21.2.08

Il Foggia ha cambiato marcia (Corriere dello Sport).

Nel girone di ritorno nessuno ha fatto meglio della formazione di Galderisi

FOGGIA - Lassù, solitario in cima alla classifica del giro­ne di ritorno con la bellezza di 16 punti. Nessuno, in que­ste prime sette giornate ha fatto meglio del lanciatissi­mo Foggia: un pareggio, una sconfitta e cinque vittorie di cui le ultime tre targate Gal­derisi. Viaggiando con il pie­de a tavoletta, la squadra rossonera sta tenendo una media di due punti e qualco­sa a partita, che l’ha portata a sole due lunghezze dal quinto posto occupato dal Padova. Dovesse continuare a mantenere questa media nelle restanti dieci tappe, di punti ne prenderebbe 20 e chiuderebbe la regular sea­son a quota 57, dove i play off sono una certezza mate­matica.

GRANDE RECUPERO - Davve­ro straordinario il recupero di cui si sta rendendo prota­gonista il Foggia. Sedici punti in sette partite, ne aveva racimolati appena 21 nell’intero girone d’andata. Ad onor del vero i primi se­gnali di un’inversione di tendenza (almeno dal punto di vista dei risultati) si era­no intravisti già con Campi­longo: un pari, due vittorie e una sconfitta preceduta dal successo con la Ternana al giro di boa.
Ma il decisivo cambio di rotta c’è stato con l’arrivo del taumaturgo Galderisi. Il quale aveva trovato uno spo­gliatoio in cui si respirava un’aria pesante per le molte frizioni provocate da Sasà Campilongo, tecnico bravo e preparato, ma che ha gesti­to malissimo i rapporti con almeno una dozzina di gio­catori che per sua stessa ammissione non lo seguiva­no più. Sicchè la prima in­telligente mossa di Nanu è stata quella di risolvere i problemi di convivenza nel­lo spogliatoio, ridando sere­nità, fiducia e importanza a tutti. Gioco e vittorie sono stati una conseguenza logi­ca.

SPRINT A TUTTA BIRRA ­Dunque, arrampicata dopo arrampicata come faceva il mitico Mesner, in questi pri­mi sette turni (gli ultimi quattro vittoriosi) il Foggia ha scalato la classifica fa­cendo più punti di tutti e ri­ducendo da -6 a -2 il distac­co dal quinto vagone utile per i play off. «Calma, ra­gazzi. Abbiamo fatto tanto, ma non abbiamo fatto anco­ra niente», ripete Galderisi come un vecchio 45 giri scheggiato.
L’allenatore fa bene a ver­sare acqua sul fuoco dell’en­tusiasmo, ma la piazza è pronta a scommettere forte sugli spareggi. E si capisce. Questo Foggia gerovitalizza­to e ben organizzato, pratico e concreto e persino cinico quanto basta, promette uno sprint alla Fausto Coppi nel­le ultime dieci tappe, di cui quattro allo Zaccheria con due scontri diretti con Foli­gno e Padova.
Un Foggia chiamato subi­to a confermare il suo stato di grazia nella doppia tra­sferta di Pagani e Verona, contro squadre in cerca di punti salvezza. Due partite difficili, d’accordo, ma che il Foggia può far sue se le af­fronta con lo stesso piglio con cui aveva vinto a Citta­della e poi battuto il Vene­zia. O no?


Antonio Troisi - Corriere dello Sport