28.2.23

Chi la dura la vince.

DI NINO RUGGIERO

Partita senza storia tra Ilva Maddalena e Paganese. Due minuti e gli azzurro-stellati sono già in gol grazie a un diagonale di De Felice servito al bacio da D’Agostino. Ancora De Felice in gol, ancora una segnatura nei primissimi minuti di gioco. Tre gol fulminei messi a segno nelle ultime tre partite disputate. Una fortunata coincidenza, un modo di affrontare le partite con fiero cipiglio o una specie di avvertimento, tipo “a prima entrata guardatevi le tasche”?

Non lo so. So soltanto che è la terza volta di seguito che la Paganese si presenta con l’appuntamento con il gol nei primi minuti di gioco.


Era capitato la prima volta a Palma Campania, autore De Felice, ma la squadra – alquanto sbiadita nel rendimento – non aveva retto al ritmo dell’avversaria; non era riuscita a trarre buoni auspici dalla iniziale segnatura e si era fatta prima raggiungere e poi superare.

È capitato sette giorni fa con il Portici, sempre con De Felice mattatore, nei primi minuti di gioco con partita però portata felicemente in porto per tre reti a zero.

In terra sarda, la Paganese ha forse disputato la migliore gara della stagione, a prescindere dal risultato roboante che fa comunque tanto morale. Come d’incanto, sono sparite tutte le perplessità che avevano oscurato il suo cammino in occasione delle partite con Angri e Palmese; di sbiadito, contro l’Ilva Maddalena, ci sono state solo le immagini televisive irradiate da Directa Sport che ha curato la messa in onda della partita.

Paganese sicura di sé, autorevole, sempre in partita, mai in affanno, finanche spietata sotto rete con De Felice indiscusso mattatore nell’area piccola, grazie all’intesa con D’Agostino che migliora di partita in partita.

Per avere un quadro chiaro di come si è svolta la partita, basterebbe pensare che per la prima volta in questo campionato il portiere Moro non ha sporcato i guantoni nemmeno per interventi di ordinaria amministrazione.

La squadra di Giampà sembra pronta per il gran finale che l’attende. È migliorata nel rendimento complessivo; è più attenta in difesa, ha personalità a centrocampo dove svetta Sicurella con la collaborazione di Del Gesso e dei due esterni di fascia che riescono a interpretare il ruolo di sostegno che Giampà ha disegnato per loro. Un vero peccato che l’allenatore, per motivi anagrafici, debba tenere in panchina un centrocampista come Iuliano. In attacco, D’Agostino rappresenta la luce per il gioco offensivo. De Felice e Maggio, sempre efficaci in zona gol, in questo finale di campionato sono chiamati a disputare gli straordinari come si conviene ad atleti che hanno il fiuto del gol.

Fermiamoci un momento e diamo uno sguardo alla classifica. La partita decisiva, quella che conta veramente, quella che deciderà le sorti della squadra che vincerà il campionato, è più che mai aperta. E si giocherà, domenica dopo domenica, ogni volta che le pretendenti alla vittoria finale scenderanno in campo da qui a nove partite fino alla data fatidica del 7 maggio. Oggi nessuno si nasconde più; nemmeno Casertana e Palmese che al momento sono a sette lunghezze dal duo di testa formato da Paganese e Sorrento.

Per tornare alle cose di casa, la Paganese deve pensare solo a se stessa. Deve tornare ad essere la squadra delle nove vittorie consecutive; solo così potrà essere arbitra del proprio destino.

Deve prima vincere, domenica dopo domenica, e poi guardare ai risultati delle concorrenti al titolo. La Paganese, vista all’opera contro l’Ilva Maddalena, può farcela; con gli scongiuri del caso…

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.it

(Ph. Alessandro Cossu – Facebook Paganese Calcio)