
GIUSEPPE BOVE La firma, la liberazione, il sogno che diventa realtà: finalmente granata, finalmente a Salerno. Da ieri e per i prossimi tre anni. Francesco Scarpa è ufficialmente della Salernitana, che ha acquistato dalla Paganese metà del cartellino dopo un'intensa giornata di discussione. Alla società granata il diritto di riscatto. Già fissata la cifra, che non è stat resa nota. Per raggiungere l'accordo, giunto solo a tarda notte, ci sono volute oltre cinque ore di trattativa. Il problema non era di ordine economico, ma squisitamente tecnico, legato alla contropartita da offrire alla Paganese per avere Scarpa: alla fine, oltre ad un bel gruzzoletto di euro, al club azzurrostellato dovrebbe andare qualche giocatore da scegliere tra Imparato, Giannone, Mammarella, Tricarico e Turienzo. Nei prosimi giorni si verificheranno le disponiblità dei giocatori granata. È stato il patron Lombardi a chiamare Scarpa per comunicargli dell’avvenuto accordo. Scarpa aveva rifiutato Grosseto, Pisa, Cittadella e Pescara: «Non c'è proprio paragone: Salerno è tutta un'altra dimensione, regala emozioni incredibili, ha un fascino irresistibile». Salerno è un chiodo fisso da quattordici anni, da quel primo provino sostenuto nel 94, ma non superato: «Già allora sognavo il granata, ma non fui ritenuto all'altezza. Forse era giusto così, forse non era maturo, forse era scritto nel mio destino che prima di coronare il sogno di una carriera avrei dovuto faticare tanto e superare un'infinità di ostacoli». Ora che l'accordo Fabiani-D'Eboli è stato raggiunto, ora che la firma sul contratto ha eliminato qualsiasi possibilità di ritrattazione anche le difficoltà d'un tempo assumono risvolti positivi. Come a voler dire sbagliando s'impara e Francesco Scarpa sbagliando è diventato uomo e conseguentemente un professionista esemplare. Che non promette la luna al pubblico granata - non è nel suo stile - ma assicura: «Mangerò l'erba del campo pur di mettermi in luce, pur di brillare agli occhi del tecnico. Non arrivo in B per giocare dieci minuti a partita, ma per continuare a stupire, per tagliare traguardi sempre più ambiziosi». Certo, ci sarà tanta concorrenza dalla cintola in su, ma la competizione di certo non lo spaventa: «Soltanto l'idea di allenarmi tutti i giorni al fianco di Di Napoli mi fa impazzire di gioia. Fino a qualche anno fa lo seguivo in televisione, adesso siamo compagni di squadra e mi sento per questo onorato e stimolato ancor di più». E pensare che appena sette anni fa il talento di Scarpa veniva ingabbiato dai polverosi campi dell'Eccellenza: fu Massimo Agovino, secondo di Belotti, a far da tramite per il trasferimento da Sapri a Cava offrendo a Scarpa la prima opportunità da professionista. «Gli sarò per sempre riconoscente». Un po' come Pino Palumbo, l'allenatore che l'ha rilanciato alla Paganese: «Attese sei mesi perché la mia squalifica terminasse e poi mi diede fiducia incondizionata. Se sono arrivato così in alto lo devo a lui, al direttore D'Eboli e poi a mia moglie Flora, la donna che mi ha cambiato la vita». Soddisfatto il presidente Antonio Lombardi: «Crediamo molto in questo atleta dalle grandi prospettive ed in possesso di notevoli doti tecniche e professionali. Scarpa è un giocatore importante che si farà valere nel campionato di serie B; lo sa ed è entusiasta di vestire la maglia granata. L’operazione dimostra quanto siano buoni i rapporti di collaborazione tra la Salernitana e la Paganese, due società amiche».
IL MATTINO