Stavolta non sono bastati alla Paganese i soliti ultimi minuti della gara per venire a capo del risultato pieno. Il Ferrandina, con le buone e con le cattive, è riuscito a mantenere inviolata la propria porta e alla fine l’ambiente sportivo locale ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco imprecando però per i due punti persi per strada che – in caso di vittoria – avrebbero potuto comportare il raggiungimento del primo posto in classifica. Poteva essere, ma non è stato; ma il passo della formichina comunque è stato fatto se il Fasano è a un solo punto.
Così vanno le cose del calcio, facciamocene una ragione. Inutile cercare colpevoli per una vittoria non arrivata come nelle aspettative più rosee. E soprattutto cerchiamo di capire che non sempre i valori tecnici riescono a prevalere. L’importante, per una squadra come la Paganese che non ha fatto mai il passo più lungo della gamba, è che riesca a tenere il ritmo delle migliori. Il che suona a onore e merito per una società che sta attuando il programma tracciato a inizio campionato. Poi può capitare che non si riesca a venire a capo di qualche partita, ma questo fa parte del gioco perché nel calcio non è detto che debba vincere sempre la squadra ritenuta sulla carta più forte. Certo, il discorso potrebbe anche cambiare, in prospettiva futura, se dovesse individuata la possibilità di arricchire la rosa della squadra con un paio di acquisti azzeccati. Ma questa è un’altra storia e per il momento non ci riguarda. Il pareggio interno conseguito contro il Ferrandina deve essere inteso solo come un mezzo passo falso, non altro. La squadra, ancorché modificata nelle ultime esibizioni, mostra una buona tenuta complessiva e di certo continuerà a sorprenderci positivamente.
da www.paganesegraffiti.it
