2.9.08

Foligno: colpo grosso! Sono falchi d'autore (Il Messaggero)



PAGANI - Le buone tradizioni, insegnano i saggi, vanno mantenute; quelle cattive, invece, vanno abbattute. E così Roberto Cevoli, che è certamente un uomo saggio, deve aver detto ai suoi ragazzi che a Pagani si doveva vincere. Perchè era la prima di campionato e il Foligno non perde la prima di campionato da tre anni: buona tradizione da conservare, quindi. Ma poi anche perchè a Pagani il Foligno non vinceva da tre stagioni: cattiva tradizione da superare. E così è venuto fuori questo 1-2 che centra gli obiettivi di Cevoli e della società ma anche che segnala i falchetti come vittoriosi in trasferta (insieme alla Juve Stabia che è “passata” a Taranto con lo stesso risultato) nella prima giornata del girone B della Prima Divisione. Una vittoria limpida, quella del Foligno. Che, a parte l’assalto dei campani dalle parti di Ripa negli ultimi quindici minuti, non è mai stata in discussione. Una vittoria costruita con i piedi di Matteo Coresi e con la testa di De Paula (punizione del regista dalla sinistra, sul lato corto dell’area avversaria, stacco e rete del brasiliano) sul finire del primo tempo e con i piedi di Turchi e ancora di Coresi (l’argentino ruba palla a centrocampo, galoppa sul fondo e rimette al centro per il piccolo genio di Sterpete che non fallisce il raddoppio) dopo una manciata di minuti del secondo. Costruita dal Foligno proprio quando la Paganese spingeva di più: prima per andare al riposo in vantaggio e poi per recuperare lo svantaggio. Verrebbe da pensare che l’ardire dei campani sia stata punito perchè troppo scoperti in difesa, ma non è proprio stato così: la partita è stata giocata a tutto campo da entrambe le squadre almeno nei settanta-settancinque minuti in cui è maturato il risultato finale. Anche il gol dei campani (Lasagna ha infilato Ripa in uscitan dopo aver raccolto un pallone servitro da Di Cosmo) è arrivato nel momento più bello del Foligno.
E così, la vittoria del Foligno è limpida come l’acqua di una sorgente. Cevoli ha disposto i ragazzi in campo secondo lo schema di cui ha sempre parlato: difesa tre (Bisello ragno, Fiuzzi e De Stefano), centrocampo in cinque (Baldanzeddu, Furianim, Coresi, Mandorlini e Signori) e attacco con due punte (De Paula e Turchi) cambiando tre uomini (Pencelli per Baldanzeddu, Sciani per Coresi e Petterini per De Stefano) senza stravolgere il modulo. Vittoria, quindi. Mai in discussione nemmeno durante l’assalto finale dei campani: certo, sono stati quindici-venti minuti di sofferenza per i falchetti, ma “vince chi sopffre e dura” come dicono i loro tifosi. A Pagani, ieri, in un centinaio hanno sfidato caldo e paura nella speranza di applaudre una vittoria e sono stati ripagati. Così come sono stati ripagati tutti quelli che, sulle radio e sui siti internet, hanno cercato scampoli di questa gara e risultato finale.
Insomma, una buona partenza. Una partenza che galvanizza un ambiente a dir la verità un po’ sotto tono fino a ieri e che colloca il Foligno nella schiera di quelle squadre che, pur non avendo tra i suoi obiettivi quello della vittoria finale, restano comuqnue degli ossi duri da digerire. Domenica prossima arriva all’Enzo Blasone quel Taranto che, in casa, ieri ha ceduto alla Juve Stabia: un incontro che sulla carta non appare difficile e che, se i falchetti sapranno gestirlo bene, potrebbe mettere ancora di più in evidenza i biancorossi, sia nella campanilistica competizione regionale che nel girone.

IL MESSAGGERO