12.11.25

Ambizioni: ne vogliamo parlare?

DI NINO RUGGIERO

Scusate la digressione, ma devo cominciare con l’offerta del Martina Franca relativa alla visione in streaming della partita di domenica scorsa. Capisco che la Lega calcio non voglia mettere il becco sulla questione delle partite da trasmettere in diretta (e che comunque andrebbe regolata una volta per tutte), ma chiedere il pagamento tramite un “bonifico istantaneo” quando mancano un paio d’ore prima dell’inizio della gara, senza un minimo di preavviso, mi sembra proprio un po’ troppo; non tanto per l’importo da pagare quanto per il singolare sistema di pagamento. Almeno lo avessero detto in tempo per consentire agli interessati, soprattutto di parte Paganese, impossibilitati a raggiungere il terreno di gioco, di capire come muoversi in tema di pagamento di quanto stabilito. No, niente da fare, prendere o lasciare. Conosco solo io almeno una decina di persone che domenica non hanno potuto accedere al sistema proposto pur essendo in possesso di carte di credito e della forma più usuale di pagamento (PayPal) ma non abilitati a questo “bonifico istantaneo” piuttosto inusuale per il regolamento di una partita di calcio.

Lasciamo perdere, e passiamo alla gara vera e propria.

Alla fine se la vittoria è andata alla Paganese non si può nemmeno dire che il Martina Franca abbia demeritato.

Il calcio, purtroppo, non dà mai certezze perché è imprevedibile. Quando poi Gatto nella nebbia più fitta, a recupero appena iniziato, ha messo a segno il gol della vittoria per la sua squadra, nessuno voleva crederci; una specie di “sogno o son desto”, in presenza di una coltre di nebbia impenetrabile e di una visibilità zero. Da qui il titoletto di ieri “Un gol maje visto!”.


A onor del vero, il risultato premia la Paganese ma non condanna nemmeno il Martina Franca che ha dimostrato di avere buone potenzialità; per cui a buon diritto può ambire alle zone alte della classifica. In proposito, bisogna dire che la Paganese in Puglia ha espresso ancora una volta un gioco di tutto rispetto con prestazioni di rilievo, come tratteggiato già ieri con il solito pagellone di fine partita. A quanto già espresso ieri in fase di commento a caldo, va aggiunto che la squadra di Novelli sta attraversando un buon periodo di forma e sta rispondendo bene alle varie sollecitazioni tecnico-tattiche proposte dal suo allenatore.

Dopo undici gare disputate, qualche considerazione si può esprimere. Ebbene, possiamo dire che i programmi della vigilia sono stati raggiunti e superati; addirittura la squadra veleggia con il vento in poppa e tutto lascerebbe pensare che qualche acquisto ben azzeccato potrebbe portare a traguardi ancora più ambiziosi. Il tutto senza però stravolgere la struttura dell’attuale gruppo che tanto bene sta facendo con la leggerezza di chi non ha traguardi fissi da raggiungere per forza, senza assilli, senza pressioni, forti della sola convinzione di avere tutte le carte in regola per aspirare a qualcosa in più di un semplice piazzamento di prestigio.

Cosa devo dire di più?

Nino Ruggiero per paganesegraffiti.it

(foto Paganese calcio)

Il valore aggiunto di questa Paganese.

Si dice, da sempre, che gli under valgono più degli over quando si costruiscono le squadre, specialmente in serie C e serie D, dove vige l'obbligo di schierarli. Effettivamente se non li scegli con cura rischi di giocare in otto. Ma la cosa più importante è sceglierne non solo tre ma almeno il triplo tra alternative per sopperire ad eventuali infortuni. Quest'anno il direttore sportivo Antonio Bocchetti ha centrato un pacchetto under di tutto rispetto. Proveniente dal settore giovanile del pescara ha portato con se per queta nuova avventura alla Paganese elementi di indubbio prospettiva. Calciatori che non sembrano affatto under che si sono integrati alla perfezione nello scacchiere del tecnico Novelli che in alcune gare non ha disdegnato neanche di iniziare la partita con quattro under. Una scelta che è sinonimo della qualità dei giovani a disposizione che giocano aldilà della loro età.

In tale contesto s'inserisce il portiere Emilio Gallo (2006), proveniente dal Vicenza, che dopo qualche incertezza iniziale sta acquisendo sempre più sicurezza con il secondo Francesco Costantini (2006) ex Igea Virtus, scuola Spal, che ben s'è comportato nella sfida di coppa con il Savoia. In difesa spiccano il figlio d'arte Simone Di Biagio (2007), che opera a destra, proveniente dalla primavera del Pescara come Ariel Isufi.Il centrale di nazionalità albanese 2006, ma nato in Svizzera a Wetzikon, è tutt'altro che un under per la personalità, la sicurezza con cui affronta il ruolo alquanto delicato in un pacchetto difensivo. Già si è messo in mostra anche Massimiliano Giordano, (2007) terzino sinistro, che non ha fatto rimpiangere il pari ruolo Piga quando è stato chiamato in causa per rimpiazzarlo cosi come il pari età Alessio Pierdomenico, esterno d'attacco che, dopo aver impattato spesso in modo positivo subentrando dalla panchina, domenica ha trovato anche la maglia da titolare. Occhio poi per i vari Michele Grimaldi mezz'ala 2007 e gli attaccanti Iavanoe Sessa del 2006 ex Benevento e Mario Aprea 2005 ex Civitanovese.

In Primo Piano questa settimana non poteva, però, esserci che lui: Massimo Gatto, canadese di nascita classe 2005 cresciuto nel Pescara, già entrato nella storia per il gol nel recupero che in pochi hanno intravisto nella nebbia del Tursi.

Fino alla gara di Martina Franca, Gatto, 6 presenze nella passata stagione al Pineto in serie C, aveva accumulato, oltre alla sfida di Coppa Italia col Savoia in cui aveva mostrato enorme duttilità venendo schierato con buoni riscontri da terzino destro, appena 66 minuti in 5 presenze oltre a 5 panchine in campionato. Domenica era entrato all'84' sostituendo l’esterno d'attacco Pierdomenico magari per dare maggiore fosforo e copertura a centrocampo nei minuti finali, per poi ritrovarsi, a sorpresa, match winner della sfida. Nove minuti per partire a razzo nel contropiede micidiale innescato da Labriola, fintare il tiro di destro e infilare il coetaneo portiere del Martina, Rossi facendo esplodere il popolo azzurrostellato.

Massimo Gatto ha regalato così tre punti pesantissimi certificando la bontà della gioventù paganese, che sta valorizzando il lavoro di Bocchetti e Novelli al momento primo grande traguardo di questo inizio stagione.

Peppe Nocera - paganesemania.it

11.11.25

Che gusto c’è? La Stella si illumina!

DI BARBARA RUGGIERO

Che gusto c’è? Non c’è bisogno di chiederlo. Parlano i fatti, oggi amplificati con video e foto che rimbalzano sui social alla velocità della luce. Parlano le immagini che enfatizzano la gioia di una piazza intera per una vittoria presa per i capelli. È il gusto della vittoria, senza dubbio; ma pure – anzi, forse soprattutto – quello della socialità, dell’aggregazione. Quanto tempo era che non vedevamo così tante persone insieme radunate in strada dopo le 22 a Pagani? Da quanto tempo questa città ha perso l’abitudine di scendere in piazza, di incontrarsi, di parlare, di emozionarsi all’unisono? Nel cercare le ricette magiche per migliorare la vivibilità delle nostre terre, forse dovremmo ispirarci alla serata di domenica: una sera come tante ma animata da un profondo senso di appartenenza che ha trascinato in strada centinaia di persone per indirizzare applausi alla squadra di ritorno dalla trasferta di Martina Franca. C’erano gli ultras, direte voi, gli affezionati della Curva Nord, quelli che non mancano mai perché non c’è domenica senza la Paganese. C’erano loro, ma non solo; nella folla c’erano famiglie intere: uomini, donne e bambini con bandiere alla mano e sciarpe al collo, richiamati da un tam tam mediatico rimbalzato tra social e smartphone fin dal triplice fischio dell’arbitro. Perché qui, a Pagani, a dispetto della fine delle grandi ideologie e della sostanziale apatia che sembra dominare su tutto, c’è una fede che trascina e che vive, come un fuoco mai sopito, in ognuno di noi.


Domenica la Paganese ci ha fatto sentire vivi. Ci ha pensato Gatto con un gol al 93’ che è bellissimo pure se nessuno lo ha visto per colpa della nebbia. È una rete meravigliosa perché dimostra coi fatti che nulla è mai definitivamente perduto, che nei successi bisogna crederci fino in fondo, pure con la nebbia fitta che cancella la porta dalla visuale e pure nei minuti di recupero. Questa Paganese sull’argomento potrebbe tenere una lezione magistrale: un plauso alla tenuta psicologica di un gruppo giovane e ben assortito, che non molla mai e sta regalando soddisfazioni inattese e forse anche per questo ancora più belle.

Quindi Che gusto c’è? Certe situazioni bisogna viverle per capirle. Una cosa è certa: a Pagani, le parole originali della canzone di Fabri Fibra non se le ricorda nessuno. Perché qui la mia stella si illumina e il ritornello è Che bello è se la domenica la passo con te!

Barbara Ruggiero per paganesegraffiti.it

10.11.25

La Paganese vista da...Nocera! - La zampata di Gatto illumina la stella! Si vola a -2 dalla vetta.

“Non dire Gatto se non ce l'hai nel sacco”. Questa è una celebre citazione di Giovanni Trapattoni, storico allenatore della Juventus anni ‘80 e della Nazionale, che usò qualche anno fa per dire che non si dovrebbe dare per scontato un risultato finchè non è stato effettivamente raggiunto. In casa Paganese da qualche domenica lo si sta attuando alla perfezione e la vittoria di Martina ha una valore speciale.

Una gara difficile che Novelli presenta con una doppia variazione in formazione, evento più unico che raro, con la panchina per due titolarissimi come Isufi e Lombardi, sostituiti da Figueras e Pierdomenico. Non sappiamo le ragioni dell’avvicendamento: se per motivi fisici dell'ultimo momento, anche perchè non è dato da sapere com'è costume dell'area comunicazione, o per scelta tecnica valutata in settimana. Il Martina è squadra che gioca bene come testimoniano i risultati, anche se ultimamente si segnalavano dei rallentamenti che questa sconfitta, la prima in casa, hanno certificato. Il pareggio sarebbe stato, onestamente, un risultato più giusto ma a noi fa piacere così, anche perchè nel calcio vince chi la butta dentro. E lo ha fatto la Paganese con Gatto.

Una partita che è stata sostanzialmente equilibrata: nel primo tempo un'occasione per parte, sprecata da D'Arcangelo per i pugliesi e da Mancino bloccato dal portiere Rossi. Come spesso capita, la Paganese poi ha avuto qualche difficoltà nell'avere un palleggio pulito che le consentirebbe di creare una manovra più fluida, arenandosi sul più bello. De Nova e Figureas hanno controllato bene Palermo e compagni mentre il numero sette del Martina, Refous, è stata la vera spina del fianco di Piga, rendendosi imprendibile con le sue accelerazioni sin quando è stato in campo prima di uscire stremato ad una quarto d'ora dalla fine. La ripresa ha visto un predominio nel possesso palla dei padroni casa che con il passare dei minuti hanno guadagnato campo rendendosi pericolosi con la traversa colpita ancora da D'Arcangelo e con Zenelaj su cui è stato attento Gallo, così come lo è stato anche per tutta la gara, ad alzare in angolo.

Tutti a scandire gli ultimi minuti di recupero, cinque, per portare a casa un ottimo punto contro un degno avversario. Come però diceva il Trap: “Non dire Gatto se non l'hai nel sacco" e così al 93esimo la zampata di Gatto illuminava la Stella nella nebbia, insolita, del Tursi. Io non l'ho vista perchè l'ansia mi ha sopraffatto attendendo il fischio finale; il boato dei tifosi poi, in un noto bar paganese, mi ha avvisato che la Paganese è volata a meno due dalla vetta!

Peppe Nocera - paganesemania.it

Martina-Paganese 0-1: gli altri risultati e la classifica aggiornata.


Martina-Paganese 0-1: la Rassegna Stampa da Paganese Graffiti.


































Martina-Paganese 0-1: il Pagellone di Paganese Graffiti.

Novelli – Porta una variazione alla formazione di una settimana fa inserendo Figueras in difesa e Pierdomenico in attacco. Le cose della squadra vanno bene e i due giocano una gara di grande spessore tanto da risultare fra i migliori in campo. Dimostra di leggere bene tra le righe della partita e manco a farlo apposta la mossa di Gatto sul finale risulta oltremodo felice.

Gallo – Conferma di affidabilità per il portierino che si avvia a diventare punto di forza della squadra. È autore di una parata strepitosa nella parte finale del primo tempo ma è ancora più bravo sul finale di gara quando sventa una punizione dal limite battuta da Zenelaj.

Di Biagio – È costretto quasi sempre sulla difensiva perché i pugliesi attaccano prevalentemente sulle due fasce. Nella ripresa riesce però anche a spingersi in avanti come in altre occasioni.

Figueras – Viene schierato quasi a sorpresa sulla linea centrale della difesa e dimostra di essere più che pronto per recitare il ruolo di centrale difensivo assieme a De Nova. Tra i migliori di giornata.

De Nova – Le conferme positive si sommano domenica dopo domenica e dimostra di essere un pilastro della squadra anche come riferimento di affidabilità

Piga – A differenza di altre esibizioni, non riesce a trovare lo spazio per le sue sgroppate sulla fascia sinistra dello schieramento impegnato come è a contrastare uno scatenato Resouf. Il suo rendimento migliora notevolmente nella seconda parte della gara quando riesce a recitare la parte a lui più congeniale di spinta in avanti.

Mancino – Viene fuori con la sua classe alla distanza, quando riesce a trovare spazio nella sua solita posizione di mezzala avanzata a destra dello schieramento.

Pierce – Solita partita di sostanza e di posizione nella zona centrale del campo. Distribuisce palloni su palloni nella zona centrale del campo e non disdegna di giocare a ridosso della difesa in posizione di filtro quando le circostanze tattiche lo richiedono.

Labriola – Macina chilometri nella zona di nessuno e lo fa con buona lena mostrando di aver grande vitalità. Il suo apporto risulta più continuo nella ripresa quando è la Paganese ad avere tra i piedi il pallino del gioco.

Pierdomenico – Battesimo di fuoco per lui che viene schierato quasi a sorpresa. Il ragazzo non si fa trovare impreparato e dimostra di poter dare molto alla squadra con la sua velocità e la sua imprevedibilità. Senz’altro tra i migliori.

(dall’ 84’ Gatto) – Ha il grande merito di aver messo a segno il gol della vittoria. È già tanto.

Arganaraz – Si sacrifica oltre il dovuto in ogni zona del campo soprattutto nel primo tempo quando gli avversari marcano un netto predominio territoriale. Ha sul piede il pallone del possibile vantaggio nel primo tempo ma viene anticipato dal portiere avversario

(dal 72’ Negro) – Sostituisce l’esausto Arganaraz sul finale e fa sentire tutto il peso del suo ruolo fornendo a Gatto il pallone della vittoria

Costanzo – Non brilla come nelle migliori giornate ma quando prende palla mette in allarme tutto l’apparato difensivo della squadra pugliese.

(dal 68’ El Haddadi) – Porta più vivacità all’attacco nel momento in cui la squadra ha bisogno di ribattere colpo su colpo agli avversari

da www.paganesegraffiti.it

‘Nu gol maje visto.

DI NINO RUGGIERO

Cala la nebbia sul “Tursi” di Martina Franca, in tutti i sensi, materialmente e metaforicamente, con la Paganese che castiga forse oltre il dovuto i pugliesi proprio sul filo di lana, quando il cronometro è già avviato nei cinque minuti di recupero assegnati dall’arbitro.

I ragazzi in maglia azzurrostellata tornano a casa con tre punti pesanti che potrebbero avere un significato incoraggiante per il futuro della squadra e della società.

La partita ha avuto una intensità agonistica degna di due squadre che giocano un buon calcio e che non a caso si trovano nelle posizioni alte della classifica. L’ha spuntata la Paganese proprio quando tutto lasciava prevedere un pareggio che in verità non avrebbe scontentato nessuno.


Il calcio è però, come sempre, imprevedibile e gli azzurrostellati sono passati grazie a un diagonale del neo entrato Gatto dalla destra che in pochi hanno visto, dagli spalti e dagli schermi televisivi, a causa di una nebbia insolente e fastidiosa caduta proprio negli ultimi minuti di gioco.

Adesso si aprono nuovi scenari per la Paganese che fino a questo momento era ammantata solo di un alone di simpatia per il suo modo di esprimere calcio. Di certo, la squadra non potrà più nascondersi ora che è arrivata a due punti dalla vetta e dovrà sostenere un peso diverso in fatto di responsabilità. Ma potrà farlo con la leggerezza che contraddistingue chi sa di poter dire una parola autorevole perché gioca facile e non deve sopportare le pesanti pressioni che caratterizzano le squadre costruite per vincere. Allora, vediamo pure che succede in questi due prossimi impegni casalinghi in programma prima con Ferrandina e poi con Real Normanna.

Nino Ruggiero per paganesegraffiti.it

Martina-Paganese 0-1: Gatto firma il blitz al 93'.

La Paganese fa sul serio! Esame superato per gli uomini di mister Novelli che espugnano al 93’ il “Tursi” di Martina Franca e con l’ottavo risultato utile consecutivo blindano il secondo posto, sempre in coabitazione con l’Heraclea, rosicchiando due punti al Fasano capolista. Match winner il centrocampista Massimo Gatto, subentrato da pochi minuti a Pierdomenico, che finalizza in modo perfetto una ripartenza degli azzurrostellati.

Mister Novelli, rispetto all’undici abituale, opta per due modifiche: in difesa, al posto di Isufi, c’è Figueras; così in attacco per la regola degli under Pierdomenico sostituisce Lombardi.

E’ una gara equilibrata con tanti duelli a centrocampo fin dalle prime battute con il Martina che mantiene un costante possesso palla alla ricerca del varco giusto per colpire. Ci prova subito con D’Arcangelo (5’) che servito da un bel filtrante di Piriz, non inquadra di poco lo specchio della porta difesa da Gallo e poi con Palermo (20’) che manda di poco a lato. L’occasione più ghiotta, però, è di marca azzurrostellata con Arganaraz fermato sul più bello da una provvidenziale uscita bassa di Rossi.

La seconda frazione di gioco si apre con lo stesso canovaccio della prima con il Martina che, dopo un quarto di gara, va vicinissimo al vantaggio: progressione di D’Arcangelo che dalla sinistra si accentra e lascia partire una conclusione che si stampa sulla traversa. La gara scivola via senza particolari sussulti con la classica girandola dei cambi accompagnata da un pizzico di nervosismo in più in campo fino al terzo minuto di recupero quando la Paganese passa. Ripartenza fulminea degli azzurrostellati: Negro allarga sulla destra per Gatto che in diagonale batte Rossi per l’uno a zero finale.

Maturano così tre punti importanti che certificano il magic moment della Paganese alla vigilia della doppia sfida interna con Ferrandina e Real Normanna.

IL TABELLINO

MARCATORE: st 48' Gatto

MARTINA (4-3-3): Rossi; Lupo, Llanos, De Angelis, Mancini; Piriz (33' st Tuccitto), Zenelaj, Virgilio (41' st Mastrovito), D’Arcangelo (39' st Sorace), Palermo, Resouf (29' st Ievolella). A disp. Martinkus, Cappilli, Yancuba, Dieng, Palermo A. All. Giuseppe Laterza

PAGANESE (4–3-3): Gallo; Di Biagio, Figueras, De Nova, Piga; Mancino, Pierce, Labriola; Costanzo (22' st El Haddadi), Arganaraz (27' st Negro), Pierdomenico (25’ st Gatto). A disp. Costantini, Conson, Isufi, Lombardi, Giordano, Langella. All. Raffaele Novelli

ARBITRO: Andrea Giordani di Aprilia
NOTE: Spettatori 1500 circa. Ammoniti: Mancino, Pierce, Costanzo (P), De Angelis, Resouf (M). Recupero: pt 1'; st 5'

da www.paganesemania.it

7.11.25

Primo bilancio più che positivo con un'identità di squadra ben precisa.

Domenica si scenderà in campo per l'undicesima giornata e dunque il campionato ha espresso già più della metà del percorso del girone d'andata. La Paganese del duo tecnico Novelli-Bocchetti, sino ad ora, è andata oltre le più rosee aspettative sia per qualità della rosa costruita che per i risultati che ne sono conseguiti. In queste prime dieci giornate ha ottenuto sei vittorie, due pareggi e due sconfitte realizzando dodici reti e subendone sette. Stessi numeri dell'Heraclea, appaiata a quota venti, che espugnò il Torre alla seconda giornata con gli azzurri che subirono la seconda sconfitta la domenica successiva ad Andria. Da quei due immeritati passi falsi è iniziata una striscia di sette risultati utili consecutivi culminata nella vittoria al fotofinish con il Manfredonia e domenica è pronta a misurarsi nella tana del Martina Franca. Proprio in trasferta De Nova e compagni hanno costruito la metà dei punti conquistati con tre vittorie (Nardò Francavilla e Pompei) pareggiando una sola gara a Barletta. Ha affrontato, dunque, già alcuni banchi di prova che fanno ben sperare anche per la sfida del Tursi, dove gli azzurri sono pronti a far valere le proprie qualità.

Queste prime dieci giornate hanno evidenziato come il tecnico Novelli, sin dal ritiro, ha avuto ben chiara in testa la formazione titolare, l'undici su cui puntare che solo in rare occasioni e per forza maggiore, vedi infortuni, ha modificato. Ricordiamo l'inserimento di Giordano, ottima sorpresa, in luogo di Piga o di Figueras centrale in luogo di De Nova spostato a sinistra in quel di Andria. Minime variazioni anche in attacco: in attesa del transfer di Arganaraz, ad inizio stagione si è puntato su Odianose poi l'arrivo di Negro e il reclutamento dell'argentino ha declassato nelle gerarchie Odianose. Una formazione ermetica con qualche variazione come il doppio attaccante, in corso d'opera, come nei finali di gara di Barletta e con il Manfredonia, ma sempre con un undici congelato e poche speranze per le alternative. Una scelta che sarebbe potuta essere deleteria per un gruppo, se non coeso e capace di mettersi a disposizione del tecnico o che avrebbe potuto creare malumori per coloro che hanno meno spazio. Ma nulla di tutto ciò con Novelli che sta gestendo tale situazioni e che sicuramente avrà definito in partenza ‘diritti e doveri’ dei suoi ragazzi che al momento, tranne un paio di defezioni, hanno risposto alla grande.

In tale contesto s'inseriscono così gli addii di Odianose alla Pistoiese e soprattutto di De Feo alla Gelbison, che avevano altri progetti e speravano in un minutaggio superiore. Discutibile la partenza di De Feo. Un calciatore che, oltre ad avere il senso di appartenenza innato alla Stella, avrebbe fatto comodo in ogni reparto per la sua versatilità. Non sappiamo però le dinamiche interne e quindi rispettiamo la scelta.

Intanto, siamo ad un mese dall'apertura del mercato di dicembre e sicuramente, come in tutte le altre società, si stanno facendo valutazioni dopo tre quarti del girone d'andata andato in archivio. Le scelte dipenderanno molto da come si arriverà alla finestra di mercato invernale, in quale posizione la Paganese si ritroverà. Semmai facendo esperienza da quello della passata stagione, quando si sprecò una grande occasione per tentare di ridurre il gap tecnico dalle varie Gelbison e Guidonia e fare un mercato degno della posizione raggiunta per tentare di giocarsi la promozione sino alla fine ma che alla fone non produsse neanche la qualificazione ai play-off. Prima di pensare al mercato in modo concreto, però, c'è ancora un pò di tempo anche se l'esperienza di Bocchetti gli avrà fatto già prendere contatti con elementi che potrebbero salutare le società di appartenenza per continuare la stagione a Pagani per tentare di alimentare eventualmente un sogno.

Infine, guardando al presente bisogna pensare esclusivamente al Martina Franca dove gli azzurri dovranno continuare a giocare con quella spensieratezza, con la testa sgombra, di chi non ha niente da perdere e liberi di far sognare il popolo azzurrostellato.

Peppe Nocera - paganesemania.it

5.11.25

Si separano le strade tra la Paganese e Francesco De Feo: "Decisione maturata in piena collaborazione e rispetto reciproco".

E' arrivata nel pomeriggio, un pò a sorpresa, la rescissione contrattuale tra la Paganese e il centrocampista Francesco De Feo. Una decisione - si legge nel comunicato ufficiale - "maturata in un clima di piena collaborazione e rispetto reciproco: il calciatore ha manifestato la volontà di intraprendere una nuova esperienza per poter trovare maggiore spazio e continuità".

Spazio che finora ne aveva trovato poco: 8 gli spezzoni di gara collezionati, per un totale di 80 minuti, in queste prime dieci giornate di campionato in cui, però, il centrocampista di origini paganesi aveva sempre risposto presente con grande professionalità, impegno e attaccamento alla maglia.

“La società - conclude il comunicato - ringrazia Francesco De Feo per la professionalità, l’impegno e la dedizione dimostrati durante il periodo trascorso in maglia azzurrostellata, augurandogli le migliori fortune umane e professionali per il prosieguo della carriera”.

da www.paganesemania.it



4.11.25

I problemi di abbondanza di Novelli.

DI NINO RUGGIERO

Buona Paganese, ottimo risultato conseguito sul filo di lana, ma ottima anche la posizione della squadra in classifica. La tifoseria azzurrostellata ha di che essere contenta. C’erano, quest’anno, per la verità, tutte le premesse per fare bene. La società aveva annunciato un programma di minima che prevedeva due cose importanti. Bisognava cercare di migliorare la posizione in classifica ottenuta nello scorso campionato per festeggiare adeguatamente il centenario di fondazione della società e, contemporaneamente, pensare a definire con il fisco una situazione debitoria che la vecchia società aveva lasciato in eredità.

Bene. Andiamo per gradi. La squadra, affidata a Bocchetti nelle vesti di direttore sportivo e a Novelli come allenatore, sta rispondendo in pieno alle sollecitazioni tecniche non solo degli addetti ai lavori, ma sta anche trascinando con prestazioni di rilievo un pubblico che aspettava solo di essere chiamato in causa e di essere coinvolto come ai bei tempi. Arrivano belle prestazioni, arrivano i risultati e arriva, come premio, anche il pubblico delle grandi occasioni. Domenica sera abbiamo assistito a file chilometriche di ritardatari ai botteghini dello stadio, cosa di altri tempi, con settore curva pieno come un uovo, letteralmente esaurito. Allora, parafrasando il vecchio dilemma sulla priorità di nascita dell’uovo e della gallina, e su chi debba trascinare gli entusiasmi, squadra o pubblico, possiamo dire, con dati di fatto, che a Pagani è la squadra con le sue prestazioni (e con i risultati) a trascinare il pubblico, non viceversa. Anche se, sull’argomento, in tutta onestà, bisogna riconoscere un impegno universale del gruppo “fedelissimi” che ha sempre seguito la squadra con una fede senza pari, nella buona e nella cattiva sorte.


I risultati sperati arrivano e la squadra gira a buon regime. Novelli mostra di avere idee chiare e di conoscere bene il suo mestiere. In più quest’anno, grazie al lavoro certosino di Bocchetti che ha rastrellato “under” di buona qualità, c’è anche l’imbarazzo della scelta nella composizione della squadra, domenica dopo domenica; per cui l’allenatore ha anche un piacevole problema di abbondanza e ha soluzioni alternative in ogni reparto. Prendete ad esempio la partita con il Manfredonia. Quando ha avuto la sensazione che qualcosa andasse cambiato non ci ha pensato su due volte e si è giocato la carta del duo El Haddadi/Pierdomenico per dare nuova linfa alle fasce laterali. Poi ha intuito che la squadra necessitasse di una forza d’urto al centro dell’attacco e ha inserito Negro per svincolare Arganaraz dalle strette marcature cui era sottoposto. Sarà anche un caso (ma questo non lo sapremo mai), ma proprio Arganaraz, servito dal connazionale Pierce, riuscirà nel finale a dare la vittoria alla sua squadra con una sassata imprendibile terminata all’incrocio dei pali.

Adesso bisognerà solo continuare sulla strada già intrapresa, senza assilli, senza pressioni, con la sola convinzione di avere le carte in regola per aspirare a qualcosa in più di un semplice piazzamento di prestigio. Le premesse ci sono tutte e dovranno essere confermate dai prossimi incontri a partire dalla prossima trasferta a Martina Franca.

Avevo accennato all’inizio del programma di minima stilato dalla società. Detto ampiamente del primo, dirò pochissimo sul secondo punto, quello in cui si fa accenno alla sistemazione di una situazione debitoria pregressa. Qualche voce di dentro assicura che ci sarebbe un’intesa con i responsabili dell’Agenzia delle entrate per la definizione del sospeso, ma le voci sono discordanti. La mia domanda è un sola, lapidaria: perché non se ne ne parla più?

Nino Ruggiero per paganesegraffiti.it 

(foto Paganese calcio)

Sold out, è il tempo di vivere con te.

DI BARBARA RUGGIERO

Sold out. Tutto esaurito. Come nelle occasioni che contano. Come quando c’è qualcosa di importante in palio, un appuntamento a cui non si può mancare. Sarà stata la giornata azzurra, l’aria piacevole di una serata autunnale che ha ancora il sapore di fine estate, che invoglia a uscire, a portar fuori anche le famiglie, per un’uscita che si può fare a Pagani, a chilometri zero, senza spostarsi troppo, per sentirsi parte di una comunità e tifare per una delle poche cose belle che sopravvivono a tutte le avversità. No, forse è stato il richiamo di una squadra che, lontana da clamorosi proclami, diverte e fa sognare… Cos’è stato non lo sappiamo e forse non lo sapremo mai; ma da quanto tempo non vedevamo un settore dello stadio “Marcello Torre” stracolmo, senza neanche un posto a sedere? Certo, un solo settore, diranno i detrattori; ma quanto tempo è passato dall’ultima volta che ci siamo emozionati sotto la luce artificiale per una coreografia da brividi e per una rete che, giunta quasi allo scadere del tempo regolamentare, ci ha fatto gridare e sorridere come bambini che non sanno ancora contenere le proprie emozioni?


Eccola la comunità: quella che gioisce, si emoziona, si arrabbia e festeggia all’unisono. Forse il segreto della Paganese, e del calcio in generale, sta tutto qui: nella capacità di creare legami, nell’essere una passione democratica, che non conosce barriere, abbatte steccati e divisioni; è una passione che unisce, che anima l’intera settimana e che sfocia in spettacoli come quelli di ieri sera. Nell’epoca dei social le foto e i video diventano virali in un battibaleno e alle emozioni della serata si aggiunge l’orgoglio del poter dire Io c’ero. Esattamente come accaduto qualche settimana fa, quando il piccolo Graziano è diventato superstar di TikTok: Avete visto quel bambino che suona il tamburo tra gli ultras? È della mia città. Qui la fede calcistica è una cosa seria. Si tramanda da generazioni. Ma se non la vivi non puoi capirlo.

Che anno è? Che giorno è? Non c’è neppure bisogno di scomodare Battisti per emozionarsi al “Torre”. All’ingresso in campo i brividi non sono colpa dell’altoparlante che gracchia e che solo da qualche altra parte avrebbero potuto compromettere lo spettacolo; sono stelle che si illuminano al buio, cuori che battono all’unisono, gioie da condividere. Manca un mese allo scoccare dell’anno del centenario. Potremo non avere la data del compleanno della società, ma una cosa è certa: qui c’è una storia d’amore importante che ha superato mille difficoltà, va avanti da un secolo e va onorata nel migliore dei modi. Non c’è tempo da perdere: questo è il tempo di vivere con te.

Barbara Ruggiero per paganesegraffiti.it

La Paganese vista da...Nocera! - Un tango argentino sotto la nord, Argañaraz illumina il Torre.

Solo l'estro di Argañaraz poteva estrarre dal cilindro del suo piede destro la cannonata che abbatteva il muro del Manfredonia. A scanso di equivoci, applausi alla formazione pugliese che è venuta a Pagani a non fare solo le barricate. Mister Novelli ancora una volta fa la staffetta tra le due prime punte e questa volta è l'argentino a partire da titolare che probabilmente, nella testa del tecnico salernitano, non avrebbe dato punti di riferimento alla strutturata difesa sipontina. Anche stavolta come a Barletta, nel quarto d'ora finale, l'attacco azzurrostellato si compone da due punte e puntualmente la Paganese segna. A Barletta un tacco di Argañaraz per il connazionale Pierce regalò un prezioso punto ora è proprio Abel Argañaraz a salire in cattedra. L'argentino trova il momento migliore per realizzare la prima rete con la maglia azzurra, dopo un'intera gara a cercare di scardinare il fortino sipontino che sino all'ora aveva sofferto il giusto senza affanni.

La Paganese è mancata negli ultimi metri. La grande mole di gioco, anche di qualità, fatta di trame e verticalizzazioni rapide si macchia di alcune imprecisioni sul più bello. Una squadra che aggredisce, raddoppia, aiuta chi è in difficoltà. E' una Paganese che si fa apprezzare per il possesso palla ma che conclude poco. I numeri, dopo dieci giornate, parlano di un secondo posto in compagnia dell'Heraclea. Una squadra che non si è scomposta ma che è venuta meno in alcuni uomini come Labriola, Lombardi lo stesso Costanzo meno brillante del solito. Purtroppo la grande mola di gioco non ha creato i presupposti, questa volta, per trovare il varco giusto ed infilarci le punte brevi linee.Inoperoso o lavoro di normale amministrazione del portiere avversario e qualche soluzione che avrebbe meritato una sofferenza non sino al 90esimo. Non l'avrebbe meritato la squadra ma soprattutto lo scenario offerto dalla Curva Nord che poi è esplosa sotto la rasoiata a mezza altezza di Argagnaraz a tempo scaduto. A parte l'istigazione del direttore di gara e le perdite di tempo nel finale del Manfredonia bastava poco che anche questa volta, sarebbe stata la terza, non uscisse imbattuto dal Torre. Godiamoci il momento, con il settimo risultato utile consecutivo e il secondo posto, in compagnia dell'Heraclea. Sicuramente mister Novelli dovrà lavorare su come migliorare la finalizzazione delle trame di gioco, per non vanificare appunto il lavoro da spartito. Domenica sera però una stella, argentina, ha illuminato la notte paganese facendo gioire tutti i tifosi che non ci sono più nel giorno a loro dedicati.

Peppe Nocera - paganesemania.it

3.11.25

Paganese-Manfredonia 1-0: la Rassegna Stampa da Paganese Graffiti.














Una magia di Argañaraz fa volare la Paganese.

Con una magia di Abel Argañaraz al novantesimo la Paganese abbatte il muro del Manfredonia conquistando tre punti preziosi che la proiettano al secondo posto in classifica.

Mister Novelli conferma l'undici base che sta convincendo in questo avvio di campionato con un'unica novità rispettoa Barletta: Argañaraz è preferito a Negro come terminale offensivo.

Sospinti da un "Marcello Torre" incandescente, la Paganese parte forte provando subito proprio con l'attaccante argentino e con Costanzo ad indirizzare la gara sul binario giusto. È il Manfredonia, però, al quarto d'ora a sfiorare il vantaggio: prima è provvidenziale Gallo in uscita a chiudere lo specchio della porta a Babaj; poco dopo De Luca di testa manda di poco a lato.


La Paganese fatica a trovare spazi in virtù di un Manfredonia ben disposto in campo che in fase di non possesso si posiziona interamente dietro la linea della palla senza lasciare profondità alla manovra azzurrostellata. E cosi alla mezzora su un calcio piazzato Labriola sfiora il gol prima di provarci con Piga sul finire della prima frazione.

Il secondo tempo si apre con lo stesso canovaccio di gara: dominio territoriale costante della Paganese con i pugliesi attenti a chiudere gli spazio e pronti eventualmente a colpire in contropiede. Col passare dei minuti Novelli le prova tutte prima rivoluzionando l'attacco inserendo El Haddadi e Pierdomenico (fuori Lombardi e Costanzo) e poi anche Negro, al posto di Mancino, schierando una Paganese iper offensiva, come gia avvenuto nella parte finale delle sfide con Pompei e Barletta. E questa scelta viene premiata proprio al novantesimo: Pierce serve Argañaraz che, dal limite, dopo un controllo orientato lascia partire una bordata che non lascia scampo a Brahja. È la prodezza che regala la vittoria alla Paganese che può cosi continuare il proprio magic moment!

da www.paganesemania.it

Paganese-Manfredonia 1-0: gli altri risultati e la classifica aggiornata.



Paganese-Manfredonia 1-0: il Pagellone di Paganese Graffiti.

Allenatore Novelli – Decide di dare inizialmente fiducia ad Arganaraz al posto di Negro e i fatti gli danno ragione, perché il calciatore sfodera uno dei suoi proverbiali colpi che non lascia scampo. Intuisce anche che per Lombardi e Costanzo la giornata non è proprio felice e quindi nella ripresa presenta sulle fasce sia Pierdomenico che El Haddadi.

Gallo – È autore di almeno due uscite disperate in cui mostra la propria bravura neutralizzando pericolosi contropiede. Dà certezze alla difesa quando viene chiamato in causa.

Di Biagio – Gioca senza affanno sulla destra dello schieramento e cerca di dare una mano in fase di costruzione del gioco. Ma non incide come in altre occasioni.

Isufi – Concede qualche metro in più agli avversari quando le maglie della sua difesa si allargano. Ma è sempre diligente e utile dalla squadra.

De Nova – Gli aggettivi per lui sono sprecati. Comanda tutta la difesa con grande autorevolezza.

Piga – Comincia alla grande come al solito e si fa vedere soprattutto quando avanza a sorpresa sulla fascia sinistra dello schieramento. È uno che non fallisce mai.

Labriola – È meno frenetico del solito e non riesce a dare consistenza al reparto come in altre occasioni in fase propositiva.

Pierce – Il suo rendimento è costante in fase di costruzione del gioco ma viene spesso preso d’infilata dagli scatenati centrocampisti avversari. Si salva per mestiere.

Mancino – Giornata grigia per i centrocampisti e quindi anche per lui. Ma può capitare anche agli atleti dotati di elevata statura tecnica .

Lombardi – Non riesce sviluppare il gioco sulla fascia destra come nelle giornate migliori. Viene puntualmente ingabbiato dai difensori avversari.

Arganaraz – Primo tempo così così, quando cerca di trovare la posizione giusta in avanti. Poi sfodera il suo destro di rara potenza e regala i tre punti alla sua squadra.

Costanzo – Non trova spazio per le sue sgroppate e si innervosisce. Giusta la mossa di Novelli che lo sostituisce nella ripresa.
(dal 60’ Pierdomenico e El Haddadi) Entrano rispettivamente al posto di Lombardi e Costanzo riuscendo a dare nuovi slanci alla manovra offensiva della squadra.

Poco spazio invece per Negro, al posto di Mancino e per Langella al posto di Labriola. I due costituiscono ottime alternative che Novelli adotta al momento più opportuno.

da www.paganesegraffiti.it

Paganese-Manfredonia 1-0: Arganaraz firma la vittoria che apre nuovi orizzonti.

DI NINO RUGGIERO

Sembrava una di quelle partite segnate; una di quelle in cui non solo non riesci a segnare perché gli avversari ti chiudono tutti i varchi, ma devi pure stare attento a non prendere qualche gol in contropiede, quasi un classico, tipo film già visto. E invece… invece per fortuna (ma anche per meriti) allo scadere del tempo regolamentare arriva il gol di Alganaraz, una vera prodezza balistica, che con una sassata impressionante mette il marchio di fabbrica alla partita.

Eppure bisogna dire che il Manfredonia le aveva studiate proprio tutte per mettere in gabbia gli elementi più rappresentativi della Paganese. Aveva raddoppiato le marcature sui due esterni, Lombardi e Costanzo, letteralmente soffocati ogni qualvolta prendevano palla; ma anche a centrocampo i suoi componenti sembravano tanti moschiglioni impazziti che arrivavano sempre primi sulle cosiddette seconde palle, proprio mentre Pierce, Labriola e Mancino trovavano difficoltà a imporre il proprio solito gioco. Insomma la Paganese pareva quasi ingabbiata e soprattutto nel primo tempo non riusciva a esprimersi nella sua interezza.

Altra Paganese, più determinata nella ripresa.

Tutto è bene quello che finisce bene e quindi accogliamo una vittoria più che legittima che potrebbe aprire nuovi orizzonti.

Nino Ruggiero per paganesegraffiti.it

Foto Paganese Calcio

29.10.25

La Paganese vista da...Nocera! - A Barletta altro test superato.

Risulta estremamente pesante il primo pareggio della stagione in trasferta della Paganese, in quel di Barletta, dopo aver conquistato tre vittorie ed una sconfitta nelle cinque gare lontano dal Torre. Altro test superato per l'undici di mister Novelli, nonostante una prestazione a tratti incostante, soprattutto nel primo tempo. Gara non semplice contro una formazione, quella di Pizzulli, che dopo il capitombolo di Afragola era vogliosa di ritrovare la vittoria dinanzi al pubblico amico. L'arrembaggio all'arma bianca del Barletta in avvio di gara ha subito fatto intendere a Negro e compagni il tema tattico della gara. Paganese che ha rintuzzato l'avvio sprint dei biancorossi, pian piano hanno allentato la presa, consentendo agli azzurri di prendere le misure. Non le ha prese Di Biagio, che ha sofferto le pene dell'inferno sull'ex esterno della Palmese che più volte lo ha saltato sino al contropiede fatale per il vantaggio dei pugliesi. Il rientro di Laringe si è fatto sentire, soprattutto nel primo tempo, risultando la scheggia impazzita difficilmente arginabile. Il gol subito in ripartenza, con difesa alta con Isufi che la alimenta, è un errore che è costato caro e da rivedere, come in un'altra situazione in cui la difesa s'è fatta trovare spiazzata. Inconcepibile tale atteggiamento. Tante le difficoltà e gli errori nella prima frazione, con una Paganese già vista con Heraclea e Pompei, ovvero troppa farraginosa ed istintiva nella gestione del pallone con errori nei passaggi sbagliati a ripetizione e nel possesso palla che limitavano una fluida manovra.

Tutto sommato, però, Gallo ha svolto normale amministrazione anche nel secondo tempo quando gli azzurri hanno cercato di tessere con più pulizia la manovra anche se le conclusioni sono state evanescente sino nella coda della partita. L'ingresso, quasi a sorpresa, della seconda punta nelle vesti di Arganaraz al fianco di Negro, per magia o per fortuna, dopo un minuto ha trovato la giocata dell'argentino per il connazionale Pierce, prima rete in azzurro, che ha pareggiato l'incontro. Nel finale, ultimo quarto d'ora, s'è vista tutt'altra Paganese che con più convinzione avrebbe potuto pure fare il colpaccio. Una sola squadra in campo, con il Barletta impaurito del ritorno di De Nova e compagni, che però s'è tradita nelle intenzioni quando mister Novelli, forse anche a giusta ragione, ha inserito De Feo per Negro riequilibrando l'assetto nascituro e badando al sodo. Un punto che allunga la striscia positiva, salita a quota sei, in questa diciannovesima sfida con il Barletta, nonostante un arbitraggio molto discutibile con il cartellino facile ma a senso unico contro la Paganese che si assesta al quarto posto sempre in scia del Fasano capolista.

Non è passato inosservato il muro azzurro nel settore ospiti con più di 500 tifosi che hanno seguito la Stella “sul petto cucita, nel cuore scolpita” come recitava lo striscione.

Peppe Nocera - paganesemania.it