Il sito paganese.it riceve e pubblica una toccante email di un tifoso azzurrostellato che lo scorso anno, come Ferdinando, si è trovato a combattere una dura battaglia.
Il primario del reparto oncologico dell'ospedale di Pavia poggiò le radiografie sul pannello luminoso. Il suo sguardo era attento, assorto, quasi ipnotizzato da quelle due macchioline bianche che avevano rese bianche le mie ultime tre notti di sonno. Ero teso ma lucido e determinato come sempre : "DOTTORE E' RITORNATO DI NUOVO ? STAVOLTA E' FINITA PER SEMPRE ?".
Il dottore tolse le lastre dal pannello e con fare calmo le sistemò nella mia cartella. "SONO 250 EURO PER LA VISITA", rispose.
No, non era avido il professore, lo conoscevo da un anno, era un professionista serio e scrupoloso ma era di poche parole e le notizie buone non te li diceva mai apertamente, bisognava capirle, interpretarle. E quelle ultime che aveva detto valevano come cento diagnosi scritte, significava che potevo stare tranquillo.
Gli porsi il dovuto ma mentre aspettavo una ricevuta che stava scrivendo e che non avrei mai ritirato, passai, come un film, i fotogrammi del mio ultimo anno. Ero contento per l'esito della visita ma ero stupito dal modo in cui avevo affrontato l'ultimo periodo, in un modo quasi distaccato, freddo, a volte insensibile. Ricercai i motivi nel fatto che avevo dato quasi per scontato un suo evolversi nella maniera più negativa o quasi sicuramente perchè ero terrorizzato e quando si ha terrore si finisce ad accettare qualsiasi notizia senza avere paura.
"LEI NON MORIRA' PIU' DI QUESTO MALE" uscì dalla bocca del primario un attimo prima che io uscissi dal suo studio accompagnato da una leggera sensazione di essere uscito definitivamente anche dalla sua vita !!!
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Firmino Elia prese il pallone tra le mani e si avviò verso la bandierina del corner. Fissò stupito e ammirato, con aria simile al dottore del giorno prima, i tanti di noi che eravamo accorsi per sostenere la nostra squadra.
Stava per battere il solito, l'ennesimo ma sicuramente ultimo calcio d'angolo per la sua Spal e dal suo viso scavato traspariva la tensione di una partita dura vibrante e tesa che era ormai finita.
Ma che succede, il cuore mi batte a mille all'ora, le mie mani si coprono le orecchie per non ascoltare un possibile boato avversario, i gomiti coprono la mia visuale per non vedere un eventuale gol della squadra che avevamo di fronte, buon segno non sono più terrorizzato, ho ricominciato a vivere, ad avere semplicemente paura.
Con l'ultimo spicchio della coda dell'occhio intravedo il gesto di stizza di un raccattapalle e quando giochi in trasferta la rabbia del ragazzino dietro la porta significa una sola cosa....CHE CE L'HAI FATTA, CHE SEI IN FINALE !!!
Il rumore del cancello che chiude il settore ospiti del "Paolo Mazza" di Ferrara mi fa capire che come al solito sono l'ultimo a lasciare lo stadio. Sono contento, per la visita di ieri per la partita di oggi ma soprattutto perchè sono ritornato.....umano, mi sono emozionato, ho ricominciato ad avere paura, dubbi, angosce senza dare nulla di scontato, anzi no mi rimane l'unica certezza che mi accompagnerà per tutta la vita.....CHE SOLO LE GRANDI PASSIONI TI ALLUNGANO LA VITA !!!!!!
FERDINANDO NON MOLLARE !!!
Antonio De Caro