19.1.09
Berardi non accetta i fischi dei tifosi: «Ingenerosi».
Gli ultrà aspettano la riapertura della curva sud. E Taccola se la prende con il campo.
RAFFAELE CONSIGLIO Pagani. Un derby diverso quello con il Real Marcianise. In soli quattro giorni la Paganese ha cambiato volto. Da squadra brillante e propositiva vista all'opera contro la Juve Stabia a squadra impacciata e poco risolutiva contro i casertani. L'involuzione può avere diverse sfaccettature. In primis due gara in soli quattro giorni, il campo ridotto in modo pietoso e da non dimenticare la rosa ridotta all'osso che vanno a rendere il quadro completo di quest'altra occasione buttata al vento. È un momento delicato sotto l'aspetto societario. Il grido d'aiuto lanciato da qualche settimana dal presidente Trapani non ha avuto ancora gli effetti desiderati ed inoltre la classifica, che al momento non è preoccupante, si potrebbe complicare qualora la vittoria continuasse a non arrivare. Insomma tanti quesiti che al più presto c'è bisogno di risolvere anche perché sarebbe un peccato buttare alle ortiche un girone di andata giocato su buoni livelli. Contro il Real Marcianise è venuto a mancare anche il tifo. La tifoseria organizzata stufa delle tante promesse ha deciso di protestare molto civilmente fuori lo stadio. Gli ultrà aspettano l'agibilità della curva nord che a tutt'oggi tarda ad arrivare. In sala stampa il primo a presentarsi è il difensore Taccola che è visibilmente contrariato per l'ennesima occasione sciupata di conquistare la prima vittoria dell'anno. «Ci tenevamo a vincere e mettere altri tre punti in classifica però alla fine abbiamo fallito tutte le occasioni che ci sono capitate ed il risultato non si è schiodato. Non era facile comunque giocare su questo campo ed inoltre bisogna dire anche che dopo la prova di mercoledì contro la Juve Stabia abbiamo dato tutto quello che avevamo». Una Paganese che però tiene bene sotto l'aspetto atletico anche se manca nel terminale offensivo. «Questo è un dato di fatto. Atleticamente stiamo bene anche se però siamo in questo momento costretti ad avere poche scelte in attacco. Il mister ha addirittura cercato di inventarsi Astarita attaccante ma tutti gli sforzi per perforare la loro difesa sono risultati alla fine vani». Chi si è dannato l'anima come al solito è stato il centrocampista Berardi che sperava in un risultato diverso. «Ci è mancato anche quel pizzico di fortuna che in questi casi non guasta mai. Magari era una gara segnata però l'importante è che abbiamo mosso la classifica in attesa di tempi migliori». Il passaggio finale è rivolto a chi alla fine ha fischiato. «Evidentemente qualcuno non si è reso conto che in soli quattro giorni abbiamo affrontato due gare. Credo che sono stati ingenerosi anche perché nessuno di noi si è risparmiato».
Il Mattino