di Nino Ruggiero
Volevate il Raffaele Trapani prima maniera: primo della classe, secondo a nessuno, ambizioso, sicuro di sé, anche spavaldo al punto giusto? È tornato. Lo abbiamo sentito e applaudito. Ha detto tutte quelle cose che i tifosi vogliono sentire. La Paganese tornerà quella di una volta: tornerà a essere la squadra che non è partita mai battuta in confronti definiti impossibili, la squadra capace di infiammare la propria tifoseria con prestazioni di alto livello.
“Cancellate dai vostri ricordi – ha detto a una numerosa platea di giornalisti e tifosi – la squadra dello scorso campionato che ha fatto penare voi e noi. Allestiremo una squadra di tutto rispetto e vi invitiamo ad avere fiducia nel nostro operato. In cambio chiediamo solo di sottoscrivere un congruo numero di abbonamenti, non altro”.
Così parlò il presidente, l’uomo che da quattordici anni assicura la serie C a Pagani. Un Raffaele Trapani rinvigorito dallo scampato pericolo di una disgraziata retrocessione e avviato, forse per questo, verso una seconda giovinezza sportiva. Con lui, con il freno a mano appena tirato, il notaio Calabrese, un benemerito del calcio locale, da anni immemorabili in società. Si sono scontrati Trapani e Calabrese solo sul numero degli abbonati che servono alla Paganese per fare un buon campionato. Il notaio ne vorrebbe mille, il presidente duemila.
Mediando, millecinquecento andrebbero più che bene, ma sul tema si deve guardare al passato. Pensate che nell’anno di grazia 1976 quando la Paganese diede filo da torcere al Bari, classificandosi secondo in un campionato che viene annoverato fra i migliori disputati nella sua lunga storia, non fu raggiunto il traguardo dei mille abbonati fissato dall’indimenticabile Marcello Torre. “Un tamburo e una bandiera in meno; un abbonamento in più” – fu lo slogan coniato nella vigilia di quel campionato. I tamburi e le bandiere non diminuirono, anzi aumentarono man mano che la squadra si faceva valere; gli abbonamenti non raggiunsero il traguardo sperato. Ma c’è da dire che di domenica, giorno canonico del tempo, sulle scalee non c’era uno spazio libero.
Cosa voglio dire? Soltanto che quando una squadra dà soddisfazioni c’è sempre una risposta da parte del pubblico e che quello che non si raccoglie in termini di auspicabile fede (abbonamento) si può sempre avere in termini di partecipazione. L’importante è che sia allestita una squadra equilibrata e completa in tutti i reparti, evitando di commettere gli errori del recente passato. I grossi nomi possono alimentare sogni e speranze; ma non sempre sono garanzia di efficienza. In questo campo meglio andarci con i piedi di piombo e fidarsi del parere determinante del tecnico che nel nostro caso è il riconfermato Alessandro Erra.
È tornato il Raffaele Trapani prima maniera ed è tornato al suo fianco, come per il passato, anche il neo sindaco Gambino. L’entusiasmo c’è ed è palpabile. Dobbiamo solo pesarlo quando faremo i conti con la realtà. È sempre così, scusatemi.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com