La Paganese fa ostruzionismo, i rossoneri ottengono un pari dopo 18 partite.
di Rocco Coletti
LANCIANO. Dopo 18 partite ecco il segno X sulla ruota della Virtus Lanciano. Non accadeva dal 12 ottobre scorso, a Vasto, Pescara-Virtus Lanciano 0-0. Ma questo pareggio con la Paganese non ha regalato alcun sorriso ai rossoneri, tornati al quint'ultimo posto in classifica a otto giornate dalla fine. Non sono riusciti a sfondare il bunker predisposto da Eziolino Capuano, il tecnico della Paganese. Vuoi per demeriti propri vuoi per l'abilità con cui i campani sono riusciti a strappare il punto che volevano.
La partita è stata brutta. Avvilente sotto il profilo tecnico, nonostante qualche buona giocata del 20enne azzurrostellato Felipe Diogo. E questa volta gli assenti hanno avuto ragione. Non si sono persi niente. Quasi 900 paganti in un pomeriggio freddo durante il quale la Virtus Lanciano non ha ripetuto la prova di carattere offerta nell'ultima esibizione casalinga, vinta contro il Pescara. Una prestazione sulla falsariga di quella di Marcianise.
Qualcosa di meglio, per carità. Ma non abbastanza per spuntarla contro una Paganese (in vantaggio negli scontri diretti in virtù del 3-2 dell'andata) arrivata al Biondi essenzialmente per non perdere. Ha fatto ricorso a tutte le armi a disposizione: gioco spezzettato e ostruzionistico, giocatori spesso a terra per perdere tempo. E, soprattutto, abilità tattica nell'inaridire le fonti del gioco frentano e nel bloccare le fasce dove raramente i rossoneri hanno trovato spazi per le incursioni. Spesso Capuano ha schierato nove persone dietro la linea della palla.
Per spuntarla sarebbe servito un errore difensivo o una grande giocata. Ma non era giornata. A ben vedere, la Virtus Lanciano è comunque riuscita a creare due palle gol: la prima, al 46', con il centravanti Roberto Colussi, sfortunato, che ha colpito il palo; la seconda con il neoentrato Luis Maria Alfageme, al 14' della ripresa, che ha sbagliato la conclusione da distanza ravvicinata. E' mancato lo spunto. Non c'è stata abbastanza intensità nell'azione d'attacco. Tanta voglia, molta generosità, ma mai assistite dalla lucidità nello sviluppo della manovra.
Il quarto pareggio (tutti a reti bianche) stagionale della Virtus Lanciano è figlio anche delle numerose assenze. E di una sorta di rilassamento inconscio di una squadra che spesso finisce per adattarsi all'avversario: gioca da grande contro le cosiddette grandi e male contro le piccole. Ci sarebbe stato bisogno della regia sapiente dell'ex Ivan Tisci (35 anni ieri), ma Capuano spesso lo ha fatto seguire da un paio di giocatori pur di estraniarlo dalla gara. Magari sarebbe stato necessario anche un arbitro, Romani di Modena, meno tollerante verso il gioco ostruzionistico della Paganese.
Sta di fatto che lo 0-0 finale ha rappresentato la vittoria di Eziolino Capuano, abile stratega capace di irretire la Virtus Lanciano e di non farla giocare. Ha vinto il non gioco. A otto giornate dalla fine i giochi per evitare i play out sono tutti da fare. Molte squadre nel giro di pochi punti. Tanti gli scontri diretti, a partire da quello che domenica i rossoneri giocheranno a Terni. Al Liberati tornerà a disposizione Bolic, in difesa, ma mancherà Colussi, sempre per squalifica. Soprattutto, servirà una Virtus Lanciano più tonica e brillante.
Il Centro