4.5.21

A mare non ci sono taverne.

di NINO RUGGIERO

Tutto secondo le previsioni in casa Paganese. Il Bisceglie perde a Bari e giocherà i play out da una posizione meno favorevole; prima gara in Puglia, ritorno al “Marcello Torre” con il vantaggio non indifferente per la Paganese di una migliore posizione in classifica. Il che, tradotto, significa che con risultati di parità tra andata e ritorno sarà il Bisceglie a lasciare la serie C. Un vantaggio leggero, forse da speziali, pesato con il bilancino, ma pur sempre un vantaggio.Da un lato, oggi sono tentato di parlare in termini tecnici della partita con la Casertana; da un altro lato mi convinco che sarebbero pensieri sprecati perché adesso il fine ultimo è quello di salvare il salvabile.

Qualcosa però in merito la devo dire, non molto. Non voglio infierire, ma non si può nemmeno sempre tacere. Ad esempio, prendere un gol da un giocatore che, indisturbato, se ne va sulla destra, punta al centro e poi fa fuori una difesa completamente non in linea, non è da squadra che si deve salvare. 

Capisco che in certi casi l’abilità degli avversari è preponderante; che alcuni giocatori hanno nelle corde colpi di alta scuola; ma non riesco a capacitarmi del fatto che in questo cosiddetto calcio moderno non ci sono più i difensori veri, quelli che marcavano stretto il loro uomo e non gli davano un metro di spazio. Ma dove sono finite le famose diagonali difensive che nobilitavano i battitori liberi di una volta, bravi a mettere una pezza ai danni causati da un compagno di difesa?

No, non è possibile dare a un calciatore, peraltro molto bravo, come Pacilli, tanta libertà di movimento, e di consentirgli di fiondare a rete quasi indisturbato. Ma l’avete vista l’azione di cui parlo su Elevan Sport? Io l’ho rivista una infinita di volte. Inconcepibile! Se non lo avete fatto, fatelo: siete ancora in tempo andando a spulciare tra gli highlights.

Lo facesse soprattutto l’allenatore Di Napoli per catechizzare chi lui già sa per l’enorme e madornale leggerezza difensiva; nel calcio, come nella vita, esiste sempre una panacea per i guai provocati. Lo facesse, Di Napoli, e provvedesse alla bisogna, perché adesso, con due gare che sono due finali, non si può più sbagliare.

Per il testo, lasciamo perdere; dovrei dire cose già dette e ridette per tutto il campionato. E non è il caso perché adesso – per il bene della Paganese – bisogna solo guardare al futuro immediato. Quest’anno è andata così e bisogna pensare solo a salvare il salvabile; è triste, forse è anche avvilente, ma altro non si può fare quando non c’è nemmeno più il tempo di pentirsi per qualche errore commesso.

La partita con la Casertana ha confermato una cosa già risaputa: la Paganese non riesce a vivere di luce propria. Ogni volta, quando può risorgere, quando può dare una sterzata vincente al suo deludente campionato, si blocca, annaspa, e deve poi puntare sulle disgrazie delle altre squadre, nella fattispecie il Bisceglie, per poter poi tirare un sospiro di sollievo.

La Paganese forse ha anche mantenuto un cammino in linea con le iniziali aspettative di salvezza, come dice qualcuno della società, ma dovremmo essere tutti d’accordo sul fatto che con una visione di assieme diversa, con qualche acquisto mirato da effettuare in tempi diversi, si poteva anche tentare di evitare la lotteria dei play-out.

Adesso, archiviata la gara con la Casertana, c’è da pensare sin da subito a recuperare le pedine migliori in vista della prima partita che è in programma allo stadio “Ventura” di Bisceglie sabato 15 prossimo. In questo tipo di mare non ci sono più taverne: o dentro o fuori.

La squadra sarà sicuramente diversa da quella vista contro la Casertana, da ridisegnare soprattutto dalla cintola in su con un centrocampo che riesca a fare filtro e, contemporaneamente, sia da supporto ai due attaccanti che Di Napoli prevedibilmente schiererà. Non si può più sperimentare; bisognerà andare sul sicuro schierando elementi che siano in grado di dare il meglio di se stessi e di assicurare continuità e intensità alla manovra. Qualche buona risposta Di Napoli l’ha avuta da Gaeta che forse non è ancora ai livelli super dello scorso anno ma è in grado di assicurare linearità alla squadra e un cambio di passo nei momenti di stanca. Con il rientro di Onescu e Zanini la squadra dovrebbe avere una buona tenuta. Atteso anche il rientro di Diop, che ha scontato le due giornate di squalifica. Il senegalese è l’uomo che può dare più consistenza alle manovre di attacco.

Nino Ruggiero