26.2.21

I conti sospesi.

DI NINO RUGGIERO

Nel calcio, quando la posta in gioco è alta, le contendenti si guardano per prima cosa le spalle: non fanno mai passi più lunghi delle gambe, raddoppiano le marcature sull’uomo in possesso della palla e pensano soprattutto a non perdere. E’ stato sempre così, soprattutto quando si pensa che alla fin fine un pareggio può fare comodo; d’altra parte si è sempre detto: “quando non si riesce a vincere, meglio non perdere”.

Al “Marcello Torre” la posta, tra Paganese e Catania era proprio alta, soprattutto per i padroni di casa chiamati a dare un seguito ai risultati positivi conseguiti negli ultimi turni di campionato. L’ultima vittoria conseguita con pieno merito contro la Turris aveva consentito alla squadra di Raffaele Di Napoli di fare l’occhiolino alla zona meno melmosa dei bassifondi. Una vera boccata di ossigeno per gli azzurro stellati costretti a rincorrere dopo aver disputato un girone di andata alquanto deludente.
Quando la posta in gioco è alta, con le squadre contratte, a difesa di un risultato positivo, sia pure minimo, le occasioni da rete di solito si contano al massimo sulle dita di una mano. Occasioni che la Paganese ha avuto nei primi venti minuti di gioco quando ha giocato in scioltezza con l’entusiasmo riveniente dagli ultimi risultati positivi conseguiti.

Ha cominciato Zanini al 5’ con un tiro dal limite su servizio di Schiavino che ha sfiorato il palo alla sinistra di Confente. Ma l’occasione più ghiotta, più unica che rara, si è avuta al quarto d’ora grazie ad una prodezza di Guadagni che si è infilato in area dalla destra e ha effettuato un tiro-cross rasoterra sul quale si è catapultato con troppa precipitazione Raffini che a pochi centimetri dal palo invece di depositare il pallone in rete ha sparacchiato alle stelle. Pochi minuti dopo, siamo al 18’ ancora Raffini in area, servito dall’angolo battuto da Squillace, sbilanciato tra una selva di avversari, ha tentato il gol di tacco ma il pallone è terminato fuori di un soffio. Dopo di che le squadre, in ossequio del principio del “prima non prenderle”, hanno giochicchiato senza affondare i colpi.

La Paganese esce bene da una partita difficile. La caratura del Catania non è in discussione, soprattutto se si pensa che gli etnei presentavano una panchina composta da atleti che farebbero la felicità di tante squadre del girone. All’allenatore Di Napoli va riconosciuto il merito di aver ricostruito sia tatticamente che moralmente una difesa che al momento si presenta come una delle più in forma del campionato. Merito indubbio dell’allenatore ma anche degli interpreti principali che la costituiscono e che adesso sono in piena forma, quella forma che aveva latitato nella prima parte del campionato. Anche il lato tattico oggi sembra più delineato. Di Napoli ha ritrovato le due catene laterali che funzionavano poco e male. Sulla sinistra Squillace e Zanini al momento costituiscono una coppia affidabile e riescono a coniugare bene le due fasi della partita, quella difensiva e quella di rilancio soprattutto quando i ritmi sono alti. Sulla destra Di Napoli ha riscoperto Carotenuto, uno di quei giocatori che – quando la freschezza atletica glielo permette – ha nelle corde il cambio di marcia in virtù di scatti repentini e imprevedibili. In quella zona poi c’è un certo Onescu che si fa valere e che corre per due, incessantemente.

Ecco, oggi il problema è rappresentato soprattutto dalla tenuta atletica perché, con lo schieramento di centrocampisti di movimento e non di posizione, il ritmo di gioco deve essere sempre alto e l’aggressività deve recitare un ruolo di primo piano per sovrastare gli avversari sul piano dell’intensità agonistica. Per questo, un ruolo determinante è riservato agli uomini della panchina che devono farsi trovare pronti quando nel corso delle gare c’è bisogno di dare il cambio ai titolari soprattutto per una questione di tenuta atletica.

Domenica prossima, intanto, ci sarebbe un conto da regolare con il Teramo che all’andata la spuntò con un gol quantomeno dubbio realizzato nel finale di gara, grazie a un arbitro decisamente poco all’altezza.
E i conti sospesi si regolano, anche se in ritardo. Ricordiamocelo.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione di Salerno, del 25.02.21)

25.2.21

Di Napoli: "Prima eravamo vittime sacrificali, ora siamo una squadra vera".


La Paganese continua a dare continuità. Contro il Catania è arrivato il quarto risultato utile consecutivo per la prima volta dall'inizio della stagione. Uno 0-0 positivo ed anche con qualche rimpianto per l'occasione di Raffini nel primo tempo. Lello Di Napoli può essere soddisfatto e "orgoglioso", come preferisce sottolineare, della sua squadra: "Abbiamo disputato una gara strepitosa ed importante, credo che il primo tempo sia stato migliore, costruendo delle possibilità per passare in vantaggio mentre la ripresa è stata di grosso sacrificio ma anche lì ho visto una grande squadra che saputo soffrire e ripartire, senza abbassarsi. Dopo la gara i ragazzi erano rammaricati perché stiamo portando una mentalità diversa, senza accontentarci mai, ci prendiamo il pari con umilità. Eravamo le vittime sacrificali prima, oggi invece siamo una squadra vera e ce la giochiamo alla grande. E' un risultato positivo, per il quale ho una dedica speciale da fare a Ciccio Scarpa: lui sa perchè", le parole di Di Napoli che non ha aggiunto altro.

Il vero segnale di svolta è il terzo clean sheet di fila, con gli azzurrostellati che invece - dopo il ko di Cava - avevano la peggior difesa del campionato: "Il segreto? Io penso che abbiamo giocatori bravi e forti, che non erano brocchi prima. Io e lo staff abbiamo apportato modifiche sui calci piazzati, ora marchiamo a uomo, mentre prima erano abituati a zona. Si è alzata la soglia dell’attenzione e sono contento della mia squadra. Anche col Catania non abbiamo subito tiri in porta, facendo una grande fase difensiva".

E domenica c'è il Teramo: "Lo spirito sarà quello battagliero, come sempre. Vogliamo giocare la partita per vincerla, la squadra sta crescendo sotto questo aspetto. Ora c'è entusiasmo e per questo non avvertiamo la stanchezza di giocare ogni tre giorni".

Danilo Sorrentino
© Paganesemania - Riproduzione riservata

Paganese-Catania 0-0: buon primo tempo e buon punto contro una pretendente alla B.

Pari senza reti nel recupero della ventesima giornata fra Paganese e Catania. Al Marcello Torre vince la noia, che regna per tutta la ripresa complice la stanchezza per i turni ravvicinati, dopo un primo tempo in cui gli azzurrostellati avevano costruito qualcosa in più. Punto comunque prezioso per la Paganese contro un avversario sulla carta superiore. Azzurrostellati che agganciano momentaneamente la Vibonese a margine della zona playout e danno continuità ad un buon momento di forma.

In una prima frazione abbastanza equilibrato è la Paganese a fare la partita nella prima mezz’ora , con un Catania in leggera difficoltà , costretto ad aspettare nella propria metà campo e ripartire. La squadra di mister Di Napoli approccia bene la gara e dopo 5 minuti si rende subito pericolosa con Zanini che ci prova con un destro dal limite dell’area di poco fuori. Al quarto d’ora di gioco arriva l’occasione più importante: Guadagni si mette in proprio e serve Raffini che da 0 metri fallisce il tap-in mandando clamorosamente alto. Il Catania dopo il pericolo scampato risponde con Golfo che, dimenticato dalla difesa azzurrostellata, colpisce di testa tutto solo al centro dell’area, ma sbaglia l’impatto col pallone e manda alto.  Nel finale di primo tempo l’ultimo squillo è degli etnei con un bel tentativo da fuori di Tonucci che si spegne sul fondo.

Nel secondo tempo il ritmo cala notevolmente con entrambe le squadre che fanno fatica ad imporre il proprio gioco. Poche azioni degne di nota ma al 36’ arriva l’episodio che avrebbe potuto spezzare l’equilibrio. Si tratta dell’ingenuità di Tonucci, che con il pallone ormai destinato a spegnersi sul fondo, entra in modo scomposto su Mattia. Per il direttore di gara non ci sono dubbi ed espelle direttamente il difensore rossoazzurro. Di Napoli prova dunque ad approfittarne inserendo capitan Scarpa per Squillace ma il Catania si copre passando da quattro attaccanti ad uno solo e la Paganese conclude il secondo tempo praticamente senza mai concludere nello specchio della porta.

IL TABELLINO

PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Schiavino, Sbampato, Sirignano (40’st Cigagna); Carotenuto (11’st Gaeta), Onescu, Bramati (11’st Mattia), Zanini, Squillace (40’st Scarpa), Raffini, Guadagni (30’st Bonavolontà). A disp.: Campani, Fasan, Esposito, Perazzolo, Curci, Antezza. All.: Di Napoli

CATANIA (3-4-3): confente; Tonucci, Claiton (30’st Sales), Silvestri; Albertini (16’st Di Piazza), Welbeck, Rosaia, Pinto; Golfo (39’st Giosa), Sarao (39’st Maldonado), Russotto (30’st Calapai).  A disp.: Santurro, Reginaldo, Vrikkis, Izco, Manneh. All.: Raffaele

ARBITRO: Colombo di Como (Feraboli-Maninetti; IV Di Marco)

NOTE: Gara disputata a porte chiuse. Osservato un minuto raccoglimento in memoria dell’ex allenatore di Paganese e Catania, Lamberto Leonardi. Espulso al 36’ Tonucci (C). Ammoniti: Bramati (P), Claiton (C), Sbampato (P), Sarao (C), Sales (C), Gaeta (P). Angoli: 3-4 Recupero: 1’pt;5’st

Dal sito paganesemania.it

23.2.21

Le specialità della casa.

DI NINO RUGGIERO

Nel calcio ci sono gol realizzati che non si scordano mai perché fanno parte di un bagaglio tecnico di prima grandezza e caratterizzano un campione. Questi tipi di gol, realizzati con un colpo di nuca, erano nel dna di Angelo Mammì che a Pagani nessuno mai ha dimenticato. Per lui non c’erano gol impossibili, segnava quasi sempre di testa, lui che di statura non era certo un gigante tra tanti difensori lungagnoni. Uno di questi gol capolavoro, non facili, che riportano le memorie indietro nel tempo, ad altre generazioni, lo ha messo a segno Diop contro la Turris al trentacinquesimo di gioco: esattamente come faceva Mammì, spalle alla porta con un colpo magico, impercettibile, di nuca su punizione con effetto a rientrare di Squillace. Un colpo, specialità della casa, non per tutti, che ha sorpreso nettamente tutta la difesa della Turris ed è terminato beffardamente alle spalle del portiere corallino. Un tocco liftato, riservato ai grandi goleador, che ha dato lustro a una partita monocorde e ha premiato la condotta di gara della Paganese, quasi sempre padrona del campo. Diop ancora una volta, dunque, principe del gol, ci mette lo zampino. E siamo a sette gol realizzati.

La Paganese aveva un solo obiettivo: vincere. Lo ha raggiunto senza strafare, meritatamente, colpendo anche una clamorosa traversa dopo dieci minuti di gioco con una staffilata di Zanini su calcio di punizione. Il raddoppio è arrivato nella seconda parte della gara e porta la firma del giovanissimo Guadagni che su punizione, con un tiro rasoterra, ha sorpreso il portiere Abagnale proprio sul suo palo. La Turris ha rischiato il ko in più di una occasione e allo scadere del tempo regolamentare un gol messo a segno da Raffini su tiro di Squillace è stato annullato per dubbio fuorigioco. C’è da dire – a onor del vero – che il pallone sarebbe entrato anche senza l’intervento di Raffini proprio sulla linea di porta.
Per il resto si è vista una squadra equilibrata quanto basta, con una difesa sicura del fatto suo, diretta dall’inossidabile Schiavino e dal portiere Baiocco che ha restituito serenità e sicurezza all’intero reparto con la sua calma olimpica. Una nota particolare la meritano i giocatori utilizzati a centrocampo. Oramai si è capito che la squadra deve giocare per forza un calcio di movimento; d’altronde, si sa, i registi nel calcio non si inventano dall’oggi al domani. In questo tipo di calcio si stanno sacrificando elementi di qualità indiscusse come Gaeta e Zanini costretti dalle circostanze a dare più di un occhio alla fase difensiva, loro che prediligono agire sulla trequarti campo per doti naturali. Per fortuna, Di Napoli ha trovato chi in questo tipo di calcio si ritrova a occhi chiusi. Si tratta di Onescu, giocatore universale, uno di quei diesel vecchia maniera, alla Opel Rekord, motori che per dare il meglio dovevano raggiungere la loro piena fase termica per poi macinare chilometri. Oggi Onescu è giocatore insostituibile nel gioco di centrocampo perché è come quegli operai specializzati di cui non si può fare a meno.

Le note sono positive per tutta la squadra di Di Napoli. E stanno acquisendo punti di stima soprattutto i più giovani; a cominciare da Cigagna e Sbampato in difesa, continuando con Carotenuto, brillante quando riesce a cambiare marcia per dare più sprint all’azione offensiva, e per finire a Guadagni, folletto imprendibile e smanioso di trovare un posto in prima fila.

Oggi che l’autostima è aumentata arrivano i punti, grandi assenti nella prima parte del campionato.
C’è poco tempo per gioire. Mercoledì c’è da recuperare l’incontro con il Catania non disputato a suo tempo per impraticabilità del “Marcello Torre”. E’ l’occasione buona per lasciare alle spalle la zona minata della classifica. Peccato, un vero peccato per l’assenza di Diop che sarà squalificato.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 22.02.2021)

22.2.21

Di Napoli felice: "Ottimo primo tempo, è ritornata la serenità".

La Paganese ha cambiato passo, ha ingranato una marcia diversa ed adesso, seppur ancora in zona playoff, viaggia con uno spirito differente rispetto a un mese fa. Il merito è soprattutto di Lello Di Napoli, che ha inciso sulla mente dei suoi giocatori trovando nel Marcello Torre un alleato in queste ultime settimane: "Abbiamo fatto un ottimo primo tempo - ha detto - poi nella ripresa abbiamo abbassato un po' il ritmo, riprendendolo solo con l'ingresso di Guadagni. Il cambio tra Gaeta e Guadagni? Io lavoro sui concetti di gioco, sui principi: avevo visto che ci stavamo abbassando troppo e che loro stavano aumentando il loro potenziale offensivo. Allora ho messo Guadagni proprio per dare un segnale alla squadra: dovevamo essere più offensivi e propositivi. Ai miei ragazzi ho detto che stiamo acquistando sicurezza e spirito di squadra, adesso però tocca non mollare perché solo in questo modo arriveranno i risultati. Credo molto nel lavoro di gruppo e chiunque gioca sta dando l’anima per la stella. I ragazzi si stanno forgiando domenica dopo mercoledì, perché alla fine stiamo giocando ogni tre giorni. Con questo tipo di gare sono convinto che riusciremo a portare a compimento la missione per la quale siamo stati chiamati".

Mercoledì c'è un'altra gara, il recupero col Catania: "Posso dire che vincere aiuta a vincere, quindi arriviamo alla gara con grande entusiasmo. Io conosco solo il lavoro, la classifica non la guardo, già da stasera penserò alla gara di mercoledì. Sono felice di essere riuscito a portare un po’ di serenità nell’ambiente. Affrontiamo una grande squadra e sarà un'altra battaglia".

Un’ultima battuta poi sul record di presenze in campionato di Scarpa, che adesso ha distanziato Di Giaimo di due gettoni: "Non posso che fargli i complimenti per aver messo a disposizione questo record per Pagani e per questa società. In più sono contento di essere l’allenatore che ha fatto raggiungere il record a Scarpa perché significa che verrò ricordato anche io", ha scherzato Di Napoli. "Con lui sono stato chiaro fin dall’inizio e posso dire che il messaggio Ciccio l’ha recepito. E’ un esempio per tutti perché alla sua età si allena sempre con professionalità e non manca di dispensare consigli ai più giovani, inoltre anche se gioca cinque o dieci minuti lo fa con una buona intensità".

Danilo Sorrentino
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Turris liquidata 2-0 al Torre: è la terza vittoria di fila tra le mura amiche.

La Paganese non si ferma più e batte anche la Turris, sempre più in crisi. Con un gol per tempo dei due bomber Diop e Guadagni, gli azzurrostellati salgono a -1 dalla zona salvezza ottenendo la terza vittoria di fila in casa, il terzo risultato utile consecutivo (10 punti in 5 partite).

Dopo quasi 35 anni al Torre ritorna in scena il derby tra Paganese e Turris, due squadre che vivono due momenti totalmente diversi, con la Paganese che grazie alla cura Di Napoli sta provando a rialzarsi dopo un girone di andata semi-disastroso, mentre per i corallini vale l’esatto contrario: 1 punto raccolto nelle ultime 6 gare dopo una prima metà di campionato da rivelazione. Sono proprio gli azzurrostellati a fare la voce grossa nella prima frazione attaccando con insistenza e rinchiudendo gli avversari nella propria metà campo. Il primo squillo arriva dopo 11 minuti dal destro di Zanini che vede la sua splendida punizione stamparsi sulla traversa. La Paganese a 10 dall’intervallo concretizza la superiorità vista in campo segnando il gol del vantaggio con Diop che, imbeccato dal cross su punizione di Squillace, la gira sul secondo palo dove Abagnale non può arrivare. Dopo il gol subito la Turris prova ad uscire dal guscio dopo il gol subìto e lo fa con Da Dalt che si spinge avanti, entra in area e prova a colpire con un destro in diagonale sul quale Baiocco non si fa sorprendere bloccando la sfera.

Nel secondo tempo la Paganese abbassa il ritmo, esponendosi ai comunque timidi tentativi della Turris ma affonda il colpo del k.o. ancora una volta da punizione. Il neoentrato Guadagni si incarica della battuta e con un insidioso sinistro raso terra va direttamente in porta trovando il gol grazie anche alla complicità di un incerto Abagnale. Col doppio vantaggio la squadra di Di Napoli gioca sul velluto e in contropiede ha l’opportunità di trovare la terza rete in contropiede con Squillace che però si vede cancellare la gioia del gol da Raffini che in fuorigioco spinge un pallone destinato al fondo della rete. Nel finale piove sul bagnato per la Turris che perde per espulsione il capitano Di Nunzio per doppia ammonizione. La Paganese trova il terzo successo consecutivo in casa mettendo pressione alla Vibonese e risucchiando la Turris nel vortice playout. Paganese che mercoledì recupererà la partita rinviata contro il Catania ma dovrà fare a meno del suo bomber Diop che era diffidato.

IL TABELLINO

RETI: pt 36’ Diop; st 26’ Guadagni

PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Schiavino, Sbampato, Cigagna; Carotenuto (44’st Bonavolontà), Zanini, Gaeta (22’st Guadagni), Onescu, Squillace; Diop (37’st Antezza), Raffini (44’st Scarpa). A disp.: Campani, Fasan, Esposito, Perazzolo, Curci, Bramati, Mendicino. All.: Di Napoli.

TURRIS (3-4-1-2): Abagnale; Lame (29’ st R. Fabiano), Di Nunzio, Lorenzini (12’st Ferretti); Da Dalt, Franco, Carannante (29’ st Longo), Loreto (12’st Esempio); Giannone; Persano, Ventola (12’st Alma). A disp.: Lonoce, Barone, Pitzalis, D’Ignazio, Brandi, Esposito, Salazaro. All.: F. Fabiano.

ARBITRO: Saia di Palermo (Dentico - Belsanti; IV Madonia)

NOTE: gara disputate a porte chiuse. Osservato un minuto di silenzio in memoria dell’ex calciatore Mauro Bellugi Ammoniti: Gaeta (P), Diop (P), Loreto (T), Alma (T). Espulso al 39’ st Di Nunzio. Recupero: 1 ’pt;4’st. Angoli: 1-4.

Christian Esposito
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19.2.21

I ritmi, l’intensità e l’uomo d’ordine.

DI NINO RUGGIERO

Nel calcio c’è un tempo per vincere e un tempo per non perdere, laddove il tempo deve essere inteso come istante, periodo; non necessariamente riferito alle due frazioni di gioco. La Paganese ha avuto a portata di mano per lungo tempo la vittoria e i relativi tre punti che l’avrebbero scollata dalle zone paludose della classifica, ma si è persa per strada quando è scaduto il tempo per vincere ed è subentrato quello per non perdere.Tutto era cominciato, come meglio non si poteva, con un pallone conquistato a centrocampo da Mendicino, dopo nemmeno venti secondi dall’inizio della gara; sul pallone si era catapultato come una furia scatenata Guadagni che aveva lasciato gli avversari sul posto e dalla sinistra, appena entrato in area, aveva fatto esplodere il suo sinistro colpendo nella circostanza il palo interno alla destra del portiere pugliese. Fuoco di paglia? Niente affatto.

Raffaele Di Napoli aveva sorpreso un po’ tutti presentando una formazione inedita; non tanto nei nomi quanto nel modo di interpretare la partita. Certo, si pensava a un turn over a causa delle tante partite da giocare in una settimana, ma nessuno poteva minimamente pensare che la squadra potesse stravolgere il suo assetto tattico. Il fatto di presentare, tutti assieme, tre attaccanti di ruolo, Guadagni, Mendicino e Diop, deve aver colto di sorpresa innanzitutto il tecnico della Virtus Francavilla.

La dimostrazione viene dal fatto che per buona parte del primo tempo la squadra di casa non è riuscita ad arginare le folate offensive della Paganese che poteva godere dalla trequarti in avanti anche di un Carotenuto straripante sulla fascia destra, costantemente impegnato a dare filo da torcere a Nunzella, l’ex di turno.

Il rovescio della medaglia, però, nel calcio è sempre dietro l’angolo. Quando si domina e si dà l’impressione di essere padroni del campo bisogna poi concretizzare; questo i ragazzi di Di Napoli non l’hanno fatto e – per eccessiva leziosità – si sono esposti almeno in un paio di occasioni a sanguinose ripartenze dei pugliesi che avrebbero potuto far male.

Proprio su questo aspetto tattico, Raffaele Di Napoli dovrà lavorare parecchio perché – con la classifica che ha bisogno di punti, con avversari diretti che corrono invece di camminare – non si può rischiare di lasciare palloni velenosi per strada quando si è in possesso di palla, e con difesa sbilanciata in avanti.
A Francavilla, l’allenatore della Paganese, con grande sagacia e lungimiranza, resosi conto che non ha nella rosa un uomo d’ordine nella zona centrale del campo, ha optato per un centrocampo di movimento schierando contemporaneamente nella zona centrale Antezza e Onescu affiancati nella fase di proposizione del gioco dai due laterali di fascia: Carotenuto a destra e Mattia a sinistra. Ha poi utilizzato Guadagni sulla trequarti campo con compiti anche di frangiflutti, non solo da attaccante puro. E a dire il vero gli è andata bene, oltre il lecito, finché i ritmi sono stati alti. Perché è vero che nel calcio moderno una squadra può anche fare a meno di un uomo d’ordine, di un regista, di un leader. chiamatelo come volete, ma in questo caso deve mantenere alti i ritmi di gioco e deve dare intensità alla manovra. Cosa che è stata fatta più che bene – con le riserve già espresse di alcune velenose leziosità – per oltre cinquanta minuti di gioco. L’interrogativo a questo punto però è d’obbligo: può una squadra di calcio mantenere gli stessi ritmi per novanta e più minuti di gioco? Questo è il punto. Ecco perché le squadre importanti preferiscono avere in squadra elementi d’ordine, riferimenti sicuri che anche nei momenti critici della gara sanno ragionare e dirigere il traffico di centrocampo a ritmi diversi da quelli ossessivi assicurati da calciatori di movimento.

Contro la Virtus Francavilla, una volta scemato man mano il tempo per vincere, è arrivato poi inevitabilmente quello per non perdere. E qui bisogna dire che la difesa, imperniata sul trio Schiavino-Sbampato e Sirignano, ha retto alla perfezione alle prevedibili risposte dell’avversaria di turno. Baiocco poi ci ha messo del suo dando tranquillità alla squadra che nei momenti critici ha potuto contare anche su un buon filtro di centrocampo.

Poteva essere, ma non è stato. Resta una considerazione: la squadra sembra aver trovato una sua anima e una sua dimensione proprio quando il cammino per la salvezza è diventato più arduo. Solo che da questo momento in poi – viste le imprese delle dirette concorrenti alla salvezza – non si può più sbagliare: bisognerà correre e non camminare.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione di Salerno, del 18.02.2021)

Di Napoli contento a metà: "Dobbiamo ancora migliorare".

Non può essere mezzo pieno il bicchiere di Lello Di Napoli, per il pareggio ottenuto al Giovanni Paolo II in casa della Virtus Francavilla. L'allenatore della Paganese recrimina per i legni colpiti, ma non dimentica le chance concesse ai pugliesi: "Le occasioni che abbiamo avuto sono state limpide - sottolinea il tecnico azzurrostellato - invece le ripartenze che abbiamo subito sono arrivate da errori nostri sui quali dobbiamo crescere e lavorare. Potevamo sbloccarla noi con i due pali, potevano farlo loro con quelle ripartenze. Però la prestazione, l'agonismo, le idee di gioco, la partecipazione e la voglia non sono mancati al gruppo, i ragazzi sono stati fantastici. Portiamo via un punto, aumentiamo l'autostima. Io non sono mai soddisfatto pienamente, sono ambizioso e non mi accontento, l'ho detto anche ai ragazzi. Dobbiamo essere più cattivi e crescere nell'attenzione, è importante che ci sia voglia di fare, per un allenatore è bello avere a dispoizione un gruppo che ti segue e mette in atto alla lettera ciò che si prepara. Dobbiamo essere un po' folli, in settimana si lavora seriamente, voglio una squadra con questa mentalità. Sono esigente in primis con me stesso e voglio il massimo da tutti", ribadisce Di Napoli.

Per la prima ora di gioco, la Paganese ha proposto anche un inedito 3-4-1-2, con un attaccante in più: una soluzione inedita della quale il tecnico napoletano non esclude un replay: "Abbiamo fatto un primo tempo importante, pur cambiando sistema di gioco, i ragazzi si sono applicati. Io in base alla partita, all'aversario e come sta il gruppo valuto, per me è alla base. Abbiamo interpreato la partita con un trequartista e due punte, l'abbiamo preparata così e la squadra ha risposto bene. Noi siamo in una stiazione delicata di classifica, è difficile trovare una squadra che vuole giocare a calcio. Noi abbiamo concetti di gioco precisi"

Nonostante il pareggio, la Paganese scivola di nuovo al penultimo posto in virtù delle vittorie di Potenza e Bisceglie: "Ai risultati non do peso, voglio vedere la classifica alla fine. Non dobbiamo deprimerci, in partita voglio vedere l'entusiasmo che stiamo costruendo, dobbiamo portarcelo anche la domenica con prestazioni garibaldine ma con grande senso tattico. Domenica c'è la Turris, da domani la prepareremo, è una partita importante. Se mi fido dei corallini? E' vero, hanno fatto un punto in sei gare, però nella prima parte della stagione hanno ottenuto grandi risultati, costruendosi la classifica con dedizione e sacrificio. Nonostante i risultati negativi è una partita da prendere con le molle".

Danilo Sorrentino
© Paganesemania - Riproduzione riservata

Pali e rimpianti: a Francavilla finisce 0-0.

Buon pareggio per la Paganese che dà continuità al successo casalingo di domenica contro la Vibonese, impattando per 0-0 in casa della Virtus Francavilla. Match frizzante quello andato in scena al Giovanni Paolo II, fra due formazioni che non si sono risparmiate e grossi rimpianti per gli azzurrostellati che hanno colpito due legni, in avvio delle rispettive frazioni di gioco. Dopo dodici secondi è stato Guadagni a impattare contro il montante della porta difesa da Costa, dopo una palla rubata da Mendicino; in avvio di ripresa, invece, è toccato a Schiavino - di testa sugli sviluppi di un calcio piazzato - mordersi le mani per ciò che poteva essere e non è stato. Nel mezzo una buona prova della formazione di Lello Di Napoli, schierata per la prima volta col tridente (Guadagni dietro Diop e Mendicino, dall'inizio), e capace di attuare buone trame di gioco che però non sono servite per sfatare il tabù Francavilla. 


Anche la Virtus ha avuto le sue occasioni, sprecando due ripartenze con Adorante sul finale di primo tempo e colpendo un palo con Maiorino a metà ripresa. Sarebbe stata però davvero una punizione troppo pesante per una Paganese che col risultato di oggi acquisisce ulteriormente fiducia, in vista del derby di domenica contro la Turris. Unica nota stonata il giallo di Sirignano che era diffidato e salterà la sfida coi corallini. In virtù delle vittorie di Bisceglie e Potenza, gli azzurrostellati scivolano di nuovo al penultimo posto.

IL TABELLINO

VIRTUS FRANCAVILLA (3-5-2): Costa; Calcagno (1’st Delvino, 39’st Celli), Pambianchi, Caporale; Di Cosmo, Maiorino, Zenuni (1’st Carella), Franco, Nunzella; Adorante (27’st Ciccone), Vazquez (24’pt Castorani). A disp.: Crispino, Negro, Mastropietro, Miccoli, Marino, Sparandeo, Tchetchoua. All.: Trocini.

PAGANESE (3-4-1-2): Baiocco; Schiavino, Sbampato, Sirignano; Carotenuto, Onescu (23’st Bramati), Antezza (15’st Gaeta), Mattia; Guadagni (36’st Scarpa); Diop (15’st Zanini), Mendicino (23’st Raffini). A disp.: Campani, Fasan, Esposito, Bonavolontà, Perazzolo, Cigagna, Curci. All.: Di Napoli.
ARBITRO: Frascaro di Firenze (Spagnolo-Regattieri; IV Barbiero).

NOTE: gara a porte chiuse. Ammoniti: Calcagno (VF), Sirignano (P), Adorante (VF), Sbampato (P), Nunzella (VF), Antezza (P), Ciccone (VF). Angoli: 6-4. Recupero: 4’pt e 4’st.

Danilo Sorrentino
© Paganesemania - Riproduzione riservata

16.2.21

Fiocchi e controfiocchi.

 Di Nino Ruggiero

Alla Paganese servivano i tre punti come il pane; e sono arrivati. Con i punti è arrivata anche una buona dose di autostima che nel calcio non guasta mai, anzi costituisce un fattore di prima necessità; credere in se stessi è come avere un buon lasciapassare per districarsi nel difficile mondo del calcio di serie C. Non altrimenti si spiegherebbe la metamorfosi di una squadra che prima subisce un gol da cineteca e poi, in nemmeno due minuti, pareggia le sorti della gara con grande determinazione e autorevolezza. Il pareggio però non basta; sarebbe come prendere un brodino caldo mentre altri mangiano a piene mani. E allora ci vuole un po’ di coraggio in più, ci vuole più determinazione, più intraprendenza in avanti. Ci pensano Raffini e Diop a mettere in subbuglio la difesa calabrese; il primo con grande abilità nel ruolo di centravanti-boa; il secondo con le sue piroette, con le partenze da fermo che fanno male alle gambe degli avversari. Altri cinque minuti e il piatto caldo è servito. Non sono ancora trascorsi dieci minuti dall’inizio della ripresa. Raffini si catapulta su un pallone che sembra perduto dopo che un tentativo di Diop è stato murato dalla munita difesa avversaria; il centravanti controlla e protegge il pallone sulla sinistra con grande perizia, fa un passo in avanti ma viene steso senza pietà. L’arbitro vicinissimo all’azione, non ha esitazioni: calcio di rigore. Dal dischetto ancora una volta Diop non perdona: portiere da una parte e pallone dall’altra.

Tutta qui la partita? In un certo senso sì. Sarebbe da pignoli andare a trovare il pelo nell’uovo quando fino ad oggi i punti si sono visti con il lanternino. Tre punti rappresentano al momento un punto di partenza e una iniezione di fiducia in vista delle prossime impegnative gare. 

Il carattere della squadra di Di Napoli si è vista nel secondo tempo, quando la Vibonese è passata inopinatamente in vantaggio con un gran gol di Plescia. Da quel momento gli azzurro stellati hanno giocato la gara che ogni tifoso vorrebbe sempre vedere; una gara di assoluto valore agonistico, condita da spunti di classe pura offerti soprattutto da un incontenibile Diop. Ma ingeneroso sarebbe non ricordare la buona prova di tutta la squadra che si è avvalsa del debutto dal primo minuto di un generoso Zanini che è riuscito a imporsi sia nella fase di contenimento del gioco avversario che in quello di rilancio. Buona – ma non si nutrivano dubbi – anche la prova del portiere Baiocco che è riuscito a dare sicurezza e tranquillità all’intero reparto difensivo; quella tranquillità che negli ultimi tempi era mancata nei momenti critici. Prestazione maiuscola della squadra, dunque, nella seconda parte della gara; proprio con i fiocchi, come si dice quando qualcosa è di alta qualità; anche per Gaeta che, nell’insolito ruolo di uomo d’ordine a lui affidato per esigenze di copione, è riuscito a districarsi con la dinamicità e la classe che lo contraddistinguono.

Oramai i giochi di mercato sono fatti e Di Napoli dovrà attingere – per il delicato ruolo di riferimento nella zona centrale del campo – dalla platea a sua disposizione; non è molto ma non è nemmeno poco. Perché – parliamoci chiaro – se fosse arrivato quando doveva arrivare un regista con i controfiocchi, un uomo-squadra, come lo sono ad esempio Corapi per il Catanzaro e De Rose per il Palermo, a quest’ora staremmo a parlare di una squadra ben diversa e, probabilmente, di una diversa posizione in classifica.
Bisogna però anche prendere atto della decisione della società di assicurare tranquillità alla squadra con l’innesto di Baiocco nel ruolo di estremo difensore.

Campani crescerà perché ha buone potenzialità ma aveva bisogno di ritrovare serenità. La solitudine dei numeri uno non perdona, soprattutto i più giovani.

Il pensiero adesso è già rivolto alla gara di mercoledì quando nel turno infrasettimanale la Paganese affronterà in trasferta la V. Francavilla. Mancherà lo squalificato Squillace ma Zanini, per quello che si visto contro la Vibonese, sulla fascia sinistra non lo farà rimpiangere.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione di Salerno, del 15/02/2010)

15.2.21

Mister Di Napoli raggiante: "E' una vittoria che vale sei punti".

La cura Di Napoli sta cominciando a fare effetto alla Paganese. L'allenatore napoletano ha cambiato la mentalità della squadra, incidendo sulla psicologia dei suoi ragazzi, abili a ribaltare una partita che si era messa ancora nuovamente male in avvio di ripresa. Poi l'uno-due mortifero firmato Squillace e Diop: "Sono molto soddisfatto e faccio i complimenti ai ragazzi, a tutto il gruppo, la vittoria è merito loro perchè stanno lavorando egregiamente e da professionisti. Sono orgoglioso di essere il loro allenatore. Stiamo cominciando a raccogliere i frutti del lavoro. Durante la settimana mi seguono, devono crescere in autostima, le vittorie in questo aiutano. Questa vittoria vale sei punti, il loro allenatore prima della gara aveva detto che voleva vincere. Noi abbiamo affrontato la partita con serenità, abbiamo giocato bene e avuto una grande reazione allo svantaggio".

Poi l'analisi della partita, sfida a due volti con gli azzurrostellati che sono cresciuti alla distanza: "Nel primo tempo abbiamo concesso alla Vibonese qualche ripartenza per imprecisione o poichè contratti. All'intervallo però ho detto ai ragazzi che avevano fatto bene, pur riconoscendo che non eravamo scesi in campo del tutto. Così, dopo l'1-0, abbiamo disputato una ripresa fantastica, in cui abbiamo concesso poco". Lello Di Napoli ancora una volta esalta il gruppo per la seconda vittoria di fila in casa: cita chi ha giocato, ma soprattutto chi non è sceso in campo, per tenere tutti sul pezzo. "Chi è entrato dalla panchina ha cambiato l'inerzia della partita, penso a Schiavino che si è fatto trovare prontissimo. Ma anche chi non è entrato è partecipe, come Scarpa. Chi non gioca sta crescendo e dà una mano, si allena sempre bene. Sono sicuro che insieme ci toglieremo belle soddisfazioni".

Un successo che permette alla Paganese di fare il pieno di fiducia in vista del tour de force che proseguirà mercoledì a Francavilla Fontana: "L'aspetto mentale è fondamentale, cresce settimana dopo settimana. Il nostro percorso lo stiamo facendo, la squadra ha autostima, convinzione, orgoglio e dignità, se arriva il risultato meglio ancora. Io valuto la prestazione, non i risultati. Stiamo facendo bene dall'inizio, anche a Cava meritavamo di più".

Danilo Sorrentino
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Paganese-Vibonese 2-1: una grande reazione d'orgoglio spinge la Paganese.

Primo tempo con poche idee da una parte e dall’altra con poche occasioni da segnalare. Al 5’ la Paganese prova a rendersi pericolosa con un cross di Carotenuto che in area pesca Diop, ma l’attaccante senegalese non riesce a girare in rete. Gli ospiti rispondono con Statella che prova a sfruttare l’errore in uscita di Cernuto, ma l’attaccante biancorosso si fa recuperare e l’azione si conclude con un nulla di fatto. Ancora Vibonese che ci prova con la bella punizione di Murati, altrettanto bella la risposta di Baiocco, al ritorno in maglia azzurrostellata, che si allunga e con un ottimo intervento mette in corner. Nel finale di primo tempo è Zanini ad andare vicino al vantaggio con un bel destro al volo che finisce di poco alto rispetto alla porta difesa da Marson.


Secondo tempo che inizia come peggio non si poteva con il vantaggio della formazione calabrese: grande azione propiziata da un lancio perfetto di Laaribi e Plescia freddo davanti a Baiocco finalizza segnando il suo nono gol in campionato. La formazione di Di Napoli trova subito la forza di reagire: cross dalla destra di Onescu, Diop addomestica in area e la gira sul secondo palo dove Squillace si fa trovare pronto e col sinistro insacca il pesantissimo gol del pareggio. Partita che si accende improvvisamente ed è ancora Plescia che può andare a rete con Sirignano che gli svirgola addosso ma il rimpallo termina fuori. Al 9’ arriva il punto di svolta della partita con Raffini atterrato in area e calcio di rigore in favore della Paganese. Dal dischetto si presenta il solito Diop, che si conferma un vero e proprio cecchino dagli 11 metri spiazzando Marson per il sorpasso azzurrostellato. Paganese che ha anche l’opportunità di allungare ma Squillace, servito in area, spara alto davanti al portiere da posizione più che favorevole. Successo fondamentale per una Paganese forte soprattutto a livello mentale, capace di reagire subito allo svantaggio e rimontare, gestendo poi nel finale una partita delicatissima in ottica salvezza a questo punto della stagione.

IL TABELLINO

MARCATORI: st 3’ Plescia, 5’ Squillace, 9’ Diop

PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Cernuto, Sbampato, Sirignano (10’st Schiavino); Carotenuto (25’st Mattia), Zanini, Gaeta, Onescu, Squillace (39’st Volpicelli); Diop (25’st Guadagni), Raffini (39’st Mendicino). A disp.: Campani, Esposito, Cigagna, Bramati, Bonavolontà, Scarpa, Antezza. All.: Di Napoli

VIBONESE (4-3-3): Marson; Sciacca, Bachini, Redolfi (30’st Fomov), Ciotti; Laaribi (40’st Parigi), Murati (30’st Cattaneo), Tumbarello; Berardi, Plescia, Statella. A disp.: Mengoni, La Ragione, Falla, Leone, Ambro, Di Santo, Riga, Mancino. All.: Galfano

ARBITRO: Zucchetti di Foligno (Pompei Poentini-Teodori; IV Mastrodomenico)

NOTE: Partita disputata a porte chiuse. Osservato un minuto di raccoglimento in memoria dell’ex arbitro e designatore Maurizio Mattei. Ammoniti: Sbampato (P), Cernuto (P), Sirignano (P), Tumbarello (V), Squillace (P), Mattia (P). Recupero: 2’pt.; 3’st. Angoli: 3-2

Christian Esposito
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9.2.21

La musica e i musicanti.

DI NINO RUGGIERO

Per i derby, tanti anni fa, c’era una frase, una specie di legge non scritta, amplificata da una fervida letteratura sportiva. Recitava così: sui terreni fangosi, chi segna per prima vince. La legge non scritta ha avuto una conferma al “Simonetta Lamberti”, su un terreno di gioco al limite della praticabilità e porta la firma di Gerardi come realizzatore, controfirmata da un infelice intervento del portiere Campani che nell’azione ci ha messo del suo. Un innocuo cross dalla sinistra di Calderini sembrava poter essere facile preda del portiere della Paganese, ma non è stato così.Sono bastati due minuti, dunque, alla Cavese per mettere al sicuro il risultato. Un quarto d’ora circa è durato il predominio territoriale per i padroni di casa. Un inizio a spron battuto da parte della Cavese ha messo in difficoltà i difensori della Paganese piuttosto a malpartito sugli scatenati Calderini e Bubas, unanimemente riconosciuti come gli uomini chiave della squadra metelliana dalla cintola in su.

A questo punto, con un gol sul groppone, gli azzurro stellati si sono guardati in faccia e hanno capito che la partita per loro sarebbe stata tutta in salita. Ci hanno pensato Sirignano dalle retrovie e Squillace sulla fascia sinistra a suonare la carica. Al quarto d’ora preciso, proprio Squillace, appena entrato in area sulla sinistra, ha tentato la via della rete ma Kucich si è salvato anche per il contemporaneo e risolutivo intervento di Lancini.

La palla più importante di tutta la partita l’ha avuta Onescu proprio allo scadere dei primi quarantacinque minuti di gioco: Il tiro di sinistro del rumeno è stato immediato e preciso ma Kucich si è superato ed è andato a sventare la minaccia diretta proprio all’incrocio dei pali alla sua sinistra.
Nella ripresa la musica non è cambiata, nonostante i musicanti siano man mano cambiati. La Cavese si è attestata sulle posizioni di difesa ed ha lasciato, non si sa quanto scientemente, il comando delle operazioni a una Paganese volitiva ma confusionaria. Tanto predominio territoriale per gli uomini di Di Napoli, molto fumo ma poco arrosto su un campo ridotto sempre più a un acquitrino dove – è noto – la squadra che si difendono sono avvantaggiate rispetto a quelle che devono costruire azioni da rete.
La Cavese ha saputo recitare bene la sua parte ed ha corso pochi pericoli. Ha vinto e questo conta per la sua classifica; l’ha rassicurata nei momenti più delicati della partita la calma e la sicurezza del portiere Kucinich che in un paio di occasioni ha avuto modo di dimostrare la sua bravura. Una specie di ringraziamento pubblico, quello del portiere ritornato da poco a Cava, per Campilongo che lo aveva espressamente richiesto all’atto del suo insediamento sulla panchina. Dal mercato invernale è venuta fuori proprio un’altra Cavese. Elementi come Kucinich, Scoppa, Calderini e Bubas non tutti possono permetterseli; sono loro che hanno cambiato volto alla squadra.

La Paganese ha giocato una buona gara ma si è persa in fase realizzativa, fors’anche perché i suoi attaccanti non sono stati assistiti adeguatamente nel periodo più intenso della gara dagli altri componenti della squadra, in particolare dai centrocampisti. Ai punti probabilmente gli azzurro stellati avrebbero meritato di pareggiare l’incontro; ma stiamo parlando di calcio, non di boxe.

Adesso la Paganese è ultima in classifica; ma dovrà ancora recuperare la gara con il Catania non disputata per impraticabilità di campo.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, 18 febbraio 2021)

8.2.21

Mister Di Napoli fiducioso dopo il ko di Cava: "Sono convinto che ci salveremo direttamente".

"Sono convinto che ci salveremo direttamente". Lello Di Napoli, dopo la sconfitta nel derby con la Cavese che ha fatto diventare la Paganese il fanalino di coda del torneo (seppur con una partita in meno), non si tira indietro nei giudizi: "La partita sarebbe da analizzare in maniera serena - ammette il tecnico azzurrostellato - però mi brucia tantissimo. Ha ragione chi vince, abbiamo concesso una punizione facendo un errore. Poi però posso solo fare i complimenti alla squadra, sono convinto che, con questo spirito e questa determinazione, ci salveremo direttamente. Sono contento per i segnali lanciati dai miei, ma anche rammaricato per il risultato bugiardo. Abbiamo perso una partita incredibilmente, nel secondo tempo non abbiamo subito un tiro in porta, conta il risultato finale. Ci restano la rabbia, ma anche la prestazione e la voglia di questa squadra".

Questa convinzione deriva dalla prova disputata dalla Paganese, che però non è riuscita a scardinare la porta della Cavese: "Abbiamo provato a giocare su un campo ai limiti della praticabilità, nel secondo tempo la squadra non ha fatto superare alla Cavese il centrocampo. Il campo è per tutte e due le squadre, noi cerchiamo di giocare a calcio, anche la Cavese. Era difficile poter giocare". E' mancata la stocca finale: "Dobbiamo crederci di più, essere più cattivi, decisivi nell'ultimo passaggio. Di fronte avevamo una signora squadra, ha cambiato tanto a gennaio, sulla carta ha ottimi giocatori allenati da un ottimo tecnico. Mi dispiace per il risultato, ce la siamo giocata"

Sul gol di Gerardi, tutt'altro che impeccabile il portiere Campani, ma Di Napoli difende l'estremo difensore: "Abbiamo questi giocatori, per me sono forti, è la squadra migliore. Non dobbiamo commettere l'errore di cercare per forza dei colpevoli. Ovvio che un giovane può farti una grande parata come mercoledì e commettere un errore come quello di oggi. Io dico che abbiamo subito un gol evitabilissimo, a partire dalla punizione che avremmo potuto non concedere". 

Danilo Sorrentino
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La Cavese vince col minimo sforzo (1-0). La Paganese ora è ultima in classifica.

Nel pantano del Simonetta Lamberti, a mettere il muso avanti è la Cavese, vincendo il derby e scavalcando in classifica la Paganese. Per la prima volta in campionato, gli aquilotti abbandonano l'ultima piazza, con gli azzurrostellati ora fanalino di coda (con una gara in meno), al termine di una gara bruttina, condizionata dal terreno di gioco pesante e dal gol a freddo realizzato dalla Cavese. Di fatto, un regalo della difesa della Paganese, in particolare di Cigagna (che regala la punizione scivolando e travolgendo Calderini) e di Campani che sul tocco di Gerardi è poco reattivo. Tutta qui la sfida, che si decide nei primi centocinquanta secondi. Per una decina di minuti la Cavese ha la meglio, sfiora il raddoppio ancora con Gerardi, poi però passa troppo in fretta a gestire. 

La Paganese sale di tono con il passare dei minuti, lascia intravedere segnali positivi e sfiora il pareggio nel finale di primo tempo con una conclusione di Onescu sulla quale Kucich si esalta e manda in angolo. Nel secondo tempo Di Napoli tenta il tutto per tutto già a metà frazione, con una sorta di 3-4-3 che tiene impegnata la difesa metelliana. La squadra di Campilongo fatica a ripartire, non calcia più in porta e rischia solo su un tiro centrale dal limite di Mendicino. Una sconfitta amara ed immeritata per la Paganese.

IL TABELLINO

MARCATORE: pt 3' Gerardi

CAVESE (3-4-3): Kucich; Matino, De Franco, Lancini; Natalucci (22' st De Marco), Scoppa (22' st Lulli), Matera, Ricchi (29' st Semeraro); Bubas (13' st Cuccurullo), Gerardi (29' st Gatto), Calderini. A disp.: Russo, Favasuli, De Rosa, Senese, Montaperto, Pompetti, Senesi. All.: Campilongo

PAGANESE (3-5-2): Campani; Cigagna (8' st Cernuto), Sbampato, Sirignano; Mattia (8' st Zanini), Onescu, Bramati (23' st Volpicelli), Gaeta (8' st Carotenuto), Squillace (23' st Mendicino); Diop, Raffini. A disp.: Fasan, Esposito, Bonavolontà, Scarpa, Schiavino, Curci, Antezza. All.: Di Napoli

ARBITRO: Carella di Bari (Ceccon-Cataldo; IV Collu)

NOTE: gara a porte chiuse. Ammoniti: Cigagna, Raffini, Bubas, Scoppa, Matino, Cuccurullo. Angoli 1-5. Recupero pt 2', st 5'

Danilo Sorrentino
© Paganesemania - Riproduzione riservata

5.2.21

Le ragioni degli altri.

DI NINO RUGGIERO

Primi sorrisi per la Paganese e primi tre punti per il suo allenatore Di Napoli. Sorrisi, vittoria e speranze tutti in una volta, un concentrato di ritrovata fiducia nel prossimo futuro, dopo una serie di sconfitte e delusioni che pareva non dovessero finire mai. Una partita maschia, vibrante; giocata con convinzione, con cattiveria agonistica, con raddoppi continui sull’avversario in possesso di palla. Una Paganese quasi resuscitata dalle ceneri di quella squadra che in sei partite aveva totalizzato zeri punti per la sua magra classifica. L’allenatore Di Napoli può essere finalmente contento della prestazione della sua squadra: voleva vedere all’opera una squadra determinata e battagliera, pronta a rintuzzare colpo su colpo le iniziative dei più titolati avversari. I suoi ragazzi l’hanno accontentato sfoderando una prestazione superba dal punto di vista agonistico e impeccabile dal punto di vista tattico. Aggiungeteci che proprio contro il Catanzaro si sono finalmente elevati di tono alcuni elementi a suo tempo considerati punti di forza della squadra ma che avevano stentato a farsi largo e a imporsi; parliamo di Sirignano, Squillace e Onescu.

Prendiamo Sirignano. Da quando è ritornato ha lasciato la sua impronta di leader difensivo. Con lui hanno fatto a gara di bravura Sbampato e Cigagna, due ragazzi che cresceranno perché hanno stoffa. Se Sirignano è stato il faro della difesa, Onescu è statol’animatore infaticabile del centrocampo. Intendiamoci, il rumeno non è un regista tradizionale ma è uno che lo trovi ovunque, un vero maratoneta, giocatore universale e poliedrico. Non è un caso che il gol partita, realizzato con uno stacco imperioso da Raffini ad inizio ripresa, porti le sue stimmate. Il suo cross dalla destra è stato di una precisione unica, uno di quegli inviti che non si possono rifiutare.

E che dire della prestazione di Squillace? Una vera furia sulla fascia sinistra, mai così bene e determinato. Meritava – da ex di turno – almeno di mettere a segno un gol. L’ha sfiorato ripetutamente. La prima volta, al 20’ del primo tempo, un suo tiro diretto a rete è stato deviato da un difensore calabrese quasi sulla linea; due minuti dopo, su servizio di Mattia, ha sferrato un gran tiro di sinistro terminato di pochissimo alto e infine al 28’ il suo sinistro mortifero è stato deviato in angolo con un grande intervento a terra del portiere Di Gennaro.

Detto degli elementi più rappresentativi, c’è da aggiungere che tutta la squadra è da elogiare per uno spirito collettivo che poche volte era emerso nel corso di questa sfortunata stagione. Merito evidente non solo di una buona condizione fisica, e di una intensità agonistica che ha lasciato poco spazio alla leziosità degli avversari, ma anche di un ritrovato equilibrio tattico e mentale. 

I nuovi acquisti si sono visti poco. Raffini, come prima impressione, ha lasciato intravedere doti di assoluto valore, gol realizzato a parte. Vanno rivisti all’opera Cernuto, Zanini e Volpicelli, schierati solo per pochi minuti; I tre dovrebbero, se non altro, dare più possibilità di scelta a Di Napoli soprattutto adesso che ci sono impegni ogni tre-quattro giorni. 

Due righe proprio sul mercato appena concluso. Difficile mettere d’accordo la ragione di Stato e la ragione degli altri. La prima deve fare I conti con le comprovate esigenze amministrative; la seconda con l’umore di una piazza che avrebbe gradito l’arrivo diqualche atleta di spessore. Ci sono stati arrivi e partenze. Lello Di Napoli, arbitro della situazione più di tutti, mostra di essere soddisfatto dei movimenti di mercato avvenuti.Visto il risultato positivo conseguito con il Catanzaro e la relativa prestazione offerta, chi ci dice che abbia torto?

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 4 febbraio 2021)

4.2.21

Di Napoli esalta il gruppo: "La vittoria di tutti, il riscatto parte da qui".

Una vittoria che sa di liberazione, perchè non si vinceva in casa da un anno e soprattutto perchè, da quasi tre mesi (1-0 a Viterbo), la Paganese non riusciva a tornare ai tre punti. Lo ha fatto battendo di misura il Catanzaro, in una gara dominata sotto il profilo delle occasioni dagli azzurrostellati. Una vittoria di gruppo, ci tiene a sottolineare Lello Di Napoli: "Complimenti al gruppo dei calciatori e a tutti quelli che collaborano con noi, allo staff. E' una vittoria che dedichiamo al presidente per i sacrifici che fa, merito dei ragazzi che stanno cominciando a lavorare come piace a me. Voglio una squadra che non deve mollare nulla, deve essere assatanata e se la deve giocare contro chiunque. Di fronte avevamo un grandissimo avversario - rimarca l'allenatore della Paganese - mi è piaciuta la partecipazione di tutto il gruppo, anche di chi è andato in tribuna. E' giusto che i ragazzi si godano la vittoria per qeste poche ore, poi pensiamo alla Cavese"

Azzurrostellati che hanno trovato il successo prima di quella che è una partita di vitale importanza per la salvezza: "Il riscatto parte da qui - dice Di Napoli - dal lavoro settimanale di un gruppo che sta facendo bene, sta apprezzando i nostri suggerimenti e sono contento che ha messo in atto la partita che avevamo preparato. Ci siamo adattati al campo e all'avversario, facendo una gara strepitosa contro un avversario temibile. I tre punti contano tantissimo perchè ci danno autostima ed entusiasmo, ci fanno preparare meglio la gara con la Cavese, che già si dovrebbe preparare da sola, con maggiore serenità e maggiore convinzione, mettendo da parte l'ansia. Recuperiamo le forze spese oggi, da domani penseremo al derby. Il prossimo step è continuare così, non è cambiato nulla, il nostro obiettivo è ad aprile, oggi mettiamo un mattoncino".

Bene i nuovi arrivati, ma prova al di sopra delle righe anche di alcuni over che si sono riscattati (Sirignano, Onescu e Squillace su tutti): "Io ho 27 giocatori tutti pronti, li alleno tutti per farli giocare la domenica, sono il loro allenatore e faccio delle scelte, chi è chiamato in causa deve farsi trovare pronto. L'esempio è Schiavino che finora è stato il nostro capitano, oggi è partito dalla panchina, è servito il suo contributo nei minuti finali e l'ha fatto. Per cercare di tirarci su, ognuno deve lavorare come se dovesse giocare titolare. Mercato? Ringrazio il presidente e i direttori per il mercato che è stato fatto. Preferisco parlare di ciò che abbiamo, non di chi è andato via. Bonavolontà può giocare da play e mezz'ala, è un ragazzo che deve crescere, ora sta respirando però è un capitale della società". 

Danilo Sorrentino
© Paganesemania - Riproduzione riservata

La Paganese torna a vincere, 1-0 al Catanzaro. Raffini regala 3 punti preziosi.

Dopo quasi un anno la Paganese spezza il tabù casalingo e torna alla vittoria al Marcello Torre, per la prima volta in questa stagione. Decisivo un gol di uno degli ultimi arrivati, Simone Raffini, in avvio di ripresa, a suggellare una prestazione di grinta, cuore, determinazione ed organizzazione della squadra azzurrostellata. Diverse le occasioni avute dai ragazzi di Lello Di Napoli che non sono riusciti a chiuderla; solo nel finale Catanzaro minaccioso nel forcing che però non ha dato effetto.

Approccio molto positivo della Paganese in una prima frazione di gioco tutto sommata equilibrata che si accende dopo una lunga fase di studio da parte delle due squadre. Il primo squillo arriva al 20’ con l’ex Squillace che vede deviarsi il suo tentativo, il pallone arriva a Diop che da pochi metri manda alto. Dopo due minuti è ancora Squillace a provarci, servito da un cross di Mattia, ma non riesce a tenere il pallone basso con la sua conclusione di prima. La risposta del Catanzaro non si fa attendere: colpo di testa di Scognamillo su azione da corner sul quale si oppone con un gran riflesso Campani. La Paganese però continua ad attaccare con convinzione sull’out di sinistra con un ispirato Squillace che incrocia col sinistro, parata di Di Gennaro e sulla ribattuta Raffini manca la zampata vincente.

Inizio di secondo tempo incredibile al Torre con la Paganese che passa in vantaggio dopo neppure trenta secondi con Raffini che, servito da un cross perfetto di Onescu, prende l’ascensore e di testa fredda Di Gennaro, firmando l’1-0. La squadra di mister Di Napoli è scatenata e sfiora il duplice vantaggio: Gaeta lanciato in contropiede da Diop spreca di sinistro a tu per tu con l’estremo difensore giallorosso si fa parare il suo sinistro a botta sicura. Catanzaro stordito dopo il gol subìto e Paganese che dall’angolo successivo va ad un passo dal raddoppio con Cigagna che va a sfiorare il palo di testa. Di Napoli vista l’imminente sfida salvezza di domenica contro la Cavese sostituisce il diffidato Diop e lancia un inedito Carotenuto nel ruolo di seconda punta. Ospiti che provano a rendersi pericolosi prima con un gran destro da fuori di Garufo e poi con Jefferson che tiene in apprensione la difesa. Nel finale occasionissima per Evacuo che di testa si vede negare il pareggio da Campani con un intervento salva-risultato. Con po’ di sofferenza la Paganese riesce a trovare la vittoria in casa che mancava da un anno, tutta da dedicare a Ciccio De Vivo. Successo importantissimo che dà un’importante iniezione di fiducia in vista del derby salvezza di domenica.

IL TABELLINO

MARCATORE: 1’ st Raffini

PAGANESE (3-5-2): Campani; Cigagna, Sbampato, Sirignano (43’st Cernuto); Mattia (43’st Schiavino), Onescu, Bramati (32’st Volpicelli), Gaeta (17’st Zanini), Squillace; Diop (17’st Carotenuto), Raffini. A disp.: Bovenzi, Fasan, Esposito, Di Palma, Bonavolontà, Scarpa, Antezza. All.: Di Napoli

CATANZARO (4-3-1-2): Di Gennaro; Fazio, Scognamillo, Martinelli (5’st Garufo), Contessa (30’st Grillo); Verna, Risolo, Baldassin (5’st Porcino); Casoli; Evacuo, Di Massimo (13’st Jefferson). A disp.: Mittica, Iannì, Cusumano, Salines, Gatti, Riccardi, Cristiano, Schimmenti. All.: Calabro.

ARBITRO: Calzavara di Varese (Pappagallo - Dell’Olio; IV Natilla)

NOTE: gara disputata a porte chiuse. Ammoniti: Risolo (C), Mattia (P), Di Massimo (C), Sirignano (P), Contessa (C), Scognamillo (C). Angoli: 5-5. Recupero: 1’pt, 5’st.

Christian Esposito
© Paganesemania - Riproduzione riservata

1.2.21

Sette chili in sette giorni.

DI NINO RUGGIERO

Niente da perdere, tutto da guadagnare. Lo sapevamo tutti, era una frase sacramentata per una partita che vedeva in campo la prima in classifica contro la penultima. Con 15 vittorie su 19 incontri disputati, la Ternana aveva vinto già prima di giocare; ma che volete, il cuore, muscolo generoso, mai domo, non ragiona come un computer. Spera sempre e palpita per i destini dei più deboli: appunto, la Paganese, squadra indomita che in svantaggio di due gol apre la porta alla speranza. Merito indiscutibile di un Cesaretti rinato che, appena entrato in campo, in due minuti, segna prima un gol da cineteca e subito dopo, con una entusiasmante azione personale, va a un passo dal clamoroso pareggio.Cesaretti, chi l’avrebbe mai detto! un calciatore, che le cronache sportive degli ultimi giorni davano in procinto di andare via per altri lidi in questa sessione invernale di calcio mercato. Un calciatore che in due soli minuti fa tutto quello che non era riuscito a fare dal giorno del suo rientro nella formazione azzurro stellata dopo la poco esaltante esperienza con la Cavese.

Che strano il calcio! Gira la palla che è rotonda, come il mondo. Una volta nella polvere, un’altra sull’altare. Una volta sei un brocco, un’altra volta un campione.

Immaginate adesso, per un solo momento, che le due prodezze di inizio ripresa fossero opera di un calciatore arrivato all’ultimo momento. Avremmo tutti elevato lodi al neo arrivato intravisto come come l’uomo della provvidenza, capace di risolvere tutti i problemi di attacco lamentati fino a questo momento. Invece no, le prodezze di Terni sono solo opera di Cesaretti, di quel giocatore impalpabile, irritante, discusso e discontinuo più volte messo sulla graticola. Così vanno le cose della vita!
La gara non delude. I capovolgimenti di fronte sono continui. Ovviamente, come nelle aspettative, la Ternana ha qualcosa in più con qualità tecnica che sprizza da tutti i pori. Ci mette poco la capolista a mettere le cose in chiaro, anche se la squadra azzurro stellata appare poco dimessa. Dopo nove minuti la capolista passa in vantaggio grazie ad un colpo di biliardo di Partipilo che dalla destra, appena entrato in area, piazza il pallone rasoterra alla destra di Campani. La Paganese non se ne sta con le mani in mano e sfiora per ben due volte il gol sempre con Sirignano ma Iannarilli è superbo e insuperabile.

La svolta della speranza nel secondo tempo con l’ingresso in campo di Cesaretti. Ma questo lo abbiamo già detto. 

Futuro immediato. In soli dieci giorni il calendario presenta tre incontri che dovranno chiarire il destino della Paganese. Una specie di cura dimagrante per una squadra carica e appesantita. Non sarà come il titolo di un film degli anni Ottanta interpretato da Pozzetto e Verdone: sette chili in sette giorni, ma poco ci manca! Mercoledì prossimo al “Marcello Torre” arriverà il Catanzaro; domenica ci sarà in trasferta lo scontro diretto con la Cavese e il mercoledì successivo sempre a Pagani ci sarà il recupero con il Catania.

Non sarà facile per l’allenatore Di Napoli traghettare la squadra verso posizioni tranquille di classifica. E’ sempre difficile inseguire quando le concorrenti marciano bene e quando il morale è a pezzi.
Ma bisogna provarci: la società con acquisti indovinati e il tecnico con l’impiego degli uomini migliori.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 31 gennaio 2021)

Di Napoli: "Serve un cambio di rotta. Ma oggi sono contento.

Ovviamente non può essere contento per la seconda sconfitta di fila con lui in panchina (sesta totale), ma Lello Di Napoli anche in casa della capolista ha visto dei segnali incoraggianti. "Lo spirito di squadra stiamo cercando di migliorarlo. Serve un cambio di rotta, anche se oggi sono contento. I complimenti ai ragazzi vanno fatti per l’aspetto mentale che è rimasta in partita tutto il secondo tempo, poi è ovvio che gli errori con la Ternana si pagano di più. I ragazzi si stanno calando subito nel mio progetto di calcio propositivo. Da 15 giorni che sono qui sto cercando di plasmare questo gruppo per trasdformarlo in una vera e propria squadra, quindi abbiamo bisogno di tutti".

Di Napoli ha dato spazio a Scarpa dall'inizio, con Raffini e Cesaretti subentrati nella ripresa: "Durante la settimana lavoriamo tanto ed oggi hanno dimostrato che il lavoro ripaga. Ciccio ci ha dato qualità quindi credevo potesse darci tanto, mentre nel secondo tempo con Raffini e Cesaretti ho optato per due ragazzi freschi".

Chiusura sul mercato: "La società ci sta mettendo a disposizione tutto. L’allenatore ha il compito di dover scegliere, ma i ragazzi devono cercare di mettermi in difficoltà. Cesaretti ha fatto il suo ed è un ragazzo di qualità che non scopriamo sicuramente oggi, adesso però deve dare continutià alla prestazione di oggi. Anche a centrocampo ed in attacco ho tanta scelta. Dietro poi chi mi dà più garanzia scenderà in campo, ricordando che ci sono cinque sostituzioni. Chi non si cala a pieno nel gruppo resta indietro, è semplice". In difesa, domani arriverà anche Francesco Cernuto, classe '92, dalla Triestina. I dettagli sono stati limati, l'ex Venezia sarà un nuovo giocatore della Paganese.

Danilo Sorrentino
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I segnali non bastano: la Ternana batte la Paganese 3-1.

Alla Paganese non riesce l'impresa di uscire indenne dalla Ternana, nel giorno in cui le Fere, approfittando dello stop del Bari a Teramo, volano a +11 sui biancorossi. La partita della Paganese è durata poco meno di dieci minuti del primo tempo e per cinque minuti della ripresa, quelli in cui la gara è stata in equilibrio: prima del vantaggio di Partipilo e fra la rete di Cesaretti e il 3-1 (autogol di Antezza). La formazione di Lello Di Napoli ha provato a tenere testa ai rossoverdi, soprattutto nel primo tempo avrebbe potuto fare meglio in fase realizzativa e non ha sfruttato qualche amnesia della Ternana.

La Ternana, straripante in attacco e lo si sapeva, al primo affondo è riuscita a passare in vantaggio con una giocata personale di Partipilo favorito da una palla persa in uscita da Scarpa: il fantasista rossoverde recupera palla, supera lo stesso capitano azzurrostellato (suo ex compagno al Savoia) e con un preciso sinistro a giro fredda Campani. La Paganese ha anche l'occasione, poco dopo, per pareggiare i conti, con un colpo di testa di Sirignano da pochi passi sul quale si supera Iannarilli. Nella circostanza gli azzurrostellati reclamano rigore per un contatto fra Salzano e Antezza. Le Fere vanno alla ricerca del raddoppio e, dopo averlo sfiorato con Raicevic, lo trovano prima della mezz'ora su calcio di rigore, concesso per un fallo ingenuo di Cigagna su Raicevic: dal dischetto Falletti spiazza Campani. Il portiere toscano è decisivo al 36' per evitare il 3-0 su Partipilo, poi nel finale di tempo il colpo di testa di Sirignano che sfila di un soffio è l'ennesima chance fallita per centimetri.

La mossa in avvio di ripresa da parte di Di Napoli è cambiare il tandem offensivo, mandando in campo Raffini e Cesaretti. L'attaccante toscano ripaga la fiducia trovando una rete spettacolare dopo un minuto esatto: potente destro all'incrocio e gara virtualmente riaperta. Solo per cinque minuti, perchè la Ternana sull'angolo successivo trova il tris con la deviazione decisiva di Antezza su colpo di testa di Raicevic. La terza rete degli uomini di Lucarelli spegne i buoni propositi di inizio secondo tempo della Paganese, che mai riuscirà fino alla fine a provare a mettere a repentaglio il vantaggio della Ternana. Partipilo colpisce l'esterno della rete al quarto d'ora, nel finale due buoni interventi di Campani ad evitare il poker rossoverde su Ferrante e Peralta.

MARCATORI: pt 9' Partipilo, 27' rig. Falletti; st 1' Cesaretti, 6' aut. Antezza

TERNANA (4-2-3-1): Iannarilli; Defendi, Boben, Kontek, Salzano; Proietti, Palumbo (1' st Paghera); Partipilo (29' st Peralta), Falletti (40' st Damian), Torromino (29' st Frascatore); Raicevic (32' st Ferrante). A disp.: Vitali, Mammarella, Furlan, Vantaggiato, Russo, Laverone, Bergamelli. All.: Lucarelli

PAGANESE (3-5-2): Campani; Cigagna, Sirignano, Mattia; Onescu, Antezza (20' st Sbampato), Benedetti (41' st Bramati), Gaeta (20' st Bonavolontà), Squillace; Diop (1' st Cesaretti), Scarpa (1' st Raffini). A disp.: Bovenzi, Fasan, Esposito, Isufaj, Di Palma, Volpicelli. All.: Di Napoli
ARBITRO: Virgilio di Trapani (Fraggetta-Di Pasquale; IV Catanoso)
NOTE: gara a porte chiuse. Ammoniti: Cigagna, Palumbo, Paghera, Squillace, Sirignano. Angoli 8-5. Recupero pt 1', st 5'

Danilo Sorrentino
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foto: CalcioTernano.it