28.10.20

La metamorfosi di un calciatore ambulante.

DI NINO RUGGIERO

La risposta della squadra, alle tante perplessità destate nelle prime sei gare, c’è stata. Ed è stata chiara, netta, precisa, addirittura oltremisura perché di dimensioni inimmaginabili.

Dopo la bella ed inequivocabile vittoria con la Turris, una riflessione è necessaria. Si fosse trattato della prima partita di campionato, saremmo probabilmente andati tutti in solluchero o in un brodo di giuggiole. Mai vista fino ad oggi una Paganese tanto determinata, tanto attenta, tanto redditizia, tanto spietata.

’’’A primma entrata, guardateve ‘e ssacche!” – recitava un vecchio adagio in vernacolo, quasi a dire “vedete bene con chi avete a che fare”. E la Paganese, con il magnifico gol di testa realizzato da uno scatenato Diop, ha presentato subito all’avversaria di turno il suo biglietto da visita, facendo così capire di che pasta era composta.

La Turris dei miracoli, la squadra che aveva collezionato tre vittorie di fila, prevalendo su compagini attrezzate per il grande salto di categoria, al cospetto di una Paganese sicura di sé, autorevole e determinata, si è trovata subito a mal partito. Il primo gol, realizzato da Diop con un azzeccato colpo di testa, dopo nemmeno dieci minuti di gioco, ha mandato a gambe all’aria tutte le presuntuose sicurezze dei corallini di Torre del Greco, apparsi lenti e macchinosi; forse anche spiazzati dall’atteggiamento baldanzoso e deciso con cui si sono presentati i ragazzi in maglia azzurro stellata.

Dieci minuti un gol, quello di Diop; altri dieci minuti ed è arrivato anche il raddoppio grazie ad un tocco sotto rete di Sbampato lesto a raccogliere una smanacciata del portiere corallino su un gran tiro di sinistro scoccato da Guadagni su calcio di punizione. Insomma, per non portarla alle lunghe, in campo c’è stata solo e sempre la Paganese; una squadra brava finalmente a non commettere errori banali e a interpretare il copione tattico tracciato dal suo allenatore, Alessandro Erra. Difesa folta, ben protetta dai centrocampisti, ecco il piano non tanto segreto, adatto per una squadra che prima deve badare a non prenderle e poi, di rimando, deve proporsi in avanti in continuazione con ficcanti azioni in verticale, senza accontentarsi soltanto di spezzare il gioco avversario.

Il tema tattico tracciato da Erra ha funzionato alla perfezione. La Paganese è apparsa come la bella copia della deludente squadra vista nelle precedenti sei gare; tutti hanno recitato la propria parte; tutti hanno lasciato la loro impronta su una vittoria beneaugurante per il prossimo futuro.

Erra, poi, ha indovinato proprio tutto. Oltre allo schieramento iniziale apparso ben equilibrato e tatticamente ineccepibile, ha effettuato anche due sostituzioni nel momento topico della gara. Ha cambiato il tandem d’attacco Diop-Guadagni che così bene aveva inciso sull’economia della squadra per proporre due atleti freschi e pimpanti come Cesaretti e Mendicino. Segno che quest’anno la panchina è davvero lunga e presenta alternative di valore.

“La metamorfosi di un suonatore ambulante” è il titolo di una felice farsa scritta da Peppino De Filippo negli anni Cinquanta; credo calchi alla perfezione per gli elementi che compongono la Paganese visti all’opera a Torre del Greco. Basterebbe sostituire nel titolo solo suonatore con calciatore. Si, perché la metamorfosi della squadra che si è avuta da un momento all’altro, dopo indicibili sofferenze e perplessità, durate la bellezza di sei partite, è sorprendente, quasi insperata. Ed è tutta merito dei suoi componenti; erano sembrati nel pallone fino alla gara di Vibo Valentia, poi d’un tratto hanno sfoderato una prestazione da incorniciare.

E’ bene sottolinearlo: la considerazione positiva investe non solo il risultato finale che lascia ben sperare per il futuro, ma anche la condotta di gara davvero autorevole; segno che qualcosa dovrebbe essere cambiato anche a livello mentale.

Ma cosa è successo? Ce lo chiediamo, senza poter avere una risposta. Forse la risposta non ce l’ha nemmeno Alessandro Erra. E’ il calcio: ci ha abituati a capovolgimenti di sicurezze, a trasformazioni incredibili, stravolgimenti di pronostici.

Perciò lo amiamo.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud – edizione Salerno – del 27.10.2020)

26.10.20

Erra felice ma coi piedi di piombo: "C'era voglia di voltare pagina".

Dopo sei gare con più amarezze che altro, la Paganese ritrova la vittoria con un successo netto in casa della Turris. Torna il sorriso in casa azzurrostellata e sul volto del tecnico Alessandro Erra che avverte subito: "Una rondine non fa primavera". E ha ragione, perchè la Paganese di questo avvio di campionato ha sfoderato anche partite da censura (vedi Ternana e Vibonese), per cui meglio andarci cauti. Lo 0-3 del Liguori, almeno, permette di rifiatare e di dare respiro ad una classifica che contava solo tre punti: "Le sensazioni sono positive - spiega Erra - non abbiamo mai perso la bussola nonostante un avvio di stagione negativo anche condizionato da episodi sfortunati come con Catania e Cavese. La squadra nell'ultima settimana, dopo la partita di Vibo, ha avuto un confronto schietto ed è stata consapevole di voler voltare pagina tanto che si è visto già mercoledì con la Virtus Francavilla. Sappiamo che dobbiamo crescere, andiamo via felici". Risultato a parte, che ovviamente soddisfa, ad inorgoglire l'allenatore liguorino è la prova sfoderata contro una Turris che in casa appariva imbattibile: "Faccio i complimenti ai ragazzi, hanno fatto una partita autorevole su campo difficile contro un avversario che aveva entusiasmo. Tutti hanno fatto una buona gara: dietro siamo stati solidi, a centrocampo non abbiamo sbagliato le scelte ed in attacco chi si è alternato ha fatto bene. Abbiamo dato continuità alla formazione di mercoledì, togliendo solo Mendicino che non può ancora giocare due partite così ravvicinate, e questo ci ha agevolato, però nel complesso tutto il gruppo ha mostrato voglia di risollevarsi, dando una risposta importante. Lo strapotere dimostra che la squadra, anche nella difficoltà, ne è uscita bene ed insieme. Il risultato dà conforto perchè è stato ottenuto attraverso la prestazione"

Forse serviva una vittoria per sbloccare - anche psicologicamente - questa squadra: se lo augura pure Erra. "Cercavamo la fiammata, l'episodio positivo che ci potesse far vivere situazioni diverse da quelle dell'inizio del campionato. Sarei un visionario se sapessi cosa ci aspetta, questo è un campionato difficile anche per le big, significa che la situazione generale sta condizionando tutte le dinamiche. Noi non ci sottraiamo a queste problematiche, ma c'è la voglia dei ragazzi di migliorarsi ed imporsi. Su 24 elementi in rosa, abbiamo cambiato il 70%: diamo tempo a tutti di esprimersi al meglio, a volte si danno giudizi affrettati, una vittoria che ci dà morale però pensiamo già alla prossima. Ricette non ce ne sono, conosco solo quella di lavorare, migliorarsi, fare una sana autocritica e analisi serie. Soltanto attraverso questi ingredienti si cresce, puntiamo sulla continuità e vogliamo fare cose importanti in questo campionato. Avere continuità significa tornare martedì con ancora più determinazione, mettendosi subito alle spalle questa bella serata come abbiamo fatto con le brutte prove. La forza di una squadra si vede anche nell'equilibrio e nella gestione dei momenti positivi e negativi". 

Danilo Sorrentino
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0-3: Post Fata Resurgo... e la Paganese espugna nettamente Torre del Greco.

Su uno dei tanti balconi che affacciano sullo stadio Liguori di Torre del Greco campeggia uno striscione che recita "Post fata resurgo". Avrebbe dovuto incitare la Turris, a leggerlo e farlo proprio invece è stata la Paganese, che ha fatto la voce grossa nel derby coi corallini e si è (ri)alzata dopo un avvio di stagione decisamente delicato. Lo ha fatto con una prova superba stavolta, con la concentrazione della sfida con la Virtus Francavilla ma anche con l'intraprendenza che finora mai s'era vista. La Paganese ha quindi avuto la capacità per resurgere, manifestando una consapevolezza nei propri mezzi che forse nemmeno credeva di avere. Al di là del risultato netto e schiacciante (0-3), è stato l'atteggiamento a colpire positivamente. Sia nel bene, quando dopo 20' la gara era già bella indirizzata, sia quando la Turris nel secondo tempo ha inserito solo attaccanti e ha assediato l'area di rigore di cross che non hanno trovato fortuna. 

Sin dalle prime battute è sembrata un'altra Paganese rispetto alle precedenti gare. Nemmeno il tempo di cominciare e, in mischia, gli azzurrostellati potrebbero già sbloccarla sugli sviluppi di un angolo. Il buon approccio, che si vede anche in campo con una discreta organizzazione di gioco, porta al vantaggio dopo 10' con una bella azione sulla sinistra di Squillace: cross verso il secondo palo, con Diop che corregge in gol. La reazione della Turris, che fatica a prendere le misure, sta tutta in un tiro alto dell'ex Tascone (13'), ma è la Paganese a raddoppiare di lì a poco, sugli sviluppi di un piazzato. Abagnale respinge centralmente la velenosa punizione di Guadagni, Sbampato anticipa tutti e timbra il 2-0. Alla mezz'ora gli uomini di Erra potrebbero anche calare il tris, però la punizione di Benedetti termina di un soffio a lato. A preservare il risultato ci pensa Campani, che con le unghie ricaccia via il colpo di testa di Romano.

Nel secondo tempo subito Turris a trazione anteriore: in meno di un quarto d'ora Fabiano prima passa al tridente e poi a un offensivo 4-2-4. Ma è Mattia, all'ora di gioco, a divorarsi il tris dopo un liscio della difesa corallina. La Turris va vicina al gol con Esempio che colpisce la base esterna del palo (19'), allora Erra decide di cambiare qualcosa e muta il tandem offensivo (ammonito), gettando nella mischia Mendicino e Cesaretti, il quale si presenta con un tiro dalla distanza. Da Dalt sforna una serie di traversoni sputati via dalla difesa azzurrostellata, solo un paio impensieriscono Campani, in particolare quello di Longo che colpisce centralmente (24'). Nel momento di maggiore pressione corallina, però, la Paganese colpisce in contropiede. Cesaretti, che già in precedenza non l'aveva chiusa, ruba palla e s'invola verso lo specchio: viene murato in extremis ma il rimbalzo lo raccoglie Bonavolontà che realizza a porta vuota. Se questa squadra si è sbloccata psicologicamente lo dirà l'ostico impegno casalingo contro il Teramo.

MARCATORI: pt 10' Diop, 20' Sbampato; st 40' Bonavolontà


TURRIS (4-3-1-2)
: Abagnale; Esempio, Rainone (22' st Sandomenico), Di Nunzio, D'Ignazio; R. Fabiano (1' st Signorelli), Franco, Tascone (14' st Persano); Romano (1' st Longo); Giannone, Pandolfi (1' st Da Dalt). A disp.: Lonoce, Barone, Loreto, Lorenzini, Marchese, Lame, Esposito. All.: F. Fabiano


PAGANESE (3-5-2): Campani; Sbampato, Schiavino, Cigagna; Mattia, Onescu, Benedetti (34' st Bonavolontà), Gaeta (30' st Bramati), Squillace; Diop (19' st Mendicino), Guadagni (19' st Cesaretti). A disp.: Bovenzi, Fasan, Esposito, Bonavolontà, Isufaj, Scarpa, Perazzolo, Carotenuto, Sirignano. All.: Erra

ARBITRO: Kumara di Verona (Marchetti-Ferrari; IV Barbiero)


NOTE: gara disputata a porte chiuse. Ammoniti: Guadagni, Diop, Rainone, Bonavolontà, Sandomenico, Cigagna. Angoli 9-4. Recupero pt 1', st 5'

Danilo Sorrentino
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Il piatto piange.

DI NINO RUGGIERO

Zero a zero, pareggio in tutto: risultato e gioco. Ci mette più impegno la Paganese, come era giusto che fosse perché attesa a un riscatto dopo le ultime delusioni; ci mette più mestiere la Virtus Francavilla che riesce a incanalare la gara sul binario che più le è congeniale per caratteristiche tecniche.Alla fine non c’è nessun vincitore e il piatto piange per entrambe le compagini, ma soprattutto piange per la squadra azzurro stellata che non riesce a centrare l’obiettivo della vittoria e viaggia alla deludente media di mezzo punto a partita. 

Siamo alla sesta giornata di campionato e non alla prima; quindi tutti i riguardi e le scusanti che di solito si riservano a una squadra nuova di zecca sono oramai fuori dal mondo. Mi domando: dopo tre sconfitte e tre pareggi è possibile accampare ancora scuse se la squadra non solo non riesce a centrare una vittoria ma addirittura non ha una sua precisa identità di gioco? 

Certo, l’allenatore Erra lamenta che gli atleti considerati più rappresentativi siano arrivati alla spicciolata. Tanto di rispetto per l’opinione di Alessandro Erra, che è allenatore serio e preparato, ma in questa categoria il fenomeno degli acquisti dell’ultim’ora deve essere considerato quasi una costante, eccezion fatta per quelle compagini costruite in tempo con l’obiettivo della vittoria finale. 

Forse, alla luce degli ultimi deludenti risultati, ci sarebbe anche da chiedersi responsabilmente – al di là del valore intrinseco di ogni atleta ingaggiato, che non è in discussione: sono arrivate proprio le pedine che mancavano alla squadra nei ruoli chiave? Il mio pensiero in merito è stato espresso più volte. E non è il caso di rivangarlo.

Partita con la Virtus Francavilla. Prima gara di questo campionato con la presenza al “Marcello Torre” di tifosi, anche se in misura ridotta per le note restrizioni addebitabili al Covid19. 

Gli inizi lasciano presagire una Paganese più determinante e più vogliosa di regalare la prima gioia ai suoi sostenitori. L’ingresso di Mendicino in avanti promette bene. L’attaccante si muove bene su tutto il fronte e si vede che ha voglia di mettersi in luce. Diop, suo compagno di reparto, sfrutta il gran movimento proprio dell’ex attaccante salernitano e si fa vedere sotto rete. A sostegno dei due attaccanti finalmente torna Gaeta, reduce da un noioso infortunio; con il suo moto perpetuo, con il cambio di passo assicura finalmente un pizzico di genialità alla squadra e dà finalmente più vivacità alla manovra dei centrocampo, dalla cintola in su. 

Sembra di vedere, per una buona ventina di minuti iniziali, una Paganese diversa da quella delle ultime gare. La difesa, imperniata su Schiavino che domina autorevolmente la sua area, fa leva anche sui giovanissimi Sbampato e Cigagna che se la cavano bene soprattutto nel controllo di uno scatenato Ekuban. Il centrocampo è sostenuto da un infaticabile Onescu, chiamato a recitare un ruolo di primo piano, da autentico mediano vecchio stampo, e avviato verso la forma migliore. Benedetti si vede e non si vede; va a corrente alternata. 

Con il passare dei minuti, il ritmo inevitabilmente cala, anche perché diminuisce l’intensità agonistica da parte di Gaeta, che ancora non ha il ritmo partita, causa infortunio subìto nella prima gara con il Catania. E la Virtus Francavilla comincia a respirare. Le due squadra si temono e – in un tourbillon di sostituzioni da una parte e dall’altra – firmano una specie di patto di non belligeranza. Prova ne sia che il portiere Crispino deve sporcare i guanti solo in un paio di occasioni su conclusioni di Diop. Riposo assoluto invece per Campani, all’esordio fra i pali.

Zero a zero e tutti a casa. Ma domenica si ricomincia. Trasferta a Torre del Greco, sfida di altri tempi.
Una di quelle sfide di un calcio che non c’è più.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 22/10/2020)

22.10.20

La partita del tifoso - Siamo sicuri che la colpa sia (solo) di Erra?


Dopo la partita con la Vibonese ho dato ascolto alla ragione e ho lasciato prevalere questa, sull’istinto di mettermi subito a scrivere. Del resto, con una nuova partita già alle porte il mercoledì, o scrivi subito, il sabato sera stessa, oppure aspetti il turno infrasettimanale. Bene, come dicevo, ho lascito che la ragione prevalesse perché mi era più comodo così. E non perché in questo modo avrei scritto un solo “pezzo” anziché due, no. Il motivo è molto più subdolo: fondamentalmente mi è mancato il coraggio di scrivere e mi sono dato una chance. Mi sono detto: “Stai a vedere che battiamo, magari anche bene, la Virtus Francavilla. La disfatta di Vibo passa quasi in secondo piano e siamo tutti più contenti”. E invece…

A Vibo è stata una disfatta: mai stati in partita; sempre in balia degli avversari che, oltre ai 5 che ci hanno fatto, avrebbero potuto tranquillamente farci altri 2/3 gol; errori e orrori da meritare la gogna, anche sulle TV nazionali.

Con la Virtus Francavilla per certi versi, ancora peggio: l’avversario è, a mio parere, uno è dei più scarsi del girone. Ebbene: nessun tiro in porta, nessuna azione degna di nota e una gara nel complesso soporifera che ha definitivamente certificato i problemi di una rosa - ora possiamo dirlo - costruita male ed evidentemente gestita peggio.

Ma sapete come la penso io? Chi è causa del suo male pianga sé stesso! Facciamo un passo indietro. Lo scorso anno avevamo una squadra solida, equilibrata e con delle certezze assolute: il portiere, il centrale di difesa, il centrocampista centrale e l’attaccante. Sarebbe stato logico e opportuno ripartire da questi quattro. E invece no! Quello è stato maleducato; quell’altro rubava le merendine dei compagni negli spogliatoi; quell’altro ancora si faceva lo chignon in testa…e quindi via tre dei quattro! Quando arriva una mezza notizia di un interessamento per un nostro giocatore, magari giovane, siamo subito lì, carta, penna e calamaio, pronti a farlo firmare. Quando dobbiamo “semplicemente” assicurarci, in tempi congrui, le prestazioni di qualcuno su cui non possiamo fare alcuna plusvalenza: “Vabbuo’, che se ne andasse pure. Tanto lo prendiamo meglio di lui!”. Sì, come no, ho visto! Quindi, ripeto, a consolazione di chi dovesse pensare che io sia il procuratore di Baiocco e Capece (parlo soprattutto di questi due): non abbiamo voluto tenerli? Ok. Ma li vogliamo prendere due sostituti alla loro altezza? Vogliamo ricreare la cosiddetta “spina dorsale centrale” che, anche il più inesperto dei tifosi, sa che è fondamentale, per costruire una squadra dignitosa?! Niente di tutto questo e abbiamo segnato così, a parer mio, il destino di una squadra che resterà (quanto spero di sbagliarmi) incompiuta e monca di guide forti ed esperte, proprio nelle porzioni di campo che più incidono sull’andamento della singola partita e del campionato, in generale. Negli ultimi anni, al centro del campo abbiamo avuto gente come De Liguori, Carcione, Pestrin, Romondini e… ok, non lo cito più! Quest’anno abbiamo deciso di puntare su Bonavolontà, giocatore di proprietà e della Berretti. Ma è possibile che abbiamo dato a questo seppur bravo giocatore, un ruolo troppo più importante di lui, al momento? Sicuri che è così che miglioriamo e incrementiamo il valore dei nostri giovani, del nostro parco giocatori?

Ve lo ricordate Acampora, altro canterano da valorizzare per una mega plusvalenza? Vi ricordate quando avevamo Santopadre in porta e Sapone/Nacci al centro del centrocampo? Ve le ricordate le intossicate che ci siamo fatti?

Evidentemente qualcuno se l’è scordate. Beato lui!

Ma ovviamente, la colpa è tutta di Erra!

Alberto Maria Cesarano
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Erra si prende il buono: "Positiva la reazione dopo Vibo".

Alessandro Erra prova a vedere gli aspetti positivi dopo il secondo 0-0 consecutivo in casa della Paganese, fermata anche dalla Virtus Francavilla. Anche se la prestazione non è stata eccelsa, al tecnico azzurrostellato è comunque piaciuta sebbene ci siano degli aspetti da migliorare. A convincere l'allenatore della Paganese è stata in particolare la reazione dopo il 5-2 del Razza: "Direi che abbiamo fatto una buona partita, si sono viste delle cose positive a cominciare dalla reazione positiva in seguito alla sconfitta di Vibo. La risposta c'è stata, eravamo un po' contratti perchè il risultato di qualche giorno fa pesava e si faceva sentire. Nel primo tempo abbiamo attaccato bene a destra, facendo quello che dovevamo fare. Non raccogliamo risultato pieno - dice Erra - e non siamo contenti di questa situazione, dobbiamo crescere di condizione tutti insieme. C'è bisogno di maggiore determinazione nell'attaccare la porta, siamo arrivati spesso in area ma non siamo riusciti a trovare il guizzo giusto. Sicuramente una vittoria ci darebbe convinzione e autostima, ma non stiamo qui a piangerci addosso, perchè fra tre giorni rigiochiamo"

Ancora una volta, però, la Paganese mostra degli evidenti limiti in fase offensiva. Stavolta, secondo Erra, ci sono anche i meriti di una Virtus Francavilla che "veniva da un momento delicato, si è messa sulla difensiva ed è comunque una buona squadra". "Ma i miei sono stati attenti e concentrati, questa è la tipica partita del girone C di Serie C. Sono le partite che devono esistere nel nostro percorso, ci danno la sensazione di stare sul pezzo, e che solitamente si decidono con episodi e calci piazzati"

Infine, una considerazione sui singoli, a cominciare dal debutto dal 1' di Mendicino: "Ha approcciato bene alla partita, poi è calato perchè non giocava da tempo. Però giocare serve a chi è indietro fisicamente. Lui e Diop si sono cercati, hanno dialogato, hanno fatto quello che potevano fare e secondo me per entrambi la prestazione è buona. Gaeta? E' stato recuperato in extremis, il suo rientro è prezioso anche in ottica under, finchè ha tenuto dal punto di vista fisico ha fatto discretamente bene". 

Danilo Sorrentino
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Paganese-Virtus Francavilla 0-0: vince la paura di perdere. Altro pari casalingo senza reti.

A vincere è...la paura di perdere. Si può sintetizzare così lo 0-0 avaro di emozioni fra Paganese e Virtus Francavilla. Spettacolo qualitativamente povero a cui hanno assistito i circa 200 spettatori del Torre (per l'occasione riaperto dopo il lockdown per la prima volta), risultato che non soddisfa le aspettative degli azzurrostellati che provavano a rialzare la testa dopo la batosta di sabato scorso contro la Vibonese. Il pareggio, risultato giusto, è la fotografia esatta del momento delle due squadre, con un Francavilla, anch’esso in una situazione di classifica complicata dopo le prime giornate. Nessun pericolo eccessivo corso in difesa per gli uomini di Erra, che però in avanti - nonostante l'esordio dal 1' di Mendicino - sono apparsi ancora privi di idee.

Paganese che parte aggressiva spingendo molto sulle fasce ma che manca di incisività sotto porta, in particolare con Diop e Mendicino che non riescono a sfruttare i cross provenienti dall’esterno. Ritmo che va abbassandosi man mano col passare dei minuti grazie anche ai molti falli commessi da entrambe le squadre. Gli ospiti provano ad impensierire un attento Campani. Primo tempo sostanzialmente privo di emozioni che si chiude sul risultato di 0-0. Nel secondo tempo Guadagni sostituisce Mendicino non in una delle sue giornate migliori. Ma la ripresa prosegue sulla falsa riga del primo con le due squadre che continuano a non sfruttare le poche occasioni create. Erra cambia modulo inserendo Cesaretti (partito fuori per un affaticamento muscolare) per Sbampato. Nel finale Francavilla pericoloso due volte prima con Mastropietro che si libera in area e poi da calcio d’angolo. Partita che termina con un altro 0-0 e Paganese che continua a non trovare la prima vittoria stagionale.

IL TABELLINO


PAGANESE (3-5-2)
: Campani; Sbampato (35' st Cesaretti), Schiavino, Cigagna; Mattia, Onescu, Benedetti, Gaeta (22' st Scarpa), Squillace; Mendicino (10' st Guadagni), Diop. A disp.: Bovenzi, Fasan, Esposito, Perazzolo, Sirignano, Curci, Bramati, Bonavolontà, Isufaj. All.: Erra.


VIRTUS FRANCAVILLA (3-5-2): Crispino; Delvino, Caporale, Pambianchi (19' st Celli); Giannotti (42' st Calcagno), Castorani (19' st Franco), Zenuni, Di Cosmo, Nunzella (46' st Sparandeo); Ekuban, Puntoriere (1' st Mastropietro). A disp.: Costa, Carella, Pino, Buglia. All.: Ginobili (Trocini squalificato).


ARBITRO: Petrella di Viterbo (Maninetti-Donato; IV Centi)


NOTE: spettatori 200 circa. Osservato un minuto di silenzio in memoria dell’ex direttore sportivo della Paganese Fabrizio Ferrigno. Ammoniti: Diop (P), Zenuni(VF), Schiavino (P), Cigagna (P), Mastropietro(VF). Angoli: 5-5. Recupero: pt 0', st 3'

Christian Esposito
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19.10.20

L'usato sicuro.

DI NINO RUGGIERO

È vero che la piazza paganese lamentava scarsa propensione al gol sotto rete da parte degli attaccanti, ma si riferiva ai gol da realizzare non a quelli da subire. Battuta velenosa a parte, bisogna dire che proprio non ci siamo. Incassare cinque gol tutti in una volta da una Vibonese, il cui valore intrinseco è comunque ben lontano dalle squadre che devono lottare per la vittoria del campionato, impone che siano fatte riflessioni accurate, non passeggere, nè tantomeno d’istinto. Bisognerebbe capire che cosa impedisce alla squadra di decollare non tanto per quello che riguarda i risultati, per i quali nel calcio non c’è mai certezza, quanto per il gioco espresso che lascia a desiderare.Dopo la gara interna con la Cavese, nel corso della quale erano emersi alcuni dati positivi, si pensava che gli azzurro stellati avrebbero potuto confermare e, se possibile, migliorare proprio quel poco di buono intravisto al “Marcello Torre”. Confermare, migliorare? Verbi mai coniugati, nemmeno per un attimo, dalla squadra di Alessandro Erra al “Luigi Razza” di Vibo Valentia. I rossoblu calabresi hanno fatto un figurone e sembravano sprizzare salute e qualità da tutti i pori. 

Allora la domanda da farsi è la seguente: è la Vibonese che è troppo forte oppure è la Paganese che non è ancora all’altezza della situazione? Credo che – come sempre – la verità stia nel mezzo. La Vibonese ha già trovato una sua dimensione tecnico-tattica, anche fisico-atletica. Ha pescato bene nel mercato estivo affidando, chiavi in mano, la regìa a quel Laaribi corteggiato inutilmente anche dalla Paganese; inoltre ha saputo trovare anche i giovani che facevano al suo caso (quel Plescia, classe ‘98 e quello Spina, classe 2000, ve li raccomando!).

La Paganese, invece, che voleva fare leva su atleti collaudati e di esperienza, ha quasi perduto per strada gli atleti chiamati a dare un volto alla squadra. Non è un caso che atleti di riconosciuto valore come Sirignano e Benedetti oggi siano stati tra quelli che hanno dato molto meno rispetto a quello che la piazza paganese si aspettava. Questione di tempo e di forma? 

Se il deludente rendimento dovesse dipendere solo da una questione di forma e di una carente preparazione atletica, si potrebbe puntare sull’usato sicuro, almeno fino al momento in cui gli atleti giunti alla spicciolata saranno pronti per dare quel contributo di esperienza e di mestiere che da loro ci si attende. 

Altrimenti, bisognerà interrogarsi sulle bontà delle scelte fatte in campagna acquisti. Certo, Sirignano quando è stato a Pagani nel 2016 si è fatto apprezzare e addirittura è stato rimpianto quando l’anno dopo prese la via per altri lidi. Ma al momento non è il giocatore che ricordiamo e, considerato l’infortunio occorsogli durante la preparazione, probabilmente avrà ancora bisogno di tempo per essere il calciatore di cui la squadra ha bisogno. Il discorso del rendimento si allarga e coinvolge anche Benedetti apparso lontano dalla migliore forma e presentato come l’uomo d’ordine che avrebbe dovuto dare una precisa identità al gioco di centrocampo. 

Intendiamoci, parliamo di calciatori dai quali onestamente ci si attende qualcosa in più, perché considerati valori aggiunti nel momento in cui sono stati ingaggiati. Al momento il più pronto sul piano fisico appare Onescu che, sul piano dell’intensità agonistica, si fa apprezzare soprattutto quando svolge compiti da mediano vecchia maniera. Di certo però non può essere considerato l’uomo d’ordine di cui la squadra tanto avrebbe bisogno. 

Per il resto, abbiamo in formazione calciatori che, con alterna fortuna, hanno già giocato nella squadra dello scorso anno, il cui valore non deve essere scoperto adesso. Usato sicuro, dicevo; l’unica certezza però è rappresentata da Francesco Scarpa, oggi più che quarantenne, che riesce sempre a sorprendere per le sue doti di eterno ragazzino. Sarà anche un caso ma sabato scorso il suo ingresso ha portato vivacità e spigliatezza al reparto offensivo; per non parlare del suo gol, quello della speranza, messo a segno quando il punteggio era fermo sull’1 a 4.

Intanto c’è già alle porte in nuovo impegno infrasettimanale al “Marcello Torre” contro la Virtus Francavilla. 

La novità positiva del giorno è rappresentata dall’apertura parziale dello stadio agli spettatori. Non è molto, ma è già qualcosa.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud – edizione Salerno del 18/10/2020)

Erra senza appello: "Pessima figura, dobbiamo guardarci dentro".

Non accampa scuse e non fa giri di parole Alessandro Erra, per commentare la pesantissima sconfitta in casa della Vibonese. Tuttavia, il 5-2 impone delle riflessioni generali, al tecnico quanto alla società, per l'andamento di questo avvio di campionato e per l'approccio - quantomeno rivedibile - di alcuni elementi. Del match del Razza, il tecnico della Paganese non salva niente e si assume anche le sue responsabilità: "Abbiamo giocato una partita al di sotto delle nostre possibilità, contro un avversatio in palla e quotato: questi due aspetti hanno comportato la brutta figura. C'è poco da addebitare singolarmente, io direi che nel complesso la prestazione è stata pessima, la mia in primis perchè forse non sono stato capace di trasmettere l'importanza della partita: siamo stati poco attenti e determinati. L'atteggiamento è da rivedere, è inammissibile commettere determinati errori che sono stati evidenti e decisivi. Batterei soprattutto sull'atteggiamento globale che non è stato all'altezza"

Due pareggi in cinque partite, dieci gol incassati ed un attacco sterile, a leggere i numeri. Ma per Erra è prematuro fare bilanci: "Ritengo che sia presto, io dico che ci mancano i due punti del derby, quelli sono pesanti nell'economia di questo inizio, sul resto poco da dire. Nelle scelte è ovvio che, strutturalmente, per dare spazio ai giovani, qualcosa si doveva sacrificare. La linea tracciata è quella di far crescere i giovani, lo sappiamo tutti, molti giocatori sono arrivati alla fine del mercato. Le bacchette magiche non le ha nessuno, le magie non le fa nessuno, per cui se non saliamo di condizione in determinati elementi è normale che si fa fatica. Se mi sento in discussione? Bisogna chiedere alla società, io sono amareggiato perchè dopo una prova del genere è l'allenatore il primo responsabile. Se devo andare via, lo decide la società"

Mercoledì, nel turno infrasettimanale casalingo contro la Virtus Francavilla, c'è già l'occasione per il riscatto. E stavolta bisognerà già non sbagliare: "E' ovvio che in questo momento, quando si perde in malo modo, si vede tutto nero. Abbiamo il dovere di voltare pagina, mercoledì c'è un'altra partita. Da domani dobbiamo avere la forza di reagire perchè fra tre giorni si rigioca. Non possiamo piangerci addosso, dobbiamo analizzare tutto e fare un esame di coscienza. E' da tempo che ci guardiamo dentro, tutti sappiamo di dover dare di più".

Danilo Sorrentino
© Paganesemania - Riproduzione riservata

Prova horror al Razza: la Vibonese passeggia sulla Paganese (5-2).

Una prestazione imbarazzante, come poche da un paio di anni a questa parte. Quasi 90' in balia dell'avversario, fotocopia di quanto avvenuto con la Ternana solo che stavolta il tasso tecnico degli avversari non era di quei livelli. La Vibonese ha fatto meglio, ma una grossa mano gliel'ha tesa una Paganese irriconoscibile, sbadata come non mai in difesa, sfilacciata fra i reparti, con poche idee offensive (questa però è una costante dall'inizio del campionato) e surclassata nel gioco e nel risultato - meritatamente - dai rossoblù di Galfano. Un risultato pesantissimo, cinque reti che sono frutto di una gestione pessima del primo tempo e di un'incapacità di reagire nella ripresa. Anzi, quando lo si è fatto (vedi terzo gol), si è fatto di tutto per non scartare il regalo degli avversari. Certo, si può dire che alcuni gol subiti sono arrivati a causa di ingenuità dei singoli, che ancora una volta Fasan - proprio come contro la Ternana - non è stato esente da colpe su almeno un paio di marcature e che Bonavolontà ha confermato le difficoltà a calarsi nella parte di regista. Ma è anche vero che sono mancati gli esperti e, tranne per qualche spunto personale di Guadagni, il reparto offensivo è stato nuovamente impalpabile. 

Poi è chiaro che la partita si è fatta complicata sin da subito a causa dei due gol della Vibonese giunti nel giro di dieci minuti. Sul primo, a difesa schierata, Sirignano e Squillace lasciano a Laaribi (tanto inseguito in estate dagli azzurrostellati) il tempo per andare in gol di testa. Sul secondo evidenti le responsabilità di Fasan che, dopo un'uscita rivedibile fuori dall'area, sul conseguente debole tiro di Statella non riesce a bloccare per il facilissimo 2-0 rossoblù. Un punteggio che resta tale dopo 45' di assoluto dominio da parte degli uomini di Galfano, ragion per cui la Paganese resta aggrappata al match quasi senza volerlo e saperlo. Unici sussulti un tiro di Guadagni dalla distanza e una punizione di Diop, ma valgono nulla rispetto alle chance avute dalla Vibonese

Così Erra prova a scuotere i suoi ritornando al 4-3-1-2 (un classico), ma nel secondo tempo il canovaccio appare lo stesso tanto che Spina, dopo appena 6' e un'altra azione travolgente dei rossoblù, cala il tris dopo aver raccolto una respinta di Fasan superlativo su Plescia. La Paganese avrebbe l'occasione per rientrare in partita col rigore concesso per fallo su Onescu e realizzato da Diop, ma Carotenuto - pochi secondi dopo il suo ingresso in campo - restituisce subito il favore atterrando Pugliese in area: lo stesso ex Cavese, dal dischetto, fa 4-1. Alla mezz'ora altra occasione per riaprire il match: azione confusa in area di rigore Vibonese: Mengoni non trattiene il diagonale di Guadagni e Scarpa, da due passi, ricuce lo svantaggio. Nel finale Fasan, coi piedi d'istinto, evita il gol dell'ex di Parigi, poi poco dopo travolge Laaribi e regala un altro giro dal dischetto alla Vibonese. Stavolta dagli undici metri si presenta l'ex Parigi che lo fredda. Passivo pesantissimo per una prestazione fortemente negativa, al di là degli errori dei singoli che pure dovranno portare a delle riflessioni.

MARCATORI: pt 11' Laaribi, 19' Statella; st 6' Spina, 12' rig. Diop, 14' rig. Pugliese, 30' Scarpa, 44' rig. Parigi
VIBONESE (4-3-3)
: Mengoni; Ciotti (39' st Sciacca), Bachini, Redolfi, Mahrous; Laaribi, Pugliese (17' st Vitiello), Tumbarello (39' st Prezzabile); Spina, Plescia (29' st Parigi), Statella (29' Montagno Grillo). A disp.: Marson, Rasi, La Ragione, Berardi, Falla, Ambro, Mattei. All.: Galfano
PAGANESE (3-5-2): Fasan; Sbampato, Schiavino, Sirignano (1' st Mendicino); Mattia (13' st Scarpa), Onescu, Bonavolontà (33' st Bramati), Benedetti (13' st Carotenuto), Squillace; Diop (29' st Isufaj), Guadagni. A disp.: Campani, Bovenzi, Esposito, Perazzolo, Cigagna, Curci. All.: Erra
ARBITRO: Giordano di Novara (Toce-Lisi; IV Iannello)
NOTE: spettatori 550. Ammoniti: Pugliese, Sirignano, Redolfi, Fasan. Angoli 2-2. Recupero pt 0', st 4'

Danilo Sorrentino
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15.10.20

Scomparso l'ex DS della Paganese Fabrizio Ferrigno. Aveva 47 anni.

Le notizie che non vorremmo mai dare. E' scomparso questa sera, a causa di un terribile male, Fabrizio Ferrigno. L'ex direttore sportivo della Paganese aveva 47 anni. Da calciatore era stato una bandiera del Catanzaro, tanto che da quelle parti era definito "Il Sindaco", vestendo in Campania anche le maglie di Napoli, Benevento e Juve Stabia. Appesi gli scarpini al chiodo, si è dedicato all'attività dirigenziale, ricoprendo il ruolo di ds a Messina, Catania e Paganese. Giunse nella città liguorina nell'estate 2016, in seguito alla tardiva riammissione al campionato. Sua la scommessa Reginaldo, insieme ad Antonio Bocchetti costruì una squadra di tutto rispetto e a gennaio, con una rivoluzione senza precedenti, portò a Pagani giovani di prospettiva come Firenze, Bollino, Carillo, De Santis e altri. Una squadra che, sotto la guida tecnica di Grassadonia, raggiunse lo storico traguardo dei playoff. "Vi farò vedere a fine campionato dove arriveremo", aveva detto al termine del mercato di riparazione: ebbe ragione lui. Stasera è andato via, silenziosamente, lasciando sgomenti addetti ai lavori e tifosi di mezza Italia che negli anni avevano imparato a conoscerlo. 

La Paganese Calcio, attraverso una nota, si è stretta intorno ai suoi cari e l'ha ricordato come "esempio di professionalità e umiltà", legato ai colori azzurrostellati "per sempre per la cavalcata storica che portò la squadra a giocarsi i play-off per la B" nella stagione 2016/2017. 

Danilo Sorrentino
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14.10.20

Amalgama e dintorni.

Di Nino Ruggiero

Servivano tre punti, ne è arrivato solamente uno. Contro una Cavese sbarazzina ma ben impostata in tutti i reparti, la Paganese ha trovato difficoltà a trovare la via della rete; ma oramai non è una novità perché se andiamo a spulciare tra i tabellini, la squadra azzurro stellata ha un solo gol all’attivo, per giunta arrivato su calcio di rigore.

Anche contro la Cavese c’è stata la possibilità di aggiungere un altro gol su rigore. Nell’occasione, Scarpa, da buon ex e da capitano di lungo corso, ci teneva particolarmente a trasformare il rigore; purtroppo ha steccato e il suo tiro è stato deviato dal portiere Bisogno. Capita nel gioco del calcio. Si sa, i rigori si possono anche sbagliare o possono essere intercettati dal portiere avversario; siamo nella norma. Piuttosto, al di là del risultato, bisogna dire che la squadra di Alessandro Erra ancora non ha ben quadrato il cerchio tattico.

E’ bene chiarire che la compagine di quest’anno è ancora tutta da scoprire perché ci sono stati veri e propri stravolgimenti, soprattutto nella zona centrale del campo. Bene ha fatto Erra nel dopo partita quando ha detto che la squadra ha bisogno di tempo per amalgamarsi; anche perchè tutti gli atleti non sono ancora al pieno della loro forma.

Il problema che investe la Paganese è quello tipico di ogni squadra che viene ricostruita sulle ceneri delle vecchie inquadrature. Della squadra che così bene si è comportata nello scorsa annata c’è rimasto ben poco. I sostituti di coloro che sono andati verso altri lidi sono tutti di valore; hanno disputato campionati dignitosi e conoscono il mestiere. Ma nel calcio non bastano i nomi; c’è bisogno di amalgama per quadrare il cerchio dal punto di vista tattico. Ogni pedina deve andare al posto giusto. L’equilibrio è sempre alla base di tutto; e l’amalgama (che non è il nome di un calciatore, come credeva un ruspante presidente di calcio all’epoca di Gennaro Rambone) non si acquista dalla sera alla mattina. E’ proprio su questo che Erra dovrà lavorare, non sulle formule tattiche che nel calcio vero, quello del sudore e dell’agonismo puro, attecchiscono poco: sono solo fredde espressioni numeriche da scrivania. Di certo, il fatto che siano arrivati negli ultimi giorni alla spicciolata atleti di una certa caratura tecnica mette anche in imbarazzo l’allenatore. Quest’ultimo da un lato, probabilmente, vorrebbe presentare la migliore formazione possibile sulla carta e dall’altro lato deve però fare i conti con condizioni fisico-atletiche ancora non perfette proprio dei neo arrivati.

Sembrerà un paradosso, ma proprio quest’anno, con la squadra che presenta sulla carta attaccanti di valore, pare che si debba fare i conti con una scarsa capacità realizzativa. Il problema del gol va visto allargando l’orizzonte; stiamo parlando infatti di un gioco di squadra e non dei singoli calciatori. Per questo, giocoforza bisogna guardare al rendimento generale degli atleti in maglia azzurro stellata. Le due fasi di gioco, quella difensiva e quella offensiva, passano attraverso un meccanismo di gioco che al momento non ha ancora una precisa identità. Erra, per come è stata affrontata la campagna acquisti-cessioni, sa che deve schierare almeno tre under – per motivi elementari di bilancio – quindi deve quadrare il cerchio con gli elementi che ha a disposizione. La fase difensiva sembra al momento quella meglio combinata, in considerazione del fatto che il reparto arretrato può contare su elementi collaudati e che Onescu – presentato come mezzala – riesce meglio a esprimere le sue potenzialità nel ruolo che una volta era quello tipico del mediano. E’ dalla cintola in su, invece, che bisognerà lavorare a lungo, diciamo dalla trequarti in avanti.

E non sarà facile.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno 13.10.2020)

12.10.20

Mister Erra deluso ma non abbattuto: "Ci è mancato solo il gol".


E' un Erra decisamente amareggiato e stizzito quello che deve mandare giù l'ennesimo boccone amaro per una vittoria che poteva essere alla portata contro la Cavese ed invece è sfumata a causa della poca precisione dei suoi attaccanti. La Paganese, dopo un primo tempo sottotono, ha sprecato diverse occasioni nel secondo tempo, compreso un calcio di rigore, ma soprattutto - in superiorità numerica per oltre un'ora - non è riuscita a scardinare il muro degli aquilotti. "La partita è stata equilibrata nel primo tempo, quando la Cavese è rimasta in dieci abbiamo premuto, nel secondo tempo abbiamo avuto diverse occasioni clamorose, fra cui il rigore, sulle quali non siamo stati bravi a portarla a casa. Abbiamo affrontato un avversario di qualità, giovane, bravo a difendersi e anche scaltro nello spezzettare la partita giocando col cronometro. C'è tantissimo rammarico, abbiamo giocato a trazione anteriore senza trovare il varco giusto, è mancata la zampata decisiva. Andiamo via delusi, perchè potevamo vincere, ma non abbattuti perchè siamo all'inizio e stiamo cercando un equilibrio. E' chiaro che sui giudizi critici - ha detto - pesa la vittoria mancata, c'è amarezza ma la squadra ha fatto ciò che doveva. L'unico rammarico è non aver fatto gol, questo pesa tantissimo. Quando la palla va dentro siamo tutti bravi, quando invece va fuori... l'allenatore non capisce niente"

La difficoltà principale, in questo momento, secondo l'allenatore della Paganese è la disomogeneità fisica: "Non c'è uniformità di condizione, dobbiamo mettere tutti nelle stesse possibilità, molti sono arrivati alla fine. Abbiamo visto tutti gli attaccanti, abbiamo dato a tutti la possibilità di partecipare, c'è chi è più avanti, chi più indietro. Il deficit al momento è fisico, perchè abbiamo giocatori che non sono ancora al massimo". 

Danilo Sorrentino
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Paganese-Cavese 0-0: gli azzurrostellati non sfruttano la superiorità numerica e Scarpa sbaglia un rigore.

Il derby tra Paganese e Cavese termina a reti bianche, con nessuna delle due squadre in grado di trovare la via del gol. Uno 0-0 che accontenta più gli ospiti che gli azzurrostellati di Erra, anche perché gli aquilotti hanno giocato dal 30’ in 10 uomini complice l’espulsione di D’Andrea. La partita all’inizio non regala grandi emozioni, tanto che in avvio non succede praticamente nulla. Il primo episodio degno di nota è la ripartenza della Paganese su un corner della Cavese da cui deriva poi l’espulsione del portiere D’Andrea per un’uscita avventata su Guadagni a centrocampo che si stava involando tutto solo verso la porta difesa dal classe 2000. Modica decide di mandar fuori Russotto per far spazio all’altro classe 2000 in porta a disposizione degli ospiti: Luca Bisogno, il cui ingresso si rivelerà decisivo ai fini del risultato finale. Nonostante l’inferiorità numerica la Cavese trova il gol al minuto numero 42 su azione di calcio d’angolo con De Paoli, ma il numero 9 era in fuorigioco.

Secondo tempo in cui logicamente la Cavese difende il risultato mentre la Paganese man mano prova ad aumentare la pressione offensiva, complice l’ingresso di Scarpa per Bramati. Lo stesso capitano azzurrostellato si fa subito vedere pennellando un buon cross dalla sinistra a rientrare sulla testa di Onescu, che però come a Catanzaro spara alto di testa. Ancora Onescu protagonista quando qualche minuto dopo allunga la palla per Diop, il quale nell’area piccola non riesce ad angolare la palla e Bisogno la respinge opponendosi con il corpo. Insiste ancora la Paganese e su sviluppi di calcio d’angolo trova un rigore per un fallo di mano dell’uomo con maggiore esperienza degli ospiti: De Franco. Ad incaricarsi della battuta è lo stesso numero 10 azzurrostellato, che sognava di deciderla ancora lui dopo 13 anni, ma il suo tiro centrale è respinto con i piedi dall’estremo difensore Bisogno. La Paganese a testa bassa cerca il vantaggio, ma la Cavese – nonostante l’inferiorità numerica – si difende in modo ordinato e quindi non riesce a creare grandi occasioni. L’unica altra occasione è sprecata sempre dal capitano Scarpa su un cross di Onescu, da solo sul secondo palo. Ultimi minuti molto caotici ma non esce fuori nessuna occasione degna di nota e quindi la partita si esaurisce sullo 0-0.

IL TABELLINO

PAGANESE (4-3-1-2): Fasan; Carotenuto, Sbampato, Schiavino, Squillace; Onescu, Benedetti (22’st Bonavolontà), Bramati (1’st Scarpa); Guadagni (29’st Mendicino); Cesaretti, Diop (41’st Isufaj). A disp.: Bovenzi, Curci, Cigagna, Esposito, Mattia, Perazzolo, Sirignano. All.: Erra

CAVESE (4-3-3): D’Andrea; Tazza, Matino, De Franco, Ricchi; Cuccurullo, Pompetti (40’st Zedadka), Esposito (1’st Vivacqua); Nunziante (40’st Favasuli), De Paoli (14’st Oviszach), Russotto (30’pt Bisogno). A disp.: De Rosa, Marzupio, Montaperto, Forte, Cannistrà, Senesi, Semeraro. All.: Modica.
ARBITRO: Giaccaglia di Jesi (Lenza-Giuggioli; IV Di Francesco)

NOTE: partita disputata a porte chiuse. Espulsi: al 29' pt D'Andrea e al 35’st l’allenatore della Cavese Modica. Ammoniti: Onescu (P), Guadagni (P), De Franco (C), Bonavolontà (P). Angoli 5-4; Recupero: 3’pt, 7'st.

Gerardo De Prisco
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9.10.20

Il momento della verità.

 DI NINO RUGGIERO

Se Catanzaro-Paganese fosse finita in parità, nessuno avrebbe gridato allo scandalo; forse nemmeno gli avversari di turno. Ma il calcio è severo quando emana sentenze: inutile piangere sul latte versato. La nota positiva deriva dalla buona prova complessiva dei calciatori in maglia azzurro stellata; hanno interpretato bene la gara e solo un paio di gravi disattenzioni difensive, di quelle che non si devono mai commettere, hanno determinato una sconfitta di misura sul filo di lana. Niente a che vedere, comunque, con la disastrosa prova offerta in casa contro la Ternana.

Certo, la squadra è ancora in fase di assestamento tattico, inutile nasconderselo; i meccanismi difensivi ancora non si coniugano bene con quelli del rilancio del gioco. Ci sono discrasie nei movimenti che vanno eliminate; ci sono elementari possessi di palla che vanno gestiti con più attenzione e discernimento; ci sono troppe palle velenose che si perdono a centrocampo con la difesa sbilanciata in avanti. Insomma c’è ancora molto da lavorare per Erra soprattutto perché il reparto di centrocampo al momento non appareben coeso; non riesce a interpretare alla perfezione sia la fase difensiva che come è noto non coinvolge solo i cosiddetti difensori puri, sia anche la fase di rilancio del gioco. Troppo isolati appaiono gli attaccanti, spesso privi dell’appoggio che una squadra deve avere quando si propone in avanti. 

Bisogna dire anche subito, a scanso di equivoci, che la rosa della squadra è stata completata con gli ultimi innesti di Benedetti, Cesaretti e Mendicino. Si può essere d’accordo o meno sulla linea tecnica adottata dalla società, in fatto di composizione del centrocampo; si può anche dire che probabilmente per far crescere Bonavontà in cabina di regia ci sarebbe voluto l’affiancamento di una mente pensante, un calciatore navigato, un regista con i fiocchi, ma alla fine i giochi sono stati fatti e bisognerà procedere – per una sana e condivisibile politica di valorizzazione dei giovani – con l’attuale rosa a disposizione. Personalmente, avrei preferito che la società avesse ingaggiato un regista tradizionale, catalizzatore del gioco di centrocampo, uno di quelli “vecchia maniera” che riescono a guidare la squadra dall’alto di una spiccata personalità; evidentemente i responsabili dell’area tecnica hanno altre idee, condivisibili o meno, ma che sono pur sempre idee di gioco. Le risposte adesso devono arrivare dal campo e soprattutto Onescu e Benedetti devono dimostrare di poter reggere assieme al giovanissimo Bonavolontà le redini del gioco di centrocampo.

Bisognerà capire anche se tutti i calciatori arrivati alla rinfusa sono a posto dal punto di vista fisico. Se non lo fossero, meglio puntare sugli atleti in piena efficienza fisica, almeno fino a quando ognuno dei nuovi non arriverà ad una condizione atletica più che accettabile. Ma Erra non è allenatore che ha bisogno di suggerimenti; ha sempre dimostrato di avere le idee chiare e per questo va oltremodo apprezzato.

Intanto va detto che la sorpresa positiva, a proposito dei nuovi arrivi, è rappresentata da un Cesaretti che sembra già sprizzare salute da tutti i pori; la qualcosa – da ex di giornata– autorizza a ben sperare in vista del delicato incontro di domenica quando al “Marcello Torre” arriverà la Cavese, una squadra che ha ben pescato fra gli under e che si presenta come una delle compagini più giovani del campionato.
Domenica, pur con il “Marcello Torre” ancora vuoto sugli spalti, è attesa una bella prova di orgoglio contro i cugini di Cava dei Tirreni. Sono state disputate tre gare fino a questo momento contro tre corazzate che rispondono ai nomi di Catania, Ternana e Catanzaro; da questo momento, con incontri alla loro portata, gli azzurro stellato dovranno dimostrare concretamente le loro potenzialità. Non sono ammesse distrazioni.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com 

8.10.20

Erra: "Non è da tutti mettere in difficoltà il Catanzaro".

Dal campo la Paganese esce di nuovo con 0 punti - per la seconda volta di fila - ma oggi porta via dal Nicola Ceravolo di Catanzaro delle certezze che sembrava aver perso, o per lo meno sembravano vacillare. La gara contro la Ternana aveva innalzato un polverone di critiche (meritate) contro squadra ed allenatore, capaci di reagire oggi con una buona prestazione che però non è servita a ripetere l’impresa di Catania. Lo stesso Erra ha commentato positivamente la prova dei suoi: ‘’Oggi la Paganese ha fatto una bella figura contro chi probabilmente si giocherà il campionato fino alla fine insieme ad un altro paio di squadre. Sono solo un po’ amareggiato dal risultato finale avendo provato negli ultimi minuti a pareggiare la gara senza riuscire però a segnare. La prestazione è stata positiva ed ora aspetto che i nuovi si integrino al meglio possibile con i ragazzi per toglierci belle soddisfazioni. – un occhio anche alla prestazione di Sirignano e Onescu – Credo che Ciro abbia fatto bene, oggi ritornava e deve ritrovare condizione, mentre Onescu ha fatto una grande partita quindi non posso rimproverargli nulla. Negli spogliatoi ho fatto un discorso a tutti i giocatori scesi in campo ringraziandoli per la prestazione di quest’oggi.’’ Lo stesso Erra ha dichiarato che la squadra è migliorata in tutti i reparti rispetto a sabato scorso: ‘’Io credo che è stata una prestazione nettamente più positiva rispetto alla passata giornata, in tutti i reparti. Quello con la Ternana preferisco definirlo un incidente di percorso condizionato dal gol a freddo preso nei primi minuti che ci ha lasciato inermi ed incapaci di reagire, al contrario di oggi che lo svantaggio ad inizio secondo tempo non ci ha tagliato le gambe.’’ Alla fine ha indicato il match di sabato contro la Cavese una battaglia: ‘’Domenica prossima sarà una partita dura e combattuta. E’ uno scontro diretto ed affrontiamo una squadra giovane come noi, quindi ce la giocheremo con le nostre certezze e senza timore.’’

Gerardo De Prisco © Paganesemania – Riproduzione riservata

Catanzaro-Paganese 1-0: una buona Paganese cade contro il più quotato Catanzaro.

Il risultato di 1 a 0 per il Catanzaro fa sì che la Paganese abbia in classifica ancora un solo punto dopo 3 giornate, ma la sconfitta di oggi è lontana parente di quella subita contro la Ternana. Probabilmente la ''scoppola'' di sabato scorso ha fatto effetto sui ragazzi di Erra, scesi in campo con un piglio ed una determinazione diversi. Dopo il brutto k.o. interno contro le fere, il turno infrasettimanale vede la Paganese perdere 1-0 sul campo del Catanzaro. Partita del Ceravolo che parte con ritmi bassi e le due squadre sembrano studiarsi nel primo quarto d’ora. Il primo squillo della partita è azzurrostellato con Cesaretti che raccoglie la punizione messa in area da Onescu e con il sinistro colpisce l’esterno della rete. 15 minuti dopo è ancora la paganese a provarci con un sinistro da fuori bloccato dal portiere giallorosso. 


Al 39’ grandissima occasione per Curiale che, imbucato da Baldassin, si ritrova a tu per tu con Fasan
bravissimo a chiudere lo specchio della porta. Poco dopo è ancora il numero 7 dei padroni di casa a
sfiorare il vantaggio, quando su un ottimo cross di Corapi gira di testa colpendo il palo esterno alla
sinistra di Fasan. L’ultima azione degna di nota del primo tempo arriva al 43’ con Baldassin che tira dall’altezza del dischetto del rigore ma viene murato da un buon intervento di Onescu. Squadre che rientrano dagli spogliatoi ed è la Paganese ad avere la prima occasione con Cesaretti che mette fuori di testa all’interno dell’area di rigore. Al 55’ finisce la partita di Mattia sostituito da Carotenuto. Due minuti dopo arriva il vantaggio del Catanzaro firmato da Verna: il numero 8 sfrutta l’ottima sponda in area di rigore e fredda Fasan con un piatto destro che termina alla sinistra del portiere. Al 67’ Erra ridisegna la Paganese cambiando Sirignano e Guadagni con Diop e Scarpa, passando così al 4-3-3. Al 75’ episodio dubbio in area del Catanzaro che vede Cesaretti cadere in area e ammonito per simulazione dall’arbitro che era a pochi passi dall’azione. 

Ultimi 10 minuti di gara che vedono una Paganese decisamente a trazione anteriore con l’ingresso in campo di Mendicino per Benedetti. Gli uomini di Erra spingono con insistenza per trovare il pareggio. All’86’ cross perfetto di Squillace che trova la testa di Onescu, solo all’interno dell’area ma colpisce alto sopra la traversa. Nei 5 minuti di recupero , al 93’ il Catanzaro ha il match point con Carotenuto che si fa scippare il pallone a centrocampo da Di Massimo che si lancia in velocità e arriva all’uno contro uno con Fasan, ma l’estremo difensore ex Celtic chiude ancora una volta la porta e tiene in vita la Paganese. L’ultima azione è di Mendicino si smarca in area e mette in mezzo con un difensore avversario che libera l’area a pochi centimetri dalla linea di porta negando a Diop di mettere in
rete. Dopo la Ternana arriva dunque un altro passo falso.

IL TABELLINO

CATANZARO (3-5-2) : Branduani, Fazio, Martinelli, Pinna, Garufo, Verna, Corapi (45’st Risolo),
Baldassin (9’st Di Massimo), Contessa, Carlini (35’st Altobelli), Curiale (45’st Evacuo). A disposizione : Mittica, Iannì, Salines, Riggio, Evan’s, Riccardi, Cristiano, Pipicella, All. Calabro.

PAGANESE(3-5-2) : Fasan, Sbampato, Schiavino, Sirignano (22’st Diop), Mattia( 10’st Carotenuto),
Onescu, Bonavolontà, Benedetti (36’st Mendicino), Squillace, Cesaretti, Guadagni (22’st Scarpa). A
disposizione : Campani, Bovenzi, Esposito, Isufaj, Perazzolo, Cigagna, All. Erra.

ARBITRO: Virgilio di Trapani ( Ricciardi – Voytyuk; IV Di Marco)

NOTE: Partita disputata a porte chiuse; Ammoniti: Curiale, Martinelli, Carlini, Carotenuto, Cesaretti, Bonavolontà, Verna. Angoli: 9-1; Recupero pt 2’, st 5’

Christian Esposito
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7.10.20

Sirignano torna e parte titolare. Un cambio per reparto.


Tre cambi di formazione, almeno, rispetto a sabato scorso. Si gioca a ritmi serrati, si entra subito nel vivo di una stagione che lascia pochissime tregue e spazi vuoti per recuperare. La Paganese deve necessariamente farlo, sia mentalmente che fisicamente. Il primo tempo di tre giorni fa è da censura e assolutamente da cancellare, o meglio da ricordare solo come un incidente di percorso da non ripetere più. Dal punto di vista fisico, invece, c'è bisogno di mettere al passo gli ultimi arrivati. Benedetti, che pure non ha svolto ritiro, ha giocato 90' contro la Ternana, mentre Mendicino e Cesaretti sono subentrati nel finale. Solo oggi è arrivato anche il terzino sinistro sinistro Alessandro Curci, classe 2001, 21 presenze l'anno scorso con la Caronnese in D: prenderà il posto - in rosa - di Perri, passato al Ravenna. A Catanzaro, però, il baby difensore non ci sarà, con Squillace che quindi sarà nuovamente costretto agli straordinari, proprio contro la sua ex squadra.

E allora dove saranno i tre cambi (almeno) annunciati da Erra nella conferenza pre-gara? Probabile che ci sarà una variazione per reparto, a cominciare dalla difesa dove Sirignano è ormai pienamente recuperato e disponibile: dovrebbe lasciargli il posto Cigagna, che però tra i tre centrali è quello più "fresco", essendo uscito all'intervallo contro la Ternana. A centrocampo deve scontare il turno di squalifica Bramati, espulso nel finale sabato scorso, così potrebbe esserci spazio dal 1' per Scarpa, proprio al posto di Benedetti. In attacco, invece, è testa a testa fra Diop e Cesaretti per una maglia da titolare, visto che Mendicino è più indietro e non ha i 90' nelle gambe: l'unico inamovibile in prima linea per ora è proprio Guadagni. Tra i pali, nonostante le incertezze del primo tempo, confermato Fasan, anche perchè Campani ha un problema alla spalla che non ha ancora superato del tutto, pur essendo a disposizione.

PAGANESE (3-5-2): 22 Fasan; 4 Sbampato, 23 Schiavino, 21 Sirignano; 14 Carotenuto, 16 Onescu, 8 Bonavolontà, 10 Scarpa, 3 Squillace; 25 Cesaretti, 26 Guadagni. A disp.: 1 Campani, 12 Bovenzi, 2 Esposito, 5 Mattia, 9 Isufaj, 11 Diop, 13 Perazzolo, 18 Mendicino, 19 Benedetti, 20 Cigagna. All.: Erra

Squalificato: Bramati (1)

Indisponibili: Gaeta

Danilo Sorrentino © Paganesemania - Riproduzione riservata

5.10.20

Prego si accomodi, signora Ternana.

 di NINO RUGGIERO

Primo tempo da incubo per la Paganese al “Marcello Torre” in occasione della prima gara casalinga di campionato. La Ternana ingrana subito la marcia e lo fa con la disinvoltura delle grandi; le sue manovre sono semplici, lineari ed efficaci. Pochi tocchi, tutti di prima e ribalta tutta per i suoi calciatori più rappresentativi, cominciando dai difensori Mammarella e Diakite per finire agli attaccanti Furlan e Vantaggiato, elementi che danno del tu al pallone e che non dovresti – tu avversaria di turno – mai far ragionare. 

Poteva fare tutto ciò la Paganese? Poteva, si pensava che lo facesse, ma non lo ha fatto. Contro avversari di levatura tecnica superiore solo una perfetta organizzazione di gioco, con marcature asfissianti, con raddoppi maniacali, avrebbe potuto quanto meno arginare una più che prevedibile forza d’urto. La Paganese, invece, fin dai primi minuti di gioco ha stentato a ingranare, a differenza di quanto fatto vedere sette giorni fa a Catania quando con una prestazione impeccabile aveva messo in difficoltà l’organizzazione di gioco avversaria. Poco efficace il filtro di centrocampo; errori banali commessi in disimpegno hanno poi esaltato le qualità dei calciatori nero-verdi. 

Troppo facile per gli umbri imporre il proprio gioco sfruttando anche l’incredibile disorientamento degli azzurro stellati.
Dopo otto minuti di gioco la Ternana è già in vantaggio. Perla di Furlan sull’out sinistro, finta di cross con il sinistro, avversario lasciato sul posto e scodellamento perfetto di destro a cercare il palo opposto. Fasan è sorpreso, potrebbe intervenire, ma lo fa in ritardo. Sull’invitante traiettoria si tuffa di testa Vantaggiato, uno che il gol ce l’ha nel sangue. Signori, il gol è servito. 

Sbagliano in tanti nel calcio, ma quando un errore di valutazione – se di errore si tratta – viene commesso dal portiere c’è poi poco da rimediare.
La Paganese a questo punto accusa il colpo e non riesce a imbastire azioni decenti. Il nuovo centrocampo imperniato su Benedetti, neo arrivo, balbetta anche se alla fine proprio l’ex Gubbio risulterà fra quei pochi calciatori in maglia azzurro stellata che possono ritenersi assolti dall’accusa di disfatta. Onescu e Bonavolonta’ non sono gli stessi di Catania; Guadagni e Dopo sembrano corpi estranei anche perché mai serviti a dovere e cercati solo con lanci lunghi dalla difesa.

La Ternana imperversa e segna ancora due volte: al 20′ con Damian bravo ad inserirsi su una corta respinta di Fasan e al 38′ con Galletti che approfitta di un errato disimpegno difensivo, uno dei tanti, per infilare il sorpresissimo Fasan.
Nella ripresa Erra cerca di dare più vigore alla manovra della sua squadra: oramai sullo zero a tre c’è poco da difendere. Entra Cesaretti e c’è un qualche sussulto perché se non altro in area avversaria ci si arriva. Poi entra anche l’inossidabile Scarpa, autore di buoni spunti; ma contro una difesa organizzata che fa capo a Diakite c’è poco da fare.

Poche le note positive in casa Paganese. Erra avrà molto da lavorare per quadrare il cerchio. E intanto mercoledì ci sarà il turno infrasettimanale che vede la Paganese impegnata a Catanzaro.

Nino Ruggiero

(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno del 4/10)

Erra non condanna i suoi: "Ma non dovevamo sfaldarci subito".

A dispetto del risultato, pur essendo ovviamente deluso e amareggiato, Alessandro Erra è apparso meno rassegnato e sconsolato di quanto si potesse immaginare. La Paganese, dopo il buon risultato strappato a Catania, si sgretola sotto i colpi di una Ternana palesemente più forte e anche agevolata dalla giornata negativa di diversi componenti della rosa azzurrostellata: "Quando si gioca con squadre così forti, se vai in svantaggio paghi dazio. Il problema è l'esserci sfaldati troppo presto - ammonisce Erra - questo non deve mai avvenire, anche contro una formazione così forte. Nel secondo tempo abbiamo fatto intravedere qualcosa di interessante, ma con esperienza la Ternana ha gestito bene. La partita di oggi conferma che il campionato sarà difficile, noi sappiamo quali sono le nostre lacune e come colmarle. Pian piano dobbiamo inserire tutti per essere coesi e compatti verso il nostro obiettivo. La squadra ha dato tutto quello che aveva, ha fatto il massimo, pur commettendo degli errori. L'involuzione è stata dettata anche dalla caratura dell'avversario, che ci ha resi impotenti, inermi. Una situazione del genere non deve abbatterci, ma dobbiamo proseguire sul nostro percorso"

Un percorso che passa anche attraverso la crescita dei giovani, i quali hanno accusato la differenza di esperienza con i colleghi rossoverdi. In grossa difficoltà Cigagna e Bonavolontà, in particolare, ma Erra non condanna nessuno: "Tutti abbiamo commesso degli errori, io in primis. La scorsa settimana eravamo gli stessi, non è una questione di regista e quindi non addosserei la croce sui ragazzi. Dobbiamo sostenerli ed aiutarli, sapendo che dobbiamo portare avanti questo tipo di discorso under. La crescita dei giovani passa anche attraverso queste partite"

Nel secondo tempo si è vista una Paganese con la difesa a quattro, quando è entrato in campo Cesaretti. Alla luce della struttura della rosa, sarà possibile vedere questo tipo di soluzione anche per il futuro. "Noi possiamo giocare in vari modi - ammette Erra - anche se questa non era la partita adatta per stravolgere visto che diversi giocatori sono arrivati da pochi giorni e c'è il problema della condizione. Per me non è una questione di moduli, i calciatori vanno messi nelle giuste condizioni, anche fisiche, per esprimersi al meglio. Per fortuna non tutte le domeniche incontreremo squadre così forti, dobbiamo giocarcela con un lotto di formazioni ben definito, perdere così brucia e dà fastidio. Dobbiamo avere il giusto equilibrio, capire chi può darci maggiore garanzia anche fisicamente".

Danilo Sorrentino
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Paganese-Ternana 0-3: primo tempo shock, gli umbri passeggiano al Torre.

L'esordio al Torre è da dimenticare per la Paganese che si fa travolgere 3-0. Tutto avviene nella prima frazione di gioco che vede gli uomini di Lucarelli dominare in lungo e in largo. Le fere approfittano di un non irreprensibile Fasan che entra in negativo in tutte e tre le marcature. Alla prima vera occasione gli ospiti sbloccano il risultato grazie al colpo di testa di Vantaggiato che tutto solo sul secondo palo sfrutta l'incertezza di Fasan che non arriva sul cross di Furlan. Dieci minuti dopo e la Ternana trova il gol del raddoppio con Damian che approfitta di una respinta centrale corta di Fasan sulla conclusione da lontano di Kontek. Al 37' Falletti trova la terza rete con un tiro non irresistibile che Fasan si lascia passare sotto le braccia. Terzo gol che nasce dalla ricerca spasmodica e confusa dell'impostazione dalle retrovie degli uomini di Erra che faticano a trovare soluzioni per eludere il pressing avanzato della Ternana. Da un disimpegno sbagliato di Cigagna nasce il terzo gol. Bonavolontà piazzato davanti la difesa non riesce a smarcarsi per dettare i tempi di gioco ed anche i difensori non riescono a trovare trame di gioco pulite. Nella ripresa Erra lascia negli spogliatoi proprio Cigagna, anche ammonito, e inserisce Cesaretti passando al 4-3-1-2. La Ternana abbassa notevolmente i ritmi di gioco ma Bonavolontà non è in giornata e viene rilevato da Scarpa che si piazza largo a sinistra. Gli uomini di Lucarelli gestiscono ed Erra permette anche a Mendicino di mettere minuti nelle gambe. E' proprio quest'ultimo a cercare di accorciare le distanze costringendo Iannarilli a sporcarsi anch'egli i guantoni. Fasan evita un passivo più ampio negando per due volte a Torromino la gioia del gol. Dopo la convincente prestazione di Catania oggi gli azzurrostellati compiono diversi passi indietro dal punto di vista del gioco e della determinazione.

IL TABELLINO

MARCATORI: pt 8' Vantaggiato, 19' Damian, 37' Falletti

PAGANESE (3-5-2): Fasan; Sbampato, Schiavino, Cigagna (1'st Cesaretti); Carotenuto, Onescu (24'st Bramati), Bonavolontà (12'st Scarpa), Benedetti, Squillace; Guadagni (38'st Isufaj), Diop (24'st Mendicino). A disp: Campani, Bovenzi, Sirignano, Esposito, Perazzolo, Di Palma, Mattia. All.: Erra

TERNANA (4-2-3-1): Iannarilli; Defendi, Suagher, Diakitè, Mammarella (31'st Russo); Damian (36'st Proietti), Kontek; Partipilo, Falletti (20'st Raicevic), Furlan (31'st Peralta); Vantaggiato (20'st Torromino). A disp: Vitali, Argento, Ass Ndir, Laverone, Bergamelli. All: Lucarelli.

ARBITRO: Vigile di Cosenza (Salvalaglio-Vitali/IV Cavaliere)

NOTE: partita che inizia con 4' di ritardo per problemi alla rete di una porta. Osservato 1' di raccoglimento in memoria di Ciccio De Vivo. Ammoniti: Onescu, Cigagna, Suagher, Damian, Peralta. Espulso al 45' st Bramati. Angoli: 4-9. Recupero 0'pt, 4'st.

Alfonso Esposito
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2.10.20

Un calcio al covid-19.

Va in pensione, dopo tanti anni, la rubrica “Così è, anche se non vi pare” che non sempre ha riscosso unanimità di giudizi. Ma si sa, il pensiero non è uguale per tutti e chi legge uno scritto critico può o meno condividerne il contenuto. Una rubrica di pensieri non è un articolo di cronaca oggettiva; esprime pareri soprattutto di natura tecnica che possono non piacere, al di là del nome della rubrica da qualcuno probabilmente ritenuto altezzoso e supponente.Per la nuova avventura editoriale che mi accingo a cominciare, credo basti “Graffiti”, neologismo astratto, inteso come evocazione di tendenza, di gusti caratteristici del tempo più che una tendenza pittorica di origine spontanea (cfr Treccani).

Torna in campo la Paganese e torna anche con un pareggio a Catania che è oro colato con tutti gli “accidenti!” sprecati per due punti perduti proprio sul filo di lana.
Ritorna in campo la Paganese e si rivede in trasferta anche il presidente Raffaele Trapani, la cui presenza – scaramanzia a parte – deve essere intesa come partecipazione super attiva della società in vista di un campionato che si preannuncia assai combattuto e difficile sotto tutti i punti di vista.
l primo impatto, doverosamente televisivo, con la nuova Paganese è stato buono. Alessandro Erra ancora una volta ha dimostrato di saperci fare e, nonostante abbia dovuto lamentare numerosi defezioni importanti, ha colto un pareggio più che dignitoso.


La squadra ha risposto alla grande alle sollecitazioni del tecnico presentandosi compatta e determinata, soprattutto con grande equilibrio tattico. Le note positive, che investono il rendimento complessivo, adesso dovranno essere confermate nell’anticipo di domani contro la Ternana. Un test considerato – non a torto – molto impegnativo per il valore dell’avversaria che non ha badato a spese e che mira senza mezzi termini alla vittoria del campionato.

Sono arrivati tre giocatori di spessore negli ultimi giorni. Il primo, Benedetti, dovrebbe dare maggiore consistenza, esperienza e qualità al reparto di centrocampo che già gode della buona forma di Onescu, apprezzato domenica per le doti di difensore aggiunto. Ma ad onor del vero c’è da dire che anche il giovanissimo Bonavolontà è sembrato bene in palla e meritevole di un posto in prima squadra. Due arrivi anche per l’attacco. Si tratta di un ritorno, quello di Cesaretti, e di un attaccante puro, quello di Mendicino. Sulla carta si tratta di due elementi di spessore, in grado di dare soluzioni alternative a Erra che già può contare sul duo giovanissimo Guadagni- Isufaj e su Diop che lo scorso anno si è segnalato fra i migliori attaccanti del girone.

Erra – nel momento in cui può usufruire di un piacevole problema di abbondanza, visto che saranno disponibili anche Mattia, Sirignano e Scarpa assenti domenica per cause varie – sa bene che il calcio contempla inserimenti graduali e mirati. Nessuna fretta. Meglio utilizzare atleti già pronti sotto tutti gli aspetti. Per i neo arrivati ci sarà tempo e modo per farsi apprezzare.

La partita di domani sarà ancora chiusa al pubblico; auguriamoci per il futuro più prossimo che possa essere accolta la proposta di aprire gli spalti quanto meno agli abbonati o a un numero minimo di tifosi. Un calcio bisognerebbe riservarlo al Covid-19. Si può giocare a calcio sempre senza pubblico?

Paganese scatenata: ufficiale anche l'ingaggio di Mendicino.

"Du gust is megl che uan" era lo slogan del Maxibon, un gelato la cui caratteristica è quello di avere "due facce". Creato un po' per accontentare tutti. Ed avrà pensato lo stesso il presidente Raffaele Trapani nelle ultime ore che, per chiudere l'attacco, ha piazzato due autentici colpi. Il ritorno di Cesaretti è cosa fatta ormai da ieri sera (leggi qui), mancavano pochi dettagli invece per rendere azzurrostellato anche Ettore Mendicino. Già ieri c'è stato un primo approccio fra l'attaccante lombardo e il club di via Filettine, oggi l'affare è diventato realtà. In mattinata Mendicino è arrivato a Pagani, è stato in sede, ha svolto le visite mediche e si è sottoposto ai controlli anti-Covid, poi nel primo pomeriggio ha firmato il contratto che lo legherà alla Paganese fino al prossimo giugno. Un'altra trattativa lampo, ma un'idea ben ponderata dal club liguorino, che aveva fatto un pensierino al classe '90 già da qualche settimana. 


SuperMendo - come era definito dai tifosi della Salernitana in cui ha militato fra il 2013 e il 2015 - non vede l'ora di mettersi a disposizione di Alessandro Erra. Già domani, tampone permettendo, potrà farlo, in modo tale da unirsi ai compagni per la sfida con la Ternana e riassaporare almeno il clima partita. Poi ci sarà spazio anche per i gol. L'avventura in granata, cui si faceva riferimento prima, è stata quella più redditizia in termini realizzativi per l'ex laziale: 13 gol in 48 partite. Seguono 9 gol nel 16/17 dividendosi fra Siena e Cosenza, ma da lì in poi - fra Monza, Monopoli e Rimini - non è più riuscito a segnare con questa regolarità. Tanto che la sua ultima marcatura risale a quasi due anni fa (26 dicembre 2018, Siracusa-Monopoli 1-1). Fino a stamattina era svincolato (di lusso), alla Paganese il compito di farlo uscire dal tunnel. Nell'ottica delle varie anime, però, c'è da dire che con l'arrivo di Mendicino il reparto avanzato si completa, oltre che numericamente, anche per caratteristiche. Lui è più un ariete rispetto agli altri che hanno qualità differenti: spetta ora ad Erra combinare i "gusti" nel modo che più gli aggrada.

Danilo Sorrentino
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1.10.20

La Paganese ritrova Cesaretti. Ma il mercato delle punte potrebbe non finire...

E' stata una giornata campale per la Paganese quella di oggi. Gli azzurrostellati si sono svegliati sperando che non solo "l'alba fosse d'oro", ma tutto il giorno. E così è stato, anche se l'ex attaccante dell'Avellino non vestirà l'azzurro. Diego Albadoro era in cima ai pensieri del club, la distanza fra le parti pareva colmabile nel corso dei giorni, invece i contatti si sono interrotti ben presto. E' stato a quel punto che la Paganese ha deciso di non voler aspettare e rompere gli indugi, riprendendo così i discorsi con la Cavese per Cristian Cesaretti. A dire il vero, con gli aquilotti in queste settimane c'è stato un filo diretto che aveva coinvolto in particolare Germinale, altro giocatore in uscita e dall'ingaggio pesante, sul quale s'era concentrata l'attenzione della Paganese. Oggi, invece, la scelta è ricaduta sul classe '87 che, dopo le esperienze poco felici di Gubbio e Cava, è pronto a riabbracciare l'ambiente in cui meglio ha fatto - in termini realizzativi - in carriera. Ormai la strada è spianata ed è tutto fatto fra il giocatore e la Paganese; c'è l'accordo anche fra i club mentre devono essere espletate solo le ultime formalità fra l'attaccante toscano e la società di Santoriello. Cesaretti, infatti, aveva un contratto in scadenza a giugno prossimo con la Cavese. Accordo annuale anche con i liguorini. Ma domani potrebbe già essere azzurrostellato. Tuttavia, potrebbero non finire qui le sorprese per il reparto avanzato, in modo tale da affidare ad Erra un parco attaccanti completo e con diverse alternative. Nelle ultime ore sarebbero stati allacciati contatti pure con Ettore Mendicino, attaccante classe '90 cresciuto nella Lazio e con un passato alla Salernitana. Rimasto svincolato dopo la fine del rapporto col Rimini, il 30enne potrebbe rappresentare la ciliegina sulla torta finale del mercato azzurrostellato. Resta da capire se i due affari sono sovrapponibili...

Danilo Sorrentino
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