
PIERPAOLO DI NENNO Lanciano. Prima di tutto non prenderle e poi magari provare ad attaccare la Virtus Lanciano. E così la Paganese di Capuano, con un’interpretazione tattica perfetta, riesce a portare a casa un punticino da un campo che le statistiche descrivono come il fortino degli abruzzesi. Con questo pareggio a reti inviolate, la Paganese si porta in vantaggio nei confronti dei rossoneri sugli scontri diretti (l’andata finì 3 a 2 per la Paganese). Un particolare di non poco conto, visto che a parità di punti in classifica gli scontri diretti fanno la differenza. La partita è stata brutta, condizionata dal vento freddo. In campo le squadre non hanno riscaldato l’ambiente, anzi. Capuano «costretto» da un organico esiguo a schierare due under 21 in campo (Diogo e Cucciniello per questa partita) fa di necessità virtù. Organizza una squadra fatta per distruggere, più che per costruire. Sa che il gioco della Virtus Lanciano passa per gli esterni, soprattutto per i piedi fatati di Manuel Turchi. E lui lo blocca. Sa che Tisci è il regista della squadra di mister Pagliari. E gli mette addosso sempre uno tra Berardi e Caracciolo. Una partita tattica insomma, non tecnica. Tipica dei finali di campionato, quando le squadre - specie quelle invischiate nella lotta per evitare la retrocessione - guardano più al risultato che al gioco. La Paganese ha guardato più al pareggio, che al resto. A conti fatti, ha rischiato poco. Al 15’ Melillo, preferito nuovamente a Pantanelli, salva su un’incornata di Erba, servito da Tisci su punizione dalla trequarti. Colussi ha centrato il palo dai 16 metri con un bel tiro a girare sul finire della prima frazione di gioco (45’), con l’estremo della Paganese battuto. Nella ripresa Alfageme ha gettato al vento l’occasione più nitida di tutta la partita per passare in vantaggio (e probabilmente per portare a casa anche la vittoria, considerata la misera capacità offensiva della Paganese). Dopo un triangolo con Colussi, l'argentino della Virtus solo davanti a Melillo, invece di tirare comodamente con tutto lo specchio della porta davanti, ha pensato di scavalcarlo con un’improbabile pallonetto finito alto sulla traversa (59’). La Paganese invece raramente è arrivata al tiro, quasi mai si è resa effettivamente pericolosa. Da segnalare solo una bella giocata di Esposito, che al 9' del primo tempo si é bevuto mezza difesa rossonera con un dribbling, ma poi ha concluso debolmente. Non è una novità la casella dei marcatori vuota per una delle squadre meno prolifiche del girone (17 gol fatti, come il Potenza, peggio ha fatto solo la Pistoiese con 16) e con una punta come Zarineh, poco assistito e dalla caduta facile. Capuano sa che il capocannoniere della Paganese, Ivan Tisci con 4 gol, oggi ha la casacca rossonera e non gioca nel suo centrocampo. Lo sa, e per compiere l'ennesimo miracolo, la salvezza della Paganese, ha puntato su una caratteristica precisa: la grinta. La sua squadra ha lottato in mezzo al campo per portare a casa il massimo risultato possibile, senza tirare mai indietro la gamba. In questo la Paganese è stata superiore alla Virtus, tecnicamente più fornita. Ma se si considera che delle ultime 8 partite, la Paganese ne giocherà 5 tra le mura amiche, dove ha collezionato l'80% dei suoi punti, le speranze sembrano certezze.
Il Mattino