13.12.07

Paganese-Pro Patria 0-0: la cronaca di Nino Ruggiero (Cronache del Mezzogiorno).

Pagani - Se non fosse stato per il freddo intenso che ha imperversato sul "Marcello Torre" sotto forma di un fastidioso e mai domo vento di tramontana, avremmo parlato di una classica gara di fine stagione, una di quelle partite che dicono niente o, a voler essere generosi, che dicono poco. Una gara anonima da parte della Paganese che solo nel primo tempo riesce ad imprimere velocità al suo gioco e ad infarcire azioni degne di maggiore fortuna. Poi con il passare dei minuti, con una Pro Patria che mostra di avere una difesa di ferro, pressoché imperforabile al centro, gli azzurro-stellati mostrano ancora una volta tutte le loro pecche quando sono chiamati a costruire il gioco. La qualità nel calcio o c'è o non c'è, non ci sono vie di mezzo. E la qualità serve soprattutto quando la squadra deve imporre il proprio gioco, quando deve cercare di eludere le trappole tattiche che gli avversari preparano ad arte. Senza qualità, ma questo è risaputo, non scopriamo l'acqua calda, non si va da nessuna parte. Ecco perchè la società ha nel mirino un paio di giocatori che a gennaio dovrebbero assicurare alla squadra quel famoso salto di qualità che sta diventando una specie di favoletta.
All'inizio tutto sembra filare per il verso giusto. La Pro Patria rinserra le sue file e fa solo finta di giocare con tre attaccanti; questo emerge solo sulla carta. Poi i bustocchi intuiscono che la gara va giocata d'astuzia e solo raramente si spingono in avanti; una volta con Negrini, al 9', bravo ad interpretare nel migliore dei modi, sul filo del fuorigioco, un micidiale contropiede. Il pallone, per buona sorte della Paganese, si stampa sul palo basso alla destra di un esterrefatto Botticella. Un'altra volta con Rosso, alla mezz'ora, che si invola sulla fascia destra ma viene efficacemente contrastato da De Giosa, superlativo nella prima parte della gara. Non per questo però la Paganese se ne sta buona buona; tutt'altro! Scarpa imperversa su tutto il fronte di attacco e mostra, come sempre, di essere l'autentica punta di diamante della squadra. I suoi controllori, al plurale perchè alle sue calcagna non c'è mai un solo difensore, sono costretti quasi sempre ad interventi alla disperata per frenarne l'azione dirompente. Ed al 13' la Paganese, che sembra padrona del campo dal punto di vista territoriale, va pure in gol con Esposito pronto a ribattere in rete un pallone che incoccia il palo su tiro ravvicinato di Franzese. L'arbitro però fischia ed annulla la segnatura perchè rileva una posizione irregolare del centravanti paganese al momento della ribattuta. Fa niente. La squadra riparte con grande forza di volontà e stringe quasi d'assedio la squadra bustocca costretta ad agire in contropiede. E' un predominio territoriale atipico perchè le azioni degli azzurro-stellati partono quasi sempre da lanci lunghi effettuati una volta da Criaco, un'altra volta da De Giosa. Il centrocampo viene quasi sempre saltato e Scarpa è costretto agli straordinari per infilarsi nei pochi centimetri che la difesa avversaria gli lascia. Non c'è geometria nelle azioni che la squadra propone; ci si affida all'estro personale in avanti soprattutto di Scarpa, che però - come si suol dire - è oramai "carta conosciuta", per cui viene cirondato, stretto da più avversari che gli impediscono di fare quelle giocate che lui preferisce. L'attacco è come monco. Perna non riesce ad emergere al centro perchè deve vedersela con due "marcantoni" che non gli concedono spazi; Cantoro sembra un'anima in pena sulla fascia destra ed appare quasi sempre avulso dal gioco, lui che è un possente attaccante d'area di rigore. E allora come la mettiamo, con questo quadro della situazione? Sono note le carenze tecniche della squadra, non c'è dubbio; se a questo aggiungiamo anche che la squadra nella seconda parte della gara ha pagato l'immane sforzo agonistico profuso nel primo tempo, scontando probabilmente anche l'impegno profuso nella gara con il Cittadella, allora si capisce pure perchè non si è andati al di là di un pareggio. Risultato che - per come s'erano messe le cose in campo, considerato anche l'indubbio valore della Pro Patria- deve essere visto comunque come positivo. Questo in vista di una campagna di rafforzamento che deve essere veramente tale.

Nino Ruggiero