17.2.20

Addio Ferraioli, capitano profeta in patria.


Sto per strada, in questa domenica soleggiata, dove pensi che tutto possa filare liscio e nulla possa rovinare il giorno di festa per antonomasia. Mi ferma un vecchio tifoso della Paganese, penso mi voglia chiedere qualcosa sulla gara di oggi pomeriggio con il Rieti ed invece no: "Peppe ma è morto Costantino Ferraioli?" Lo guardo in cagnesco: "Ma che dici?". Invece è vero. Mi arrivano le prime conferme ad una notizia che blocca lo stomaco e cambia tutta la giornata. Inevitabile il tuffo nel passato del capitano profeta in patria, che non ho avuto modo di apprezzare da calciatore (quando esordì nella Paganese avevo un anno) ma che poi grazie all'amicizia con il nipote, l'amico fraterno Gianluca Russo, ebbi modo di frequentarlo. Spesso sono stato a casa sua, nel periodo antecedente la stesura del primo libro sulla storia della Paganese.

M'incantavo ascoltando i suoi racconti, sfogliando le pagine ingiallite dei giornali che lo riguardavano, le foto utili per arricchire la mia collezione ed impreziosire le pagine del libro. E poi chiacchierare e discutere di Paganese, di tattica, di movimenti dei difensori quando frequentava la tribuna stampa del Marcello Torre come apprezzato inviato di Telenuova di cui era opinionista. A lui mi lega, da tifoso, il ricordo più bello di una salvezza conquistata dalla Paganese in Interregionale, con i denti a Siderno nell'ultima giornata, per un punto, nella travagliata stagione 1987-88 sotto la presidenza Domenico Bifolco. Era subentrato in corsa a Ciccio Stellato e conquistò una salvezza miracolosa. E poi l'esperienza con la Real Paganese che non si concluse, dieci anni dopo, come lui sperava.


Costantino Ferraioli ci lascia a 68 anni, è stato una colonna della Paganese degli inizi anni '70. La prima presenza in azzurro arriva curiosamente nel giorno del suo diciassettesimo compleanno, l'11 maggio del 1969 a Terzigno, terz'ultima giornata, giocando anche le ultime due gare di quella stagione 1968-'69.In totale ha indossato per 97 volte la casacca azzurra sulla terra battuta del vecchio Del Forno, per quattro stagioni dal 1972 al 1976, realizzando una sola rete, quella del 2-2 finale nella gara interna con il Benevento, il 18 novembre del 1973. Poi fu elevato a gloria cittadina nel 1976, quale ministro della difesa della Paganese, quando conquistò nella stagione 1975-76 la storica promozione (nella foto il terzo da sinistra in piedi sul nuovo impianto l'allora Comunale) in serie C. Nelle sue quattro stagioni,dopo il ritorno dalla Casertana dove aveva anche esordito in B, fu Ercolino Castaldo a vedere in lui le stimmate del difensore del futuro, affidandogli la fascia di capitano, rendendolo immortale nella storia della Paganese. Oggi alle 17.30, nella gara con il Rieti, gli renderà omaggio la Paganese e tutta la tifoseria azzurra. Domani alle 14.30, presso la chiesa di S.Sisto a Pagani, si svolgeranno i solenni funerali, quando la Pagani sportiva e non renderà omaggio al suo Capitano profeta in patria

Peppe Nocera
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La seconda foto è tratta da paganesecalcio.com