E' stata una settimana di riflessioni e valutazioni in tutto l'ambiente azzurrostellato, dalla società alla tifoseria sino ovviamente alla squadra che s'è interrogata su questo momento delicato. Ora però dopo i vari faccia a faccia, iniziati nel dopo Paganese - Cavese, è tempo di riscatto, di risposte da parte di tutti. La società l'ha fatto confermando, ma era ovvio e giusto, il tecnico a proseguire il lavoro iniziato a luglio, la tifoseria assicurando ancora l'incondizionato sostegno ad un patrimonio sportivo da non sottovalutare nonostante i momenti di crisi e la squadra rispondendo sul campo domenica con una gran prestazione. Il derby è in archivio con tutti gli errori da parte di allenatore, giocatori e parte della tifoseria usando modalità di contestazioni che offendono le persone e non rientrano nei normali canoni del contestare civilmente. Resettiamo tutto e ripartiamo tutti insieme compatti come non mai sperando anche in un pizzico di buona sorte che però la squadra si deve conquistare a partire da Taranto dove si giocherà a porte chiuse. Qualcuno dice che è un vantaggio, paradossalmente fanno diminuire i possibili alibi a cui aggrapparsi in caso di risultato negativo. Allora cogliamo il momento di rabbia e di rivalsa che ha accompagnato Capuano e calciatori per tutta la settimana e mostriamo un volto più veritiero della compagine azzurra. Certamente quella del derby non è una squadra stile Capuano e dunque è il momento di rialzarsi. Si va a Taranto, privi del difensore centrale Taccola, un'assenza importante del reparto difensivo, oltre a Ingrosso che ne avrà per altri quindici giorni e notizia di queste ore la rescissione del contratto con l'attaccante Ferrero infortunatosi la settimana scorsa ad un un ginocchio che lo porterà ad intervento chirurgico. Sebastian Ferrero, giunto tra lo scetticismo di molti, va via senza lasciare traccia in un reparto che per un motivo o per un altro non gira a mille. Ora la società dovrà valutare se pescare tra gli svincolati o attendere gennaio. Nel frattempo ci attende lo "Iacovone" deserto dove ci si augura di ascoltare al triplice fischio un solo boato, quello azzurro.
Peppe Nocera per paganese.it