27.4.21

Mors tua vita mea.

di NINO RUGGIERO

Zero a zero il risultato. Basta con i sogni e le speranze, basta con i calcoli da ragioniere. La partita con il Potenza ha detto inequivocabilmente che la Paganese dovrà affrontare il Bisceglie in due gare di andata e ritorno per cercare di restare in serie C. Li chiamano play-out: due gare, una specie di mini torneo dell’inferno. Mors tua, vita mea. Chi perde saluta la serie C.

Bisognerà adesso attendere gli ultimi novanta minuti per sapere come si posizioneranno definitivamente in classifica le due squadre chiamate in causa. La Paganese sarà di scena a Caserta; il Bisceglie a Bari. Attualmente sono gli azzurro stellati che hanno un punto in più; ma per essere certi di poter giocare la prima gara in trasferta e la seconda in casa, con il vantaggio riveniente dai migliori risultati ottenuti negli scontri diretti, gli uomini di Di Napoli dovrebbero conquistare i tre punti in palio nel derby con la Casertana. Se così non fosse, bisognerà per forza di cose attendere il risultato che arriverà da Bari.
Ancora aspettative, ancora sospiri, ancora calcoli, ancora speranze.

Brutta Paganese, parente lontana della squadra che sette giorni ha colto la vittoria della speranza in casa del Foggia. Brutto cliente il Potenza, squadra già salva ma in grande spolvero con atleti che sprizzano sapienza calcistica da tutti i pori. La Paganese? Non pervenuta per tutto il primo tempo. Nessun tiro degno di nota da parte delle due squadre. Solo maggiore predominio territoriale da parte del Potenza su un terreno stranamente malridotto, al limite della decenza. Molte emozioni, invece, nella ripresa. E’ il Potenza che per prima bussa a gol. Dopo appena due minuti gli ospiti colpiscono il palo alla sinistra di Baiocco con un tiro rasoterra a incrociare scoccato da Salvemini. Dopo pochi minuti risposta della Paganese con un tiro di Zanini dalla distanza che il portiere Marcone riesce a malapena a sventare. Al quarto d’ora è ancora il Potenza a colpire i legni della porta di Baiocco con un gran tiro dalla distanza di Coppola che scheggia la traversa. Ma la Paganese risponde a tono per ben due volte; autore Mendicino, in gran spolvero. L’attaccante prima impegna Marconi con un rasoterra deviato a stento in angolo e successivamente – proprio allo scadere del tempo – ci prova con una inzuccatache viene sventata dal portiere lucano con un grande intervento. Non è finita: c’è tempo anche per elogiare le doti di Baiocco, vero salvatore della Patria, che evita la beffa con un intervento alla disperata proprio alla fine.
Che dire di più? Poteva vincere il Potenza, ma poteva anche vincere la Paganese. 

Guardate, non è più una questione di “legname”; lo sappiamo da tempo come siamo combinati. In queste partite di fine stagione, sono le motivazioni che dovrebbero prevalere. Ne avrebbe tante la Paganese; ma che volete: in campo non si vedono. 

Poi arrivano finalmente i sussulti, dettati dalla voglia di vincere, di non deludere. La partita si infiamma sul finale; c’è più paprika in avanti, c’è più spinta offensiva portata dai neo entrati Scarpa e da Gaeta. Ma c’è anche il rischio di buscarsi un contropiede o, come si dice adesso, una ripartenza.
Lasciamo stare: in certe occasioni, allora meglio accontentarsi del pareggio.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 26.04.2021)

26.4.21

Addio a Ottavio Riboni, calciatore che fece grande la Paganese negli anni Sessanta.

Vogliamo ricordarlo così, con la stella sul petto. Se ne è andato per sempre Ottavio Riboni, calciatore che fece grande la Paganese negli anni Sessanta. La pandemia non gli ha fatto sconti e lo ha colpito mortalmente nella sua città, a Roma, dove risiedeva da sempre.
Riboni aveva ancora molti amici a Pagani, quelli che ne avevano seguito e apprezzato le sue intuizioni di grande centrocampista: aveva la Paganese nel cuore. 


Lunghissime le telefonate intercorse con i rappresentanti della carta stampata locali, con quelli della sua generazione e con quelli che comunque lo avevano apprezzato per sentito dire. Amava interloquire per aggiornarsi, per conoscere la situazione in cui versava la sua squadra del cuore. Aveva anche promesso la sua presenza a Pagani qualche anno fa in occasione della presentazione del libro “Storia e storie della Paganese”, ma un imprevisto all’ultimo momento gli aveva impedito di partecipare. Fu Marco Fracas, anche lui di Roma, a recapitargli fino a casa il libro cui teneva tanto.
Ottavio Riboni era stato l’acquisto più indovinato in vista del campionato 1966/67. La Paganese, dopo la cocente delusione dell’anno precedente, quando allo stadio “Collana” era stata eliminata dalla Sessana per la promozione in serie D, doveva ritentare la scalata. Fu Vincenzo Cascone, uno che di calcio ne masticava tanto, ad adocchiarlo quando giocava nelle file della Nocerina.
«Questo è proprio il calciatore che fa per noi» – disse. E lo acquistò senza pensarci su due volte.
Addio, vecchio campione. Pagani non dimentica i suoi miti e la sua storia.

NINO RUGGIERO

Paganese-Potenza 0-0: addio salvezza diretta e playout certi per gli azzurrostellati.

Salvezza diretta sfumata e playout ancora col Bisceglie. Questo il verdetto emesso dalla penultima giornata, dopo lo 0-0 casalingo con il Potenza che rinvia, complice il successo dei pugliesi, all’ultimo turno il discorso relativo al posizionamento. Un pareggio amaro per gli azzurrostellati, contro una squadra che non aveva più niente da chiedere al suo campionato. Dopo una fase di studio iniziale da parte di entrambe le squadre, è la formazione lucana a rendersi pericolosa con Coppola che raccoglie in area il cross di Coccia, il controllo difettoso però gli impedisce di calciare bene ed azione che dunque termina in un nulla di fatto. Il primo squillo degli azzurrostellati arriva col piazzato di Zanini servito da Raffini dopo l’inserimento in area, Marcone ribatte. La Paganese poi prova a rendersi ancora pericolosa con Raffini che non riesce in due occasioni ad incidere sui cross degli esterni prima colpendo con poca forza di testa e poi mandando alto in girata.

Seconda frazione che parte subito col brivido per gli uomini di Di Napoli, sugli sviluppi di calcio d’angolo Salvemini centra il palo da posizione favorevole. Reazione immediata della Paganese con Zanini che si crea lo spazio per la conclusione, poi sventata in corner dall’estremo difensore rossoblù. Al quarto d’ora della ripresa ancora legni per il Potenza, grande conclusione di Coppola che si stampa sulla traversa. Nel finale doppia grande occasione per Mendicino prima con una bella girata al volo e poi di testa, Marcone decisivo con due grandi interventi. Pareggio amaro che condanna matematicamente la Paganese ai playout col Bisceglie, resta solo da capire quale delle due squadre avrà a favore il doppio risultato.

IL TABELLINO

PAGANESE 3-5-2: Baiocco; Schiavino, Sirignano, Sbampato; Carotenuto (22’st Guadagni), Zanini, Bramati (16’st Gaeta), Onescu, Mattia (31’st Cernuto), Mendicino, Raffini (22’st Scarpa). A disp.: Campani, Bovenzi, Esposito, Di Palma, Cigagna, Curci, Bonavolontà. All.: Raffaele Di Napoli

POTENZA 4-3-1-2: Marcone; Coccia, Conson, Gigli, Nigro; Zampa, Sandri (27’st Volpe), Coppola (44’st Lauro); Ricci (27’st Bruzzo); Romero (41’st Cavaliere), Salvemini (27’st Di Livio). A disp.: Santopadre, Noce, Panico, Mazzeo, Fontana, Di Somma, Bucolo. All.: Fabio Gallo.

ARBITRO: Luciani di Roma 1 (Dell’Olio – Rinaldi; IV Turrini)

NOTE: Gara disputata a porte chiuse. Ammoniti: Carotenuto (P), Conson (P), Schiavino (P). Recupero: 0’pt, 4’ st. Angoli: 6-6

Christian Esposito - PaganeseMania

 



20.4.21

Opere, pensieri e realtà.

DI NINO RUGGIERO

Ci volevano punti per la Paganese. E sono arrivati; non importa come. Il calcio riserva sempre delle sorprese, forse è per questo che mantiene tutto il suo fascino. Un giorno nella polvere, un altro sugli altari (si fa per dire).

Il Foggia, squadra composta da ottimi elementi e che sarà sicuramente fra le protagoniste nei play-off, ha fatto tutto il possibile per battere la Paganese. Le ha provate tutte, con grande disordine tattico, con un predominio territoriale schiacciante, fine solo a stesso. Ma non ci è riuscito. Eppure tutto pareva girare per il verso giusto per i padroni di casa, soprattutto quando la Paganese è rimasta in dieci uomini a causa dell’espulsione di Diop autore di un fallo di reazione commesso sul portiere avversario, dopo appena venti minuti dall’inizio.

La squadra di Di Napoli ha saputo difendersi, senza nemmeno tanti affanni, senza mai erigere barricate, con intelligenza e con ripartenze micidiali che hanno visto come protagonista assoluto il redivivo Mendicino, autore di un gol eccezionale per intuizione e per esecuzione.

Al resto ci hanno pensato Baiocco, Schiavino, Onescu e Sirignano, sugli scudi dal primo all’ultimo minuto per temperamento e per mestiere. Sono loro che si sono elevati di una spanna sui rendimento complessivo dei compagni di squadra. L’usato sicuro, tanto per citare un eufemismo, più volte invocato, ha funzionato alla perfezione e nel giorno in cui è stato possibile schierare tutta in una volta la batteria di uomini adusi alla battaglia agonistica, la squadra azzurro stellata ha colto una vittoria importantissima che rilancia le sue speranze di spuntarla nel mini girone dei dannati. Peccato che non ci sia stata la possibilità di vedere all’opera anche Scarpa, che sicuramente non avrebbe demeritato in questo palcoscenico costituito da atleti abituati alla lotta; per lui, al rientro in panchina dopo la malattia che lo ha colpito, ci sarà sicuramente l’occasione in questo finale di campionato di rendersi utile alla causa.
Le note degne di essere citate non sono molte e possono essere riassunte in un intervento a terra di Baiocco nel primo tempo al 5’ su tiro di Garofalo; un palo colpito dal Foggia all’8’ del secondo tempo grazie anche a una deviazione di Baiocco su tiro di Dell’Agnello e un gol mancato dalla Paganese al 24’ con Zanini su cross dalla destra di Mattia. La perla della partita è stata però opera di Mendicino, subentrato a Raffini nella ripresa. L’attaccante con grande lucidità ha sfruttato un errato disimpegno difensivo del Foggia, ha ricevuto il pallone da Cernuto, si è portato il pallone in avanti e poi, appena entrato in area, ha fulminato di destro il portiere Fumagalli proprio sul suo palo. Un’apoteosi per la Paganese che adesso guarda con maggiore fiducia a quello che resta del campionato.

Commento finale. Opere possibili, pensieri rimuginati e parole dette e ridette nel corso di un intero campionato, fino alla noia. Oggi però qualcosa di concreto c’è. La Paganese torna da Foggia con tre punti pesanti e con la consapevolezza che potrà dire la sua parola nel finale di stagione. Intendiamoci, non è che siano spariti d’incanto tutti i problemi evidenziati nel corso del campionato. D’altra parte nessuno mai ha preteso che la squadra desse spettacolo e spadroneggiasse; queste sono cose da ricchi. Solo che, finalmente, gli interpreti principali hanno capito che i punti non piovono mai dal cielo e che con grande applicazione e umiltà – soprattutto quando si coltivano traguardi di minima (chiamatela pure salvezza) – a volte è possibile sopperire a inequivocabili manchevolezze di carattere tecnico.
La squadra ora sembra che abbia capito che dovrà giocarsela fino all’ultimo per salvarsi.

Bisogna solo augurarsi che l’intensità agonistica e la sagacia tattica, messa in campo con il Foggia, venga mantenuta e – se possibile – addirittura aumentata.

Inevitabili appaiono i play out, purtroppo. Per intanto, però, bisognerà dare continuità al risultato di ieri. Con il Potenza potrebbero essere incamerati i punti che assicurerebbero alla squadra quantomeno una posizione di privilegio nella griglia dei play out che oramai sembrano circoscritti allo scontro con il Bisceglie.

Solo un miracolo, lo diciamo per gli eterni sognatori – benedetto da due vittorie nelle restanti due gare da disputare, con il Potenza e con la Casertana, e il contemporaneo crollo delle squadre interessate alla salvezza – potrebbe consentire alla Paganese la salvezza diretta.
Ma siamo nel campo dell’utopia. Vorremmo che lo fosse.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, 19 aprile 2021)

19.4.21

La Paganese in dieci passa a Foggia (La Gazzetta dello Sport).


Paganese corsara allo Zaccheria (0-1), il gol di Mendicino vale tre punti.

Gli azzurrostellati sono corsari allo "Zaccheria" di Foggia e nonostante l'espulsione di Diop nella prima frazione di gioco non si disuniscono e nella ripresa colpiscono con Mendicino, alla seconda marcatura stagionale. Adesso la Turris è a cinque lunghezze.

Di Napoli sorprende tutti schierando Onescu come braccetto di destra della difesa a tre, Mattia rileva l'infortunato Squillace sulla sinistra mentre Gaeta è ancora in panchina. E' di Garofalo la prima occasione del match dopo pochi minuti, quando sporca un pallone vagante che costringe Baiocco a rifugiarsi in calcio d'angolo. La Paganese è ben disposta in campo ma fatica ad alleggerire la manovra che si ingolfa quando il pallone transita dalle parti di Mattia. I satanelli invece si affidano alle qualità di Curcio che tenta di aprire la retroguardia campana affidandosi ai propri esterni, particolarmente ispirati. Il ritmo abbastanza basso dell'incontro riceve un sussulto quando Fumagalli tira giù con un braccio Diop, il quale si fa vendetta da sè e sferra un pugno in faccia all'estremo difensore locale. Il signor Frascaro non ci pensa su due volte ed estromette dalla contesa l'attaccante senegalese. Marchionni tenta di sfruttare la superiorità inserendo un attaccante, Balde, al posto di Kalombo. Negli ultimi minuti del primo tempo il Foggia è in forcing ma senza mai tirare verso lo specchio di porta. 

Nella ripresa il primo pericolo per Baiocco lo creano proprio i suoi compagni con Mattia che rinvia addosso a Bramati e pallone che per poco non beffa l'estremo difensore azzurrostellato. Curcio e Di Jenno dialogano più volte facendosi vivi nella metà campo avversaria. Di Napoli striglia i suoi e li invita a non retrocedere troppo indietro ed inserisce Mendicino per Raffini e Gaeta per un acciaccato Volpicelli. L'attaccante romano la sblocca a dieci minuti dal novantesimo. Galeotafiore e Vitale con un disimpegno errato regalano il pallone a Cernuto che la tocca quel tanto che basta per far recapitare il pallone a Mendicino che è glaciale e batte Fumagalli sul suo palo. La Paganese si chiude più che mai a riccio e tira un sospiro di sollievo quando nelle battute finali Nivokazi anticipa Cernuto e spedisce incredibilmente alto. 

Alfonso Esposito - Paganesemania

QUI LA SINTESI

IL TABELLINO

MARCATORE: 36'st Mendicino (P)

FOGGIA (3-5-2): Fumagalli; Galeotafiore, Gavazzi e Agostinone; Kalombo (33’pt Balde (19’st D’Andrea), Garofalo (35’st Said Mhando), Rocca, Vitale, Di Jenno; Curcio, Dell’Agnello (35’st Nivokazi). 
In panchina: Mascolo, Jorio, Moreschini, Iurato, Aramini, Turi. Allenatore: Marchionni.

PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Onescu, Schiavino, Sirignano; Carotenuto (20’st Cernuto), Volpicelli (27’st Gaeta), Bramati, Zanini, Mattia; Raffini (10’st Mendicino), Diop.
In panchina: Campani, Bovenzi, Esposito, Bonavolontà, Scarpa, Cigagna, Guadagni, Curci. Allenatore: Di Napoli.

ARBITRO: Frascaro di Firenze (assistenti: Toce e Voytyuk: quarto uomo: Giaccaglia).

NOTE: Partita disputata a porte chiuse. Espulso al 24’ Diop (P). Ammoniti: Zanini (P). Angoli: 9-1. Recupero: 3’pt e 4’st.

13.4.21

Allarme rosso.

di NINO RUGGIERO

Dieci minuti è durato l’equilibrio tattico della partita a Monopoli. Anzi, a dire il vero, proprio nella parte iniziale della gara la Paganese era sembrata animata dalla migliore volontà di prendere in mano le redini della partita. La squadra pareva essere in giornata di grazia e i suoi componenti riuscivano anche a dialogare e a portarsi con un certa facilità in zona gol.

Solo una pia illusione. Dieci minuti di aspettative e di speranze naufragate nel corso di una gara che ha visto poi il Monopoli vincere meritatamente al di là del risultato.

I pugliesi hanno giocato una gara puntigliosa e giudiziosa; hanno colpito gli avversari nei loro punti vulnerabili. Lo hanno fatto in modo del tutto naturale avendo in organico calciatori in grado di fare la differenza in qualsiasi momento della gara perché in possesso di qualità tecniche non comuni. Sono andati a rete una prima volta all’11’ con Guiebre, bravo a eludere la marcatura di Mattia, dopo uno scambio con Paolucci. L’attaccante di colore, camuffato da laterale, uno dei migliori per la sua squadra, bravissimo a superare l’uomo, si è infilato in corridoio sulla sinistra e da posizione angolatissima ha infilato il povero Baiocco con un rasoterra chirurgico a incrociare.

Il gol incassato ha avuto l’effetto per la Paganese di una mazzata ricevuta tra capo e collo. Gli azzurro stellati, infatti, hanno praticamente consegnato la partita nelle mani dei padroni di casa bravi a sfruttare il buon momento. Naturalmente, grazie a una delle solite amnesie di centrocampo e che stanno funestando il cammino della Paganese, è arrivato alla mezz’ora il raddoppio in una classica ripartenza sfruttata con una botta ravvicinata da Piccinni.

Sul finire del primo tempo la Paganese ha avuto l’occasione per rimettere in discussione il risultato grazie a un rigore magistralmente realizzato da Diop. Ma si è trattato solo dell’ennesima illusione.
Nel secondo tempo il Monopoli non insisteva nel suo atteggiamento di prima della classe e consegnava la partita nelle mani della Paganese. Ne scaturiva solo e soltanto un effimero possesso territoriale da parte degli azzurro stellati; i cambi apportati alla formazione con l’ingresso di Guadagni e di Raffini, sostanzialmente non portavano effetti positivi. Il portiere pugliese si limitava all’ordinaria amministrazione non doveva mai compiere interventi di rilievo. Ne compiva alcuni determinanti, invece, Baiocco anche se non poteva evitare l’onta del terzo gol arrivato grazie ad una staffilata di De Paoli dal limite terminata all’incrocio dei pali.

La sconfitta di Monopoli adesso apre orizzonti cupi. La vittoria in contemporanea di Cavese e Bisceglie suona come un allarme rosso.

I residui sogni di salvezza diretta sono naufragati miseramente; non solo. Infatti c’è da essere seriamente preoccupati per quello che potrà succedere nelle restanti tre gare. I play-out, per come sono messe le cose, saranno inevitabili e, anzi, bisognerà tenere d’occhio la classifica, giornata per giornata, puntando soprattutto a fare risultato perché le chiacchiere hanno fatto il loro tempo.

Tre gare decideranno un intero campionato per Vibonese, Paganese, Bisceglie e Cavese, quattro squadre che sentono vicino l’odore acre della retrocessione. Sta meglio di tutte la Vibonese che conserva tredici punti di vantaggio sulla Cavese e – se riuscisse a contenere il vantaggio almeno nei nove punti – si salverebbe direttamente. Proprio la Cavese tenterà in queste ultime tre partite di agganciare Bisceglie e Paganese nonostante uno svantaggio di otto lunghezze.

In palio ci sono nove punti ed è lapalissiano che la Paganese, squadra di cui ci occupiamo da vicino, per evitare spiacevoli sorprese, non può più stare ad aspettare e deve necessariamente fare punti.
L’allarme è proprio rosso; più rosso di così non si può. E devono essere allertati tutti gli arruolabili. Non c’è bisogno di fare nomi.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione di Salerno, del 12.04.2021)

12.4.21

3-1: il Monopoli passeggia sulla Paganese. La salvezza diretta ormai è un miraggio.

Altro che salvezza diretta: di questo passo diventa difficile anche poter dire la propria nei playout che ora sono sempre più vicini per la Paganese. Sconfitta senza appello per gli azzurrostellati al Veneziani di Monopoli, biancoverdi che s'impongono 3-1 meritando il successo e di coltivare il sogno playoff. Paganese mai pervenuta, con un atteggiamento che non è quello giusto per una formazione che deve salvarsi. Ora il quartultimo posto, occupato dalla Vibonese, appare irraggiungibile (-5 a tre dalla fine), mentre il Bisceglie è ormai alle calcagna della Paganese che, almeno, deve provare a conservare la terzultima posizione. I nerazzurri hanno vinto con la Virtus Francavilla e sono a quota 27 come la Paganese, che ha il vantaggio dello scontro diretto.

Gara indirizzata già dopo mezz'ora. Dopo appena 11 minuti una sgroppata sulla sinistra di Guiebre sorprende la Paganese e soprattutto Baiocco sul proprio palo. Il Monopoli continua a macinare gioco e al 32' piazza il raddoppio con un'azione da manuale che libera Piccinni al limite dell'area di rigore: destro sotto l'incrocio e Baiocco che capitola nuovamente. Allo scadere della prima frazione, Diop riapre i giochi dal dischetto (rigore guadagnato da lui stesso).

Ma in realtà nel secondo tempo il Monopoli si difende con ordine, non rischia quasi mai e dopo 10' De Paoli piazza il colpo del ko con un perfetto destro all'incrocio fredda l'estremo difensore della Paganese. Che poi è stato superlativo poco dopo su un colpo di testa ravvicinato, mentre gli azzurrostellati solo nel finale in mischia hanno provato a ridare verve una contesa mai aperta. 

A fine gara il tecnico Di Napoli ha fatto mea culpa, non rispondendo alle domande della stampa ma rilasciando una breve dichiarazione sui profili social del club: "Chiedo scusa ai tifosi e alla società, abbiamo disputato una prova indegna ed indecorosa, dobbiamo farci un esame di coscienza. E’ inutile parlare della partita”.

IL TABELLINO

MARCATORI: 11’pt Guiebre (M), 32’pt Piccinni (M), 42’pt Diop (P), 9’st De Paoli (M).

MONOPOLI (3-5-2): Taliento; Arena, Bizzotto, Mercadante; Zambataro (35’st Nicoletti), Paolucci (35’st Currarino), Vassallo (25’st Iuliano), Piccinni (3’st Viteritti), Guiebre; Bunino, De Paoli (25’st Soleri). A disp.: Oliveto, Menegatti, Liviero, Isacco, Alba, Vignati, Nina. All.: Scienza.
PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Cigagna, Sbampato, Sirignano (13’st Raffini); Mattia, Onescu (41’st Carotenuto), Bonavolontà (1’st Volpicelli), Zanini, Squillace; Diop (13’st Guadagni), Mendicino. A disp.: Campani, Bovenzi, Esposito, Bramati, Di Palma, Schiavino, Curci. All.: Di Napoli.
ARBITRO: Giordano di Novara 
NOTE: gara disputata a porte chiuse. Ammoniti: Piccinni (M), Sbampato (P), Paolucci (M), Iuliano (M), Volpicelli (P). Angoli: 6-5. Recupero: 0’pt e 3’st

Redazione
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Monopoli-Paganese 3-1. Prosegue il momento no degli azzurrostellati.

 Immagini tratte da La Gazzetta dello Sport.