8.2.22

Vibonese-Paganese 0-0: AAA punti cercasi.

DI NINO RUGGIERO

Sempre più difficile e improbo il cammino della salvezza per la Paganese. Contro la Vibonese, fanalino di coda del campionato sarebbero stati di importanza vitale i tre punti, non solo per la classifica ma anche per un morale che è sempre più sotto i tacchi. In Calabria gli uomini di Grassadonia si sono accontentati di un pareggio che – stante la loro attuale posizione in classifica – non è né carne, né pesce. Adesso la Paganese, con i suoi 23 punti, è invischiata assieme a Messina, Fidelis Andria e Potenza nelle sabbie mobili che portano alla disputa dei play-out, a quattro lunghezze dalla zona salvezza.Come uscirne? Servono punti, non più chiacchiere; e i punti purtroppo si vedono con il lanternino perché anche sul campo dell’ultima in classifica, squadra decisamente deficitaria, non si è stati capaci di fare prevalere la legge del più forte. Ma più forte di chi? 

Siamo sempre convinti che gli innesti di gennaio abbiamo dato qualcosa in più alla squadra? Passi pure per la sconfitta con il Bari che ci può stare – ed anzi era pure da mettere in conto – ma non si può poi indecentemente perdere in casa in uno di quelli che vengono etichettati come “scontro diretto” contro un Latina per niente trascendentale. In altre parole, detto terra terra: i punti da dove devono arrivare? Con il Bari di certo no, ma da due incontri con Latina e Vibonese non è possibile che una squadra che si deve salvare arrivi a prendere un solo punto. Ovvio allora che il distacco dalla zona tranquilla aumenti e faccia preoccupare tutti coloro che ai colori azzurro-stellata sono visceralmente legati.

Brevissimo commento sulla gara di domenica scorsa. Che dire? Ancora una volta non c’è stata traccia di fantasia, non c’è stata inventiva nelle manovre della Paganese; la manovra è apparsa piatta, scontata, prevedibile; tanti i passaggi sbagliati, anche troppi.

Eppure l’impatto di Bensaja a centrocampo non è stato negativo. Il calciatore ha denotato personalità, buon tocco di palla, buona posizione, anche intelligenza tattica.

La difesa pare aver trovato finalmente pace con l’arrivo di De Santis come centrale e il ritrovato Murolo; ma è dalla cintola in su che la squadra non convince. Quello che lascia perplessi è il fatto che la squadra non riesce a cambiare pelle anche in corso d’opera. La manovra vive sulla genialità altalenante di Tissone e sulle accelerazioni di Cretella in campo largo; il miglior Firenze fino a questo momento si è visto poco e il suo zampino prezioso poche volte viene innescato. La manovra, in tutta sincerità, appare scontata, prevedibile, monocorde; manca di fantasia, estro, genialità. Manca un calciatore capace di saltare l’uomo sulla fascia e di creare superiorità numerica. No, non c’è.

Ma per questo bisognerebbe risalire non solo alla scelta di un modulo di gioco diverso da quello attualmente praticato, ma anche alla scelta di atleti adatti alla bisogna. Avete visto quello Spina della Vibonese; lo avete visto come si inseriva sulla fascia destra, e non solo su quella facendo reparto da solo?

Il guaio più grosso è che alla Paganese oltre al gioco mancano pure i punti. E’ difficile nel calcio che i due elementi possano coesistere, ma capita assai spesso che al non gioco corrisponda una buona resa in termini di punti. Ma forse questo capita alle squadre forti…

Se non fossimo già nel girone di ritorno, potremmo concludere col dire che la Paganese ha bisogno di tempo per amalgamarsi, per trovare i fili della manovra.

Ma siamo a campionato inoltrato e tutto è maledettamente complicato per arrivare alla salvezza.

Nino Ruggiero