23.9.08

Benevento-Paganese 1-0: il commento di Antonio Martone di beneventocalcio.it



Peccato per il povero Eziolino. Si vantava di essere imbattuto al S. Colomba, di aver tolto al Benevento nella quart’ultima giornata di campionato di C1 (stagione 2004-2005 quella del fallimento per intenderci) tre preziosissimi punti sempre al S. Colomba con il suo Sora già retrocesso e che invece a noi avrebbero potuto regalare i play off e forse la salvezza… Il “Dio del pallone” da ieri sono convinto che c’è. Perchè ha perso nella maniera più beffarda possibile. Negli ultimi dieci secondi dell’ultimo minuto di recupero dopo una gara impostata bene tatticamente, ma anche sul non gioco, le manfrine, l’ostruzionismo, la difesa ad oltranza, tanto è vero che Ciruzzo Vigorito a fine match ha fatto pagare in maniera “inflessibile” il biglietto di curva sud a Piergraziano Gori. Ed in un derby che è una gara dove equilibri e supremazie spessovengono annullate dalla carica agonistica e dal campanile, generalmente anche a quelli più deboli capita qualche occasione…
Eziolino a parte, comunque, gioisco per la riuscita macumba effettuata con Alfredo Salzano perchè credo che sappiate che proprio in occasione dell’ultimo assalto di “proposito” avevo sottolineato, cosa che faccio generalmente in altri casi e spesso c’azzecco che noi in pieno recupero non segniamo mai. Non era “ciorta nostra”, detto in dialetto beneventano-triggiaiolo. Un successo che vale triplo. Non bello come spettacolo, ma fondamentale per il morale, le ambizioni, la classifica e soprattutton il futuro. Il Benevento orfano di Evacuo, De Liguori, Ferraro, Aquilanti e Carloto, con alcuni giocatori non al meglio e lo stesso Papagni ancora in fase di studio, dopo quattro giornate è lì. E diciamo che i fatti, a questo punto, ci incoraggiano a sperare per il meglio, premesso che questo campionato sta dimostrandosi equilibratissimo e difficilissimo con dodici squadre e sottolineo dodici che sono capaci di puntare ai play off e solo il restante comprimarie. Bene, della partita diciamo che non mi è piaciuto il modulo soprattutto dopo aver verificato che la Paganese era timorosissima e che aveva l’unico pensiero di pareggiare. Restare fino in fondo con la difesa a quattro non è stato il massimo, ma questo lo dico non per fare processi, ma discutere di calcio, altrimenti se ci priviamo anche di questo vale la pena chiudere. Riflessioni su aspetti da migliorare e per i quali cercare assolutamente di crescere che sono indispensabili, ma io sono fermamente convinto che nella vita, come nel calcio, la migliore medicina è quella dei risultati che aiutano a guarire, a crescere, a migliorare. Detto, dunque, che io sono il primo a non essere entusiasta del gioco e di un certo tipo di rendimento, rispetto ai quali ci sono possibilità e tempo per migliorare, mi auspico che da parte di tutto l’ambiente ci siano più consensi e sorrisi. Facciamolo per noi stessi, perchè per un popolo non abituiato a stare a certi livelli anche il saper vincere è fondamentale. Godiamoci i risultati e mettiamo da parte quella rabbia o quella sorta dio livore che paradossalmente potrebbe venire dal troppo amore e che assurdamente può rovinare tutto che rischia di guastarci tutto. Vi faccio ridere e riflettere. Credo che un derby non si vince sempre negli ultimi dieci secondi e per giunta di quella importanza soprattutto morale. Almeno per qualche minuto bisognerebbe abbandonarsi all’esultanza, alla gioia, al sorriso, all’esaltazione. Appena uscito dallo stadio insieme ad un amico, sono stato avvicinato da un tifoso che scuro in volto aveva da ridire sulla formazione. Benissimo, può anche avere ragione questo tifoso ad eccepire, ma almeno cinque minuti di tregua rispetto alle critiche ed alle esigenze dovute da che non lo capisco, se lo poteva anche prendere… Cosa deve pensare un giocatore o un allenatore o un presidente che sborsa miliardi di vecchie lire al posto mio… Ma questi che vogliono, non si accontentano mai? Capisco che sono pochi, ma facciamo in modo che la massa prevalga, viviamo questo torneo di C1 con entusiasmo. Con o senza B è bellissimo, anche perchè dovete sapere e ve l’ho già scritto la scorsa settimana che Oreste Vigorito quando promette una cosa la mantiene. Facciamo in modo, però, che lui, il fratello Ciro e gli altri componenti del gruppo si entusiasmino, si motivino e non si disamorino per quello spirito di esigenza che a volte guasta. Dobbiamo comprare questo, è meglio quello, l’altro ha sbagliato e così via… Questa mentalità va cambiata cari amici, pensiamo in bene, seguiamo altri esempi e così facendo si vince e si va anche dove non siamo mai stati. A partire da noi si vince…
Ho voluto lanciare questo appello agli amici del blog perchè effettivamente in questa settimana hanno dato sensazione di grande competenza, equilibrio ed amore, partiamo con queste mentalità. Infine, a parte che voglio sentire i vostri pareri, fatemi anche sapere se vi è piaciuto “Giallorossi free magazine”, cosa vorreste migliorare. Alla prossima, ci sentiamo tra qualche giorno con la “posta”.

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