29.3.21

Brutti, infelici e perdenti.

DI NINO RUGGIERO

Il risultato della partita di Bari in un certo qual modo era scontato. Troppo forte la formazione pugliese per una Paganese scarica anche mentalmente ed avviata verso un finale di campionato che non promette niente di buono per la sua classifica. Con le premesse di una superiorità indiscutibile sul piano tecnico da parte i padroni di casa, si pensava che la Paganese potesse impostare la gara sul piano del ritmo e dell’agonismo puro, che – poi, in definitiva – sono quelle qualità che di solito si riconoscono alle squadre meno dotate dal punto di vista tecnico. 

Invece no: brutti (sul piano tecnico-tattico), infelici e perdenti.

Tutto quello che Raffaele Di Napoli aveva in mente alla vigilia è andato a carte quarantotto. I ragazzi azzurro stellati, in maglia giallo fosforescente, hanno stentato ad ingranare e hanno dovuto subire l’iniziativa dei pugliesi fin dai primi minuti senza riuscire a contrastarli nella loro fase di impostazione del gioco. E’ mancato alla Paganese il filtro giusto nella fase difensiva, quando cioè gli avversari hanno avuto il pallino del gioco in mano. Ma è mancato anche lo spirito di rivalsa; è mancata quella carica agonistica che assai spesso nel calcio costringe gli avversari più dotati tecnicamente a soffrire per coprire movimenti intensi e a largo respiro. Sono mancati gli spunti che negli ultimi tempi avevano contraddistinto positivamente la fascia sinistra dello schieramento, quella specie di catena avanzata; sono mancati gli inserimenti prepotenti di Squillace sulla sinistra in avanti; è mancato il gioco di raccordo che di solito effettua Zanini dalla tre quarti in su. Il tutto mentre il Bari riusciva a giocarsela su ritmi sincopati, quelli che prediligono le squadre che danno del “tu” al pallone.

Dispiace dirlo, ma non ci siamo sotto tutti i punti di vista. Quando una squadra come la Paganese, che ha come obiettivo la salvezza diretta, non riesce ad elevare i ritmi di una partita; quando il pressing che dovrebbe praticare diventa solo una parola astratta, quando non ci sono raddoppi di marcature, quando non si arriva per primi sulle seconde palle, allora non c’è niente da fare contro una signora squadra come il Bari.

Con tali premesse, il risultato alla fine non fa una grinza. A questo aggiungeteci pure che nelle poche occasioni da rete create, la Paganese ha clamorosamente steccato. E questo una squadra che già soffre maledettamente la superiorità tecnica dell’avversario non può permetterselo. Prendete, ad esempio, l’occasione creata alla mezzora del primo tempo da Guadagni, uno dei più in palla della squadra. L’attaccante effettuava un passaggio filtrante in area per Raffini ma il centravanti prontamente scattato in avanti per ricevere il ghiotto servizio, solo davanti a Frattali, seppur in posizione angolata, sparacchiava malamente a lato e sprecava così la palla gol più limpida della partita. In quel momento si è capito che non ci sarebbe stato niente da fare per la Paganese; le poche occasioni che si presentano in una partita del genere – pecche caratteriali a parte – vanno sfruttate; altrimenti è la fine.

Adesso, con il campionato che riserva solo quattro gare alla Paganese, come la mettiamo? Il discorso della salvezza si complica maledettamente; ma c’è poco da fare. Per i processi c’è tempo, non è questo il momento. La squadra deve salvarsi con gli uomini che ha in organico, di riffe o di raffe. Di Napoli deve solo trarre il meglio dall’organico a disposizione e impiegare gli elementi più in forma nel ruolo giusto.

Il turno di riposo previsto per domenica quando la squadra avrebbe dovuto incontrare il Trapani, capita al momento giusto: deve servire per chiarirsi le idee e per far riposare quegli elementi apparsi lontani dalla forma migliore. 

Sarà dura, ma la speranza non deve morire.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 28.03.2021)

Bari-Paganese 2-0: rassegna stampa da Repubblica Bari.


Di Napoli infastidito: "Pecchiamo in zona gol. Mi aspetto qualcosa di più".

Sconfitta con un gol per tempo per la Paganese in casa del Bari. Il commento di Lello Di Napoli è amaro, perchè la squadra ha sprecato tanto: "La differenza fra noi e il Bari è stata nella qualità in fase realizzativa. Loro hanno calciato in porta una volta e mezza e hanno realizzato due reti, noi abbiamo avuto 3/4 occasioni pulite e non le abbiamo concretizzate. Torniamo a casa con zero punti, cominciano a darmi fastidio i complimenti per come giochiamo se non corrediamo il tutto con i punti. Non penso che la squadra non sia stata viva, abbiamo preparato la partita in un certo modo e lo abbiamo messo in pratica. Abbiamo cercato di sfruttare la loro poca velocità in difesa, anche se hanno centrali di qualità. Faccio i complimenti in parte ai miei ragazzi, perchè voglio più cattiveria in zona gol. Credo che la differenza stia tutta lì. D'Ursi è entrato e ha fatto gol, noi abbiamo colpito il palo con Mendicino. Abbiamo avuto un'occasione con Mattia, nel primo tempo altre due. Dobbiamo lavorare con la convinzione di ottenere il massimo, stiamo raccogliendo poco e questo mi fa arrabbiare. Voglio il massimo dai ragazzi, possono dare ancora di più. mi aspetto maggiore convinzione"

Poi sulle scelte. Di Napoli ha tenuto Diop in panchina, ancora una volta Gaeta è stato tenuto fuori, subentrando a metà ripresa: "Chi sta da casa e non vede la squadra anche in settimana, può esprimere il proprio parere. Ho scelto Bramati perchè ci dà più geometria, poi ci sono anche i cambi. Gaeta ha fatto bene, ho calciatori che posso cambiare, ho fatto entrare i due attaccanti a gara in corso. Io non capisco perchè ci preoccupiamo di chi gioca o chi non gioca: l'obiettivo è salvarsi. Oggi abbiamo giocato contro il Bari, costruito per vincere, noi lottiamo per non retrocedere, abbiamo creato 4/5 palle-gol, per me non sono poche. Non dobbiamo giudicare male questa squadra".

Alfonso Esposito
© Paganesemania - Riproduzione riservata

Bari-Paganese 2-0: il Bari non perdona una Paganese sprecona.

Arriva una sconfitta che rispecchia il pronostico della vigilia ma che poteva andare diversamente se gli azzurrostellati fossero stati più precisi e scaltri sottoporta. Per il Bari invece decisiva è stata la qualità dei singoli con Bianco che trova il primo gol stagionale con un siluro dal limite dell'area, mentre nella ripresa D'Ursi sfrutta alla perfezione il cross basso di Marras.

Il primo tempo è di marchio biancorosso con i galletti che iniziano a collezionare occasioni gol già dopo cinque minuti. Antenucci serve in profondità il classe '03 Mercurio, all'esordio tra i "grandi", che impegna severamente Baiocco con un diagonale al volo e l'estremo difensore ècostretto subito all'ottimo intervento in corner. La Paganese si difende con ordine mentre gli uomini di Carrera iniziano a guadagnare campo e al 20' sbloccano il match. Di Cesare raccoglie un pallone proveniente da un calcio piazzato e lo rimette verso l'area di rigore, Baiocco lo smanaccia e Sbampato completa il disimpegno spazzando il pallone lontano che termina sui piedi di Bianco il quale lo addomestica e fa partire un missile terra-aria che non lascia scampo all'estremo difensore che nulla può. Primo gol stagionale per il centrocampista barese. Gli uomini di Carrera continuano a macinare gioco ma poco dopo la mezz'ora la Paganese ha una colossale occasione con Raffini che servito in verticale da Guadagni incrocia con il destro e manda incredibilmente a lato da due passi. 

L'avvio di ripresa è decisamente a trazione anteriore per gli uomini di Napoli che cercano subito Carotenuto sulla destra e il neo entrato D'Ursi è attento a respingere il pallone. Sirignano lascia spazio a Mattia e gli azzurrostellati passano al 4-3-1-2 ma pochi minuti dopo arriva il raddoppio dei padroni di casa. E' ancora Antenucci ad ispirare l'azione servendo Marras sulla sinistra che mette il pallone al centro per D'Ursi che di prima intenzione fredda l'intervento di Baiocco e trova la settima marcatura in campionato. La Paganese ha subito l'occasione per accorciare ma è ancora Raffini a sprecare un ottimo assist di Zanini. I galletti abbassano i ritmi e sfruttano gli uomini dalla panchina. Di Napoli tenta il tutto per tutto cambiando la coppia d'attacco inserendo Diop e Mendicino. Quest'ultimo raccoglie un pallone proveniente dalla destra e anch'egli spreca incredibilmente colpendo il palo da pochi passi. Altra sconfitta per gli azzurrostellati che con un pò di precisione forse potevano ambire a qualcosa di più.

 Alfonso Esposito - Paganesemania

23.3.21

I gol da copia incolla.

DI NINO RUGGIERO

La Paganese è quella di Bisceglie o è quella vista contro la Juve Stabia? L’interrogativo non avrà mai una risposta: la domanda è ciclica, ripetitiva e ce la facciamo dall’inizio del campionato ogni qualvolta che a una prestazione positiva ne segue una negativa o viceversa.

A questo punto, con il calendario che snocciola le ultime gare (ne restano cinque per gli azzurro stellati: Bari, Monopoli, Foggia, Potenza e Casertana) è bene non scervellarsi più e pensare solo a fare punti. Non sarà un’impresa facile.

Le poche certezze difensive che nel tempo sembravano consolidate, contro la Juve Stabia sono naufragate miseramente. Eppure la gara non era cominciata male. Nel primo quarto d’ora, le vespe stabiesi si erano salvate per un nonnulla e gli uomini di Di Napoli sembravano poter passare da un momento all’altro. Poi, il fattaccio. Un lancio dalle retrovie, in tipica azione di ripartenza, pescava in avanti, liberissimo, il centravanti Marotta. Un errore di copertura incomprensibile per una squadra che si deve salvare e che per prima cosa – legge non scritta del calcio – deve pensare soprattutto a non prenderle. Concedere campo, terra e spazio a un cecchino come Marotta equivale a un suicidio. 

Ma dove sono più quelle marcature ferree di un tempo? Un gioco da ragazzi per un marpione del gol controllare e poi infilare di destro rasoterra Baiocco sul palo opposto. Si può essere tanto ingenui quando si hanno giocatori dell’esperienza consolidata di Sirignano e Schiavino? Ma che sta succedendo anche ai calciatori più dotati, sempre più che affidabili? Passavano solo due minuti e l’azione si ripeteva, quasi in fotocopia, ma stavolta Marotta non era fortunato e il pallone terminava di poco a lato.
La Paganese, distratta in difesa, aveva però lo spirito giusto dalla cintola in su, era ben ispirata e riusciva a pareggiare meritatamente con Diop.

Nella ripresa il patatrac. In cinque minuti la Juve Stabia riusciva ad andare a rete due volte. Bastavano due calci d’angolo per mettere in crisi l’apparato difensivo degli azzurro stellati che lasciavano campo libero a Caldore che, quasi da copia incolla, segnava due gol di testa, uno dopo l’altro. Qualche distratto telespettatore, in occasione della seconda segnatura, ha pensato addirittura che si trattasse di un replay televisivo, tanto era stata simile la battuta del calcio d’angolo e l’impatto con il pallone da parte del difensore stabiese. Può una squadra che si rispetti e che deve salvarsi incassare due gol così? Certamente no.

La partita finiva qui. Troppo presto. Troppo fumo senza arrosto per una squadra apparsa anche in debito di ossigeno contro avversari baldanzosi e sicuri del fatto loro.

Adesso è il momento di contarsi e di fare delle scelte. Lo dovrà fare l’allenatore Di Napoli che non è apparso molto felice in alcune scelte. La considerazione viene fuori quando determinate decisioni non portano ai frutti sperati. Perché è così: nel calcio quando una mossa tattica sortisce buoni effetti è considerata felice: lo è di meno quando complica ancora di più le cose.

Il periodo per gli esperimenti è finito e non c’è nemmeno più il tempo per considerazioni di carattere tecnico-tattico. Bisognerà solo cercare di conquistare quanti più punti è possibile e prepararsi per un finale di campionato che – a questo punto – pare non poter fare a meno di un codicillo da play out.

Per salvarsi direttamente la Paganese dovrebbe calzare gli stivali delle sette leghe. Ma deve provarci.

Nel calcio non c’è mai niente di impossibile.

Nino Ruggiero

22.3.21

La classifica aggiornata.


Mister Di Napoli deluso: "Blackout nella ripresa, mi aspettavo di più da tutti".

Una prestazione deludente nel derby, soprattutto in riferimento al secondo tempo, è costata alla Paganese il secondo ko di fila in casa e l'ennesimo passo falso in chiave salvezza. Gli azzurrostellati restano in zona playout e non danno l'impressione di essere tornati brillanti come nelle prime sfide con Di Napoli in panchina. La Juve Stabia si è dimostrata una grande squadra e, in avvio di ripresa, ha piazzato l'uno-due mortifero: "Bisogna fare i complimenti alla Juve Stabia - ha detto Di Napoli dopo il match - una squadra di grande qualità composta da giocatori forti. Noi abbiamo disputato un buon primo tempo creando anche qualche occasione per andare in vantaggio, siamo stati bravi a rimettere la partita in carreggiata. Abbiamo preso due gol su palle inattive, i ragazzi non hanno dato quello che mi aspettavo, c'è stato un secondo tempo di blackout generale. Questo deve farci riflettere sul fatto che partecipiamo a un campionato dove non è possibile abbassare la guardia, dobbiamo tornare a lavorare con umiltà e abnegazione, nel secondo tempo non siamo riusciti ad entrare in partita". Già, questo dei secondi tempi inizia a diventare un problema per la Paganese, un'involuzione che per il tecnico napoeltano è da ascrivere ad una questione di "mentalità".

Buon primo tempo, condizionato comunque dagli errori sotto porta della formazione liguorina, in particolare di Diop: "Sapevamo che la Juve Stabia ha ottimi giocatori davanti ma che ci avrebbe concesso qualcosa. Non siamo riusciti a metterci la cattiveria giusta per contrapporci a queste loro qualità. I nostri errori sotto porta hanno condizionato la partita, ma bisogna essere obiettivi e attribuire i giusti meriti agli avversari che, oltre alla qualità, ci hanno messo più convinzione e hanno sfruttato le occasioni avute. Noi avevamo disputato un buon primo tempo, non voglio un atteggiamento di questo tipo, mi sarei aspettato di più da tutti, compreso me stesso. Il nostro obiettivo è la salvezza ma se non sfoderiamo determinate armi in certe partite, diventa difficile. Conoscevamo i movimenti di Marotta che preferisce spostarsi sempre a destra, ma abbiamo preso gol da quella posizione. Abbiamo cercato di giocare alle spalle dei loro centrocampisti, ma questa tattica abbiamo finito per subirla noi.Ci sarà tanto da chiarire martedì, rivedremo la partita e analizzeremo tutti gli errori commessi".

Fa bene Lello Di Napoli a mettersi anche lui sul banco degli imputati, perchè qualche scelta non ha convinto, per usare un eufemismo. Ha detto che le rifarebbe tutte, però tenere 90' in panchina un giocatore come Gaeta, fra l'altro under, in questo momento appare un'eresia: "Fino a domenica scorsa ha sempre giocato, mercoledì era squalificato. Ho cercato di confermare una squadra che viaggiasse sulle ali dell'entusiasmo dopo Bisceglie, e questa scelta la rifarei. Gaeta è un giocatore come gli altri, anche altri sono rimasti fuori. Volpicelli a Bisceglie aveva fatto una buona partita e quando un ragazzo si impegna e lavora bene, va riconfermato. Era un ex, pensavo potesse dare qualcosa in più sotto l'aspetto motivazionale. Ha fatto una gara come gli altri, è un giovane e va fatto crescere". Seconda sostituzione di fila per Diop, ben prima del 90': "Abou ha creato qualche occasione importante, lui fa un gran lavoro e a volte può essere poco lucido in fase offensiva. L'ho cambiato perché sta giocando sempre, a parte una volta che era squalificato, e aveva bisogno di rifiatare. È un peccato perché sapevamo che dietro la Juve Stabia avrebbe concesso qualcosa, l'avevamo preparata così".

Danilo Sorrentino
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Paganese-Juve Stabia 1-3: avvio shock nel secondo tempo, la doppietta di Caldore mette in ginocchio gli azzurrostellati.

Nuova sconfitta in casa per la Paganese che, dopo il blitz di Bisceglie, cede alla Juve Stabia nel derby a causa di un avvio shock nel secondo tempo. Diop risponde a Marotta nel primo tempo, nella ripresa il difensore Caldore ne fa due e condanna gli azzurrostellati ad un altro ko interno.

Primo tempo ricco di emozioni al Torre con occasioni da entrambe le parti. Il primo a provarci è Diop che gira male di testa il bel cross di Zanini. Al 17’ è la Juve Stabia a sbloccare la partita con il solito Marotta che, pescato sul filo del fuorigioco da Berardocco, si invola verso la porta e batte Baiocco con un preciso diagonale. La Paganese prova a reagire con Diop che si ritrova il pallone in area ma spara addosso a Farroni. Su ribaltamento di fronte Marotta viene steso in area da Baiocco, sul pallone arriva Orlando che calcia alto tra le proteste degli ospiti che reclamavano il calcio di rigore. Paganese che attacca con convinzione e va vicina al pareggio con un grande destro da fuori di Zanini che spacca la traversa e sfiora l’eurogol. Azione che fa da preludio al gol del pareggio azzurrostellato firmato da Diop, il più veloce in area a ribadire in rete la respinta sul tentativo di Squillace.

Inizio di ripresa shock per gli uomini di Di Napoli che si ritrovano subito in svantaggio con il gol di Caldore che salta più in alto di tutti sull’angolo di Vallocchia. A distanza di cinque minuti il difensore delle vespe si conferma protagonista assoluto della serata trovando addirittura la doppietta, ancora una volta di testa sugli sviluppi di calcio d’angolo, questa volta però complice un’incertezza di Baiocco. Per la Paganese l’unica occasione della seconda frazione è una punizione di Zanini terminata di poco a lato ma per il resto poche idee per far veramente male a Farroni. Atra sconfitta casalinga per la formazione azzurrostellata che non riesce a dare continuità alla bella vittoria di Bisceglie.

Christian Esposito - PaganeseMania

IL TABELLINO

MARCATORI: pt 17’ Marotta (J), 29’ Diop (P); st 2’ e 7’ Caldore (J).

PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Schiavino (10’st Cernuto), Sbampato, Sirignano (23’st Cigagna); Carotenuto, Zanini, Volpicelli (4’st Guadagni), Onescu, Squillace; Diop (23’st Mattia), Raffini. A disp.: Bovenzi, Fasan, Perazzolo, Curci, Bramati, Gaeta, Bonavolontà, Antezza. All.: Di Napoli.

JUVE STABIA (3-4-3): Farroni; Mulè, Elizalde, Caldore; Scaccabarozzi, Vallocchia, Berardocco (45’st Bovo), Rizzo; Fantacci (35’st Guarracino), Marotta (45’st Ripa), Orlando (23’st Iannoni). A disp.: Lazzari, Garattoni, Guarracino, Oliva. All.: Padalino.

ARBITRO: De Tommaso di Rimini (Ciancaglini-Fontemurato; IV Maranesi)

NOTE: gara a porte chiuse. Ammoniti: Schiavino (P), Onescu (P), Zanini (P), Rizzo (J), Iannone (J). Recupero: 0’pt,3’st Angoli: 2-4.

Da Paganesemania.it - fonte foto: Metropolis

Bisceglie-Paganese 0-1. Ritorno al calcio eroico.

DI NINO RUGGIERO

La risposta ai tanti interrogativi della vigilia sullo stato di forma della Paganese c’è stata. Ed è stata autorevole, al di là del risultato striminzito e di un secondo tempo giocato all’insegna di un calcio d’altri tempi; un calcio eroico giocato da uomini pronti ad immolarsi anima e corpo per salvaguardare un risultato.Bella partita, soprattutto nel primo tempo. La Paganese ha giocato di anticipo; ha messo subito sul tappeto tutte le sue carte più preziose, senza bluffare, autorevolmente come si conviene a una squadra che vuole far intendere subito all’avversaria che c’è poca trippa per gatti.

Il Bisceglie, evidentemente, non si aspettava una squadra così sicura del fatto suo; ha perso colpi in continuazione, ha lasciato il pallino di gioco agli uomini di Di Napoli; ha sbandato non una sola volta in difesa ed è stata giustamente punita con un tiro cross di Squillace, uno dei migliori per la sua squadra, che al 24 minuto è andato ad infilarsi, complice un vento malandrino e amico, proprio sotto l’incrocio dei pali lasciando esterrefatto non solo il portiere Spurio ma anche tutti gli interpreti della scena, ivi compresi gli addetti ai lavori.

Certi gol non sempre hanno il crisma dell’irresistibilità, è vero, e possono sembrare il frutto del caso e di una fortuna sfacciata. Però capitano. Poche volte, ma capitano. Certo, il calciatore che lascia partire un tiro cross diretto verso la rete avversaria non è mai sicuro che arrivi puntualmente a destinazione; spera sempre però in un evento favorevole: una piccola deviazione, una papera del portiere. Quello che è innegabile è che il tiro sia stato diretto verso la porta avversaria. Bene, gol fortunoso a parte, la Paganese ha continuato a dettare legge in tutte le zone del campo sfiorando il raddoppio in più di una occasione. facendo leva su un centrocampo onnipresente. I calciatori della Paganese arrivavano sempre prima sulle seconde palle, scacciando così tutti assieme i timori di tenuta espressi alla vigilia.

Ci sarebbe voluto il secondo gol per legittimare un predominio quasi totale. L’occasione buona per mettere la parola fine alla partita è capitata alla mezzora, ma Mendicino, lanciato in area da un invito millimetrico di Zanini, ha colpito di sinistro il palo con un rasoterra in corsa; sulla ribattuta il portiere Spurio, con il corpo, fortunosamente, ha poi deviato in angolo.

La partita è cambiata del tutto nel secondo tempo, dopo l’espulsione di Mendicino, già ammonito in precedenza. La Paganese ha capito subito di dover cambiare registro; ha rinserrato le file ed è riuscita a resistere agli attacchi sconclusionati dei padroni di casa.

Due parole di commento, come è giusto che sia. Quella di Bisceglie era una partita importante, non decisiva, ma nemmeno una partita come le altre. E’ servita per valutare le potenzialità della squadra in una specie di scontro diretto, perché è innegabile che l’incontro sia stato una specie di prova generale in vista del finale di campionato.

Ebbene, la squadra di Di Napoli ha giocato una gara esemplare, non perfetta perché nel calcio la perfezione non esiste, ma esemplare sicuramente si. Ha giocato come fa il gatto con il topo nella prima parte della gara concedendo poco o niente all’avversaria; l’ha dominata dal punto di vista tattico e territoriale e – proprio per questo – avrebbe potuto, e dovuto, tranquillamente chiudere anticipatamente la partita segnando almeno un altro gol.

Quando poi la partita si è incanalata su binari squisitamente agonistici, a causa della espulsione subìta da Mendicino, i ragazzi di Di Napoli hanno dimostrato – nei confronti di una concorrente diretta alla salvezza – di saper gestire il risultato e di saper interpretare il ruolo di squadra che sa quello che vuole. Lo hanno fatto con personalità, padronanza di ruolo, con mestiere e con saggezza tattica correndo pochi pericoli.
Le emozioni non sono mancate. Segno il calcio è vivo e che non c’è mai niente di scontato. Non è stato facile erigere autentici muri difensivi nei momenti di maggiore pressione da parte degli avversari. Ma una squadra è forte proprio quando sa recitare la parte che in un determinato momento il copione le assegna. Nel calcio bisogna saper attaccare, ma bisogna soprattutto saper difendere il risultato quando è a portata di mano. E la Paganese, bisogna riconoscerlo, è stata brava a d interpretare con grande sagacia la fase difensiva. Lo ha fatto molto bene. Inutile fare una graduatoria di meriti e di scendere nella valutazione dei singoli. Una riprova di efficienza organizzativa e di carattere che fa onore al gruppo e a chi lo ha assemblato.

Adesso bisogna convincersi che le restanti partite hanno bisogno di essere interpretate con lo stesso spirito messo in campo a Bisceglie, magari in undici e non in dieci.

Niente è ancora deciso per il capitolo retrocessioni. La Paganese però ha dimostrato di esserci, proprio per carattere e determinazione.

Alla fine tireremo le somme. Per ora, bentornato calcio eroico.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 18.03.2021)

15.3.21

Paganese-Palermo 0-1: un vaccino per la salvezza.

DI NINO RUGGIERO

E’ difficile la situazione in cui oggi versa la Paganese. Le avversarie, squadre interessate alla salvezza diretta, corrono; non camminano. Il quadro attuale è desolante. Non bisogna abbattersi, è vero, ma oramai i play out, per come sono stati ultimamente strutturati, senza che vi sia retrocessione diretta per l’ultima in classifica, interessano numerose squadre. Fra queste la Paganese che non riesce più a cavare un ragno dal buco, dopo aver dato l’impressione – con tre vittorie casalinghe di fila – di aver cambiato registro.Il momento buono è durato poco, meno di quanto si potesse immaginare. La squadra è ripiombata nella sua aurea mediocrità e non dà segnali confortanti. D’altronde, si sa: quando devi rincorrere, è tutto più difficile. Rincorrere il risultato, rincorrere le altre squadre che sembrano aver calzato da un momento all’altro gli stivali delle sette leghe. Ti ritrovi come se fossi solo, in compagnia dell’affanno, delle ansie, e di un martellante pensiero di non riuscire a fare quello che vorresti. Allora, il pallone diventa pesante tra i piedi, le giocate sono approssimative, mai naturali, quasi sempre figlie di una fretta che è la tua principale nemica dichiarata. I minuti passano veloci; se sei in svantaggio l’orologio corre ancora di più. Recuperare? E’ una parola! Se lo possono permettere solo squadre come la Ternana, che, in svantaggio con il Bari per tutta la partita, segna poi due gol sul filo di lana e vince la partita. Non c’è niente da fare: la fortuna aiuta sempre i più forti, non sempre gli audaci.

La partita perduta in casa con il Palermo è, senza dubbio, figlia di antiche pecche tecniche ma anche di una rincorsa affannosa alla ricerca di un risultato che non arriva. A questo aggiungeteci il particolare non trascurabile di una condizione fisica non ottimale di calciatori che nell’ultimo mese hanno dovuto giocare tre gare in una settimana. Anche altre squadre hanno avuto problemi del genere, è vero, ma è anche vero che quasi tutte presentano panchine formate da atleti che possono gareggiare in bravura con i titolari. Non si può dire la stessa cosa per la Paganese che in panchina ha quasi tutti giocatori di primo pelo.

La sconfitta casalinga con il Palermo ha solo detto che i sogni bisogna metterli da parte; lo ha detto in modo crudo, fermo e deciso. Non è minimamente possibile pensare di lasciare la zona critica della classifica con prestazioni irritanti come quella di ieri.

Bisogna prendere coscienza della situazione. Basta con le illusioni e le false speranze. I calciatori questi sono e questi resteranno, volenti o nolenti. La permanenza in serie C bisognerà conquistarsela, con prestazioni da lacrime e sangue. Play out o non play out. E’ l’unico vaccino per arrivare alla salvezza.
La prova del fuoco ci sarà mercoledì, in occasione del nuovo turno infrasettimanale. Gli azzurro stellati saranno chiamati a una specie di spareggio a Bisceglie contro la locale squadra che proprio oggi ha vinto in trasferta contro la Casertana. Non sarà proprio uno spareggio considerato che le due squadre al momento sono entrambe in zona play out, e vi resteranno qualunque sarà il risultato. Ma sarà un banco di prova importante in vista del finale di stagione per saggiare lo stato di forma delle due squadre. Mancherà la coppia d’attacco Diop-Raffini che saranno entrambi squalificati e Di Napoli -a causa della prevedibile assenza di Guadagni – dovrà inventarsi un compagno in avanti per il redivivo Mendicino.

Nino Ruggiero

9.3.21

Le regole non scritte del calcio.

DI NINO RUGGIERO

Ha resistito bene la Paganese agli attacchi dell’Avellino per oltre trequarti della gara; davvero pochi i pericoli per la porta difesa da Baiocco, Poi, siamo al trentatreesimo minuto del secondo tempo, in un’azione martellante ma confusa dei padroni di casa è bastato un peccato di gioventù per far crollare tutte le speranze e le illusioni di poterla fare franca contro un’avversaria che mira decisamente a conservare la seconda posizione in classifica. Un pallone aereo, vagante lateralmente, quasi sulla linea di fondo, a pochi metri dalla porta, poteva essere spedito in angolo di testa ma un maldestro tentativo di rinvio da parte di Cigagna – peraltro fra i migliori in campo – ha incocciato una gamba di un avversario e l’arbitro, inflessibile, vicino all’azione, ha decretato il calcio di rigore.Si dirà: è stato solo un episodio sfortunato. Certo, ma tutte le partite sono formate da episodi, così come un libro è formato da capitoli; inutile ricorrere sempre a stereotipi che non dicono nulla. Si è trattato di un errore, nulla più; e gli errori si pagano soprattutto quando si commettono in una partita che ha come unico obiettivo un risultato di parità. Una squadra come la Paganese, che si trova a dover fronteggiare in trasferta una delle squadre meglio attrezzate del girone, è anche normale che punti per prima cosa a non prenderle; è una delle regole principali non scritte del calcio. Ma tutto deve avere un limite, giacché è impensabile che si possa resistere in eterno contro un’avversaria ben dotata sotto tutti i punti di vista e che ha buone frecce al suo arco. Esistono le cosiddette ripartenze, quelle che una volta la letteratura sportiva chiamava contropiede e che possono fare male quando si riesce a trovare spazi in avanti con difesa avversaria sbilanciata. Ma c’è qualcuno che contro gli irpini le ha viste queste ripartenze?

Due le assenze importanti per la Paganese, quelle di Sirignano e Sbampato. Assenze importanti non tanto per la qualità dei singoli, quanto per il fatto che mancando due pedine di rilievo, peraltro senza avere sostituti naturali, l’allenatore Di Napoli si è trovato a fare una scelta di campo: schierare una difesa a quattro o adattare un elemento da affiancare a Schiavino e Cigagna? Ha prevalso la seconda ipotesi e Di Napoli ha schierato Onescu nell’insolita posizione di centrale di destra; una scelta che ha gratificato la fase difensiva della squadra ma che allo stesso tempo ha tolto spinta alla fase di rilancio degli azzurro stellati. In avanti Diop e Guadagni sono stati serviti poco e male e sono stati abbandonati al loro destino senza essere mai stati chiamati al dialogo da centrocampisti impegnati più a difendere che a costruire. E non va bene.

Pochissime le azioni da rete delle squadre. L’Avellino si è fatta vedere pericolosamente in avanti solo nella seconda parte della gara con l’ingresso in contemporanea del duo Maniero-Fella. Baiocco però ha fatto dormire sonni tranquilli alla sua squadra fino al momento del calcio di rigore che ha in definitiva deciso la partita. Sull’uno a zero sono saltati tutti i meccanismi difensivi, prima con l’espulsione diretta di Volpicelli e poi con la seconda segnatura di Aloi con una rasoiata a fil di palo.

Adesso la posizione di classifica della Paganese si fa davvero critica. Le avversarie non camminano, corrono. Basti pensare al Potenza che ha espugnato il campo di Bari e si è tirato momentaneamente fuori dalle sabbie mobili.

Domenica il calendario prevede finalmente un turno normale di campionato. La Paganese – che finalmente può tirare il fiato dopo tanti impegni infrasettimanali – sarà chiamata a un altro difficile incontro al “Marcello Torre” contro il Palermo. Di Napoli recupererà sicuramente Sirignano e Zanini, appiedati contro l’Avellino per squalifica. Una vittoria potrebbe rilanciare le ambizioni di salvezza diretta della squadra.

Ma oramai con questa Paganese parliamo sempre al condizionale…

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud. Edizione Salerno, 8 marzo 2021)

8.3.21

Di Napoli dai due volti: "Ottimi in fase difensiva, ma poco incisivi là davanti".

Fino a dodici minuti dalla fine la Paganese era in parità contro l'Avellino e sperava di uscire indenne dal Partenio, nonostante una gara di grossa sofferenza. Invece il penalty concesso per il contatto Cigagna-Carriero ha spezzato l'equilibrio e ha costretto gli azzurrostellati al secondo ko esterno consecutivo. Lello Di Napoli è contento per la prova difensiva offerta dai suoi, meno per quanto (non) fatto in fase propositiva: "Abbiamo disputato una gara ottima in fase di non possesso e sono contento per come si è comportata la mia squadra. Purtroppo avremmo dovuto avere un atteggiamento più propositivo, essere più incisivi davanti ed impensierire di più l'Avellino. L'avevamo preparata puntando su una grossa densità in mezzo al campo, e poi magari nel momento in cui riuscivamo a recuperare, puntare subito all'incrocio e alla verticalizzazione. Non sempre siamo riusciti ad attivarci in fase offensiva. Quando si affrontano squadre così - le parole di Di Napoli - che anche dal punto di vista mentale stanno meglio, è difficile. La testa è tutto in un giocatore, ed in questo momento ce l'abbiamo poco sgombra".

Secondo il tecnico campano, però, questa sconfitta non influirà a livello psicologico sulla sua squadra: "Non penso possa incidere perchè siamo sulla strada giusta. E' un campionato tosto, dobbiamo essere calmi, sereni e lavorare come stiamo facendo. Ci tireremo fuori, però dobbiamo cominciare a fare più punti". Dal punto di vista offensivo, Di Napoli ha cercato di intervenire a metà ripresa inserendo tre attaccanti contemporaneamente, salvo poi ritornare sui suoi passi dopo una decina di minuti: "Volevo riportare pressione alta alla linea difensiva dell'Avellino, il problema è che siamo arrivati corti a questa partita. Purtroppo non è un alibi - sottolinea - non li cerco mai però venivamo da un mese in cui abbiamo giocato ogni tre giorni. Spero di recuperare un po' tutti, le assenze nel gruppo si sono sentite. Dobbiamo ricaricare le pile, metterci l'anima in pace e essere più cattivi ed incisivi. Onescu difensore? Ha fatto un'ottima prestazione, disputando una prova esemplare e gli faccio i complimenti. E' un calciatore duttile, mi ha dato la disponibilità ed è stato perfetto".

Chiosa sul rigore che ha spaccato il match: "Non sto qui a giudicarlo, anche perchè poteva essercene un altro nel primo tempo. Dobbiamo essere più determinati e convinti di fare risultato".

Danilo Sorrentino
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Avellino-Paganese 2-0: gli azzurrostellati reggono per quasi 80 minuti, poi il crollo.

Regge per quasi ottanta minuti il muro della Paganese, costretta poi a cedere il passo nel finale ad un Avellino straripante nell'ultimo periodo (decima vittoria in dodici partite) che consolida la seconda posizione in classifica. Fino all'ultimo gli azzurrostellati hanno sperato di uscire indenni dal Partenio, al termine di una partita di grande sofferenza, giocata quasi sempre sulla difensiva e senza mai riuscire ad impensierire la compagine irpina. A spezzare l'equilibrio il calcio di rigore a 12' dalla fine decretato dall'arbitro Petrella per un contatto in area fra Cigagna e Carriero, dopo una serie di batti e ribatti nell'area azzurrostellata. Dal dischetto glaciale Maniero a spiazzare Baiocco per il suo centesimo gol in carriera. Poco dopo, con la Paganese poi in dieci per un'espulsione troppo severa rifilata a Volpicelli, Aloi - a segno già all'andata - ha trovato un gran gol dalla distanza, fissando il risultato sul 2-0 e stoppando i tentativi di forcing della Paganese

Non era accaduto granchè prima dell'1-0 dei biancoverdi, apparsi pericolosi solo da metà secondo tempo con l'ingresso sul terreno di gioco di Fella e Maniero che hanno cambiato volto all'attacco degli irpini. La Paganese, infatti, si era difesa con ordine per oltre un'ora, concedendo il giusto nel primo tempo (solo due conclusioni a Di Francesco proprio nel finale della prima frazione). A metà secondo tempo, invece, Baiocco ha dovuto per due volte alzare la saracinesca su Fella prima e Carriero poi (23') nella stessa azione, prima dell'epilogo amaro per gli azzurrostellati. In classifica la Paganese resta in zona playout, dalla quale esce il Potenza che a sorpresa ha espugnato il San Nicola di Bari.

IL TABELLINO

MARCATORI: st 33' rig. Maniero, 39' Aloi

AVELLINO (3-5-2): Pane; L. Silvestri, Dossena, Illanes; Ciancio, Carriero, Aloi, De Francesco (27' st Adamo), Tito (43' st Rizzo); Santaniello (21' st Maniero), Bernardotto (21' st Fella). A disp.: Forte, Rocchi. All.: Braglia.

PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Onescu, Schiavino, Cigagna; Carotenuto, Antezza, Bramati (39' st Bonavolontà), Gaeta (16' st Raffini), Squillace; Diop, Guadagni (25' st Volpicelli). A disp.: Bovenzi, Fasan, Esposito, Scarpa, Perazzolo, Di Palma, Criscuolo, Cernuto, Curci. All.: Di Napoli

ARBITRO: Petrella di Viterbo (Catucci-Rizzotto; IV Villa)

NOTE: gara a porte chiuse. Espulso al 37' st Volpicelli. Ammoniti: L. Silvestri, Cigagna, Squillace, Bramati, Aloi, Onescu. Angoli 6-1. Recupero pt 2', st 5'

Danilo Sorrentino
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5.3.21

Illusioni, sogni e realtà.

DI NINO RUGGIERO

Tutto nel primo tempo: gol ed emozioni.Finché le gambe e la testa hanno tenuto, la Paganese è sembrata una squadra vera, quella che ogni tanto fa capolino solo nei sogni e nella fantasia dei suoi irriducibili tifosi. Lecito l’interrogativo: sogno o son desto? Si è visto un gioco lineare, geometrico, con passaggi precisi, con ricerca di profondità a beneficio di uno scatenato Guadagni, sempre in agguato dietro le linee. Si è visto un centrocampo ordinato, buoni fraseggi e padronanza nei ruoli, sia da parte di Bramati che di Antezza chiamati a dare ordine a un reparto che negli ultimi tempi ha brillato assai poco.
Problema di personalità risolto, allora? Macché, solo illusione!

Una buona mezzora di gioco passata troppo in fretta, proprio volata, per poi fare posto alla solita squadra timorosa, incerta, incapace di prendere in mano le redini del gioco nei momenti critici che in una partita di calcio non mancano mai.

Come si faccia a cambiare radicalmente atteggiamento non è dato di sapere. La condizione fisica degli atleti schierati sembrava buona. Antezza e Bramati, chiamati a dare forma al reparto di centrocampo, sembravano in palla, anche autorevoli; la manovra scorreva lineare come mai, ognuno nel suo ruolo era disciplinato e presente. Sulle fasce laterali, quella di sinistra presieduta da Squillace e quella di destra affidata a Zanini, il gioco si sviluppava interessante e propositivo; i cross in area non mancavano per Diop e Raffini assistiti da uno sgusciante Guadagni.

Tutto stava andando secondo i piani dell’allenatore Di Napoli che aveva scompaginato l’assetto tattico di sempre, sia per concedere riposo a qualche atleta che aveva tirato troppo la carretta, sia per sorprendere gli avversari con una formazione di assalto che prevedeva Guadagni sulla trequarti a ridosso dei due soliti attaccanti, Diop e Raffini.

Proprio Guadagni, uno che non sta mai fermo e attacca la profondità oltre che gli avversari in possesso di palla, dopo sette minuti di gioco andava a inventarsi un rigore cercando, con uno scatto repentino, di recuperando un pallone oramai perduto. Il portiere avversario gli franava addosso. Rigore. Dal dischetto Diop, solito implacabile cecchino, mandava il portiere da una parte il pallone dall’altra.

Dopo aver segnato il gol del momentaneo vantaggio, la squadra azzurro stellata sembrava addirittura galvanizzata e più volte sfiorava il meritato raddoppio. Clamoroso al 36’ l’incrocio dei pali colpito da Sbampato a due passi dalla porta su calcio d’angolo battuto da Squillace. Nell’occasione il difensore si infortunava e mentre si doveva procedere alla sua sostituzione la Viterbese pareggiava le sorti dell’incontro con un tiro rocambolesco deviato sfortunatamente dallo stesso Sbampato che spiazzava il bravo Baiocco.

Mezzora di illusioni e speranze. Poi, la realtà: solita Paganese, poche idee e anche ben confuse. Una volta stabilito che non si tratta di stanchezza, come si spiega questa metamorfosi? Ce lo chiediamo in tanti, forse lo stesso Di Napoli. Questione di testa? Non sarà il caso di interpellare uno psicologo o un motivatore per un consulto?

Oggi come oggi, è certo solo che gli uomini a disposizione di Di Napoli sono questi e che non c’è più tempo per recriminare su quello che poteva essere fatto. Questi sono gli uomini che dovranno cercare di scalare le posizioni in classifica per arrivare alla salvezza diretta.

Il calendario è spietato. Domenica gli azzurro stellati saranno di scena ad Avellino e dovranno anche fare a meno di Sirignano, uno dei più in forma della difesa.

E’ tutto tremendamente difficile, ma il calcio ci ha insegnato che niente è mai scontato.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud, edizione di Salerno, del 4.03.2021)

4.3.21

Mister Di Napoli mastica amaro: "Avremmo dovuto chiuderla nel primo tempo".


Lello Di Napoli mastica amaro dopo l'1-1 con la Viterbese. Un pareggio dai due volti, perchè gli azzurrostellati possono recriminare per quanto fatto nel primo tempo, mentre ancora una volta nella ripresa la Paganese ha accusato un calo fisico e non è riuscita a ripetersi: "Siamo partiti bene però le partite vanno chiuse", ha ammonito il tecnico. "Gli episodi compromettono l'andamento delle gare, come è successo con il tiro deviato. Poi sono subentrate la stanchezza, la sfiducia, la paura e non siamo più riusciti a trovare quelle giocate che nella prima mezz'ora erano venute bene contro un'ottima squadra qual è la Viterbese. E' un pareggio che ci rammarica molto era importante vincere, ma non dobbiamo perdere l'autostima e la voglia dell'ultimo periodo. Purtroppo siamo in credito con la fortuna, perchè avremmo potuto ottenere di più in queste partite. Stiamo dimostrando di avere  identità, idee di gioco, voglia di fare risultato"

Paganese poco fortunata anche con la direzione arbitrale di Rinaldi di Bassano del Grappa, che a metà primo tempo avrebbe potuto espellere Bianchi per la manata a Diop: "Non voglio vedere vittimismo" ha tagliato corto Di Napoli. "In questa categoria, gli arbitri sono alle prime esperienze. Per cui come l'allenatore non indovina il cambio, il giocatore sbaglia, anche l'arbitro prende delle decisioni errate. Sappiamo che è stato fatto in buona fede, speriamo che la prossima volta possa decidere in maniera positiva per la Paganese".

Squadra che soprattutto a centrocampo è apparsa in sofferenza nel secondo tempo, con l'ingresso di Bonavolontà che ha rallentato i ritmi alla squadra, non facendo valere la sua freschezza. Il doppio cambio all'intervallo non ha prodotto l'effetto sperato: "Bramati stava facendo un'ottima partita, noi facciamo il munutaggio e così dopo l'infortunio di Sbampato ho dovuto effettuare la doppia sostituzione. Dobbiamo portare a casa il doppio risultato, sia quello del campo sia quello societario. A quel punto ho scelto Bonavolontà - le parole di Di Napoli - perchè sta crescendo e va premiato perchè lavora bene in settimana, ho preferito far rifiatare Gaeta. Non avevamo Onescu che ha giocato sempre titolare e per tutte le gare, ha avuto un problemino fisico ma è normale, c'è un grande dispendio di energie, spero di riaverlo domenica perchè è molto importante per noi. Il modulo col trequartista? Pensavamo di poter mettere in difficoltà così la Viterbese e ci siamo riusciti"

Domenica alle porte c'è il derby al Partenio contro l'Avellino, sempre più secondo in classifica dopo il blitz a Catanzaro: "Ci stiamo già pensando. Da quando sono arrivato io, ossia da un mese e mezzo, non abbiamo avuto un giorno di riposo. A livello fisico e mentale devi cercare di preparare la partita in due giorni. Inoltre quando devi rincorrere è sempre più difficile, cercheremo di farci trovare pronti ma gli sforzi dei ragazzi sono notevoli. Non avremo Sirignano che ha commesso un'ingenuità, è uscito per un problema al polpaccio anche Sbampato, che speriamo di aver fermato in tempo".

Danilo Sorrentino
© Paganesemania - Riproduzione riservata

Paganese-Viterbese 1-1: pareggio amaro al Torre, non basta l'ennesimo rigore trasformato da Diop.

Dopo il ko di Teramo, la Paganese risponde con un pareggio a due volti contro la Viterbese, una delle squadre più in forma del momento (una sola sconfitta nelle ultime sette per i laziali). Succede tutto nella prima frazione, con Besea che replica al penalty di Diop. Pareggio che non smuove la classifica visto anche il pareggio della Vibonese, con la Paganese che dunque getta una grande occasione per uscire dal tunnel dei playout.

Primo tempo sfortunato per una Paganese che avrebbe meritato di più per quanto offerto. Gli uomini di Di Napoli partono bene e dopo 9 minuti sono già in vantaggio. Guadagni furbo nel lanciarsi nella linea difensiva e manda in confusione Daga, che prima esita nell’uscita e poi stende l’attaccante causando il calcio di rigore. Dal dischetto si presenta il solito Diop che freddissimo spiazza il portiere e sblocca la partita. La reazione della Viterbese arriva con una gran punizione di Murilo, ma Baiocco con uno strepitoso intervento nega il pareggio all’attaccante brasiliano. Poco prima Rinaldi sorvola (e sanziona solo col giallo) su una manata di Bianchi a Diop. Tra 36’ e 38’ la sfortuna si accanisce sugli azzurrostellati. Infatti, la Paganese prima va vicina al raddoppio con Sbampato che, sugli sviluppi di calcio d’angolo, in spaccata colpisce il palo poi, due minuti più tardi, subisce il gol del pareggio della Viterbese firmato da Besea con un tiro da fuori viziato dalla deviazione dello stesso difensore veneto, che manda fuori causa Baiocco.

Seconda frazione di gioco senza grandi emozioni con praticamente zero conclusioni verso la porta da parte degli azzurrostellati. Neppure la Viterbese, nel frattempo passata al 3-5-2, osa più di tanto. Partita che si abbassa di ritmo, mentre ad aumentare è il nervosismo, con a testimonianza i numerosi cartellini estratti dal direttore di gara. Unico episodio, l’espulsione di Sirignano che ha guadagnato anticipatamente la via degli spogliatoi per doppia ammonizione. I gialloblù non danno vita al forcing, la Paganese si accontenta - non senza rammarico - del pareggio.

IL TABELLINO

MARCATORI: pt 9’ rig. Diop (P), 38’ Besea (V)
PAGANESE (3-4-1-2): Baiocco; Cigagna, Sbampato (1’ st Schiavino), Sirignano; Zanini, Bramati (1’ st Bonavolontà), Antezza, Squillace (14’ st Carotenuto); Guadagni (29’ st Scarpa); Diop, Raffini (41’ st Gaeta). A disp.: Bovenzi, Fasan, Esposito, Curci, Mendicino. All.: Di Napoli
VITERBESE (4-3-3): Daga; Bianchi (1’ st De Santis), Markic, Camilleri, Falbo (30’ st Urso); Besea (29’ st Sibilia), Salandria, Adopo; Bezziccheri (38’ st Simonelli), Rossi (41’ st Porru), Murilo. A disp.: Bisogno, Mbende, Ricci, E. Menghi, Zanon, M. Menghi. All.: Taurino
ARBITRO: Rinaldi di Bassano del Grappa (Santarossa-Barberis; IV Cavaliere)
NOTE: gara a porte chiuse. Espulso al 31' st Sirignano (P). Ammoniti: Antezza (P), Bianchi (V), Scarpa (P), Urso (V), Falbo (V), Markic (V). Recupero: 1’pt; 4’st Angoli: 7-2.

Christian Esposito
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2.3.21

Le giornate nere.

DI NINO RUGGIERO

Giornata storta per la Paganese che a Teramo rimedia una sconfitta senza attenuanti maturata durante un primo tempo da incubo; protagonisti i padroni di casa che hanno fatto valere i diritti di una classe superiore. 

Allo stadio “Gaetano Bonolis” non si è mai vista all’opera, soprattutto nella prima parte della gara, la Paganese degli ultimi incontri, quella squadra che aveva fatto intravedere buone possibilità di una insperata rimonta in classifica.Il Teramo ha recitato la parte del mattatore e ha preso sempre d’infilata la squadra azzurro stellata costretta sulla difensiva e mai in partita nei primi quarantacinque minuti di gioco. I gol realizzati sono autentiche perle di bravura, soprattutto il secondo messo a segno al 27’ da Bombagi su invitante cross rasoterra dalla sinistra. L’attaccante ex reggino ha anticipato tutti e ha fatto secco l’incolpevole Baiocco. Appena dieci minuti prima c’era la stata la segnatura di Ilari, che sembra avere un conto in sospeso con la Paganese da sempre, bravo a girarsi in area e a realizzare a pochi metri dalla porta. La diversa tenuta atletica delle due squadre in campo ha fatto la differenza. La Paganese non ha retto al ritmo frenetico imposto dagli avversari nella prima parte della gara probabilmente perché ha risentito dell’impegno infrasettimanale con il Catania.

Se ne è accorto Di Napoli che, dopo un conciliabolo con il suo vice Tatomir, dall’inizio del secondo tempo ha modificato l’assetto della squadra inserendo calciatori meno utilizzati nelle ultime partite e quindi più freschi dal punto di vista atletico. Qualche miglioramento si è visto. Ma la partita era oramai segnata e il Teramo si è solo limitato a controllare i tentativi della Paganese di ridurre quantomeno le distanze. Uno di quelli che si è dato molto da fare per cercare di riaprire la partita è stato Mendicino che al 26’ del secondo tempo si è fatto apprezzare per un gran tiro deviato a stento in angolo dal portiere teramano.

Una giornata nera può capitare, ma deve essere subito messa in archivio perché una squadra che vuole salvarsi non può permettersi di sbagliare partita due volte di seguito. La Paganese, che sembrava aver cambiato pelle, deve fare di tutto per evitare la trappola dei play-out.

Oramai, si è capito, alla luce della recente decisione da parte della Lega di non penalizzare l’ultima in classifica con la retrocessione diretta, che un gruppetto di squadre ben definito dovrà giocarsi la permanenza in serie C. In pratica le ultime quattro, sempre che non ci sia fra le stesse un distacco superiore a otto punti, a fine campionato si affronteranno con partite di andata e ritorno e le due perdenti retrocederanno in quarta serie.

La premessa è indispensabile per capire quanto difficile possa essere il cammino soprattutto per le squadre che hanno avuto un girone di andata mediocre, come nel caso della Paganese, e che devono puntare a recuperare il terreno perduto.

Oggi come oggi, è inutile e controproducente ritornare ai discorsi di carattere tecnico fatti fino a quando c’era la possibilità di incidere sulla composizione della squadra. Non c’è più tempo per disquisire di tattiche, di manchevolezze e di ruoli scoperti. In questo particolare momento critico, bisogna solo cercare di utilizzare al meglio il materiale umano a disposizione, senza stravolgere le loro caratteristiche; ogni atleta dovrebbe essere utilizzato per quello che è in grado di offrire nel suo ruolo sempre che possa fornire una condizione atletica soddisfacente.

C’è anche poco tempo per riflettere e analizzare i motivi di una sconfitta che si doveva evitare. Tra due giorni, mercoledì prossimo, c’è un nuovo impegno al “Marcello Torre” contro la Viterbese. Non si può più sbagliare.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud. Edizione Salerno, 01.03.2021)

1.3.21

Di Napoli non cerca alibi: "Non ho toccato le corde giuste".

Stanchezza e non solo. Lello Di Napoli gira attorno all'argomento principale, a quella che può essere la prima motivazione con cui spiegare una sconfitta meritata come quella di Teramo. Però l'allenatore della Paganese mette se stesso in primis sul banco degli imputati: "Forse non sono stato bravo nel toccare le corde giuste", ha ripetuto più volte il tecnico azzurrostellato. Non è stata solo una questione di motivazioni, la Paganese è apparsa scarica fisicamente, dopo un mese di febbraio in cui ha tirato veramente tanto: "I ragazzi hanno fatto ciò che avevo chiesto e non hanno colpa, la responsabilità è mia. Ci siamo ritrovati sotto di due gol dopo 27', la loro veemenza ci ha messo in difficoltà. Abbiamo affrontato una buonissima squadra, molto aggressiva e non siamo riusciti a contrapporre le giuste contromisure". 

L'aver confermato quasi tutto l'undici che è sceso in campo col Catania non ha pagato, con diversi elementi apparsi in debito di ossigeno: "Non vado alla ricerca di alibi, stiamo giocando ogni tre giorni, venivamo da una serie di risultati positivi e c'era entusiasmo. Non abbiamo messo quella determinazione giusta, che magari un allenatore deve cercare di tirare fuori dai ragazzi".

Dietro l'angolo, c'è l'occasione per il pronto riscatto nel turno infrasettimanale di mercoledì contro la Viterbese: "Giocare subito fa piacere perchè tiri subito fuori le scorie negative e hai l'occasione per metterti alle spalle un risultato così. Però è anche verò che chiudiamo un mese in cui abbiamo giocato quasi sempre tre gare a settimana, ed è difficile ricaricare di nuovo le pile in vista di un'altra partita. Non abbiamo avuto tempo per esultare dopo le vittorie, ora abbiamo la necessità di metterci alle spalle questo ko in pochi giorni. Chiederò alla squadra di ricaricare le pile per una battaglia calcistica in cui vogliamo prenderci i tre punti. Dobbiamo continuare su questa squadra e vivere con entusiasmo, perchè facciamo un lavoro bellissimo e dobbiamo essere orgogliosi di indossare questa casacca".

Danilo Sorrentino
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Teramo-Paganese 2-0: errori e troppa stanchezza, i padroni di casa vincono agevolmente.

Dopo un mese a rincorrere la Paganese tira il fiato e al Bonolis mostra la brutta copia (forse la peggiore da quando c'è Di Napoli in panchina) della squadra convincente delle ultime partite. Vittoria netta e meritata del Teramo, che s'impone per 2-0, risultato maturato già nel primo tempo letteralmente dominato dalla formazione di Paci. Nella ripresa semplice gestione del Diavolo, con gli azzurrostellati lenti, prevedibili, visibilmente stanchi e mai pervenuti. Neppure quando il Teramo è rimasto in dieci nel finale. 

Partita già indirizzata e chiusa nella prima frazione, con un approccio pessimo da parte della Paganese a causa di un'evidente stanchezza. I troppi impegni ravvicinati hanno pesato ed il Teramo, più fresco perchè non ha giocato mercoledì e non lo farà neppure nel turno infrasettimanale, ne approfitta prendendo ben presto il campo. Ed impossessandosi della partita legittimando il leggero predominio con la rete di Ilari, al quarto centro in altrettante partite contro gli azzurrostellati nelle ultime due stagioni (18'). Dopo neppure dieci minuti, il Teramo raddoppia con una bella azione corale chiusa dall'inserimento di Bombagi sul primo palo. La formazione di Paci insiste e con Pinzauti e Bombagi sfiora il tris prima del duplice fischio.

Di Napoli manda in campo Guadagni e Bramati dopo l'intervallo, ma la musica non cambia. Il Teramo va vicino al 3-0 con un'incursione di Pinzauti nell'area della Paganese e la palla che sfiora il palo. Il tecnico azzurrostellato passa ad un più offensivo 4-2-3-1. Dopo settanta minuti arriva il primo tiro in porta con un destro di Mendicino dalla distanza, si salva in angolo Lewandowski. Teramo costretto in inferiorità numerica per gli ultimi 10' di partita a causa dell'espulsione di Piacentini per fallo su Diop: due gialli identici - uno per tempo - per il giovane difensore biancorosso. Ma la Paganese non stravolge il piano della partita e dovrà rispondere subito a questo ko, mercoledì al Torre contro la Viterbese.

IL TABELLINO

MARCATORI: pt 18' Ilari, 27' Bombagi
TERAMO (4-2-3-1): Lewandowski; Vitturini, Diakite, Piacentini, Tentardini; Santoro, Arrigoni; Ilari, Bombagi, Costa Ferreira (36' st Soprano); Pinzauti (17' st Mungo). A disp.: D'Egidio, Trasciani, Di Francesco, Bellucci, Kyeremateng, Lombardi, Gerbi. All.: Paci.
PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Schiavino (18' st Mendicino), Sbampato, Sirignano; Carotenuto (18' st Cigagna), Onescu (41' st Bonavolontà), Gaeta (1' st Guadagni), Zanini, Squillace (1' st Bramati); Diop, Raffini. A disp.: Campani, Bovenzi, Esposito, Mattia, Di Palma, Curci, Antezza. All.: Di Napoli.
ARBITRO: Cherchi di Carbonia (Lalomia-Madonia; IV Capriuolo)
NOTE: gara a porte chiuse. Espulso al 34' st Piacentini per doppia ammonizione. Ammoniti: Gaeta, Schiavino, Raffini, Bombagi. Angoli 5-2. Recupero pt 0', st 4'

Danilo Sorrentino
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