27.11.18

Il dialogo tra sordi.

di Nino Ruggiero

Sconfitte su sconfitte, un classico: l’ennesima sabato scorso a Caserta. Purtroppo non ci sono elementi di novità in casa Paganese. Le parole, le frasi, gli aggettivi oramai sono esauriti; non c’è stimolo neppure a parlare e a scrivere dell’attuale situazione in cui versa la squadra azzurro stellata, tanto sembrano abusati e stantii i concetti di inadeguatezza tecnica più volte evidenziati. Ma che volete: la squadra è quella che è. Non ha una sua precisa fisionomia, è imbottita di giovani di belle speranze, di scommesse improbabili, di sogni che vanno bene solo di notte, quando si hanno gli occhi chiusi.
La realtà è ben diversa, è impietosa e non guarda in faccia a nessuno. I numeri – che hanno poco di soggettivo – parlano molto più delle parole e dicono che la squadra è la più seria candidata alla retrocessione anche se quest’anno, a causa del girone ridotto a diciannove squadre, saranno le quattro ultime in classifica a disputarsi la permanenza in serie C attraverso i play-out.

Fabio De Sanzo, chiamato al capezzale della squadra da quindici giorni, oggi dovrebbe avere più chiaro il quadro della situazione, dopo aver constatato che la squadra non riesce, per caratteristiche tecniche e anche fisiche, a disporsi bene a difesa della propria porta. Il concetto degli spazi che vanno ristretti agli attaccanti avversari può essere valido quando si possiedono difensori di livello adusi a questo tipo di discorso. Prendete il Chievo Verona di ieri sera. Squadra di gran lunga inferiore in linea tecnica al Napoli ma capace – per caratteristiche strutturali – anche di schierarsi spavaldamente a difesa della sua porta e di correre complessivamente pochi pericoli.

De Sanzo non può fare miracoli, così come non poteva farne il suo predecessore Luca Fusco.
Certo, qualcosa è cambiato in linea tattica. La squadra cerca di adottare un sistema di gioco più sbrigativo, forse anche più paesano e più confacente alla qualità del gruppo. Ma quando si verticalizza il gioco, dopo aver cercato di bloccare le iniziative avversarie, bisognerebbe poi anche avere la freddezza e la bravura di concludere a rete. È capitato a Caserta nella prima parte della gara, ma poi è mancata la finalizzazione definitiva sotto rete soprattutto da parte del centravanti Parigi autore comunque di una buona prova unitamente alla sorpresa Cappiello.

Le partite si vincono o si pareggiano quando si ha un’organizzazione difensiva di prim’ordine. La Paganese purtroppo non ha la struttura idonea per difendere a oltranza un risultato in quanto i suoi componenti non hanno nelle corde le qualità che si richiedono a difensori di categoria.
Arrivano a ripetizione risultati negativi e la vittoria appare come una chimera.

Non si sono visti e non si vedranno i rinforzi, costituiti da qualche svincolato, richiesti a suo tempo da Fusco e probabilmente anche da De Sanzo. È in atto da tempo uno strano dialogo tra sordi che interessa società, addetti ai lavori e tifoseria. Quindi non è dato di sapere quali mosse la società ha in serbo nel prossimo mercato invernale e soprattutto non è dato di sapere se il mercato sarà di riparazione o di smembramento. Una sola cosa è certa: quest’annata calcistica sarà ricordata come la peggiore sotto tutti i punti di vista. Non solo per i risultati calcistici che sono sotto gli occhi di tutti, quanto per il grado di disaffezione della tifoseria che perde pezzi preziosi di settimana in settimana.
Che Paganese potrà mai esserci nel futuro senza tifoseria?
È su questo soprattutto che bisognerebbe meditare…

Nino Ruggiero paganesegraffiti.wordpress.com

26.11.18

La Paganese vista da...Nocera! - Il budget sale e la Paganese scende.

Riassaporiamo l'amaro gusto della sconfitta, dopo il beffardo pareggio nel derby con la Cavese, e la Paganese vola spedita verso la retrocessione, alla media di 1 punto ogni quattro partite. Tranquilli, in società sanno il fatto loro e già sanno che questa eventualità sarà sventata. Intanto la Casertana, che non vinceva da due mesi, puntualmente l'abbiamo rivitalizzata, salvando la panchina a Fontana e facendo divertire gli arrabbiati, verso il loro tecnico, tifosi rossoblù. Il monte gol subiti continua a salire peggio dello spread, siamo a 32, ed i 56 gol al passivo della passata stagione, verranno ampiamente raggiunti e superati a breve.

Al Pinto è andata in scena, ad un mese dal Natale, una prova generale della rappresentazione del presepe con le belle statuine interpretate dai difensori azzurri. Tutti hanno contribuito alla buona riuscita della recita, nessuno escluso: da Santopadre a Tazza, da Piana a Diop. A proposito, ma chi marcava in occasione del primo gol il calciatore di colore? Spero che De Sanzo, alla ripresa, gli spieghi che deve seguire quelli della squadra avversaria e non i compagni. Ormai ci siamo abituati a queste perle dei vari difensori della Paganese, che ogni partita aumentano il loro variegato repertorio di errori. Stanno facendo comunque esperienza questi calciatori, per il loro curriculum e per la loro carriera, poi dato che sono tutti in prestito a fine anno arrivederci e grazie. Ottima politica societaria, l'importante è che il minutaggio e le valorizzazioni contribuiscano alle casse societarie per la buona riuscita del budget che servirà sicuramente a gennaio per rafforzare la rosa. In tale contesto emblematici gli ingressi, al novantesimo, di Longo, Gori e Garofalo per cercare di recuperare la partita, quella economica, della Trapanese (come diceva sempre un collega). Lì per lì, ossservando quelle sostistuzioni, mi sono anche chiesto il perchè del loro ingresso a quel punto? Poi ho fatto due calcoli ed i conti son tornati. E chi se ne frega che sia arrivato il quarto poker, calato sul tavolo paganese, dopo quelli casalinghi con Rende, CatanzaroCatania. Ne sentivamo la mancanza. 

Mi si dirà: ma volevi fare punti a Caserta? Volevi addiritura vincere ? No. Ma mi chiedo e ci chiediamo: contro chi può vincere questa squadra? La Paganese al momento è inferiore a tutte le altre squadre del girone e meritatamente è in fondo alla classifica, raggiunta dal Matera ed a breve dalla Viterbese. I sentimentalismi, personali, son finiti. Racconto i numeri che non falliscono mai, quelli dei bilanci sono migliori di quelli della classifica e questo è l'importante perchè ci sarà senza'altro un futuro migliore a partire da gennaio. Sì, perchè il tecnico sta lavorando in ottica del mercato di gennaio. A questo punto consiglio alla società - l'avrei fatto anche prima che iniziasse la stagione - di liberare i vari over e sostituirli con altri speranzosi giovani, così si sgravano quei contratti più onerosi e si rimpinguano le casse con altri minutaggi e valorizzazioni. A questo punto penso che De Sanzo  abbia finito di valutare tutta la rosa. Ora avrà un'altra settimana a disposizione per lavorare sui tanti difetti di posizionamento, di attenzione, mostrati a Caserta dai suoi difensori e dopo averci lavorato dopo la gara con la Cavese, credo che questa sarà una settimana ancora più impegnativa. Auguri e Buon lavoro!

da www.paganesemania.it

Top&Flop di Casertana-Paganese 4-1.


TOP :  CAPPIELLO

Difficile trovare, quando si subisce una pesante sconfitta, elementi che si elevano dalla mediocrità. Premiamo a Caserta la prova di Cappiello. L'ex attaccante della Gelbison timbra la sua prima rete stagionale oltre a servire un assist al bacio per Parigi che poi spreca una favorevole occasione. S'è mosso bene la punta proveniente dalla Salerniatana trovandosi a suo agio nelle ripartenze tra le maglie rossoblù.

FLOP :  LA DIFESA 

Ancora una volta in questa stagione, dietro la lavagna finisce l'intero pacchetto arretrato. E come potrebbe essere diversamente. A vario titolo dtutti i protagonisti ha dato il peggio per favorire gli attaccanti di casertani. Diop, sul primo gol anche Santopadre ci ha messo del suo come sul secondo gol con la complicità di Tazza. Tutto il reparto schierato poi sul gol del 3-1 e Piana, dopo lo sfortunato autogol con la cavese paizza la zampata su Alfageme che decreta il penalty. E siamo a 32 reti subite...e non è finita !

da www.paganesemania.it

La Casertana cala il poker. Di Cappiello il gol della bandiera.


Venti minuti d'illusione per la Paganese al Pinto nei quali Parigi in un paio di occasioni, ghiotta soprattutto la prima al 12' con un diagoinale di poco a lato e poi al 17', sfiora la rete prima del tracollo. La difesa più perforata della serie C non si smentisce e lascia solo di concludere a rete al 23' D'Angelo servito su puinizione da Pinna, nella foto di Casertanews. De Sanzo lancia Scarpa alle spalle dell'insolita coppia Cappiello - Parigi che duettano bene come suddetto con il primo che realizza poi su assist di Parigi, che gli restituisce il favore e solo sul 3-0 trova la via del gol della bandiera. Troppo tardi.

Nel primo tempo, nonostante una partenza balbettante dei falchetti che collezionano cinque dei sette corner  totali, gli uomini di Fontana pesantemente contestato al termine della gara chiudono la gara sul 2-0, grazie al raddoppio di Alfageme che con un chirurgico diagonale, troppo molli in chiusura sia Tazza che Santopadre, mette il risultato al sicuro. Spettacolare al 35' la sforbiciata di Mancino questa volta è più attento il portiere azzurro riconfermato tra i pali dal tecnico azzurro che compie un'ottima uscita salva rete al 35' ancora su Mancino, lanciato verso la porta.

La ripresa è sulla falsa riga della prima frazione. Dopo 5' giri di lancette la Casertana chiude la pratica con De Marco che tutto tranquillo su servizio di Zito, tra le maglie larghe della difesa paganese, colpisce e mette a tappeto Santopadre per la terza volta. A questo punto come suddetto la Paganese accorcia le distanze con la prima rete stagionale di Cappiello ma è un fuoco di paglia. A dieci dal termine un irruento Piana stende in area Alfageme. Dal dischetto Castaldo non fallisce per il sesto gol stagionale.
La partita è praticamente chiusa, ma lo era già molto prima, la buona prova contro la Cavese è stata una vana illusione anche se i falchetti sono avversari di altra caratura. Come al solito la difesa azzurra ci ha messo del proprio per valorizzare gli attaccanti avversari. Punto e a capo. 
 
CASERTANA (4-3-2-1): Russo; Meola (88’ Lorenzini), Blondett, Pinna, Zito; De Marco (64’ Romano), D’Angelo, Santoro; Mancino; Alfageme, Castaldo. A disp. Adamonis, Ciriello,   Cigliano, Padovan. All. Fontana

PAGANESE (3-4-1-2): Santopadre; Diop, Tazza, Piana; Carotenuto, Scarpa, Nacci (70’ Sapone), Della Corte (90’ Garofalo); Fornito (90’ Gori); Parigi (90’ Longo), Cappiello (79’ Della Morte). A disp. Galli, Cappa, Gaeta, Alberti. All. De Sanzo

ARBITRO: Riccardo Annaloro di Collegno ( Pappalardo -Cavallina)

RETI: 23’ D’Angelo; 30’ Alfageme; 55’ De Marco; 56’ Cappiello; 80’ Castaldo (rig.)

NOTE: spettatori circa 2000 circa; Angoli 7-2 per la Casertana; Ammoniti Diop, Tazza, Della Corte Zito, Romano; recupero 2’ pt e 3’ st

da www.paganesemania.it

19.11.18

Il gioco corto e quello lungo.

Di Nino Ruggiero

Adesso in casa Paganese si deve essere solo pratici e guardare al sodo. L’unico miglioramento tangibile dopo la sostituzione dell’allenatore poteva arrivare dai tre punti, che però non sono arrivati. Per il resto, la squadra è la stessa con tutti i problemi di carattere tecnico che si porta appresso dall’inizio del campionato.

Le moderne teorie di Luca Fusco, frutto di una scuola che vorrebbe un calcio ragionato, geometrico, anche piacevole, non avevano attecchito. Troppi giovani in formazione, troppe inesperienze, troppa poca qualità di palleggio in tanti atleti ancora alla ricerca di una propria identità. Allora si cambia, si torna all’antico; al calcio epico, al calcio operaio. Ed ecco De Sanzo sulla tolda di comando, fautore di un calcio che si basa molto sull’agonismo, sul pressing, sul raddoppio di marcature dal centrocampo alla propria difesa e sulle verticalizzazioni.

Fabio De Sanzo contro la Cavese ha cercato di modificare lo stato mentale dei suoi ragazzi e – soprattutto – ha dato ordini precisi: dalla fase difensiva si esce con palloni lunghi, anche a scavalcare il centrocampo, per evitare quel “titicchete-titocchete” a ridosso della propria difesa, quel “io passo a te e tu ripassi a me” stucchevole che aveva prodotto danni incalcolabili. Quando non si hanno calciatori di qualità, meglio il calcio paesano, quello casareccio che difficilmente tradisce perché trasuda impegno e grinta.

Una volta, tanto tempo fa, soprattutto quando le squadre che sapevano di essere più deboli dovevano vedersela con squadre organizzate e tecnicamente impeccabili, non si andava troppo per il sottile. Difesa protetta con centrocampisti immediatamente a ridosso per restringere lo spazio agli attaccanti avversari e – soprattutto – “palla lunga e pedalare”, per innescare atleti veloci e scattanti pronti a prendere d’infilata le difese avversarie. Un modo di giocare che veniva etichettato come “gioco all’italiana” e che premiava solitamente proprio le squadre meno forti o, se volete, anche più furbe.
Chi ha visto la partita di sabato scorso con la Cavese avrà ancora davanti agli occhi l’azione dell’uno a zero, azione chiaramente preparata a tavolino: punizione di Scarpa, colpo di testa di Diop con suggerimento finale per la testa di Parigi. Ma avrà davanti agli occhi anche le successive due limpide azioni da gol che avrebbero potuto chiudere la partita. La prima con Fornito ben servito da Cesaretti, sciupata maldestramente a due passi dalla porta; la seconda con Scarpa, autore di una irresistibile azione personale sulla sinistra del proprio attacco e conclusa con un tiro che avrebbe potuto avere maggiore fortuna. Insomma due limpide e vere azioni da gol sul risultato che già arrideva alla squadra; cosa che non si era mai verificata nelle numerose gare precedenti.

Che significa? Che la Paganese ha cambiato pelle? Che De Sanzo ha la bacchetta magica? Niente di tutto questo. La squadra si è solo calata nel clima agonistico di un torneo di terza serie e ha capito che non può competere sul piano del palleggio con avversarie che sono di un’altra caratura tecnica. Tutto qui.

Chiudo con qualche doverosa citazione. La prima per Francesco Scarpa, emblema della squadra, ancora una volta fra i migliori e più che mai voglioso di far capire che l’età anagrafica conta fino a un certo punto. La seconda per il giovanissimo portiere Santopadre, una vera sorpresa fra i pali e meritevole di riconferma. La terza per un altro giovane, il difensore di fascia Carotenuto che migliora di partita in partita. L’ultima per Nacci. Il mediano si avvia a diventare il fulcro della manovra di centrocampo; ha mezzi fisici, buone qualità di palleggio, un sinistro delizioso; deve solo imparare a dosare le forze e a non strafare.

Sembrerebbero citazioni di elogio per una squadra che veleggia in piena salute. Sono solo riconoscimenti per ragazzi – escludendo l’eterno Ciccio Scarpa – che devono e possono migliorare il loro standard di rendimento. Ma il discorso che investe il rafforzamento della squadra non deve essere chiuso. I rinforzi ci vogliono; e come…

Il calendario segnala che sabato c’è il proibitivo incontro serale a Caserta. Forza, non fasciamoci la testa prima che sia rotta!

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com

18.11.18

La Paganese vista da...Nocera! - Un derby tra indifferenza, orgoglio ed amarezza.

Confidandomi con gli amici e colleghi di sempre, alla vigilia di questo derby, avevo immaginato una partita del genere che stava anche per concludersi nel modo migliore. Questione di centrimetri che forse non sono stati visti in occasione del gol non gol del pareggio aquilotto, giunto poi con quella sfortunata deviazione di Piana quasi allo scadere spiazzando l'incolpevole Santopadre. Quest'ultimo è stata la novità di serata. A sorpresa De Sanzo lo lancia nella mischia e non so se veramente per valutarlo, strano in un derby così delicato, come ha dichiarato in risposta alla mia domanda in conferenza stampa, o per un più plausibile effetto della carta d'identita in termini di contributi federali. Aldilà di ciò il giovane portiere s'è ben disimpegnato con un paio d'inteventi impegnativi anche se da brividi qualche uscita improvvida. Il calcio è così, nulla di scontato, e l'idea che l'avvento del nuovo tecnico, come spesso avviene in ogni cambio di panchina, potesse dare la fatidica scossa è avvenuta. Con tutta onestà abbiamo assistito ad un derby povero tecnicamente. Due squadre mediocri in cui sono emersi tutti i problemi di gioco e di limiti tecnici, oltre a difese imbarazzanti, come evidenzianano le rispettive classifiche. In tale contesto però, a riscaldare i pochi infreddoliti masochisti del Torre, ci ha pensato l'ardore per tre quarti di gara della Paganese che ha sfoderato l'unica arma che poteva darle, speriamo solo per il momento il nuovo tencino, ovvero la grinta. Una Paganese che con meno fronzoli e tiki taka, soprattutto nell'avvio dell'azione, è stata più pratica e pronta a verticalizzare per i vari Parigi e Cesaretti. Quest'ultimo è stato poco incisivo, mancando sempre l'ultimo spunto per andare in porta, e proprio lui deve salire in cattegra d'ora in poi per elevare le poche qualità di questo organico. Il tutto condito da un Francesco Scarpa che aldilà del gol ha sfoderato una gran partita di spunti, raccordi tra i due reparti avanzati e capace di illuminare la scena su un derby povero di contenuto. Ritorna al gol Parigi, quarto stagionale, riuscendo a creare e vincere spesso i duelli in area avversaria e con un pizzico di lucidità alcune ripartenze avrebbero pouto far male e chiudere la partita o portarsi sul raddoppio proprio con Scarpa e Fornito. Nella seconda parte della ripresa poi evidente il calo della squadra in alcuni uomini con baricentro che inevitabilmente se abbassato e squadra ingolosita, giustamente, di portar a casa la prima vittoria stagionale addirittura davanti al pubblico amico. Così non è stato, ma la Paganese ieri sera ha onorato, per le sue possibilità, derby e maglia e questo era quello che si chiedeva dopo le goleade subite sino ad ora in casa, cancellando quell'odioso zero dalla casella della gare casalinghe. Per chiarici, nulla di trascendentale, ripeto ma almeno s'è passati dalla testardaggine di sviluppare un tipo di gioco non adatto al materiale a disposizione ad un gioco più concreto e adatto alla situazione. Rammaricati i colleghi ed amici di Cava, che si auguravano di far un sol boccone di questa piccola e derelitta Paganese ed invece hanno lascaito il Torre rabbuiati per il mezzo passo falso, che poteva essere totale, tornando nella citta' dei portici con più dubbi che certezze sulla loro squadra e sull'operato del loro tecnico. Ritornando a casa nostra dove i problemi sono ben altri, alla fine resta l'amaro in bocca per un successo che tutto sommato sarebbe stato meritato, per quello che si è visto in campo, anche se il pari non fa gridare allo scandolo. Sopratutto perchè mai s'erano viste tante occasioni in un sola gara e questo fa ben sperando nel ritorno al gol, come dicevo prima, di Cesaretti. Si archivia dunque il trentesimo derby casalingo della storia sempre nel segno di Scarpa come lo fu l'ultimo vinto a Pagani nel 2007. Rispetto a quel derby e a quelli degli anni addietro, quello di ieri sera tutto sembrava tranne un derby. E' la sensazione che ho provato recandomi allo stadio, am già durante la settimana non s'è avvertita propria quella adrenalina tipica di queste gare speciali. Poi senza tifosi ospiti anche la cornice del publico ne risente, sembrava la partitella del giovedì di qualche anno fa come numero di spettatori. Ma ormai, da qualche anno, siamo abituati a questa fuga dal Torre. Significativo poi lo striscione apparso in Curva Nord che semplificava il tutto: "SOLITA ANNATA, STESSA GESTIONE...ANCHE QUEST'ANNO ENNESIMA DELUSIONE ". 

Peppe Nocera - www.paganesemania.it

Top & Flop di Paganese-Cavese.

Allo Stadio "Marcello Torre", finisce con un pareggio per 2-2 il derby tra Paganese e Cavese. Un pari giusto per quanto visto in campo e per le occasioni create da entrambe le parti, ma che lascia l’amaro in bocca a De Sanzo all’esordio sulla panchina dei Liguorini che vede la vittoria sfumare a due minuti dalla fine per un autogol sfortunato.

L’inizio di partita è lento con la Cavese che punta soprattutto al possesso palla e i padroni di casa che provano a sfruttare le ripartenze. La prima occasione per gli ospiti capita al 22’ sui piedi di Rosafio, ma è bravo Santopadre all’esordio da titolare ad opporsi in uscita. Passano due minuti e la Paganese passa in vantaggio: punizione di Scarpa, sponda di Diop e tap-in vincente di Parigi che firma il quarto gol della sua stagione. Sotto di un gol la squadra di Modica prova a reagire, ma sono i padroni di casa a sfiorare il raddoppio in un paio di occasioni, prima con Fornito e poi soprattutto con Scarpa che tutto solo in area calcia addosso a Vono. Nel momento migliore degli azzurrostellati arriva il pareggio della Cavese grazie ad un’invenzione di Rosafio che va via sulla fascia destra e mette al centro per Bettini un pallone solo da spingere in rete.

Nella ripresa la Paganese riparte subito all’attacco e trova il nuovo vantaggio con Scarpa che è il più lesto di tutti a raccogliere la respinta di Vono che si era opposto con una gran parata ad una girata spettacolare di Cesaretti. La reazione della Cavese è ancora nei piedi e nelle accelerazioni di Rosafio, un suo cross non viene però sfruttato a dovere da Fella. Poi è Flores Heatley in tandem con Manetta a sprecare una clamorosa chance su un azione da corner non trovando la deviazione giusta a due metri dalla porta. Nel finale aumenta il forcing della Cavese è tra l’80’ e l’81 succede di tutto: prima Favasuli sbaglia clamorosamente un gol a porta vuota e poi Carotenuto salva sulla linea di porta una rete già fatta da Agate che aveva superato con un pallonetto Santopadre. Ma per i giocatori mettelliani la palla aveva superato la linea di porta, irremovibili però arbitro e assistenti nel confermare la propria decisione nonostante le vibranti proteste. Il pareggio arriva però a due minuti dalla fine grazie ad un clamoroso regalo di Piana che svirgola in maniera goffa nella propria porta un cross di Inzoudine. La Cavese interrompe così la serie di due sconfitte consecutive, ottiene il secondo punto lontano dal “Lamberti” e si mantiene in una tranquilla posizione a centroclassifica con due lunghezze di margine sulla zona play-out. Risultato che può servire più che altro al morale per la Paganese che resta ancora senza vittorie e con soli tre punti in classifica, ben sette di ritardo dal Rieti quart’ultimo. Per De Sanzo la strada verso un'altra salvezza miracolosa è tutta in salita. 

Ecco Top & Flop:

TOP

Carotenuto (Paganese)
: De Sanzo gli concede una chance dal primo minuto e lui non la spreca assolutamente. Propositivo in avanti, attento in difesa e strepitoso il suo salvataggio sulla linea con la conclusione. Non sta a lui vedere, e non può sapelo, se la palla sia entrata o meno. Un grande intervento che avrebbe meritato il premio dei tre punti alla fine. SCOPERTA

Rosafio (Cavese): è sempre lui ad accendere la luce nel reparto offensivo di Modica, le sue accelerazioni fanno male alla difesa di casa: da una sua genialata nasce il momentaneo pareggio di Bettini e nella ripresa Fella prima e soprattutto Favasuli sprecano altri due assist perfetti. TOP PLAYER

FLOP

Piana (Paganese
): rovina una prestazione fin lì senza sbavature con un clamoroso autogol all’88’ che priva gli azzurrostellati della prima vittoria in campionato. Una svirgolata sfortunata e senza senso su un cross da sinistra che poteva essere gestito molto meglio. SCIAGURATO

Sciamanna (Cavese)
: poco meno di un’ora di partita in cui fa praticamente da comparsa: nel primo tempo un solo guizzo con conclusione che finisce sull’esterno della rete. Poi scompare e ci si ricorda di lui solo quando Modica decide di togliere dal campo. ABULICO

da tuttoc.com

Due volte in vantaggio, due volte ripresa. Ma la Paganese c'è.


La prima notizia del derby è che la Paganese è viva. Buona la reazione di pancia e lo scatto post-esonero di Fusco. Certo è che sicuramente c'è anche il rammarico per la vittoria - sarebbe stata la prima stagionale - sfumata ad un passo dal 90', ma la Cavese è stata un osso duro ed è rimasta in partita fino alla fine, trovando il gol (un'autorete di Piana) negli ultimi istanti del match. Due volte in vantaggio, con Parigi e Scarpa, due volte ripresa la Paganese, con De Sanzo che può trarre impressioni positive dopo questo esordio.

A sorpresa, De Sanzo lancia fra i pali il debuttante Santopadre, poi per il resto conferma l'undici della vigilia. A partire meglio, però, è la Cavese che costruisce due occasioni per passare nella prima metà della prima frazione. Sciamanna dà solo l'illusione del gol al 9', mentre Santopadre deve compiere un grande intervento in uscita su Rosafio (22'). Gol fallito, gol subito per gli aquilotti che dopo neppure due minuti vanno in svantaggio. Punizione di Scarpa, colpo di testa di Diop e Parigi sulla linea ribadisce in rete l'1-0. La Paganese si scrolla di dosso la ruggine e ha due chance per raddoppiare, con un destro a lato di Fornito e soprattutto con Scarpa che si fa ipnotizzare da Vono (35'). Stavolta la solita regola non scritta del calcio punisce gli azzurrostellati, che al 39' si addormentano su una rimessa laterale, Rosafio mette in mezzo per Bettini che a porta vuota trova il pareggio.
  
La ripresa si apre con l'immediato nuovo vantaggio della Paganese con Scarpa che ribadisce in rete la corta respinta di Vono sulla girata di Cesaretti. La Cavese reagisce, sfiora il pareggio con Rosafio e Manetta, anche se pecca sempre nell'ultimo passaggio. Gli azzurrostellati si piazzano a protezione del pareggio, costruiscono solo un'occasione con Parigi, ma nel finale soffrono tanto fino a subire il pareggio in maniera rocambolesca. Piana devia in rete, in maniera sfortunata, il cross basso e potente di Inzoudine, a tre minuti dal 90'. Poco prima vibranti proteste degli aquilotti per un gol-non gol non accordato ad Agate, con Carotenuto che allontana proprio sulla linea. L'ultimo brivido del derby lo crea Favasuli, con una conclusione deviata alzato sulla traversa da Santopadre

MARCATORI: pt 24' Parigi, pt 39' Bettini, st 3' Scarpa, st 43' aut. Piana

PAGANESE (3-5-2): Santopadre; Diop, Piana, Tazza; Carotenuto, Fornito (11' st Gaeta), Nacci, Scarpa, Della Corte; Cesaretti, Parigi (31' st Cappiello). A disp.: Galli, Cappa, Sapone, Garofalo, Della Morte, Gori, Longo. All.: De Sanzo.

CAVESE (4-3-3): Vono; Bruno, Silvestri (9' st Favasuli), Manetta, Palomeque (31' st Inzoudine); Bettini, Migliorini, Lia; Rosafio, Sciamanna (9' st Flores Heatley), Fella (26' st Agate). A disp.: De Brasi, De Rosa, Mincione, Buda, Licata, Landri, Zmimer, Di Fazio. All.: Modica

ARBITRO: Pashuku di Albano Laziale (Assante-Notarangelo).

NOTE: Spettatori: 500 circa. Ammoniti: Diop, Fella, Bruno, Scarpa, Mincione. Angoli: 1-7. Recupero: pt 1'; st 4'.

Danilo Sorrentino
© Paganesemania - Riproduzione riservata

De Sanzio succede a Fusco sulla panchina della Paganese.


Svolta sulla panchina della Paganese. In seguito alla scelta di interrompere il lavoro con l’ormai ex tecnico Luca Fusco, gli azzurrostellati hanno scelto di affidare la guida del club a Fabio De Sanzo.
Per lui già un’esperienza con i campani, durata ben sei mesi, e conclusa con una miracolosa salvezza conquistata ai play out contro il Racing Fondi. Ci si aggrappa quindi a lui per ripetere quelle gesta.

da zonacalcio.net

13.11.18

Il momento delle scelte.

di Nino Ruggiero

Una cosa è certa: così non si può continuare. Non so se è già troppo tardi, ma uno scatto d’orgoglio da parte di Raffaele Trapani me lo aspetto. Dopo dieci gare disputate, con un misero bottino di soli due punti, una mossa da parte della società azzurro stellata ci deve essere. E credo che ci sarà. Una mossa, per la verità, attesa da tempo, fin dalle prime due capitolazioni interne quando si intuì (e non ci voleva la zingara!) che la squadra era solo il frutto acerbo di un sogno partorito male.

Quali sono gli scenari che al momento si aprono sulla Paganese? Credo che la società abbia finalmente capito che la squadra – così come è adesso – non abbia possibilità di miglioramenti determinanti e darà un segnale di presenza.

Da un momento all’altro ci potrebbero essere mosse importanti per il futuro della squadra. Provo ad anticiparle. Due le possibilità: o si mettono a disposizione di Luca Fusco un paio di elementi di sicuro affidamento, come richiesto; oppure si sostituisce l’allenatore, ritenuto responsabile dei mancati risultati, e se ne ingaggia un altro. Altre vie non ne vedo.

Personalmente darei a Fusco l’opportunità di avere a disposizione una squadra rafforzata da un paio di elementi. In caso contrario potrebbe sembrare che l’unico responsabile di una disfatta sportiva sia proprio l’allenatore. E non mi pare che sia così.

A dire il vero, Fusco le ha provate tutte negli ultimi tempi; avrà anche commesso qualche errore veniale, ma chi è che nella vita non ne commette? A Reggio Calabria ha addirittura ripudiato il suo gioco corto affidandosi a una tattica prudente con centrocampisti votati alla difensiva; ma la squadra è quella che è. Difficile nella vita calcistica cantare e portare la croce quando non si hanno uomini adatti.

Prendo per un attimo a sostegno della mia tesi la metafora della coperta corta: se la tiri indietro, copri il viso ma lasci scoperti gli arti inferiori; se copri le estremità basse, lasci poi il viso senza protezione e copertura. Questo è successo a Reggio Calabria, con una squadra che non è stata in grado di interpretare allo stesso modo e con la stessa intensità sia la fase difensiva che quella di proposizione in avanti.

Questione di uomini a disposizione che non hanno nelle corde una buona duttilità tattica; ma questo lo si sapeva soprattutto perché ci sono elementi che devono crescere. “Ne devono mangiare forni di pane!” – dicevano una volta.

La seconda ipotesi, quella del cambio dell’allenatore, potrebbe sembrare la più semplice; ma non lo è. Primo, perché ingaggiare un altro tecnico comporterebbe un aggravio di spese (anche se qualcuno mi suggerisce che c’è ancora Fabio De Sanzo sul libro paga); e poi perché, inevitabilmente il neo allenatore chiederebbe di rafforzare la squadra.
Praticamente quello che chiede pure Fusco.

Allora, come la mettiamo?

11.11.18

La Paganese vista da...Nocera - Complimenti a tutti.

COMPLIMENTI A MISTER FUSCO - Mi fa piacere che a distanza di una settimana è ritornato sui suoi passi e ha inserito da titolare Parigi. Con stupore, come fu per me ma per tutti coloro che lessero la formazione sette giorni fa contro la Sicula Leonzio, ieri ho rivisto in campo dall'inizio il bomber principe degli azzurrostellati, insieme a Cesaretti e Scarpa, alla faccia dell'equilibrio sventolatomi in faccia. Un chiaro segnale di (in)coerenza tattica, anche se può essere interpretato come un sinomino di capacità di evoluzione del pensiero. Il cambiamento è sinonimo d'intelligenza come l'integralismo non è mai figlio del miglioramento. Tutti siamo consapevoli così che anche con Parigi, Cesaretti e Scarpa dall'inizio anche contro la Sicula Leonzio, pur non essendoci la controprova, non sarebbe cambiato nulla. Ma la logica, vista l'assenza di alternative, lo imponeva. 

Tornando a ieri, vanno fatti tanti complimenti a mister Fusco per aver ritrovato l'equilibrio tattico, a distanza di una settimana, dopo che fu turbato ed infastidito dalla mia domanda in merito: forse si nota un pizzico di confusione. Sicuramente siamo sulla buona strada visto anche come si perde: ormai, non più subendo goleade, ma con un solo gol di scarto da due gare consecutive. Ottimi passi in avanti, complimenti! E' un Fusco camaleontico tatticamente: 4-3-3, 3-5-2, sino alla scoperta ieri del 4-3-1-2. Le sta provando tutte, bisogna dargli atto, purtroppo pur rientrando tutti i "senatori" (mancava però la giovane promessa Acampora, che era squalificato) il risultato non è cambiato. Sarà il caso di provare il 5-5-5? Comunque non c'è da preoccuparsi perchè statisticamente facciamo un punto ogni tre gare e da calendario non era ancora il momento...se ne parlerà a Caserta


COMPLIMENTI ALLA SQUADRA - Seguo la Paganese da 35 anni, da 26 come cronista, e tanti complimenti ad una squadra che non ha mai vinto, tra amichevoli estive, Coppa Italia e campionato non li avevo mai sentiti fare dal proprio allenatore. Ed allora, dopo la convincente prestazione della prima mezz'ora, dove s'è sfiorato addirittura di passare in vantaggio con Piana, mi unisco ai complimenti che Fusco ha fatto ai suoi ragazzi. Soprattutto per il resto della gara trascorsa a sperare che il tempo scorresse il più in fretta possibile per portare a casa il terzo punto in dieci gare di campionato. Purtroppo anche questa volta la sfortuna, il campo imperfetto del Granillo, un uccello che è svolazzato davanti agli occhi del difensore proprio quando stava tirando Conson, hanno regalato la vittoria alla mediocre Reggina. Eppure il primo tempo faceva sperare bene, avevamo trovato un avversario di pari livello e nella mediocrità generale avevamo dato l'impressione di potercela giocare. Poi invece è uscita allo scoperto la vera forza della Reggina - poteva evitarlo - e purtroppo per gli azzurri, ai quali vanno fatti i complimenti per come hanno subito per tutto il secondo tempo, non c'è stato nulla da fare. 

COMPLIMENTI ALLA SOCIETA' - C'è sempre una gerarchia da rispettare ed anche in questo caso, non me ne voglia mister Fusco, non me ne vogliano i calciatori, ma i complimenti maggiori vanno alla società. E' stata una settimana perfetta finalmente sotto il profilo della comunicazione: preservato il tecnico dalla conferenza stampa, dopo il qui pro quo della settimana scorsa, dovendo arrivare quanto prima a Reggio per motivi logistici ed organizzativi, dovendo trovare l'equilibrio tattico, il Ds Accardi ci ha informato che la società si è fatta sentire in settimana, finalmente, con i calciatori pretendendo di più e puntualmente i risultati si son visti. Ci vuole il pugno duro, così si fa, complimenti! Ma la cosa più importante è che il campionato che sta svolgendo la Paganese è pro forma. Tra penalizzazioni, squadre che non pagano gli stipendi, fideiussioni false, società che non termineranno la stagione, la Viterbese che perde sempre ed in attesa del regolamento, forse senza retrocessioni, la Paganese è in una botte di ferro. Pur perdendo tutte le partite si salverà direttamente. Ma i complimenti vanno fatti, alla luce di tutto questo, soprattutto per la puntualità dei pagamenti degli stipendi, fiore all'occhiello di questa società da sempre. Il campo poi lascia il tempo che trova, come i km dei tifosi presenti anche a Reggio. E poi, dopo il chiarimento (qui per saperne di più) del presidente Mimmo Campitiello durante la trasmissione PaganeseMania, per nulla interessato alla Paganese al momento ed anche nel futuro, possiamo tirare un sospiro di sollievo. La Paganese è e sarà sempre salda nelle mani di questa società che potrebbe anche cambiare nome dalla prossima stagione in Trapanese, come gogliardicamente fu etichettata da un collega tempo fa... e mi sa che non aveva torto!

Peppe Nocera
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Top & Flop di Reggina-Paganese.

Termina sul punteggio di 1-0 la gara che allo Stadio Oreste Granillo ha visto protagoniste la Reggina, di mister Cevoli, e la Paganese di mister Fusco.

Una gara nettamente dominata dagli amaranto dal primo all'ultimo minuto, con almeno 10 occasioni create ma soltanto una sfruttata (quella appunto dell'unica rete segnata, che porta la firma di Diego Conson).

Paganese ormai nell'oblio della disperazione: ancora a zero il numero di vittorie in questo campionato e nonostante la grande voglia messa in campo, manca la qualità, che in questo torneo sta diventando sempre più determinante.

L'unica segnatura della gara, è nata a seguito di un cross proveniente dalla destra, nella quale il numero due amaranto, Diego Conson, si è ritrovato la palla tra i piedi dopo un frequente batti e ribatti in area di rigore, da li ha lasciato partire un destro potente che ha impensierito un incolpevole Galli.

Da li in poi sempre e solo Reggina, come anche prima del resto, con la Paganese pericolosa solo nell'ultimo giro di orologio, quando Gori ha lasciato partire un tiro cross ben intercettato da Licastro.

Di seguito i Top & Flop:

TOP:

Sandomenico (Reggina)
: partita sontuosa dell'esterno amaranto. Quando tocca palla lui è sempre un pericolo costante per la difesa avversaria. Almeno 4 conclusioni pericolose verso la porta neutralizzate da un attentissimo Galli. Rapido, semplice e concreto: tutto questo rende il numero 11 ad oggi in forza alla Reggina l'arma in più a disposizione del tecnico Cevoli. SONTUOSO.

Galli (Paganese): anche la sua una partita davvero importante. Salva la sua squadra da almeno 3 goal con parate decisive. Da sicurezza ad una difesa troppo ballerina. Non sarebbe una sorpresa vederlo in una squadra importante già nella stagione prossima (continuità permettendo). Sull'unica rete subita non ha alcuna colpa. SARACINESCA.

FLOP

Zivkov (Reggina)
: non una partita positiva quella del terzino sinistro amaranto. Troppi errori palla al piede e troppi errori di posizionamento in fase difensiva. Ci si aspettava di più da lui dopo la prestazione non positiva nella gara scorsa. INSICURO.

La fase difensiva (Paganese): una fase difensiva troppo ballerina quella della squadra di Fusco che ha praticamente sofferto ogni azione offensiva della Reggina. Diop troppo incerto, cosi come i suoi due colleghi Tazza e Piana. Il solo Galli non riesce a reggere il peso degli attacchi avversari. FRAGILI.

da tuttoc.com

A Reggio il muro regge per 80 minuti, poi Conson ferma ancora la Paganese.


Regge fino a dieci minuti dalla fine il muro della Paganese al Granillo, poi ci pensa Conson ad infliggere agli azzurrostellati l'ottava sconfitta su dieci partite di campionato. Dopo un primo tempo equilibrato (con un'occasione clamorosa capitata a Piana), la Paganese scende in campo nella ripresa col solo intento di strappare il punto, così viene punita al 78' dalla rete del difensore amaranto che sfrutta una dormita complessiva su un calcio d'angolo. Tanti errori nella giornata del Granillo per gli azzurrostellati, non solo in difesa, grosse difficoltà nel costruire, anche poca determinazione: molto strano per una squadra che si deve salvare, non ha ancora vinto una gara in stagione e soprattutto avrebbe voluto dare una sterzata. 

Fusco ritorna sui suoi passi e, dopo aver difeso le sue scelte post-Leonzio, schiera insieme Scarpa, Parigi e Cesaretti, cambiando anche modulo. Per la prima volta per la Paganese è 4-3-1-2, con il capitano azzurrostellato alle spalle delle due punte. Il ritorno alla difesa a quattro costringe gli azzurrostellati a riprendere meccanismi "dimenticati", anche se per buona parte del primo tempo la squadra di Fusco soffre solo le incursioni di Sandomenico a sinistra. L'ex attaccante della Juve Stabia, già dopo 4', sfiora l'incrocio con una conclusione violenta dopo un appoggio sbagliato di Diop. Meglio gli amaranto sul piano del gioco, ma sul fronte delle occasioni la Paganese ne costruisce due davvero clamorose. La prima al quarto d'ora con Cesaretti, anticipato in extremis sul primo palo; la seconda, grandissima, alla mezz'ora con il colpo di testa di Piana che trova il miracolo di Licastro sulla linea di porta. Nel finale di tempo, Galli è bravo a chiudere lo specchio a Sandomenico in area di rigore.

Il preludio ad una ripresa in cui l'esterno offensivo amaranto diventa l'uomo in più dei suoi e la Reggina tiene il pallino del gioco senza lasciare occasioni alla Paganese. I maggiori pericoli per la Paganese partono dal suo piede e dal suo estro, anche se Sandomenico predica nel deserto e non è supportato a dovere dai compagni. Per fortuna degli azzurrostellati, però, è anche impreciso l'attaccante della Reggina che in effetti crea apprensione solo al 12' con una conclusione non lontanissima dalla porta. La Paganese dimostra limiti nella costruzione della manovra e pensa solo a difendersi, magari portando a casa il punticino. Difficilmente riesce anche a superare il centrocampo la squadra azzurrostellata, che alla mezz'ora capitola. Galli compie una gran parata sulla torsione di Conson (28'), poi, con qualche incertezza di troppo sulla conclusione velenosa di Marino dalla distanza, concede l'angolo che porta in vantaggio la Reggina. La dormita è di Diop e Tazza che lasciano lo spazio a Conson per girare in rete l'1-0. Soltanto in pieno recupero il neo-entrato Longo arriva con un pizzico di ritardo su un cross dalla sinistra, non riuscendo a trovare il pari.

MARCATORI: st 33' Conson

REGGINA (4-2-3-1): Licastro; Kirwan, Conson, Solini, Zivkov; Zibert, Petermann (23' st Franchini); Tassi (13' st Emmausso), Marino, Sandomenico; Viola (13' st Tulissi). A disp.: Vidovsek, Seminara, Ciavattini, Pogliano, Navas, Redolfi, Bonetto, Ungaro, Mastrippolito. All.: Cevoli

PAGANESE (4-3-1-2): Galli; Tazza, Diop, Piana, Della Corte; Gaeta (21' st Gori), Nacci, Fornito (39' st Longo); Scarpa; Parigi (39' st Alberti), Cesaretti. A disp.: Cappa, Santopadre, Sapone, Carotenuto, Della Morte, Gargiulo. All.: Fusco

ARBITRO: Saia di Palermo (Cortese-Poma)

NOTE: spettatori 1500 circa. Ammoniti: Gori. Angoli 8-3. Recupero pt 2', st 3'

Danilo Sorrentino
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6.11.18

La biancheria dalla finestra.

di Nino Ruggiero

È un momento delicatissimo nella lunga storia della Paganese. Le parole pesano e fanno male: soprattutto quando sono state tenute a freno, saggezza impone che vadano centellinate e pesate con il bilancino del farmacista.

Oggi appare chiaro che Luca Fusco, per quello che abbiamo sentito nella lunghissima chiacchierata di fine gara con la stampa, sia arrivato al capolinea. Due sono le possibilità: o la società esonera il tecnico, cosa molto improbabile perché la società non può permettersi di iscrivere a libro paga un altro allenatore che per prima cosa chiederebbe rinforzi, oppure arrivano direttamente i rinforzi richiesti dallo stesso Fusco ma mai arrivati.

Altre strade non ne vedo, a meno che lo stesso Fusco non innesti la retromarcia e faccia finta di non aver parlato a fine gara con il Bisceglie. Una specie di “abbiamo scherzato”. Il che equivarrebbe però a una resa incondizionata, una specie di “questa è la minestra: prendere o lasciare”.

La minestra, tanto per restare in ambiente ortofrutticolo, è scarsa; non tanto in qualità, ma perché male assortita. Il tecnico non c’entra: avrà anche qualche piccola colpa in linea tecnica, ma di certo non gli si può imputare di essere stato lui a costruire la squadra.

Lo sanno oramai anche le pietre che le squadre si costruiscono dalla basi; devono avere un asse portante; devono avere una difesa ferrea e impenetrabile costituita almeno da due difensori con gli attributi e con un centrocampista bravo sia a dare il suo apporto alla fase difensiva che a proporre gioco. Faccio qualche nome a caso, senza andare lontano, perché sono calciatori che hanno vestito più che degnamente la maglia azzurro stellata negli anni scorsi: Fabrizio Caracciolo, annata 2008-09, e i più recenti Imperio Carcione e Manolo Pestrin. Sono calciatori-tipo per un certo ruolo ma sono soprattutto calciatori che fanno maturare esperienze nei giovani. Proprio quello che manca oggi alla squadra.

Al momento, in un’annata che si presenta fallimentare sul piano sportivo, solo un provato e consolidato rapporto di chiarezza tra tecnico e società potrebbe lasciare spazio alla speranza di chi non si arrende e – ancora oggi – pensa che ci sia il tempo di rinforzare la squadra dove è necessario.

Intendiamoci: Fusco è colpevole quanto la società in questo fallimento sportivo perché quello che aveva da dire probabilmente avrebbe dovuto dirlo fin dalla seconda sconfitta interna con la Juve Stabia e regolarsi di conseguenza.

Al momento la situazione appare calma e tranquilla, in vista della prossima gara esterna con la Reggina.

Dal sito ufficiale della Paganese calcio si rileva che gli allenamenti degli azzurro stellati sono regolarmente ripresi allo stadio “Superga” di Mercato San Severino e che la gara di sabato con la Reggina sarà disputata sul campo neutro di Vibo Valentia con anticipo alle 14,30.

Che vi devo dire di più?

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com

Ecco il record storico: mai cinque sconfitte di fila in casa in avvio.


Sicuramente la Paganese 2018-19 di mister Fusco ha già raggiunto un primo obiettivo: è entrata nella storia di questa società! Un record certamente da non sventagliare ai quattro venti e di cui c'è poco da vantarsi, ma pur sempre è un record. In 92 anni di calcio mai nessuna formazione aveva fatto peggionelle prime cinque gare casalinghe. Mai nessuna formazione azzurrostellata dal 1928, da quando è iniziata l'attività agonistica, aveva perso le prime cinque partite in casa. Da incallito storico dei numeri della Paganese ho girato e rigirato le pagine dei libri, che con Nino Ruggiero, Barbara Ruggiero e Chrystian Calvelli, ho scritto sulla storia della Paganese, senza trovare nessuna smentita. Annata dopo annata cercavo di trovare, in qualche vecchia stagione, chi avesse potuto fare peggio agli albori della storia, nei primi anni agonistici ma niente: tutte le formazioni avevano almeno pareggiato una gara casalinga nelle prime cinque. Ad un certo punto la mia attenzione s'è soffermata sul campionato di Promozione 1957-58 allenata da Mario Rosi. Curiosamente le prime due giornate furono giocate in casa, da calendario, al vecchio "Del Forno" e quella Paganese del presidente De Vivo rimediò due sconfitte con Battipagliese (0-1) e Turris (1-2) ma il sortilegio negativo s'infranse fortunatamente quindici giorni dopo quando Bucciarelli e compagni rifilarono un sonoro 4-1 al P.T. Salerno.

La mia ricerca è continuata anche nelle annate più funeste, con salvezze striminzite o retrocessioni, come nella stagione in C2 86-87, ma senza trovare un percorso così disastroso. Paradossalmente proprio l'era Trapani, ricca nella prima decade di vittorie di campionato e soddisfazioni, ha fatto registrare iniziali inciampi casalinghi. La stagione 2003-04, la prima dell'era Trapani con Belotti in panchina, ebbe un avvio da brividi: Tre sconfitte consecutive, due casalinghe, con Sangiuseppese e Casertana entrambe vittoriose al Torre per (2-3) con il primo sorriso, con Santosuosso - che aveva sostituito Belotti nel frattempo - che arrivò alla quinta giornata con il Potenza (1-0).

Sino a sabato scorso il record storico era saldamente nel curriculum del tecnico Agenore Maurizi, ormai scalzato in questa classifica visto il rendimento della Paganese targata Fusco. Mai si poteva pensare sino a qualche anno fa che ci fosse stato qualcuno che avesse potuto far peggio, ed invece sì! Quella di Maurizi della stagione 2013-14 - ricordiamo che in quel campionato non ci sarebbero state retrocessioni come da regolamento -  infilò quattro sconfitte consecutive casalinghe: Pontedera (1-2), Ascoli (0-1), Prato (0-1) e Lecce (0-1). Alla quinta arrivò la vittoria per 2-0 contro il Barletta. 

Tutto prima della Paganese di mister Luca Fusco con un filotto da record: Rende (1-4), JuveStabia (1-4), Catanzaro (0-3), Catania (2-4) e Sicula Leonzio (0-1). Un mister già entrato nella storia della Paganese, una Paganese da record... seppur negativo!

Peppe Nocera
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La Paganese vista da Nocera - Il silenzio degli innocenti.

Oggi non so da dove cominciare! Sono dispiaciuto ed amareggiato per questa situazione, come tutti i tifosi della Paganese che al momento non vedono soluzioni all'orizzonte. Eppure ero convinto, dopo i barlumi di speranza emersi a Bisceglie, di poter assistere ad una prestazione gagliarda di Scarpa e compagni, anzi ero speranzoso addirittura in una vittoria. Niente di tutto questo, anzi un'involuzione parziale nel primo tempo, totale nella ripresa, dove il portiere avversario è stato spettatore non pagante. Ma, secondo me, questa volta il peggio è avvenuto al termine della gara quando ho assistito - è una sensazione personale - ad uno spettacolo ancora più preoccupante, che ha visto protagonisti il tecnico e la società. Ormai siamo giunti ad un punto di non ritorno, almeno per quello a cui ho assistito insieme ai miei colleghi. Tutti avranno notato la partenza a razzo, al termine del triplice fischio, del presidente Trapani che ha lasciato lo stadio in auto senza il suo solito stazionamento negli spogliatoi. Un presidente che continua a far mancare la sua voce, fondamentale, in un momento delicato come questo, cosa sottolineata anche dal tecnico in conferenza stampa. Penso che una società, dopo un filotto negativo del genere, abbia il dovere morale verso la piazza ed i giornalisti (ma anche verso la squadra se non l'ha fatto privatamente) di esternare il propio pensiero. Come è già successo nello scorso campionato, quando la squadra non vinceva, la società s'è chiusa a riccio facendo emergere tutta l'impotenza all'esterno, dando adito a voci incontrollate e fuori controllo. Ormai il silenzio degli innocenti fa più male delle parole del colpevole. Nel tempo della comunicazione la Paganese è totalmente assente, a livello societario: per fortuna - e la ringrazio - non c'è stata una chiusura con i calciatori, anche se nel dopo partita sarebbe opportuno ascoltare anche la loro voce come lo stesso Fusco ha ancora ribadito ieri.

L'altro argomento caldo della giornata è stata la calda e lunga, più del dovuto e per questo anche rimproverato, conferenza stampa del povero Fusco (come se poi fosse questo il problema più importante del momento in casa Paganese). Una conferenza stampa senza peli sulla lingua, dove il tecnico ha vuotato il sacco, forse anche troppo tardi, mettendo pubblicamente la società spalle al muro sulle proprie resposabilità tecniche. Sarebbe curioso però capire se in sede di allestimento del mercato il tecnico abbia avallato tutte le scelte: a quel punto se la dovrebbe prendere con se stesso per aver accettato. Solo uno sprovveduto o fuori dal contesto ambientale avrebbe potuto accettare, se non per la voglia di cimentarsi in panchina, una tale gestione tecnica. Questo è l'errore più grave commesso da Fusco. L'altra curiosità, una volta accettata e vista la situazione dopo due mesi, è perchè che ad oggi non siano arrivate ancora le dimissioni del tecnico salernitano. Allora non si deve lamentare se in sala stampa gli chiediamo spiegazioni tecniche in una giornata in cui tanti dubbi hanno lasciate le scelte fatte: è il gioco delle parti. Visto che si vuol restare in sella si pedala.

Ma il peggio, secondo me, arriva dopo questa conferenza stampa. In virtù di quelle dichiarazioni, che sottolineo andavano chiuse con le dimissioni visto l'abbandono in cui è stato ridotto l'allenatore, la società avrebbe dovuto esonerare in tronco il tecnico, dopo essere stata etichettata in questo modo. Tutto questo in uno stato normale di gestione di rapporti tra tecnico e società: niente di questo questo alla Paganese Calcio. Alla luce di questo stato di cose è chiaro, senza che i tifosi continuano a "farsi il sangue amaro", che ad entrambi sta bene questa situazione. L'allenatore non si può permettere di perdere la panchina su cui è seduto, la società di mettere a busta paga un altro allenatore: e come l'anno scorso si tira avanti in attesa di  non so cosa. Questo il quadro deprimente di una pessima gestione societaria, sempre in attesa di una risposta da parte della dirigenza, e che mi lascia nel più profondo sconforto. Il quadro tecnico è ancor più avvilente con una squadra che dall'inizio della nuova stagione non ha mai vinto nemmeno in amichevole con la Sarnese, con tutto il rispetto per la formazione granata che milita in Serie D, che imbavagliò gli azzurri in una gara pre-campionato. Comunque cari amici tifosi, devo anche sottolineare come la squadra sia in netta crescita. Rispetto all'ultima in casa con il Catania abbiamo subito solo una rete, anzichè quattro, e poi con la Sicula Leonzio abbiamo subito il gol dopo 30 secondi mentre con il Catania dopo 12 secondi. Vedete quanti passi in avanti?

Peppe Nocera
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3.11.18

La classifica dopo la decima giornata.


Top & Flop di Paganese-Sicula Leonzio.

Primo sorriso esterno di questa stagione per la Sicula Leonzio. La truppa di Bianco, infatti, ha espugnato il "Torre" per uno a zero, battendo a domicilio una brutta Paganese.
A decidere la contesa, una rete di Ripa dopo appena trenta secondi di gioco. L'ex punta del Catania, infatti, ha approfittato di una "papera"clamorosa di Galli, che aveva ribattuto il pallone su di lui, prima di batterlo con un pallonetto volante.
Paganese, come dicevamo in antecedenza, davvero brutta. Gli uomini di Fusco dopo la rete subita hanno anche provato a creare qualche grattacapo a Narciso, ma nella ripresa sono letteralmente spariti dal campo. Di fronte, invece, una Sicula che ha amministrato bene il vantaggio, sfiorando anche il raddoppio nella ripresa con Laezza prima, bravo Galli a respingere il suo colpo di testa, e con Rossetti dopo, che ha colpito dal limite un clamoroso incrocio dei pali.
Per la corsa playoff di questa stagione ci sono anche Ripa e compagni; questa è una certezza. In casa azzurrostellata, invece, la classifica si fa sempre più preoccupante.

Ecco a Voi i Top & Flop di questo match del girone C di Serie C.


TOP

Cesaretti (Paganese)
: si danna l'anima come suo solito. Nella prima frazione funge da fulcro del gioco, mentre nella ripresa da seconda punta. I risultati sono comunque positivi; peccato per lui che viene sempre mal supportato dai compagni. VOLENTEROSO

La qualità del reparto avanzato della Sicula Leonzio: avere in rosa i vari: Rossetti, Ripa, Sainz Maza e Juanito Gomez, solo per citarne alcuni, non è roba da tutti. La squadra negli ultimi trenta metri può diventare devastante; spetta a Bianco amalgamare al meglio tutti questi elementi. ESPERIENZA E QUALITA'

FLOP

Il secondo tempo della Paganese
: una squadra che deve salvarsi, ed è sotto nel punteggio, non può scendere con tale atteggiamento nella seconda frazione di gioco. Servivano gli occhi della tigre, non quelli della vittima sacrificale. I ragazzi di Fusco dovevano e potevano dare di più. Naturalmente nota di demerito anche al portiere Galli; la "papera" commessa in occasione del vantaggio ospite è quasi fantozziana. NON CI SIAMO

Squillace (Sicula Leonzio): strappa la sufficienza, ma è meno brillante del solito. Bada più a contenere che ad offendere, complice la presenza di Scarpa che spesso e volentieri si è allargato dalle sue parti per provare a creare qualcosa in avanti. DIFENSIVO

da www.tuttoc.com

Errore di Galli: alla Sicula Leonzio bastano 30" per battere la Paganese.


La sconfitta interna ormai non fa più notizia. Il modo col quale arriva (errore individuale, stavolta di Galli) neppure. Ciò che fa notizia è l'involuzione della Paganese che, dopo il buon pareggio di Bisceglie, non dà seguito alla prestazione della scorsa settimana e soccombe contro la Sicula Leonzio. Una prima frazione sostanzialmente equilibrata, poi una ripresa inguardabile per gli azzurrostellati che non riescono a creare nemmeno un'occasione degna di nota. L'ennesima dimostrazione di una squadra non pronta per questa categoria. Non appena compie un passo in avanti, nell'occasione successiva ne compie tre indietro.

Pronti, via e riemergono i fantasmi della partita col Catania. Dopo trenta secondi la Sicula Leonzio è già avanti, grazie alla rete di Ripa (terzo gol di fila al Torre in tre anni) che sfrutta un erroraccio in fase di disimpegno di Galli e lo supera con un pallonetto. La Paganese prova a reagire, ma i bianconeri si difendono con ordine e concedono poco spazio. Sulle corsie laterali gli azzurrostellati non spingono a dovere e si illuminano solo con delle giocate personali di Cesaretti, al rientro, schierato accanto a Scarpa in un attacco senza riferimenti. La migliore occasione della partita della Paganese capita proprio a Scarpa su assist dell'attaccante toscano, ma il capitano calcia centrale su Narciso. In pieno recupero a graziare gli uomini di Fusco è Rossetti che, sulla riga di porta, manda incredibilmente alto di testa. 

Nel secondo tempo Fusco si affida subito a Parigi, tenuto inspiegabilmente in panchina nonostante il momento positivo. La mole offensiva degli azzurrostellati, però, è improduttiva, con Narciso che di fatto resta spettatore non pagante per quasi tutta la seconda frazione. Di contro, la Sicula Leonzio sfiora a più riprese il raddoppio, colpendo l'incrocio dei pali con Rossetti e poi con un pregevole tiro a giro di Gammone che esce di poco sulla traversa. Nel finale la Paganese non ha la forza nè mentale nè fisica per tentare il forcing e perde la quinta partita di fila in casa. 

IL TABELLINO

MARCATORI: pt 1' Ripa

PAGANESE (3-5-2): Galli; Tazza, Piana (37' st Garofalo), Diop; Carotenuto (21' st Longo), Gori (32' pt Gaeta), Sapone (1' st Parigi), Fornito, Della Corte (37' st Della Morte); Cesaretti, Scarpa. A disp.: Cappa, Santopadre, Cappiello, Amadio, Alberti, Verdicchio, Gargiulo. All.: Fusco

SICULA LEONZIO (4-3-3): Narciso; Esposito M., Ferrini, Laezza, Squillace (16' st De Rossi); Gammone, Esposito G. (28' Russo), Marano (16' st Cozza); Sainz-Maza (1' st Juanito Gomez), Ripa (39' st Giunta), Rossetti. A disp.: Polverino, Talarico, Aquilanti, Palermo, De Felice, Vitale, Juanito Gomez. All.: Bianco
ARBITRO: Zingarelli di Siena (Mariottini - Meocci)

NOTE: spettatori 600 circa. Ammoniti: Piana, Laezza, Fornito, Tazza. Angoli 3-7. Recupero pt 4', st 5'

Danilo Sorrentino
© Paganesemania - Riproduzione riservata