26.3.19

il cammino della speranza.

di NINO RUGGIERO

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Si sapeva che Alessandro Erra, sostituto in corso d’opera di Fabio De Sanzo, non avrebbe potuto impugnare la bacchetta magica e fare miracoli. Contro la Casertana, squadra attrezzata per fare il salto di categoria, è arrivato solo un punto, poco in termini di resa concreta considerati i tempi di magra attuali. Il neo allenatore però ha messo in campo una squadra equilibrata tatticamente, sfruttando opportunamente per questo anche il rientro di Cesaretti, un elemento che riesce a dare velocità e verticalizzazioni alla squadra.

Erra non ha cambiato una virgola dal punto di vista tattico, rispetto alla squadra di De Sanzo. In proposito, non fatevi ingannare dai soliti imbonitori che parlano di mutamenti di schieramenti numerici, quasi si trattasse di numeri al lotto. Gli schemi numerici poco o nulla hanno a che fare con il gioco del calcio, salvo parlare di iniziale difesa schierata a tre, a quattro o a cinque e di attacco con una, due o tre punte. Inutile cercare di dividere il terreno di gioco in quattro sezioni, come fa più d’uno, quasi si trattasse di giocare a Subbuteo. Fino a prova contraria il calcio è movimento, è vita: i numeri sono solo aride e fredde espressioni da lavagna, sono buoni solo per chi ha pochi argomenti e non si rende conto che il calcio è un gioco dinamico che non può in nessun modo conciliarsi con fredde espressioni numeriche, più adatte a formule che interessino il gioco della dama o degli scacchi. C’è gente che non vuole capire – in ossequio a una moda imperante – che il calcio è gioco dinamico, non statico, che ha bisogno di intensità agonistica e di rispettare l’equidistanza tra reparti. La lavagna e la teoria sono una cosa, mentre la partita giocata con il sudore della fronte sul campo è tutta un’altra cosa.

Di solito il cambio di allenatore offre piacevoli sensazioni di novità all’ambiente e probabilmente pungola nell’amor proprio anche calciatori poco utilizzati nel corso del campionato. Ma su questo versante, in verità, Alessandro Erra ha veramente poco da scegliere perché, gira gira, gli elementi quelli sono. L’allenatore, in questo finale di campionato, allora deve puntare soprattutto su atleti che abbiano una condizione fisica ottimale, considerato che determinate qualità o si hanno o non si hanno e che quindi non è possibile seguire una propria scuola di pensiero (che Erra, da apprezzato tecnico, sicuramente ha). Crediamo che sia sotto gli occhi di tutti che la squadra abbia ritrovato una certa compattezza difensiva, grazie soprattutto agli innesti di Stendardo e Dellafiore. Allo stesso modo anche l’innesto di Capece ha dato linearità al gioco di centrocampo che adesso appare più efficace e propositivo.

Ma non si può pensare che con tre innesti, la squadra abbia potuto cambiare totalmente volto: miglioramenti sì, senza dubbio, ma una cosa sono i miglioramenti, un’altra è lo stravolgimento di rendimento di una squadra che ha fatto penare i pochi residui tifosi per tutta la prima parte del campionato.

Non è il caso di ritornare su tasti dolenti già abbondantemente trattati nel coro dell’annata calcistica, ma va ricordato il detto di una volta, tanto caro ai cronisti di un’epoca passata. “ Senza ali non si vola”- si diceva, laddove le ali erano calciatori bravi a imperversare sui due fronti d’attacco, sulle fasce laterali. È doloroso ammetterlo ma oggi la Paganese può contare per tali versanti, in funzione di incursore d’area, solo Cesaretti, calciatore che ama la profondità e la verticalizzazione; quindi Erra deve arrangiarsi con quello che passa il convento e, a poche giornate dal termine, deve soprattutto puntare molto sull’equilibrio tattico e sull’esperienza di calciatori come Scarpa, Stendardo, Dellafiore e Cesaretti.

Il cammino della speranza è difficile e imprevedibile. Lo percorre testardamente l’attuale Paganese che offre anche sensazioni epidermiche positive al manipolo di fedelissimi che continuano a seguirla.
La partita con la Casertana è andata come è andata; un pareggio – in altri tempi – per il fatto di aver incontrato una delle squadre più forti del campionato, sarebbe stato accolto con soddisfazione.
Invece a causa di una classifica deficitaria, bisognevole di punti, siamo costretti a fare di conti; a guardare, interessati, agli esiti della partite che riguardano Bisceglie e Siracusa.
È duro e impervio il cammino della speranza.

Nino Ruggiero - PaganeseGraffiti

25.3.19

TOP&FLOP di Paganese e Casertana.

TOP

Cesaretti (Paganese)
: il suo rientro in campo è fondamentale per i Liguorini. Nel primo tempo è sempre lui a trascinare i suoi trovando un gol da dividere forse con Dellafiore e fornendo l’assist a Parigi. Nella ripresa il calo è scontato e prevedibile visto anche la lunga assenza dal campo per infortunio. Ma solo la sfortuna gli nega un gran gol con un tiro a giro che trova la respinta del palo con il portiere battuto. FONDAMENTALE

Castaldo (Casertana)
: trasforma in maniera impeccabile il rigore che regala il secondo vantaggio ai rossoblu poi sciupato dai compagni. Ha una buona chance in avvio di ripresa, ma condizionato anche da una deviazione di Zito arriva in leggero ritardo. Non è ben servito dai compagni, lotta però su ogni pallone ed è anche decisivo in difesa dove allontana un paio di mischie in area di rigore. GUIDA

FLOP

Piana (Paganese)
: soffre l'intraprendenza di Zito, un suo errore fotocopia di quello della settimana scorsa contro la Cavese in apertura non si trasforma in un altro gol avversario solo per l’errore dell’esterno rossoblu. Dalla sua parte gli Azzurrostellati soffrono troppo soprattutto nel primo tempo, in crescita nella ripresa, ma la prestazione resta insufficiente. SPAESATO

Adamonis (Casertana)
: sul primo gol della Paganese c’è una deviazione ravvicinata che lo spiazza, ma sembra comunque poco reattivo nell’intervento. Anche sulla rete di Parigi non è immune da qualche colpa, è troppo fermo sulla sponda di Cesaretti non tentando nemmeno l’uscita per bloccare la sfera. FERMO

da www.tuttoc.com

Finisce 2-2 tra Paganese e Casertana.

Allo Stadio “Marcello Torre”, il derby tra Paganese e Casertana finisce con un pareggio per 2-2 che praticamente non serve a nessuno. I Liguorini che vedevano l’esordio di Erra in panchina possono essere soddisfatti per l’ottima prestazione, ma restano ultimi in classifica con soli 13 punti vedendo così le poche chance di una miracolosa salvezza praticamente svanire.

Nel primo tempo giocato a ritmi gradevoli e molto equilibrato, la prima occasione la creano gli ospiti al sesto minuto con Zito che servito da Castaldo dopo un errore di Piana calcia troppo debolmente non riuscendo ad impensierire Galli. La rete rossoblu arriva però cinque minuti dopo con una punizione perfetta calciata da Romano al limite dell’area che supera la barriera e si insacca nel sette, da segnalare le proteste per il fallo che ha portato al calcio piazzato vincente di Scarpa su Vacca giudicato inesistente dai padroni di casa. La Paganese non si abbatte dopo il gol subito e reagisce nel migliore dei modi provando a sfruttare soprattutto i calci piazzati: da uno di questi prima prima della mezz’ora arriva il pareggio firmato da Cesaretti che raccoglie una respinta della difesa avversaria ed è bravo e fortunato a superare un Adamonis poco reattivo grazie anche ad una deviazione (forse di Dellafiore). Prima dell’intervallo altro botta e risposta emozionante con la Casertana che si riporta avanti al 42’ con un rigore, assegnato per un fallo di mano di Dellafiore su tiro di Vacca, trasformato da Castaldo . La Paganese risponde subito trovando il nuovo pareggio 120 secondi dopo con Parigi che ritrova il gol dopo quattro mesi con un bel colpo di testa in tuffo sottoporta raccogliendo la sponda di un Cesaretti sempre decisivo.

Nella ripresa l’inizio è più lento, Castaldo al 60’ arriva in ritardo alla deviazione vincente sprecando una buona chance per i Falchetti. Ma è la Paganese a poter recriminare con la fortuna quando al 65’ Cesaretti dopo un scambio nello stretto con Parigi vede il suo tiro a giro respinto dal palo con il portiere avversario già battuto. Poco dopo è Romano per gli ospiti a sprecare una palla-gol calciando male da posizione molto ravvicinata. L’ultimo quarto d’ora della partita comincia con la clamorosa espulsione di Zito che rovina un’ottima prestazione andando a dare un calcione inutile a centrocampo a Navas “costringendo” in pratica l’arbitro a buttarlo fuori. Erra crede nella vittoria inserendo nel finale anche Di Renzo in attacco al posto di Perri. L’unica vera occasione per ribaltare il risultato capita a Parigi che spreca un contropiede cinque contro tre calciando malissimo e mandando addirittura la palla in fallo laterale. Finisce così con un pari che scontenta tutti, la Casertana che non vince sul campo da sei partite (due mesi ormai), in attesa dei risultati delle altre è sesta in classifica con solo un punto di margine sulla Cavese undicesima. Per non restare fuori dalla zona playoff serviranno ben altre prestazioni in questo finale di stagione e soprattutto recuperare i tanti indisponibili.

www.tuttoc.com

Pari e rimpianti contro la Casertana. Buon esordio per Erra ma è solo 2-2.

La reazione c'è stata e non è solo quella tipica da cambio di allenatore. La prestazione offerta dalla Paganese nell'ultimo derby campano della stagione contro la Casertana non è stata solo motivazionale, empatica. Ma sa anche di tecnico, di idee che si vedono in campo e che hanno portato gli azzurrostellati quasi a vincere. A conti fatti, il successo sarebbe stato meritato, perchè nel secondo tempo Cesaretti ha colpito un palo e sono state sciupate almeno due ripartenze in superiorità numerica. L'esordio di Erra è positivo, lo zampino del tecnico salernitano si è intravisto ma è chiaro che per il miracolo serve qualcosa in più: servono i punti. Si deve ripartire dalla doppia reazione dopo le reti della Casertana, dall'intraprendenza di Cesaretti (uomo in più, che è mancato troppo a De Sanzo e alla Paganese) e da un secondo tempo che avrebbe potuto portare a qualcosa di diverso. La trasferta di Vibo rischia di essere già determinante. 

Erra schiera i suoi secondo il 3-4-1-2, la Casertana risponde col 4-3-3 e ad inizio gara spaventa per due volte Galli con il mancino di Zito. Poi ci pensa il destro di Romano dal limite, su punizione, a portare in vantaggio i falchetti e far riaffiorare i soliti fantasmi. La Paganese stavolta reagisce trovando il pari rocambolesco al 26' sugli sviluppi di un calcio piazzato: destro di Cesaretti, deviazione decisiva di Dellafiore che sorprende Adamonis. Il difensore italo-argentino, suo malgrado, è protagonista anche nell'occasione del nuovo vantaggio casertano, deviando il pallone col braccio sul tiro di Vacca: dal dischetto Castaldo spiazza Galli. All'ultimo istante della prima frazione, gli azzurrostellati rimettono ancora in sesto la gara: assolo di Perri sulla sinistra, cross per Cesaretti che fa la sponda sul secondo palo, Parigi ci arriva in tuffo e fa 2-2 a un soffio dall'intervallo. 

Ripresa più soporifera, con meno occasioni e ritmi non elevatissimi. La Casertana è in debito d'ossigeno e si affida a Padovan nel tridente pesante; Scarpa alza bandiera bianca dopo un'ora, al suo posto Della Morte. Ma sono sempre Parigi e Cesaretti a combinare, con il tiro a giro di quest'ultimo che si stampa all'incrocio dei pali (19'). Dall'altra parte Romano per poco non fa 3-2, prima del finale acceso dal rosso a Zito per un calcione rifilato a Navas. In inferiorità numerica i falchetti si chiudono per paura di perderla, la Paganese in ripartenza fallisce un paio di potenziali occasioni che potevano permettere di far iniziare col botto l'avventura di Erra

PAGANESE (3-4-1-2): Galli; Piana, Stendardo, Dellafiore; Tazza (26' st Carotenuto), Capece, Nacci (26' st Navas), Perri (38' st Di Renzo); Scarpa (11' st Della Morte); Parigi, Cesaretti. A disp.: Santopadre, Della Corte, Sapone, Diop, Gori, Alberti, Acampora, Gifford. All.: Erra

CASERTANA (4-3-3): Adamonis; Meola, Pascali, Blondett, Gonzalez; Romano (45' st Floro Flores), Vacca, De Marco; Cigliano (11' st Padovan), Castaldo, Zito. A disp.: Zivkovic, Ciriello, Matese, Genovese, Moccia, Zaccaro. All.: Esposito

ARBITRO: Arace di Lugo di Romagna

RETI: pt 13' Romano, 26' Dellafiore, 41' rig. Castaldo, 46' Parigi

NOTE: spettatori 400 circa. Espulso al 32' st Zito per condotta violenta. Ammoniti: Dellafiore, De Marco, Stendardo, Navas. Angoli 3-3. Recupero pt 1', st 3'

Danilo Sorrentino
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20.3.19

Amore disperato.

Fermi tutti! Altolà! A Cava de’ Tirreni sono naufragate miseramente – con l’aggravante di un’umiliazione senza precedenti – anche le ultime speranze di una Paganese apparsa nelle ultime gare in lenta ripresa. Tre pareggi consecutivi avevano fatto pensare a un miglioramento delle prestazioni della squadra. In verità era stato l’ingresso di Stendardo e Dellafiore in difesa, con l’aggiunta di un calciatore a centrocampo dai piedi buoni come Capece, che aveva – se non altro – autorizzato a partecipare alla fiera delle illusioni. Illusioni poi naufragate con una prestazione indicibile, insulsa, senza un solo acuto nei novanta e più minuti disputati contro la Cavese.

Stavolta la società non ha potuto sorvolare, non ha potuto abbozzare; troppo distante è apparsa la squadra dalle idee tattiche del suo allenatore.

Il capro espiatorio è stato individuato in De Sanzo di certo non esente da colpe; ma altrettanto di certo non l’unico colpevole di una situazione penosa e avvilente che si trascina dall’inizio di campionato. Ma si sa come vanno le cose nel calcio; gli allenatori sono bravi quando vincono, o, quanto meno, non perdono, a prescindere dal valore complessivo della rosa dei componenti della squadra.
Va via Fabio De Sanzo e arriva Alessandro Erra. Non c’è voluto molto per mettere nero su bianco. Un impegno per lui fino a maggio con tacito rinnovo per la prossima annata calcistica qualora riuscisse a centrare il traguardo della salvezza.

Bacchette magiche nel calcio non esistono; figurarsi poi, a poche giornate dal termine, come si può solo pensare di stravolgere una squadra senza avere nemmeno il tempo di conoscere a fondo le caratteristiche tecniche dei calciatori. Il neo allenatore, che pare abbia assistito a più di una gara della Paganese, dovrà allora fare affidamento soprattutto sull’amor proprio dei senatori della squadra, oltre a presentare – per quello che gli è possibile – una formazione più armonica e più equilibrata tatticamente, rispetto a quella vista a Cava de’ Tirreni.

Detto questo, realisticamente, bisogna anche dire che la società, proprio per aver assunto la decisione di cambiare la guida tecnica, ha inteso dimostrare che non è affatto rassegnata agli eventi negativi cercando anzi di dare un’iniezione di fiducia a tutto l’ambiente, o quanto meno, a quello che resta di un ambiente che negli anni ha costituito il punto di forza della tifoseria locale.
Mancano solo sette giornate al termine del campionato e la Paganese dovrà giocarne materialmente solo sei, perché, per fortuna, ha già in tasca una vittoria, quella con il Matera, squadra sepolta prima del tempo.

“Amore… inizia la partita, il diavolo vi sfida… Una candela accesa, amore disperato, amore mai amato, amore messo in croce, amore che resiste…” sono i versi di una canzone interpretata da Mina e Lucio Dalla: sembrano scritti su misura per l’attuale Paganese. Inizia domenica la partita, intesa come sfida all’impossibile: c’è solo una candela accesa, quella della speranza, per un amore infinito, un amore che ha più di novant’anni, messo in croce da tanti eventi, da colpe, anche da presunzioni. Ma un amore che resiste, disperato, forse, ma che resiste. Quello dei tanti cuori che ancora palpitano per una maglia e per dei colori che non possono e non devono morire.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com

De Sanzo esonerato, Erra nuovo allenatore.

La sconfitta nel derby con la Cavese costa caro al tecnico Fabio De Sanzo. L'allenatore calabrese, infatti, è stato esonerato nella mattinata di oggi, ad un girone esatto dal suo ritorno in macchina al posto di Luca Fusco. La società azzurrostellata, che già nel pomeriggio di ieri aveva lasciato il Simonetta Lamberti molto contrariata, da diverse settimane non aveva più fiducia nelle scelte dell'allenatore. Già dopo la partita con il Potenza, era stata prospettata l'ipotesi di un cambio alla guida tecnica. Soltanto oggi, però, con poche gare al termine, la Paganese ha deciso di cambiare allenatore. Al posto di Fabio De Sanzo, arriverà il tecnico Alessandro Erra. L'allenatore di Coperchia, che non allena dall'esperienza con il Catanzaro dello scorso anno, ha già incontrato i vertici della società azzurrostellata. Un accordo di massima è stato trovato, sulla base di un contratto fino a giugno con rinnovo automatico in caso di salvezza. Domani primo allenamento e presentazione per Erra, che dovrà essere artefice di un miracolo. Si aspetta l'ufficialità che potrebbe arrivare nelle prossime ore.

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17.3.19

Top&Flop di Cavese-Paganese 4-0.

TOP

Fella (Cavese)
: scatenato nel primo tempo, raccoglie il regalo di Piana dopo cinque minuti, ma poi è bravissimo a mettere la palla quasi all’incrocio dei pali imprendibile per Galli. Svaria su tutto il fronte offensivo, mettendo in crisi la difesa avversaria ed è perfetto nel suo inserimento che dà il raddoppio ai suoi e mette al sicuro il risultato già prima dell’intervallo. LETALE

Nessuno (Paganese): non c’è nessuno da salvare nei Liguorini, prestazione orrenda della squadra di De Sanzo che si conceda fin dai primi minuti all’avversario con errori grossolani. Dopo tre pareggi consecutivi che avevano fatto sperare in un fine campionato, nonostante la retrocessione ormai quasi certa, almeno dignitoso, oggi è arrivata una partita sconcertante peraltro in un derby sempre molto sentito. ZERO ASSOLUTO

FLOP

Nessuno (Cavese)
: prestazione perfetta degli uomini di Modica che non sbagliano nulla in nessun reparto: zero distrazioni in difesa nonostante il risultato acquisito abbastanza in fretta, dominio netto a centrocampo e attacco scatenato che crea tante occasioni e con i 4 di oggi sono 10 i gol segnati nelle ultime quattro partite. PRESTAZIONE DA PLAYOFF

Piana (Paganese)
: assurdo l’errore che dopo cinque minuti spiana la strada alla Cavese, perde un pallone innocuo sulla trequarti che dà il via libera a Fella che trova la rete del vantaggio. Non si riprende più, soffre il numero 11 che lo salta quasi sempre e dalle sue parti entrano tutti con estrema facilità. Perde anche il contrasto con Magrassi che segna il quarto gol dei padroni di casa. DISASTROSO

da tuttoc.com

Poker della Cavese: Paganese umiliata al Lamberti.

Allo Stadio “Lamberti”, la Cavese stravince 4-0 il derby contro una Paganese, allunga a nove la serie di risultati consecutivi e soprattutto rientra in piena zona playoff salendo al nono posto con 39 punti, solo uno in meno della Casertana quinta in classifica.

I padroni di casa partono subito all’attacco e trovano il vantaggio dopo soli cinque minuti sfruttando un regalo clamoroso di Piana che perde palla a centrocampo dando il via libera alla ripartenza di Fella che punta la difesa avversaria e dal limite dell’area fa partire un gran destro che si infila sotto la traversa, imparabile per Galli. Il primo tempo è un monologo dei Blufoncè, in pieno controllo del match e che sfiorano il raddoppio con Maza e Palomequè che spreca una buona occasione sbagliando lo stop solo davanti al portiere avversario e Fella il cui tiro-cross con Galli saltato non trova la porta e neanche la deviazione di un compagno. Ma nell’ultimo minuto prima dell’intervallo arriva il meritato raddoppio con un’azione costruita a destra che porta al cross di Nunziante, perfetto il velo al centro di Magrassi che lascia la palla a Fella ancora una volta letale nel suo inserimento e nel tiro che batte Galli.

Nella ripresa la musica non cambia, la Cavese controlla senza problemi e al 57’ trova anche il tris con Magrassi, scattato sulla linea del fuorigioco servito da un filtrante di Maza, che aggira Galli e mette la palla in rete siglando il suo primo gol in stagione con la maglia degli Aquilotti. L’attaccante si ripete sei minuti dopo togliendo palla ad un disastroso Piana e firmando la sua doppietta con un bel tiro a giro. E’ il gol che praticamente chiude la partita, Agate non infierisce sbagliando un gol facilissimo solo davanti al portiere ed evitando così la manita ad una Paganese sempre più ultima in classifica, staccatissima da tutte le altre e con la retrocessione in Serie D che ormai resta solo da certificare con la matematica.

da tuttoc.com

11.3.19

Benvenuti alla fiera delle illusioni.

DI NINO RUGGIERO

Siete tutti invitati alla fiera delle illusioni, e quando dico tutti mi riferisco ai pochi fedelissimi che ancora non si rassegnano a vedere una squadra condannata alla retrocessione.
Perché fiera delle illusioni? Perché l’aritmetica – nonostante che la squadra non riesca a calzare i richiesti stivali delle sette leghe – continua a dare alla Paganese speranze di rientro negli otto punti di distacco dalla penultima in classifica; otto lunghezze di un sogno testardamente inseguito e mai sopito.

L’aritmetica dice una cosa, ripresa dal cuore che non si rassegna mai; la realtà e il buon senso ne dicono un’altra. E dicono che gli azzurro stellati, pure se in visibile ripresa dopo una prima parte di campionato avvilente e deficitario sotto tutti i punti di vista, non sono diventati una squadra schiacciasassi, un caterpillar o un bulldozer cingolato. Sono solo – dopo gli interventi di gennaio che hanno consentito un riordino articolato della fase difensiva – una squadra discreta, che ha anche un rendimento standard tipico di quelli che devono salvarsi. Il guaio, però, è che il rendimento standard arriva nel momento in cui, invece, proprio a causa di un girone di andata fallimentare, ci sarebbe stato bisogno di vincere, vincere sempre, senza guardare in faccia nessuno.

Insomma la Paganese, per capirci – ma ci siamo già intesi – da gennaio in poi avrebbe avuto bisogno di conquistare vittorie a ripetizione dovendo assumere un passo da “grande”. Impresa titanica, se si considera che la squadra sconta peccati di inesperienza e strutturali che adesso è inutile e forse dannoso enumerare. Per giunta, come se non bastasse, sono venuti meno nella fase cruciale del campionato, perché infortunati, due elementi del calibro di Cesaretti e Scarpa, forse gli unici della rosa in grado di dare fantasia ed estro alla squadra in fase di attacco che oggi sconta proprio la mancanza di sostituti all’altezza dei due infortunati; non tanto nel valore quanto in caratteristiche tecnico-tattiche.

Allora dobbiamo per forza di cose, probabilmente per illuderci ancora, guardare ai numeri; forse perché il cuore azzurro stellato – nobile muscolo – non si rassegna all’inevitabile.

Diamo allora uno sguardo alle zone basse della classifica. La Paganese attualmente sconta 12 punti di distacco dal Bisceglie perché devono tenersi in conto i tre punti da incamerare con il Matera; punti già nella saccoccia della squadra pugliese. A quota 25 troviamo Rieti e Siracusa, distaccate di 13 punti: però le due squadre devono recuperare rispettivamente due e una partita. Mancano adesso otto giornate al termine del campionato. La Paganese – dopo aver fatto visita alla Cavese – dovrà affrontare in casa Casertana, Rieti, Virtus Francavilla e Viterbese. Domenica prossima intanto, oltre a Cavese-Paganese, c’è anche un incontro verità: Bisceglie-Siracusa

L’aritmetica dice che il sogno si può coltivare. Il cuore si adegua e spera.
Benvenuti alla fiera delle illusioni.

Nino Ruggiero - PAGANESEGRAFFITI.WORDPRESS.COM

Top & Flop di Paganese-Reggina.

Un punto a testa che vale ben poco per entrambe: Paganese e Reggina non si fanno male in una partita a tratti anche soporifera con pochissime emozioni vere, davanti a una cornice di pubblico abbastanza desolante. I padroni di casa, pur con l'uomo in più per tutto il secondo tempo per l'espulsione di Baclet nel finale di prima frazione, non riescono ad approfittare della situazione mancando nuovamente l'occasione per centrare la prima vittoria casalinga stagionale.

L'avvio della Paganese sembra far pensare ad una gara vibrante, i campani iniziano pressando alti e già al 3' sfiorano il vantaggio con un colpo di testa di Carotenuto, servito alla perfezione da Parigi, che esce di pochissimo. La Reggina parte timida ma piano piano prende campo, pur senza creare pericoli, anzi sono ancora i padroni di casa ad andare alla conclusione con Della Morte, sinistro potente ma alto. Al 14' Baclet atterra Carotenuto e si becca il primo giallo di giornata, episodio che più avanti avrà la sua rilevanza. La partita si trascina tra ritmi bassi e assoluta mancanza di emozioni, portieri al massimo impegnati in qualche uscita alta o coi piedi. Il terreno del gioco imperfetto favorisce inoltre difficoltà di controllo e si fatica a giocare con fluidità la palla a terra. Al 42' la possibile svolta del match, Baclet entra in area di rigore e si tuffa cercando il penalty, l'arbitro non ci casca e gli rifila il secondo giallo mandandolo anzitempo sotto la doccia, Reggina in dieci per più di un intero tempo di gioco. Paradossalmente proprio in inferiorità gli amaranto riescono a costruire l'unica vera palla gol del primo tempo: punizione da sinistra di Strambelli, Conson sceglie benissimo il tempo per la girata di testa col pallone che esce di poco alla sinistra di Galli. 

Alla ripresa del gioco Drago non fa cambi mentre De Renzo toglie Della Corte per inserire un centrocampista in più, Gaeta. Altro inizio promettente degli azzurrostellati che partono all'arrembaggio e impegnano Confente con un sinistro da fuori di Nacci e un destro a cercare il primo palo di Di Renzo. Ma è solo un fuoco di paglia perchè la Reggina si risistema con l'ingresso di Tassi davanti e riesce senza affanni a contenere gli attacchi dei campani. Per gli amaranto ci prova Franchini con un destro da fuori alto di poco, ultima emozione fino al finale di gara. Le uniche annotazioni della ripresa dal tiro di Franchini in poi sono le sostituzioni e le ammonizioni, e questo la dice lunga sulla qualità del confronto. Solo un episodio potrebbe sbloccare la partita e per poco non arriva proprio in chiusura di match, al quarto ed ultimo minuto di recupero assegnato dal sig. De Angelis: dopo una ribattuta della difesa ospite Capece colpisce benissimo col destro da fuori costringendo Confente al tuffo decisivo che salva la Reggina e impedisce agli azzurrostellati di trovare una vittoria attesa al "Marcello Torre" addirittura dallo scorso maggio. Su questo intervento arriva il triplice fischio, squadre che si spartiscono la posta in palio senza però risolvere i rispettivi problemi di classifica.

TOP

Capece (Paganese)
: nel centrocampo del fanalino di coda (non contando più il Matera) è quello che prova più di tutti a cucire gioco e a servire le punte. Ordinato ed elegante palla al piede, perde un paio di palloni importanti e questi errori gli fanno raggiungere soltanto la sufficienza ma nel grigiore della partita di oggi è pur sempre qualcosa. All'ultimo minuto solo un grande intervento di Confente gli impedisce di regalare ai suoi la prima vittoria casalinga stagionale. ORDINATO

Confente (Reggina): fino al minuto 94' la palma del migliore, o del meno peggio, sarebbe dovuta appartenere a Strambelli, il più propositivo dei suoi, ma la parata di Confente all'ultima azione nel quarto minuto di recupero sul destro potente di Capece nega la gioia della prima vittoria casalinga alla Paganese regalando alla squadra calabrese almeno un punto che fa muovere la classifica. Già all'inizio del secondo tempo comunque l'estremo difensore reggino si era fatto trovare pronto sui tentativi di Nacci e Di Renzo. DECISIVO

FLOP

Della Morte (Paganese)
: impiegato a sorpresa da De Renzo come trequartista alle spalle del duo Pagani-Di Renzo fatica ad entrare in partita e a ricevere palloni dai centrocampisti per innescare le punte. Qualche discreta iniziativa e nulla più, nel primo tempo si prepara bene una conclusione col sinistro ma spreca tutto spedendo alto. Nella ripresa con l'uomo in più potrebbe fare meglio ma non riesce ad incidere e al 70' De Renzo lo toglie per inserire Fornito al rientro dall'infortunio. ANONIMO

Baclet (Reggina): in una partita in cui nessuno ha davvero brillato è impossibile non punire con la palma del peggiore in campo Baclet che nel primo tempo si fa notare al minuto 17' per un fallo in ritardo su Carotenuto e al 42' per la sciocchezza del secondo giallo quando entra in area e va giù simulando, la sua già brutta partita finisce lì lasciando i suoi in dieci per tutto il resto della gara. Per sua fortuna la Paganese non ne approfitta. DISTASTROSO

da tuttoc.com

Pari ad occhiali con la Reggina, la Paganese non sfrutta la superiorità numerica.

Pari e rimpianti per la Paganese. Prestazione solida, senza rischiare nulla contro una formazione atomica e più attrezzata. Ma il risultato è di 0-0, un pareggino che permette agli azzurrostellati di recuperare un punto su Rieti e Siracusa (entrambe sconfitte), senza dare comunque la sterzata che ci si aspettava. Si potrebbe recriminare - giustamente - per la grande parata di Confente al 94' sulla botta dalla distanza di Capece. Anche se l'occasione avuta dall'ex centrocampista della Juve Stabia è stato, a conti fatti, l'unico tiro in porta realmente pericoloso del secondo tempo della Paganese, giocato interamente in superiorità numerica per il rosso a Baclet al 41'. Prova ordinata per i ragazzi di De Sanzo, che dovranno adesso passare allo step successivo per inseguire le speranze salvezza.

Gara ben preparata dal tecnico azzurrostellato: pressing asfissiante, superiorità in ogni zona del campo e maggiore voglia rispetto ad una Reggina con poche risorse fisiche. Inizio promettente, con un colpo di testa di Carotenuto che esce di un soffio (2') su cross di Parigi. Bella anche la mossa di piazzare Della Morte alle spalle delle due punte, occasione anche per il trequartista scuola Pro Vercelli. Poi l'ingenuità di Baclet che, a fine primo tempo, si becca un secondo giallo inutile per simulazione. Paradossalmente, in inferiorità numerica la Reggina produce l'unica occasione della sua gara, con un colpo di testa di Conson fuori di pochissimo. 

La mossa di De Sanzo è l'inserimento di Gaeta a sinistra al posto dell'evanescente Della Corte. In superiorità numerica, però, la Paganese non scardina il muro degli amaranto che tengono in campo uomini offensivi nonostante giochi in dieci. Le emozioni latitano, gli ingressi di Cappiello e Fornito non cambiano l'inerzia del match che si avvia verso il pareggio. Nel finale, Confente risponde da campione al destro di Capece dalla lunga distanza. Sono segnali (negativi)?

IL TABELLINO

PAGANESE (3-4-1-2)
: Galli; Piana, Stendardo, Dellafiore; Carotenuto, Capece, Nacci (37’ st Navas), Della Corte (1’ st Gaeta); Della Morte (24’ st Fornito); Parigi, Di Renzo (24’ st Cappiello). A disp.: Santopadre, Tazza, Sapone, Alberti, Acampora, Gifford, Schiavino, Gargiulo. All.: De Sanzo. 

REGGINA (3-5-2): Confente; Conson, Gasparetto, Solini; Kirwan (32’ st Sandomenico), Franchini (13’ st Tassi), Zibert, Salandria, Strambelli; Baclet, Doumbia. A disp.: Farroni, Seminara, De Falco, Tulissi, Ciavattini, Marino, Pogliano, Procopio, Redolfi, Martiniello. All.: Drago. 

ARBITRO: De Angeli di Abbiategrasso 

NOTE: spettatori 200 circa. Espulso al 41’ pt Baclet. Ammoniti: Dellafiore, Capece, Parigi, Baclet, Solini, Tassi, Salandria, Strambelli. Angoli 2-4. Recupero: pt 1’, st 4’

Danilo Sorrentino
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4.3.19

Sogni e bisogni.

Mannaggia, come è dura la salita! Un pareggio a Lentini, conseguito contro una signora squadra che in classifica attualmente ha la bellezza di 32 punti, in altri tempi avrebbe accontentato le poche ambizioni di una squadra come la Paganese che da anni deve pensare solo a salvarsi.
Adesso, invece, il pareggio con la Sicula Leonzio, da quello che sento, accontenta quasi solo De Sanzo che nella consueta conferenza stampa del dopo partita ha, da buon padre di famiglia, elogiato la prova dei suoi ragazzi.

Le cose della vita! Nel calcio, quando devi rincorrere un traguardo lontano, dovresti filare come un treno, non dovresti avere pause, non dovresti pensare ad altro che a cogliere la vittoria piena. Ma è umanamente possibile conseguire vittorie domenica dopo domenica, dopo aver sprecato un girone di andata disputato all’insegna di una media che prevedeva un passivo di non meno tre gol a partita?
Ecco, a dire il vero, la squadra dopo gli innesti di gennaio sta acquistando una dimensione diversa; una dimensione che – se attuata nelle fasi iniziali del campionato – probabilmente avrebbe potuto portare a risultati e ad aspettative diverse. Il tempo oggi è tiranno e non concede proroghe. Altro sarebbe stato – infatti – se i progressi che adesso registriamo si fossero avuti almeno qualche mese fa, diciamo perlomeno a metà del girone di andata.

Ma qui entriamo nel campo dei rimpianti e dei rimorsi che – purtroppo – soprattutto nel calcio, non portano a niente.

La situazione in cui versa la Paganese è sotto gli occhi di tutti. Le cosiddette squadre concorrenti, quelle che potrebbero essere aritmeticamente agganciate nel novero degli otto punti di distacco che lasciano una porta aperta alla speranza per la disputa dei play-out, camminano spedite, anzi addirittura corrono. Il Bisceglie era stata indicata come la squadra più vicina ai sogni di rivalsa della Paganese, più abbordabile, meno forte delle altre; ma i numeri del girone di ritorno che riguardano la squadra pugliese non sono dello stesso parere. Il Bisceglie è vivo e vegeto e domenica addirittura ha messo sotto l’ambizioso Catanzaro. Allora che si può fare?

Sogni e bisogni. I numeri, che difficilmente sbagliano, perché non fanno opinione, dicono che la Paganese dovrebbe vincere domenica dopo domenica e contemporaneamente sperare che le avversarie, ritenute alla propria portata, rallentino la loro corsa. La squadra per avere ancora speranze di salvezza indiretta, che è l’unica ancora aritmeticamente possibile, dovrebbe avere un passo da prima della classe. Può farlo? L’impresa è disperata, ma qualche progresso registrato nelle ultime gare autorizza a non abbattersi prima del tempo.

Certo – una volta sistemata la fase difensiva – ci sarebbe bisogno di avere a disposizione elementi che possano fare la differenza in avanti, come Cesaretti e Scarpa in buona salute, forse anche di Fornito che quest’anno si è visto poco, anzi pochissimo.

Il resto, quel poco che resta, lo deve fare Fabio De Sanzo evitando, se è possibile, di schierare contemporaneamente Di Renzo e Parigi, due bravi attaccanti-boa che però hanno le stesse caratteristiche. Un pizzico di inventiva e di velocità in verticale in avanti non guasterebbe.
Concentriamoci adesso sulla Reggina che domenica sarà al “Marcello Torre”. Una Reggina che – dopo la rivoluzione di gennaio – è solo la lontana parente della squadra che stentava a decollare nella prima parte del campionato.

Nino Ruggiero

Top & Flop di Sicula Leonzio-Paganese.

Termina sul risultato di 1-1 la sfida di Lentini tra Sicula Leonzio e Paganese, con i bianconeri di casa che non riescono a bissare il successo ottenuto contro la Vibonese nell'ultima gara giocata in casa; secondo pareggio consecutivo per la Paganese che dopo lo 0-0 contro il Bisceglie raccoglie un altro punto, su un campo molto insidioso come quello della Sicula Leonzio. Partita che si gioca principalmente nel primo tempo, con l'immediato vantaggio trovato dagli ospiti grazie alla prima rete in campionato di Di Renzo, bravo a farsi spazio in area sugli sviluppi di un corner. La Sicula però non si perde d'animo, costruisce occasioni da gol e va a un passo dal pareggio con Marano prima – strepitoso Galli su di lui – e con Miracoli. Il gol del pareggio porta la firma del lituano Dubickas, che su assist di D'Angelo è bravo a controllare la sfera e battere Galli: seconda rete stagionale per lui. Nella ripresa tanti falli, tantissime interruzioni, non ne beneficia lo spettacolo; livello di occasioni da segnalare qualche conclusione dalla distanza di D'Angelo, mentre per la Paganese è Parigi l'uom più pericoloso, nei minuti finali conclusione molto insidiosa che ha messo apprensione a Pane. Piccolo avanzamento in classifica per entrambe: 32 punti la Leonzio, 11 la Paganese.

TOP

Dubickas (Sicula Leonzio)
. Seconda rete stagionale per l'attaccante della Sicula Leonzio che regala un punto molto importante ai bianconeri; partita di grande qualità e presenza in campo, al di là del gol sui piedi almeno altre due nitide occasioni da gol che con più fortuna e precisione avrebbero potuto trasformare la partita in ben altro. Rimangono la buona prestazione e la dedizione al sacrificio, sicuramente un grande acquisto della squadra di patron Leonardi. MATTATORE.

Dellafiore (Paganese). Prova superba dell'esperto difensore della Paganese, dimostrando ampiamente esperienza ma soprattutto qualità di categorie superiori alla Serie C. Insieme a Stendardo rendono vane le folate offensive di Rossetti e Miracoli, nel complesso gara di grande attenzione sui raddoppi e presenza costante in fase difendente sui calci d'angolo. Il punto conquistato è anche merito suo. MURO.

FLOP

Miracoli (Sicula Leonzio)
. Sufficiente sotto l'aspetto dell'impegno, molto meno bene sotto quello realizzativo e sotto porta. Pomeriggio scuro per l'ex attaccante del Varese che non riesce mai seriamente ad impegnare la retroguardia della Paganese, sempre ben marcato da Stendardo che ne neutralizza la pericolosità. SPENTO.

Nacci (Paganese). Non si vede mai. De Sanzo l'ha preferito a Navas per quantità e qualità, ma il centrale di centrocampo quest'oggi non è riuscito mai a entrare nel vivo del gioco. CONFUSO.

da tuttoc.com

Di Renzo illude, pareggino a Lentini. E i playout si allontanano.

In un altro momento del campionato, l'1-1 sarebbe stato un risultato anche positivo. Invece il pareggio dell'Angelino Nobile serve a poco o nulla per la Paganese che ferma la Sicula Leonzio a domicilio ma, a conti fatti, perde due punti dalle dirette concorrenti. Il Rieti ha vinto con la Viterbese per 1-0, stesso risultato col quale, a sorpresa, il Bisceglie ha battuto il quotato Catanzaro. Segno che le altre corrono, mentre gli azzurrostellati fanno passettini timidi e improduttivi. Il distacco dalle due terzultime Rieti e Siracusa, sconfitto a Cava per 2-0, è di 14 punti: i laziali hanno una gara in meno (deve giocare proprio contro il Siracusa), mentre gli aretusei dovranno ricevere anche i tre punti a tavolino per il match col Matera. Il Bisceglie, invece, adesso è a +15. Tradotto: la Paganese dovrà recuperare sei punti alle penultime in nove partite. Impresa abbastanza complicata. 

La gara di Lentini è stata alquanto bruttina. Occasioni solo nel primo tempo, fra cui i due gol, mentre nella ripresa si è giocato veramente poco. Dopo appena 7' la formazione di De Sanzo passa in vantaggio. Rimessa laterale di Tazza, gran lavoro di Parigi che fa da sponda per Di Renzo che trova il suo primo gol in maglia azzurrostellata. Tuttavia, la Paganese non riesce a gestire al meglio l’immediato 1-0 e si abbassa subito, troppo. Offensivamente la Sicula Leonzio sembra avere una marcia in più e, dopo aver sfiorato il pareggio con Marano (miracolo di Galli sul centrocampista), lo trova al 22’ con Dubickas che sfrutta un assist proprio del riccioluto mediano bianconero.

IL TABELLINO

SICULA LEONZIO (4-3-2-1): Pane; De Rossi (43’ st Talarico), Laezza, Aquilanti, Squillace; D’Angelo, Megelaitis, Marano; Dubickas (37’ st Russo), Rossetti (27’ st Gammone); Miracoli. A disp.: Polverino, Ferrini, Milesi, Cozza, D’Amico, Giunta, Esposito, Palermo, Vitale. All.: Torrente 

PAGANESE (3-5-2): Galli; Piana, Stendardo, Dellafiore; Tazza, Carotenuto, Capece, Nacci (1’ st Navas), Perri (37’ st Della Corte); Di Renzo (28’ st Della Morte), Parigi. A disp.: Santopadre, Acampora, Gaeta, Gifford. Sapone, Gori, Cappiello, Alberti. All.: De Sanzo 

ARBITRO: Cosso di Reggio Calabria 

RETI: pt 7' Di Renzo, 22' Dubickas

NOTE: spettatori 1000 circa. Ammoniti: Di Renzo, Laezza, Dellafiore, Marano. Recupero pt 1’, st 4’


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