30.9.19

Il cacio sui maccheroni.

di NINO RUGGIERO

Devo dire, da meridionale superstizioso, che la nuova maglia con lo sponsor Jomi sul petto porta proprio bene.

Tre punti presi in trasferta – per giunta contro una squadra considerata avversaria diretta per la salvezza – rappresentano un bottino pesante ai fini della classifica.

Debutta quindi con una beneaugurante vittoria anche la collaborazione più volte auspicata con l’importante marchio alimentare di proprietà di Mimmo Campitiello, già presidente della società alla fine degli anni Novanta.

Da Rieti, dunque, sono arrivati tre punti pesantissimi che nobilitano la classifica e poco importa – per essere pratici – se la prestazione della squadra non è stata proprio entusiasmante.

Nel calcio non sempre si riesce a coniugare il risultato positivo con il bel gioco, lo si sa; ma a Rieti bisogna riconoscere che gli azzurri stellati hanno avuto un buon rendimento complessivo per oltre tre quarti della gara. Nel periodo buono sono stati messi a segno due gol, segno che la squadra riesce a sfruttare le occasioni che va a proporre anche quando per necessità strutturali e tecniche deve dare un occhio maggiore alla fase difensiva.

Poi, come capita molto spesso nel calcio – anche perché comunque bisogna mettere in conto anche l’avversario – è bastato subire un gol perché si cominciasse a temere di poter essere raggiunti nel convulso finale. Stavolta, però, forte soprattutto delle due segnature realizzate, l’apparato difensivo, soffrendo, ha retto abbastanza bene e in questa fase della gara gli apporti di Svampato e di Mattia, aggregati in corso d’opera, sono stati molto apprezzati.

Cresce, intanto, e questa è forse la notizia che più deve confortare la società, la pattuglia degli under. Carotenuto e Perri rappresentano un valore aggiunto e danno vigore e forza allo schema di gioco di Alessandro Erra. Sono giovani, hanno garretti sani e, soprattutto, hanno voglia di affermarsi. Per quanto ovvio, però, devono ogni tanto respirare perché il ruolo che Erra ha disegnato per loro sulle due fasce richiede grossi dispendi di energie. In proposito però, e per fortuna, arriva come il cacio sui maccheroni l’ingaggio di Dramè, un elemento che non ha bisogno di presentazioni visti i suoi trascorsi in società di serie A e che potrà, appena in forma, essere di grande apporto al discorso tattico di Erra.

Cresce anche Gaeta, ma oramai non è una novità perché l’ex salernitano sta ritagliandosi un ruolo importantissimo nel reparto di centrocampo riuscendo a svolgere con la stessa efficacia sia il ruolo di tappabuchi che quello di incursore in avanti. Ottimi i suoi inserimenti sulla sinistra, al pari di Perri, che riescono a produrre cross invitanti per gli attaccanti.

In avanti, Diop ha fatto passi da gigante; ha cominciato a segnare ed è punto di riferimento costante della manovra offensiva. È da Calil, ancora legnoso, che è lecito attendersi qualcosa in più visti i suoi trascorsi; ma bisogna considerare il lungo periodo di inattività del calciatore. In ripresa Alberti dopo l’infortunio. Ma qui, in questa delicata zona del campo, Erra ha sempre in serbo la sua carta segreta costituita dall’immenso Scarpa, ancora più determinante quando viene giocata in corso d’opera.

In definitiva bisogna dire che la squadra anche a Rieti ha lasciato una buona impressione collettiva. C’è stata buona intensità di gioco, i reparti non sono apparsi scollati tra loro; anche la geometria in alcune occasioni non ha difettato. Inoltre, a differenza di altre precedenti prestazioni, fin dai primi minuti di gioco, la squadra ha dato subito la sensazione di poter recitare un ruolo da protagonista.

Adesso – in attesa delle due consecutive gare interne, rispettivamente con Reggina e Avellino – per dare maggiore vigore alla squadra, bisognerà fare i conti con gli elementi abili e arruolabili. Fra questi c’è sicuramente Francesco Scarpa, tenuto prudenzialmente a riposo proprio a Rieti.

Dalle due gare terribili in programma riusciremo probabilmente a capire e a valutare il peso tecnico-tattico complessivo della compagine azzurro-stellata.

Per il momento godiamoci gli undici punti in classifica.

Non sono molti, ma non sono nemmeno pochi.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com

Tre punti importanti per Erra: "Gara ordinata, la sofferenza finale ci può stare".


La Paganese dà continuità al successo ottenuto in settimana col Rende e supera anche il Rieti, altro fanalino di coda. Una vittoria importante dunque in chiave salvezza, con gli azzurrostellati che adesso si preparano al tour de force del mese di ottobre con grande entusiasmo. Alessandro Erra è soddisfatto della prova dei suoi, con l'unico neo della sofferenza finale scaturita dalla rete di Guiebre che ha riaperto la sfida. "E' una vittoria preziosa perchè abbamo giocato contro un avversario che aveva una classifica bugiarda, che aveva dato filo da torcere a tutte le big affrontate qui finora e si giocava tanto. Abbiamo vinto uno scontro diretto in trasferta - sottolinea Erra - la squadra mi è piaciuta, ha fatto vedere cose buone, ha disputato una gara ordinata e ha controllato discretamente utilizzando anche buone trame. Peccato per la sofferenza nel finale, ma in questo campionato ci sta. La nostra bravura è stata quella di togliere entusiasmo e aggressività ad una squadra che aveva intenzione di fare una gara garibaldina. In una settimana siamo passati dalla sconfitta con la Cavese alle due vittorie di fila: non eravamo brocchi domenica scorsa, non siamo diventati fenomeni adesso. Le due vittorie non modificano il mio pensiero ed il tipo di percorso che dobbiamo fare. Vincere aiuta ad accrescere l'autostima, un gruppo giovane ha anche bisogno di risultati positivi"

La Paganese sale così a quota 11 in classifica: gli stessi punti del Bari, che avrebbe dovuto ammazzare il campionato, uno in meno del Catania, due lunghezze dal Catanzaro. Erra, però, allontana questi discorsi. "E' presto, i valori verranno fuori dopo. Noi abbiamo vissuto un'estate particolare, siamo partiti in ritardo e abbiamo fatto le cose con oculatezza, misura ed intelligenza. E' presto per poter emettere sentenze, è durissima, c'è grande equilibrio. Aver raccolto 11 punti in sette partite è un motivo d'orgoglio per noi, veniamo da due vittorie consecutive, ma non dobbiamo distoglierci dal nostro obiettivo: dobbiamo crescere ancora, abbiamo tanti giovani". 

Danilo Sorrentino
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Rieti-Paganese 1-2: cuore e sofferenza, arriva il primo acuto in trasferta.


Pur non giocando una partita eccezionale e soprattutto di continuità mentale, come chiedeva Erra, la Paganese ottiene una vittoria importante sul campo del Rieti (fanalino di coda) e dà continuità al roboante successo del turno infrasettimanale con il Rende. Buono l'avvio, con la rete di Diop a rendere la sfida più semplice, meno la parte centrale del match in cui il Rieti ha fatto meglio e sfiorato il pareggio. Dopo il raddoppio di Mattia (altro difensore in gol, settimo marcato diverso in stagione), gli azzurrostellati hanno gestito il 2-0 senza problemi almeno fino all'inizio del recupero inaugurato dalla rete di Guiebre che ha spaventato Capece e compagni.

Stavolta l'approccio degli azzurrostellati è stato positivo, a differenza delle precedenti sfide. Erra temeva l'entusiasmo iniziale del Rieti, invece i suoi entrano subito bene in partita e, nonostante l'infortunio di Panariello costretto in extremis a lasciare il posto a Sbampato (per il colpo al naso subito mercoledì), non si lasciano sorprendere. La squadra è organizzata, anche se non riesce a finalizzare: l'unico pericolo alla porta di Pegorin lo porta Gaeta con una percussione centrale che termina alta. La gara si sblocca con un'azione casuale e anche con un pizzico di fortuna per gli azzurrostellati. Diop si trova sulla traiettoria sbilenca del tiro di Capece e lo trasforma in rete concludendo in maniera fredda (19'). La reazione del Rieti tarda ad arrivare, seppur dopo l'1-0 la formazione amarantoceleste è apparsa più convinta rispetto alla squadra di Erra che ha cercato solo di gestire. L'unico rischio Baiocco lo corre su una punizione dal limite di Tirelli che sfila a lato. 

Anche nel secondo tempo il Rieti inizia meglio, in una sorta di prolungamento della prima frazione. La squadra di Mariani va vicina al pareggio con un tiro smorzato di Marcheggiani e soprattutto con un tap-in a porta vuota gettato alle ortiche da Beleck dopo la respinta di Baiocco sul sinistro di Tirelli. A metà ripresa la squadra azzurrostellata aumenta i giri del motore e perviene al raddoppio. Diop, con un'azione analoga all'1-0, sfiora il bis con la deviazione provvidenziale di Aquilanti che manda in angolo. Tutto rinviato di tre minuti, perchè dopo uno bello scambio fra Alberti e Gaeta arriva l'assist di quest'ultimo per il rientrante Mattia che buca Pegorin non perfetto nella circostanza. La Paganese sembra gestire senza problemi, ma si complica la vita nel finale con il diagonale vincente di Guiebre che supera Baiocco in diagonale. Negli ultimi minuti il Rieti ci prova con la forza dei nervi, ma stavolta per la squadra di Erra non c'è beffa nella coda. Una bella vittoria che fa salire a 11 i punti in classifica della Paganese; domenica al Torre arriva la Reggina seconda in classifica.

MARCATORI: pt 19' Diop; st 23' Mattia; st 41' Guiebre

RIETI (3-4-1-2): Pegorin; Aquilanti, Gigli, Granata (1' st Tiraferri); Esposito (1' st Beleck), Zampa (34' st Arcaleni), Palma (28' st Marino), Zanchi; Tirelli; Marcheggiani, De Paoli (10' st Guiebre). A disp.: Addario, Lazzari, Diallo, Sette, Bellopede, Del Regno, De Sarlo. All.: Mariani

PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Sbampato, Stendardo, Schiavino; Carotenuto (16' st Mattia), Caccetta, Capece, Gaeta, Perri; Alberti (30' st Calil), Diop. A disp.: Scevola, Campani, Panariello, Bramati, Scarpa, Lidin, Bonavolontà, Acampora, Guadagni, Musso. All.: Erra

ARBITRO: Zucchetti di Foligno (Di Giacinto-Maninetti)

NOTE: spettatori 500 circa. Ammoniti: Diop, Carotenuto, Arcaleni. Angoli 5-4. Recupero pt 0', st 4'

Danilo Sorrentino
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27.9.19

La musica e i musicanti.

di NINO RUGGIERO

Il ricordo di cinque gol segnati tutti in una volta dalla Paganese si perde nella notte dei tempi. Per questo chiedo aiuto al collega Peppe Nocera, che di statistica se ne intende. Forse bisogna andare all’undici febbraio del 1979, con Gennaro Rambone allenatore, per trovare un analogo risultato di 5 a 1 ai danni del Catania, maturato sul campo neutro di Caserta.

Cinque gol, ci pensate? Eppure… eppure non tutto è filato liscio come l’olio, come il rotondo risultato finale indurrebbe a credere.

Il primo tempo è stato da incubo. I ragazzi del Rende schizzavano via da tutte le parti, erano come tarantolati; arrivavano sempre primi sul pallone, un po’ come lo scorso anno quando, sempre nel mese di settembre, riuscirono a espugnare il “Marcello Torre” con un risultato di 1 a 4 che non ammetteva repliche.

Più di mezzora ieri è durato il predominio netto e incontrastato dei calabresi durante il quale si è temuto la disfatta. Poi, come d’incanto, la musica è cambiata senza cambiare i suonatori. Questo è il calcio, per fortuna o purtroppo, secondo i vari e diversi punti di vista; e forse proprio per questo continua ad affascinare. Le sue contraddizioni sono evidenti e non sono solo tecnico-tattiche; probabile che nel discorso “rendimento” intervengano tanti fattori, non escluso quello psicologico.
Insomma, tornando alla partita di ieri, dopo aver subìto ininterrottamente il predomino territoriale e tecnico da parte degli scatenati avversarie per oltre mezzora, la Paganese si è scrollata di dosso tutta l’apparente apatia con la quale era scesa in campo e ha cominciato a giocare con i ritmi congeniali alle caratteristiche dei suoi elementi più rappresentativi.

Probabilmente non sapremo mai se la ripresa delle redini in mano da parte di Capece e compagni è dovuta a un calo di prestazione agonistiche degli avversari o se, invece, sia stata brava la Paganese a prendere le misure agli avversari. Forse tutte e due le ipotesi. Una cosa solo è certa: si è vista in campo, specie dopo il pareggio segnato da Sbampato, una squadra più compatta, più consapevole delle sue possibilità e soprattutto più tonica.

E a questo proposito mi sento di segnalare la grossa prova fornita da due ragazzi che formano la pattuglia delle cosiddette scommesse: Gaeta e Perri.

Il primo è fra quelli che meglio interpretano il calcio come movimento continuo; non sta mai fermo, avanti e indietro, al centro o sulla fascia. È maturato molto nelle ultime apparizioni. Alcune sue accelerate, man mano che i minuti passavano, hanno consentito alla squadra un cambio di passo dando respiro alla manovra offensiva orchestrata come sempre magistralmente da Capece.

Il secondo, Perri, schierato nella seconda parte della gara, ha nobilitato la fascia sinistra dello schieramento, denotando proprietà di palleggio che migliorano di settimana in settimana. L’impressione – che deve essere suffragata dalle risposte che arriveranno dal campo – è che Alessandro Erra abbia tra le mani due calciatori che se ben utilizzati, con interventi mirati, potranno rappresentare due autentiche novità positive nel corso del lungo e difficile campionato che attende la Paganese.

Erra ha schierato dall’inizio, per un normale turn-over, Francesco Scarpa. Una sorpresa per tanti ma una scelta saggia per un atleta che di solito viene schierato nell’ultima mezzora di gioco. Scarpa, ancora oggi a dispetto dell’età, rappresenta una delle certezze della squadra, un vero patrimonio; e lo è sempre anche quando deve naturalmente centellinare la sua presenza. Sintomatica la stretta di mano fra il calciatore e l’allenatore – sinonimo di intesa – al momento del cambio nella ripresa.

Intanto sono arrivati tre punti pesantissimi che costituiscono ossigeno puro per la squadra e che servono molto anche per migliorare l’autostima che soprattutto i più giovani devono coltivare per arrivare più in alto.

Se arriva, poi, come pare certo, anche il navigato Dramè, un calciatore che fino a qualche anno fa ha calcato i terreni della serie A, Erra avrà tra le mani un calciatore universale, bravo cioè a interpretare sia la fase difensiva che quella di proposizione in avanti.

Insomma, il mosaico della squadra tende a completarsi.

Ancora una sforzo, presidente Trapani, e poi la squadra potrà giocarsela con tutte.

Nino Ruggiero - PAGANESEGRAFFITI.WORDPRESS.COM

26.9.19

Paganese-Rende 5-1: pokerissimo grazie ad una ripresa coi fiocchi. Doppietta di Diop.


Pokerissimo della Paganese, che dilaga nel secondo tempo dopo aver rischiato grosso nei primi 40'. Il Rende gioca un ottimo primo tempo: passa in vantaggio e spaventa gli azzurrostellati. Sbampato prima dell'intervallo fa 1-1, poi nella ripresa la doppietta di Diop, il rigore di Alberti e il gol di Schiavino nel recupero mettono il punto interrogativo su una sfida più difficile del previsto. Subito brivido in casa azzurrostellata, rischia il dribbling il portiere Baiocco sull’accorrente Rossini, la palla finisce in out. Il primo calcio d’angolo della partita viene battuto dal Rende, dalla sinistra Loviso va direttamente in porta scheggiando la traversa. All’8’ minuto imbucata improvvisa da parte del Rende, Scimia calcia a botta sicura, si supera Baiocco. Al quarto d'ora esce male palla al piede Capece, Scimia ringrazia e calcia dai 25 metri beffando un non impeccabile Baiocco. Al 32’ angolo di Capece, spizzata di Alberti per Panariello, salva sulla linea Savelloni. Al 42’ punizione di Capece, che pesca in area Sbampato, freddo di testa fa 1-1. Prima occasione del secondo tempo che si trasforma subito in goal per i padroni di casa: corner di Capece per Diop che di testa fa 2-1. Clamorosa occasione per la Paganese al 63’, Scarpa calcia in maniera velenosa una punizione dai 25 metri, Savelloni respinge male, ma Alberti spreca tutto mettendo sul fondo. Discesa di Caccetta sulla destra, palla al centro per Diop che a porta vuota fa 3-1. Sul goal della Paganese le vivaci proteste da parte dei giocatori ospiti causano l’espulsione di Germinio per doppio giallo. Incursione di Alberti che viene atterrato, è rigore per Fiero. Dal dischetto Alberti spiazza Savellone e fa 4-1 al 90’. Contropiede vincente della Paganese, Schiavino trasforma in goal la ribattuta di Savelloni al 91’ .

MARCATORI: pt 15’ Scimia, 42’ Sbampato; st 6’ e 24’ Diop, 45’ Alberti, 46’ Schiavino

PAGANESE (3-4-1-2): Baiocco; Sbampato, Stendardo, Panariello (39’ st Acampora); Carotenuto (1’ st Perri), Bramati, Capece, Gaeta (26’ st Bonavolontà 6); Scarpa (26’ st Schiavino); Alberti, Diop. A disp.: Scevola, Campani, Mattia, Caccetta, Calil, Lidin, Acampora, Guadagni, Musso. All.: Erra


RENDE (4-2-3-1): Savelloni; Vitofrancesco (41’ st Origlio), Germinio, Bruno, Blaze; Soomets, Loviso (11’ st Collocolo), Scimia; Morselli (11’ st Libertazzi), Rossini, Traorè (19’ st Vivacqua). A disp: Palermo, Borsellini, Ampollini, Cipolla, Nossa, Bonetto, Giannotti, Drkusic. All.: Andreoli


ARBITRO: Fiero di Pistoia 


NOTE: spettatori 800 circa. All’intervallo allontanati il dg Raiola e il massaggiatore Giannattasio. Espulso al 24’ st Germinio. Ammoniti: Gaeta, Germinio, Loviso, Erra. Angoli: 3-8. Recupero: 1’pt, 4’st



Alfonso Amarante
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24.9.19

La Paganese vista e attesa da...Nocera! - Voltare pagina in fretta.

Dal "Menti" al "Torre", in una settimana compressa, che mi costringe ad una disamina ponte tra quello che è stato, nel derby con la Cavese, a quello che sarà nella gara di domani con il Rende. Partiamo dalle noti dolenti, in attesa di una repentina rivincita, soprattutto dell'uno a quattro della prima giornata dello scorso campionato. Un brutto derby per la Paganese, praticamente non giocato o quasi, tranne sprazzi nel primo tempo, assolutamente infruttuosa la ripresa con zero conclusioni verso Bisogno.Tutto quì purtroppo l'analisi della gara, che ha visto la Paganese ben impostata nella fase difensiva, costringendo l'arrebante Cavese a conclusioni, che si son contate sulle dita di una mano, dalla distanza. Peccato che il duo Di Roberto- Maza trovi il buco giusto, nell'unica disattenzione difensiva che ha posto Germinale a tu per tu con Baiocco e la fritatta è fatta.

Alla fine il giovane Guadagni stava per entrare nella storia del 61° derby ma francamente, pur auspicandolo, sarebbe stato una punizione troppo grande per gli aquilotti che hanno meritatao la vittoria. E' stata una Paganese non convincente soprattutto nella gestione del possesso palla, tanti errori, lento e prevedibile, tranne in un paio di incursioni di Carotenuto, sprecate con i cross a far la barba ai lampioni dietro la curva San Marco. Ad un certo punto ho notato, dalla tribuna del Menti, un particolare significativo: Calil continuava a sbracciarsi per chiedere ai suoi compagni di salire, guadagnare metri e campo.Invano. E' stata una Paganese, timorosa, monocorda, sotto ritmo, effettuando un tiki taka sterile, orizzontale senza mai cercare la verticalizzazione.

 Alla fine l'attacco composto dal duo Calil-Diop è risultato evanescente. Se non si creano occasioni non si può segnare ma soprattutto non è colpa degli attaccanti, se non vengono messi in condizioni di colpire. Calil non è ancora giudicabile, bisogna attendere mentre Diop non ha trovato il guizzo, risultando ingabbiato nella morsa avversaria. Eppure l'avversario seppur arrembante è risulatto ampiamente alla portata e perciò aumenta il rammarico per l'attegiamento di attesa eccessiva. Passati in svantaggio l'ingresso di Scarpa ha rivitalizzato in qualche modo il reparto: ispirava, creava cambi di gioco, trascinava ma si può pretendere, in ogni gara, il cambio passo da Francesco Scarpa a 40 anni ? E' pur vero che Erra non ha a disposizioni tante alternative girandosi in panchina ma a questo punto chissà che una partenza dall'inizio di Scarpa non indirizzi la gara in un altro verso, anche perchè un altro così, con le sue caratteristiche in rosa non c'è. Intanto aumenta il rammarico per i punti persi per strada, ma non c'è il tempo per piangere sul latte versato, perchè ora ci sono tre punti da conquistare assolutamente contro il Rende.

Non so se in tre giorni Erra abbia il tempo di rimescolare la mentalità di una squadra che deve ripartire necessariamente. Il calendario continua a proporci squadre alla portata e dopo il Rende si andrà domenica a Rieti, prima dell'arrivo delle big. Allora ci vuole un repentino cambio di rotta e visti gli impegni ravvicinati saranno necessari dei cambi che potrebbero rimescolare caratteristiche e mentalità anche se le alternative sono poche.Serve un cambio di passo anche se il tempo è il nemico maggiore in questa fase e capire se la società potrà fare l'ultimo sforzo per mettere a disposizione di Erra qualche altra pedina. Attendiamo Caccetta che si scuota dal torpore e metta a disposizione della squadra la sua esperienza in modo decisivo mentre sembra ancora acerbo Musso. Ma è il momento di stringere i denti e ritornare alla vittoria per riprendere quota. Serve un cambio di marcia per scalare la classifica nelle prossime due gare dove si deve fatturare al massimo. Ci vuole però una mentalità diversa per cambiare la storia delle partite e cercare di vincerle.

Peppe Nocera per paganesemania.it

23.9.19

AAA rinforzi cercasi.

di NINO RUGGIERO

Questo è un campionato che non fa sconti a nessuno. Non li fa al Catania, non li fa al Bari, non li fa all’Avellino, al Catanzaro: tutte società che hanno speso un occhio della fronte per allestire compagini d’avanguardia e che si trovano a bagnomaria nella classifica del momento. E volete che faccia sconti ad una società come la Paganese che già deve fare i conti con le poche riserve auree che le passa il convento?

Nel calcio non c’è mai niente di scontato, è risaputo: la conferma è arrivata ieri. Sarà battaglia ogni domenica su tutti i campi della serie C perché è accertato – almeno fino a questo momento – che squadre materasso non ce ne sono. Lo dimostrano le imprese compiute da Bisceglie, Virtus Francavilla e Monopoli ai danni rispettivamente di Avellino, Bari e Catania.

Torniamo alle cose di casa nostra. La Paganese contro la Cavese ha perduto con il minimo scarto ma non è stata all’altezza delle precedenti pur alternanti prestazioni.

La partita ha evidenziato complessivamente più magagne di quelle che si potevano mettere in conto. La squadra ha balbettato anche quando psicologicamente – dopo aver subìto un’inopinata segnatura – avrebbe potuto tentarle tutte per rientrare in partita. Qualcosa si è inceppato nel meccanismo delle ripartenze, anche se la fase difensiva – soprattutto nel primo tempo – ha tenuto egregiamente. 
Neppure l’inserimento di Scarpa, quando mancava una mezz’ora alla fine, questa volta ha funzionato in termini di praticità, nonostante qualche cambio di passo che si è avuto proprio grazie alla genialità del sempiterno capitano di cento battaglie.

Quello che preoccupa non è tanto il risultato negativo, da mettere in conto quando si incontrano squadre che non hanno lesinato spese per irrobustirsi, quanto la prestazione della squadra deludente sotto tutti gli aspetti. L’allenatore Erra ha i suoi problemi di ordine tecnico-tattico e deve fare i conti anche con atleti ancora alla ricerca della forma migliore.

Nell’allestimento di una squadra come la Paganese ci sono alcuni punti fermi dai quali non si può prescindere se si vogliono far quadrare i conti: sono costituiti dalle scommesse e dalle certezze. Le scommesse riguardano atleti da recuperare e da valorizzare. Sono come i cocomeri: possono uscire rossi o possono uscire bianchi. Sono calciatori da recuperare o giovani da valorizzare. Per loro bisogna mettere in conto l’inesperienza e la lunga inattività. Sarà il tempo poi a giudicarli. Al momento, vanno a corrente alternata.
Altra cosa sono le certezze su cui abitualmente si punta ad occhi chiusi. Sono calciatori di una certa levatura tecnica, di grossa esperienza e di affidamento. Tra questi sicuramente Caccetta che il suo compito lo svolge diligentemente ma che attualmente non riesce ad elevarsi di quel tanto dalla stentata sufficienza per assicurare maggiore sostanza al reparto da centrocampo in avanti. Da lui, come calciatore di esperienza, sinonimo quindi di certezza, è lecito attendersi di più.

La partita con la Cavese ha presentato inizialmente una Paganese più consapevole delle sue potenzialità. La difesa, intesa come fase difensiva della squadra, non ha dato molte preoccupazioni ma è dalla cintola in su che qualcosa si è inceppato e ha impedito alla squadra di arrivare in zona tiro. Infatti credo si possa dire che il portiere metelliano abbia avuto una giornata del tutto tranquilla. Anzi, fin troppo tranquilla; il che è tutto dire!

AAA, cercasi spalla per Diop in attacco e per Capece a centrocampo. Non è un annuncio per cuori solitari, ma un grido di dolore per un attacco che soffre più del dovuto la temporanea assenza di Alberti e per un centrocampo che forse ha ritrovato Gaeta ma è ancora alla ricerca di mediano. Uno di quelli di un volta, tutto cuore e agonismo. Ci siamo capiti.

Nino Ruggiero - PAGANESEGRAFFITI.WORDPRESS.COM

Il Pagellone di Cavese-Paganese (1-0): Calil evanescente, Caccetta inconcludente.

BAIOCCO 6 - Non è chiamato a grandi interventi. Ruvido ma efficace quando viene impegnato, nulla può sulla conclusione ravvicinata di Germinale.

SCHIAVINO 6.5 - Non sbaglia un anticipo ed è sempre attento nel contrastare gli avversari. Nettamente il migliore dei suoi.

STENDARDO 5.5 - Esce in ritardo sulla triangolazione ravvicinata organizzata da Di Roberto che permette a Germinale di trovarsi tutto solo davanti Baiocco e portare in vantaggio i blufoncè.

PANARIELLO 6 - Anche lui preciso e attento nel chiudere tutte le linee di passaggio. Serve una palla d'oro "in the box" nei secondi finali.

CAROTENUTO 5.5 - Abbastanza contratto nella prima mezz'ora quando è impreciso nel concludere l'azione sulla destra. Generoso come sempre.

CACCETTA 5 - Prestazione deludente per il centrocampista ex Trapani che non è incisivo in fase offensiva e svogliato in fase difensiva. Graziato dal direttore di gara quando aggancia nettamente Germinale.

CAPECE 5.5 - Ordinato e posizionato bene in ogni momento. L'unica pecca è il perdere sempre un tempo di gioco che costringe i suoi ad impostare sotto ritmo.

GAETA 5.5 - Tante corse, tanti recuperi ma tanti errori in fase di transizione. Si fa vedere poco in costruzione.

PERRI 6.5 - Costringe Matino e chi si trova sulla sua fascia ad arretrare notevolmente il suo raggio d'azione. Di Roberto è costretto più volte ad accentrare il suo raggio d'azione. Conclude stremato la partita.

CALIL 4.5 - Non crea nessun pericolo dalle parti della difesa avversaria, ed è perfino lezioso in zone del campo dove servirebbe più concretezza. Evanescente.

DIOP 5.5 - Inizia con grande entusiasmo e voglia il derby cercando la giocata giusta. Nel secondo tempo subisce un fallo molto dubbio in area di rigore che l'arbitro non ravvisa. Si spegne col passare dei minuti.

SCARPA 6 - Cerca di dare una svolta ai suoi, catalizzando su di sé tutti i palloni e imbucando di continuo.

MUSSO 5 - Non crea nessun pericolo agli avversari.

GUADAGNI 5 - Cicca clamorosamente una importante palla gol.

LIDIN e ALBERTI sv.

ERRA 5.5 - Prepara bene la partita con la Paganese che arriva diverse volte sul fondo, ma che non riesce mai a concludere verso la porta difesa da Bisogno.

Alfonso Esposito
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Erra deluso dopo il derby: "Gara ordinata ma poco incisivi in attacco".


La disamina di Erra, a margine del derby, è sincera e consapevole: la squadra ha fatto meno di quello che si aspettava. "Effettivamente abbiamo fatto poco davanti, soprattutto nel secondo tempo. Purtroppo in questo momento abbiamo giocatori che nel reparto avanzato, per varie problematiche, non hanno i 90' nelle gambe. Abbiamo pagato questo, abbiamo disputato una partita ordinata, ma poco incisiva in fase offensiva. Per la verità, nel primo tempo abbiamo osato, siamo arrivati quattro volte sul fondo e l'abbiamo buttata in curva, fa parte del percorso di crescita dei ragazzi. Nei primi venti minuti siamo stati fluidi, abbiam purtroppo sbagliato le ultime scelte a livello qualitativo. E' normale che l'ultimo passaggio non corretto poi va a pesare. Stasera il tallone d'Achille è stata la prestazione poco propositiva".

E anche il cambio di volto dopo l'intervallo da parte di una Paganese che nel secondo tempo ha fatto passi indietro rispetto alle prime uscite stagionali. "Loro sono partiti garibaldini - spiega Alessandro Erra - nel secondo tempo, con un paio di tiri da fuori: non siamo mai stati realmente sotto in modo evidente. Hanno un reparto avanzato forte, venendo dentro al campo ci hanno creato problemi. La reazione in parte c'è stata, seppur non con una lucidità necessaria per pervenire al pareggio". Erra l'aveva studiata bene dal punto di vista difensivo, con la Paganese che si è dimostrata organizzata e compatta nel primo tempo, anche grazie all'atipica difesa a quattro. "Siamo stati precisi nel primo tempo a livello difensivo, abbiamo preparato bene le uscite sui quinti. Ci siamo fatti sorprendere da una palla centrale di Di Roberto, poi la rivedrò. Andiamo a casa con amarezza e delusione, la consapevolezza che possiamo solo crescere, abbiamo margini di miglioramento e tanto su cui lavorare". Poco incisivo Calil, in difficoltà e indietro a livello fisico, stanchi gli esterni. Ma la coperta è corta (e non ci sono alternative a Carotenuto e Perri) e lo si sapeva: "Calil è nella fase in cui deve allenarsi e giocare, è normale che può pagare e nell'immediato non è prontissimo. E' un rischio che purtroppo era preventivabile, è capitato anche l'inconveniente di Alberti per cui abbiamo dovuto accelerare. Riguardo agli esterni, lo sapevamo che giocando in questo modo, dopo un'ora i ragazzi vanno in difficoltà. L'ho detto, andiamo avanti con quello che abbiamo, ci arrangeremo, sapendo che qualcuno potrà giocare anche in ruolo non suo. Come Lidin che è entrato al posto di Perri nel finale". 

Danilo Sorrentino
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Cavese-Paganese 1-0: azzurrostellati spenti e privi di idee, freddati da Germinale.


Sfoderando la peggior prestazione stagionale, con scarso peso offensivo, la Paganese s'inchina alla Cavese nel primo derby campano del campionato. La formazione azzurrostellata disputa una brutta partita sul fronte offensivo per tutti i 90', un secondo tempo in imbarazzo e nella costante morsa di una Cavese che trova il primo successo stagionale. Dopo aver tenuto botta per un'ora, a condannare la Paganese è Germinale, che sfrutta un buco difensivo. Netto passo indietro sul piano della prestazione, squadra spenta e che solo in pieno recupero, con Guadagni che ha ciccato un cross da destra tutto solo, ha portato il primo "pericolo" alla porta blufoncè. 

Sorpresa tattica di mister Erra che conferma quasi in toto la formazione pronosticata alla vigilia, ma gli azzurrostellati - in fase di possesso - partono con un atipico 4-4-2 con Carotenuto sulla linea dei centrocampisti e Schiavino terzino bloccato. Un'intuizione che la Paganese interpreta bene, perchè sulle corsie laterali la manovra è fluida e le giocate sono buone (cross a parte) e la Cavese è costretta a tenere inattivi Di Roberto e Sainz-Maza. La prima volta che l'ex Juve Stabia riesce ad uscire dal guscio (20') crea un pericolo alla porta della Paganese, con la girata di Maza in piena area che termina a lato. E' però in fase offensiva che gli azzurrostellati non riescono a produrre quanto dovrebbero e sono timorosi nella gestione della sfera. Calil, alla prima da titolare, gioca a supporto di Diop, con i due spesso costretti a giocare palla sin dalla linea di centrocampo. Nell'ultimo quarto d'ora del primo tempo cresce l'intensità della Cavese, pericolosa con un bolide di Matera dalla distanza, respinto in corner a fatica da Baiocco. Sugli sviluppi gli aquilotti reclamano un penalty per un contatto fra Caccetta e Germinale.

Le avvisaglie del primo tempo vengono confermate nella ripresa, con una Cavese più propositiva al cospetto di una Paganese troppo schiacciata e intimorita in maniera ingiustificata. I due esterni aquilotti sono più partecipi e, nel giro di un minuto, costringono Baiocco a due interventi stilisticamente non belli, ma efficaci (rischia sul debole destro di Maza, respinge in bagher sul sinistro di Di Roberto). Il terzo tentativo è quello buono: lo scambio fra i due crea un buco nella difesa azzurrostellata, con Germinale che riceve in piena area e fredda l'estremo difensore azzurrostellato. Dopo l'1-0, Erra decide di passare ad una difesa a quattro pura e si affida a capitan Scarpa alle spalle delle due punte (l'impalpabile Musso rileva Calil). Ma anche con più - potenziale - peso offensivo, la Paganese resta improduttiva in attacco, priva di idee offensive e chiude con zero tiri in porta all'attivo. Contro una squadra che, fino a ieri, aveva subito più di due reti a partita.

IL TABELLINO

MARCATORI: st 14' Germinale

CAVESE (4-3-3): Bisogno; Matino, Marzorati, Rocchi, D’Ignazio (1' st Castagna); Nunziante, Matera, Favasuli; Di Roberto (42' st Addessi), Germinale (20' st El Ouazni), Sainz-Maza (26' st Russotto). A disp.: Kucich, De Rosa, Marzupio, Stranges, Galfano, Spaltro, Guadagno, Goh. All.: Campilongo.

PAGANESE (4-4-2): Baiocco; Schiavino (20' st Scarpa), Stendardo, Panariello, Perri (42' st Lidin); Carotenuto, Caccetta (42' st Alberti), Capece, Gaeta (36' st Guadagni); Calil (20' st Musso), Diop. A disp.: Scevola, Campani, Sbampato, Bramati, Bonavolontà, Acampora. All.: Erra

ARBITRO: Ricci di Firenze (Grasso-Fraggetta)

NOTE: spettatori 1700 circa. Ammoniti: Matera, Caccetta, Germinale, Diop, Stranges (dalla panchina). Angoli 6-3. Recupero pt 2', st 5'

Danilo Sorrentino
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19.9.19

L'intramontabile Ciccio Scarpa, protagonista della Paganese di ieri e di oggi.


L’immagine di una domenica amara e beffarda è nella fotografia di fine gara quando la squadra, come ormai da consuetudine, si avvia sotto la Curva Nord Francavilla per ricevere l’applauso strameritato degli ultras. In quel preciso istante balza agli occhi del pubblico del Torre il frame che ritrae il nostro uomo copertina della settimana. Il volto di Francesco Scarpa diceva tutto, di quello che poteva essere e non è stato. Sì, perché dietro una vittoria mancata di un soffio e che sembrava ormai in cassaforte c’è tutta quella voglia di riscatto di un calciatore, che lo va ripetendo in ogni occasione, ama la maglia azzurra della Paganese e la sente come una seconda pelle. È stato fin troppo facile individuarlo come protagonista del nostro focus. Due reti di rapina, di rabbia e di tecnica.

Un mix di esperienza e di opportunismo che non si può non rimarcare quando la carta d’identità indica la soglia degli anta. Invece il jolly di Torre Annunziata è ancora lì, a trascinare i compagni e ad infiammare il suo pubblico. Quella platea che è disposta a rendergli tutti gli onori del caso ed a perdonargli ogni errore, anche quando il classico egoismo frutto di genio e sregolatezza lo porta ad ignorare un compagno meglio piazzato davanti alla porta. Forse il rammarico dell’ambiente per la vittoria sfumata è anche minore rispetto alla delusione provata da Scarpa al termine della sfida con la Virtus Francavilla. Relegarlo in panchina per gestirlo al meglio sotto il profilo fisico sarà anche una scelta saggia da parte di Erra, però quando sveste la pettorina sulla linea mediana per subentrare ad un compagno ogni spettatore del Torre prova una sensazione particolare.

Il legame tra il simbolo della Paganese targata Trapani e la tifoseria è qualcosa di terribilmente indissolubile. Un amore reciproco che travalica i confini del rettangolo verde. Tra Ciccio e la nostra città è amore vero, sbocciato forse già dall’estate del 2006 quando la neopromossa Paganese in C2 cominciava a sudare ad Acquasanta Terme. Perché attorno al suo talento si stava costruendo qualcosa di importante, nonostante bisognava attendere ancora qualche mese per vederlo in campo. Tante reti, assist a grappoli, qualche incomprensione superata nel passato con la tifoseria. In questa storia di calcio “sentimentale” non manca nulla. Il finale non è stato ancora scritto perché Scarpa non molla. Lo ha fatto capire anche a qualche scettico o presunto addetto ai lavori che dice di masticare di calcio. La storia di Francesco Scarpa è invece lunga, sempre con la Paganese nel cuore.

Francesco Pepe
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16.9.19

L'asso nella manica.

di NINO RUGGIERO

Per la seconda volta di fila, a pochissimo dal termine, la Paganese perde l’appuntamento con la vittoria. Poteva essere ma non è stato, si dice; ma così vanno le cose del calcio. Resta il fatto, incontestabile, che la squadra riesce a giocare solo a tratti un buon calcio verticalizzato, grazie innanzitutto a una buona organizzazione complessiva di gioco. Perché a tratti? – direte. Ve lo dico io: perché la squadra purtroppo è incompleta nel suo assieme; perché ha in organico alcuni calciatori dai ritmi lenti; perché gli avversari di turno, nessuno escluso, hanno in organico calciatori che costano un occhio della fronte e sono temprati per questo tipo di campionato.

Il bottino raccolto fino a questo momento in campionato, al netto del rammarico di aver perduto quattro punti proprio nelle fasi finali delle ultime due gare, può però anche essere soddisfacente. Certo, vorremmo tutti una squadra che pigiasse il piede sull’acceleratore fin dai primi minuti di gioco, vorremmo vedere una formazione che mettesse alle corde gli avversari in ogni momento della gara; ma non è così perché le potenzialità complessive della squadra non lo consentono. Miracoli non se ne possono fare. La società ha pescato sul mercato elementi di buon valore senza fare follie: altro non poteva fare, anche se si attende da un momento all’altro qualche altro acquisto determinante ai fini dell’organizzazione del gioco.

L’allenatore Erra fino a questo momento ha fatto un buon lavoro; con gli elementi che ha a disposizione probabilmente non potrebbe fare di più anche se qualche cambio effettuato sul finale della gara con la Virtus Francavilla ha fatto storcere il muso a più d’uno. Ma si sa: l’allenatore è ritenuto bravo solo quando effettua cambi ritenuti opportuni perché salvaguardano il risultato positivo.

A Erra, tra l’altro, va ascritto il merito di aver saputo gestire la delicata posizione di Francesco Scarpa, sempiterno attaccante con il vizio del gol. Un calciatore che, per quanto bravo, purtroppo deve fare i conti con l’età e con la sua autonomia atletica. Questo l’allenatore Erra e la società azzurro stellata lo sanno bene. Di qui l’utilizzo part-time del calciatore. Di solito si parla di asso nella manica quando si ricorre a un artifizio per risolvere una questione delicata di cui nessuno è al corrente. Invece, lo sanno tutti: Scarpa costituisce dall’inizio del campionato proprio l’asso nella manica della Paganese; entra, gioca e risolve. Cosa che ha fatto domenica quando mancava una mezzora circa al termine sul risultato di zero a zero. Mezzora di fuoco, in tutti i sensi, sotto un solleone agostano, che ha scombussolato tutti i piani tattici della Virtus Francavilla. Ma può l’attuale Paganese, con il massimo rispetto per Scarpa, basare le sue fortune sempre sulle autentiche magie di un calciatore di quarant’anni?

La partita di domenica, a dire il vero, ha entusiasmato proprio solo dopo l’ingresso in campo di Scarpa e di Gaeta. Il primo tempo è stato quasi interamente di marca pugliese e per la verità la fase difensiva predisposta da Erra ha tenuto davanti allo strapotere pugliese. Quello che ha funzionato poco, purtroppo, è stata la gestione del pallone a centrocampo dove Capece ha trovato pochi compagni per impostare la manovra e si è dovuto sacrificare oltre il lecito anche in un oscuro lavoro di interdizione.

Il centrocampo, al momento, è il reparto che più di tutti avrebbe bisogno di sostanza. È nella zona centrale del campo che si gestiscono le partite, specie quando si è in vantaggio. La qualità di palleggio è tipica delle squadre che hanno elementi dai piedi buoni ed è determinante quando si deve gestire un risultato senza dover buttare palloni in tribuna; oggi alla Paganese purtroppo manca proprio la gestione del pallone e ci si affida quasi sempre a lanci lunghi a scavalcare il centrocampo che non sempre pagano, nonostante la buona vena di Diop che si avvia a ridiventare lo spauracchio delle difese di qualche anno fa.

Le scommesse effettuate quest’anno dalla società, in tema di ingaggi, non si discutono ma sono pur sempre scommesse; ben altre sono le certezze. Guardiamole le scommesse di quest’anno: Bonavolontà ha buoni numeri tecnici ma deve crescere; Musso non sembra ancora pronto per recitare in pianta stabile il ruolo di prima punta; Calil è lontano mille miglia da una buona condizione atletica.
Si può fare di più? Certo, soprattutto se arriverà un elemento a centrocampo in grado di sostenere il gran lavoro dell’insostituibile Capece.
Detto tra noi, prima arriva meglio è.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com

La Paganese vista da...Nocera! - Ancora fermati dagli 11 metri. E non è solo sfortuna.

No, e così no! E' stata la mia prima sensazione al triplice fischio dopo aver visto sfumare, per la seconda domenica consecutiva, altri punti preziosissimi per la classifica. Un peccato perdere per strada due punti che si sommano a quelli di Leonzio sempre dal dischetto,. Per il traguardo finale è uno spreco incredibile, anche perchè persi contro squadre alla portata, o quasi, della Paganese. Occasioni buttate al vento e speriamo non le si debba pagare alla fine perchè sarebbe da mangiarsi le mani. Con un pizzico di fortuna, ma soprattutto con un'attenzione maggiore, si potevano avere dai 4 ai 5 punti in più in classifica e paradossalmente si poteva stare in vetta. La Paganese non deve vinvcere il campionato, ma lottare per la salvezza e perciò pesano ancora di più.

E' strana questa Paganese targata Erra. Parte in sordina, imbrigliata da una Virtus Francavilla più sbarazzina e capace di gestire meglio la manovra, poi riemerge dalle ceneri grazie alla sua bandiera: Ciccio Scarpa. Non bello il primo tempo, dove la Paganese fa fatica a trovare il bandolo della matassa con Capece che non trova le solite geometrie, soprattutto per merito di un avversario difficile da affrontare. Sinceramente sto cercando di capire ancora in che modo Caccetta possa dare quel di più che un calciatore dai suoi trascorsi dovrebbe dare. Dall'ex Trapani mi aspettavo molto di più, come Godot lo aspettiamo perchè deve elevare la qualità del reparto ed essere più determinate ed incisivo. L'assenza di Alberti poi s'è sentita, per il lavoro sporco che fa il centravanti veneto per le sue caratteristiche fisiche, mentre s'è mostrato evanescente e leggerino il duo d'attacco, d'emergenza, Musso-Diop. L'attaccante di colore però esce tra gli applausi - discutibile la sua sostituzione - e fa vedere che ha un buon potenziale: i miglioramenti si notano, attendendo qualche gol.

Dai i singoli al gruppo: è da rivedere la gestione dei finali di gara, o meglio i momenti in cui c'è da portare a casa la pagnotta. Da registrare più di qualcosa in difesa, dove noto sempre troppa libertà degli avversari nell'affondare il coltello ed i gol al passivo in quattro partite sono già sei. Il braccino corto o la paura della vittoria, poi, sembrano attanagliare questa squadra che ha una grande qualità, quella di non crollare quando subisce un pugno. Ha sempre reagito ed è un segnale determinante e positivo. Però è una squadra che deve trovare la forza di gestire meglio quelle situazioni. E' dura con un uomo in più ed in vantaggio non blindare il risultato ed è capitato già in tre partite su quattro. Questo il grande tema della giornata di questa Paganese che barcolla, non crolla, ma non concretizza. Non so se è un caso ma sia a Leonzio che con il Francavilla ho notato una manovra offensiva più ariosa con il tridente - Scarpa, Diop, Calil o Alberti - dal quale trae beneficio anche Diop che nella ripresa ha avuto più campo.

Chiusura per l'eterno Scarpa. La partita è cambiata con il suo ingresso in campo, influenzando le giocate, al di là dei gol, ed ora vaglielo a dire di continuare a giocare solo nei finali di gara. Lascio come sempre l'onore e l'onere di risolvere questo ed altri dilemmi tecnico-tattici a mister Erra che avrà un'altra settimana impegnativa. Quella che porta al derby del Menti contro la Cavese

Peppe Nocera
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Calil: "Dobbiamo imparare a gestire il vantaggio".

La Paganese pareggia contro il Virtus Francavilla nel quarto turno del campionato di Serie C. Gli azzurrostellati vanno in vantaggio in due occasioni, entrambe con Scarpa. In entrambi i casi poi i campani sono stati ripresi da un Vazquez in gran forma. Nella conferenza stampa post partita si è presentato Calil, attaccante azzurrostellato subentrato nella ripresa. Ecco quanto emerso dalle sue parole:

"Ci dispiace perché il pareggio è arrivato nel modo più inaspettato. Fa parte del calcio, sul 2-1 pensavamo fosse chiusa la partita. Abbiamo dato il massimo, stavamo gestendo bene gli ultimi minuti di gioco, ma poi un singolo episodio, una singola azione, ha condizionato inevitabilmente il risultato. Sicuramente dobbiamo migliorare dal punto di vista della personalità, imparare a gestire la palla. Dobbiamo crescere e provare a chiudere le gare quando si è in vantaggio. Il campionato è lungo, stiamo dimostrando di potercela giocare con tutti. Dobbiamo essere sereni e tranquilli, poi col tempo arrivano i risultati e la prestazione. Sappiamo che la Paganese farà un campionato importante".

da tuttoc.com

Erra: "C'è rammarico per il gol subito in pieno recupero".

La Paganese pareggia con il Virtus Francavilla al Marcello Torre. Gli azzurrostellati vanno in vantaggio due volte con Scarpa, ma vengono ripresi da Vazquez. Una partita emozionante e che si è sbloccata nel finale, con il 2-2 ospite arrivato al 94'. In conferenza stampa post partita si è presentato mister Alessandro Erra, che ha analizzato la sfida da poco conclusa:

"Il fatto di non aver portato a casa il risultato nonostante siamo andati in vantaggio due volte ci porta grande rammarico. Dobbiamo migliorare e crescere, poi inutile dire che gli episodi hanno inciso. Abbiamo subito due gol in situazioni in cui non siamo stati bravi a gestire la partita. Stiamo dimostrando però di potercela giocare con tutti. Nel secondo tempo poi abbiamo fatto la partita. Sui gol subiti siamo poi stati ingenui".

da tuttoc.com

Paganese-Virtus Francavilla 2-2: non basta il cuore di capitan Scarpa, la beffa arriva ancora nel finale.

Il cuore del capitano, che entra e segna una doppietta, non basta. Ancora una volta, nel finale, per mezzo di un rigore evitabilissimo, la Paganese vede sfumare la vittoria quando ormai pensava di averla in pugno. Come domenica scorsa in casa della Sicula Leonzio, anche in casa con la Virtus Francavilla gli azzurrostellati hanno avuto quella "paura di vincere" che ha invece premiato i pugliesi, che hanno strappato al 94', in inferiorità numerica, un pareggio insperato. Approccio monstre di Francesco Scarpa alla partita, autore dei due gol che hanno portato in vantaggio altrettante volte la formazione di Erra e hanno illuso i tifosi; risposta di doppietta di Vazquez (sul secondo gol ha raccolto la respinta del rigore di Baiocco che gliel'aveva anche neutralizzato). Occasione persa, senza dubbio.



Per quasi 75' ha regnato l'equilibrio più assoluto, a causa del grande caldo e di una predisposizione speculare in campo da parte delle due formazioni. Nel primo tempo un paio di occasioni per parte, quella più importante capitata sulla testa di Tiritiello, deviata con le unghie sulla linea da Baiocco. Per la Paganese, invece, pericolosi Capece e Schiavino. Nella ripresa Erra ridisegna l’attacco affidandosi all’esperienza del brasiliano Calil, ancora alla ricerca della migliore condizione fisica, in luogo dell'impalpabile Musso. Sul rettangolo verde però non si evidenziano miglioramenti sul piano della manovra azzurrostellata. 

Succede di tutto negli ultimi minuti. Il guizzo vincente lo trova il veterano Scarpa che sfrutta un'uscita sbagliata di Costa sul cross di Gaeta e di testa manda in visibilio il pubblico di casa. Immediato il pareggio ospite: il diagonale di Vazquez, che si libera troppo facilmente della marcatura di Schiavino, non lascia scampo a Baiocco, non impeccabile nell'occasione. Finita? Manco per scherzo, perchè sul capovolgimento di fronte Diop con un assolo trova Costa pronto alla respinta, ma nulla può sul tap-in di Scarpa. Bovo per proteste viene espulso e, in inferiorità numerica, la Virtus Francavilla riesce a trovare l'insperato pari in pieno recupero. Calil stende Tchetchoua ed il direttore di gara assegna il calcio di rigore. Vazquez trova l’opposizione di Baiocco che però viene trafitto sulla respinta.

MARCATORI: st 34’ e 37’ Scarpa, 36’ e 48’ Vazquez 

PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Schiavino, Stendardo, Panariello; Carotenuto, Caccetta, Capece (44’ st Bramati), Bonavolontà (12’ st Scarpa), Perri (12’ st Gaeta); Musso (7’ st Calil), Diop (44’ st Guadagni). A disp.: Scevola, Campani, Sbampato, Lidin, Acampora. All.: Erra

VIRTUS FRANCAVILLA (3-4-1-2): Costa; Pino (18’ pt Delvino) Tiritiello, Caporale; Albertini, Bovo, Tchetchoua, Sparandeo; Gigliotti (44’ st Mastropietro); Vazquez, Puntoriere (24’ st Marozzi). A disp.: Sottoriva, De Luca, Calcagno, Marino, Miccoli, Carella. All.: Trocini

ARBITRO: Gualtieri di Asti (De Pasquale-Perrelli)

NOTE: spettatori 1000 circa. Espulso Bovo al 38’ st per proteste. Ammoniti: Gigliotti, Delvino, Vazquez, Tchetchoua, Campani (dalla panchina), Albertini. Recupero: pt 4’; st 5’. 

Danilo Sorrentino
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11.9.19

Il fumo e l'arrosto.

Di Nino Ruggiero

Molto fumo e poco arrosto, si dice in gergo, quando le apparenze superano di gran lunga la realtà delle cose. Per essere al passo, anche nel calcio, ci vorrebbe fumo e arrosto al tempo stesso e in misura equa, senza che uno dei due fattori predomini sull’altro.

A Lentini, la Paganese ha fatto poco fumo, probabilmente per caratteristiche tecniche, ma è andata al sodo grazie soprattutto a una prestazione saggia e gagliarda al tempo stesso.

Oramai quest’anno ci stiamo abituando a un approccio lento, chiamiamolo, benevolmente, di studio dell’avversaria da parte di Stendardo e compagni. La cosa però preoccupa, non foss’altro per il fatto che incassare un gol come è capitato a Lentini proprio nelle fasi iniziali della gara, ti porta poi a rivedere tutto l’andamento tattico e psicologico della partita. Nell’occasione del gol subìto, bisogna anche riconoscere la bravura di Scardina che ha preso il tempo, di testa e in elevazione, sia a Stendardo che a Panariello e ha fatto secco l’incolpevole Baiocco. Sono gol che si possono prendere da calciatori come Scardina che hanno tali colpi nel loro repertorio fatto soprattutto di arrosto puro. Fortuna avercelo un centravanti così che per la Paganese, da quello che ricordiamo, è una vera bestia nera sin dai tempi in cui militava nella Lupa Castelli Romani e nel Siracusa.

Al colpo di testa di Scardina, hanno per fortuna poi risposto Panariello e Alberti, altri elementi che producono poco fumo e buoni arrosti. Panariello, ottimo il suo debutto, non è nuovo alle segnature, pur essendo un difensore; e qui mi viene in mente un suo eurogol da fuori area in maglia azzurro-stellata segnato al Benevento nel gennaio del 2014; un gol determinante che fissò il risultato sull’uno a uno. Segnature del genere non si dimenticano facilmente.

L’innesto di Panariello ha consentito ad Erra di poter schierare una difesa più esperta, assistita nel momento del bisogno da Carotenuto e Perri rispettivamente a destra e a sinistra. Squadra corta, solo un tantino guardinga per chiudere gli spazi agli scatenati, e per fortuna fumosi, brevilinei della Sicula Leonzio. L’uscita dal campo proprio di Scardina, se vogliamo, ha consentito alla Paganese di concentrarsi di più sul gioco proposto dagli avversari sulle due fasce laterali; ma – buon per gli azzurro-stellati – i calciatori di profondità, vale a dire Bariti, Grilli e poi Vitale avevano perduto il loro riferimento centrale. Il doppio vantaggio, prima con Panariello e successivamente con Alberti, bravo ad incocciare un calibrato cross dalla sinistra di Perri, autorizzava a sperare nel colpo grosso, svanito proprio nei minuti finali.

Un pareggio alla fin fine conseguito senza grossi patemi d’animo da una squadra, quella Paganese, che sta prendendo forma e consistenza. Certo, Erra avrebbe bisogno di poter attingere qualche calciatore esperto dalla panchina nel momento del bisogno, ma solo il sempiterno Scarpa appare pronto per questo tipo di intervento. Calil, al momento, non appare pronto e dovrà lavorare ancora per raggiungere un buona condizione fisica. Ci sono poi giovani di belle speranze che devono maturare le loro esperienze e dovranno attendere il momento propizio per metterle in mostra. Fra questi Musso, arrivato fresco di giornata dalla Salernitana, che nei pochi minuti in cui è stato in campo ha dimostrato di avere garretti sani e voglia di emergere.

Intanto la prima considerazione: tre gare, quattro punti. Una sconfitta, una vittoria e un pareggio. Come inizio, per una squadra che si deve salvare, non c’è male. Conveniamone.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com

La partita del tifoso - Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto?

C’è poco da fare, quel gol preso così e a partita quasi finita, non se ne vuole scendere proprio. Mi chiedo: ma il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Certo, questo è senz’altro uno degli enigmi più frequenti nel calcio, come nella vita. E questo dilemma è quanto mai appropriato alla gara di domenica a Lentini. Il bicchiere è mezzo pieno perché: un punto dà continuità alla vittoria col Monopoli, è stato conseguito in trasferta e ci mantiene su una buona media punti/partite (anche se sembra presto cominciare a parlarne). Il bicchiere è mezzo vuoto perché: a tre minuti dalla fine la stavi vincendo (facile questa) e il gol del pareggio finale è arrivato su un calcio di rigore che probabilmente lo scorso anno non sarebbe stato fischiato. 

Dobbiamo dire la verità e ammettere che il pareggio, alla fine, è stato il risultato più giusto, anzi, il nostro Baiocco è stato il migliore in campo, per distacco. Il rammarico cresce tornando indietro con la memoria e rivivendo l’azione che ha portato al rigore: palla persa a centrocampo, squadra mal messa, palla alle spalle di Perri ed ecco materializzarsi il guaione! Insomma, fermando l’immagine al momento del loro lancio da centrocampo, mi sembra di notare una squadra messa in campo in maniera rivedibile, a maggior ragione se si pensa che si era a quattro minuti dalla fine. Forse troppo “alti” i difensori e con loro tutta la squadra. Non mi dilungo oltre su fatti tecnici perché non è cosa mia e quindi mi fermo qui. 

Il fatto che voglio rimarcare però è che a me non è sembrato che la squadra abbia giocato bene, anche nel secondo tempo e anche a dispetto di quanto affermato dal mister: abbiamo giocato poco la palla, abbiamo creato pochissimo e, come detto prima, siamo stati più volte graziati da Baiocco che, sia ben chiaro, lo abbiamo preso per parare, mica per altro?! Peccato perché avremmo fatto un bel balzo in avanti, in classifica, avremmo cominciato a mettere una bella distanza tra noi e qualche squadra che sta arrancando. Peccato anche perché domenica sarebbe stato auspicabile vedere un po’ di persone in più allo stadio. Pazienza, teniamoci stretto il punto conquistato in terra sicula e teniamoci stretta una buona posizione in classifica. Ecco, a ben vedere, i presupposti per recarsi allo stadio in massa, domenica, ci sono tutti.

Alberto Maria Cesarano
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La Paganese vista da...Nocera! - A Lentini in stile gambero.

A questo punto è certificato. La Paganese è la bestia nera dei bianconeri. Per la terza volta, in casa, la Sicula Leonzio non è riuscita ad ottenere l'intera posta in palio contro la formazione azzurrostellata. Due pareggi ed una vittoria il computo aggiornato a domenica dei precedenti, in terra sicliana. E poco ci è mancato che gli uomini di Erra non strappassero i tre punti anche se onestamente - ma non mi sarebbe dispiaciuto affatto - sarebbe stato troppo. Male nella prima frazione la Paganese, che sicuramente non sarà piaciuta allo stesso tecnico il quale, da come ci presentò sabato la partita, si attendeva un avvio diverso.

Ancora una volta, era successo anche a Viterbo e con il Monopoli, l'avvio è stato soft, con il pallino subito nelle mani degli avversari, che son partiti a razzo e facendo subito male. Questa Paganese, che per 40 minuti è apparsa poco dentro la gara creando praticamente nulla, ha la capacità di rimanere a galla e se va sotto di risalire. Molte volte l'anno scorso, anche se il paragone è improponibile per la struttura della rosa, la Paganese appena subiva una rete non aveva la capacità di reagire, anzi crollava. Stavolta non è così. Erra impacchetta il quarto punto in tre gare e va bene così, anche se con un pizzico di fortuna e attenzione si poteva brindare al successo.

Sarebbe ingeneroso per la mole di gioco espressa dalla Sicula che non ha affondato il bisturi solo per merito di Baiocco, miracoloso in due occasioni, in momenti decisivi sul primo vantaggio e sul pareggio. Manca un rigore per Alberti ed anche lì quell'episodio poteva cambiare la gara, ma ci stiamo intrufolando nell'immaginario mondo dei se e dei ma con i quali non si vincono le partite. Il campo ha detto 2-2 ed ha ragione lui e noi ne siamo contenti. Però questa Paganese, che ha fatto un passo avanti in classifica, ne ha fatto anche uno indietro per quanto riguarda il gioco. Meglio sicuramente a Viterbo e con il Monopoli anche se in maniera diversa: più autoritaria in gran parte della gara in terra laziale, capace di gestirla a suo piacimento contro i pugliesi. Ciò significa che è una Paganese che deve continuare a lavorare per trovare una sua fisionomia ed una sua capacità di stare in campo, per più tempo durante la gara, cercando di evitare di porgere il fianco all'avversario sin dall'inizio, perchè non sempre si sarà così cinici sotto rete da fare due tiri e centrare in altrettante occasioni la porta.

Continuano a segnare i difensori anche se lì dietro c'è da registre qualcosa, con già quattro reti subite in tre gare che non sono numeri da stare allegri. Da rivedere Diop che non riesce a trovare lo spunto vincente, poco incisivo ancora Caccetta, ma siamo solo all'inizio. Dopo la doppietta di Schiavino arriva il battesimo e gol per Panariello. Sul fronte attaccanti a mantenere alta la bandiera del reparto ci pensa ancora Alberti, che piazza la seconda rete in tre gare. E' una Paganese da lavori in corso, che Erra sta cercando di plasmare giorno dopo giorno, consapevole che ci sarà da soffrire e lottare ogni minuto, di ogni partita, senza esaltarci troppo per i punti conquistati. 

Peppe Nocera
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9.9.19

Sicula Leonzio-Paganese (2-2): il Pagellone di PaganeseMania.

BAIOCCO 7 - Compie due ottimi interventi, entrambi su Scardina che tengono in vantaggio la Paganese fino a pochi minuti dalla fine. Superlativo il secondo sulla conclusione a botta ravvicinata dell'ex Siracusa.

SCHIAVINO 6 - Attento nel contrastare le offensive del doppio trequartista avversario. Un po' di timore sulle palle aeree che non valuta sempre bene.

STENDARDO 5.5 - Alle sue spalle si inserisce Scardina che insacca l'ennesimo timbro verso la porta azzurrostellata.

PANARIELLO 6 - In ritardo sul colpo di testa di Scardina che vale il momentaneo 1-0. Insacca invece con uno splendido terzo tempo il pareggio allo scadere della prima frazione di gioco. Gol all'esordio.

CAROTENUTO 5 - Perde il pallone da cui scaturisce il vantaggio siciliano, soffre l'intraprendenza di Sabatino. Rischia tantissimo con uno stop sbagliato in area che per fortuna Baiocco neutralizza.

CACCETTA 5.5 - Poco coinvolto nella manovra e abbastanza lento con il pallone tra i piedi.

CAPECE 6 - Ennesimo calcio piazzato che trasforma in assist perfetto per i difensori che quest'anno trovano spesso la via del gol.

GAETA 5.5 - Si inserisce poche volte nell'area avversaria, anche lui poco coinvolto a centrocampo.

PERRI 6.5 - Cross splendido sul secondo palo per lo stacco aereo di Alberti che vale il momentaneo vantaggio azzurrostellato. Sfortunato nell'impattare con la mano a 5 minuti dal termine il cross di Vitale che vale il calcio di rigore del 2-2 finale.

ALBERTI 6.5 - Pochi palloni toccati per il nove azzurrostellato ma decisivo il suo stacco imperioso che vale il terzo gol stagionale, tutti lontano dal Torre.

DIOP 5 - Non una delle migliori prestazioni, impreciso in fase di appoggio.

CAETANO CALIL 6 - Venti minuti e più per il neo acquisto utili ad entrare presto in condizione.

MUSSO 6 - Attaccante di raccordo, svaria lungo tutto il fronte offensivo.

SCARPA 5.5 - Perde un brutto pallone che vale il contropiede da cui scaturisce il calcio di rigore.

ACAMPORA sv - Soffre nei pochi minuti finali le incursioni di Grillo.

BRAMATI sv

ERRA 6 - Voleva da parte i suoi ragazzi un impatto migliore rispetto alle partite precedenti che però non arriva, anzi è stato il peggiore di inizio campionato. Nonostante ciò la sua è una squadra con un'identità piuttosto cinica. Si chiude troppo nel finale, si poteva gestire meglio gli ultimi minuti.

Alfonso Esposito
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Erra fra soddisfazione e rammarico: "Ma un punto su questo campo è importante".

Il rammarico per il pareggio c'è, il 2-2 arrivato nel finale non può far piacere ma il risultato complessivamente soddisfa l'ambiente azzurrostellato. Il tecnico Alessandro Erra si fa portavoce di questo stato d'animo, anche perchè la Paganese dà continuità al successo interno col Monopoli

"Nel complesso abbiamo disputato una buona gara. Nel primo tempo ha giocato meglio la Sicula Leonzio, nel secondo tempo molto bene noi. E' stata una partita piacevole, nella quale si sono affrontate due squadre a viso aperto e che è stata decisa dagli episodi. Noi abbiamo giocato senza risparmiarci e siamo un po' rammaricati per come è arrivata l'azione del rigore. Tuttavia, anche sul 2-1 c'era un episodio particolare per noi (riferimento al contatto in area di rigore fra Ferrini ed Alberti, ndr), ma non ci appigliamo a questo. Faccio i complimenti alla mia squadra perchè su un campo difficile ha dimostrato grande personalità. Stiamo portando avanti un discorso ben preciso sin dal ritiro, nonostante siamo partiti in ritardo. Stiamo lavorando su determinate cose, senza dimenticare quello che è il nostro progetto legato agli under che, nel nostro campionato, ci saranno sempre. Andiamo avanti sulla nostra linea, tracciata quaranta giorni fa".

Danilo Sorrentino
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Sicula Leonzio-Paganese 2-2: pari e rimpianti a Lentini, azzurrostellati ripresi di rigore nel finale.

Il risultato sarà pure giusto - perchè la Sicula Leonzio ha creato di più e Baiocco è stato il migliore dei suoi - ma subire il gol del 2-2 a pochi minuti dal triplice fischio lascia sempre l'amaro in bocca. Il pareggio di Lentini può essere accolto comunque favorevolmente dalla Paganese, che ha brillato meno rispetto alle precedenti apparizioni, anche nella fase di gestione del match. La squadra, che deve crescere ovviamente, si è dimostrata cinica perchè ha sfruttato le occasioni avute, ma ha palesato dei limiti nella fase difensiva, avendo subito un po', in particolare nel primo tempo. 

Erra avrebbe voluto un approccio convincente, invece la Paganese resta negli spogliatoi per una buona mezz'ora, venendo schiacciata dalla Sicula Leonzio. Il doppio trequartista mette in difficoltà gli azzurrostellati, in particolare l'incisività di Grillo che sull'out destro ha fatto il bello ed il cattivo tempo. In affanno soprattutto Carotenuto, che dà il via all'azione che porta al vantaggio bianconero con l'inzuccata di Scardina che sorprende Panariello e Stendardo. Al quarto d'ora altro buco difensivo degli azzurrostellati, Sicurella dal cuore dell'area di rigore si divora il raddoppio. Serve poi un super Baiocco, alla mezz'ora, ad evitare il 2-0 Leonzio, con una risposta di piede in mischia che tiene in vita la Paganese. Un salvataggio ancor più importante perchè al 40', dal nulla, gli azzurrostellati trovano il pari su azione d'angolo, con il perfetto terzo tempo di Panariello che batte Nordi.


Inizia meglio la ripresa la formazione di Alessandro Erra che al 10' passa in vantaggio con Alberti che corregge in gol l'assist al bacio (l'ennesimo) di Perri per freddare il portiere dei siciliani. La mossa di Grieco è l'inserimento di Lescano dopo un quarto d'ora, la pressione offensiva dei bianconeri aumenta ed ancora una volta Baiocco è chiamato agli straordinari per negare a Scardina il pareggio. La gestione azzurrostellata non è perfetta (anche se forse manca un rigore su Alberti), qualche rischio pure lo corre la formazione azzurrostellata che, quando vede il traguardo dei tre punti vicino, subisce la beffa. Vitale si invola sulla destra, cross a rimorchio e Perri che la tocca di mano: per l'arbitro è rigore che Sicurella realizza spiazzando Baiocco. In pieno recupero addirittura la Sicula Leonzio rischia di vincerla, ma Grillo, per fortuna della Paganese, in acrobazia spara alto. 

MARCATORI: pt 8' Scardina, 40' Panariello; st 10' Alberti, 41' rig. Sicurella

SICULA LEONZIO (3-4-2-1): Nordi; Sosa, Petta, Ferrini (14' st Bariti); Parisi (33' st Vitale), Maimone (14' st Lescano), Palermo (33' st Esposito), Sabatino; Sicurella, Grillo; Scardina (24' st Sinani). A disp.: Governali, Polverino, Cozza, Esposito, De Rossi, Manfrè, Tafa, Sidibe. All.: Grieco

PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Schiavino, Stendardo, Panariello; Carotenuto, Caccetta (42' st Bramati), Capece, Gaeta (33' st Scarpa), Perri (42' st Acampora); Alberti (24' st Calil), Diop (33' st Musso). A disp.: Scevola, Campani, Sbampato, Lidin, Bonavolontà, Guadagni. All.: Erra

ARBITRO: Maranesi di Ciampino (Vettorel-Allocco)

NOTE: spettatori 1500 circa. Ammoniti: Alberti, Perri. Angoli 2-6. Recupero pt 1', st 5'

Danilo Sorrentino
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