17.10.08

Taranto: senza ali non si vola!

L’anno scorso la magìa gli andò di traverso.
Ma ve lo ricordate Eziolino al termine del match di Castellammare? Altro che fair-play e amore eterno per Taranto! L’omino, da sempre simpatica e temuta “bestia nera”, quella domenica cambiò colore, assumendone uno tra il fulvo e il paonazzo e minacciando fuoco e fiamme contro il mondo intero. In realtà le fiamme non risultarono più alte di quelle di un cerino e il buon Capuano scoprì che anche le magìe non durano all’infinito.
Che dire? Speriamo che anche domenica il sortilegio continui all’incontrario donandoci ancora il sommo gaudio di rivedere, al termine, il folletto salernitano sbraitare furente, dinanzi a taccuini e telecamere, colorito e colorato alquanto. E alla vigilia di un esonero.
E sì, perché l’amico vola molto basso quest’anno e se già le acque in quel di Pagani sono agitate, figuriamoci che tempesta dopo un’altra sconfitta!
Per cui, saltando cabale, pronostici e chiacchiere varie, stante l’acqua alla gola dell’avversario, vincere domenica, per i rossoblu, tanto facile non sarà.
Che la tattica dei campani possa venire elegantemente definita “tutti dietro la linea della palla”, o “attento presidio della propria metà campo con rapide ripartenze” sempre un bel catenaccione sarà, magari completato da qualche raro contropiede. E non ne parliamo delle perdite di tempo.
Dellisanti questo lo sa di sicuro e sta studiando come fregare il collega saltellante, rompendo così l’altro incantesimo maligno che quest’anno vede il suo Taranto mefitico e cinico visitatore di case altrui ma ancora balbettante e magnanimo nella propria.
Gli mancheranno lo sfortunato Andrea Paolucci e quasi certamente anche Dionigi. Assenze che pesano parecchio, purtroppo, ma qualche sorriso qui e là spunta ugualmente come un fiore nel campo rossoblu.
Intanto Tommaso Marolda: nato nella colta Venosa di Orazio a farsi dare dell’asino proprio non ci stava ed ecco che finalmente gli girano e ti tira fuori una castagna niente male. Se quello è il buon giorno (tre punti a Terni e una certezza in più) figuriamoci il resto della giornata. Poi Sciaudone, giovanotto di belle speranze a rischio-muffa, che mostra di avere stoffa per giocarle più che commentarle le partite ed ora il carneade sloveno Ivica Guberac, vent’anni, beato lui, venuto a rimpolpare una rosa che aveva perso un petalo. Tre buone notizie per un Taranto che squilli quest’anno non ne fa ma che intanto, se domenica vince, tocca quota 14.
No, così, giusto per salvarsi un pò più in fretta …
A Taranto intanto impazza la querelle da salotto sul modulo da adottare. A una o a due punte?
E Dellisanti bonariamente a ripetere (che pazienza che ha!) di non perdere la testa dietro al modulo e di non fare i professori senza cattedra.
Perché, questo lo sanno tutti, le idee camminano con le gambe degli uomini, ne consegue che gioco e gol vengono se hai in campo gli uomini che li fanno o hanno voglia di farli.
E sì, perché mi sbaglierò ma la migliore prestazione con grappoli di azioni e di gol, fatti e magnati, è quella di Foligno. Punte in campo? Una.
C’è però, ma pensa, un piccolo “particolare” che sta diventando ormai un ritornello noiosetto.
Dellisanti, che ai tempi di Iacovone galoppava tutto pepe all’ala destra e certe cose le sa bene, ama gioco veloce sulle fasce e cross, ossia il logico aggiramento di chi (vedi, per esempio, una Paganese domenica prossima) dovesse fare la consueta e normale pensata di ammucchiare armadi al centro dell’area per respingere l’assalto. Embè, facciamo mente locale, a Foligno la punta era una, ma Cazzola e Micco funzionavano alla grande.
Ergo: modulo o non modulo, senza ali non si vola!
Puoi metterne cinque di punte davanti ma senza gioco sulle fasce (con cross, possibilmente a rientrare), di azioni veramente pericolose, di occasioni e palle-gol se ne creano pochine. E domenica, piedino mille-usi di Pastore a parte, di occasioni e palle-gol ne servono invece parecchie per sperare di abbatere il muro di Eziolino.
Come dire, sinteticamente, … Micco e Cazzola (soprattutto), non per essere invadenti, ma ce la vogliamo dare una svegliatina? Sì? Grazie, ben gentili ...

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