30.10.19

Aneddoti e curiosità di Picerno-Paganese.


L'equilibrio precario, gli approcci rivedibili e i birilli in area. Questo e tanto altro in 10-0, la rubrica "semiseria" di #paganesemania, che vi racconta così #PicernoPaganese.

DIECI alla tifoseria azzurrostellata che domenica ha riempito il settore ospiti dello stadio Viviani di Potenza, che però ancora una volta torna a casa delusa, vista la brutta prestazione della squadra, ma ciò non ha fermato gli ultras a cantare durante tutti i 90 minuti e oltre.

NOVE le volte in cui la Paganese si è trovata in una situazione di svantaggio da inizio anno. Considerando che si sono giocate solo 12 partite, la situazione potrebbe diventare preoccupante se l'andamento dovesse continuare ad essere questo. In più di un'occasione gli azzurrostellati sono riusciti a recuperare e spesso anche a ribaltare. Ma non sempre va bene.

OTTO le gare impiegate dall'attaccante Emmanuele Esposito a sbloccarsi fra i professionisti. Dopo una vita trascorsa nei dilettanti, la bandiera del Picerno ha trovato il primo centro proprio contro la Paganese.
SETTE a Matteo Campani, alla sua prima presenza in campionato fra i professionisti. Il classe 2000 era stato titolare in Coppa Italia col Bari e con l'Avellino, salvo poi lasciare il posto a Baiocco, che ha sostituito degnamente, con un paio di parate che hanno evitato un passivo più ampio. In avvio di ripresa, ha anche rischiato un'altra frittata come su Antenucci ad agosto, ma ne è uscito bene e si è confermato un secondo di buona affidabilità.

SEI i giocatori di movimento della Paganese, più il portiere, che si trovano in area di rigore al momento del gol del Picerno. Nessun giocatore in maglia bianca riesce a fermare lo scambio in velocità dei tre calciatori rossoblù, con Guerra che trova il facile tap-in addirittura sulla linea di porta. Quando si dice iniziare bene una partita...

CINQUE come i minuti che passano dal fischio d'inizio all'uno a zero del Picerno. Un gol a testimonianza della difficoltà ad approcciarsi alla gara della Paganese come già avvenuto in altre occasioni. Alla Sicula ne furono necessari 8, alla Reggina 12, all'Avellino 15.

QUATTRO le sconfitte stagionali, tutte fuori casa, della Paganese. Se tra la mura amiche sembra essere tornata la legge del Torre come i tempi d'oro, i ragazzi di Erra in trasferta hanno maggiore difficoltà soprattutto se sono costretti sempre a rincorrere.

TRE le gare in sette giorni della Paganese che ha affrontato in rapida successione Teramo, Vibonese e Picerno. Doveva essere la settimana delle conferme ed invece gli azzurrostellati portano via soltanto un punto. Approcci sbagliati, episodi arbitrali alquanto dubbi e la prima vera emergenza in termini di infortuni (out Dramè, Perri, Diop, Baiocco) il filo conduttore di una settimana da cancellare.

DUE le sconfitte senza attenuanti collezionate dai ragazzi di Erra in questo avvio di campionato. La debacle di Potenza fa il paio con quella nel derby con la Cavese proprio in termine di prestazione globale della squadra. Meglio incassare una sconfitta senza giocare che dominare ed ottenere lo stesso risultato.

UNO il tiro nello specchio della porta della Paganese ad opera di Caccetta appena dopo il gol subito. Nei restanti minuti ci provano Musso, Capece e Guadagni senza riuscire neanche a sporcare i guantoni di Cavagnaro.

ZERO all'equilibrio di quella fetta di tifosi, per fortuna piccolissima, che è passata in appena una settimana dai sogni di gloria di altissima classifica al disfattismo generale. Serve equilibrio: 16 punti in 12 partite per una squadra che deve salvarsi (l'obiettivo è questo) è un buon bottino.

Alfonso Esposito
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