20.7.07
Serie C1, analisi del girone A (calciopress.net)
Nel girone A si ritrovano club di grande blasone e formazioni in cerca di conferma. Ci saranno molti derby. Il torneo ai nastri di partenza si prospetta intrigante quanto mai.
Il girone A, nella nuova suddivisione che non rispetta alcuno dei criteri fin qui utilizzati dalla Lega di Firenze e che costituisce una vera e propria rivoluzione, è formato da squadre che rappresentano sette regioni italiane.
Ciò conferisce al raggruppamento un carattere “nazionale” che la C1 non aveva mai avuto finora. Mescola infatti squadre del nord con altre del centrosud, senza alcun preciso criterio topografico. In totale sono rappresentate sette regioni italiane. E, come vedremo, moltissimi saranno i derby.
La parte del leone tocca alla Lombardia, che annovera ben sei club. La Cremonese, allenata da Mondonico e forte del ricambio societario (alla barra di comando c’è il cavaliere del lavoro Arvedi), si presenta con credenziali di tutto rispetto. Sia per il blasone che per il potenziamento dei ranghi messo in atto dalla nuova dirigenza. Le due neopromosse, Lecco e Legnano, non sono certo salite in terza serie per recitare il ruolo di comprimarie. Il Monza del riconfermato Sonzogni cerca, per la terza volta consecutiva, di conquistare la cadetteria. Una categoria che il presidente Begnini vuole a tutti i costi La Pro Patria e la Pro Sesto sono reduci da una stagione opaca. Si preparano al campionato con l’intenzione di far soffrire un po’ meno i loro tifosi.
Il Veneto conta quattro squadre. Il Cittadella del bravo Foscarini vuole riprendersi con gli interessi ciò che gli è stato sottratto nel torneo scorso, quando perse i play off solo per la differenza reti. Il Padova sta facendo le cose in grande. In panchina è arrivato Ezio Rossi e il presidente Cestaro non sta lesinando i mezzi per ottenere un traguardo che sfugge da ormai troppi anni ai biancoscudati. Il Venezia, battuto l’anno scorso ai paly off dal Pisa, ci riprova sotto la guida del debuttante Corradini. L’Hellas Verona ha appena ingaggiato per la panchina un mister di spessore come Franco Colomba. Certo il club scaligero è in preda a una crisi di nervi a livello societario, ma le sue potenzialità e quelle dei suoi impagabili tifosi non lasciano alcun dubbio sul ruolo che reciterà nel torneo.
Campania, Puglia e Umbria saranno rappresentate ciascuna da due formazioni. La Cavese sta attrezzando una rosa di tutto rispetto e in panchina Ciuffi (ex Sorrento) è reduce da due promozioni consecutive. La Paganese avrà modo di confrontarsi con club che faranno la gioia dei suoi tifosi, ma che metteranno a dura prova le capacità del debuttante mister Cosco. Il neopromosso Foligno ha puntato sulla conferma dell’organico della promozione e confida nella voglia di emergere del nuovo mister Bisoli. La Ternana, affidata alle sapienti mani di Giorgini (un veterano della categoria), resta un punto interrogativo. La squadra è un cantiere aperto e ilo rapporto con i tifosi assai conflittuale. Il Foggia del caricato Campilongo si trova catapultato in un girone completamente nuovo. Ma il telaio è forte, anche se non ancora completo. E la squadra non deluderà i suoi tifosi che sono, tra l’altro, numerosissimi al nord. Chiude il lotto il Manfredonia che punta sulla voglia di rivalsa di mister Novelli e sul fattore sorpresa.
Infine una sola squadra per Emilia e Piemonte. Il Sassuolo, reduce da uno splendido torneo sotto la guida di Remondina (approdato in B al Piacenza) fa conto sulle motivazioni di Allegri (esonerato in corsa dal Grosseto per Cuccureddu) e sul blocco dei giocatori che sono stati riconfermati quasi tutti. Il Novara si è mosso alla grande e, quest’anno, Borgo vuole centrare gli obiettivi mancati la scorsa stagione. Mister Discepoli è avvisato.