13.10.08
Gol beffa della Cavese, la Paganese va ko (Il Mattino).
Frezza a segno con un tiro cross al 27’: gli azzurri non riescono a recuperare il risultato.
DALL’INVIATO GIANNI DE BLASIO Pagani. Dopo aver sbancato il Benevento 2 in Coppa, la Cavese strapazza pure la Paganese al «Torre». Due successi esterni in altrettanti derby per i metelliani, che si sono prontamente rifatti dal pari interno imposto domenica dal Marcianise. Un rilancio immediato, peraltro, alla vigilia di un altro derbissimo, con una Juve Stabia in netta risalita (ieri 0 a 0 a Perugia). E la Paganese? Beh, per gli azzurrostellati il match con gli aquilotti è stato tutt’altra musica rispetto al precedente torneo, allorquando vinsero sia in casa che fuori, ottenendo punti preziosissimi per scampare alla retrocessione diretta. Ora la sinfonia è stata nettamente diversa, poiché la Cavese, al di là della vittoria, arcimeritata, ha fatto un figurone, in virtù di una prima frazione nel corso della quale ha evidenziato buone trame, applicazione e sagacia tattica. Poi, nella ripresa, ha badato a controllare la caotica e velleitaria reazione di una Paganese alquanto dimessa e mai in grado di offrire la sensazione di poter riequilibrare la rete, per la verità alquanto fortunosa, sulla quale i bianchi di Camplone hanno edificato la loro seconda pirateria in quattro giorni. La Cavese ha vinto perché ha saputo impossessarsi saldamente del centrocampo, laddove l’allenatore metelliano ha avuto la netta supremazia su Eziolino Capuano (appollaiato in curva causa squalifica): gli aquilotti sono stati costantemente in superiorità numerica, grazie all’albero di Natale disegnato da Camplone. Un 4-3-2-1 che ha scombussolato i piani della Paganese, dopo che il duo Tarantino-Schetter è arretrato ai lati di Aquino, dal canto suo abile nel «dai e vai». I padroni di casa non ci hanno capito granché, con i due esterni alti, Esposito e Bacchi, di fatto inconcludenti e scarsamente propositivi per Mendil e Lasagna, terminali offensivi che agivano a stretto contatto di gomito. La gara, alla quale non hanno potuto assistere i tifosi della Cavese causa gli episodi del Lamberti l’anno scorso, è filata via senza sussulti. Nella Paganese ha esordito il 37enne portiere Pantanelli, ex Avellino; in attacco, si è riaffacciato Mendil mentre il convalescente Tisci si è accomodato inizialmente in panchina. Al calcio d’avvio si vede subito che gli ospiti sono di altra levatura, con il tourbillon offensivo che spedisce in tilt l’opposizione azzurrostellata. Ad ogni modo, Pantanelli è in apprensione costante sì, ma non deve faticare più di tanto. Anzi, il maggior impegno è la volatona da una porta all’altra per andare a protestare e rimediare il cartellino giallo. Al 27’, però, la Cavese passa: Frezza arremba e lascia partire un cross velenosissimo che nessuno intercetta, la sfera incoccia il palo interno e buggera la retroguardia paganese, portiere compreso. Schetter è sempre un’anguilla, Scartozzi mette nel sacco una punizione che, giustamente, l’arbitro fa ripetere, quindi il sinistro magico di Tarantino aziona Aquino, «legge» bene Pantanelli precedendo il centravanti metelliano. Della Paganese si sono smarrite le tracce. L’unico sprazzo è di Mendil, controllo dal limite dell’area, girata con palla dal basso in alto, mira scentrata. Poi, il taccuino registra ancora un tentativo di Scartozzi, di Schetter ed un paio di contrassalti cavesi vanificati da Bernardo. Per la Paganese un tiraccio alto di Tisci, troppo poco per fare il solletico agli aquilotti. E domenica si va a Taranto, ieri corsaro a Terni. Non c’è da stare allegri. Tutt’altro!