23.12.21

ACR Messina-Paganese 2-1. Un summit sotto l'albero.

DI NINO RUGGIERO 

La solitudine dei numeri uno nel gioco del calcio è proverbiale. Tutti sbagliano: difensori, centrocampisti e attaccanti. Quando sbaglia un portiere, purtroppo, essendo questi l’ultimo della difesa, non c’è mai nessuno che può rimediare. A Messina a sbagliare, nei minuti di recupero, con il risultato fermo sull’uno a uno, è Baiocco, idolo della formazione azzurro-stellata. Il portiere esce avventatamente su un cross dalla sinistra di Konatè e consegna il pallone alla testa di Distefano, cui non pare vero di poterlo indirizzare verso la porta rimasta sguarnita. Baiocco è un portiere eccezionale; ho perso il conto dei rigori neutralizzati nel corso della sua permanenza a Pagani, per non parlare degli interventi strepitosi effettuati e che hanno consentito agli azzurro-stellati di vincere partite importantissime. Da vero idolo della tifoseria, sempre osannato per le sue prestazioni di alto livello, appare ancora oggi come il candidato numero uno, dopo l’uscita di scena di Ciccio Scarpa, per la fascia di capitano. Gli infortuni possono capitare a tutti, cerchiamo di capirlo.
Partita dall’andamento strano, Messina-Paganese, prima gara del girone di ritorno. Un primo tempo giocato su ritmi calmi da parte della Paganese, evidentemente ancora alle prese con le scorie dell’ultima fatica sopportata appena tre giorni fa con la Turris. L’impressione che ne scaturisce è che la Paganese riesce a controllare la partita nei confronti di un Messina arruffone e scoordinato nelle sue manovre.
Ma nel calcio, si sa, non si può mai vivere di rendita e, quando si controlla la partita, bisognerebbe essere spietati in zona gol per concretizzare la presunta superiorità territoriale e tattica. Cosa che la Paganese non riesce a fare nonostante il grande impegno in avanti soprattutto di Guadagni. Poi, come spesso accade, in un’azione di contropiede al 38’ il Messina passa in vantaggio con Marginean a coronamento di una bella azione manovrata. Il rumeno è freddo, sul servizio di Fofana, controlla bene il pallone e poi lo scarica alla spalle di Baiocco; quasi una fotocopia del primo gol incassato all’andata proprio contro il Messina, con difensori imbambolati.
La Paganese accusa il colpo. Evidentemente pensava di riuscire a controllare la partita e quindi – una volta incassata l’inopinata segnatura – deve rivedere tutto l’assetto tattico.
Nella ripresa Grassadonia fa entrare subito Zito al posto di Scanagatta e più tardi inserisce Iannone e Vitiello rispettivamente al posto di Viti e Tissone. La manovra della Paganese è tambureggiante; il pareggio sembra possa arrivare da un momento all’altro. La difesa del Messina, fra le più battute del girone, stavolta regge. La porta del Messina sembra tabù per l’attacco paganese; ma è Cretella che rompe l’incantesimo quando mancano due minuti allo scadere del tempo regolamentare: il suo gran diagonale di destro fa secco il portiere Fusco. Finita? Manco per idea. Nei minuti di recupero il patatrac, con Baiocco protagonista in negativo. Così va la vita, inutile rigirare il coltello nella piaga.

Scenari futuri.
A bocce ferme, con la squadra oramai coinvolta sempre di più nella lotta per non retrocedere, bisogna pensare al futuro più prossimo che si ripresenterà il giorno 9 di gennaio con la ripresa del campionato.
Fossi in Raffaele Trapani, per prima cosa convocherei per un summit sotto l’albero di Natale, alias “capa a capa”, allenatore e responsabile dell’area tecnica, perché non ci siano fraintendimenti in tema di mercato. (Conoscendo le capacità del patron, però non è detto che non lo abbia già fatto in gran segreto).
Credo sia da capire innanzitutto cosa manca alla squadra per diventare tale innanzitutto dal punto di vista etimologico; per poi pensare a una salvezza senza patemi d’animo.
Per intanto, auguri di Buon Natale.
Nino Ruggiero 

20.12.21

Difesa, ritorno alle origini.

DI NINO RUGGIERO

Potevano essere tre i punti per la Paganese, e nessuno avrebbe gridato alla scandalo visto l’andamento della partita. Invece c’era un conto aperto tra Leonetti, attaccante della Turris e Baiocco, portiere della Paganese. Sul risultato di uno a zero, arrivato nel secondo tempo grazie a una prodezza di Tissone, Baiocco aveva parato un calcio di rigore (e qui abbiamo proprio perso il conto di quanti rigori abbia neutralizzato il portiere della Paganese in quest’annata) a Leonetti. Il calciatore corallino se l’è legata al dito e, quando mancavano circa venti minuti al termine, ha sfoderato uno di quei tiri dal limite dell’area che assomigliano tanto ai missili terra-aria e ha rimesso il risultato in parità.

Poteva vincere la Paganese, ma alla fine si può tranquillamente affermare che in fondo il pareggio per i ragazzi di Grassadonia non è affatto da buttare in considerazione della forza della Turris che anche al “Marcello Torre” ha dimostrato di non essere lì al secondo posto in classifica solo per caso.
La partita ha riservato molte emozioni. Nel primo tempo la Turris ha cercato di imporre i diritti di una migliore organizzazione di gioco, ma le sue manovre si sono infrante quasi sempre al limite dell’area e in qualche occasione c’è stato un grande Baiocco che non si è fatto mai sorprendere dall’attività offensiva della squadra corallina. Bisogna anche dire che la Paganese non se ne è stata con le mani in mano ed ha ribattuto colpo su colpo in avanti, specie con Firenze, Piovaccari e Guadagni.

Le emozioni più forti sono scaturite alla ripresa delle ostilità e al ventesimo di gioco della ripresa Tissone, grazie anche a un ottimo servizio di Firenze, ha messo al tappeto la Turris con una spettacolare sforbiciata da consegnare agli annali del calcio. Pochi minuti più tardi un’azione prolungata di Piovaccari in azione di contropiede avrebbe potuto fruttare il secondo gol per la Paganese. 

Ma l’attaccante non si è accorto dell’inserimento di Firenze in avanti e ha concluso a rete senza fortuna.
Bisogna però anche dire che la Paganese, oltre ad avere un buon controllo nella zona centrale del campo, grazie alle buone prestazioni di Cretella, Tissone e Firenze, ha potuto contare anche su una difesa molto più attenta del solito che ha messo in evidenza uno Schiavino pronto a giocarsela con tutti. Strano, no? Dopo tanti tentativi di mettere su una difesa che fosse più ermetica dello scorso anno, alla fine siamo arrivati a confermare proprio gli stessi uomini dell’ultimo campionato, con un Bianchi in più e con un Sirignano in meno.

Il merito è senza ombra di dubbio del tecnico Grassadonia che ha plasmato con grande acume tattico un reparto difensivo finora quasi sempre in affanno.
Un pareggio, quando si è in vantaggio, lascia quasi sempre l’amaro in bocca; ma il calcio è questo. Si segna, si spreca, si para. E a proposito di parare ancora una volta Baiocco è stato superlativo, e non solo nell’azione del rigore neutralizzato. Alcuni suoi interventi risolutivi sono da incorniciare, degni di un grande numero uno.

Adesso, con la consapevolezza di poter affrontare a viso aperto le squadre più agguerrite del girone, la Paganese è attesa dopodomani a uno scontro cruento con il Messina, una squadra che non ha mantenuto le promesse della vigilia e che ha esonerato fino a questo momento due allenatori, Sullo ed Eziolino Capuano.

Grassadonia dovrà ancora una volta fare la conta degli arruolabili e di certo dovrà rinunciare all’infortunato Sussi; ma anche Manarelli, tra quelli utilizzati contro la Turris, è in forte dubbio.
In ottica salvezza, un risultato positivo non guasterebbe. Per la classifica guardiamo avanti, ma guardiamo anche indietro.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 20.12.2021)

Paganese-Turris 1-1: la rovesciata di Tissone illude, poi arriva il pari. Alla fine giusto così.

Al Torre la lanciatissima Turris fa visita alla Paganese che vuole subito recuperare quanto perso sabato scorso in una gara che sulla carta la vede sfavorita. Per ribaltare i pronostici della vigilia Grassadonia Grassadonia conferma gran parte dell’11 iniziale di Picerno apportando qualche modifica solo al pacchetto difensivo. Con Zanini indisponibile, partono titolari Schiavino e Bianchi, con Schiavi che va in panchina mentre sull’out di sinistra torna Manarelli .

In un classico clima da derby la partita inizia con una fase di studio da parte di entrambe le squadre. Intorno al quarto d’ora arriva il primo squillo della Paganese con Guadagni che, servito da Cretella, fa partire un insidioso diagonale che termina fuori. A distanza di due minuti, Piovaccari punta Lorenzini e libera il sinistro di poco a lato. La risposta della Turris arriva con Ghislandi che entra in area palla al piede e prova col sinistro, grande risposta di Baiocco ed intervento risolutivo di Tissone che si rifugia in angolo. Bella azione della Turris che comincia a venire fuori con la sua qualità, Giannone imbuca Tascone che va al tiro,ma Baiocco risponde ancora una volta presente. Nel finale altra occasione per gli ospiti con un lancio dalla trequarti per Leonetti che prima taglia fuori Sussi e poi davanti a Baiocco non riesce a coordinarsi fallendo una grande opportunità. A fine primo tempo Grassadonia perde Sussi, costretto ad uscire in barella, al suo posto entra Scanagatta.

Il secondo tempo inizia con un pericoloso tiro da fuori di Franco che  Baiocco respinge in angolo. A passare in vantaggio però è la Paganese. Angolo messo in area, Piovaccari colpisce di testa, tocco di un difensore corallino con Tissone che con una spettacolare rovesciata mette in rete. La Turris non ci sta e riesce a guadagnarsi l'occasione per replicare: Tascone mette in porta Leonetti, Baiocco interviene ma non riesce a trattenere, stende l’attaccante e calcio di rigore. Dal dischetto si presenta lo stesso numero 11, Baiocco lo ipnotizza e para facendo esplodere il Torre. Partita che si infiamma ulteriormente e Turris che prende coraggio. Passano pochi minuti e Leonetti, dopo uno scambio con Santaniello, decide di riscattarsi facendo partire un bolide dalla distanza che riporta la partita in parità. Pareggio che regge fino al triplice fischio nonostante qualche timido tentativo della Turris nel finale. Un punto per parte che sembra essere un risultato giusto per quanto offerto in campo dalle due formazioni.

RETI: 19’st Tissone (P), 28’st Leonetti (T)

PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Schiavino, Sbampato, Bianchi (42’st Murolo); Sussi (1’st Scanagatta), Cretella (31’st Zito), Tissone (42’st Vitiello), Firenze, Manarelli  (13’st Viti); Guadagni, Piovaccari. A disp.: Caruso, Konatè, Schiavi, Perlingieri, Iannone, Del Regno. All.: Grassadonia.

TURRIS (3-4-3): Perina; Manzi, Lorenzini, Esempio; Ghislandi (15’st Finardi), Franco, Tascone, Varutti (41’st Loreto); Giannone (37’st Bordo), Santaniello (40’st Longo), Leonetti (41’st Pavone). A disp.: Abagnale, Colantuono, Sartore, Zanoni, Di Nunzio, Palmucci, Iglio. All.: Caneo.

ARBITRO: Di Cairano di Ariano Irpino (Pressato - Spina; IV Cianci).

NOTE: spettatori 800 circa. Ammoniti: Tascone (T), Sbampato (P), Baiocco (P), Guadagni (P), Scanagatta (P). Recupero: 0’pt, 4’st. Angoli: 3-3.

Christian Esposito
© Paganesemania - Riproduzione riservata 

13.12.21

Picerno-Paganese 5-3: le due facce della medaglia.

DI NINO RUGGIERO

Le medaglie hanno sempre due facce. Un po’ come un manuale di calcio, forse mai scritto, da interpretare a seconda se sei la squadra che si deve proporre in attacco o se invece, come avversaria, nella stessa azione, devi difenderti. Il fantomatico manuale prevede incursioni a fondo campo su una delle due fasce con cross al centro teso, e possibilmente all’indietro, per mettere in condizione un proprio attaccante di battere a rete. Il Picerno sabato scorso nell’incontro che ha visto la Paganese soccombere con un sonoro 5 a 3, ha attuato per due volte di seguito le direttive del manuale e per due volte ha castigato il povero Baiocco.

Il manuale però (ecco le due facce della medaglia) prevederebbe anche che l’avversaria, nella fattispecie la Paganese, attuasse marcature ferree su attaccanti che hanno nelle corde questi tipi di realizzazioni. Li avete viste queste marcature nei due gol che hanno spezzato le gambe alla squadra? e poi, di grazia, chi avrebbe potuto contrastare in area un marcantonio come Gerardi?

Da dove hanno origini i mali della Paganese? Un vecchio allenatore, da tempo passato a miglior vita, quando cominciavo a scrivere di calcio mi spiegò “papale papale” che nel calcio c’era ben poco da disquisire in tecnica e tattica. “Ci sono delle regole che non bisogna mai tradire. La prima è che ogni calciatore deve essere utilizzato secondo le sue caratteristiche. Secondo, per vincere o quanto meno non perdere, devi avere una difesa forte. Essa deve costituire il baluardo indispensabile per le fortune di una squadra di calcio. I difensori devono essere fisicamente ben piantati, in possesso di una buona tecnica individuale e devono avere il senso della posizione in campo”.

Sto parlando di circa cinquant’anni fa. Parole pronunciate da un allenatore che seppe trarre il meglio da un calciatore alle prime armi, precedentemente utilizzato in una difesa che voleva giocare a zona. Certo, si trattava di un altro calcio, epico, pioneristico. Ma credo che il concetto di base sia rimasto lo stesso.
Giacomo De Caprio, “palummiello”, era arrivato da poco alla Paganese per sostituire alla guida della squadra Guido Gratton, una specie di mostro sacro, già calciatore della Fiorentina e della Nazionale. De Caprio prese da parte Mauro Della Martira, approdato successivamente alla Fiorentina, Perugia e Lazio in serie A e gli disse: “Se vuoi fare carriera, forte come sei fisicamente, devi giocare sull’uomo. Ti dico io, domenica dopo domenica, chi devi marcare stretto senza fargli vedere mai il pallone”
E’ storia, non sono chiacchiere.

Cosa voglio dire? Che per dare sostanza a una squadra bisogna innanzitutto contare su una difesa forte e arcigna. La difesa deve essere il baluardo cui affidarsi quando gli avversari prendono predominio nella loro tre quarti campo. Cosa che l’attuale Paganese non riesce a fare perché, dopo diciotto gare disputate, non ha mai potuto presentare quella difesa disegnata a tavolino e che era nella mente di società e staff tecnico.

Adesso, in attesa di qualche indispensabile colpo di mercato, bisognerà solo darci dentro e cercare di superare indenni sia la prossima gara interna con la Turris, sia quella successiva (prima del girone di ritorno) con il Messina.
Altre strade non ne vedo.

Nino Ruggiero

7.12.21

Qua la mano, ragazzi!

DI NINO RUGGIERO

Ci sono partite che restano nella mente per anni, pietre miliari di un calcio che ancora avvince perché irrazionale e bizzarro, quindi bello e coinvolgente. Paganese-Juve Stabia di domenica scorsa è una di quelle che resteranno nella memoria di quanti l’hanno vissuta intensamente per le emozioni che ha saputo trasmettere.

Non era facile per una Paganese riveniente da quattro sconfitte consecutive arrivare alla gara con una carica agonistica pari alla voglia di rivincita. Qua la mano, ragazzi! Su un terreno al limite della praticabilità per le abbondanti piogge cadute prima e durante la gara, i ragazzi di Grassadonia hanno dato il meglio di se stessi giocando con un’intensità agonistica fuori dal comune; hanno sovrastato gli avversari in tutte le zone del campo; erano dovunque, come moschiglioni impazziti, arrivando sempre per primi soprattutto sulle seconde palle, quelle che schizzano via dopo ogni contrasto e che rappresentano il termometro dello stato di salute di una squadra. La Juve Stabia ha compreso troppo tardi di dover cambiare marcia, che quella che si stava giocando era una gara per la sopravvivenza. In questo tipo di gara – su un terreno infido al limite della praticabilità – ha prevalso in tutti i sensi la Paganese che probabilmente ha giocato la sua migliore gara di questo campionato, non tanto sul piano tecnico, quanto per l’intensità agonistica che l’ha caratterizzata dal primo all’ultimo minuto. 

Ma non sono nemmeno mancate giocate di alta classe sull’asse Piovaccari-Firenze. Quella che ha portato al definitivo tre a uno finale ha tutti i crismi di una classe indiscutibile: una vera e propria riedizione del gol messo a segno a Bari, nella partita dell’uno a uno, sempre sull’asse Piovaccari-Firenze. Una semplice casualità? Non credo. Determinate qualità non si inventano dalla sera al mattino: sono nelle corde di chi al pallone riesce a dare del tu, anche su terreni al limite della praticabilità. Ottima Paganese, dunque, e ottimo risultato che riporta la squadra in una zona meno pericolosa della classifica. Grassadonia ha ritrovato per strada calciatori importantissimi per l’economia della squadra; ha recuperato in pieno Schiavino in un reparto che in precedenza aveva lasciato parecchio a desiderare; ha ritrovato il miglior Cretella della stagione, che ha giocato la gara più intensa della stagione imponendosi nella zona centrale del campo con grande autorevolezza trovando anche il tempo di segnare una rete con uno spunto irresistibile; ha potuto usufruire di un lavoro eccezionale di Guadagni sia in fase di attacco, sia nella fase di contenimento: ha potuto usufruire della classe immensa di Piovaccari e di Firenze, due giganti tra il fango del “Marcello Torre”. 

In questo tipo di partite in cui predomina il collettivo riesce difficile fare una graduatoria di meriti, forse sarebbe anche ingeneroso verso tutti gli atleti che contro una supponente Juve Stabia hanno onorato la maglia e hanno dimostrato di non essere affatto in un periodo di crisi certificato da quattro sconfitte consecutive. Ma qualche parola andava spesa per atleti che non sempre nel corso del campionato avevano avuto attestati di stima da parte di una tifoseria esigente e competente al tempo stesso.

Quando mancano tre sole gare prima dell’apertura della campagna invernale (prossima trasferta a Picerno, incontro in casa con la Turris e prima di ritorno a Messina) la società dovrà fare, in concerto con il tecnico Grassadonia, le sue scelte di mercato. Dalla bontà delle stesse forse capiremo dove sarà possibile arrivare.

Per il momento, la parola d’ordine è una sola: salvezza senza affanni.

Nino Ruggiero

6.12.21

Paganese-Juve Stabia 3-1: vittoria di fame e di grinta nel pantano del Torre.

Una Paganese gagliarda ed attenta esce vincitrice dal derby fangoso del "Marcello Torre". Dopo aver chiuso in vantaggio per 2-1 il primo tempo, gli azzurrostellati difendono di squadra il vantaggio seppur rischiando più volte il pareggio, e poi chiudono l'incontro con Firenze che conclude la ripartenza palla al piede di Piovaccari. Vittoria che da una boccata di ossigeno enorme a tutto l'ambiente.


Primo tempo ricco di emozioni nonostante il terreno di gioco in pessime condizioni a causa della forte pioggia. Prima occasione per gli uomini di Grassadonia: Firenze viene fermato al limite dell’area, il pallone arriva a Cretella che si coordina e sfiora il palo alla destra di Sarri. Risposta della Juve Stabia con Panico che, pescato sul filo del fuorigioco, si ritrova davanti a Baiocco ma si fa ipnotizzare dallo stesso portiere azzurrostellato che para la sua conclusione ravvicinata. A distanza di qualche minuto Panico ci riprova, questa volta con un destro a giro dalla distanza che termina di poco fuori. Intorno alla mezz’ora  succede di tutto: Viti scambia con Cretella e fa partire un potente diagonale respinto da Tonucci, palla che resta vagante in area, Cretella anticipa tutti e  porta la Paganese in vantaggio. 

Passano due minuti e la Juve Stabia può subito pareggiare: cross dalla sinistra, contatto in area tra Bianchi ed Eusepi, per l’arbitro non ci sono dubbi ed indica il dischetto. Dagli 11 metri calcia Bentivegna, un super Baiocco respinge ma non basta perché lo stesso numero 10 delle vespe ribadisce in rete e firma il pareggio gialloblu. Nel finale la Paganese torna in vantaggio: Firenze riesce a rimettere in mezzo un cross proveniente dalla destra, Guadagni arriva a tutta velocità e trova il tap-in vincente.

Ripresa che inizia subito col brivido per gli uomini di Grassadonia con Tonucci che, probabilmente sorpreso dall’uscita a vuoto di Baiocco, manda alto da pochissimi metri. Formazione azzurrostellata che riesce a resistere ai comunque timidi tentativi della Juve Stabia  e prova a colpire distendendosi in contropiede. Ed è proprio in contropiede che arriva il 3-1 che mette i tre punti in cassaforte: Piovaccari porta palla affiancato da Guadagni, entra in area e lascia a Firenze che chiude l’azione e va ad esultare sotto la Nord. Per la Paganese vittoria fondamentale dopo un novembre decisamente complicato senza punti e senza gol.

RETI: 31’pt Cretella (P), 35’pt Bentivegna (JS), 45’pt Guadagni (P), 36’st Firenze (P).

PAGANESE (3-5-2)
Baiocco; Zanini, Schiavino, Bianchi; Sussi, Cretella, Volpicelli (20’st Vitiello), Firenze, Viti ( 12’st Schiavi), Guadagni ( 37’st Iannone) , Piovaccari. A disp.: Pellecchia, Caruso, Scanagatta, Del Regno. All.: Gianluca Grassadonia.

JUVE STABIA (4-2-3-1)
Sarri; Donati (45’st Berardocco), Caldore, Tonucci, Rizzo; Altobelli, Scaccabarozzi; Bentivegna (31’st Evacuo), Stoppa (17’ st Della Pietra), Panico (45’st Guarracino); Eusepi. A disp.: Russo, Pozzer, Todisco, Berardocco, Lipari, Cinaglia, Esposito. All.: Stefano Sottili.

ARBITRO
Longo di Paola (Stringini- Valente; IV Collu)

NOTE
Spettatori:500 circa . Ammoniti: Viti (P), Schiavino (P), Tonucci (JS), Bianchi (P), Vitiello (P), Piovaccari (P). Recupero: 2’pt, 4’st . Angoli: 1-6.

Christian Esposito per paganesemania.it