30.8.21

La musica e i musicanti.

DI NINO RUGGIERO

Gli orchestrali ci sono; la musica non tanto. Ma quando gli orchestrali hanno qualità, la musica, intesa come coinvolgente soavità, può anche godere di una compiacente benevolenza da parte di orecchie sensibili ed esigenti. Musica come calcio, orchestrali come calciatori, ci siamo capiti, vero? E allora, fiato alle trombe!

Paganese-Messina non ha deluso gli amanti del calcio in genere perché è stata una gara spettacolare (otto gol in una partita non si vedono tutti i giorni); ha deluso solo chi si aspettava di vedere una Paganese più accorta, più quadrata, più equilibrata dal punto di vista tattico. Un pareggio per come si erano messe le cose (con il risultato sull’1 a 4), alla fine, può anche essere salutato con soddisfazione.
Un discorso tecnico va fatto.

È la fase difensiva che al momento preoccupa di più. Storicamente, nel calcio si fanno rispettare le squadre che incassano pochi gol. Il materiale umano di cui è composta la Paganese non difetta di qualità. Presi singolarmente, uno per uno, credo che ci sia poco da eccepire sul valore di Murolo, Sbampato e Schiavino che al momento costituiscono la cerniera centrale difensiva. Ma è innegabile che ci sia qualcosa che non gira come nelle aspettative e i quattro gol incassati suonano come un campanello d’allarme, inquietante per il futuro. Sono i meccanismi di difesa che lasciano a desiderare; c’è poco filtro nella zona mediana del campo dove ci sono elementi che, per caratteristiche tecniche, sono più portati alla costruzione del gioco che a contrastare in pressing le iniziative degli avversari. Per giunta, non mi pare che la condizione fisica sia al top per alcuni atleti apparsi lontani dalla forma migliore. Nel calcio ci sono atleti che per costituzione, perché brevilinei e scattanti, sono agili e svelti; ma ci sono anche calciatori che tardano a carburare, sono come vecchi motori diesel che non sprintano subito, sono poco brillanti in rapidità ma poi si fanno valere alla distanza. È il caso di Murolo, Vitiello e Zito che non tarderanno a imporsi per classe, esperienza e autorevolezza. Al momento la squadra vive sugli spunti dei singoli; in particolare sulla classe e sull’estro di Castaldo, indiscusso principe del gol, autore di due segnature, una più bella dell’altra. Sono i singoli oggi che fanno la differenza; la fanno con Castaldo, autore di una doppietta; la fanno con Tissone, subentrato nella ripresa, elegante e disinvolto nel ruolo di distributore del gioco; la fanno con Zito che in corso d’opera ha nobilitato con il suo magico sinistro la manovra d’attacco della squadra; la fanno con il mestiere di Piovaccari, bravissimo ad elevarsi e a toccare di testa il pallone calciato da Zito di quel tanto da mettere fuori causa il portiere siciliano.
Ma dalla squadra, nel suo complesso, ci attendiamo tutti qualcosa in più. Ci attendiamo di vedere all’opera al più presto una difesa arcigna e impenetrabile; un centrocampo autorevole, magari con l’impiego in contemporanea di Vitiello e Tissone (che possono tatticamente convivere); ma ci aspettiamo anche che possa trovare posto in squadra il giovane Guadagni, risorsa inestimabile della società. Intanto bisogna dire che della pattuglia degli under, chi ha convinto di più è Manarelli, proprio l’ultimo arrivato; ha grinta, voglia di emergere e si fa valere sulla corsia di sinistra: deve solo disciplinarsi, ma ha le qualità per farsi apprezzare. Bene anche Cretella, ma sulle sue qualità non c’erano dubbi, vero Cocchino ? deve solo trovare l’intesa con i compagni di reparto e ritagliarsi il ruolo che gli compete. 

Finito per oggi? Quasi. Una partita, come una rondine, non fa primavera. Adesso che agosto se ne è quasi andato, si fa sul serio. Raffaele Di Napoli deve trovare al più presto un undici base da cui partire e a cui affidarsi. Il primo risultato da raggiungere è quello dell’equilibrio tattico. Senza equilibrio ed equidistanza tra i reparti, nel calcio, non si va da nessuna parte. Le risorse ci sono tutte. Nessuno potrà mai dire che la società non abbia fatto di tutto per presentare ai nastri di partenza una squadra di assoluto rispetto. La parola, però, come sempre, spetta al campo, giudice inappellabile.

Nino Ruggiero

Esordio al cardiopalma al Torre: tra Paganese e Messina finisce 4-4.

Gli azzurrostellati sotto di tre gol a mezz'ora dal termine rimontano grazie ad una doppietta di Castaldo ed ai gol di Murolo e Piovaccari.

Torre va in scena il primo atto del nuovo campionato, la Paganese ritrova il proprio pubblico e sfida il Messina neopromosso. 

In un primo tempo in cui succede di tutto, è la formazione giallorossa a sbloccare il risultato con un gran gol di Russo, che pescato dal lancio di Damian, addomestica in area, salta Murolo e deposita in rete alle spalle di Baiocco. La Paganese trova però la forza di reagire e trova il pareggio: Manarelli parte palla al piede sulla sinistra ma viene fermato al limite dell’area di rigore il rimpallo arriva a Castaldo, abile a spostarsi il pallone con la suola e freddo nello spiazzare Lewandowski, trovando così il primo gol in azzurrostellato. Paganese che ha subito l’occasione per il sorpasso: Lewandowski esce male su un cross proveniente dalla sinistra, palla a Cretella che calcia nella mischia trovando la deviazione di mano di Fofana. L’arbitro non ha dubbi ed indica il dischetto. Diop batte la concorrenza di Castaldo e si presenta sul dischetto, ma si fa ipnotizzare da Lewandowski che si riscatta. Girandola di emozioni che si completa al 42’ quando sugli sviluppi di calcio d’angolo Murolo trattiene un avversario in area commettendo fallo e dunque calcio di rigore. Questa volta dagli 11 metri va Balde che non sbaglia. 

Nella ripresa dentro Guadagni e Tissone con il modulo che passa da 3-5-2 a 4-3-1-2 come già visto a Foggia. L’inizio però è shock con la terza rete del Messina con Morelli, bravo di testa ad approfittare dell’uscita a vuoto di Baiocco sulla punizione messa in mezzo da Russo. Messina non ancora sazio e prova ad infierire su una Paganese che appare poco lucida e fuori condizione. Al 61’ i siciliani vanno vicini al gol con la bella punizione di Damian che costringe Baiocco alla grande parata. Azione che fa da presagio al poker del Messina firmato da Simonetti che deve solo insaccare l’assist di Balde. Reazione d’orgoglio degli azzurrostellati che accorciano subito le distanze con Murolo che da pochi passi mette in rete l’assist di testa di Cretella.  Gli uomini di Di Napoli non si arrendono e a due dalla fine, sulla punizione di Zito, riescono a dare vita alle ultime speranze di pareggio con il gol dell’ultimo arrivato Piovaccari. Nel recupero sembra materializzarsi quanto visto nella gara degli scorsi playout contro il Bisceglie, quando sull’ultima mischia in area, Castaldo raccoglie la respinta della difesa avversaria e manda in rete il gol dell’insperato pareggio. Esordio da sogno per l’attaccante giuglianese autore subito di una doppietta, mentre per la Paganese tanti spunti su cui riflettere.

PAGANESE-MESSINA 4-4

RETI: 11’pt Russo (M); 26’pt , 50'st Castaldo(P), 43’pt Balde (rigore) (M), 5’st Morelli (M), 18’st Simonetti (M), 21’st Murolo (P), 44’st Piovaccari (P).

PAGANESE (3-5-2)

Baiocco; Sbampato, Murolo, Schiavino; Perlingieri (1’st Guadagni), Cretella (34’st Volpicelli), Vitiello (1’st Tissone), Zanini (20’st Zito), Manarelli; Castaldo, Diop (14’st Piovaccari). A disp.: Pellecchia, Caruso, Schiavi, Capasso, Carotenuto, Fois, Sussi. All.: Raffaele Di Napoli.

ACR MESSINA (4-4-2)

Lewandowski; Morelli, Celic (19’st Goncalves), Carillo (17’st Fantoni), Sarzi Puttini; Simonetti, Fofana (1’st Konate), Damian, Russo (27’st Matese); Adorante, Balde. A disp.: Fusco, Distefano, Busatto. All.: Salvatore Sullo.

ARBITRO

Andrea Bordin di Bassano del Grappa (Castro- Giuggioli; IV Zamagni).

NOTE

Spettatori: circa 1000. Osservato un minuto di raccoglimento in ricordo di Teodosio Pepe, cognato del presidente della Paganese.

Ammoniti: Diop (P), Fofana (M), Vitiello (P), Balde (M), Murolo (P), Adorante (M), Tissone(P), Matese (M), Piovaccari (P). Recupero: 0’pt, 5’st.  Angoli: 4-7;

Christian Esposito - Paganesemania

24.8.21

Agosto, calcio mio non ti conosco.

DI NINO RUGGIERO

Paganese: impressioni, soltanto impressioni. Il calcio d’agosto è volatile, sfuggente, impalpabile, assai spesso anche menzognero. A Foggia, nel primo incontro di stagione, primo in tutti i sensi perché nessun incontro amichevole lo ha preceduto, la squadra di Raffaele Di Napoli ha rimediato la prima sconfitta della nuova annata.

La partita ha evidenziato un Foggia già rodato, già in palla, svelto, rapido ed essenziale come nello stile propugnato dal suo allenatore Zeman. La Paganese, orfana di un paio di uomini di valore come Murolo e Tissone, ha lasciato intravedere buone individualità ma – cosa abbastanza prevedibile, a causa del poco tempo avuto per amalgamare le caratteristiche delle diverse personalità – ha stentato a presentare elementari meccanismi difensivi, probabilmente proprio per non essere riuscita a rodare il proprio impianto, nuovo di zecca, nemmeno in una gara amichevole. Certi meccanismi non si oliano da soli, bacchette magiche non ce ne sono; essi sono il frutto di un’applicazione costante che presuppone allenamenti mirati. E volete che tutto in una volta la difesa, già orfana in partenza di due elementi del calibro di Murolo e Schiavi, giocasse ad occhi chiusi e mettesse la museruola a una banda di assatanati calciatori scelti personalmente da una vecchia volpe come Zeman? Intendiamoci, sarebbe assurdo fare ricadere i motivi di una sconfitta solo sulle spalle di una difesa apparsa spaesata in occasione del primo gol subito. Certi gol pesano, è vero, ma poi è l’assieme della partita a condizionare il risultato. La Paganese, colpita dopo soli quattro minuti di gioco, avrebbe avuto tutto il tempo per riacciuffare il risultato e ci sarebbe anche riuscita subito se il palo non avesse ribattuto un gran tiro di Castaldo. Ma nel calcio, si sa, bisogna aspettarsi di tutto; anche colpire un palo a portiere praticamente battuto.

C’è fa dire che la squadra azzurro stellata ha evidenziato buone personalità calcistiche nei nuovi arrivati, anche nei giovani di primo pelo che non hanno ancora vent’anni. Ci si attendeva innanzitutto una squadra che avesse personalità a centrocampo e riuscisse a farsi rispettare. Proprio a centrocampo nello scorso campionato erano emerse pecche macroscopiche per mancanza di un uomo d’ordine. Ebbene, finché le condizioni fisiche lo hanno sostenuto, a centrocampo si è visto all’opera un buon Vitiello che è risultato elemento catalizzatore della manovra, in possesso di una chiara visione di gioco. Accanto a lui dovranno crescere Zanini e Cretella apparsi positivi ma a corrente alternata. Proprio Cretella ha fatto intravedere numeri di buona scuola; è svelto, tocca il pallone di fino e non disdegna puntate a rete. È un centrocampo però tutto fa costruire e da verificare, tenendo presente che a breve sarà possibile utilizzare anche l’argentino Tissone. Non è escluso però che nel reparto possa essere arruolato Zito, ultimo arrivato in ordine contrattuale, soprattutto quando avrà raggiunto la piena forma fisica.

Paganese, dunque, da rivedere proprio quando si presenta il primo incontro di campionato sabato prossimo al “Marcello Torre” contro il Messina.

In settimana, Di Napoli dovrà fare delle scelte di ordine tattico, e non sarà facile. Ma l’allenatore è pagato anche per questo.

(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, 23 agosto 2021)

23.8.21

La Paganese non demerita, ma in Coppa passa il Foggia.

Allo Zaccheria che riserva il bentornato per la quarta volta a Zdenek Zeman, la Paganese dice addio alla Coppa Italia di Serie C perdendo 2-0 ma gli spunti positivi da portare a casa dopo questi primi 90 minuti sono molteplici. In primis la tenuta fisica della squadra che per più di un’ora di gioco ha tenuto bene mostrando anche grande personalità nell’impostare le proprie idee di gioco. Una partita che ha confermato l’idea del tecnico Di Napoli di partire con il 3-5-2 per poi passare in corso d’opera al 4-3-1-2. Quest’ultimo schieramento ha visto gli azzurrostellati padroni del terreno di gioco e non sembra una notizia di poco conto. Da evidenziare anche la caparbietà degli ultimi arrivati che si sono ben disimpegnati.

La partita è vivace fin dai primi minuti con le squadre che si studiano mettendo sul piatto varie azioni ben orchestrate da entrambe. A passare in vantaggio sono i padroni di casa. Pallone che arriva sulla sinistra dove Nicoletti arriva bene sul fondo e serve un cross basso al centro dove Merkaj, troppo libero di controllare e girarsi, trafigge Baiocco da posizione ravvicinata. Neanche il tempo di ripartire e Cretella conquista un calcio di punizione da cui ne scaturisce uno schema offensivo perfetto per liberare alla conclusione Castaldo; il centravanti colpisce il palo alla destra di Alastra che - fortunatamente per lui - si ritrova il pallone tra le braccia e blocca. Gli azzurrostellati prendono bene le misure del terreno di gioco e cercano con successo rapide triangolazioni nello stretto con Zanini, Castaldo e Diop come protagonisti. Alla mezz’ora arriva un’altra occasione per gli uomini di Di Napoli con Zanini che controlla male una respinta con i pugni dell’estremo difensore locale. Negli ultimi dieci minuti le due squadre rifiatano un po' e tirano i remi in barca in vista del secondo tempo. Il secondo tempo vede il Foggia sfiorare il raddoppio con Merkaj che servito da Curcio non trova lo specchio di porta da buona posizione. Di Napoli passa al 4-3-1-2 e ad un tratto diventa padrone del campo, costringendo il Foggia a forzare le linee di passaggio e di conseguenza a non trovare più la fluidità di manovra. Guadagni tra le linee crea grandissimi grattacapi agli avversari. Entrano anche Schiavi e Zito che mettono minuti nelle gambe e proprio quest’ultimo alla mezz’ora crea un’occasione saltando Martino e crossando sul secondo palo per Cretella che calcia e trova la respinta con i piedi di Alastra. L’ultimo quarto d’ora vede crollare dal punto di vista fisico gli azzurrostellati e i satanelli trovano il raddoppio con Merola che servito da Merkaj mette a sedere Baiocco e fa esplodere i propri tifosi.

IL TABELLINO

FOGGIA (4-3-3): Alastra; Martino, Markic, Sciacca, Nicoletti; Petermann, Rocca, Gallo (24’st Ballarini); Merola (36’st Garofalo), Merkaj (44’st Vigolo), Curcio. A disp: Domingo, Garattoni, Di Pasquale, Rizzo, Ferrante, Maselli, Girasole, Di Jenno, Tuzzo. All.: Zeman

PAGANESE (3-5-2): Baiocco; Schiavino, Sbampato (24’st Volpicelli), Scanagatta (10’st Schiavi); Sussi (10’st Guadagni), Cretella, Vitiello, Zanini, Manarelli (24’st Zito); Diop, Castaldo (36’st Perlingieri). A disp: Pellecchia, Carotenuto, Fois. All.: Di Napoli

ARBITRO: Virgilio di Trapani (Bartolomucci/D’Ilario; IV: Vergaro)

MARCATORI: 6’pt Merkaj, 34’st Merola

NOTE: spettatori 2500 circa. Ammoniti: Petermann, Markic (F), Scanagatta, Vitiello (P). Angoli 0-2. Recupero pt 0', st 3'

Alfonso Esposito © Paganesemania - Riproduzione riservata  

12.8.21

E non finisce qui...

DI NINO RUGGIERO

La comitiva della Paganese è già al lavoro a Chianciano Terme. Sono partiti in ventuno da Pagani alla volta della cittadina toscana, ma uno si è giù perso per strada. Infatti proprio ieri la società azzurro stellata ha comunicato che non fa più parte della rosa il difensore Giovanni Midolo, classe 2001, proveniente dal Sassuolo. Per lui problemi familiari e quindi scissione consensuale del contratto che lo avrebbe legato alla società paganese fino al giugno del 2023.

Per il resto, tutto procede come da programmi e gli allenamenti in palestra sono intervallati da quelli tecnici sul campo di gioco che è a due passi dall’albergo Miralaghi della famiglia Gambacurta.
L’impressione generale è che la campagna acquisti della Paganese non sia finita. C’è bisogno ancora almeno di un altro elemento per la difesa e le mire sembrano appuntate sull’esperto Raffaele Schiavi, classe 1986, calciatore che ha sempre giocato in serie B dividendosi tra Lecce, Salernitana e Cosenza e che – tra l’altro – godrebbe della benevolenza di Cocchino D’Eboli che ben conosce le sue doti. Ne sapremo di più nelle prossime ore.

Nel frattempo, bisogna dire che la squadra ha già una sua precisa fisionomia, cosa che non capitava da un bel po’ di tempo. Infatti, ricordiamo a noi stessi che negli ultimi tempi (parliamo degli ultimi campionati) gli elementi che andavano in ritiro era solo comprimari perché la squadra che avrebbe affrontato il campionato era ancora tutta da costruire. Oggi no. La squadra è già pronta, anche se i ritocchi e le rifiniture non fanno mai male; ma nel complesso si può dire che la Paganese è al novanta per cento già delineata nel suo assetto tattico.

Proviamo a disegnarla per quello che ci è possibile. Si parte dal modulo 3-5-2 che oramai sembra essere il modulo preferito da Di Napoli. In porta Baiocco o Caruso (che è un under di tutto rispetto); la linea a tre dei centrali dovrebbe essere composta al momento da Schiavino sul centro destra, da Murolo centrale e da Scanagatta sul centro sinistra (giovane interessante in prestito dall’Atalanta, già nazionale under 17). I due laterali di difesa dovrebbero essere Zito sulla sinistra e Sussi, (classe 2001, dal Pisa) o Perlingieri (classe 2002, dal Benevento) sulla destra. A centrocampo dovrebbero agire Vitiello in cabina di regìa, coadiuvato dal giovane Cretella (prelevato dall’Acr Messina) e da Zanini. In avanti i punti fermi dovrebbero essere Diop e Castaldo. Ma Guadagni e Gaeta non se ne staranno con le mani in mano cercando di mettere in difficoltà Di Napoli nelle scelte che dovrà fare. 

Insomma una Paganese che pare avere tutte le carte in regola per disputare un campionato onorevole. Lo sperano anche i componenti della costituita società AGON P. che ha come scopo precipuo quello di supportare la Paganese calcio in termini economici. La società è rappresentata dal presidente Francesco Toscano, dall’ex arbitro di serie A Luigi De Prisco e da Nello Califano.

(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 10.08..2021)

10.8.21

Paganese, il calendario completo: esordio contro il Messina.

Prima il Foggia in Coppa Italia (21 agosto) e poi il Messina in campionato (29 agosto). Saranno le prime due tappe del percorso della Paganese. Oggi sono stati definiti i gironi e i calendari di Serie C. La squadra azzurrostellata farà il suo esordio nella stagione regolare al Marcello Torre, ospitando i peloritani neo-promossi in Serie C. Sarà una gara ricca di significato per Cosimo D'Eboli, che ha riportato in C il Messina ma non si è lasciato benissimo - per usare un eufemismo - con la società. Nel fine settimana precedente, invece, visita al Foggia di Zeman per il primo turno di Coppa Italia: gara ad eliminazione diretta. La prima trasferta, alla seconda giornata, sarà sempre contro una neo-promossa, ossia il Latina, ex squadra di Lello Di Napoli.

Questo il Calendario completo 2021/22

Paganese - Acr Messina
Latina - Paganese
Paganese - Catania
Paganese - Taranto
Bari - Paganese
Paganese - Vibonese
Campobasso - Paganese 
Paganese - Catanzaro
Monterosi - Paganese
Paganese - Potenza
Avellino - Paganese 
Paganese - Virtus Francavilla
Foggia - Paganese
Paganese - Fidelis Andria
Palermo - Paganese 
Monopoli - Paganese 
Paganese - Juve Stabia
Picerno - Paganese
Paganese - Turris

da www.paganesemania.it

7.8.21

Nasce la nuova Paganese.

DI NINO RUGGIERO 

Sta nascendo una buona Paganese. L’uragano Cocchino non si è fermato. Dopo aver acquisito giovani interessanti per una indispensabile politica giovanile che porta liquidità alle casse della società, si è catapultato su pezzi da novanta. Ieri Gigi Castaldo ha detto definitivamente di sì alla insistente corte che gli ha fatto il presidente Trapani in persona; nella mattinata di ieri, dopo aver superato le previste visite mediche, ha sottoscritto il contratto che lo legherà alla Paganese fino al giugno del 2022. 

Un vero colpo di mercato che ha riacceso le speranze e la fantasia di una tifoseria che negli ultimi tempi aveva avuto ben poco da gioire e da entusiasmarsi. Castaldo ha la sua brava età anagrafica ma è integro; l’età biologica è quella di un trentenne, voglioso anche di rimettersi in gioco e di contribuire ai prevedibili successi della sua nuova squadra. La notizia dell’ingaggio di un autorevole uomo d’area di rigore, di un bomber affermato, ha fatto rapidamente il giro della città, grazie anche ai socialmedia che hanno riportato la notizia in tempo quasi reale.

L’ingaggio di Castaldo ha un doppio significato; per prima cosa, vuol dire che la società è intenzionata a dare una svolta ai campionati poco dignitosi degli ultimi anni. Subito dopo, c’è la considerazione di ordine tecnico: un centravanti che ha tutta l’aureola, meritatissima, di bomber di razza, arricchisce le potenzialità della squadra che adesso ha al suo arco frecce di un certo livello. Il che è tutto dire: cambia radicalmente il modo di presentarsi della squadra. Non più compagine che lotta per non retrocedere, ma squadra che può aspirare a un campionato dignitoso, come nelle aspettative della sua incomparabile tifoseria.

L’ingaggio di Castaldo la dice lunga sulle intenzioni della società. Fermo restando che il centravanti ex casertana è stato sempre un pallino di Raffaele Trapani, è tutta la campagna acquisti che lascia ben sperare per il futuro della squadra azzurro stellata. I movimenti effettuati fino a questo momento parlano chiaro. Ci voleva un portiere esperto e ne sono arrivati due: Baiocco e Caruso, quest’ultimo prelevato fall’Acr Messina con la benedizione di Cocchino D’Eboli. Ci voleva un difensore centrale esperto: è arrivato Murolo, atleta prestigioso che non ha bisogno di presentazioni. Con lui una batteria di giovani difensori, tra i quali spicca il giovanissimo Scanagatta, proveniente dall’Atalanta, nazionale under 17. C’era bisogno di avere una guida sicura a centrocampo, reparto che nell’ultimo campionato è rimasto tristemente vedovo di regia, ed è arrivato Vitiello che per mestiere e attitudini tecnico-tattiche ha sempre giostrato nella zona centrale del campo con grande autorevolezza. Continuiamo?

C’era bisogno di un uomo che sapesse dare lustro ed esperienza alla fascia sinistra dello schieramento: è stato individuato e bloccato. Si tratta di Antonio Zito, esperienza e classe da vendere; con lui si tratta solo adesso di mettere nero su bianco. Ma di certo è già della Paganese. E volete a questo punto, dopo anni di sofferenze e di patemi d’animo, che Pagani sportiva non sia contenta per come ha imperversato l’uragano Cocchino, l’uomo che ha ridato fiducia a un ambiente, che ha risvegliato le anime rassegnate di un popolo destinato negli ultimi tempi a soffrire e a salvare all’ultimo secondo una prestigiosa categoria?

Per la Paganese è un nuovo giorno che nasce  radioso e foriero di belle speranze… Era ora!

(da Il Quotidiano del Sud, edizione Salerno, del 7.08.2021)

E' il Castaldo-Day! Firma e contratto annuale per l'esperto attaccante.

La fumata bianca è arrivata: da domani Castaldo si aggregherà al gruppo in partenza per Chianciano.

È stato finalmente il Castaldo-day in casa Paganese. Il forte ed esperto attaccante (oltre 500 presenze tra B e C e 150 gol) è da ieri mattina un nuovo calciatore azzurrostellato diventando di fatto il colpo da novanta della campagna acquisti targata Cocchino D'Eboli. La fumata bianca trattativa, avviata già da qualche settimana, è giunta solo ieri in quanto il calciatore ha preferito aspettare l'evolversi della situazione Casertana dove ha militato negli ultimi tre anni indossando anche la fascia di capitano. Il rigetto della sospensiva, richiesta proprio dal sodalizio rossoblu, da parte del Tar del Lazio, che di fatto li ha escluso dai campionati professionistici, ha fornito l'accelerata giusta all'operazione. 

Castaldo si lega così alla Paganese con un contratto annuale e da domenica, una volta effettuati i test anti Covid, si aggregherà al gruppo in partenza per il mini ritiro di Chianciano Terme. Intanto, in città e sui social è già scattata la #Castaldomania.

paganesemania.it