15.10.07

La Paganese sempre più in fondo, ancora una sconfitta (da Il Mattino).



DAVIDE GRITTANI Foggia. La Paganese avrebbe potuto approfittare della grande paura di vincere che a un certo ha assalito il Foggia. Fino ai tre minuti di recupero concessi dall'arbitro al termine del tempo regolamentare, quando il pallone tra i piedi dei foggiani scottava molto e buttarlo via era l'unica cosa che si riusciva a pensare. «In quel caso bisognava crederci di più - ammonisce Chiappini - ma col senno di poi tutto è più facile. Dovevamo proporci di più, ma venire a vincere qui con la situazione che c'era non era affatto facile». Eppure la Paganese partiva dal vantaggio di non aver pubblico contro, che a Foggia non è certo un fatto da poco. L'assenza di spettatori, a causa del lancio di bottiglie andato in scena allo Zaccheria lo scorso 30 settembre, avrebbe potuto facilitare il compito dei salernitani: sospesi tra la limitazione dei danni e l'ambizione di portare via qualcosa. E da come s'era messa la partita, tutte le aspettative non sembravano mal riposte. Visto che al via Cantoro, girandosi da fermo, scaraventa in porta una rasoiata che Castelli devia. Primo angolo di una lunga serie. Il Foggia risponde al quarto d'ora, quando Del Core, raccogliendo un cross di Mora costringe Botticella al primo miracolo della partita. L'episodio si ripete poco dopo con Esposito, ma ancora Botticella ci mette una pezza decisiva a proteggere il risultato. Passano tre minuti e la pressione del Foggia raggiunge il massimo della pressione sugli avversari, con Del Core che messo, sempre da Mora, davanti al portiere spara a botta sicura: ed ancora Botticella compie il miracolo. I campani cominciano a pensare alla giornata giusta per il colpaccio e i foggiani ipotizzano la prosecuzione del tabu d'inizio stagione. L'ultimo brivido del primo tempo porta la firma di Scarpa, che con una punizione dal limite fa esibire Castelli in una delle parate più plastiche della gara. Insomma la diga di Chiappini regge, l’allenatore cambia i centrali della difesa e cerca di sistemare qualcosa sulle fasce dove Colombaretti e Mora trovano più spazi. Ma i piani della Paganese vengono smontati quasi subito, perché dopo quattro minuti dall'inizio della ripresa il cross pennellato di Del Core incontra la testa di Ignoffo: lasciato solo in mezzo all'area, mentre tutti si occupano di Plasmati. Se non è uno schema poco ci manca, visto che Ignoffo va a ringraziare sia l'autore dell'assist sia quello che ha distratto mezza difesa. Da questo momento in poi la partita dovrebbe assumere scioltezza. Invece si contrae di più, perché il Foggia si innervosisce (non segna il raddoppio) e la Paganese non riesce a uscire dalla tattica prudenziale che aveva adottato durante tutto il primo tempo. A metà della ripresa Scarpa reclama un rigore: a suo dire è stato spinto da Lisuzzo: ma ci crede solo lui, perché nessuno dei suoi protesta. La partista si spegne così, lentamente e senza altri sussulti se non almeno un altro paio di occasioni dei rossoneri. La Paganese, in particolar modo, non ci crede di più ma non pressa e non si fa viva oltre la metà campo. L'impressione è che il lavoro di Chiappini debba essere preso come un investimento sull'immediato futuro.