14.10.25

La risorsa degli under.

DI NINO RUGGIERO

Le vittorie conseguite fuori casa hanno sempre un valore diverso. Figuratevi se poi arrivano fuori tempo massimo, in piena zona Cesarini. È stato già detto parecchio sulla partita che ha visto la Paganese vittoriosa su un Pompei mai domo che ha fatto di tutto per non soccombere. Ebbene, credo sia il caso di aggiungere al commento già fatto a fine partita, arricchito dalle valutazioni sui calciatori (leggi pagellone), che gli azzurrostellati hanno meritato la vittoria per quello che, come compattezza e inquadratura, hanno seminato per buona parte della gara.

La Paganese di quest’anno gioca veramente un buon calcio; i movimenti della squadra risultano anche armonici quando – dopo aver conquistato palla – si tratta di impostare il gioco e di dialogare tra i reparti. Il canovaccio prevede gioco in profondità sulle due fasce e cross per spaccare le difese.

A Santa Maria la Carità è filato tutto liscio, fuorché l’ultimo passaggio che non è mai andato come da copione. Per cui, pur avendo dominato la gara territorialmente e aver dato una chiara dimostrazione di forza e di coesione tra i reparti, il gol non è mai arrivato; o, meglio, è arrivato solo al fotofinish a tempo quasi scaduto. Di certo Novelli avrà da fare alcune valutazioni sulle potenzialità della squadra in fase realizzativa, ma è già tanto che il gol della vittoria sia arrivato da Negro, ingaggiato proprio per dare profondità e consistenza a un attacco finora poco prolifico.

Adesso bisognerà aspettare qualche altra domenica, diciamo pure dopo due gare toste contro Sarnese e Barletta, per tracciare un primo bilancio.


Intanto registriamo la buona posizione in classifica, che è rispondente alle aspettative, unitamente alla considerazione che la squadra – mai come quest’anno – può attingere a piene mani nel gruppo degli under che costituiscono una risorsa di prima grandezza. La cosa suona a onore e merito soprattutto per il direttore sportivo Bocchetti che quest’anno ha saputo pescare bene tra quei ragazzi che probabilmente conosceva già e che attualmente compongono la rosa della pattuglia giovane della squadra. Un ruolo determinante però lo sta giocando l’allenatore Novelli, bisogna dirlo con cognizione di causa. Non vorrei essere blasfemo, ma sono convinto che, se i risultati arrivano, lo si deve anche in buona parte all’apporto che questi giovani virgulti riescono a dare proponendosi anche in ruoli delicati che di solito sono occupati da atleti navigati e maturi. Prendete, ad esempio, Giordano, classe 2007 proveniente dalle giovanili della Sarnese. L’allenatore Novelli, che già schiera in difesa tre under (Galli, Isufi e Di Biagio) ha dovuto sostituire a causa di un infortunio Piga, indiscusso leader dello schieramento a quattro sulla fascia sinistra. Poiché era già stato adempiuto l’obbligo dei tre under, l’allenatore avrebbe potuto guardarsi intorno per adattare al ruolo uno tra quelli che di solito non trovano un posto fisso in prima squadra. Ebbene, Novelli con una mossa a sorpresa, ha tirato fuori dal suo cilindro la mossa Giordano; prima, per non stravolgere l’assetto difensivo (un difensore d’ala al posto di un altro difensore d’ala) e poi perché evidentemente aveva soppesato in allenamento le potenzialità del ragazzo. Occhio, dunque, agli under. Sono proprio loro che potrebbero dare qualcosa in più alla Paganese perché, se è vero che il tasso tecnico conta molto in questi campionati, è anche vero che spesso si va avanti potendo contare su giovani di valore. E quest’anno a Pagani i ragazzi di valore non mancano. Garantito.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.it