18.3.24

Paganese-Palmese 3-0: gli altri risultati e la classifica aggiornata.



Paganese-Palmese 3-0: la vittoria del carattere!

Con un netto 3-0 la Paganese supera tra le mura amiche la Palmese mettendosi alle spalle la sconfitta di 7 giorni fa di Andria ma soprattutto una settimana difficile in virtù del 'caso Agovino'.

Senza la guida tecnica principale, assente ufficialmente per motivi di salute ma in rottura con squadra e società, Langella e compagni sfoderano una prestazione di carattere per l'intera durata della gara incanalandola sui binari giusti fin dall'avvio.

Al primo vero affondo del match (22')  la Paganese passa: Iannone riceve palla sulla trequarti e mette al centro un ottimo pallone per la testa di Mancino che sigla l'uno a zero. La Palmese reagisce praticamente subito (25') con Puntoriere che da ottima posizione di testa manda fuori. Stesso esito qualche minuto dopo sempre per l'attaccante rossonero prima del colpo del KO sempre con Mancino. Ripartenza fulminea della Paganese, abile a recuperare palla, e sfondare sulla destra liberando poi l'attaccante azzurrostellato che non lascia scampo a Raffaelli.

In avvio di ripresa la Palmese cerca di rimettere in carreggiata la gara alzando il baricentro della manovra ma presta il fianco alle ripartenze della Paganese. Ed è cosi che al 18' Iannone, lanciato a rete in campo aperto, chiude definitivamente la gara fissando il punteggio sul 3-0.

Arrivano cosi tre punti fondamentali per la Paganese che, a quota 42, può praticamente festeggiare la salvezza e che la mantengono a ridosso dalla zona Playoff distante nuovamente soltanto 3 punti. 

da www.paganesemania.it

La Paganese vista da...Nocera! - Con Agovino si chiude nel peggiore dei modi...peccato!

Alla fine s'è chiuso nel peggiore dei modi il rapporto tra la Paganese e il tecnico Massimo Agovino, soprattutto per quest'ultimo, esonerato al termine della gara con la Palmese, passata ieri in secondo piano. Ha perso un'ottima occasione l'ex tecnico azzurrostellato per completare l'opera di una stagione che ha avuto il merito, sino a sette giornate dalla fine, di fregiarsi di una luccicante medaglia su petto per il grande lavoro svolto sino alla gara con l'Andria e senza essere ipocriti influenzando anche la vittoria con la Palmese. Tra qualche spiffero e sentito dire, non conosciamo le reali motivazioni che hanno indotto il tecnico Agovino a chiudere i ponti con società, staff e calciatori appena dopo la sconfitta di Andria che sicuramente ha innescato la miccia dell'incendio, su cui però qualcosa covava già sotto la cenere in precedenza.

Un Massimo Agovino double face quello con cui ha dovuto confrontarsi la società: quello sul campo che ha dato risultati insperati e sorprendenti e quello che ha dovuto gestire fuori. Non erano passate inosservate, durante la stagione, le uscite poco felici che avevano già innalzato il muro contenitivo della dirigenza nei confronti del tecnico. Partendo dalle dichiarazioni dopo la vittoria all'esordio con il Barletta quando fece notare che quando era arrivato a Pagani mancava tutto, facendo storcere il naso ai dirigenti, oppure quando dopo il pari interno con il Manfredonia sbottò con i giornalisti per un'asticella che s'era alzata troppo, dovendo badare solo alla salvezza. Oppure quando dopo la gara di Coppa, persa con la Cavese reclamava rinforzi che non arrivavano tanto da farlo controllare a vista dai dirigenti durante le conferenze stampe poi annullate con la sua presenza, per alcune settimane nell'ultima parte del girone d'andata. Passando con l'uscita poco ortodossa contro il presidente Bruno del Rotonda, con uno stucchevole botta e risposta difendendosi sul suo profilo social scavalcando anche la comunicazione ufficiale della società, sino all'auto ammutinamento inviando certificati medici per un'intera settimana.

Sarebbe interessante capire la versione e le motivazioni che hanno spinto il tecnico Agovino a lasciare di punto e bianco la navicella azzurra, quando stava entrando nel porto salvezza. Un peccato ripeto lasciando monco un percorso importante con una squadra che ha un'impronta ed un'idea di gioco riconosciuta da avversari e addetti ai lavori. Ora ci si ricorderà dei certificati medici, mai successi nella storia della Paganese, che hanno certificato il suo esonero e la fine dell'avventura sulla panchina azzurra.

Peppe Nocera - paganesemania.it

Paganese-Palmese 3-0: non è il solito tiro Mancino.

Al termine della gara la Paganese ha esonerato l’allenatore Massimo Agovino, questa settimana assente agli allenamenti ufficialmente per malattia. Per i prossimi giorni è attesa la decisione della società sul nome dell’allenatore che guiderà la squadra fino alla fine del campionato.

Nessuno avrebbe immaginato di poter vedere all’opera oggi contro la Palmese una Paganese tanto spavalda e tanto sicura di sé. Tre reti rappresentano il meritato bottino per una squadra apparentemente decimata nel reparto arretrato tra squalifiche e infortuni, ma che è invece apparsa subito a suo agio contro una delle formazioni più in forma del momento. Molte le note positive in casa azzurro-stellata. Tra queste la quasi certezza matematica di aver conquistato la permanenza in categoria con parecchie giornate di anticipo. Un obiettivo di minima per una squadra che ha avuto le sue difficoltà iniziali, superate grazie all’apporto determinante di imprenditori locali che non hanno mai fatto mancare il loro interessamento. Adesso, dopo aver centrato il primo obiettivo, è anche lecito attendersi qualcosa in più senza porre limiti alla Provvidenza.
Il pagellone

Esposito Simone 6 – Appare molto attento e concentrato per tutta la partita. Non deve compiere parate di rilievo ma risulta molto sveglio soprattutto quando si tratta di uscire fuori dai pali per anticipare gli avversari.

Montoro 6,5 – È tra le note più liete della partita. Schierato in funzione di laterale destro, si fa valere sia come difensore di fascia, sia come esterno d’attacco. Una pedina che ha ancora molto da dire al campionato per la sua duttilità.

(dal 90’ Giuliani sv)

De Feo 7,5 – Ormai non è più un jolly, ma molto di più. Riesce a dare tranquillità e sicurezza all’intera retroguardia. Lo fa da veterano nel delicato ruolo di centrale difensivo senza alcuna sbavatura.

Donnarumma 6,5 – Trova spazio nello schieramento difensivo come terzo a sinistra. Si fa valere anche con le maniere forti e rischia di terminare la sua gara a causa di un brutta botta rimediata nel primo tempo. Stringe i denti e non abbandona il suo posto.

Setola 7,5 – Ancora una volta tra i migliori in campo in senso assoluto. Stavolta viene schierato come difensore centrale di destra nella difesa a tre a causa della contemporanea assenza di Ianniello e di Galatafiore. Limita le scorribande sulla fascia destra ma fornisce un contributo determinante alla fase difensiva della squadra.

Del Gesso 6,5 – Il suo apporto quantitativo al reparto di centrocampo si fa sentire. Collabora a formare una cerniera protettiva a ridosso della difesa in fase di filtro e non disdegna nemmeno qualche buona sortita in avanti.

Langella 7,5 – Vince alla grande il confronto con Galdean, il pari ruolo della Palmese. Le sue invenzioni geniali fanno la gioia dei compagni di squadra che a turno beneficiano dei suoi lanci illuminanti. Ancora non si riesce a capire come mai un talento del suo calibro possa ancora dispensare bel calcio in quarta serie. Merita altri palcoscenici.

(dall’88’ De Gennaro sv)

Faiello 7 – È meno appariscente del solito perché cerca meno la giocata individuale. Ma è uomo squadra perché riesce a mettere lo zampino nelle giocate importanti. Lo fa con grande discernimento e responsabilità.

Mancino 7,5 – Non è solo l’autore di una bella doppietta, è anche il calciatore che riesce a farsi valere in tutte le zone del campo interpretando nel migliore dei modi e con grande autorevolezza il difficile ruolo del “tuttocampista”.

(dal 67’ Orefice sv)

Porzio 6,5 – Svaria come sempre su tutto il fronte dell’attacco. Lo fa con grande impegno e acume tattico riuscendo a farsi valere nel difficile ruolo di guastatore. Ottimo il suo servizio a Iannone che porta alla terza segnatura della giornata.

(dal 78’ Petrosino sv)

Iannone 7 – Quando non si intestardisce ad intraprendere duelli personali con gli avversari riesce a essere determinante. Da antologia il suo terzo gol. Contro la Palmese, probabilmente si è visto il migliore Iannone dell’annata.

(dal 78’ Coratello sv)

Poco da dire sulla guida tecnica della squadra che oggi era affidata a Stefano Russo. Il certificato di malattia esibito da Massimo Agovino non ha trovato impreparati gli esponenti della dirigenza azzurro-stellata che hanno fatto fronte comune per parare l’inconveniente. Inoltre la squadra ha risposto come meglio non poteva e ha disputato una delle migliori partite della stagione.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.it

Fine della storia: la Paganese esonera Agovino.

La Paganese Calcio 1926 rende noto di aver sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra il Signor Massimo Agovino.

Nei prossimi giorni verrà comunicata la soluzione più idonea a salvaguardare i valori e gli obiettivi della Società. Ufficio Stampa Paganese Calcio 1926.

15.3.24

Frizioni tra Agovino e la squadra nel post Andria.

In casa Paganese, come anticipato ieri sera nel corso della trasmissione Paganesemania, è scoppiato il caso Agovino. Il tecnico azzurrostellato, dopo la trasferta di domenica scorsa ad Andria, non si è presentato alla ripresa degli allenamenti a Mercato San Severino giustificando l'assenza inviando un certificato medico con validità sino ad oggi. 

Alla base dell'assenza, però, sembra ci siano dissensi con la squadra, avvenuti nel dopo gara in Puglia, che poi si sarebbero allargati alla società che aveva chiesto chiarimenti. Una situazione surreale che ha lasciato perplesso i dirigenti azzurro stellati nella settimana che porta al derby con la Palmese. La squadra ha proseguito regolarmente la preparazione con il vice Supino e il preparatore dei portieri Russo. La società attenderà domani, in attesa di chiarimenti, per poi eventualmente valutare la posizione del tecnico. 

Peppe Nocera - paganesemania.it

11.3.24

Ogni anno, punto e da capo.

DI NINO RUGGIERO

C’è il titolo di una commedia del grande Eduardo che da ieri mi risuona nella mente, dopo la sconfitta patita dalla Paganese ad Andria per tre reti a uno. Si chiama “Ogni anno, punto e da capo”. Per quale motivo, starete chiedendo? Eccolo.

Quando sembra che la squadra – dopo un periodo di assestamento e di buoni risultati raggiunti – stia migliorando nell’intesa e nell’assieme, ecco che arriva la batosta; una brutta e inattesa sconfitta che ci fa sobbalzare e ci fa svegliare dal piacevole sogno che – come tifosi, ammaliati dalla stella, non ci stanchiamo mai di accarezzare. Ecco perché risuona ancora nelle orecchie il refrain di “Ogni anno, punto e a capo”, forse non proprio ogni anno, ma certamente quando tutto pare indirizzarsi verso un traguardo preciso e raggiungibile, si torna indietro e punto da capo.


E allora, in partite del genere, si perdono tutte le certezze e le speranze accumulate da una malattia endemica che si chiama tifo o, se volete, associata fortemente all’appartenenza e ai colori sociali.

Ad Andria, se vogliamo, è andata peggio che in altre occasioni. La squadra, dopo un inizio incerto, aveva risposto “presente” alle sollecitazioni del suo allenatore e aveva preso a macinare il gioco che sa fare, fatto di sovrapposizioni, di intensità agonistica, di interscambi tra reparti che di solito riescono a mettere in crisi il gioco delle squadre avversarie. E lo aveva fatto talmente bene da meritare l’elogio degli stessi spettatori di parte pugliese. Prima aveva pareggiato le sorti dell’incontro con un gol spettacolare realizzato da Porzio su suggerimento dalla destra di Setola; poi, ancora, continuava a svolgere le solite manovre avvolgenti che la squadra riesce a sviluppare sulle direttive di Langella, nominato d’ufficio grande maestro d’orchestra dell’intera manovra.

Avrete già letto le valutazioni scaturite dalle prestazioni dei singoli nel solito pagellone di fine partita. Aggiungo a queste valutazioni che è stato bello vedere all’opera tutte in una sola volta le accelerazioni di Setola sulla destra, accompagnate da un Mancino sempre pronto al dialogo e allo scambio stretto. Guardate, non è per piaggeria, ma credo che determinate azioni della migliore Paganese, soprattutto quelle del duo Setola/Mancino siano da portare ad esempio nel variegato mondo dei dilettanti perché non è facile riuscire a contare sulla profondità e sulla bravura di atleti che sanno arrivare a fondo campo per proporre invitanti cross a rientrare per attaccanti in cerca di gloria e di gol.

Paganese superstar, allora? Non proprio così. Quello che non è riuscita a fare l’Andria in tema di realizzazione lo ha fatto la difesa azzurrostellata, incappata nella pagina più grigia dell’intero campionato. Due dei tre gol incassati portano le stimmate di una difesa molto distratta e che, in definitiva, ha demolito le speranze di riuscire indenni dall’impianto pugliese. Agovino ha tutte le scusanti del mondo, quando cita gli assenti, assicurando che non poteva fare di meglio per sostituirli. Il suo lavoro non si discute perché bisogna riconoscere che ha dato un volto alla squadra; ma determinati errori in fase di disimpegno non possono essere commessi da una squadra che avrebbe le potenzialità di dire la sua parola in tema di play-off.

E allora, come la mettiamo? Forse ancora una volta dobbiamo ripetere un concetto che sarà bene inculcare in tutti coloro che guardano con fiducia al prossimo avvenire. Concetto ripetuto ancora una volta, ma non metabolizzato ancora. Siamo quelli che giocano un buon calcio, che catalizzano le attenzioni di grossi esperti, ma che poi si perdono nei meandri della semplicità e riescono a demolire in un amen tutto quello che è stato faticosamente costruito.
Purtroppo, questi siamo; nella buona e nella cattiva sorte!

Nino Ruggiero - paganesecalcio.it

(Foto di Gianluca Albore – Facebook Fidelis Andria)

Fidelis Andria-Paganese 3-1: la Rassegna Stampa da Paganese Graffiti.






















La Paganese vista da...Nocera! - Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?

Ancora una volta alla Paganese non riesce il salto di qualità e resta nel limbo dell'incertezza di quello che poteva essere e non è stato. Volendo vedere il bicchiere  mezzo pieno, la squadra si è ben comportata anche ad Andria giocando per alcuni tratti a viso aperto sopratutto nel primo tempo al netto dei penalizzanti errori difensivi. Vedendo, invece, la porzione del bicchiere mezzo vuoto  è chiaro che resta il rammarico per una squadra che si perde sempre sul più bello. Già nel girone d'andata ci sono stati momenti in cui sembrava che la squadra avesse nelle corde la possibilità di 'crescere' e tentare così il colpo gobbo ma evidentemente ad oggi non è riuscita ancora a compiere questo step che la fa rimanere non pronta per altri traguardi.

A questa Paganese tutti riconoscono un marchio di fabbrica identificativo ma paradossalmente è anche un suo limite quando lo si estremizza. L'esempio tangibile è l'integralismo dell'uscita palla al piede dal basso, richiesta ovviamente da chi la propina ai propri calciatori seppur pressati, come nell'occasione del raddoppio dell'Andria. Altro peccato originale di questa squadra è l'incapacità di concretizzare le occasioni che le capitano. Anche ad Andria, nel primo tempo, dopo il pareggio di Porzio gli azzurri hanno avuto una serie di occasioni con Iannone, Langella e Porzio due volte,  per mettere al tappeto l'Andria,  ma è stata risparmiata mantenendola in vita. Grave errore! Nella ripresa, dopo il regalo horror della difesa, ancora la possibilità di pareggiarla, con Mancino, ma anche quest'occasione viene fallita. Inevitabile poi che si applica la legge non scritta del calcio: gol fallito,  gol subito.

Con questa sconfitta la Paganese scivola a -5 dai play-off, ma è a +12 dalla zona Play-out. Ed è questa, se vediamo il bicchiere mezzo pieno,  la cosa più importante!

Peppe Nocera - paganesemania.it

Fidelis Andria-Paganese 3-1: gli altri risultati e la classifica aggiornata.



Fidelis Andria-Paganese 3-1: partita strana, si salvano in pochi.

Partita strana al “Degli Ulivi” di Andria. La Paganese la gioca con il piglio giusto per buona parte del primo tempo e dà la sensazione illusoria di poter recitare una parte di primo piano. Poi una serie di errori commessi dai suoi difensori spianano la strada ai padroni di casa. Non va dimenticato che Agovino ha dovuto praticamente inventare il reparto difensivo a causa della contemporanea assenza dei difensori Esposito e Ianniello.

Esposito Simone 5 – Poco da fare sul primo gol realizzato dal difensore Donida su calcio d’angolo. È corresponsabile con Del Gesso sul secondo gol incassato per una errata rimessa dal fondo e non è esente da colpe in occasione del terzo gol.

Galeotafiore 6 – Se la cava con mestiere anche se deve controllare Jefferson, un attaccante che ha militato sempre in serie C. Risente però, nei momenti in cui la squadra viene attaccata, dell’assenza del suo compagno di reparto Esposito con cui aveva un’ottima intesa.

Donnarumma 5,5 – Schierato come difensore centrale di sinistra, gioca la sua onestà partita senza acuti riuscendo a presiedere bene la sua fascia con la collaborazione di Faiello. Esce solo per motivi tattici.

(62’ Coratella sv)

Montoro 5,5 – Fornisce un buon apporto quantitativo alla squadra nella zona centrale del campo, riuscendo a fare da spalla a Langella che notoriamente è il fulcro del centrocampo. Dimostra di poter fare ancora meglio per il futuro.

(90’ Petrosino sv)

Setola 6 – È tra i più in forma del momento e le cose migliori si sono viste soprattutto nel primo tempo, quando i suoi inserimenti sulla fascia destra sono sembrati devastanti. Da una sua invenzione è scaturito il gol di Porzio.

Del Gesso 5 – Schierato nell’insolito ruolo di difensore centrale di destra, fa di tutto per non deludere le aspettative del suo allenatore. Ma si vede da lontano un miglio che non riveste una posizione a lui congeniale. Pasticcia in due occasioni e perde la tramontana assieme al portiere Esposito.

Langella 6 – Resta l’elemento di maggiore caratura tecnica e caratteriale perché riesce a farsi valere nella zona centrale del campo. Viene coinvolto però nel pateracchio difensivo che porta al secondo gol della Fidelis Andria.

Faiello 6 – Prova generosa del capitano che riesce a svolgere con uguale intensità sia il lavoro di terzino d’ala che quello di proposizione offensiva sulla fascia sinistra del suo schieramento.

(83’ Simonetti sv)

Mancino 5,5 – Si muove molto come al solito ondeggiando tra il ruolo naturale di esterno destro e di finalizzatore offensivo. Non è fortunato nelle conclusioni e fallisce un gol che grida ancora vendetta.

Porzio 5,5 – Finché la condizione atletica lo sorregge, prova a mettere in crisi l’apparato difensivo pugliese. È autore di un gol spettacolare su servizio dalla destra di Setola. Esce stremato sul finale di gara.

(73’ Perulli sv)

Iannone 5 – Si muove molto su tutto il fronte offensivo senza dare precisi riferimenti. Non è però nella giornata migliore e, pur spendendosi molto, non riesce a impensiere più di tanto la difesa avversaria.

(46’ Orefice 5) – Entra con il piglio giusto per sostituire Iannone ma è solo un fuoco da paglia perché non riesce a incidere come da copione tracciato da Agovino.

Agovino 5 – Ha rivoluzionato la difesa per la contemporanea assenza di Ianniello ed Esposito e gli è andata male. Avrebbe probabilmente potuto utilizzare De Feo in un ruolo di centrale ma deve pur sempre fare i conti con gli under da schierare.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.it

5.3.24

Mancino, il “tuttocampista” che segna.

DI NINO RUGGIERO

pareggi vanno accettati, ma anche gestiti. Lo ha fatto la Paganese nell’incontro casalingo con la Gelbison quando, dopo aver capito quanto sarebbe stato arduo riuscire a superare gli avversari, ha saputo accettare la divisione della posta in palio, fedele a uno degli aforismi che hanno fatto conoscere il poeta dell’ovvio, al secolo Gigi Marzullo; una specie di “Chi vince ha sempre ragione, chi perde ha sempre torto!”.

Non hanno avuto ragione proprio Paganese e Gelbison che domenica al “Marcello Torre” si “sono misurata la palla” e alla fine, quando la partita, dopo essere stata scoppiettante per oltre un’ora, si è incanalata sui binari del salomonico pareggio che poteva accontentare tutti, è stato come vedere un film già visto.

Della partita avete già letto le valutazioni dei singoli stilate a fine gara dal collega Paolo Saturno che ha magnificato l’ottima prova del portiere Esposito, assurto agli onori della cronaca per aver evitato almeno tre nitidissime palle gol agli avversari. A queste considerazioni che fanno capire quanto importante sia avere tra i pali un giovane di valore, va aggiunta anche la prestazione complessiva degli atleti in maglia azzurro-stellata che hanno ribadito di attraversare un buon periodo di forma. E qui forse è il caso di elogiare le buone doti realizzative di Mancino, atleta buono per tutte le stagioni che oltre a giocare nel ruolo privilegiato di “tuttocampista” ha cominciato anche a prendere confidenza con il gol.

Detto in tutta sincerità, dopo la segnatura iniziale scaturita da uno scambio in velocità del duo Setola-Mancino, in tanti ci saremmo aspettati una specie di sdoganamento delle ambizioni per una squadra che – è bene ricordarlo sempre – sta facendo miracoli. È stata l’illusione del momento – per inguaribili nostalgici dei tempi che furono – materializzata da un gol segnato proprio nel periodo di maggiore pressione degli avversari. L’illusione di poter avere tra le mani una squadra spietata, cinica come quella di un tempo, soprattutto in terza serie, quando riusciva ad estrarre dal cilindro tutte la sua prorompente vitalità e a sconfiggere squadre titolate, oltre ogni pronostico. E l’illusione si è allungata fino a quando la Paganese ha avuto l’occasione di raddoppiare il vantaggio fallendo un gol che pareva facile facile quasi allo scadere del tempo.

In quei momenti in tanti hanno sperato che la squadra si fosse scrollata di dosso il peso della formazione giovane e inesperta per assumere l’atteggiamento spregiudicato e disinvolto delle compagini costruite per vincere. Ma è stata solo l’illusione di un momento. È stato in quell’istante che c’è stato un ritorno repentino alla realtà.

Poi, la Paganese è tornata nel suo alveo naturale di squadra giovane, ben messa in campo, caratterizzata da buone giocate, da buoni interscambi tra i reparti, ma anche incostante nel rendimento. Di fronte, aveva un’avversaria tosta, costruita senza guardare tanto per il sottile all’aspetto economico; un gruppo che si può permettere di avere in panchina gente che avrebbe il posto assicurato in qualsiasi squadra del girone.

Come accogliere il pareggio con la Gelbison? Di sicuro come un risultato da non disprezzare. Ho imparato da persone di grandi esperienze che quando non si riesce a vincere una gara, è importante non perdere. E la Paganese – ricordiamolo sempre – sta vincendo una scommessa importante perché con pochi mezzi disponibili, grazie a una concertazione che vede coinvolti l’allenatore Agovino, il direttore sportivo Accardi e il direttore generale Raiola, è stato quasi raggiunto l’obiettivo di minima fissato nella salvezza. E poi, chissà! Il tutto, in attesa di poter avere dati certi sulla possibilità di poter usufruire in ambito fiscale\erariale del famoso “saldo e stralcio”.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.it

La Paganese vista da...Nocera! - In campo: un punto in più. Fuori: grandi manovre.

Non riesce il tris di vittorie consecutive per la Paganese, anzi deve ringraziare le prodezze del giovane e promettente portiere Simone Esposito se aggiunge un punto alla sua brillante classifica.

Agovino conferma modulo e uomini delle ultime uscite, al netto dell'infortunato Giuseppe Esposito e Orefice squalificato ma l'avvio di gara è horror per la Paganese. Gli uomini in casacca bianca sbucano dappertutto e solo gli errori sotto misura e le parate di Esposito mantengono in equilibrio la gara. Sicurella, ex di turno, spolvera una gran prestazione: catalizza tutti i palloni in mediana e sventaglia a destra e manca, oltre a tentare sortite in solitaria che sfiorano pali e traverse. Faiello e compagni sono tenuti a bada in ogni zona del campo, con l'ex mister Erra che spegne sul nascere le fonti del gioco della Paganese, evitando il classico e temuto palleggio dei giovani azzurri. Alla fine però Setola riesce a trovare, in una rara combinazione che va in porto, Mancino in area che non sbaglia. Successivanente sprecano Iannone e Porzio e si pagherà caro in avanti il solito problema di non chiudere le partite.

Nella ripresa risale in cattedra la Gelbison che trova subito il pareggio e da quel momento la Paganese non riesce più a trovare neanche quel minimo di connessione nella manovra che almeno a sprazzi s'era visto nel primo tempo.

Alla fine è più la Gelbison che deve recriminare che la Paganese. Agovino ritarda di molto l'ingresso di Coratella, per dare nuovo slancio all'attacco, forse anche perchè teme di perderla e pensa di portare a casa un punto che allunghi la mini striscia positiva. E cosi fù!

Intanto avvistato in tribuna Nicola Cardillo, presidente dell Giffoni sei Casali, che sembrerebbe interessato ad entrare nella compagine societaria. Da giorni si vociferava in città della sua presenza in tribuna e così è stato. Grandi manovre all'orizzonte per il futuro della Paganese e a metà settimana potrebbero esserci sviluppi anche in chiave saldo e stralcio. Attendiamo fiduciosi!

Peppe Nocera - paganesemania.it

foto PaganeseCalcio

4.3.24

Paganese-Gelbison 1-1: la Rassegna Stampa da Paganese Graffiti.




Paganese-Gelbison 1-1: gli altri risultati e la classifica aggiornata.


Paganese-Gelbison 1-1: sfuma la terza vittoria consecutiva. Simone Esposito protagonista.

Una Paganese poco brillante rispetto alle ultime apparizioni si deve accontentare del pari contro la Gelbison che ha costruito più occasioni pericolose rispetto agli azzurrostellati nell’arco della gara. Gli uomini di Agovino hanno trovato le loro difficoltà create loro anche dal forte vento che ha ostacolato le trame di gioco offensive della Paganese. Alla fine il pareggio è un risultato che può essere accolto con favore anche se nel finale di primo tempo Porzio avrebbe potuto raddoppiare indirizzando la gara a proprio favore.

Vediamo nello specifico il rendimento degli azzurrostellati di oggi:

Esposito S. 7,5 – Se nel primo tempo la porta della Paganese resta inviolata lo si deve alla prestazione del suo giovane portiere che in almeno tre circostanze riesce a neutralizzare tiri da breve distanza degli avanti avversari.

Ianniello 5,5 – Fa più fatica a reggere l’impatto degli avversari nella linea di difesa a tre schierata da Agovino. Nella ripresa viene sostituito complice un risentimento fisico che lo esclude dalla contesa.

De Feo 5,5 – Il ragazzo paganese ancora una volta si mostra disponibile a ricoprire ogni ruolo affidatogli da Agovino. Questa volta impiegato nella linea difensiva nella posizione di centro sinistra fa più fatica ad adattarsi e talvolta finisce in difficoltà nell’accorciare sugli attaccanti avversari.

Galeotafiore 6 – Il centrale difensivo azzurro si aiuta molto con il mestiere e la sua esperienza ma anch’egli non riesce a leggere nel modo giusto alcune incursioni avversarie nel primo tempo complice anche il vento forte che rende imprevedibile la traettoria della palla.

Setola 6,5 – Partono da lui le azioni più pericolose della Paganese nella prima frazione di gioco. Grazie a un suo spunto sulla corsia di destra, Mancino si ritrova la palla per colpire a rete che regala agli azzurri il gol del temporaneo vantaggio.

Del Gesso 6 – Si danna l’anima per tutta la gara per reggere il confronto con i diretti avversari a centrocampo. Partita di sacrificio nel tentativo di ricoprire il campo in lungo e in largo.

Langella 6 – Meno preciso del solito. È pur sempre il faro catalizzatore che illumina la manovra della squadra in ogni circostanza.

Faiello 6 – Una domenica con meno incursioni pericolose rispetto a quanto fatto nelle gare precedenti. Nella ripresa viene spostato sulla fascia destra ed è costretto ad indietreggiare il suo raggio di azione.

Iannone 5,5 – Una gara senza particolari spunti di cronaca per l’attaccante ex Salernitana. Non riesce a trovare lo spazio per la giocata vincente. Ci prova nel finale con un tiro potente che, tuttavia, non trova lo specchio della porta.

Mancino 6,5 – Si fa trovare pronto all’appuntamento con il gol. Bravo nello smarcarsi in area e su una giocata pregevole di Setola sulla fascia, con un preciso colpo di piatto, realizza nell’angolo basso la rete del momentaneo 1-0.

Porzio 5,5 – Tanto movimento per lui, come sempre, nel tentativo di creare spazio e scompiglio nella retroguardia ospite. Ha il demerito di cincischiare troppo con la palla quando avrebbe potuto mettere a segno la rete del 2-0 che probabilmente avrebbe indirizzato la gara in modo diverso.

Donnarumma 6 – Entra in campo nella ripresa e dimostra di essere più a suo agio di De Feo nel ruolo di difensore di centro – sinistra dello schieramento arretrato.

Montoro sv – Entra in campo quando ormai la gara ha poco da dire con le due squadre protese a difendere il risultato di parità.

Coratella sv – Gioca troppi pochi palloni per essere giudicato. La squadra azzurra non è abituata a lanciare palla in avanti ma preferisce raggiungere l’area avversaria attraverso precise trame di gioco. Così facendo però non fornisce nei minuti finali palle giocabili al proprio attaccante.

Agovino 6 – Stavolta la squadra non appare brillante come in occasioni precedenti. Probabilmente anche il forte vento non ha facilitato le giocate degli azzurri che tuttavia non sono apparsi in forma smagliante.

da paganesegraffiti.it

27.2.24

Le imprese non sono mai proibitive.

DI NINO RUGGIERO

A questo punto del campionato, dopo due chiare vittorie e dopo che il traguardo di minima è a un passo dal raggiungimento, a ben ragione, si può sperare di fare qualcosa in più di quello che alla vigilia del campionato era lecito attendersi. Intendiamoci, nessuno pretende risultati roboanti o scalate improponibili, ma da quello che la squadra sta dando in termini di prestazioni e di risultati, nessuna impresa, a questo punto, è da ritenersi proibitiva.

Eppure in questo tipo di campionato, dove alcune società che vanno per la maggiore si sono inutilmente svenate nel tentativo di raggiungere l’obiettivo della promozione in serie C, fa quasi specie vedere una squadra giovane come la Paganese che non si fa passare la mosca sul naso e bussa con cognizione di causa, insistentemente, per conquistare un effimero posto tra le quattro squadre candidate alla disputa dei play-off.

Quanto sia produttivo partecipare a una competizione del genere non si sa. Si sa solo che questa specie di lotteria post season non assicura un bel niente. Ma provarci non costa niente… e allora?

Intanto viene voglia di dire che i giovani nel calcio sono una risorsa; lo sono per le società che non possono permettersi di ingaggiare vecchi “tromboni”, ma anche per quelle che programmano investimenti a medio e lungo tempo. Ora, è chiaro che non sempre puntando sui giovani si riesce ad essere vincenti; è vero però, ed è innegabile, che utilizzando i giovani una squadra può essere plasmata secondo i desiderata di un allenatore che abbia in materia le idee chiare.

Rilassatevi, non è un trattato su giovani calciatori, ma solo una rappresentazione di quella che è oggi la Paganese, vera sorpresa del campionato.

Sarà quello che sarà, quest’anno stiamo vedendo all’opera una squadra intrigante che sta interpretando l’animo verace del tifoso deluso dagli ultimi avvenimenti che si sono succeduti all’indomani dell’era Trapani. Quello che sarà possibile ottenere in termini di classifica verrà poi fuori naturalmente nelle prossime giornate, durante le quali riusciremo probabilmente ad inquadrare le possibilità che ha la squadra di riuscire ad inserirsi nel novero delle migliori formazioni di serie D.

Per intanto, la squadra, con la vittoria sui lucani del Rotonda, mette in saccoccia altri tre punti importantissimi; lo fa inoltre con una prestazione che – soprattutto nel primo tempo – ha fatto stropicciare gli occhi anche agli increduli. Da qui da qui le valutazioni che sono scaturite sulle prestazioni dei singoli nel consueto pagellone di fine gara che potrete leggere qui.

Domenica la squadra azzurro-stellata ha forse battuto il record dei tiri indirizzati a rete. Forse non è proprio un record di quelli che si scordano facilmente, ma è innegabile che la squadra ha tirato a rete con una sequenza inimmaginabile. Tre gol realizzati in meno di mezzora, e almeno un paio di interventi alla disperata propria sulla linea di porta, hanno caratterizzato l’inusuale vena realizzativa della squadra degli uomini di Agovino.

Ci hanno provato in tanti, primo tra tutti un redivivo Orefice che ha segnato il solito gol da rapina e si è fatto poi parare un tiro quando la squadra era sul punto di straripare; altre occasioni da rete si sono avute nella ripresa con Porzio e Coratella quando la squadra si è dovuta difendere dalla furia degli avversari che non ci stavano a perdere. Due contropiede micidiali che meritavano maggiori fortune e che – una volta realizzati – probabilmente avrebbero placato il momento agonistico che nella seconda parte della gara ha visto il Rotonda primeggiare, almeno territorialmente.

Adesso, dopo aver in un certo qual senso sistemato le cose dal punto di vista della classifica, sarà forse il caso di guardare anche al futuro societario. Nell’ambiente si guarda con fiducia alla definizione del contenzioso con l’erario per poter poi stilare un programma futuro in vista del prossimo campionato.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.it

26.2.24

La Paganese vista da...Nocera! - A Rotonda una vittoria pesantissima.

Vittoria pesantissima della Paganese in quel di Rotonda, che mette più di un piede  e mezzo sulla casella della salvezza degli azzurri, a dieci giornate dal termine. Secondo blitz del girone di ritorno, dopo quello del 7 gennaio a Barletta, poi i viaggi di Faiello e compagni nelle ultime due erano stati amari, con le sconfitte di Matera e Manfredonia. A Rotonda s'è chiuso il cerchio anche di Orefice che, dopo la rete scaccia crisi personale di domenica scorsa, si ripete e vendica anche il rigore fallito nella gara d'andata, diventando il capocannoniere azzurro con sei reti. Con questo successo sono tredici i punti in questo girone di ritorno, gli stessi delle prime sei del girone d'andata.

Come sempre, anche questa volta, non è stata una vittoria semplice per la Paganese che, nonostante la partenza a razzo che ha visto la realizzazione di tre reti nei primi 24 minuti, ha dovuto penare sino al 95esimo per esultare insieme ai tifosi che l'hanno seguita in massa in Basilicata. Va  a segno il trio d'attacco Iannnone-Orefice-Mancino, per la prima volta, che certifica un gran calcio ed una finalizzazione finalmente decisiva sotto rete, anche se il gol del Rotonda nel recupero del primo tempo, fa capire a Del Gesso e compagni che nel calcio mai abbassare la guardia.

In effetti nella ripresa si attendeva il ritorno dei biancoverdi, ieri in granata, e così è stato con i padroni di casa che dopo dieci minuti hanno accorciato ulteriormente il distacco, credendo in una incredibile rimonta. La Paganese anche con qualche affanno e non sviluppando il gran gioco del primo tempo, ha frenato l'offensiva del Rotonda. Porzio e Coratella, in verità, la potevano chiudere ed evitare palpitazioni ai 250 tifosi azzurri al seguito che hanno corso un brivido nel recupero con l'indecisione di Esposito.

Una vittoria pesantissima, dicevamo, che oltre a certificare ormai il taglio della salvezza, lancia gli azzurrostellati alla ricorsa di un posto nei play-off e sarebbe il giusto premio per il lavoro svolto dalla società, dal tecnico e dai calciatori.

Peppe Nocera - paganesemania.it

Rotonda-Paganese 2-3: la Rassegna Stampa da Paganese Graffiti.




Rotonda-Paganese 2-3: gli altri risultati e la classifica aggiornata.