26.2.08

Cantoro: che festa appena ho rivisto mia moglie (Il Mattino).



GIUSEPPE BOVE Nocera Inferiore. Vivo, e non per miracolo. Se Lucas Cantoro dal suo lettino d'ospedale all'Umberto Primo di Nocera Inferiore, racconta di come ci si sente con un holter cardiaco addosso, che scruterà i movimento del cuore fino ad oggi, lo deve solo alla prontezza di riflessi di Enrico Cascone, il medico sociale della Paganese che lo ha fatto rinascere. Sì, perché dopo il terribile impatto con il portiere del Foggia Agazzi, e la successiva pesante ricaduta sul terreno di gioco, l'argentino ha dovuto lottare per due, tre, lunghissimi minuti con un arresto cardiaco che ha fatto temere il peggio: «Domenica sera ho festeggiato il compleanno - racconta nel suo slang sudamericano - quando mi ha raggiunto Natasha, mia moglie. Aveva la paura negli occhi, era allo stadio, ha visto tutto senza avere la reale percezione di cosa veramente mi fosse capitato. L'ho presa per mano e gli ho detto: il mio compleanno, quello vero che cade il 3 di aprile, lo cancello. Da questo momento in poi si brinda il 25 febbraio». «E grazie ad Enrico - lo chiama così, per nome, il medico azzurrostellato, ed altrettanto fa con Raffaele De Virgilio, l'altro sanitario paganese che ha assistito Cantoro in ambulanza - che mi fatto tornare in vita. Tutti mi stanno raccontando dell'incidente, io francamente non ricordo niente ed è meglio così. So solo che ad un certo punto invece che sul campo mi sono ritrovato in ambulanza e con Raffaele al mio fianco: gli ho chiesto cosa facessi in ambulanza e il suo largo sorriso mi ha tranquillizzato». Così come lo stanno tranquillizzando gli approfonditi esami clinici cui si sta sottopnendo fin da domenica sera: tac cranica, ecg, visitita neurologica, holter pressorio e cardiaco. Oggi un elettroencefalogramma: se il responso sarà confortante, tra stasera e domani Cantoro potrà anche tornare a casa dove lo aspettano Priscilla, tre anni, e Jordan un anno, i frutti dell'amore con Natasha conosciuta ai tempi dell'Isernia. Il ritorno all'attività: lì i tempi saranno decisamente più lunghi. Prima una settimana di assoluto riposo e poi tutta la trafila che prevede ulteriori esami per ottenere l'idoneità alla pratica sportiva. Una prassi comune in casi del genere, nulla di preoccupante come tiene a sottolineare Enrico Cascone che ieri insieme a De Virgilio è stato due volte in ospedale a visitare Lucas: «Cantoro - dice - ha subito un arresto cardiaco e in casi del genere la prudenza non è mai troppa. Fortunatamente siamo qui a raccontarlo, ma vi assicuro che lo spavento è stato tanto. Dopo avergli tirato la lingua ricacciata in gola e averlo rianimato, ho passato cinque minuti tremendi. Ora recuperiamo insieme l'uomo e l'atleta».