Con la trasferta di Potenza s'è conclusa la prima parte del girone di ritorno che vedeva la Paganese impegnata contro formazioni di media levatura, eccetto il Benevento, contro le quali si doveva cercare di fare più punti possibili. Foligno, Juve Stabia, Marcianise, Pistoiese e Potenza. Tranne nella gara con la formazione umbra, gli azzurri sono andati a punti contro tutte compreso il quotato Benevento, racimolando sei punti con l'inframezzo del recupero con le vespe che, come con i sanniti, grida ancora vendetta. Una vittoria e quattro pareggi, partendo dal dopo Foligno, che fanno stazionare la Paganese a centro classifica a tre punti dalla zona play-out da tenere a distanza e sotto controllo. Ora il calendario propone per gli azzurrostellati alcune sfide toste a partire dalla capolista Gallipoli, poi il derby di Cava de' Tirreni prima di ricevere il Taranto di Stringara, in netto rilancio dopo le due vittorie casalinghe con Marcianise ed Arezzo, e quindi due trasferte con Lanciano e Perugia e fermiamoci qua. Cinque partite che proietteranno la Paganese nel cuore del campionato. Come dicono giustamente gli allenatori pensiamo una gara per volta.
A distanza di quindici giorni, al "Torre" è di scena, dopo l'allora vice capolista Benevento, l'undici di mister Giannini. Innanzitutto ritengo sia un onore per la Paganese ospitare la regina del torneo per di più allenata da un ex calciatore che ha avuto un ruolo di altissimo livello nel calcio italiano e sarà un piacere per me intervistarlo al termine della partita. Detto ciò cerchiamo di analizzare questa vigilia di una sfida delicata che apre proprio questa serie di partite determinanti per il prosieguo del campionato. Capuano sarà privo di tre pedine fondamentali per il suo assetto iniziale, i difensori Chiavaro e Taccola ed il centrocampista Caracciolo addirittura quest'ultimo anche per la sfida con la Cavese. Capuano, conoscendo il suo modo di intendere il calcio, non si fascerà la testa, né avrà paura di questa situazione, ponendo come principio determinante di una squadra il gruppo non il singolo. Vedremo sicuramente una Paganese che con tutte le defezioni aggredirà l'avversario e cercherà attraverso l'evoluzione corale della manovra di trovare quelle crepe nella difesa giallorosa per farle male.
In tale contesto vedendo anche un po' i numeri della capolista, quella di Giannini ha perso in tutto quattro gare e tutte in trasferte e la difesa non è impeccabile come l'attacco mitraglia dei super bomber Ginestra - Di Gennaro che insieme hanno realizzato 19 reti, tre in più di quanti realizzati dall'intera rosa azzurrostellata. Dicevamo delle pecche della capolista dove potrebbe andare a nozze il brasiliano Felipe Diogo. Le sue caratteristiche come quelle di Lasagna e Fanasca supportate dalla spinta fisica di Zarineh potrebbero creare problemi al Gallipoli a patto che si sfruttino le occasioni, poche o molte, che capiteranno sui piedi o la testa dei nostri attaccanti. Per battere, magari, il Gallipoli ci vuole la partita perfetta di tutti e nonostante le assenze credo che sia possibile con le capacità intrinseche di questo gruppo. Altro aspetto fondamentale le palle inattive sulle quali, puntualmente, la Paganese subisce gol. Attenzione massima sui baluardi giallorossi che sono specialisti in questi frangenti. Curiosità infine per capire come Capuano schiererà l'undici dalla cintola in su, basandosi su un assetto collaudato con l'inserimento di Capodaglio nel trio di centrocampo con Berardi e Cucciniello o varando uno schema con Diogo trequartista, come a lui piace, alle spalle di Zarineh e Lasagna, un azzardo iniziale che potrebbe sorprendere il Principe con due esterni più di copertura. Noi ci limitiamo a delle ipotesi, per fortuna ci sarà chi avrà l'onere di decidere. In bocca a lupo mister Capuano.
Peppe Nocera - paganese.it