15.11.06
Gubbio-Paganese: rassegna stampa da Il Messaggero
GUBBIO - Poker di sconfitte per il Gubbio. Nessun rilancio per dare un colpo di coda agli ultimi risultati. Tanta delusione e poche prospettive per riprendersi. Un mese nero. Lasciare alle spalle tre sconfitte consecutive non è cosa facile. Per giunta Cuttone deve fare a meno tra scelte tecniche e acciacchi di Campo, Fusseini e del centrale Ercoli. Riproponendo una sorta di 4-4-2 per due punte Marchi e Balestri. La Paganese adottando lo stesso modulo ha la voglia di correre e di giocare
come tutte le neo promosse che si rispettino. Senza Campo i rifornimenti arrivano dalle vie laterali (Di Bonito-Gaggiotti). Dopo 11 minuti in area Marchi potrebbe capitalizzare il primo angolo eugubino ma non succede niente mentre Rega intercetta e tira dal limite mandando fuori un minuto più tardi. Va meglio al compagno di reparto Tricarico che al 15' ci prova riuscendo a sorprendere Pifarotti. La palla gli balza davanti per il vantaggio. Nonostante il tempo potesse concedere qualche speranza al Gubbio manca il coraggio per reagire. Nelle gambe la squadra potrebbe avere i giusti equilibri ma di idee in testa
ce ne sono davvero poche. Giusto l'arbitro sveglia la gara sul finire del primo tempo con certe scelte troppo indulgenti. In generale a guadagnarci è la Paganese. Le cose si complicano al 49' quando sempre dal limite Corallo trova la via del gol. Tiro angolato e raddoppio. Poi ci pensa De Angelis incredibilmente a sbagliare a cose fatte davanti a Petrocco (53'). Lo stesso
invece salva il gol su pallonetto di Balestri (54'). Il passare dei minuti ammutolisce anche i tifosi che non vedono più una squadra in grado di contrastare. Dalle retrovie e da Campo si cercano alternative ma la Paganese non lascia spazi anzi gli eugubini in tante occasioni più o meno limpide finiscono in fuorigioco. Cuttone le prova tutte ma il Gubbio non c'è. All'81 De Sanzo atterra Balestri. Parte Campo per accorciare le distanze. Poi l'arbitro permette alla Paganese di fare quello che vuole per indispettire il pubblico: tanto mestiere per difendere con tutte le armi una vittoria. Sceneggiate da oscar.