A quindici giorni dal termine della stagione, con i play-off sfumati dagli undici metri, è tempo di riflessioni in casa Paganese. C'è stata subito una novità con l'annuncio di una nuova carica societaria ossia il vice presidente Tommaso Fezza. Il giovane imprenditore paganese, che già faceva parte del gruppo che arrivò in soccorso nella società costituitasi nel dopo Trapani, sarà sicuramente un valore aggiunto come passione e forza economica.
Ora, però, è il momento delle valutazioni tecniche, a bocce ferme, sul bilancio della stagione che come detto più volte dalla critica e ribadito dallo stesso main sponsor Cardillo, "si poteva fare qualcosa di diverso". La Paganese di Esposito è stata una squadra che poteva esprimere qualcosa in più venuta meno poi nei momenti in cui doveva compiere il salto di qualità. È stata comunque una stagione sufficiente come primo anno anche se i play-off, per quello che possano contare, andavano conquistati almeno per la gloria.
La Paganese poi da due anni gioca due campionati: quello sul campo e quello fuori con il debito da saldare. Due anni di annunci, di presentazione di domande, di accordi raggiunti e poi smentiti. Una ridda di voci che non sono state mai chiare su un tema così delicato e importante per il futuro del club. In questi due anni l'uniche certezze sono state il diniego alla prima formulazione di proposta del novembre scorso e la presenza di due rateizzi non onorati in precedenza che potrebbe far decadere il tutto.
Forse tutti ci siamo illusi che la questione sarebbe stata risolta in tempi celeri, in quest'anno come ci avevano rassicurati ma così non è stato! Il problema è più complicato del previsto, nonostante l'impegno dei nuovi consulenti ingaggiati. E' sempre facile parlare con il senno del poi ma se un anno fa il main sponsor Cardillo avesse detto: "Cari tifosi i debiti sono tanti e quindi è preferibile che trasferisca il titolo del Giffoni e si riparte dall'Eccellenza" lo si doveva anche ringraziare. Ad oggi, viste le difficoltà emerse, forse avremmo anche vinto il campionato e saremmo in serie D con un titolo pulito.
Intanto, è tutto da decifrare anche il futuro del ds Accardi e del tecnico Esposito. Le voci circolano: c'è chi li dà per partenti e chi per confermati, con le prime più reali delle seconde. E' questo il tempo delle voci di mercato che servono a far sognare i tifosi. Quelli della Paganese è bene che si mettano l'anima in pace: "Sarà un progetto a lungo termine".
Peppe Nocera - paganesemania.it
DI NINO RUGGIERO
Si chiude con l’ennesimo pareggio interno il campionato della Paganese. L’ultimo traguardo possibile da raggiungere è stato fallito proprio sul filo di lana, ma se andiamo a considerare la fattibilità di quello che in gergo tecnico vengono chiamati “play off” non è proprio il caso di strapparsi i capelli perché non servono a niente. Questo senza voler minimamente disprezzare un bene che non si è ottenuto, tipo favola di Esopo, “La volpe e l’uva”. E dico anche il perché. Sapete che da un po’ di tempo a questa parte si apre qualche porta riservata per le squadre vincitrici dei “play off”, ma la riammissione e il ripescaggio, fate voi, costa un occhio della testa con esborsi proibitivi. E voi pensate che una società come la Paganese – che ha già da sanare un debito con l’erario e con gli enti previdenziali (il cosiddetto saldo e stralcio) – avrebbe mai potuto pensare a una scorciatoia del genere?
Ad ogni buon conto, come doveroso bilancio finale, bisogna dire che gli azzurrostellati hanno giocato un campionato dignitoso. Certo, hanno mollato gli ormeggi quando si sono accorti di non poter competere con le prime in classifica, ma per buona parte del campionato, in particolare nel periodo natalizio, hanno fatto librare in volo la fervida fantasia dei propri tifosi, Purtroppo, con tutte le migliori intenzioni possibili e immaginabili, non sempre le ciambelle riescono col buco e qualcosa si è inceppato nel meccanismo che regola i risultati nel gioco del calcio. E così non sono bastati gli innesti di dicembre per far decollare la squadra come nelle intenzioni dei responsabili della società. A questo aggiungeteci pure l’infortunio occorso a Faella, capocannoniere del girone, e siamo proprio ai verbi difettivi.
Oggi, a bocce ferme, bisogna riconoscere il buon lavoro complessivo del tecnico Raffaele Esposito che ha fatto tutto quello che era lecito attendersi da una squadra composta in massima parte da giovani di belle speranze.
Il futuro adesso è già dietro l’angolo perché bisognerà subito pensare a come organizzarsi in vista del campionato che segnerà il traguardo dei cento anni di vita della società.
Sono tanti i problemi che dovranno essere affrontati e risolti in vista del prossimo campionato. Si comincia con il terreno di gioco che dovrebbe subire modifiche sostanziali con la messa a dimora del nuovo manto di erba sintetica di ultima generazione; lavori anche per la pista che dovrà ospitare anche gare di atletica leggera. Auguriamoci che si parta subito visto che il campionato della Paganese è finito. E già che ci siamo, non sarebbe il caso di sollecitare la risoluzione del vecchio problema della tribuna coperta già finanziata in occasione delle Universiadi?
da paganesegraffiti.it