24.7.23

Trica che vene bbuono.

DI NINO RUGGIERO

C’è un proverbio napoletano che recita testualmente: “Trica trica che vene bbuono“, tradotto “non importa quanto si aspetta, l’importante è che vada bene”.

Non so, per la verità, se il detto può essere applicato al problema che più ci interessa: alla nuova Paganese. All’indomani della disfatta di Tivoli e delle dimissioni di Raffaele Trapani, abbiamo aspettato fiduciosi due tappe fondamentali per il futuro del calcio a Pagani:
1 – la costituzione della nuova società per evitare il fallimento della vecchia;
2 – la composizione della squadra che dovrà rappresentare degnamente la Paganese ai nastri di partenza della serie D.

Per il primo punto, essenziale perché senza una felice conclusione non sarebbe stato possibile andare oltre, diciamo che si può essere soddisfatti. Certo, sarebbe stato meglio riuscire a coinvolgere altri imprenditori e professionisti, ma l’opera congiunta del notaio Calabrese e del sindaco De Prisco hanno consentito di aggregare al momento nove persone alla nuova compagine societaria.

Intendiamoci, non era facile riuscire a mettere d’accordo tante persone con il fine ultimo e dichiarato di salvare il salvabile, pena l’esclusione dal campionato per fallimento. Il fatto di esserci riusciti suona a merito del sindaco De Prisco e del notaio Calabrese che hanno speso nel progetto “rinascita” le loro migliori energie. Primo punto chiuso? Quasi. Chiariamo alcune cose. Si parte con la nuova società che comunque è ancora legata per questioni amministrative e di opportunità alla gestione Trapani. I legami ci sono e resteranno almeno fino al momento in cui la nuova società sarà in grado di camminare con le proprie gambe. La prova di quanto enunciato viene dalla conferma di Filippo Raiola, nella veste di amministratore delegato e di Guglielmo Accardi come direttore sportivo. Proprio quest’ultimo, in piena sintonia con il parere di Raiola, ha scelto Massimo Agovino come nocchiero della squadra che disputerà il prossimo campionato. Chiudiamo il primo punto con una nota. L’allenatore Agovino si è presentato alla stampa e alla tifoseria con una dichiarazione accattivante. “Non vedo l’ora di indossare la gloriosa maglia della Paganese. A una chiamata così non potevo non rispondere presente. Con grande piacere ritrovo tre compagni di viaggio, Guglielmo Accardi, Filippo Raiola e Lorenzo Ansaldi. Cominciare con loro è come stare in un ambiente familiare”. Bene, una dichiarazione che è un atto d’amore verso i colori azzurro-stellati non può passare sotto silenzio soprattutto in un periodo in cui sembra che solo il vile denaro la faccia da padrone nel mondo del calcio.

Secondo punto. Ancora non si vede niente all’orizzonte per quello che riguarda la composizione della squadra. Si aspettava qualche mossa di mercato ma a oggi niente trapela dalle stanze di comando. Si sa solamente che esiste un progetto di massima stilato in concerto da Accardi e Agovino che intendono innanzitutto assicurare alla squadra una propria identità con almeno tre/quattro elementi esperti che dovrebbero costituire la spina dorsale dell’inquadratura. Si cercano elementi che intendono riscattare annate non proprio felici ma che hanno grosse potenzialità. Ma si cercano anche giovani di belle speranze; elementi che sono segnati in rosso sul taccuino del duo Accardi/Agovino. La Paganese in questo tipo di ricerca è tra le squadre meno presenti sul mercato e la piazza, esigente e competente, rumoreggia; ma potrebbe anche trattarsi di una soluzione tattica meramente opportunistica.

“Trica trica che vene bbuono!”

Speriamo sia così!

da paganesegraffiti.it