28.11.23

Quelli che hanno l’argento vivo addosso.

DI NINO RUGGIERO

“Alzati e cammina, anzi: alzati e corri”. Così avevo scritto appena subito dopo la partita con il Casarano vedendo la foto di Coquin a terra stravolto dalla fatica. Ebbene il calciatore mi ha preso sulla parola, si è alzato e si è messo a correre. Talmente ha corso che è finito a Campobasso. Meglio sorridere a questo punto e prendersela con filosofia…

Avevamo bisogno di qualche rinforzo allora, ancora di più adesso, dopo gli addii di Coquin e De Franco.

I rinforzi ci vogliono, a prescindere da quello che sarà il traguardo finale da raggiungere. Lo si è visto chiaramente contro il Martina Franca, squadra tetragona e cinica: pochi fronzoli ma tanta concretezza. È finita zero a uno e non si può dire nemmeno che gli ospiti abbiano scippato la vittoria perché in fin dei conti i punti in palio li ha graziosamente donati proprio la Paganese.

Delle singole prestazioni vi ho detto già tutto nel pagellone stilato subito dopo la partita. Alle considerazioni già espresse va aggiunta la preoccupazione per il ruolo rivestito da Faiello, capitano coraggioso, mai fermo, indomabile per quel suo modo di porsi, avanti e indietro sulla fascia destra, calamita per tutti i difensori in cerca di gloria. Faiello oggi è “carta conosciuta” per il suo valore; proprio per questo gode delle attenzioni ferree almeno di due uomini per volta. L’impressione è che avrebbe bisogno, allora, proprio per il ruolo rivestito, di essere meno frenetico e impulsivo; più freddo, diciamo che dovrebbe dosare le forze per spalmarle meglio in tutta la durata dell’incontro facendo leva sul concetto di squadra che non deve venire mai meno. Ecco, ci sarebbe bisogno di prendere coscienza del senso della misura, soprattutto da parte degli atleti più rappresentativi. E Faiello lo è.

Purtroppo per Agovino non è semplice far quadrare i conti dal centrocampo in avanti. Per fortuna ha recuperato Mancino, autore di un ottimo primo tempo, che riesce a fare da spalla per Langella, ma sono gli under che vanno a corrente alternata in avanti. L’assenza di Orefice si fa sentire (e sarà fuori ancora per due turni) e giocoforza Agovino dovrà inventarsi qualcosa perché i due nuovi arrivi, Matarese e Simonetti, per quanto referenziati, non sono pronti per dare il loro contributo alla squadra. Credo a questo punto che la società debba fare qualche inevitabile sacrificio per ingaggiare almeno un altro paio di elementi da utilizzare immediatamente. Il primo deve essere un difensore centrale perché domenica prossima si rischia grosso senza Esposito per il quale scatterà la squalifica. Poi – proprio per non snaturare il credo tattico di Agovino – bisognerebbe puntare su un attaccante che abbia l’argento vivo addosso (e ce ne sono in giro di quelli indemoniati che non si fermano mai!) che sia in grado di sostituire o convivere con Orefice, vedendo pure la porta avversaria.

Intendiamoci bene. Sono acquisti indispensabili, a prescindere da quello che sarà il cammino della squadra. Per essere ancora più chiari: servono comunque, anche se si dovrà lottare per salvare la categoria. Ecco, lo dico con realismo e in modo crudo, dobbiamo pensare a salvarci quanto prima. Così forse ci capiamo meglio.

paganesegrafffiti.it

27.11.23

La Paganese vista da...Nocera! - Il Torre è un tabù.

La Paganese non dà continuità all'impresa di Gravina e soccombe in casa, ormai un tabù il Torre, contro un Martina per nulla trascendentale, a dispetto della sua classifica, espugnando Pagani con un rigore dubbio. Ancora una volta gli uomini di Agovino escono sconfitti oltre i demeriti anche se Faiello e compagni ieri hanno fatto molto poco per meritare almeno un pareggio, che sarebbe stato il risultato più giusto. Si continuano a regalare punti immeritatamente agli avversari che non sovrastano gli azzurri ma intanto, soprattutto in casa che dovrebbe essere un fortino per una squadra che deve salvarsi, si scivola pericolosamente in classifica. 

E' stata certamente una settimana particolare per Agovino che s'è visto comunque reinventarsi una formazione tra infortunati o acciaccati, vedi De Feo infortunato, Orefice squalificato, con Pinestro e Sorgente influenzati e a mezzo servizio oltre ai movimentì di mercato che hanno congedato Coquin e De Franco a fronte di due innesti Matarese e Simonetti: il primo che ha giocato un buon sprazzo di partita nel finale, il secondo fermo ai box. Sicuramente un alibi per Agovino che però è consapevole, come ha detto nel post partita, che la squadra non è più continua e ha sempre poco feeling con il gol, aldilà dell'episodico tris di Gravina. 

La Paganese sembra aver perso quelle certezze di inizio stagione anche per la naturale evoluzione delle altre formazioni i cui valori stanno venendo fuori oltre alle contromisure degli stessi avversari che stanno limitando quell'imprevedibilità di inizio stagione. Per questo credo che con il mercato aperto e con delle valutazioni necessarie da fare Agovino debba rimodellare, con i nuovi innesti, una nuova Paganese che riaccenda i motori e prosegua tranquilla verso la salvezza. 

In questo contesto s'inserisce mercoledì, e non so quanto sia contento Agovino, il prossimo turno di Coppa italia che propone il derby con la Cavese da onorare fino in fondo, come ha ribadito un Matarese già con le idee chiare.Sarà l'occasione proprio per l'ex Frosinone di mettere altri minuti nelle gambe per rivedere Orefice. Sarebbe una buona medicina il passaggio del turno per vari motivi: Vincere fa sempre bene, se poi lo si fa in un derby ancora meglio e si sfaterebbe il tabù Torre...almeno in coppa. 

 Peppe Nocera - paganesemania.it

Paganese-Martina 0-1: la Rassegna Stampa da PaganeseGraffiti.






Paganese-Martina 0-1: ora pensiamo alla salvezza!

DI NINO RUGGIERO

Mi sono imposto fin dal primo giorno di non mortificare mai i componenti della squadra con voti bassi, anche nelle giornate di rendimento non positivo. Non troverete mai voti al sotto del cinque, anche se non sarete tutti d’accordo sul metodo seguito. Parto dal fatto che la Paganese è squadra estremamente giovane e i giovani vanno incoraggiati, mai presi di mira, tenendo anche presente le difficoltà che sono state incontrate nella fase iniziale di costruzione della squadra. Con la sconfitta di oggi, si apre un altro scenario, quello della salvezza cui la squadra deve tendere.

Esposito Simone 5 – Si presenta con una grande parata dopo cinque minuti di gioco volando alla sua destra e neutralizzando un tiro a botta sicura. Commette poi un’ingenuità unica nella ripresa quando in ritardo cerca di liberarsi di Bonanno. Fallo commesso fuori o dentro l’area? Per l’arbitro è rigore.

Ianniello 5 – Non commette errori ma non riesce ad andare al di là del compito di difensore di fascia destra. Si propone poco in avanti.

Galeotafiore 6 – Epico il suo duello quasi personale che ingaggia con Palermo, l’uomo di maggiore peso dell’attacco tarantino. Ne esce a testa alta anche se deve sudare le proverbiali sette camicie. Bravo perché nella lotta agonistica riesce sempre a esaltarsi.

Esposito Giuseppe 6 – Stavolta può dedicarsi di più all’organizzazione del gioco difensivo. Mostra di essere più propenso a costruire il gioco dal basso. Ma in qualche occasione è costretto a dare una mano al compagno di reparto per frenare l’indiavolato Palermo, un attaccante veramente con i fiocchi

Setola 5 – In funzione di terzino sinistro vecchio stampo svolge il suo compito senza però mai eccellere. Quando Agovino intuisce che non riuscirà a dare quella spinta che si aspetta da lui sulla fascia, lo sostituisce con Sorgente.

(dal 68’ Sorgente sv) – Entra nel momento in cui la Paganese dovrebbe produrre il massimo sforzo per arrivare quantomeno al pareggio. Non riesce mai a trovare la giusta posizione al centro dell’attacco

Faiello 6,5 – Sempre generoso, viene intercettato perennemente da almeno due avversari. Si fa valere sulla fascia destra ma non riesce a trovare una intesa con i compagni di attacco. Sul finire del primo tempo serve una palla d’oro al centro ma nessuno raccoglie il prezioso invito. Cala alla distanza quando le pile man mano si scaricano

Mancino 5,5 – Molto ispirato, gioca a stretto contatto con Langella in posizione di mediano vecchio stampo. La sua presenza si fa sentire soprattutto nella prima parte della gara. Appare molto presente e motivato nei momenti topici della gara e profonde le migliori energie per non deludere

Langella 6 – Gioca con grande mestiere nella zona centrale del campo anche se non appare nella solita veste di mattatore, come nelle giornate migliori. Si giova della presenza di Mancino che lo aiuta molto nella costruzione del gioco

Iannone 5 – Ha sprazzi di bel gioco quando viene servito in velocità, soprattutto sulla fascia. Ma non riesce a dialogare efficacemente con i compagni di attacco e non riesce nemmeno a farsi valere nel tiro a rete

(dal 73’ Matarese sv) – La qualità c’è, e non poteva essere diversamente. Si dà da fare nei pochi minuti in cui è schierato. Deve perfezionare l’intesa con i suoi nuovi compagni

Del Gesso 5 – Ancora una prova anonima. A volte sembra essere avulso dal gioco e non riesce a dare un contributo sia pure solo quantitativo alla squadra.

(dal 68’ Semonella sv) – Entra e si sistema sulla parte sinistra dello schieramento. È tra quelli più ordinati e non perde mai la testa anche nel burrascoso finale.

Porzio 5 – È pure lui in fase calante. Cerca di darsi da fare ma non incide nel gioco offensivo della squadra.

(dal 61’ De Gennaro sv) – Entra al posto di Porzio con tanta buona volontà ma non riesce a sviluppare il gioco sulla fascia sinistra

Allenatore Agovino 6 – Deve fare i salti mortali per schierare una formazione decente. Ha perso per strada Orefice, squalificato per tre turni, e Coquin diretto ad altri lidi. Fossi in lui chiederei adeguati rinforzi in vista della prossima campagna acquisti

da paganesegraffiti.it

Paganese-Martina 0-1: i risultati di giornata e la classifica aggiornata.


24.11.23

Ufficiale l'addio di Coquin! Rescinde anche De Franco.

Come anticipato nel primo pomeriggio di martedì (qui la news), è terminata ufficialmente l'avventura alla Paganese di Mathieu Coquin. Troppo allettante l'offerta economica del Campobasso che ha convinto il francese a lasciare il club azzurrostellato dopo 4 mesi e chiedere così la rescissione contrattuale giunta nella tarda mattinata. 

Nel pomeriggio di ieri, invece, era toccato al difensore Ciro De Franco salutare il gruppo chiuso nelle gerarche del tecnico Agovino dalla coppia Esposito-Galeotafiore. L'esperto difensore sembrerebbe ora ad un passo dall'accordo con l'Angri.

da paganesemania.it

23.11.23

La Paganese ha un nuovo bomber: ufficiale Simonetti.

AGGIORNAMENTO ORE 17.30: UFFICIALE SIMONETTI!

La Paganese ha il suo nuovo attaccante! Come anticipato in tarda mattinata, il club azzurrostellato nel pomeriggio ha ufficializzato l'ingaggio dell'attaccante classe '94 Felice Simonetti. Toccherà a lui capitalizzare negli ultimi 16 metri l'enorme mole di gioco creata domenicalmente dagli uomini di Agovino, tallone d'Achille della Paganese in questo avvio di campionato. 

Nella scorsa stagione Simonetti ha vestito fino gennaio la casacca della Palmese realizzando 5 reti di cui una proprio al "Torre" che valse ai rossoneri i tre punti per poi passare successivamente al Sorrento. Coi costieri sono 3 le reti in 22 presenze comprese quelle nella Poule Scudetto 

Dovrebbe essere il giorno di Felice Simonetti in casa Paganese. L'intesa tra l'attaccante classe '94 e il sodalizio azzurrostellato é stata praticamente raggiunta nelle ultime ore tanto che la fumata bianca potrebbe arrivare già nel pomeriggio. 

Simonetti, che vanta una lunga esperienza in serie D con le maglie di Manfredonia, Sarnese, Turris, Gelbison, Aversa e Nocerina, nell'ultima stagione si è diviso tra Palmese e Sorrento mettendo a segno 7 reti in 30 gare. Score a doppia cifra (11) l'anno prima con Nocerina e Formia.

da paganesemania.it

22.11.23

Esplode il mercato: Coquin vicino all'addio. Anche De Franco in uscita.

È esploso, a sorpresa, il calciomercato in casa Paganese senza neppure aspettare l'apertura ufficiale delle liste di trasferimento ad inizio dicembre. Il sodalizio azzurrostellato, infatti,  tramite le dichiarazioni di alcuni degli attuali dirigenti nel corso delle trasmissioni settimanali Paganesemania e del ds Accardi nel post Paganese-Casarano non aveva mai nascosto la possibilità di intervenire sul mercato per mettere a disposizione di Agovino i correttivi giusti. Adesso l'accelerata improvvisa con l'ingaggio del classe 1998 Luca Matarese (qui la scheda) probabilmente, però, per non farsi trovare impreparata da qualche partenza illustre. 

Potrebbe lasciare a breve, infatti, la Paganese il francese Mathieu Coquin, 3 gol in 11 presenze, su cui è piombato forte l'ambizioso Campobasso. Il club del presidente americano Matt Rizzetta, che punta alla serie C, avrebbe scelto proprio il numero 7 azzurrostellato come sostituto di Corvino, finito al Casarano nelle ultime ore, corteggiandolo con un'allettante offerta economica. L'accordo è praticamente raggiunto, in Molise ne sono certi, con il calciatore che deve prima rescindere il contratto con gli azzurrostellati. 

Così come Coquin, risulterebbe in partenza anche il difensore Ciro De Franco. L'esperto calciatore, che ha trovato finora poco spazio chiuso dalla coppia Esposito-Galeotafiore, potrebbe comunque restare in Campania visto l'interessamento di Gelbison, Angri e Portici.

da paganesemania.it

20.11.23

La Paganese vista da...Nocera! - La stranezza e bellezza del calcio.

“Continua la crisi della Paganese, acuita dalla terza sconfitta consecutiva, dopo la gara senza storia di Gravina con Orefice, nota dolente, che ha lasciato la squadra in dieci per tre quarti di partita. Salgono così a sei le giornate senza vittorie!”


Questo sarebbe stato l'attacco dell'articolo sino al minuto 33 del secondo tempo in cui capitan Faiello, che nelle ultime gare sembrava avesse smarrito il bandolo della matassa, si trovava al momento giusto al posto giusto e con un gran pallonetto stile Sinner impreziosiva la sua incursione in area e uccellava Vlasceanu riaprendo il match. Da quel momento salgono in cattedra gli azzurrostellati, riscrivendo la storia di questo primo inedito Gravina - Paganese trasformandolo in un'impresa epica con rimonta in dieci uomini. 

Il calcio è strano e perciò è bello! Nessuno, neanche il più incallito e devoto tifoso della Paganese, sino al 78esimo, avrebbe scommesso un centesimo sul capovolgimento di una partita chiusa che aveva messo in evidenza il momento buio che sta attraversando Orefice. Dalla traversa ad Agropoli contro la Gelbison è cambiato il suo campionato. La dea bendata gli ha voltato le spalle cambiando la storia di quella partita e di quelle con Rotonda e Casarano con i due rigori falliti. Ora speriamo in un solo turno di stop gli possa far azzerare tutto e ritornare a brillare come ad inizio stagione 

Una partita che ha confermato ancora le difficoltà del reparto arretrato, che continua a soffrire sul gioco aereo avversario in area, leggi gol subiti con Andria, mezzo con la Palmese, Casarano e Gravina. Una partita che però ha dimostrato anche come questa squadra ha dei valori importanti. Se va sotto trova sempre il guizzo, la tenacia per riaprirla. Recupera con il Gallipoli, la stava ribaltando con il Rotonda e l'aveva fatto con l'Andria e poteva farlo con il Casarano e s'è ripetuta ieri. 

Ma il calcio è strano! Alzi la mano chi, compreso il sottoscritto, non avrebbe crocefisso Orefice, messo in discussione il tecnico Agovino, detto di tutto di più su una sconfitta che non avrebbe salvato nessuno. La critica e l'opinione comune aveva i fucili spianati verso coloro che hanno ribaltato il Gravina, con il loro ingresso, dopo che tutti invocavano l'undici che aveva fatto stropicciare gli occhi nelle prime giornate. Faiello, Sorgente e Iannone si son ripresi la Paganese e tutti noi siam saliti, felicemente, sul carro del vincitore. Il calcio è strano! 

Peppe Nocera - paganesemania.it  

Da 2-0 a 2-3: un'eroica Paganese in 10 uomini espugna Gravina.

Eroica! Non potrebbe esserci aggettivo migliore per descrivere la vittoria della Paganese allo "Stefano Vicino" di Gravina. In inferiorità numerica per l'espulsione di Orefice appena dopo la mezzora di gioco e sotto di due reti fino ad oltre il settantesimo gli azzurrostellati riescono a rimontare e ribaltare la sfida. Accende la miccia Faiello, la pareggia Sorgente e poi a novantesimo inoltrato ci pensa Iannone a regalare tre punti importantissimi. 

A spezzare l'equilibrio del match, in cui Agovino ha riproposto lo stesso undici che aveva ben impressionato nelle prime giornate di campionato, l'espulsione dopo la mezzora di gioco di Orefice reo di aver colpito al volto, a palla lontana, Morales. 

In superiorità numerica così il Gravina aumenta i giri del motore e del match che fino a quel momento aveva visto pericoloso soltanto Santoro da un lato e Porzio su sponda azzurrostellata. Il gol del vantaggio, dopo che Pinestro aveva respinto (42') una conclusione dalla distanza, giunge proprio sul finire della prima frazione (47') quando Chiaradia pesca Longo sul secondo palo che di testa insacca. 

Ad inizio ripresa la Paganese tenta anche di reagire con una conclusione del neoentrato Iannone prima di subire il raddoppio proprio a metà tempo. Santoro realizza il calcio di rigore concesso per l'atterramento di Vidal per il 2-0 che a tutti gli effetti sembrava essere il colpo del KO.

Ma così non è, perchè a dodici dal termine il neo entrato Faiello, imbeccato da Langella, supera con un pallonetto Vlasceanu e riaccende la luce agli azzurrostellati. Passano appena cinque minuti e la Paganese pareggia: Faiello recupera palla sulla trequarti, si invola verso l'area servendo al centro l'accorrente Sorgente per il facile tapin sottoporta. Ristabilita la parità, in campo sulle ali dell'entusiasmo gli azzurrostellati cercano anche il clamoroso colpaccio sfiorandolo al 90' con Iannone che spreca una ghiotta occasione sbagliando il controllo in piena area. L'attaccante azzurrostellato si fa perdonare, però, al 96' quando direttamente su punizione completa l'incredibile regalando 3 punti importantissimi. 

IL TABELLINO

MARCATORI: pt 47' Longo; st 23' Santoro su rig., 33' Faiello, 38' Sorgente, 51' Iannone

da paganesemania.it

Gravina-Paganese 2-3: la Rassegna Stampa da PaganeseGraffiti.





I risultati di giornata e la classifica aggiornata.



Ribaltone Paganese: a Gravina dallo 0-2 al 3-2: i grilli per la testa...

Le pagelle si stilano alla fine di partite viste, mai di quelle non viste. Gravina-Paganese l’hanno vista solo un centinaio di spettatori locali e il solito gruppo di irriducibili tifosi azzurrostellati che ancora una volta, numerosi come nelle giornate più belle, sono stati vicini alla propria squadra. Non l’hanno vista tanti tifosi ed estimatori della Paganese, quelli che essendo geograficamente lontani dalla loro città d’origine e chi, impedito per tanti motivi, non può sempre essere al fianco della squadra. Poche le notizie ricevute dal sito ufficiale della squadra; già è tanto per quelli che sono gli impegni organizzativi.

Bisogna dire che è avvilente, negli anni della tecnologia più avanzata, che ci siano ancora in questi campionati società che non riescono ad assicurare riprese televisive in diretta delle partite di loro competenza. Ma ci accorgiamo sempre più che non è una novità.

La nota più positiva, relativa all’incontro Gravina-Paganese, è rappresentata non tanto dalla vittoria ottenuta in trasferta dalla compagine azzurrostellata, quanto dal fatto che essa è scaturita quando i padroni di casa, a meno di un quarto d’ora dal termine, sembravano certi della vittoria perché vincevano per due reti a zero ed erano in undici contro dieci.

Nessuno per la verità, a quel punto della gara, avrebbe scommesso un soldo sulla possibilità che la Paganese potesse uscire indenne dal terreno di gioco pugliese; non solo indenne, ma addirittura vincitrice grazie a un tiro decisivo di Iannone nei minuti di recupero.

E pensare che la squadra di Agovino, mutilata, già nel primo tempo, del suo goleador principe espulso per un rilevamento di un fallo a gioco fermo, sembrava essere sul punto di un clamoroso kappaò. Pensate per un momento che cosa avrebbe comportato tale eventualità. Una sconfitta apparsa quasi inevitabile, da sommarsi alle due ultime con Palmese e Casarano, avrebbe fatto sicuramente suonare l’allarme in casa Paganese.

Ma non è stato così, per fortuna ma anche per la reazione che la squadra ha avuto. Rimontare due reti a pochi minuti dal termine e segnare addirittura la rete che capovolge un risultato non ha prezzo. Significa che la squadra c’è, che fa il suo dovere e che ha una propria personalità. Onore e merito dunque ai suoi componenti, anche a quelli che si fanno trovare pronti dalla panchina per marchiare significativamente la loro prestazione. È la vittoria di una squadra che non ha perduto la testa nel momento topico della gara ed è riuscita a segnare tre reti di seguito con Faiello, Sorgente e Iannone. Vedete com’è il calcio? Bravo Agovino. Dalle stalle alle stelle, anche nel corso di una sola gara. Le mosse tattiche si indovinano e si sbagliano a seconda dei risultati ottenuti. Quando si vince, vengono messe da parte tutte le contumelie pronunciate in tempi di carestia; quando si perde, ci si scorda di aver lodato in più riprese il gioco espresso e si passa blasfemamente a “sferrare la corona”. Tutto gira a seconda dei risultati raggiunti. Così va il mondo del calcio, facciamocene una ragione.

Resta la considerazione finale di aver conquistato per la seconda volta quest’anno una vittoria in trasferta. Non è molto ma non è nemmeno poco per una squadra che non ha e non può avere, al momento, tanti grilli per la testa.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.it

13.11.23

Alzati e cammina, anzi: alzati e corri.

Alzati e cammina; anzi, alzati e corri come sai fare tu. La foto che pubblichiamo qui sotto è emblematica del momento attraversato dalla Paganese. A terra, stremato, a fine partita c’è Coquin, uno di quelli che non si arrende mai, cui tende una mano per rialzarsi un calciatore del Casarano. Ce l’aveva messa tutta, Coquin, ultimo ad arrendersi a un risultato avverso; fino all’ultimo aveva ingranato la marcia, soprattutto sulla corsia di sinistra, nel vano tentativo di arrivare perlomeno a un pareggio. Poi, al triplice fischio dell’arbitro, si era accasciato al suolo con un moto di stizza frammisto a dolore e rabbia per non essere riuscito a fare di più. Della partita e della prestazione dei singoli ho già detto quasi tutto ieri quando ho stilato il consueto pagellone di fine gara.


Brutto il momento attraversato dalla Paganese. La seconda sconfitta consecutiva rimediata contro il Casarano, squadra costruita per vincere, ha lasciato l’amaro in bocca a tutti; agli stessi calciatori che ce l’hanno messa tutta; al tecnico che non è riuscito a sfogare il suo disappunto nemmeno nel consueto incontro di fine partita; ai tanti tifosi che, noncuranti dell’abbondante pioggia caduta prima e durante la gara, hanno affollato le scalee del “Marcello Torre”.

Ha vinto la squadra pugliese che ha dato dimostrazione di praticità e di cinismo. Ha perso la Paganese, una squadra che gioca un buon calcio ma che non riesce più a trovare la via della porta. È bastato un colpo di testa, spalle alla porta, in torsione del centravanti Rajkovic dopo una ventina di minuti di gioco per mettere in crisi tutto l’apparato tecnico-tattico predisposto da Massimo Agovino. Su un terreno che, man mano, con il trascorrere del tempo e della pioggia battente, diventava sempre più pesante e al limite della praticabilità, si è consumata la lenta agonia di una sconfitta annunciata. E non basta, per trovare giustificazioni, annotare la traversa colpita nel secondo tempo e il rigore fallito da Orefice quando la lancetta del cronometro si avviava a chiudere il suo giro. Il calcio è spietato, cinico e non giustifica alcunchè. I responsi sono inappellabili ed esecutivi.

All’indomani della seconda sconfitta consecutiva, fermo restando il progetto di minima individuato nella salvezza, c’è da interrogarsi sul futuro più prossimo. Nelle segrete stanze deputate solitamente agli incontri tra le parti, dirigenti e tecnici dovranno guardarsi negli occhi e stabilire cosa è necessario fare per assicurare soprattutto alla squadra un futuro che non riservi sorprese di alcun genere.

A Pagani, in un periodo molto delicato per la vita della società azzurro-stellata, nessuno si è mai sognato di chiedere la luna a un gruppo di temerari che ci hanno messo faccia e soldi. La tifoseria è stata sempre presente, distinguendosi per passione e lungimiranza. Però bisogna anche capire che nel calcio il risultato è alla base di tutto. Non basta giocare bene e raccogliere consensi di circostanza, Agovino, cui va la fiducia e il compiacimento per quanto fatto fino a questo momento, queste cose le sa bene ma dovrà esporre il suo pensiero in maniera chiara e incontrovertibile soprattutto quando si tratterà, a breve, di pensare a qualche indispensabile correttivo. Dicembre è ormai fuori la porta e sicuramente porterà delle novità in tema di campagna acquisti.

NINO RUGGIERO - paganesegraffiti.it

La Paganese vista da...Nocera! - Non gira per il verso giusto.

Non è un bel momento per la Paganese che cade, per la prima volta in casa, contro un Casarano, per nulla trascendentale, che raggiunge il massimo risultato con il minimo sforzo. Ancora una volta la Paganese si fa male da sola regalando una situazione di gioco che ha portato al vantaggio di RajKovic. In campo una Paganese generosa su un terreno di gioco pesante che ha cercato, seguendo il credo del tecnico, di provare a sfondare attraverso un gioco manovrato che però non ha dato i frutti sperati. Soluzione di difficile attuazione, viste le condizioni del terreno, nonostante l'abnegazione degli azzurri che si è scontrato con la maggior praticità dell'undici di La Terza che hanno fatto di necessità virtu'.

Non gira per il verso giusto! A spalleggiare anche la dea fortuna che sembra aver voltato le spalle agli azzurrostellati in particolare ad Orefice, lontano parente del cecchino infallibile delle prime giornate. È il secondo rigore fallito che poteva cambiare il destino di due gare, quando si era sul'1-1 con il Rotonda per il vantaggio e per il pareggio possibile di ieri con il Casarano a tempo scaduto. Nelle ultime cinque partite, misero raccolto, con due pareggi e tre sconfitte e con una vittoria interna che manca dal 24 settembre.

Ma se ci soffermassimo solo alla sfortuna o alla fortuna degli avversari, ai quali concediamo sempre errori tecnici che propiziano le reti, allora faremo un torto all'intelligenza di chi ci segue. Con Il Casarano ci sono stati evidenti disfunzioni nell'idea di un gioco che sistematicamente si sviluppa per vie orizzontali, provando poco la verticalizzazione verso un reparto offensivo che puntalmente viene imbrigliato nella rete delle difese avversarie. Troppo leggeri  per pungere difese del tenore del Casarano o addirittura della Palmese.

Continua, inoltre  la difficoltà di Faiello a trovare la giusta posizione o quella più utile per la causa compito che Agovino deve risolvere al più presto. Questa squadra sino ad un certo punto aveva un undici ben definito che poi ha perso la strada maestra impelagandosi in qualche equivoco tattico che ne frena il meccanismo. Anche Coquin, l'unico che cerca lo strappo, partito esterno non ha inciso, per poi ritornare al centro, per poi tornare sugli esterni alternandosi con Faiello sulle fasce senza sortire effetto. Troppo prevedibile e sterile il gioco per vie centrali nonostante il gran lavoro ed impegno di un gruppo di ragazzi che hanno dato tutto in campo.

Ad Agovino il compito, e lo ribadiamo da alcune settimane, di trovare alternative ad una filosofia che ora non sta pagando e se poi ci si mette anche la sfortuna vedi traversa di Del Gesso e rigore fallito, allora l'allarme è scattato. 

Intanto a sorpresa in sala stampa non s'è presentato il tecnico a fine gara, delegando il direttore Accardi, scelta che rispetto ma ovviamente non condivido. Ad Agovino ho sempre riconosciuto l'onestà nelle disamine delle gare ed il confronto, nonostante l'amarezza della sconfitta, anche questa volta sarebbe stato costruttivo. 

Peppe Nocera- paganesemania.it

I risultati di giornata e la classifica aggiornata.



Paganese-Casarano 0-1: la Rassegna Stampa da PaganeseGraffiti.






Sconfitta severa, ci vuole più pragmatismo.

Una sconfitta rimediata contro una squadra come il Casarano non dovrebbe fare scattare l’allarme in casa azzurro-stellata; ma solo se fosse considerata occasionale. La sconfitta è punizione troppo severa per i ragazzi in maglia azzurro-stellata che hanno fatto di tutto per arrivare a un pareggio che non avrebbe fatto gridare allo scandalo. Ma il calcio è questo: cinico e spietato e ci si deve sempre attendere di tutto. Il problema del risultato odierno non sta tanto nel fatto di aver perso una partita, quanto nel fatto che le sconfitte cominciano a pesare nell’economia complessiva. Le gare nere adesso passano a tre (Gelbison, Palmese e Casarano) mentre l’ultima vittoria risale al 15 ottobre in occasione della gara esterna con il Bitonto.

La lucina rossa che si è accesa da qualche settimana non è più intermittente. No, è fissa e forse bisogna cominciare a pensarla diversamente per quello che riguarda il cammino della squadra. È vero che il traguardo di minima è stato fissato da tempo nella salvezza; è vero anche che la squadra gioca un buon calcio, ma è altrettanto vero che bisogna guardare con più realismo anche ai risultati. Allora ci vuole più pragmatismo, magari anche giocando meno bene. Per quanto ovvio, le valutazioni dei singoli oggi risentono della sconfitta; ma anche un pareggio afferrato con i denti non avrebbe cambiato di molto le votazioni.

Pinestro 6 – Ha poco da rimproverarsi sul gol incassato. Resta però il fatto che pare non intendersi con i compagni della difesa sui palloni aerei. Il gol di oggi fa il paio con quello preso sempre in casa contro la Fidelis Andria.

Ianniello 5 – Gara senza infamia e senza lode, quasi anonima. Si adatta poco al terreno di gioco pesante e non riesce nemmeno ad approfittare della libertà di azione concessogli dal diretto avversario che gioca arretrato.

Esposito G. 5 – È tra gli imputati della difesa che hanno concesso grande libertà di movimento al gigante Rajkovic. Giostra bene con il pallone tra i piedi quando ne è in possesso. Ma da lui ci aspettiamo soprattutto che interpreti bene il suo ruolo di difensore puro.

Galeotafiore 5,5 – Non gioca al solito livello qualitativo ma è uno che non demorde mai e sotto l’aspetto dell’impegno non ha alcunché da rimproverarsi.

Setola 5 – Viene schierato sulla linea dei terzini a sinistra. Gioca una gara anonima e solo in qualche occasione si fa vedere in avanti con profitto. Da lui è lecito attendersi di più perché non è un ragazzino di primo pelo.
(dal 60’ Semonella 6) – Entra e si mette al servizio della squadra sostituendo nei compiti Setola. Lo fa con buona sufficienza sfruttando la sua propensione al gioco offensivo, lui che non è difensore puro, e si propone bene sulla fascia sinistra dello schieramento.

Coquin 6,5 – È tra quelli che si salvano in una gara per certo versi segnata. Cambia più di una volta nel corso della partita ruolo e consegne nel tentativo di fare breccia nella difesa avversaria. Tenta fino all’ultimo, quando gli altri sembrano stremati, di dare una sterzata alla partita con ripartenze entusiasmanti. Alla fine crolla, stremato e deluso.

Langella 6 – Non perde mai la bussola. Cerca di portare la sua esperienza al servizio della squadra ma trova pochi sbocchi per le sue aperture. Di certo è tra i pochi che tenta fino all’ultimo di riportare la squadra almeno sul risultato di parità.

Orefice 5 – A pochi minuti dal termine, ha la possibilità dal dischetto del rigore di pareggiare il conto con il Casarano. Ma stecca ancora una volta (e sono due rigori di seguito). Per il resto molto impegno, ma poco costrutto. Sul terreno pesante non è mai riuscito a sfuggire al controllo di difensori che non gli hanno concesso spazi.

Faiello 5,5 – Non è giornata per lui. La sua proverbiale generosità trova un nemico implacabile nel terreno di gioco acquitrinoso e pesante. Si intestardisce in duelli personali anche quando potrebbe scaricare il pallone per un compagno meglio piazzato. Resta però un punto di forza della squadra anche quando non riesce a primeggiare come vorrebbe. Esce stremato a venti minuti dalla fine.
(dal 71’ Iannone sv) – Porta peso e qualità in avanti, sulla fascia sinistra dello schieramento. Si intende bene con Coquin e riesce a mettere in difficoltà l’apparato difensivo del Casarano. Non è fortunato sotto rete.

Del Gesso 5 di stima e incoraggiamento – Non entra mai in partita. Sembra completamente avulso dal gioco e non riesce a dare un contributo alla manovra della squadra. Logico che venga sostituito. Mossa forse anche tardiva.
(dal 60’ Mancino 5) – Entra per dare più consistenza al gioco di centrocampo. Ma non incide molto nelle manovre che la squadra va a proporre nel tentativo di pareggiare le sorti dell’incontro

Porzio 5 – Cambia più volte ruolo. Prima a destra dove non riesce a ritrovarsi; poi lascia posto e compiti a Faiello e si trasferisce a sinistra. Si fa vedere di più sul finale quando si proietta con maggiore insistenza in avanti con l’appoggio di Iannone.
(dal 71’ Caruso sv) – Pochi minuti per lui che se non altro porta nuova linfa in termini di freschezza atletica. Troppo poco in campo per una valutazione.

Allenatore Agovino 5,5 – Prova a dare una fisionomia definitiva alla squadra e di fare convivere Coquin e Faiello, elementi di indiscusso valore tecnico. Ci vorrà probabilmente tempo per fondere le qualità dell’uno con quelle dell’altro. Ma la via è tracciata e non bisogna scoraggiarsi se i risultati sperati non arrivano. Piuttosto dovrebbe dare un assetto definitivo alla difesa che si dispone bene quanto deve impostare e fare partire il gioco, ma soffre sui palloni alti.

Nino Ruggiero da paganesegraffiti.it

Paganese-Casarano 0-1: Rajkovic segna, Orefice sbaglia dal dischetto, il Casarano sbanca così il Torre.

Cade nuovamente, e non senza rammarico, la Paganese che tra le mura amiche del "Marcello Torre" viene superato di misura dal Casarano. A decidere le sorti del match un colpo di testa, a metà della prima frazione di gioco, di Rajkovic con gli azzurrostellati ancora una volta con l'amaro in bocca aumentato dal calcio di rigore fallito da Orefice a cinque del termine. 

Su un campo pesante in virtù della pioggia caduta anche durante i 90 minuti, è la Paganese a provare a 'fare' la partita col classico gioco palla a terra in cerca di verticalizzazioni improvvise. Il Casarano dal canto suo ‘ingolfa’ la parte centrale del rettangolo verde, chiude ogni linea di passaggio per poi cercare il break giusto per colpire. Che arriva al 25': Falcone vince un rimpallo sull'out mancino, cross al centro che trova l'incornata vincente di Rajkovic

La ripresa si apre sulla stessa falsariga della prima frazione con gli azzurrostellati subito a caccia del gol del pari. E lo sfiorano dopo appena 10 minuti: Orefice impegna severamente Pucci su punizione, sulla ribattuta in mischia ci prova Del Gesso ma la sfera colpisce la traversa. 

Agovino prova a cambiare le carte in tavola inserendo col passare dei minuti, tra gli altri, anche Mancino e Iannone per dare maggiore imprevedibilità negli ultimi 16 metri. L'episodio che può rimettere in carreggiata il match arriva a 5 minuti quando sulla conclusione di Orefice, Vona respinge col braccio in piena area. Dagli undici metri l'attaccante azzurrostellato, rispetto all'errore col Rotonda, cambia lato e anche modalità di esecuzione ma il risultato non cambia. Pucci vola alla propria destra deviando in angolo la sfera e blindare così i 3 punti del suo Casarano

IL TABELLINO 

MARCATORI: pt 25' Rajkovic

da paganesemania.it

6.11.23

I risultati di giornata e la classifica aggiornata.



I conti con la realtà.

DI NINO RUGGIERO

Avrei voluto stilare il solito pagellone di fine partita. Non posso farlo. Sono riuscito a vedere solo il primo tempo della partita sulla piattaforma televisiva predisposta dalla Palmese. Troppo poco per stilare graduatorie di merito (o di demerito?). Dopo l’intervallo, alla ripresa del gioco, non è stato più possibile vedere le immagini della gara e non certo per mancanza di linea internet, quanto per manchevolezze tecniche di chi era deputato a trasmettere la partita, peraltro a pagamento. Un secondo tempo visto e non visto, più immaginato che visto (credo che il fenomeno sia stato collettivo per numerosi utenti televisivi) con immagini che andavano e venivano con la stessa intermittenza che caratterizzano le luci di un albero di Natale.

Primo tempo. Dov’era la Paganese delle ultime esibizioni? Non voglio riferirmi a quella del periodo più bello, quella delle vittorie su Barletta e Matera. No, mi riferisco alla squadra che, pur mancando l’appuntamento con la vittoria contro Rotonda e Fidelis Andria, aveva lasciato una lunga scia di rimpianti: bel gioco e pochi punti.

Contro la Palmese, la Paganese ha lasciato parecchio a desiderare. Si è intestardita in un palleggio senza fine al limite della sua area nella vana speranza di fare uscire l’avversaria dal guscio; palleggio stucchevole che non ha mai trovato sbocchi in avanti. Io passo a te, tu passi a me, per un tempo lunghissimo.

È vero che la squadra ha un suo modo di giocare e non può cambiarlo dalla sera alla mattina, ma quel palleggio deve poi trovare una via d’uscita e deve essere propedeutico per una manovra a largo raggio. In altre occasioni, la squadra è riuscita a ragionare, a palleggiare e a inserirsi poi in avanti. La Palmese, dal canto suo, ha solo raccolto graziosamente quanto gli avversari le hanno offerto su un piatto d’argento e ha segnato con una facilità irrisoria; prima, grazie a uno sfortunato tocco deviato in rete da De Feo; poi, con un tap-in ravvicinato di Fusco su respinta corta di Pinestro.

Due a zero il risultato. Sconfitta meritata, questa volta senza “se” e senza “ma”, che forse chiarisce una volta per sempre che il traguardo da perseguire in quest’annata è solo quello della salvezza. Qualche riflessione in merito credo sia giusto farla.
Fin dal primo momento, quando al direttore Accardi è stato chiesto di allestire una squadra con un determinato budget di spesa, si era un po’ tutti convinti che non sarebbe stato un cammino cosparso di rose e fiori. Poi la squadra, giovane e sbarazzina, si è messa in moto e, sotto la sapiente guida di Massimo Agovino, ha preso a giocare bene e a vincere pure. Le aspirazioni dichiarate – in punto di pensiero – hanno fatto il resto; “dobbiamo salvarci, non vogliamo la luna. Poi, tutto quello che viene è guadagnato”. Con tali convinzioni sono arrivati risultati confortanti; leggero era il peso da sopportare e poi qualche sconfitta non avrebbe allarmato. Ma, si sa, anche nel calcio l’appetito vien mangiando e – con l’arrivo di risultati e prestazioni di rilievo – la fantasia si è liberata senza fare i conti con la realtà.

La realtà oggi, con la sconfitta di Palma Campania, ci dice che la squadra non ha i numeri per aspirare a grossi traguardi. È triste ammetterlo ma è così.

Riflessione finale. Ogni squadra – sia che pensi in grande, sia che abbia un traguardo di minima – deve basare la sua forza affidandosi alle certezze, ad atleti navigati e in grado di offrire prestazioni rassicuranti. In tale ottica dovrebbe forse muoversi per il futuro il bravo Agovino che non può ignorare il momento delicato di una difesa che sta incassando troppi gol. Intendiamoci, nel calcio i gol arrivano in tanti modi; per bravura degli avversari, ma anche per errori difensivi. Per i primi c’è poco da fare; per i secondi, se gli accorgimenti messi in opera non portano agli effetti sperati, c’è solo da rivisitare il reparto.

Credo che ci siamo capiti.

da paganesegraffiti.it

Palmese-Paganese 2-0: la Rassegna Stampa da PaganeseGraffiti.

La Paganese vista da...Nocera! - La peggior prestazione da inizio campionato.

Si chiude nel peggiore dei modi il trittico di partite, in una settimana, della Paganese che cade in casa della Palmese ultima in classifica. Perde e perde male la formazione di Agovino che in sala stampa, sempre onesto nell'analizzare la partita, ammette "l'assenza sua e dei ragazzi" salvando soltanto Ianniello nella peggior prestazione dall'inizio del campionato. 

Una Paganese che sin dall'inizio ha trovato difficoltà nel sviluppare il suo gioco, imbrigliata dalla ragnatela creata dal vecchio marpione Pietropinto che ha imbavagliato Langella e compagni soffocando ogni tentativo di imbucata. Una Paganese che ha girato a vuoto vagando sul sintetico di Palma Campania alla ricerca di se stessa e del suo gioco smarrito sotto il cielo nuvolo di un pomeriggio che s'è reso più cupo del previsto. 

Sapevamo che con il ritorno di Pietropinto la Palmese avrebbe cambiato marcia, dopo anche il rivitalizzante punto di Barletta, ma non immaginavamo le difficoltà incontrate dalla Paganese incapace di trovare soluzioni che nel migliore dei casi sfociava in qualche servizio sugli esterni fuori misura. Contro la Palmese si son contati forse due tiri in porta e la penuria di conclusioni si è acuita maggiormente con il passare dei minuti senza trovare alternative. La linea difensiva alta ed il pressing nella metà campo della Paganese hanno eretto un muro rossonero dove puntualmente sbatteva la Paganese. A nulla son serviti le sostituzioni, che non hanno inciso, ne il cambio modulo. 

Nell'ultimo mese la Paganese ha raccolto due pareggi interni e due sconfitte esterne, ma soprattutto in quattro partite tre reti fatte e sette subite. Ora è il momento, ripetiamo da qualche settimana, di trovare alternative. Sicuramente gli avversari studiano la Paganese che forse ha terminato l'effetto sorpresa. Probabilmente anche il triplo impegno avrà fatto andare in riserva alcuni elementi e se non hai una condizione fisica elevata non puoi fare il gioco che vuole Agovino. 

I dati sono cambiati nell'ultimo mese e qualcosa bisogna cambiare per non ritrovarsi impelagati in un sistema di gioco che propone un solo spartito e che se si inceppa non ha alternative.  

Peppe Nocera - paganesemania.it

Palmese-Paganese 2-0: chi ha visto gli azzurrostellati?

La Palmese si conferma la bestia nera della Paganese: supera 2-0 gli uomini di Agovino e conquista cosi anche la prima vittoria in campionato. Un passo indietro per gli azzurrostellati sul piano della manovra e del ritmo gara, rispetto alle ultime uscite con Gelbison e Fidelis Andria ed a quello che ci aveva abituato, tanto che nei novanta minuti di gara non è riuscita a creare nessuna occasione degna di nota.

A spezzare l'equilibrio del match nella prima frazione di gioco in cui la Paganese sbatteva con continuità sul muro eretto a centrocampo da Pietropinto senza trovare nessun varco giusto per verticalizzare, ci si è messo anche quel pizzico di sfortuna che ultimamente sembra accompagnare gli azzurrostellati. E così che al 40' la Palmese passa con un'innocua conclusione di Puntoriere che, trovando la netta deviazione di De Feo, inganna Pinestro. La Paganese tenta di imbastire una reazione ma capitola proprio sul finire dei primi 45 minuti: Fusco, dopo aver colpito di testa sul cross dalla destra di Manco trovando la respinta di Pinestro, è comunque il più lesto nel ribadire in rete.

Negli spogliatoi Agovino tenta di svegliare i suoi con l'inserimento immediato di Semonella e Iannone e successivamente anche di Mancino, Sorgente e Setola ma la musica non cambia. Anzi è proprio la Palmese a sfiorare il tris con De Sio. 

foto: Pagina FB Palmese Calcio

IL TABELLINO

MARCATORI: pt 40' aut. De Feo, 47' Fusco 

PALMESE (4-2-3-1): Moccia; Manco, Manzo, Russo, Morlando; De Sio (40' st Amato), Fusco; Peluso (49' st S. Esposito), Potenza, Silvestro (42' st Galdean); Puntoriere (45' st Filogamo). A disp.: Aprile, Tribuno, Romano, Boemio, Noletta. All.: Pietropinto

PAGANESE (3-4-3): Pinestro; Ianniello, Galeotafiore, G. Esposito; Del Gesso, Langella, Coquin (20' st Sorgente), De Feo (1' st Iannone); Faiello (15' st De Franco), Orefice (27' st Setola), Porzio (1' st Semonella). A disp.: Grimaldi, De Gennaro, Caruso, Mancino. All.: Agovino

ARBITRO: Selva di Alghero

NOTE: Spettatori 800 circa di cui 250 da Pagani. Ammoniti: Silvestro, De Feo, De Sio; dalla panchina Filogamo ed il tecnico Pietropinto.

da paganesemania.it

2.11.23

La minestra e l'acino di sale.

DI NINO RUGGIERO 

Prosegue a piccoli passi il cammino della Paganese verso la propugnata salvezza.

Un pareggio, scaturito dopo l’incontro con la Fidelis Andria, non deve avvilire. Gli azzurro-stellati, con una prova di carattere, hanno dimostrato di aver assorbito la brutta e inopinata sconfitta rimediata ad Agropoli e sul piano del gioco hanno dato dimostrazione di forza dominando territorialmente la gara in lungo e in largo. Hanno vinto? No, è arrivato solo un pareggio, ma il risultato non deve demoralizzare perché si deve sempre tener conto del valore dell’avversaria. Bisogna sempre andare al di là del proprio naso per valutare sia una prestazione, sia un risultato. La Fidelis Andria è squadra costruita per vincere. In fase di campagna acquisti la società pugliese ha operato senza badare a spese e per questo può permettersi di avere in formazione un giocatore come Strambelli; una vera bestemmia per la categoria dei dilettanti. Il calciatore in questione ha giocato anche in serie B e serie A con il Bari, oltre ad aver disputato tantissimi campionati di serie C con Matera, Reggina e la stessa Fidelis Andria. Tanto per capirci, il calciatore nell’Andria ha lo stesso valore intrinseco che aveva lo scorso anno Stefano D’Agostino che con le sue magie di alta scuola, in molte partite, fece grande la Paganese. E volete che un calciatore di tale portata non riesca a mettere lo zampino sul risultato? In entrambe le segnature c’è il suo marchio. Sul primo ha pennellato un pallone delizioso dalla sinistra per la testa di Scaringella, nel secondo ha esploso un rasoterra mortifero che ha fatto secco il povero Pinestro.

Perché vi dico questo? Perché nel calcio i valori tecnici non si inventano. Sono valori: o si hanno o non si hanno. Si può essere bravi a impostare una partita, a predisporre accorgimenti tecnico-tattici, a dare un gioco corale e armonioso a una squadra. Ma poi entrano in gioco altri fattori; tra cui, imprescindibili, il bagaglio tecnico, la classe dei singoli, la genialità: valori che nel calcio fanno la differenza e possono risolvere una partita. Cosa che è puntualmente avvenuta al “Marcello Torre” nonostante gli uomini di Agovino abbiano dominato l’incontro. I saggi dicevano “quando sei martello, batti. Quando sei incudine, statti”. La Paganese è stata martello per larga parte della gara ma ha battuto poco quando avrebbe potuto concretizzare il gran lavoro svolto.

Non va mai dimenticato che la Paganese ha costruito l’attuale squadra dal nulla senza poter attingere a un budget di rilievo; quindi è già tanto che riesca a sviluppare un gioco armonico e piacevole che ha fatto fare pace con il calcio a tanti tifosi delusi dagli ultimi campionati.

Onore e merito non solo per l’allenatore Agovino ma anche a chi l’ha costruita con criteri obbligatoriamente utilitaristici per raggiungere il primo traguardo fissato nella salvezza.

Insomma, andiamo pure per metafore, la minestra è buona – sicuramente non riscaldata – ed è composta da ingredienti che la insaporiscono al punto giusto. Al momento non sappiamo neanche se potrebbe bastare un acino di sale per renderla più saporita. Non so se mi spiego.

Le prestazioni ci sono, i risultati però vengono e non vengono. La domanda intrigante è una sola: ci sono rimedi per migliorare prestazioni già di per se stesse soddisfacenti?

Ardua la risposta. La tifoseria azzurro-stellata però ha di che essere contenta. La squadra sta mantenendo tutte le promesse della vigilia e addirittura entusiasma in alcune occasioni, come ieri con l’Andria.

Della prestazione dei singoli ho già detto abbondantemente subito dopo la partita con il solito pagellone. Aggiungo che la squadra è stata encomiabile perché i suoi componenti hanno saputo ben recitare il copione scritto da Massimo Agovino.

Un’ultima nota; la squadra sta assumendo sempre di più una sua connotazione precisa e consola il fatto di vedere giocare assieme Coquin e Faiello, due elementi di cui ogni compagine che va per la maggiore non farebbe mai a meno.

(foto Paganese Calcio)

Da paganesegraffiti.it 

La Paganese vista da...Nocera! - Peccato!

La Paganese si conferma la bella realtà di questo campionato di serie D anche al cospetto di una corazzata come l'Andria che ha la forza di schierare gente come Scaringella, Strambelli, Sciaudone e Bottalico che nel finale hanno tentato il blitz. Si attendeva una risposta dopo la scoppola immeritata di Agropoli e la Paganese ha giocato a viso aperto contro l'Andria e pur andando sotto l'ha riequilibrata prima e ribaltata poi con una punizione magistrale di Langella. Peccato che proprio il talentuoso regista azzurro ha perso una palla in uscita che ha dato l'input per il pareggio di Strambelli.

C'è ancora una volta rammarico per quello che poteva essere e non è stato ed i rimpianti cominciano ad essere troppi. Dall'infortunio di Pinestro a Nardò, al rigore fallito da Orefice con il Rotonda, alla sciagurata ed immeritata sconfitta di Agropoli, sino ad una vittoria che poteva starci nelle corde di una partita che soprattutto sul 2-1 poteva essere gestita meglio in determinate ripartenze. Ci lamentiamo del troppo ? No ci rammarichiamo perchè questa squadra merita di più, per quel che mostra in campo, e propone un gran gioco che non viene valorizzato a volte da scelte rallentate, opzioni sbagliate, o da un pizzico di cattiva sorte.

Tatticamente dopo lo stravolgimento di Agropoli, Agovino ha schierato una squadra che ritrovava De Feo dopo tre gare d'assenza, Cocquin nel tridente offensivo con i rientranti dall'inizio Orefice e Porzio, dove mancava Mancino, con la conferma di Faiello autore di un conclusione chirurgica sul gol de pari. La pecca di questa squadra è sempre la stessa forse manca un bomber di razza. Uno stoccatore d'area che capitalizzi la gran manovra che oggi ha trovato due marcatori diversi dai soliti Coquin ed Orefice ed è un passo in avanti. A proposito di Coquin. Ieri avrà litigato con i compagni di squadra, è ovviamente una battuta, visto che è stato servito pochissimo, spesso si sbracciava per farsi notare, e quando lo si faceva non era la situazione ideale per accendere il turbo.

Ora ci attende un derby infuocato a Palma Campania. I rossoneri dell'ex Pietropinto e Schiavino hanno conquistato un punto d'oro in extremis a Barletta. C'è una doppia sconfitta da vendicare dell'anno scorso che brucia ancora ed è ora di restituirla con interessi. Sul sintetico del Comunale di Palma sarà derby spettacolo anche sugli spalti con una nuova invasione azzurra.  

Peppe Nocera - paganesemania.it

I risultati di giornata e la classifica aggiornata (la Paganese è al posto del primo Casarano...).



Paganese-Fidelis Andria 2-2: rassegna stampa da PaganeseGraffiti.




 

Paganese-Fidelis Andria 2-2: gli azzurrostellati dominano ma vengono beffati nel finale (Le pagelle di PaganeseGraffiti).

Gara generosa ma sfortunata per la Paganese che per buona parte ha dominato il campo in lungo e in largo. Il risultato finale premia la Fidelis Andria che raccoglie un punto prezioso grazie all’apporto di Scaringella e Strambelli che hanno fatto valere la loro classe e la loro esperienza. Niente da rimproverare agli azzurro-stellati che si sono ben comportati e si sono distinti per intensità e linearità di gioco.

Pinestro 6 – Non è proprio inappuntabile assieme a Esposito sul primo gol incassato. Si fa valere tra i pali e nel secondo tempo compie due interventi determinanti su tiri ravvicinati, uno anche di piede. Niente da fare sul rasoterra di Strambelli, gol del due a due.

De Feo 6,5 – Riprende il suo posto come terzino sinistro e gioca una gara assai generosa e ordinata riuscendo a legare bene anche con Langella nella fase di costruzione del gioco. Non spreca mai un pallone e partecipa attivamente alle manovre della sua squadra (dal 88′ Setola sv)

Esposito 6 – Si fa sorprendere da Scaringella che lo anticipa di testa in occasione del primo gol messo a segno dalla Fidelis Andria. Poi prende le opportune contromisure e gioca una partita ordinata come suo solito, senza acuti ma anche senza sbavature.

Galatafiore 6,5 – Prova di carattere al centro della difesa come nelle giornate migliori. Duello rusticano con Strambelli finito senza vincitori. Generoso e gagliardo non tira mai indietro la gamba e riesce a dare il meglio di sé stesso

Ianniello 6 – Nel primo tempo potrebbe supportare meglio Coquin sulla fascia destra. Invece si limita al compitino. Va meglio nella seconda parte della gara quando, probabilmente spronato a dare di più da Agovino, riesce a dare una mano anche in fase propositiva

Faiello 7,5 – Ha tanta esplosività e la mette in campo riuscendo a dare sostanza e vigore al reparto di centrocampo con fiammate impetuose che mettono costantemente in crisi l’apparato difensivo dell’Andria. Il suo diagonale di destro non perdona sul finale del primo tempo. Esce stremato e con la sua uscita la Paganese dà il segnale di resa. (dal 85′ Iannone sv)

Porzio 6 – Inizia con il piglio giusto e riesce a farsi valere sulla sinistra dell’attacco. Migliora con il passare del tempo e gioca senza acuti di rilievo in appoggio di Orefice in avanti.

Langella 7 – Gli mancava solo il gol nell’anno in cui sta avendo una giusta consacrazione come uomo squadra. Non perde mai la bussola, anche nei momenti critici della squadra. E sempre il faro indiscusso del centrocampo. Peccato che, per un eccesso di confidenza, perda il pallone velenoso che porta all’Andria il gol del definitivo due a due.

Del Gesso 6,5 – Comincia così così. Si riprende alla distanza dopo aver concesso libertà di cross a Strambelli in occasione del primo gol. Termina in crescendo in funzione di mediano vecchio stampo. (dal 88′ Caruso sv)

Coquin 6 – Oramai gli avversari lo conoscono bene. Trova sulla strada, nel giorno in cui viene schierato esterno sulla destra, un avversario che non gli dà un metro di agibilità. Si muove meglio nella ripresa ma non riesce a concludere a rete come in altre occasioni

Orefice 6 – Viene costantemente guardato a vista, anche quando arretra alla ricerca di spazi. I suoi movimenti consentono gli inserimenti in avanti dello scatenato Faiello e di Porzio. Non ha molte occasioni per farsi valere in zona gol. (dal 83′ Sorgente sv)

Allenatore Agovino 6,5 – Presenta una formazione molto omogenea e compatta che dà dimostrazione di buon calcio anche su un terreno pesante e infido. Mantiene l’undici iniziale fino quasi allo scadere del tempo regolamentare probabilmente per non sconvolgere l’assetto tattico. Ma le gambe, su un terreno del genere, non possono essere le stesse ed è costretto a effettuare dolorose rinunce. Tra queste quella di Faiello, migliore in campo in senso assoluto.

da paganesegraffiti.it