di CORRADO LOSITO
Venticinque minuti sembrano un'inezia. Sono invece tantissimi per Maurizio Sarri. In questo lasso di tempo si è deciso, secondo il tecnico del Grifo il destino del Perugia: «Ad un certo punto della partita ci siamo addormentati dato che avevamo il match in mano, a parte qualche imprecisione negli ultimi venti metri poi, un episodio ha sporcato la partita e per venticinque trenta minuti ci siamo persi, eppure - prosegue Sarri - l'incontro si poteva riagguantare nel finale poiché l'arbitro ci ha negato un rigore davvero clamoroso ma non è questo l'episodio su cui dobbiamo recriminare».
Le ragioni del black out sono chiare a Sarri: «Avete visto tutti quello che è successo, alla fine dopo l'invasione del cane sono mancati nani e ballerine per completare il tutto, purtroppo siamo una squadra che evidentemente non è in grado di affrontare un certo tipo di partite, la partita è cambiata solo ed esclusivamente per effetto dell'aggressività che gli avversari hanno messo in campo».
Le critiche che impietosamente chiamano in causa alcuni reparti della squadra non trovano il tecnico aretino impreparato: «Davanti forse avremmo potuto fare di più ma tutti si sono mossi abbastanza bene e dal punto di vista dell'impegno non ho nulla da rimproverare anche perché se per vincere le partite bastasse impegnarsi batteremmo tutti».
Per Fabio Gatti è solo il risultato che è venuto a mancare nella trasferta di Pagani: «Si è deciso tutto a causa di due episodi altrimenti la partita sarebbe stata ampiamente alla nostra portata però abbiamo sbagliato al rientro in campo credendo di poter continuare quanto avevamo fatto nel primo tempo ma poi, dopo la rete subita ci è voluto del tempo per metabolizzare e quindi siamo riusciti a segnare ed a creare situazioni favorevoli».
Anche per il centrocampista di Passignano, la situazione ambientale ha recitato un ruolo fondamentale nella sconfitta dei "grifoni": «Non è possibile giocare in certi campi ma d'altronde sapevamo che venendo qui gli avversari avrebbero adottato espedienti che hanno poco a che fare con il calcio però da parte nostra avremmo dovuto essere preparati anche se di fatto la colpa è solo nostra».
Ne ha per tutti il metronomo del Perugia: «Per l'arbitro era difficile decretare un rigore nettissimo come quello che non ci è stato concesso vista la situazione che si era venuta a creare».
E' amareggiatissimo Nicola Pagani, uno degli ultimi ad arrendersi: «Gli episodi non hanno girato dalla nostra parte e la sconfitta brucia per come è arrivata se si considera che per una ora abbiamo fatto bene ma poi questi due errori difensivi ci hanno condannato. Poi sotto di due gol è stata durissima ma d'altronde su questi campi quando si va in svantaggio è difficile recuperare». Anche per lui il rigore non concesso dall'arbitro appare netto: «L'arbitro è stato tratto in inganno dalla dinamica dell'azione credendo che ci fosse stato un contatto altrimenti non ci sono spiegazioni». La mente del difensore del Perugia è già proiettata al prossimo match contro il Taranto: «Credo che per noi sia importante continuare senza fare conti, le prossime partite indirizzeranno il nostro campionato e tra un paio di mesi faremo i conti».