2.12.08

Da Taranto a Foggia nel segno di Tisci.

Signori giù il cappello dinanzi alla prodezza balistica di Ivan Tisci che, con un destro di controbalzo, ha fatto sobbalzare i tifosi azzurri presenti allo "Zaccheria" mentre quelli rossonero masticavano amaro. Lasciato andare troppo in fretta via dai satanelli, Tisci ha consumato la sua vendetta con un colpo da campione che ha dato, nella difficile gara di Foggia, il pari agli azzurri. A proposito di colori, che bello rivedere il completino classico, maglia azzurra e pantaloncini bianchi, abbinamento che da qualche anno non s'era più visto per esigenze varie e che sarebbe bello rispolverare nel segno della tradizione. Ma ritorniamo a Tisci. L'ex foggiano ha restituito alla Paganese quello che le aveva tolto l'anno scorso, un punto. Sì, nella passata stagione fu proprio l'estroso centrocampista a siglare dal dischetto il gol - vittoria a Pagani, dell'allora Foggia di Galderisi, facendo poi saltare la panchina di Chiappini in una gara, come disse lo stesso tecnico dei satanelli, da 0-0. A distanza di un anno, Tisci ridà quel punto agli azzurri con un gran tiro all'incrocio facendo ammutolire lo "Zaccheria". E' quasi una sorta di filo che lega le prestazioni della squadra, da Taranto a Foggia, nel segno di Tisci. Allo "Iacovone", come allo "Zaccheria", una Paganese attenta, sorniona, capace di soffrire, e con un pizzico di buona sorte, aveva tenuto testa agli attacchi dei rossoblu poi il colpo di biliardo di Tisci e le parate di Pantanelli per costruire la prima vittoria esterna. Domenica riecco lo scenario della Paganese versione esterna. Cinica, spietata, che capitalizza le occasioni che le capitano, senza dimenticare la straordinaria rovesciata di De Giosa con il palo che gli nega il gol del vantaggio, passando, poi, attraverso i miracoli di Pantanelli alla prodezza di Tisci per il primo pari in trasferta. Con il gol di domenica, Tisci sale a quota tre reti ricordando anche il rigore trasformato in rimonta sul Crotone. Dunque gol pesanti, per punti pesanti, da parte del calciatore più tecnico della squadra, simbolo di una Paganese che ha saputo lottare con il cuore sino alla fine come siamo sicuri che anche Ferdinando stia continuando a fare senza mai mollare. Infine, rechiamoci in massa nei trenta punti di raccolta per aiutare Ferdinando affinché il suo futuro sia più tranquillo. Colgo, inoltre, l'occasione di questo spazio per formulare agli Street Urchins gli auguri per il loro ventiquattresimo anno di vita ultras. Ad maiora monelli. Oggi come allora.

Peppe Nocera - paganese.it