20.1.20

Essere o non essere.

di NINO RUGGIERO

La Paganese si perde al solito bivio. Balbetta e sbaglia nel momento in cui deve confermare qualcosa di buono e di poter imboccare la strada maestra.

É un classico delle squadre costruite per raggiungere un obiettivo e che, in corso d’opera, dopo aver mostrato di poterlo raggiungere, sono chiamate a dimostrare di poterne intraprendere uno nuovo, più ambizioso e coinvolgente.

Ebbene, la risposta arrivata dalla gara con la Sicula Leonzio è stata fredda, come gli agenti atmosferici del momento, e lapidaria: questa squadra, così com’è adesso, non potrà fare i miracoli che gran parte della tifoseria aveva accarezzato dopo la bella esibizione di sette giorni fa a Monopoli.
Nel prepartita la società ha voluto ricordare la memoria del giovane Francesco Catapano, tifosissimo della squadra, scomparso di recente, con la consegna alla famiglia da parte del capitano Francesco Scarpa e del direttore generale Filippo Raiola di una maglia commemorativa. Un gesto nobile apprezzato soprattutto dagli ultrà che al giovane hanno dedicato un commovente striscione.

In una gara, quella con la Sicula Leonzio, in cui la Paganese avrebbe dovuto giocoforza avere il controllo attivo del gioco, sono emerse tutte le perplessità di una manovra balbettante ed incerta nella fase di impostazione del gioco. Nel calcio, è risaputo, non basta avere una buona organizzazione di gioco quando si deve puntare a qualcosa di grosso. Una cosa è riuscire a disporre bene la squadra dal punto di vista tattico, chiudere gli spazi agli avversari e ripartire in velocità; un’altra cosa è riuscire ad organizzare la manovra di gioco quando l’avversario è ben rintanato a difesa della sua porta e lo fa con cognizione di causa, raddoppiando le marcature e restringendo gli spazi. Parliamoci chiaro: è una questione di qualità; e la qualità non si inventa dalla sera alla mattina: uno o ce l’ha o non ce l’ha. La Paganese è una buona squadra, costruita con buon discernimento, tatticamente irreprensibile; ha una buona difesa, anzi, per meglio dire, attua una buona fase difensiva alla quale collaborano centrocampisti e attaccanti. La squadra riesce a dare il meglio di sé quando deve attuare il principio mai sconfessato del “prima non prenderle”, tipico delle squadre che riconoscendo di non avere grandi qualità, devono pensare a rinforzare gli ormeggi difensivi. In questo, bisogna dirlo, Alessandro Erra ha fatto davvero un buon lavoro perché nelle ultime gare la fase difensiva della squadra ha portato a buoni risultati.

Quello che manca alla Paganese – e non è un problema di poco conto – è la qualità indispensabile per imbastire, organizzare e realizzare manovre propositive in avanti. La partita con la Sicula Leonzio è stata di una noia tattica infinita. La squadra siciliana ha chiuso tutti gli spazi possibili nella sua metà campo e la Paganese è andata avanti a forza di inerzia, senza genialità, senza mai effettuare manovre di aggiramento nei confronti di una difesa avversaria decisa ed arcigna. La prova di tutto questo viene dallo zero nel tabellino riferito ai calci d’angolo battuti e dalle scarsissime punizioni battute dal solito Capece. Alla squadra sono mancate anche le brillanti incursioni sulla fascia sinistra di Perri e di Gaeta, così come è mancato – almeno fino all’ingresso in campo di Scarpa – un atleta in grado di saltare l’uomo e di creare superiorità numerica in avanti.

Un pareggio in casa ci può stare per una squadra come la Paganese che deve pensare sempre a fare punti per tenere lontani i pericoli di retrocessione. Potrebbe non bastare, nel prossimo futuro, se si vuole ancora pensare di effettuare il salto di qualità in ottica play-off.

La parola, in questi termini, spetta alla società e al tecnico.

Se si vuole effettivamente tentare di irrobustire la squadra, sono necessari un paio di acquisti mirati di grande qualità che dovrebbero essere suggeriti proprio dal tecnico che ben sa dove intervenire. Intendiamoci, siamo nel campo delle ipotesi, visto che la società non naviga nell’oro e si è sempre distinta per oculatezza finanziaria; calciatori presi così, solo per numero, non servono perché c’è bisogno solo di elementi che possano assicurare cambi di rotta in termini di miglioramenti.
Per intanto, c’è subito, nella giornata di mercoledì, un altro incontro casalingo. Arriva la Viterbese ed Erra avrà anche problemi di formazione per le contemporanee assenze di Schiavino, Stendardo e Guadagni. Stavolta Francesco Scarpa dovrebbe essere in campo fin dal primo minuto per dare la carica alla squadra.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com