uscire. Il giocatore si è sottoposto ad un esame strumentale per stabilire l'entità dell'infortunio: lesione muscolare tra I e II grado al bicipite femorale destro per lui e tempi di recupero fissati fra le 4 e le 5 settimane. Una brutta tegola per il tecnico Grassadonia, che dunque perde l'esperto difensore il quale, dovesse essere confermata la peggiore delle ipotesi, ritornerebbe a disposizione solo per l'ultima gara dell'anno solare contro il Matera. Esami strumentali anche per il difensore Vincenzo Camilleri, il quale è uscito malconcio dalla sfida col Fondi: per il siciliano, che già avrebbe saltato il match con l'Akragas per squalifica, solo un affaticamento muscolare al polpaccio sinistro. Sono pienamente rientrati in gruppo il difensore Mansi e l'attaccante Herrera, che domenica saranno regolarmente a disposizione.

© Paganesemania

Qui Akragas: Giavarini dice addio. Di Napoli con un dubbio a a centrocampo.

È una settimana difficile in casa Akragas. Marcello Giavarini, presidente onorario, dice addio alla società di Agrigento attraverso una lunga lettera in cui spiega i motivi dell’annunciata separazione. Dissidi con il comune e delusione per il distacco della città verso la squadra sono le cause principali che hanno indotto l’ormai ex presidente onorario ad abbandonare l’incarico. Intanto oggi il Tribunale Federale Nazionale, Sezione Discipilanare, ha rinviato, al 2 dicembre prossimo, la decisione al deferimento in merito alla fideiussione presentata dall'Akragas.
Detto questo, i siciliani si preparano al match di domenica alla ricerca di una vittoria che manca da quasi 2 mesi, quando espugnarono il "Massimino" di Catania per 1-0. In classifica l'Akragas si trova poco a ridosso nella zona playout a pari punti con la Paganese. In vista di quello che si prospetta uno scontro salvezza, mister Di Napoli ha tutti i giocatori a disposizione eccezion fatta per Marino e Zanini che svolgono un lavoro differenziato per recuperare dai rispettivi infortuni.
La squadra di mister Di Napoli dovrebbe presentarsi al "Marcello Torre" con il consueto 3-5-2 o 3-4-2-1 a seconda della posizione dei centrocampisti. Il dubbio è fra l’ex Palmiero e Sepe a centrocampo, mentre in attacco spazio all’altro ex Longo e Guido Gomez. Quest’ultimo, classe ’94, nato a Vico Equense ma scafatese doc, è un attaccante da temere: quest’anno ha realizzato 4 gol in 14 partite.

Alfonso Esposito - © Paganesemania

Il DS Ferrigno: "Dopo Fondi ci siamo guardati tutti in faccia: sono fiducioso per il futuro".

A metà settimana, nel post sconfitta contro il Fondi e prima della sfida interna contro l'Akragas, in casa Paganese, così come riportato dal sito ufficiale del club azzurrostellato, parla il DS Fabrizio Ferrigno:

“Le difficoltà che inizialmente abbiamo avuto per i fatti che ormai sappiamo tutti, non devono essere più una scusante. Abbiamo recuperato calciatori importanti e la condizione fisica che mancava, ora non ci sono più scuse. Dobbiamo capire che le partite si vincono non solo con la qualità che questa squadra ha. La determinazione e la concentrazione deve essere massima da qui in avanti e confido nella personalità di alcuni calciatori che abbiamo in rosa per cancellare la sconfitta di domenica”.

Nessuno in particolare, però, sul banco degli imputati: “Quando si perde perdiamo tutti dal primo all’ultimo, ci siamo guardati in faccia e ora sono più che fiducioso per il futuro. Da qui a Gennaio saranno tutte finali e in queste gare valuteremo chi sta dando meno di quanto ci aspettavamo e che, invece, non sta dimostrando il suo reale valore”.

Conclude poi: "Domenica ci aspetta una partita importantissima, l’Akragas è una squadra tosta e ben allenata. Dopo il cambio di modulo sta facendo bene e sappiamo che ci metteranno in difficoltà tutti dietro la linea della palla. Dimentichiamo la brutta prestazione di Fondi, sicuro che partite del genere non ce ne saranno più. Dispiace per i tifosi che ci hanno seguito e sono rimasti delusi, ma come con il Taranto e il Foggia possono aiutarci e portarci alla vittoria che è il nostro obiettivo per continuare ed intraprendere la strada giusta”.

da www.tuttolegapro.com

23.11.16

Camilleri squalificato, con l'Akragas spazio di nuovo a Silvestri.


Il Giudice Sportivo della Lega Pro ha squalificato per una giornata il difensore della Paganese, Vincenzo Camilleri, "per recidività in ammonizione (V infr)". Il centrale siciliano, quindi, salterà la sfida di domenica contro l'Akragas. Nel match coi siciliani, dunque, dovrebbe trovare nuovamente spazio Luigi Silvestri che, dopo aver giocato da titolare le prime 10 gare di campionato, è finito in panchina col passaggio alla difesa a quattro.

© Paganesemania

22.11.16

Ogni anno punto e da capo.

di Nino Ruggiero

Chissà perché, all’indomani della inopinata sconfitta di Fondi, mi è venuta in mente una commedia di Eduardo De Filippo; si chiama “Ogni anno punto e da capo” ed è un atto unico.
La trama, incentrata sull’innata vocazione napoletana per l’arte e per la canzone, ha poco a che fare con il calcio, ma quello che vedo rispondente all’attuale momento attraversato dalla nostra cara Paganese è il titolo dell’opera.

Ogni anno una storia, ogni anno un intoppo, ogni anno una speranza, ogni anno una delusione. Quando sembra che ci possa essere il salto di qualità, quando tutto sembra che la squadra possa aspirare a qualcosa di diverso dalla solita salvezza, zacchete! e si ritorna tutti malinconicamente con i piedi per terra.

La partita di Fondi non l’ho vista, e quindi, come da prassi, non la commento. È il risultato, però, che parla da solo e condanna la Paganese al di là delle giustificazioni che, nel calcio, sono sempre a portata di mano. Quello che ormai è certo è che ci avviamo – salvo miracoli – verso un campionato anonimo e che ancora una volta l’attenzione dei più dovrà essere spostata sugli obiettivi minimi.
Purtroppo nel calcio – che come sapete non è per niente una scienza esatta – bisogna sempre fare i conti con tanti valori altalenanti che, proprio perché ballerini, soprattutto quando si tratta di fare valutazioni tecnico-tattiche, non consentono valutazioni precise ma solo sensazioni.

Pensavo che la Paganese di quest’anno avesse buone possibilità di inserirsi in un discorso di medio-alta classifica, alla luce degli ingaggi di giocatori affatto disprezzabili sotto il profilo tecnico. Probabilmente non avevo messo in conto che nel calcio non basta la sola tecnica individuale o una buona predisposizione tattica attuata da un allenatore bravo e preparato per arrivare al risultato che poi, in definitiva, è quello che più conta, al di là di valutazioni squisitamente tecniche o di facciata. Parliamo di gioco di squadra e non di gioco individuale: ci sono, quindi, tanti altri fattori che – se riescono a combinarsi – possono portare a risultati tangibili.

Mi hanno insegnato, fin dai primi passi nel mondo del giornalismo sportivo, che una squadra può ambire a buoni risultati quando fonda la sua forza soprattutto sulla solidità della difesa. E allora non ci siamo perché alla luce delle ultime sconcertanti esibizioni, una volta promettenti e positivi, un’altra volta disarmanti e negativi, proprio l’organizzazione difensiva della Paganese è quella che non sta mantenendo fede alle attese. Difesa e centrocampo, di solito, rappresentano l’architrave su cui appoggiare tutta l’inquadratura e la bontà della stessa. La società pareva aver colto nel segno quando, nel convulso periodo di agosto, è riuscita ad assicurarsi i servizi di elementi come Camilleri, Alcibiade, Dicuonzo, Silvestri, Pestrin, Maiorano gente di mestiere, diciamo di categoria. Posso dire, invece, senza per questo intaccare il valore personale dei singoli, che è proprio la difesa sul banco degli accusati.

C’è qualcosa che lascia perplessi per quello che riguarda la sua ermeticità; troppi gol incassati e nei modi più disparati che accusano un reparto che invece avrebbe dovuto rappresentare il fiore all’occhiello della squadra. Prestazioni singole forse anche buone; ma è nell’insieme che qualcosa si inceppa, tanto che le incertezze difensive non si contano, specie nell’ultimo periodo. Da cosa dipende non lo so e credo che non lo sappia nemmeno Grassadonia.

Qualche amico mi suggerisce che c’è incompatibilità tecnica e caratteriale fra alcuni elementi della formazione; non lo so. Rilevo solo che parecchi gol incassati non avrebbero avuto diritto di cittadinanza al cospetto di una difesa che fosse stata davvero granitica.

Adesso che la classifica diventa più avara, però, bisognerà pensare al risultato.
Diamoci una mossa, a cominciare dalla gara di domenica prossima al “Marcello Torre” contro l’Akragas.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com

Senza cuore e cattiveria non si va da nessuna parte.

La Paganese perde a Fondi la terza partita consecutiva in trasferta e, come era già capitato con Cosenza e Catania, passa prima in vantaggio e poi si fa rimontare. Gli azzurrostellati soffrono della “sindrome del gol fatto”, infatti nel momento in cui realizzano la rete del vantaggio subiscono una sorta di appagamento, un calo di tensione che permette agli avversari di pareggiare e in poco tempo portarsi addirittura in vantaggio. Una costante, questa, che si è manifestata anche in partite in cui la Paganese è riuscita a vincere come quelle contro Taranto e Melfi, quando, passata in vantaggio, ha subito il ritorno veemente degli avversari.

Nel calcio diversi sono i fattori che giocano un ruolo fondamentale: 1) le qualità tecniche dei calciatori; 2) l’organizzazione di gioco o tattica (di cui mi occupo in questa rubrica) e 3) l’aspetto caratteriale o agonistico. I primi due fattori sono determinanti solo se accompagnati dal terzo, ovvero, solo se accompagnati dalla voglia di soffrire, di non mollare mai, di giocare “tutti per uno, uno per tutti”. La Paganese manca proprio sotto l’aspetto caratteriale, non a caso gli azzurrostellati hanno subito diverse rimonte (Virtus Francavilla, Cosenza, Catania, Fondi) e solo una volta sono riusciti a recuperare un risultato di svantaggio, contro il Foggia pervenendo al pareggio. Questo dimostra la fragilità di una squadra che viene riconosciuta da tutti come capace di proporre un ottimo calcio, ma ciò non si tramuta in continuità di risultati perché manca la cattiveria agonistica. Il calcio non è solo moduli, numeri, tecnica, ma anche e soprattutto “Cuore”.

Paganese e Fondi, pur nella diversa interpretazione “nervosa” della gara, si sono specchiate nella disposizione in campo. I due tecnici Grassadonia e Pochesci hanno presentato le due squadre con lo stesso modulo, il 4-3-3. L’allenatore azzurrostellato ha scelto gli stessi uomini visti contro il Foggia, con l’unica eccezione del rientro di Delial posto del febbricitante Herrera. Il trainer laziale ha contrapposto un undici niente male, fatto di calciatori esperti e di enorme spessore, come Fissore in difesa, Bombagi a centrocampo, Albadoro e Tiscione in attacco. ProprioTiscione è stato un uomo decisivo nello scacchiere dei padroni di casa, infatti ha disputato una gara di grandissimo valore tecnico ed agonistico. Il piccolo numero 7 napoletano non solo ha realizzato la terza rete con una punizione “maledetta” che ha sorpreso Marruocco, ma ha fatto un grosso lavoro in fase di non possesso, andando a pressare sulla prima fonte di gioco paganese, Pestrin, condizionando non poco la manovra azzurrostellata.

Per i ragazzi del patron Trapani non è stata una partita da ricordare, perché dopo un ottimo inizio culminato con il gol del vantaggio, confezionato da un veloce contropiede sull’asse Cicerelli-Celiento (come si può ben vedere in foto), si sono sciolti alla prima difficoltà, leggasi gol del pari. Per il resto la squadra è sembrata involuta e smarrita, lontana parente di quella ammirata solo sette giorni prima contro il Foggia, e nella mediocrità generale sono stati risucchiati anche calciatori di rendimento come Cicerelli (comunque il migliore), Pestrin e Maiorano. Una partita che dovrà far riflettere calciatori e allenatore, perché sarebbe un peccato sprecare il tanto talento che la squadra possiede al suo interno e disputare così una stagione senza infamia e senza lode.

Alfonso Tortora - © Paganesemania

Imperativo numero uno: dimenticare Fondi.

Obiettivo: dimenticare Fondi. Grassadonia non ha perso tempo e ieri ha ripreso la preparazione in vista della sfida all’Akragas. Sette trasferte. Due vittorie e 5 sconfitte. Otto gol fatti e 11 subiti. È questo lo score esterno. Un ruolino di marcia non entusiasmante. Alla luce dell’ultima sconfitta, il tecnico è uscito dal terreno di gioco di Fondi sconfortato per la prova dei suoi al cospetto di una squadra che ha prodotto poco per vincere sfruttando le amnesie difensive e le pecche di un Marruocco che quest’anno ha un rendimento altalenante. In terra pontina la Paganese non ha confermato i grandi progressi fatti vedere contro Taranto e Foggia soprattutto, giocando una gara inguardabile sotto l’aspetto caratteriale. Cattiveria agonistica e mentalità le componenti che sono venute meno al Purificato. Gli unici a salvarsi sono stati Pestrin che nonostante le sue 38 primavere detta legge in un centrocampo senza collegamento e l’autore del gol, Celiento che quando ha avuto palloni giocabili li ha sfruttati alla perfezione come la rete del vantaggio.

(la CITTA’ di Salerno)

Nessun giorno di stop, Paganese subito al lavoro.

Riprende questo pomeriggio, in vista della gara interna contro l'Akragas (in programma al "Torre" domenica alle 16:30), la preparazione della Paganese, sul campo di Siano: sarebbe dovuto essere giorno di riposo per gli azzurrostellati, ma mister Grassadonia ha optato per un cambio di programma. Domani altra seduta pomeridiana e mercoledì doppia, come da programma.

da www.tuttolegapro.com

Dubbi sul pareggio del Fondi. E l'arbitro "corregge" il suo assistente.


Una Paganese che esce con le ossa rotte dal “Purificato” di Fondi, a tratti umiliata dagli avversari. C’è poco da fare quando si è assenti dal punto di vista della determinazione e dell’intensità. Match tutto sommato semplice per la terna designata per quest’incontro, diretta dal signor Luca Zufferli di Udine, al primo anno in Can Pro, coadiuvato da Francesco Gentileschi di Terni e da Tiziana Trasciatti di Foligno, anche loro al primo anno in terza serie. 

Metro di giudizio del fischietto friulano coerente per tutta la partita, nonostante abbia fatto protestare i tifosi di entrambe le compagini in più di un’occasione. Regolare la posizione di Celiento al momento dell’assist di Cicerelliche insacca il pallone del vantaggio azzurrostellato. Mentre qualche dubbio potrebbe scaturire sul gol dell’immediato pareggio pontino, quando Calderini con una lieve spinta sbilancia leggermente Dicuonzo che infila l’incolpevole Marruocco. Giuste le ammonizioni rifilate da ambo le parti. Soltanto Zerbo, entrato da pochi minuti, può considerarsi graziato dall’arbitro friulano, poiché entra con vigoria sproporzionata sul terzino sinistro Squillace ma viene solo ammonito. In ben tre occasioni il direttore di gara non ammonisce per fallo di mano, dimostrando di aver ben digerito le modifiche al regolamento. Da segnalare, inoltre, i continui richiami dell’arbitro verso Cicerelli reo di avere sempre i calzettoni troppo bassi.

Errore da matita blu per il secondo assistente Trasciatti, che al 56’ segnala un fuorigioco a Reginaldo che di lì a poco colpirà il palo, giustamente corretto dall’arbitro (come si può vedere in foto dal movimento del braccio del direttore di gara) poiché il pallone era giunto al numero 8 azzurrostellato da un retropassaggio di Squillace. La signorina Trasciatti si rende protagonista anche dell'unico motivo di interesse del finale, quando nell'ultimo minuto di recupero la sua bandierina si rompe e deve essere riparata praticamente solo per terminare la partita di lì a qualche secondo. Mettiamola così: non è particolarmente fortunata con la Paganese, visto già quanto accaduto col Monopoli. Almeno stavolta non è decisiva.

Daniele Ferrara - © Paganesemania

21.11.16

La Paganese vista da... Nocera! - Che dormita, soprattutto di Marruocco.

Una sconfitta inaspettata quella subita a Fondi, dove la Paganese fa un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni. Una sconfitta senza troppe recriminazioni e questa volta credo meritata per quello che s'è visto sul rettangolo di gioco. I troppi complimenti, meritatissimi, della gara con il Foggia avranno illuso Pestrin e compagni che, tranne in pochi frangenti della gara, non hanno espresso il solito gioco. Più volte avevamo ribadito, anche nel salotto di Paganesemania, che questa squadra non era stata messa mai sotto da nessuno, tranne ad Andria, ed invece quella di Fondi è stata una prestazione incolore dove i padroni di casa hanno giocato meglio e vinto con merito. Il termometro in rosso della gara è dato dalla prestazione, questa volta sotto tono, di Cicerelli incapace di cambiare marcia. Non è stato il solito dirompente Cicerelli, non è stata la solita Paganese. Si sono riviste sbavature in difesa dove il reparto ha lasciato troppo spazio agli avanti rossoblù, il gioco non è stato fluido, come visto ultimamente al "Torre" e sopratutto in trasferta, bloccandosi ai sedici metri. Lontano da casa è terminato il magic moment, dove abbiamo inanellato la terza sconfitta consecutiva, dopo le due vittorie iniziali. Ancora una volta, dopo Cosenza e Catania, andiamo in vantaggio e subiamo il pareggio dopo due minuti. Un passo indietro che smorza nella tifoseria azzurrostellata quell'entusiasmo con cui aveva lasciato il "Torre" dopo il pareggio con il Foggia.
Ancora una volta registriamo l'incredibile prestazione di Marruocco che, con preoccupante precisione dall'inizio del campionato nella stessa gara, ha compiuto una doppia prodezza e poi un'altra incredibile papera in seguito alla dormita sulla punizione da distanza siderale di Tiscione. In settimana ho saputo che contro il Foggiaquell'incertezza era stata colpa dell'improvviso cambio di direzione di Pestrin che l'aveva disiorentatao sul tiro di Sarno. Questa volta? La colpa sarà stata di un ciuffo d'erba.

Peppe Nocera - © Paganesemania

Fondi-Paganese 3-1: il video della conferenza stampa di Mister Grassadonia.

Grassadonia: "Ci siamo fatti umiliare, abbiamo problemi caratteriali, mi prendo tutte le responsabilità".


Parole dure in sala stampa nei confronti della sua Paganese per mister Gianluca Grassadonia al termine della sconfitta di Fondi per mano dei padroni di casa dell'Unicusano: "E' stata una pessima partita, sono sempre molto obiettivo, siamo stanchi dei complimenti che peraltro oggi (ieri, ndr) non meritiamo se non per i 20' della ripresa. Abbiamo problemi, soprattutto dal punto di vista caratteriale. Siamo stati assenti dal punto di vista dell'intensità. Non è stata la nostra prima partita così. Qui al Purificato parecchie squadre importanti hanno lasciato punti. Il Fondi ci ha surclassato sotto il punto di vista della determinazione e dell'energia, arrivavano sempre prima sul pallone". Il tecnico - pur dispiaciuto - non si nasconde dietro ad alcun alibi e la sua disamina va dritta al punto: "Come sempre mi prendo tutta la responsabilità perché non sono riuscito a far loro comprendere che nel calcio serve intensità, non sono bravo io a trasmettere questo alla squadra. Sennò non si spiega perché veniamo a Fondi, andiamo in vantaggio e poi regaliamo un gol e concediamo un'autostrada sul secondo. Oggi è stata una sconfitta meritata. Manchiamo di cattiveria. Dobbiamo riflettere su questa sconfitta: deve allarmarci perché non possiamo farci umiliare. Sono veramente amareggiato, abbiamo dimostrato lacune importanti".

da www.tuttolegapro.com

A Fondi prova di maturità non superata.

Aveva parlato di prova di maturità Gianluca Grassadonia alla vigilia del match contro il Fondi, il risultato non può che raccontare di una formazione azzurrostellata rimandata dopo un pesante ko. «Abbiamo fatto una pessima partita – spiega in conferenza stampa il tecnico che non concede sconti alla sua squadra -, chiaramente abbiamo dei problemi soprattuto caratteriali. Siamo stufi dei complimenti che oggi non meritiamo. Siamo stati completa- mente assenti dal punto di vista dell’intensità e della determinazione. Dispiace perchè sapevamo dove venivamo a giocare noi dobbiamo lottare per la salvezza e il Fondi ci ha surclassato. Sono amareggiato ma mi assumo tutte le responsabilità perchè li alleno. Il primo gol è regalato, sul secondo gli abbiamo concesso un’autostrada, il terzo è sicuramente evitabile. Dobbiamo capire che abbiamo regalato troppo e che questa sconfitta è assolutamente meritata. Manchiamo di cattiveria e non è la prima volta che succede. In fase offensiva non siamo cinici e in fase difensiva manchiamo di concentrazione. Per fare punti c’è bisogno di cattiveria, di intensità. Giocare bene non porta punti e noi dobbiamo fare punti. Oggi siamo in zona play out e vuol dire che ce lo siamo meritato. Dobbiamo riflettere su questa sconfitta».

da www.resportweb.it

Fondi-Paganese 3-1: il pagellone di PaganeseMania.

Attacco sterile, le mezze ali non incidono e la difesa è spesso disattenta

MARRUOCCO 5 - Subisce tre gol particolari. I primi due sono l'emblema della sfortuna: un'autorete e una deviazione. Sul terzo, invece, avrebbe potuto fare molto, molto di più. La punizione di Tiscione è angolata e potente ma comunque calciata da oltre 35 metri. Il rimbalzo lo beffa, ma lui si tuffa comunque in ritardo. Nel primo tempo era stato da applausi nella doppia occasione capitata a Calderini e Tiscione.

DICUONZO 5,5 - E' subito sfortunata e in salita la sua partita. Una strana deviazione, forse perchè sbilanciato da Calderini, inganna Marruocco e consente al Fondi di pareggiare. Tutto sommato una gara attenta, anche se spinge poco. Alza bandiera bianca ad inizio ripresa per un infortunio

CAMILLERI 5 - Giornata storta per il difensore siciliano che ha più di un grattacapo con Albadoro. L'ex Matera lo costringe al fallo che gli farà saltare la gara con l'Akragas, ma soprattutto è troppo lontano da lui nel momento della deviazione fortunosa ma vincente della punta del Fondi. Al di là degli episodi, non convince la sua prestazione.

ALCIBIADE 6 - Denota qualche problema nella fase di costruzione, sbagliando almeno due appoggi che potevano risultare letali. Ma in fase difensiva tiene bene, facendosi trovare pronto nelle diverse situazioni.

DELLA CORTE 5,5 - E' generoso, non fa mai mancare la sua spinta e le sue sovrapposizioni anche se Cicerelli lo serve davvero rarissime volte. E' con Tiscione, però, che ha qualche problema di troppo e lo limita a fatica.

MAIORANO 5 - Più di un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni. Non convincente la sua prestazione. Gioca pochi palloni, anche quando dovrebbe inserirsi non è mai efficace e nell'interdizione non sempre riesce ad avere la meglio.

PESTRIN 6 - Ad inizio gara è imbrigliato dal Fondi, con Tiscione che praticamente si piazza a uomo su di lui e prova a non farlo giocare. Nonostante questo trova gli spazi per poter far partire la manovra e nella parte finale di gara prova spesso qualche giocata improvvisa che però non sorprende il Fondi.

DELI 5 - Giornata non da ricordare per il giovane capitano della Paganese. Al quarto d'ora si divora il possibilie raddoppio, mentre poco dopo, quando il Fondi raddoppia, forse è leggermente in ritardo in fase di ripiegamento su Galasso, il cui tiro centra in pieno il fortunato Albadoro. Dà poco fastidio fra le linee, si perde quando passa come esterno sinistro.

CELIENTO 6,5 - Per la seconda di fila da titolare, ma stavolta trova anche il gol. Freddissimo quando dopo sei minuti batte Baiocco e realizza il suo primo gol tra i professionisti, dopo averne segnati a valanga in Serie D. Qualche altro spunto nell'oretta abbondante in cui resta in campo, poi a metà ripresa Grassadonia lo toglie per far posto a Iunco.

REGINALDO 5,5 - Più di mezz'ora a fare sportellate con Signorini e Fissore, poi finalmente si illumina. Protegge un gran pallone al limite dell'area e inventa per Celiento. Nel secondo tempo si mette in proprio, tenta qualche conclusione ma è troppo isolato.

CICERELLI 6 - Gara di confusione anche per l'attaccante pugliese che cala vertiginosamente nella ripresa, non rendendosi mai pericoloso. Nel primo tempo era stato come al solito decisivo, con l'assist per Celiento e quello per Deli che però non aveva scartato il suo regalo.

PICONE 5,5 - Entra a freddo e si vede. Ci mette un po' per carburare, ma soffre in fase difensiva.

IUNCO 6 - Vuole strafare, ha tanta voglia che spaccherebbe il mondo. Rincorre gli avversari fino all'area di rigore azzurra, cerca di far qualcosa in avanti senza incidere.

ZERBO sv

GRASSADONIA 5,5 - Aveva chiesto ai suoi una prova di maturità: quasi tutti rimandati. La squadra parte bene, ma si affloscia non appena subisce il pareggio. E' incapace di reagire dopo il raddoppio. Non convince il cambio di Celiento, che era stati fra i migliori, per passare ad un attacco a quattro in cui Deli non dà il suo contributo. Si assume le responsabilità, ma non sono tutte sue.

Danilo Sorrentino - © Paganesemania - Riproduzione riservata

La partita del tifoso: in trasferta a Fondi.

Per la partita di Fondi si è rinverdita una vecchia e sempre piacevole tradizione: andare in trasferta a vedere la Paganese. Devo ammetterlo, sono un po’ di anni che non riesco ad andarci tanto spesso, a differenza di prima. Un po’ per colpa delle nuove regole imposte, per cui tante trasferte, proprio quelle che sarebbero logisticamente più agevoli, sono vietate; un po’ perché da qualche anno abbiamo la possibilità di vedere tutte le partite in streaming; un po’ perché, temo, sia passato il tempo in cui non c’era da dar conto ad alcuno. Sta di fatto che questa è stata la prima trasferta del campionato in corso ed ahimè, solo la quinta o sesta degli ultimi tre quattro anni.
La macchina, vuoi le defezioni di quello, vuoi gli impedimenti di quell’altro era composta dal trio base, come mi verrebbe da dire. Un trio che per il passato ha portato a casa tante partite vinte e soprattutto vittorie di campionato. Il trio era composto dalle seguenti persone: il sottoscritto alla guida; il “grosso ma buono” al lato passeggero (del resto è il solo posto in cui riesce ad entrare in auto, per la comodità sua e soprattutto degli altri) ed una new entry per voi “’o cumpariell”. Quest’ultimo c’è sempre stato, sempre presente, nessuna defezione, anzi. Pensate che ci ha fatto un cazziatone per il solo fatto che gli avessimo chiesto la disponibilità ad andare a Fondi. E lui, con fare altero, proprio dell’uomo che non deve chiedere mai, stizzito ci fa: “È inutile che mi chiedete sempre se ci sono o meno. Lo sapete che sono sempre presente. Mi basta sapere solo a che ora si parte”. E noi, in coro: “Omm”.

Si parte alle 13.30, puntuali. Sì, perché questi qui potrebbero fare tardi al colloquio di lavoro che gli cambierebbe la vita, al loro matrimonio (magari neanche presentarsi) ma quando si tratta di andare in trasferta, sono puntuali come un orologio svizzero! Il segno del tempo che passa è proprio l’orario della partenza. Addio, quindi, alle pizze di scarole preparate dalle sapienti mani della moglie del “grosso ma buono”, spazzolate via in un secondo, in una scomoda e remota area di servizio. Non abbiamo più l’età. Attenzione! Non abbiamo più l’età per mangiare, in piedi, nelle aree di servizio ma le pizze di scarole troveranno sempre spazio nei nostri cuori (vabbè, mo si chiamano cuori mo…).

Il tifoso che parte per la trasferta è come un soldato che parte per il fronte. Si carica sulle spalle le sorti e l’avvenire di un’intera città. Per poco non arriva la banda di paese ad accompagnarlo. Il tifoso in trasferta, fiero e virile incede con passo sicuro, incurante dei pianti disperati di familiari, amici, fidanzate, mogli ed eventuali commare (chi ce l’ha), verso la missione che gli ha riservato il destino, verso il luogo dell’epico scontro, a volte distante anche centinaia di chilometri dal paese natio. E poi si parte…

Come al solito, la prima parte del viaggio è dedicata ad una veloce pre analisi della partita, partono le prime ipotesi di formazione e qualcuno si sbilancia sull’eroe di giornata che riempirà di gioia i cuori dei valorosi combattenti che avranno preso parte alla battaglia. La seconda parte del viaggio è caratterizzata da discorsi extra calcistici. Ci si distrae commentando fatti di vita quotidiana, di politica, di economia, di fisica quantistica e magari ci scappa anche qualche illuminante pensiero filosofico. Nel momento esatto in cui si avvista, per la prima volta, il cartello stradale del luogo in cui si compirà la resa dei conti, in auto cala immediatamente un silenzio fitto ma espressivo. Quello è il momento della concentrazione, in cui tutti i presenti iniziano seriamente ad entrare nel clima partita. Arrivato allo stadio, il tifoso in trasferta si guarda attorno, prova a fare un conto veloce dei presenti, di quanti siano gli altri valorosi condottieri che hanno preferito lasciare il sicuro focolare domestico pur di essere lì, dove tutto si compirà. E come nelle migliori tradizioni, c’è sempre discordanza tra quanto dicono le autorità competenti e quanto sostiene il tifoso in trasferta. E così, i circa cinquanta tifosi arrivano anche a sfiorare le svariate centinaia.

Il tifoso in trasferta guarda negli occhi gli altri suoi simili. Non c’è bisogno di tante parole, uno sguardo basta per rendere ancor più saldo un legame ed un senso di appartenenza forti come l’acciaio. E poi si torna a casa…
Il tifoso in trasferta consuma il ritorno più velocemente possibile, c’è voglia di tornare a casa presto, consapevole che ogni minuto in più trascorso in trasferta, aumenterà il volume e l’intensità degli improperi che certamente dovrà sorbirsi. Arrivano telefonate di quelli che sono rimasti vigliaccamente a casa, lasciando a pochi valorosi l’onere di portare avanti e difendere, in territorio avverso ed ostile, il vessillo azzurro stellato. Ma la telefonata è breve, non c’è molta voglia di condividere qualcosa con chi non c’era e che quindi non potrà capire.

Dunque, c’è il prima ed il dopo.
Dunque, c’è il viaggio d’andata e poi quello di ritorno.
Dunque, in mezzo c’è la partita.
Ecco, appunto, la partita.
Lasciamo perdere va che è meglio!

Alberto Maria Cesarano - © Paganesemania

Top & Flop di Unicusano Fondi-Paganese.

Termina con un perentorio 3-1 la gara odierna tra Unicusano Fondi e Paganese, valida per la quattordicesima giornata del Girone C di Lega Pro. Azzurrostellati in vantaggio grazie alla prima rete in campionato e tra i pro di Celiento, ma non passano che 120 secondi e Calderini trova il pareggio rossoblù (in un primo momento era parso che col ginocchio Dicuonzo avesse battuto il proprio portiere, mentre invece si è poi compreso come sul cross dalla destra di Tiscione ad anticipare tutti sul secondo palo è stato proprio il numero 24 di casa). E' poi Albadoro al 23' a ribaltare il risultato, deviando con l'anca la traiettoria della sfera su tiro di Galasso. Il definitivo 3-1 arriva nella ripresa (al 63') e porta la firma di Tiscione su punizione. Ecco quindi i top e flop dell'incontro:

TOP:

Filippo Tiscione (Unicusano Fondi)
: l'esecuzione sulla punizione vale il prezzo del biglietto. Un gol spettacolare che sorprende Marruocco sul palo alla sua sinistra, nonostante la distanza sia parecchia e quindi abbastanza proibitiva. Per l'esterno d'attacco rossoblù è la sesta rete stagionale a sigillare un risultato prezioso, il sesto positivo consecutivo per la banda Pochesci. Senza dimenticare come sul finale di primo tempo abbia chiamato Marruocco al doppio intervento miracoloso, prima con un colpo di testa e poi con una botta sottomisura FREDDO CECCHINO

Marzio Celiento/Emmanuele Cicerelli (Paganese): premiamo in questa sede i due protagonisti dell'unica rete azzurrostellata, l'assist è dell'esterno d'attacco classe 1994 (bravo ad impegnare Baiocco anche su punizione e con una conclusione a sfiorare la traversa) e dell'altro esterno d'attacco, classe 1989, che finalizza l'azione in contropiede segnando col destro il suo primo gol in campionato ma anche tra i professionisti (dopo una carriera passata a far ammattire le difese tra i dilettanti) PECCATO NON BASTI...
FLOP:

Nessuno (Unicusano Fondi)
: colpito a freddo dopo soli 6', all'undici rossoblù bastano 120 secondi per rimettere in carreggiata la gara: cross dalla destra. Calderini pronto sul secondo palo e i pontini sfruttano al meglio la frittata che combina Dicuonzo. Da lì è tutto in discesa per gli uomini di Pochesci, che trovano una vittoria in rimonta davvero convincente. Un risultato che li porta a quota 20 punti e rafforza la loro posizione in classifica in piena zona play-off. Cosa chiedere di più? LA MATRICOLA TERRIBILE
Stefano Dicuonzo (Paganese): dispiace per l'esperto terzino azzurrostellato che - oltretutto - oggi è dovuto uscire dal campo anzitempo per un problema muscolare, ma - nonostante sia stato specificato nel post-partita come non sia stato lui l'autore dell'autogol che è valso l'1-1 all'Unicusano Fondi - è comunque protagonista in negativo dell'azione, incapace di anticipare Calderini sul secondo palo. Un errore che, evidentemente, ha spianato la strada ai padroni di casa che si sono sentiti rinfrancati dal subitaneo pari SPROVVEDUTO

da www.tuttolegapro.com