La salvezza adesso passa prima per Lecco e poi per Pagani. L'appuntamento con il calcio giocato per la Paganese torna tra quindici giorni: il 18 maggio in trasferta a Lecco ed il 25 in casa al "Torre". Al termine di queste due gare si deciderà chi tra Paganese e Lecco manterrà la categoria.
"Sono particolarmente contento del risultato e della prova dei ragazzi - ha esordito il tecnico della Paganese in sala stampa al termine della gara - Si tratta di un buon gruppo, che mi segue alla grande, e che ha dimostrato di saper mettere il massimo impegno nelle cose che fa. Voglio fare i complimenti ad un gruppo importante. Quando sono arrivato l'ho subito intuito: era necessario solo che questi ragazzi ritrovassero la fiducia in se stessi".
Il tecnico, poi, si sofferma sulla domenica particolarmente ricca di emozioni: "I risultati altalenanti penso siano stati normali; abbiamo vissuto emozioni continue. Ma io avevo già fatto una premessa ai ragazzi: oggi (ieri, nda), non serviva pensare agli altri: dovevamo pensare solo a noi ed alla partita che noi eravamo impegnati a disputare. L'importante era questo: fare nostra la gara".
Ecco, invece, la spiegazione "tecnica" di Miggiano sull'impiego di D'Andria in luogo dello squalificato Fusco: "Secondo il mio modo di vedere Fusco è un interno, così come lo è anche D'Andria. Se avessi deciso di inserire Guarro avrei dovuto parzialmente stravolgere anche l'assetto della squadra. D'Andria è un ragazzo che secondo me ha delle ottime potenzialità e dà sempre il massimo ogniqualvolta viene chiamato in causa".
Spazio, poi, a Pasquale Esposito, l'autore del gol che ha consegnato la vittoria nelle mani della Paganese: "Ci tenevo a festeggiare in quel modo, con i tifosi, questo gol. Al di là di tutto sono contento per questa vittoria; sono tre punti importanti… Ci davano per spacciati ad un certo punto del campionato… Secondo me abbiamo dimostrato tanta buona volontà di portare a casa questo risultato che è fondamentale. Adesso ci giocheremo tutto nelle due partite contro il Lecco. In due gare ci giocheremo tutta l'annata; un'annata che sembrava essere disastrosa ma che secondo me possiamo raddrizzare. L'importante è cominciare a pensare al Lecco ed andare lì già con la mentalità di chi vuole raggiungere la salvezza".
La parola passa a Botticella, il portiere premiato come miglior calciatore dell'anno ad inizio gara: "Si tratta di una premiazione che mi ha fatto piacere. Sono ancora più contento, però, di questa vittoria che ci consente di disputare i play-out come quartultima. Adesso sta a noi cercare di sfruttare al massimo questa possibilità. L'importante è non abbassare la guardia" - conclude l'estremo difensore azzurro-stellato.
Non poteva chiedere un regalo più bello per il giorno del suo compleanno. Anzi no, la richiesta più importante l'ha avanzata ieri alla sua squadra, chiedendo un ulteriore dono posticipato, per forza di cose, al 25 maggio, l'ultima gara casalinga della Paganese per questa stagione. In sala stampa arriva un presidente soddisfatto: sul volto di Raffaele Trapani c'è la soddisfazione di essere riusciti in un'impresa e la stanchezza di chi ha vissuto intensamente novanta minuti che significano tanto per il futuro della sua creatura. E nel giorno del suo compleanno il presidente riceve un graditissimo regalo da parte della squadra che conquista sul campo la qualificazione ai play-out.
"E' il massimo che potevamo raggiungere ora" - ha commentato a caldo il massimo dirigente azzurro-stellato - "E' stata una vittoria sofferta, abbiamo faticato tanto. Ma adesso ho già chiesto un ulteriore sforzo: dobbiamo concentrarci al massimo per raggiungere definitivamente la salvezza nelle prossime due gare che giocheremo contro il Lecco… Alla squadra ho infatti chiesto due regali per il mio compleanno: quello di oggi (ieri, nda) e un altro in occasione dei play-out" - scherza Trapani.
L'attenzione del presidente poi si sposta anche sulla rete realizzata da Scarpa e sulla sua prestazione: "Lui ci ha dato indubbiamente una grossa mano anche oggi (ieri, nda). Sono contento perché possiamo smentire tutti quelli che pensavano sarebbe stato meglio cederlo a gennaio, nel mercato di riparazione; ho sentito spesso fare queste affermazioni… Adesso si è visto che non è così. Ognuno può attraversare un momento particolare; l'importante è rimboccarsi le maniche, lavorare come sempre e dare una grossa mano alla squadra in momenti particolari".
L'analisi si concentra sulla domenica calcistica: "Il gol del Manfredonia ci ha fatto indubbiamente piacere perché ha consegnato anche il quartultimo posto nelle nostre mani. Ci siamo classificati bene e speriamo di portare a termine questa missione anche nelle ultime due gare che ci attendono. La nostra forza? Quella di non aver mollato mai, neppure nei momenti particolari. Ci abbiamo creduto fino alla fine".
Questo, invece, l'auspicio del presidente sull'immediato futuro della Paganese: "Occorre concentrarci per centrare la salvezza. Potremmo essere leggermente avvantaggiati perché giocheremo l'ultima partita in casa, ma ho chiesto alla squadra di dare sempre il massimo. Poi - rivolgendo chiaramente un appello all'intera Pagani sportiva - l'ho sostenuto in più di un'occasione: per raggiungere determinati traguardi occorre essere uniti e remare tutti nella stessa direzione. Solo così possiamo sperare di coronare un sogno che ha tanto il sapore di un miracolo" - conclude Trapani.
Ha l'aria allegra e soddisfatta anche il direttore generale della Paganese, Cocchino D'Eboli. Ha lasciato il campo quasi in lacrime al termine della gara, dopo un lungo abbraccio con il presidente Trapani. Osannato da una fetta di sostenitori in tribuna, D'Eboli ha spiegato così in sala stampa i motivi della sua esultanza: "Era inevitabile esultare: è stata una lunga sofferenza; novanta minuti sofferti nel vero senso della parola. Con la vittoria contro il Cittadella siamo riusciti a chiudere nel migliore dei modi, conseguendo il quartultimo posto. E promettiamo un altro regalo al presidente Trapani per la fine dei play-out… Ci basterebbero anche due pareggi per mantenere la categoria. Vorrei ringraziare per gli applausi che sono stati indirizzati a me dagli spalti a fine partita. Certo, ci sono delle cose da migliorare ancora… Ma come si fa a non amare questi tifosi? ".
Ecco, invece, l'analisi di D'Eboli sulla partita e sul campionato appena concluso: "Un grande plauso a mio avviso va fatto ai calciatori che ci hanno seguito e ci hanno permesso di raggiungere questo primo traguardo. Permettetemi di fare un grosso ringraziamento all'allenatore ed a tutto lo staff: senza di loro non sarebbe stato possibile raggiungere questo traguardo".
Barbara Ruggiero - Cronache del Mezzogiorno