Gallo – Nulla può sul tiro di sinistro a incrociare di Laringe sfuggito alla marcatura di Isufi. Per il resto appare sicuro sia sulle uscite sui palloni che arrivano dalle fasce laterali sia nell’amministrazione della porta a lui affidata.
Di Biagio – È chiamato a un duro lavoro perché deve controllare Laringe l’attaccante più intraprendente del Barletta. Non demerita mai nel corso della gara e cerca di portarsi in avanti sulla destra a sostegno dell’azione di Lombardi.
(dal 65’ Gatto) – Dà il cambio a Di Biagio per farlo respirare dopo una gara molto impegnativa e dimostra di poter aspirare anche a un ruolo di primo piano.
Isufi – Come in altre occasioni si fa valere a difesa chiusa. L’unica pecca, se così vogliamo definirla, è costituita dal mancato anticipo su Laringe che su un capovolgimento di fronte porta il Barletta in vantaggio. Chiude in bellezza con grande autorità quando si proietta anche in avanti alla ricerca del gol del pareggio.
De Nova – Per lui non ci sono più aggettivi per magnificare una prova di assoluto valore. Dà certezza e sicurezza a tutto il reparto arretrato, senza fallire mai un solo intervento.
Piga – Ecco un altro elemento che di domenica in domenica dimostra di essere un vero pilastro difensivo degno delle migliori tradizioni nel ruolo. Quando è necessario sa anche farsi vedere in avanti sulla fascia sinistra per proporre gioco e cross degni di migliori fortune.
Mancino – Comincia al piccolo trotto e va subito alla ricerca della migliore posizione sulla tre quarti campo. Ma ormai gli avversari conoscono le sue doti e non gli danno tregua stringendolo spesso in una morsa ferrea che lo porta anche sul piano della battaglia agonistica.
(dal 76’ Arganaraz) – Troppo poco in campo per una giusta valutazione di merito.
Pierce – È autore di una gara eccezionale che lo porta a essere tra i protagonisti della partita. Gioca con il passo del campione che non teme confronti anche quando la gara si fa dura e dimostra di poter autorevolmente reggere la bacchetta del comando del gioco di centrocampo. Il gol realizzato è il giusto premio per una gara perfetta sotto tutti i punti di vista.
Labriola – Esce fuori alla distanza quando i ritmi del Barletta calano e c’è bisogno del suo dinamismo nella zona centrale del campo. Ancora una volta non è un campione di precisione quando si tratta di uscire dalla sua difesa palla al piede, ma la sua generosità e suoi slanci agonistici sono proverbiali perché i suoi valori vengono fuori alla distanza.
Lombardi – Non riesce a elevarsi da un’aurea mediocrità e la sua azione appare quasi scontata sulla fascia destra dell’attacco. Prova anche a pungere con uno di quei tiri su calci di punizione che lo hanno reso famoso ma non è molto fortunato.
(dal 65’ Pierdomenico) – Porta entusiasmo e freschezza alla squadra quando c’è bisogno di tentarle tutte per arrivare perlomeno al pareggio. Ancora una volta dimostra di avere ottime qualità stilistiche per cui abbiamo l’impressione che nel corso del campionato potrà ben recitare il ruolo di alter ego di Lombardi sulla fascia destra dello schieramento.
Negro – Conferma di avere tutte quelle doti di cui la squadra aveva bisogno in avanti. Sgomita in avanti finché è in campo e ingaggia duelli feroci con il suo avversario diretto con alterna fortuna. Al momento però è di certo l’attaccante che più si adatta al gioco offensivo della squadra.
(dall’85’ De Feo) – Pochi minuti spesi per dare più compattezza alla squadra nel convulso finale.
Costanzo – Non riesce a essere determinante come in altre occasioni e tenta poco la via della rete. Viene sostituito da El Haddadi, ma la musica non cambia.
(dal 65’ El Haddadi) – Viene chiamato in campo per dare un cambio di marcia sulla sinistra dello schieramento offensivo ma non punge come nelle intenzioni del tecnico che si aspetta molto dalle sue giocate.
da www.paganesegraffiti.it