15.5.23

Pacco, doppio pacco e contropaccotto.

DI NINO RUGGIERO

Playoff. Servono, non servono; non si sa. Intanto cerchiamo di vincerli, poi si vede.

Dunque, dopo aver vinto contro una tosta Lvpa Frascati, domenica prossima la Paganese incontrerà al “Marcello Torre” la Casertana. Per vincere queste specie di finali riparatorie potrebbe bastare un pareggio scaturito anche al termine di eventuali tempi supplementari. Ma basterà vincere per entrare dalla finestra dopo che non si è stati in grado di entrare dalla porta, ingresso principale? No, non basterà.

Le squadre vincitrici delle rispettive finali dei playoff di girone (sono nove) non hanno alcun diritto all’accesso in Lega Pro, ma avranno soltanto un piazzamento migliore in una graduatoria che sarà formata per gli eventuali ripescaggi. Per loro saranno stipulate classifiche di merito (tradizione sportiva della società, media punti conquistati, numero medio di spettatori, ecc).


Guardate, non è il caso di illudersi troppo, senza per questo voler parafrasare il titolo di un famoso film diretto da Nanni Loy, “Pacco, doppio pacco e contropaccotto”. Non ci sono imbrogli, ma speranze, solo speranze. Guai però a mollare. Nella vita bisogna sempre credere in qualcosa, avere un obiettivo da raggiungere per non cadere nel fatalismo e nella rassegnazione più deteriore.

Procediamo per gradi. Per prima cosa, la Paganese dovrà battere la Casertana; dopo di che sarà possibile immaginare scenari futuri. Parlarne adesso non ha senso; c’è ancora in giro tanta delusione per aver perso domenica scorsa a Tivoli un obiettivo che era lì, a portata di mano e gli animi non sono sereni. Bisogna dunque fare scorrere il tempo che in questi casi probabilmente è la migliore medicina per smussare brutti ricordi. Poi, ne riparliamo.

Ieri, contro la Lvpa Frascati, nella prima partita dei playoff, si è vista all’opera una buona Paganese. Dopo un inizio timido, figlio della terribile delusione di sette giorni addietro, la squadra ha preso a giocare con una certa scioltezza potendo contare sulla determinazione e voglia di riscatto dei suoi uomini migliori. Il punteggio finale non fa una grinza. Troppo vogliosi di riscatto, gli azzurro-stellati hanno dominato la gara in lungo e in largo lasciando agli ospiti solo gli ultimi minuti di gioco, a punteggio praticamente già acquisito.

Già, punteggio acquisito, e come? Con un gioco avvolgente, con grossa capacità cognitiva, con uomini giusti al posto giusto; inoltre, sono stati spietati e cinici sotto rete. Mancava De Felice, autentico fromboliere, capocannoniere principe del campionato, ma la squadra ne ha risentito meno di quanto si potesse pensare. Anzi, ironia della sorte, i gol non sono mancati a suggello di una prestazione di buon livello qualitativo. La squadra di Giampà è riuscita a capitalizzare tutte quelle manovre degne di essere finalizzate; cosa che non sempre ha fatto nel corso del campionato quando, in tante partite condotte con punteggi striminziti, ha sprecato in maniera industriale palloni che le avrebbero consentito di portare a casa punti preziosi per la classifica.

È probabilmente inutile piangere sul latte versato, ma tante gare sono state riaperte e pareggiate dalle avversarie proprio perché sotto rete si è sprecato tanto, anzi troppo. E il calcio insegna che, quando si è padroni del campo in lungo e in largo, quando si ha tra i piedi il pallino del gioco, bisogna mettere i palloni in rete. E sapete perché? Perché in campo ci sono sempre gli avversari e bisogna pur sempre fare i conti con loro, anche quando sembrano in difficoltà.

Con la Lvpa è successo proprio questo. I romani hanno avuto un sussulto finale, hanno accorciato le distanze, complice un momento di comprensibile rilassamento della difesa. Ma intanto erano sotto di tre reti… non so se mi spiego.

Adesso, occhio alla Casertana. Poi, in caso di superamento del turno, guarderemo con più fiducia al futuro.

Nino Ruggiero per paganesegraffiti.it