25.3.25
24.3.25
La spina dorsale nel calcio.
DI NINO RUGGIERO
Le vittorie nel calcio non arrivano mai per caso; esse sono solo il frutto di un lavoro fatto per bene e perciò meritate.
Prendete la partita di ieri disputata al “Marcello Torre” contro i laziali del Cynthialbalonga. Di sicuro la buona partenza degli azzurro stellati, con gol realizzato quando la lancetta del cronometro non era anche sui tre minuti di gioco, ha facilitato il compito di Esposito e compagni, ma bisogna subito dire che è la squadra nel suo complesso, con una gara esemplare, energica e forse inaspettata, che ha entusiasmato. Avrete già letto il consueto pagellone stilato a fine gara; se non lo avete fatto – ai fini di una disamina dei protagonisti – vi invito a consultarlo.
Direte: ma quella di ieri non è la stessa squadra che ha deluso più volte negli ultimi tempi, non ultima la sconfitta in casa con il Savoia; che ha fallito importanti impegni proprio quando doveva invece solo confermare quello che di buono aveva fatto intravvedere in altre occasioni?
Già, sarebbe bello se nel calcio potessimo vivere di sogni, possibilmente belli e degni di essere ricordati come una bella favola.
La realtà della vita però è diversa. Abbiamo avuto modo di analizzare minuziosamente, con la lente di ingrandimento, tutte le aspettative di una tifoseria esigente e competente al tempo stesso e che si è trovata da un momento all’altro a correre dietro a un sogno. Intendiamoci, nel calcio non ci sono mai certezze e niente è mai definitivo fino al termine del campionato. Ma una cosa la devo dire: questa Paganese sta acquisendo una mentalità diversa, soprattutto da quando ha capito che non ha molto da perdere e può vivere alla giornata senza l’assillo del risultato da agguantare a tutti i costi. Forse così si spiega la metamorfosi delle ultime giornate, che stanno presentando una squadra più cinica, più quadrata e meglio disposta in campo, in altri termini più completa ed equilibrata. Ci sono sei partite da disputare fino al termine del campionato. La Paganese le disputerà all’insegna dell’equilibrio tattico finalmente raggiunto e di sicuro non deluderà quanto a impegno e dedizione ai colori sociali. Una cosa è certa: la squadra – salvo il rammarico di aver mancato qualche appuntamento importante – ha mantenuto fede ai programmi stilati alla vigilia del campionato quando si è pensato soprattutto a trovare una soluzione per sanare il copioso debito contratto negli anni con il fisco. È già tanto, in verità, anche se nella vita non ci si ferma mai.
Per il futuro, per altri traguardi più ambiziosi bisognerà cambiare registro puntando su elementi di categoria che abbiano fame di arrivare in alto.
Tanti anni fa per chi voleva raggiungere determinati traguardi calcistici, c’era già pronta una ricetta ritenuta infallibile.
In gergo, c’era chi la chiamava “ossatura” e chi “spina dorsale” ma il senso era sempre lo stesso se riferito al criterio da adottare per la formazione di una squadra di calcio vincente. Dei tanti allenatori che ho avuto la ventura di conoscere e frequentare nella mia lunga esperienza di cronista sportiva, ricordo la figura austera di Giacomino De Caprio che costruiva le sue squadre con determinati ruoli fissi che chiamava “ossatura”, con chiaro riferimento a ruoli ritenuto determinanti. Ancora più esigente era Nicolino D’Alessio, meglio conosciuto negli ambienti sportivi napoletani come lo “sceriffo”; voleva avere una squadra a sua immagine e somiglianza. Voleva la sua “spina dorsale” dalla quale non prescindere e pretendeva di avere giocatori di assoluta affidabilità.
Qualcuno era ancora più lapidario: è il caso di Nereo Rocco, mostro sacro del calcio italiano degli anni Sessanta. “Datemi quattro calciatori, un portiere affidabile, uno stopper con le palle, un autorevole centrocampista pensante e un attaccante che vede la porta. Poi il resto della squadra potete farla pure voi”. Una richiesta dissacrante oggi con tanti procuratori in giro, forieri di presunti talenti pronti a giurare e a spergiurare che la loro merce è la migliore che esiste sul mercato. Un po’ come chiedere all’acquaiolo di turno se l’acqua da vendere è fresca o no.
Spina dorsale o ossatura, fate voi. Ma l’impressione è che il calcio vincente, anche oggi, non possa mai fare a meno di gente di valore. È la dura legge della vita.
NINO RUGGIERO per www.paganesegraffiti.it
Paganese-Cynthialbalonga 4-0: gli altri risultati e la classifica aggiornata.
La Paganese vista da...Nocera! - Una vittoria mai in discussione.
Arriva la seconda vittoria consecutiva per la Paganese, con perentorio 4-0 sul Cynthialbalonga, che fa dimenticare l'ultima debacle interna con il Savoia. Una vittoria più semplice del previsto, vista la striscia positiva della formazione dell'ex Bensaja proveniente da sei vittorie nelle ultime sette gare. Una vittoria con il vento in poppa con Eolo che dà subito una mano a Mancino ad infilare Boschi dalla bandierina del calcio d'angolo. E' lui il mattatore della gara, con due gol e un assist, oltre alla rete di Francesco De Feo, orgoglio paganese, ritornato al centro del progetto tecnico dopo che, soprattutto nella prima parte di stagione, era stato incredibilmente tenuto ai margini nelle scelte tecniche. Ed invece quando ha giocato, si è rilevato un elemento di grande affidabilità, ovunque sia stato impiegato, oltre a lottare sino alla fine per la maglia della sua città. Un valore aggiunto inestimabile!
Nel poker contro la formazione laziale è andato a segno anche D'Angelo, secondo gol consecutivo, nel classico gol dell'ex. Avevamo auspicato un risveglio primaverile dopo il letargo invernale in cui era caduto in virtù anche delle tante panchine accumulate che ne hanno limitato l'impiego, non contribuendo appieno per quello che era stato ingaggiato a dicembre. Una Paganese in gamba in una gara mai in discussione che mantiene gli azzurri all'ultimo gradino dei play-off, obiettivo minimo stagionale, tutto da conquistare.
Nel frattempo registriamo, dopo la cancellazione della conferenza stampa post gara con il Savoia, il ritorno della comunicazione dei tesserati della Paganese. Peccato che sia un'auto produzione, senza confronto. Come si suol dire: "Se la cantano e se la suonano da soli".
Peppe Nocera - paganesemania.it
Paganese-Cynthialbalonga 4-0: il Pagellone di PaganeseGraffiti.
Spurio – Primo tempo di ordinaria amministrazione per lui, quasi da spettatore non pagante. Nella ripresa è bravo come sempre a guardarsi le spalle e compie un paio di interventi da applausi a scena aperta.
Galizia – Nella difesa a tre, schierato sulla destra, trova la sua naturale collocazione e si disimpegna come nelle migliori giornate. Una buona conferma per mister Esposito che ne aveva caldeggiato l’ingaggio.
(Dall’89’ Boccia) – Troppo poco in campo per una valutazione.
Esposito – Dopo qualche prova non proprio eccelsa nelle ultime giornate, ritrova la posizione giusta al centro della difesa e dà sicurezza con la sua prova a tutto il reparto che sembra rigenerato.
(Dall’81’ Zugaro) – Pochi minuti per lui che prova subito a fare centro con una sua proverbiale punizione.
Dicorato – Si ritrova a occhi chiusi sulla sinistra dello schieramento con tre centrali. Non sbaglia una sola mossa e riesce anche a sganciarsi in avanti quando le condizioni tattiche lo permettono.
Malvestuto – Nella sua funzione di laterale destro si fa valere sia in fase difensiva che in avanti quando viene servito in profondità per proporre gioco sulla faccia di competenza. Dimostra sicurezza e valenza nonostante la sua giovane età.
Bucolo – Dà come sempre il la all’organizzazione del gioco di centrocampo dall’alto della sua spiccata personalità. È riferimento costante del gioco prodotto dalla squadra e mette lo zampino in tutti i suggerimenti arrivati in zona gol.
De Feo F. – Gioca nella zona centrale del campo come spalla di Bucolo e lo fa grande generosità come nella sua indole di “tuttocampista”. Si fa trovare pronto anche in zona gol a dimostrazione che un posto in prima squadra è pienamente meritato
(Dall’89’ Petrosino) – Pochi minuti per il giovane prodotto locale.
Fierro – Gioca forse la partita più convincente da quando è a Pagani. Come laterale sinistro nella difesa schierata a tre gioca con la disinvoltura di un veterano e non perde un solo pallone prediligendo lo scambio stretto con puntate decise in avanti sulla fascia di sua competenza.
Mancino – Segna due gol e mette meritatamente la firma in una partita che lo vede mattatore, non solo per i gol segnati ma per la continuità che contraddistingue la sua prova infarcita anche di preziosismi di altra scuola. Tra i migliori in campo.
(Dal 67’ Del Gesso) – Entra per sostituire un esausto Mancino e prova anche a mettere la sua firma sul tabellino delle segnature, ma il suo tiro da buona posizione termina alto.
D’Angelo – Stavolta, da buon ex, non fallisce l’appuntamento con il gol e gioca anche una gara molto generosa svariando su tutto il fronte d’attacco. Prova di assoluto valore per un calciatore ancora in credito con la buona sorte.
De Feo G. – È in gran spolvero, come capita agli atleti di grande spessore che riescono a superare periodi difficili ma che hanno classe da vendere. Peccato non averlo avuto a pieno regime durante il periodo in cui ci sarebbe stato bisogno del suo indiscutibile talento. Sicuramente tra i migliori.
(Dal 67’ Ferreira) – Rientra dopo l’infortunio che lo ha bloccato per due settimane e mostra di essere in buona forma. Potrà tornare utile nel finale di campionato.
Paganese-Cynthialbalonga 4-0: al Torre non c'è storia!
Secondo successo consecutivo per la Paganese che bissa la netta vittoria pre sosta in Sardegna superando con un roboante quattro a zero il Cynthialbalonga. Al “Marcello Torre” praticamente non c’è storia con gli azzurrostellati che archiviano la gara dopo appena 24 minuti portandosi sul triplo vantaggio in virtù della doppietta di Mancino e della rete di Francesco De Feo. Ad inizio ripresa, poi, l’ex di turno D’Angelo cala il poker.
Rispetto all’undici vittorioso col Sarrabus Ogliastra, Esposito, che deve rinunciare ancora per infortunio al capocannoniere Faella, opta un solo cambio: in attacco al fianco di D’Angelo c’è Gianmarco De Feo al posto dell’infortunato Ricci.
Pronti, via e la Paganese dopo appena 4 minuti passa: Mancino colpisce direttamente da calcio d’angolo per l’uno a zero. Gli azzurrostellati continuano a macinare gioco ed al 21’ trovano il raddoppio al termine di un’azione corale conclusa con la sponda di D’Angelo per De Feo che di sinistro batte Boschi. Centottanta secondi dopo arriva anche il tris: Malvestuto recupera palla e riparte, palla in profondità per Mancino che con un delizioso colpo sotto firma il tris. Ad inizio ripresa (49’) giunge anche il poker: combinazione veloce tra Mancino e D’Angelo, con quest’ultimo che a tu per tu con Boschi non sbaglia. L’unico pericolo per gli azzurrostellati giunge poco dopo: Spurio, con l’ausilio della traversa, respinge il colpo di testa Maccari; Ingretolli sulla ribattuta colpisce il palo. E’ l’unico squillo della ripresa. La Paganese amministra senza difficoltà fino al 90’ per poi tornare a gioire davanti ai propri tifosi
IL TABELLINO
MARCATORI: 3’pt Mancino, 21’pt F. De Feo, 24’pt Mancino, 4’st D’Angelo
PAGANESE (3-5-2): Spurio; Galizia (44’ st Petrosino), Esposito (36’ st Zugaro), Dicorato; Malvestuto, De Feo F., Bucolo, Mancino (21’ st Del Gesso), Fierro; F. De Feo (44’ st Boccia), D’Angelo (21’ st Ferreira). A disp: Grimaldi, Di Masi, Langella, De Angelis. All.: Esposito
CYNTHIALBALONGA (3-5-2): Boschi; Pasqualoni (30’ st Cicioni), Santoni, Bensaja, Angeli (20’ pt Tinti), Bellotti, Galazzini (30’ st Casazza), Simonetti, Ingretolli, Cristiano, Nannini (1’ st Lusha), Maccari (30’ st Feri). A disp: Iosa, Manca, Casazza, Riola, Cotugno. All.: Ferazzoli
ARBITRO: Gambirasio di Bergamo
NOTE: Spettatori 1000 circa. Ammoniti: F. De Feo, Santoni. Recupero: 1’ pt, 3’ st
da www.paganesemania.it
Paganese-Cynthialbalonga 4-0: la gara perfetta!
La classifica di giornata, purtroppo, non ha avuto scossoni nella parte alta, e quindi la vittoria di oggi, pure apprezzabilissima, per la Paganese è servita solo a rimpiangere i punti persi per strada. Questo è il calcio, uno sport che non può permettersi il lusso di usare particelle limitative (o sgarrupative, fate voi) come “se, ma e però” e che deve fare i conti con la realtà delle cose.
11.3.25
Il saldo e stralcio al capolinea.
Una vittoria fuori casa è sempre benvenuta. Tre gol messi a segno tutti in una volta fanno sgranare gli occhi, piuttosto stanchi e in un certo qual senso rassegnati, dei tifosi azzurro stellati.
Il significato di una vittoria? È sempre bene accetta perché fa morale in un ambiente piuttosto scarico e demoralizzato dalle ultime vicissitudini che hanno visto Esposito e compagni perdere fuori casa con la Lodigiani e in casa con il Savoia. Sei punti perduti in due partite che – in teoria, riferite a una squadra in lotta per le prime posizioni di classifica – avrebbero potuto indirizzare per una retta via i malcelati sogni di grandezza più volte accarezzati nel periodo prenatalizio ma che alla fine hanno solo portato a delusioni indicibili per condotta di gare non proprio esemplari.
Nel calcio, purtroppo, non è possibile ricorrere ai “se” e ai “ma” e quindi è inutile recriminare su quello che poteva essere ma non è stato. Il discorso non fa una piega ma fa ugualmente rabbia pensare che con due vittorie, per niente impossibili contro Lodigiani e Savoia, la Paganese oggi sarebbe a un solo punto dal primo posto in classifica.
Il campionato, soprattutto dopo le battute di arresto di Cassino e Puteolana, ha chiarito che non c’è una squadra da battere, nella veste di dominatrice del girone, e che i giochi per il primato sono tutti ancora da giocare. Certo, a rigor di logica e di matematica, a oggi, quando mancano sette gare alla fine, per la Paganese ci sarebbe ancora la possibilità di inserirsi nel discorso “primato” ma la praticità e una visione complessiva dell’andamento del suo campionato, con alti e bassi, non autorizzano a spiccare voli pindarici e speranze fantasiose.
La verità è che la squadra azzurro-stellata sta disputando un campionato onesto e dignitoso, com’era d’altra parte auspicabile, secondo un piano stilato alla vigilia della stesso e quindi, in termini pratici, sta mantenendo fede ai programmi a suo tempo tracciati.
Per il momento fa piacere constatare che la squadra, pur orfana dell’infortunato Faella, vera punta di diamante, cannoniere principe del campionato, ha ripreso il suo cammino e si è nuovamente inserita nel novero delle formazioni che potrebbero disputare gli inutili play-off di categoria. Non è molto, ma non è nemmeno poco.
Nel frattempo, voci di corridoio confermano che siamo quasi al capolinea con l’erario per il famoso “saldo e stralcio”. La sua definitiva soluzione potrebbe portare una ventata di freschezza e di novità all’interno della auspicabile costituenda nuova società. Potrebbe essere il primo passo per tentare la risalita in un campionato più prestigioso.
Auguriamoci che sia così.
La Paganese vista da...Nocera! - Una vittoria che sa di rammarico... o di speranza?
A distanza di quattro mesi la Paganese ritrova il successo in trasferta, in terra sarda, contro il Cos Sarrabus Ogliastra penultimo in classifica. Come avevo ipotizzato nella presentazione della partita, mister Esposito abbandona, anche per le contemporanee assenze di Faella e di Ferreira, il modulo super offensivo rifugiandosi nel collaudato 3-5-2 affidandosi al solo D'Angelo in attacco, supportato alle spalle da Ricci. Vittoria era richiesta, minimo sindacale, e vittoria è stata, arrivata dopo un'ora di gioco e in superiorità numerica contro una squadra in piena zona retrocessione.
Ancora una volta si conferma un campionato dalle mille sorprese facendo aumentare il rammarico in casa azzurrostellata. C'è ben poco da stare allegri: è una vittoria dal retrogusto amaro per le scialbe prestazioni in della Lodigiani e con il Savoia che dovevano dare continuità alla doppia vittoria casalinga per restare agganciati alla vetta. Il Cassino, un punto nelle ultime tre partite a pari punti con il Guidonia, ha lasciato lo scettro alla Gelbison a +2 su entrambe, con la Sarnese quarta forza a +1 sulla Paganese, che ritrova il quinto posto. Una vittoria che purtroppo sa di beffa che non scalda i cuori anzi li fa tribolare per quel che poteva essere e non è stato. Una vittoria che sa più di rammarico che di speranza. Poi nel calcio tutto è possibile.
Domenica intanto il campionato osserva un turno di riposo, si valuterà l'infortuno muscolare di Ferreira. Si riprenderà il 23 marzo quando al Torre arriverà il Cynthialbalonga, settimo a -2 dagli uomini di mister Esposito. Avversario tutt'altro che semplice. Qualche dato: in casa ha battuto ultimamente Puteolana, Gelbison e Cassino ieri. Nelle ultime sette partite ha infilato sei vittorie ed una sconfitta, di misura, a Guidonia. Perciò non esalti più di tanto questa vittoria perchè una rondine, come si suol dire, non fa primavera.
Peppe Nocera - paganesemania.it
10.3.25
Sarrabus Ogliastra-Paganese 0-3: in Sardegna torna la vittoria!
Dopo due sconfitte consecutive torna a vincere la Paganese. E lo fa in modo veemente, perentorio con un netto tre a zero in casa del Sarrabus Ogliastra in virtù delle reti, tutte nel secondo tempo, di D’Angelo, Gianmarco De Feo e Mancino. In Sardegna così gli azzurrostellati, nonostante le assenze in attacco di Faella e Ferreira per infortunio, vincono e convincono riagguantando la quinta posizione in classifica in piena zona Playoff.
Esposito torna al passato dal punto di vista tattico, abbandonando l’offensivo 4-2-4, schierando i suoi con un più equilibrato 3-5-2. In difesa tornano Dicorato e Galizia; in mediana al fianco di Bucolo la grinta di Francesco De Feo e Mancino con Fierro e Malvestuto a fungere da quinti. In attacco c’è dal 1’ D’Angelo supportato da Ricci.
Pronti, via ed è proprio quest’ultimo dopo appena cento secondi a rendersi pericoloso ma dopo un buon controllo non trova l’impatto giusto col pallone. Poco dopo (6’) la gara della Paganese rischia di mettersi in salita: in piena area Esposito trattiene Ricci con la conseguente concessione del calcio di rigore. Dagli undici metri, però, Romano manda a lato. Col passare dei minuti è la Paganese a guadagnare fiducia e campo in una contesa dall’alto tono agonistico sfiorando il vantaggio a 5’ dall’intervallo: lancio di Fierro per Mancino che, dopo un ottimo controllo, colpisce l’esterno della rete. L’episodio che cambia le sorti del match giunge proprio sul finire del tempo: Ricci che, pocanzi aveva avuto uno scontro di gioco con D’Angelo, protesta platealmente nei confronti del direttore di gara beccandosi il rosso diretto.
Nella ripresa la Paganese, galvanizzata anche dagli ingressi di Zugaro e di Gianmarco De Feo, sfrutta nel migliore dei modi la superiorità numerica trovando il vantaggio a metà tempo (71’). Sugli sviluppi di un angolo D’Angelo colpisce sotto rete; quattro minuti più tardi è De Feo a colpire sottomisura dopo un prolungato batti e ribatti in area prima dell’eurogol di Mancino (84’). Il numero 10 azzurrostellato dai 20 metri manda la palla letteralmente all’incrocio mettendo la parola fine al match.
IL TABELLINO
MARCATORI: 26’ st D'Angelo, 31’ st G. De Feo, 39’ st Mancino
COS SARRABUS OGLIASTRA (4-3-3): Xaxa; Piseddu, Rossi, Severgnini, Morlando; Demontis, Derbali, Mat. Floris (41’ st Boi); Calabrese (33’ st Sulis), Romano, Pinna. A disp. Mau. Floris, Concas, E. Loi, Catapano, Marras, Sotgia, Mameli. All. Carta
PAGANESE (3-5-2): Spurio; Galizia (41’ st Del Gesso), Esposito (21’ st Zugaro), Dicorato; Malvestuto, Mancino (47’ st Pellino), Bucolo (41’ st Petrosino), F. De Feo, Fierro; Ricci (21’ st G. De Feo), D'Angelo. A disp. Grimaldi, Di Masi, Boccia, De Angelis. All. Esposito
ARBITRO: Collier di Gallarate
NOTE: Spettatori 500 circa. Al 48' espulso Rossi per proteste. Ammoniti: Esposito, Mancino, Demontis, Severgnini, Esposito (all. Paganese), Calabrese. Angoli: 1-2. Recupero: 3' pt 4' st
da www.paganesemania.it
9.3.25
Sarrabus Ogliastra-Paganese 0-3: la domenica del riscatto.
Tutto per sentito dire. Non è stato possibile vedere la partita tra Cos Sarrabus Ogliastra e Paganese in streaming perché la la società sarda, titolare dei diritti televisivi, non ha ritenuto di offrire la visione della gara a tutti quelli che, per un motivo o per un altro, non hanno potuto assistere alla partita in presenza. Un’altra sconfitta per la comunicazione di cui difettano la gran parte delle squadre di serie D.
Questa volta le notizie sono state attinte direttamente dalla Paganese calcio e da un sito sardo, “Centotrentuno” che in diretta testuale hanno aggiornato l’andamento della partita. Ovviamente non leggerete le valutazioni sui singoli come di consueto.
Della gara, ad onor del vero, con tutta la buona volontà di chi ha inteso informare la platea degli interessati, sappiamo ben poco. Sappiamo però che nel primo tempo dopo cinque minuti di gioco c’è stato un episodio che poteva indirizzare la partita in un certo modo. Esposito commette un fallo in area su Rossi. L’arbitro assegna un calcio di rigore alla squadra sarda ma Romano, incaricato del tiro, calcia fuori. Poi quando sta per scadere il primo tempo, il Cos Sarrabus rimane in dieci uomini per l’espulsione di Rossi per proteste verso arbitro.
In dieci uomini la squadra sarda deve contenere la prevedibile offensiva della Paganese che, nel secondo tempo, passa per ben tre volte. La prima con D’Angelo pronto a mettere in rete un calcio d’angolo e poi successivamente da Gianmarco De Feo e da Mancino.
Cambia poco nella classifica dopo i risultati odierni. La Gelbison mantiene la prima posizione, mentre Cassino e Puteolana inciampano rispettivamente con Cynthialbalonga e Sassari Latte Dolce. Pareggio invece tra Sarnese e Guidonia.
Nino Ruggiero per paganesegraffiti.it
4.3.25
Le scuole di pensiero.
Capitolo Paganese. Da quello che intuisco e mi sembra di capire, a questo punto del campionato, ci sono in ballo due differenti scuole di pensiero che aleggiano nel variegato cielo del tifo azzurrostellato.
La prima fa capo a chi vorrebbe sempre una squadra vincente e non sopporta più di disputare anonimi campionati interregionali dopo aver vissuto per anni i fasti di campionato nazionali in serie C e aver incontrato sul proprio cammino squadre dal passato prestigioso come Bari, Foggia, Palermo, Catania, Messina e Catanzaro.
La seconda fa capo a chi, con i piedi di piombo e conscio di mille difficoltà, non esclusa una visione estremamente pratica delle cose, ha pensato di programmare, e successivamente accettare, forse anche a malincuore, un futuro non solo agonistico, nel senso stretto della parola, che investe anche l’aspetto puramente amministrativo e societario. Da qui la rassegnazione, con una specie di patto di non belligeranza tra tifoseria e dirigenza, per dare un senso al futuro della Paganese calcio impegnata a risolvere i problemi che la vecchia società si trascina da tempo nei confronti del fisco.
Due realtà, dunque, l’una diversa dall’altra. Due modi diversi, ovviamente, di intendere il calcio locale. Da una parte chi è abituato a vedere squadre vincenti e non si rassegna a recitare un ruolo di secondo piano; dall’altra chi ha consapevolezza di dover guardare in faccia alla realtà delle cose.
Eppure, guarda caso, a un certo punto del campionato, le due anime si sono incrociate, non come due rette parallele che non si incontrano mai, perché le attenzioni comuni hanno avuto l’opportunità di convivere una stessa opportunità o realtà.
Quando, starete chiedendovi? Quando, nei mesi di novembre e dicembre, a ridosso della campagna acquisti invernale, gli azzurrostellati sono arrivati al primo posto in classifica. A questo punto, però, meglio stendere un velo pietoso su quello che poteva essere ma non è stato, senza per questo voler trovare un colpevole a tutti i costi.
Lasciamo stare quello che è stato e che appartiene ormai al passato, e non affondiamo il dito nella piaga. Non serve a nulla piangere sul latte versato; ma resta il fatto, incontrovertibile, che la squadra, nonostante gli innesti di Ricci e D’Angelo, rinforzi dicembrini, sia scivolata su una buccia di banana e ha perduto come d’incanto tutte quelle qualità che l’avevano portata a giocarsela con le migliori squadre del torneo.
L’attuale scenario è diventato preoccupante soprattutto dopo le ultime deludenti prestazioni della squadra. C’è scoramento per i tanti che avrebbero voluto tagliare i ponti con la serie D ma c’è anche l’accettazione con riserva di quelli che in fondo avevano intuito che ci sarebbe stato poco spazio nel discorso riguardante le prime posizioni di classifica.
Due anime, due scuole di pensiero che comunque caratterizzano gli inimitabili tifosi della stella.
Adesso che vogliamo fare: vogliamo continuare a rimpiangere i fasti di un tempo, o vogliamo pensare seriamente di buttare le basi per il futuro?
Bella domanda, vero?
La Paganese vista da...Nocera! - Col Savoia una squadra senza anima.
L'avvilente prestazione della Paganese contro il Savoia ha cancellato anche quelle flebili speranze di una riapertura del campionato in vetta. Dopo l'inopinata sconfitta con l'Atletico Lodigiani ci si aspettava una degna reazione, quanto meno sotto l'aspetto caratteriale ed emotivo. In vetta, negli ultimi turni, si faceva a gara per far rientrare nei giochi promozione gli azzurri che dal canto loro, invece, si sono autoesclusi senza colpo ferire. Non fa rabbia la sconfitta ma l'interpretazione della partita: sembrava quelle che si facevano una volta il giovedì, senza spirito combattivo. Una squadra senz'anima. Altro che ci crediamo e "vogliamo riscattare la prestazione precedente". Tutte belle parole del tecnico Esposito che probabilmente non s'è riusciti a trasmettere alla squadra. Una squadra in totale confusione per novanta minuti in cui ha creato una sola occasione con Ferreira e che non ha saputo reagire all'ennesima disattenzione difensiva di capitan Esposito, e compagni di reparto, sul primo gol. I continui errori tecnici, Ianniello uno su tutti, hanno limitato una manovra che non riusciva mai a creare quei presupposti per decollare, Ricci alle spalle di Ferreira non pervenuto, facendo rimpiangere il gioco spettacolare ammirato lo scorso anno con Agovino, presente tra l'altro in tribuna.
A proposito, in sede di presentazione di mister Esposito ci fu detto che fu “scelto per dare continuità al progetto di Agovino”, che adesso giunti a marzo ritengo fallito. Come non all'altezza il mercato di gennaio con D'Angelo, una rete in 9 gare alcune partite dalla panchina, così come Ricci con il nuovo pacchetto under giunto tardivamente. Non è da meno la difesa in questo girone di ritorno, con appendice Lattedolce, con l'ennesimo gol subito di testa: eppure ci avevano detto che non servivano difensori strutturati.
Per quanto visto sul terreno di gioco è stata quanto meno provvidenziale e azzeccata, anche se inusuale e inspiegabile, l'assenza della conferenza stampa, comunicataci prima della gara. Sarebbe stata più logica, come da prassi, dopo una sconfitta. E per completare l'opera dell'ultimo periodo della comunicazione della società, dopo le bacchettate censorie del presidente nel post Olbia, anche il ritiro del pass stampa ad un collega. Solidarietà ad entrambi i colleghi!
Peppe Nocera – paganesemania.it
3.3.25
Paganese-Savoia 0-2: il Pagellone di Paganese Graffiti.
Spurio – Per lui una delle domeniche più tranquille di questo campionato. Niente da fare sui due gol incassati.
Ianniello – Rientra nello schema della difesa a quattro come terzino destro ma non è la sua giornata.
(dal 62’ Galizia) – Entra in campo nella ripresa e si sistema al centro della difesa. Prestazione senza sbavature a conferma delle sue doti.
Esposito – Non è un buon periodo per lui e sconta vecchi peccati di scarso adattamento di una difesa che viene colta spesso e volentieri fuori posizione.
(dal 62’ Boccia) – A dire il vero, porta una ventata di ottimismo quando entra in campo al posto di Ianniello sulla destra dello schieramento difensivo. Ma è solo un fuoco di paglia e la squadra non approfitta del suo stato di grazia.
De Feo F. – Ci mette tutta l’esperienza per dare più consistenza alla difesa ma non sempre è fortunato. È sicuramente tra quelli che non demordono mai.
Fierro – Recita bene la sua particina ma non va mai al di là di una modesta prestazione sulla fascia sinistra dello schieramento difensivo.
Bucolo – Cerca come al solito di dare ordine alla manovra nella zona centrale del campo. Ci riesce a tratti perchè braccato dalla fitta ragnatela predisposta dagli avversari nella zona di sua competenza.
(dal 57’ D’Angelo) – Viene schierato quando la squadra dovrebbe esprimere tutta la potenzialità offensiva nel tentativo di riuscire a pareggiare le sorti della gara. Ma la sua prestazione risulta impalpabile.
Ricci – Prova a dare sostegno in una posizione di tre quarti campo a ridosso degli attaccanti, ma la sua gara personale non decolla mai.
(dal 76’ Del Gesso) – Entra e trova anche subito la sua naturale posizione di interno di centrocampo. Recita la sua parte con decoro e personalità.
Petrosino – Ha trovato una sua sistemazione nel centrocampo ma non va mai al di là di una modesta prestazione
Mancino – Schierato inizialmente a sinistra dell’attacco, riesce a dare parecchio grattacapi alla difesa oplontina. Da un suo cross scaturisce al quarto d’ora l’occasione da gol mancata da G. De Feo.
De Feo G. – Si muove con tanta buona lena su tutto il fronte di attacco ma non riesce mai a dare la zampata decisiva al pallone in zona gol .
(dal 57’ Zugaro) – Riesce a dare una scossa alla squadra con le sue sgroppate sulla fascia sinistra dello schieramento. Ma non sempre è altrettanto preciso nelle conclusioni.
Ferreira – Gira sornione su tutto il fronte di attacco e lavora buoni palloni in avanti. Soffre però la marcatura stretta e asfissiante che i difensori del Savoia attuano nei suoi confronti.
Mettiamoci una pietra sopra.
Il Savoia, squadra tetragona e quadrata tatticamente, ha solo raccolto e portato a casa quello che la Paganese le ha graziosamente e magnanimamente concesso. La vittoria dei bianchi di Torre Annunziata non fa una grinza tanto è stata legittima e meritata. Ancora una volta i padroni di casa hanno accusato problemi difensivi. Prima hanno preso gol in contropiede sbagliando i tempi della difesa e poi, nel secondo tempo, hanno incassato la solita rete che non manca mai (veri classici di quest’anno) con un colpo di testa su calcio d’angolo.
Due gol che accusano per una difesa che, invece di migliorare il rendimento nel corso del campionato, ha lasciato interdetti per una involuzione del tutto inaspettata. Notizie non proprio buone anche per centrocampo e attacco, reparti apparsi slegati ancorché improduttivi.
Come poteva finire, allora, con queste premesse Paganese-Savoia?
Paganese-Savoia 0-2: derby amaro, decidono Negri e Celli.
Seconda sconfitta consecutiva per la Paganese che, dopo il ko in terra laziale con l’Atletico Lodigiani, viene superata al “Marcello Torre” dal Savoia. Due a zero il risultato finale per gli oplontini che liquidano la pratica con un gol per tempo riuscendo così a far cadere l’imbattibilità degli azzurrostellati tra le mura amiche dove finora avevano subito soltanto un gol.
Mister Esposito, nonostante l’assenza pesante di Faella per infortunio a cui si aggiungono quelle degli squalificati Dicorato e Malvestuto, conferma la veste tattica offensiva delle ultime apparizioni. Ricci torna così in campo dal primo minuto; in difesa c’è Ianniello sull’esterno con Francesco De Feo al centro in coppia con Esposito.
Nonostante ciò, è una sfida che stenta a decollare nella prima frazione che si sblocca alla prima vera occasione (28’): Pellino lancia direttamente Negro che, sfruttando un’errata impostazione del fuorigioco da parte della difesa azzurrostellata, batte Spurio per il più classico gol dell’ex. La risposta della Paganese è affidata ad un calcio piazzato di Ferreira (45’) su cui, nonostante una deviazione, Pellino è bravo a respingere. Identico copione anche nella ripresa col Savoia che raddoppia al primo tentativo (67’): Schiavi pennella al centro dell’area dove Celli di testa sigla il definitivo 2-0.
Matura così, tra i fischi del “Torre”, un ko pesante che mette definitivamente fine ai sogni di gloria azzurrostellati.
IL TABELLINO
MARCATORI: 26' pt Negro; 22’ st Celli
PAGANESE (4-2-3-1): Spurio; Ianniello (17’ st Galizia), Esposito (17’ st Boccia), F. De Feo, Fierro; Bucolo (12’ st D'Angelo), Petrosino; Mancino, Ricci (32’ st Del Gesso), G. De Feo (12’ st Zugaro); Ferreira. A disp.: Grimaldi, Di Masi, Pellino, De Angelis. All.: Esposito
SAVOIA (3-5-2): Pellino; Bitonto, Celli, Guifo Bogne; Schiavi, Russo (37’ st Borrelli), La Monica, Lauria (16’ st Giglio), Iaccarino (40' st Del Mondo); Maniero (48’ st Fiasco), Negro. A disp.: Borrelli, Pellegrini, Orta, Paudice, Cirillo. All.: Barbera
Arbitro: Velocci di Frosinone
Note: Spettatori 1000 circa, trasferta vietata ai tifosi del Savoia. Ammoniti: G. De Feo, Schiavi, Maniero. Angoli: 8-3. Recupero: 2' pt, 5' st
da paganesemania.it
ph. Vista - Pagina FB Savoia 1908
25.2.25
Chi nasce tondo non può morire quadro.
Dalla gara con l’Atletico Lodigiani è venuta fuori una verità incontrovertibile ma amara per chi segue le sorti degli uomini in maglia azzurrostellata. Il verdetto del campo è inoppugnabile e non ammette repliche; raggiunge anche gli scettici, quelli che hanno sperato fino all’ultimo in una clamorosa rimonta nei confronti delle prime in classifica.
A questo punto del campionato, sarà forse il caso di convenire che l’attuale squadra deve rinfoderare le malcelate ambizioni di primato. È una buona squadra, ma non ha le stimmate per aspirare a traguardi di prima grandezza.
Dalla partita in terra romana e dal contesto della gara si è capito anche un’altra cosa: la svolta tattica delle ultime settimane, che aveva portato la squadra a diventare sfacciatamente offensiva con lo schieramento in contemporanea di quattro uomini di attacco, non può portare a risultati esaltanti perché purtroppo la squadra perde in compattezza ed equilibrio. Non c’era bisogno della zingara per saperlo, a dire il vero, ma in un momento in cui era necessario rincorrere, avendo sempre come obiettivo il raggiungimento delle prime posizioni di classifica, era anche lecito tentare di dare una sterzata di ordine tattico a tutta l’inquadratura. Ecco spiegato il motivo del tentativo di dare una svolta più offensiva alla squadra. Purtroppo, o per fortuna, il calcio ha le sue regole e se ti sbilanci troppo in avanti, devi poi avere anche la forza di contare su difensori farmacisti che non sbagliano un intervento e che devono vedersela uomo contro uomo proprio per il fatto di non poter contare su adeguati filtri nella zona centrale del campo assicurati dall’equilibrio tattico.
Il discorso tattico che investe la composizione di una squadra di calcio è facile e complicato al tempo stesso. L’attuale Paganese è stata costruita con determinati parametri di ordine tattico, tenendo ben presenti le caratteristiche degli uomini ingaggiati, con l’intento di disputare un buon campionato; niente di più. Il programma – a dire il vero – è rispettato in pieno.
Sapete tutti però quanto sia delicato il mestiere di un allenatore di calcio che viene messo in discussione quando i risultati non corrispondono a quelli sperati; ma è lecito chiedersi: è il caso forse di Raffaele Esposito? In che cosa avrebbe fallito? Non aveva forse chiarito con i responsabili della società che quello di quest’anno sarebbe stato solo un anno di transizione? Se così è, e lo è, in che cosa l’allenatore avrebbe fallito? Forse per aver fatto sognare in grande – nel periodo di dicembre – la gran massa degli sportivi? Di certo Esposito aveva in mente fin dal ritiro di seguire un suo credo tattico e su quello ha lavorato per migliorarlo. Si spiegano così gli innesti di Ricci, D’Angelo, Malvestuto, Fierro e Pellino.
Oggi, la disputa di un buon campionato è a portata di mano, e ci siamo; altra cosa è il delicato e tortuoso discorso che investe il primato. I saggi dicevano in tono forbito, e in vernacolo: “chi nasce tondo non può diventare quadro”.
Ecco, una squadra nata in un modo non può diventare diversa, con le stesse unità, anche rivoltandola come un calzino.
È così, facciamocene una ragione. Probabilmente per ambire a qualcosa in più ci sarebbe stato bisogno di altri acquisti, di caratura e spessore diverso.
Per un certo periodo, nemmeno troppo lontano, abbiamo solo fatto svolazzare senza freni la fervida fantasia del tifoso.
Per adesso dobbiamo accontentarci di avere una società pronta innanzitutto a sanare il debito con l’erario.
Non è molto ma non è nemmeno poco. Speriamo bene!
(foto Paganese calcio)