2.3.21

Le giornate nere.

DI NINO RUGGIERO

Giornata storta per la Paganese che a Teramo rimedia una sconfitta senza attenuanti maturata durante un primo tempo da incubo; protagonisti i padroni di casa che hanno fatto valere i diritti di una classe superiore. 

Allo stadio “Gaetano Bonolis” non si è mai vista all’opera, soprattutto nella prima parte della gara, la Paganese degli ultimi incontri, quella squadra che aveva fatto intravedere buone possibilità di una insperata rimonta in classifica.Il Teramo ha recitato la parte del mattatore e ha preso sempre d’infilata la squadra azzurro stellata costretta sulla difensiva e mai in partita nei primi quarantacinque minuti di gioco. I gol realizzati sono autentiche perle di bravura, soprattutto il secondo messo a segno al 27’ da Bombagi su invitante cross rasoterra dalla sinistra. L’attaccante ex reggino ha anticipato tutti e ha fatto secco l’incolpevole Baiocco. Appena dieci minuti prima c’era la stata la segnatura di Ilari, che sembra avere un conto in sospeso con la Paganese da sempre, bravo a girarsi in area e a realizzare a pochi metri dalla porta. La diversa tenuta atletica delle due squadre in campo ha fatto la differenza. La Paganese non ha retto al ritmo frenetico imposto dagli avversari nella prima parte della gara probabilmente perché ha risentito dell’impegno infrasettimanale con il Catania.

Se ne è accorto Di Napoli che, dopo un conciliabolo con il suo vice Tatomir, dall’inizio del secondo tempo ha modificato l’assetto della squadra inserendo calciatori meno utilizzati nelle ultime partite e quindi più freschi dal punto di vista atletico. Qualche miglioramento si è visto. Ma la partita era oramai segnata e il Teramo si è solo limitato a controllare i tentativi della Paganese di ridurre quantomeno le distanze. Uno di quelli che si è dato molto da fare per cercare di riaprire la partita è stato Mendicino che al 26’ del secondo tempo si è fatto apprezzare per un gran tiro deviato a stento in angolo dal portiere teramano.

Una giornata nera può capitare, ma deve essere subito messa in archivio perché una squadra che vuole salvarsi non può permettersi di sbagliare partita due volte di seguito. La Paganese, che sembrava aver cambiato pelle, deve fare di tutto per evitare la trappola dei play-out.

Oramai, si è capito, alla luce della recente decisione da parte della Lega di non penalizzare l’ultima in classifica con la retrocessione diretta, che un gruppetto di squadre ben definito dovrà giocarsi la permanenza in serie C. In pratica le ultime quattro, sempre che non ci sia fra le stesse un distacco superiore a otto punti, a fine campionato si affronteranno con partite di andata e ritorno e le due perdenti retrocederanno in quarta serie.

La premessa è indispensabile per capire quanto difficile possa essere il cammino soprattutto per le squadre che hanno avuto un girone di andata mediocre, come nel caso della Paganese, e che devono puntare a recuperare il terreno perduto.

Oggi come oggi, è inutile e controproducente ritornare ai discorsi di carattere tecnico fatti fino a quando c’era la possibilità di incidere sulla composizione della squadra. Non c’è più tempo per disquisire di tattiche, di manchevolezze e di ruoli scoperti. In questo particolare momento critico, bisogna solo cercare di utilizzare al meglio il materiale umano a disposizione, senza stravolgere le loro caratteristiche; ogni atleta dovrebbe essere utilizzato per quello che è in grado di offrire nel suo ruolo sempre che possa fornire una condizione atletica soddisfacente.

C’è anche poco tempo per riflettere e analizzare i motivi di una sconfitta che si doveva evitare. Tra due giorni, mercoledì prossimo, c’è un nuovo impegno al “Marcello Torre” contro la Viterbese. Non si può più sbagliare.

Nino Ruggiero
(da Il Quotidiano del Sud. Edizione Salerno, 01.03.2021)