3.4.23

Piedi buoni e mente fine.

DI NINO RUGGIERO

Una prestazione così si perde nella notte dei tempi. Non è il punteggio che fa scalpore, no; è la qualità di gioco prodotta, nel corso di circa cento minuti, che lascia in bocca il dolce gusto della vittoria accompagnato dal convincimento che questa squadra ha nelle corde le qualità che servono per tagliare un traguardo importante.


Che partita, ragazzi! Una gara da incorniciare e da tramandare ai posteri come prototipo di partita perfetta. Una vera goduria per palati raffinati; che vi siete persi voi che avete sempre avuto la puzza sotto il naso, stizzosi amanti facili ai rimpianti per punti persi malamente per strada nei momenti topici del campionato!

L’ho detto e lo ripeto, per i più distratti. Nel calcio, è sempre difficile coniugare risultato e bel gioco, a meno che non si possegga uno squadrone, una specie di bulldozer o caterpillar in grado di travolgere letteralmente gli avversari trovati per strada. Poi ci sono le giornate di grazia per le buone squadre, come quelle di oggi.

La Paganese è una più che buona squadra, costruita con criteri anche parsimoniosi, ma che nel corso del campionato ha avuto qualche rallentamento nel suo cammino; poi, man mano, ha saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano grazie soprattutto al lavoro del suo allenatore.

Contro il Cassino, davanti a una buona cornice di pubblico che ha rievocato vecchie sfide, gli atleti azzurro-stellati hanno nobilitato la loro posizione in classifica che li vede ancora oggi primi a parità di punteggio con il Sorrento.

Giampà dal suo cilindro ha estratto alcune piacevoli sorprese. Ha presentato una nuova cerniera di centrocampo: Verna, vera novità, mente fine, indiscutibilmente tra i migliori per posizione, per autorevolezza e senso tattico ha dato misura e geometria alle manovre della squadra. Al suo fianco non il solo Del Gesso, under che ancora non ha espresso in pieno le sue potenzialità; ma anche, a turno, Cipolla sempre di più vero jolly, utile sia come terzo di difesa sulla sinistra dello schieramento a tre, sia come rinforzo nella zona centrale del campo quando le situazioni di ordine tattico lo hanno richiesto. Il centrocampo, zona in cui più di una volta nel passato la Paganese è sembrata essere in inferiorità numerica rispetto alle avversarie, è risultato essere il reparto vincente della squadra che ha contato non solo sulle qualità di Verna e Del Gesso ma anche sul lavoro di Faiello a sinistra e di Fois a destra che si sono sempre inseriti autorevolmente nelle manovra che la squadra andava a proporre per gli scatenati De Felice e Maggio.

Discorso a parte per D’Agostino. La sosta del campionato gli ha giovato. Contro il Cassino ha incantato, come nelle giornate migliori, con le sue giocate di alta scuola; piedi buoni ed educati gli hanno consentito anche di mettere a segno una doppietta. Non è la prima in questo campionato.

Allora, come la mettiamo con questa aspettative di promozione? Ve lo starete chiedendo. Ce lo chiediamo tutti, per la verità. Il futuro è prossimo, non remoto; è lungo solo cinque gare e ci darà le risposte giuste. Una cosa sola è certa: se la squadra dovesse giocare con la stessa intensità e scioltezza di oggi nessun traguardo dovrebbe essere precluso.

In proposito va detto che il prossimo incontro in calendario, previsto per giovedì prossimo, Casertana-Sorrento, potrà rappresentare la cartina di tornasole perché è indubbio – tanto per dirla alla Marzullo – che i punti andranno a una delle due in caso di vittoria e uno per parte in caso di pareggio.

Questo per quello che riguarda le altre due pretendenti al titolo di categoria. Per la Paganese, impegnata in Sardegna contro la Sarrabus Ogliastra, è atteso l’unico risultato che potrebbe dare una svolta sia pure momentanea alla conquista della prima posizione in classifica.

È vero che il prossimo turno non sarà decisivo, ma è altrettanto vero che non mancherà di dare indicazioni determinanti per la vittoria finale.

Mi pare di aver detto tutto.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.it